venerdì 22 settembre 2017

Briganti (1).



Non ha importanza quello che credo.
È l’unica cosa che importa, detective…”.
Lucifer
In “cosa (chi)”… credi? 
La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia...
"I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia..."...
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Lo sai che qualsiasi “cosa”, cela e rivela – anche e sopra a tutto – sempre “chi”. 
Sì, perché c’è sempre un “disegno”, che precede (prevede) ogni “cosa”, andando, in questo modo, a non lasciare alcuno “spazio, al caso (che, di conseguenza, non esiste)”. 
Questa logica, “qua, così”, è vista e giudicata (pensa positivo) come “sospetta (negativa)”, nel senso di complottista
Ossia, il sospetto non è concesso a quella parte che “denuncia”, bensì, è proprio la medesima persona che viene fatta s-oggetto di un simile “sospettare”. 
In questa maniera, l’eccezione conferma sempre (se “qua, così”) la… regola
Del resto, quante “carriere” sono state costruite, progettate, imperniate, etc. sulla “necessità denaro (avere)”, piuttosto che sull’esatto opposto e, cioè... essere e dimostrare lo stato inverso nel quale l’umanità intera è sprofondata AntiSistemicaMente

giovedì 21 settembre 2017

Briganti.



“Aò… sei morta da sei anni e ancora non te l’hanno detto…”.
Confusi e felici
Banche, Patuelli: le macchine non sostituiranno le persone.
"Le macchine non dovranno mai sostituire le persone. Devono essere indirizzate e controllate".
Lo ha assicurato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, parlando del rinnovamento tecnologico delle banche italiane.
In occasione di un convegno organizzato dalla Cgil, Patuelli ha poi aggiunto:
"tutte le nuove tecnologie delle banche dovranno essere gestite, non si eliminerà il fattore umano".
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C’è uno schema fisso “qua, così”: 
la storia si ripete
Ma (ma) succede in maniera “stucchevole”: 
come l’evoluzione – ti dicono – procede a “balzi (ricordando la stagione invernale per il regno vegetale che, sotto alla terra, rafforza le proprie radici, senza darlo a vedere in superficie, ove – all’opposto – conferisce l’idea di una situazione alquanto sommessa.)”
allo stesso modo, la storia deviata si dimostra a pieno, in quanto ad effetto significativo, solo quando ha terminato di “lavorare ai fianchi” la/una certa situazione e, dunque, quando ogni tassello è “già” stato piazzato al “proprio” posto, secondo una strategia precisa che, convenzionalmente, non puoi credere essere reale (la “vita non è un film”. Allora, anche, i film che cosa raccontano?). 
Le parole spese dalle Autorità, sono un investimento necessario per conferire una idea, alla Massa, e per significarne l’esatto opposto, in termini sostanziali
Per abituarti al fatto, che… quando ti si dice, indirettamente, quello che autenticamente succede, non lo puoi mai (mai) accettare. Da “lì” ha senso l’incanto e la situazione sotto ad incanto (sotto – alla – dominante). 

mercoledì 20 settembre 2017

Nuovamente per te.



La protolingua o lingua ricostruita è la ricostruzione probabile della lingua originaria di un gruppo di lingue, un ramo o una famiglia linguistica, sulla base di corrispondenze e radici comuni a tale famiglia linguistica che non costituiscano innovazioni o prestiti…
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La neologia è uno dei principali modi in cui una lingua si rinnova. Il ricorso ai neologismi deriva solitamente dall'esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente comparsa o diffusione, per cui la ricognizione dei neologismi aiuta a rapportare la lingua oggetto d'esame e la cultura che fa uso di quella lingua…
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Si definisce prestito linguistico, o semplicemente prestito, una parola, una struttura sintattica o un fonema che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua e provengono da una comunità di lingua diversa, in seguito al contatto tra culture diverse.
Con la stessa parola si intende anche il fenomeno stesso di adozione della parola straniera.
È corrente anche il termine di forestierismo:
anche in questo caso si indica una parola, un modo di dire, una frase o altra costruzione linguistica importata da altra lingua. Deriva dal basso latino foristarius… "persona che sta o viene da fuori"…
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Persona che sta o viene da fuori = designazione (esistenza) di un “esterno”, rispetto a quell’interno che – se espandi frattalmente la prospettiva – è il “qua, così”; per cui a livello di analogia frattale espansa, tale “persona” ha la capacità di influenzare l’intera comunità, con la quale viene a/in contatto
Una simile “proprietà (privata)” della trasmissione e distribuzione/caratterizzazione – non tanto del significato, quanto – dell’interfaccia per la comunicazione (una funzione ricetrasmittente) è sempre stata “spiegata” in quanto a… “evoluzione”. 

martedì 19 settembre 2017

Manu, Menés, Minos, Manas, Mente…



A capo del “qua, così” c’è una versione della mente, di parte, “sotto” (alla) dominante.
Mente che consegue ad un “programma”. Programma che necessita di programmazione, denaro, potere, analisi, progetto, idea, ispirazione, intenzione… 
Quando assisti all'ennesimo selfie, da parte della tal "bellezza", chi ha scattato la foto, dato che l'immagine rappresenta il soggetto mentre si scatta la foto?


Se (se) la parte più “a monte” di detta catena di distribuzione In-Organica risulta immanifesta, che cosa “fai”? Credi di/in
C’è tutto, lì. È l’unica prova della nostra esistenza”.
What happened to Monday?
Quando tutt3 sarà solo nel “cloud”, e qualcun3 staccherà la “spina”, l’umanità perdere del tutto la memoria, nuovamente (nel giro di poche generazioni).
Quando “Monday” non è solo il nome di un giorno della settimana? Quando Monday designa una persona, un essere vivente dimenticato dal… mondo intero. 
In questo “film”, i primi minuti riassumo lo “schema fisso” che ruota – come un ciclone tropicale – “sopra” alla realtà manifesta “qua, così”. 

lunedì 18 settembre 2017

Lo splendido paesaggio richiede la splendida prospettiva.



Fai la ninna, fai la… nanna… piccolin3 della mamma…”.
Nel sito archeologico di Ur spiccano le rovine di una imponente ziqqurat (alta 21 metri) ed ancora in gran parte intatto un tempio dedicato a Nanna, la divinità della luna nella mitologia sumera
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Come la “barriera corallina” anche il tuo sapere è un accumulo di informazioni, memorie e deviazioni; una costruzione sulla quale conti per la... ricostruzione di quello che “è già successo”. 
Di ciò che ha, perlomeno, due “facce”:
la versione di comodo (deviata) “qua, così” e quella originale (parallela) “qua, altresì”.
Ora, sino a quando tale parallelismo significherà mantenere la versione originale all’ombra della deviazione, l’informazione risultante sarà complessivamente una sorta di “mosaico”, format3 dalla deviazione + l’origine
Questo, poiché “qua” vige la caratteristica frattale espansa “memoria”:
qualcosa che non può essere mai del tutto “mess3 a tacere”. 
Al limite, può essere confus3 attraverso la deviazione stessa, interagente sulla/nella Massa a livello in-conscio (nel conscio). 
Una parte della “tua” mente, auto ricavata in leva – ad esempio – mediante la generazione di un “segreto”, motivo per il quale – nella mente – si crea la “necessità” di un’area idonea all’auto mantenimento di tale “motivo indiretto”. 

venerdì 15 settembre 2017

L’equilibrio talmente profondo ed approfondito da risultare persino di parte.



Gurdjieff è una delle più enigmatiche e soggioganti figure che abbiano traversato questo secolo. 
Per molti, incontrarlo volle dire “cambiare la vita”... E molti furono anche i suoi nemici e denigratori, che videro in lui soltanto un mistificatore dai pericolosi poteri. 
Quando Gurdjieff arrivò in Francia, nel 1922, accompagnato da un piccolo gruppo di seguaci, già lo precedevano disparate leggende
A Parigi, in breve tempo... si cominciò a parlare di lui come di un maestro inaudito e sconcertante, che insegnava innanzitutto - con l'ausilio di tecniche che sembravano collegate ad antichissime dottrine orientali — a risvegliarsi da una vita di automi addormentati
Tale, infatti, egli giudicava la vita normale degli occidentali...
Con Incontri con uomini straordinari, pubblicato postumo nel 1960, Gurdjieff non ci introduce soltanto al suo insegnamento, ma solleva il velo sulla sua vita precedente all'arrivo in Francia. 
Per lui, comunque, come per i sapienti antichi, velare e svelare sono lo stesso gesto, sicché tutto si troverà in queste memorie salvo un taglio di esattezza documentaria:
questi ricordi... sono per Gurdjieff innanzitutto uno strumento per iniziare il lettore alle sue dottrine, per sottoporlo a una serie di chocs e di paradossi che possono orientarlo verso il risveglio…
Incontri con uomini straordinari - Georges Ivanovic Gurdjieff

Tra il 1887 e il 1907 forma un gruppo chiamato "Cercatori della verità", compie numerosi viaggi in Medio Oriente, in India, che lo portano dall'Asia Centrale fino al Tibet...
Il motivo (o la suggestione) che lo spinge a continuare il suo pellegrinaggio per vent'anni è la ricerca di una misteriosa "Confraternita di Sarmoung", ipoteticamente sviluppatesi nel 2500 a.C. in Babilonia, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886.
Egli conduce anche ricerche di antichi documenti egizi…
Gurdjieff racconta (in modo romanzato e metaforico) questo periodo della sua vita nel romanzo autobiografico Incontri con uomini straordinari da cui, nel 1978, il regista Peter Brook ricaverà l'omonimo film…
L'insegnamento fondamentale di Gurdjieff è che la vita umana è ordinariamente vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno; e per trascendere lo stato di sonno elaborò uno specifico metodo per ottenere un livello superiore di vitalità.
Le sue tecniche non sono affidate a libri e vengono ancor oggi impartite da discepoli qualificati della sua Scuola
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Tu... cosa sai, di tuo? Niente. Se non tutto ciò che intuisci, “senti”, provi sulla tua “pelle” e porti sulla tua “schiena”: 
la tua esperienza forma il tuo ricordo, la tua memoria (che, poi, tramanderai in ogni modo ai posteri). 

giovedì 14 settembre 2017

Storia del deviato ma non della deviazione.



L’umanità intera (e non la “sua” storia, che è solamente il racconto deviato, ma non è il racconto della “sua” deviazione, inteso come “perché, in che modo, quando, dove, etc.”… l’elemento portante, compresente, manifesto... ed immanifesto per quanto riguarda la consapevolezza umana, ha già potuto deviarne assolutamente il relativo “passo, futuro, destino, orbita, etc.”) procede nel cono d’ombra di una “eclisse” sotto (alla) dominante.
Ombra che si è condensata nel tempo chimico...
La conseguenza (ed il modo, lente, focale, prospettiva, strategia, piano, etc. sotto dominante) è il “qua, così”
Che cosa è il “qua, così”? 
È l’essere “qua” viv3, sopravvivendo “così”… come puoi misurare tranquillamente anche da te, sulla tua pelle (facendo finta di nulla, per abitudine e manifesta auto impotenza, a/di fronte a qualcosa che è qualcun3 di assolutamente non pres3 in seria considerazione come, ad esempio, merita l’alta considerazione globale collegabile ad una pandemia). 
Questo solco d’aratro AntiSistemico (la negazione dell’utopia “come dovrebbe essere”, Sistema) è l’ombra che caratterizza ed avvolge interamente il cammino, sul posto, dell’umanità intera. 
L’ombra è, però, la proiezione di un corpo fisico che, allora, esiste anch’esso da qualche parte “qua, così” (a Filtro di Semplificazione attivo, ossia, evitando di allargare a dismisura la cerchia auto investigativa. Per intenderci, omettendo ogni ambito collegato agli alieni, ai fantasmi, al metafisico, etc. Infatti, essendo la caratteristica ambientale frattale espansa, l’informazione c’è sempre, essendo l’ambiente stesso una memoria indelebile globale). 

mercoledì 13 settembre 2017

È una buona giornata per farti un favore…



Nella mia famiglia 1 + 1 era uguale a 3…
Per il mondo erano solo numeri. Ma per noi erano segni invisibili”.
An invisible sign
Dio lascia che i suoi figli siano divorati. Voglio capire perché”.
Amen
Queste sono le regole.
E secondo te, chi ha scritto le regole?
Da che parte stai?
Non ci sono parti. Solo la partita”.
Death note
Sei immers3, dispers3 e ti “cospargi il capo di cenere”… appartenendo a qualcosa (qualcun3) che nemmeno immagini; e non immagini per via di un “blocco mentale”: 
un blocco nella “tua” mente “qua, così”. 
Con “a monte” un evento certo, che non riesci più a prendere in considerazione. 
Probabilmente, ti sarà capitato - almeno una volta, da che “sei viv3” - di sorprenderti mentre, con lo sguardo fisso Oltre Orizzonte, stavi “pensando ad ambiti che, una volta lasciati lì, la mente non sapeva più come mettere assieme, avendo perduto una sorta di connessione altra”.
No? Non è nemmeno il "non ricordare"... è, qualcosa di molto simile al "non essere più in grado di comprendere, di mettere assieme, di ritrovare la logica, il senso, il filo conduttore, etc."; è diverso.
Ricordi solo che non riesci a...
Se (se) non ti è mai successo, ti succederà, poiché fa parte dei frammenti di un evento “a monte”, persino, del “è già successo (del quale non hai alcuna memoria apparente)”. 
Se (se) ti è successo, allora (allora) come puoi fare finta di nulla? 

martedì 12 settembre 2017

I due perni ed il riflesso te/“te”.



Per “fare surf” devi sempre stare sulla cresta dell’onda.
In realtà, i surfisti non cavalcano l’onda – così come si cavalca un cavallo, standogli sopra – ma (ma) la anticipano, precedono... per quanto riguarda proprio la “cresta dell’onda”.
Stanno nella sua “pancia”, piuttosto:
davanti. 
Nel filo, nel “ricciolo”, nella linea orizzontale che prosegue lungo la verticale. 
Ora, analizzando a livello frattale espanso (sostanziale, significativo) questo incedere, questo passo, puoi meglio focalizzare sull’atteggiamento che, tali sportiv3, hanno sviluppato “facendo esperienza diretta e indiretta”
Quale? 
Quello “stare dentro all’onda” al fine di… cavalcarla il più a “lungo” possibile, sfruttandone la forza e, dunque, la corrente... che la rende possibile e manifesta. 
Anche in un simile “caso”, detta “potenza” è - e rimane - del tutto immanifesta e tutto ciò che “vedi (e misuri)” è l’apparenza fisica dell’onda: 
della quale, il significato “cosa significa” scompare del tutto, di fronte all’evento che matura quando l’onda s’abbatte lungo la costa, formando rivoli arricciati d’acqua, non più costituita da gocce bensì da striature, filamenti artistici, grovigli conseguenti alla legge fisica, sotto ondulazioni dell’onda portante. 
Qualcosa che va a caratterizzare una giornata “mossa e ondosa”. 
Qualcosa che solitamente s’immagina accompagnat3 anche da un cielo ad hoc, dal vento, dai colori del panorama e degli animi sempre alla moda. 

lunedì 11 settembre 2017

Un modello per tutte le “salse”.



La caratteristica ambientale infrastrutturale frattale espansa è... l’esempio.
Ciò che scambi, ormai “qua, così” per una sorta di banalità.
Ciò a cui non dai più peso, retta, significato. Ciò che ti attraversa, come uno “sciame di neutrini”... senza per/con questo destare la “tua” benché minima “attenzione, curiosità, consapevolezza”… 
La conseguenza (questo “tuo” atteggiamento) di ciò che “è già successo” (l'avvento della ragione fondamentale compresente, immanifest3, sotto dominante = sia dominante che sottodominante, sempre sotto – alla – dominante). 
Qualcosa di assolutamente già dimenticat3. 
Qualcosa di assolutamente sempre (sempre) ricordat3, anche se “qua, così”, dalla/nella similitudine “memoria frattale espansa”: 
una qualità della tri-unità "sistema operativo frattale espanso" (l’anello che permette la congiunzione In-Organica “intenzione, desiderio, idea, pensiero vs azione, fisica, ‘fare’, etc.”. 
Un programma. Una App. Un dispositivo. 
O, meglio, come (ti ricorda) un programma, una App, un dispositivo

venerdì 8 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (4).



Nonostante fosse passato un anno dal terribile "venerdì nero" (9 maggio 1873) in cui vi fu il crollo della Borsa a Vienna, i sentimenti di pessimismo e di disperazione si facevano ancora sentire nella vita della capitale Asburgica, anche nei teatri, che in quel periodo registrarono dei forti cali al botteghino.
Ansiosi di porre rimedio a questa situazione potenzialmente disastrosa, i gestori dei teatri cercarono avidamente la giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri
Link 
La giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri (il “pubblico” è una variabile che viene convinta di comportarsi come una costante; l’importante è che ci sia, sempre). 
L’AntiSistema è usato come “Flauto Magico”, al fine di auto intrattenere e manutenere il “pubblico (la Massa)”.
Tutti sono in scena quando Falke rivela che ciò a cui hanno assistito è la vendetta del pipistrello. Eisenstein non se ne ha a male e tutti insieme danno la colpa di ogni cosa allo champagne, il Re di tutti i vini
Link 
L’illusione di avere vissuto una illusionenell’illusione che cela la solidità dell’interesse sotto dominante che “non c’è ma esiste” e/o “non esiste ma c’è”.
Il mio staff è l’estensione di me stesso…”.
Luciano Spalletti 
L'uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato”.
Émilie du Châtelet
Felice è colui che dimentica ciò che non può più essere cambiato”.
Il pipistrello – Johan Strauss
Con questo Bollettino s’intende chiudere la serie “In-Organic3”...

giovedì 7 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (3).



Tu hai il naso perché le “cose” hanno un odore (da fiutare), oppure, le “cose” hanno un odore poiché tu hai il naso (da usare)?
Come puoi notare, gli anelli sono sempre (sempre) aperti, perlomeno a livello ordinario. 
Ma (ma) se osservi il processo tecnologico, ad esempio, puoi capire quanto l’informazione (anche questa) sia sempre (sempre) compresente e, spesso, immanifesta (alias, te ne devi accorgere e poi auto decodificare, interrogando la situazione da una posizione centrale e portante, della tua capacità sovrana di “sentire”. Questa inclinazione, dalla quale deriva un modello di atteggiamento particolare, se è “formulare”allora – aggancerà il diretto e relativo livello di “competenza, similitudine e simmetria” frattale espansa). 
Il processo tecnologico è, almeno, di due “specie”:
1) quello che s’interfaccia ai processi “naturali ‘qua così’” e 2) quello che genera indotti “artificiali ‘qua così’, completi.
Ossia; il processo “1” indica (“è”) ancora un anello aperto, non avendo “tu” ogni risposta pregressa, utile per “riunire i puntini” da te. 
Mentre, il processo “2” è un anello chiuso, dal momento in cui… il suo processo (funzionamento) ha una origine chiara, un inizio, un “a monte”, etc. ed il completamento del processo (servizio) stesso. 
È come eseguire una sezione in prospettiva, del processo “1”, ma tant’è: 
il processo “2” è completo, in sé, e pertanto ti offre la possibilità (memoria frattale espansa) di comprendere e ricordare anche il processo “1”
I due processi sono, rispettivamente, genitore e figli3. 

mercoledì 6 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (2).



Tra” il dire ed il fare… c’è di mezzo il “mare”:
che cosa significa.
Quale “condizione” indica (è)… il “mare”? 
Indica la compresenza ubiqua (espansa), in leva, non locale (per quanto riguarda la sua centralità e portanza), wireless, etc. del “terzo incomodo”. 
Il “mare” divide e suddivide le sponde e dalle sponde: 
la polaritàdire vs fare”. 
Ma (ma) se intendi porre rimedio a ciò (evitando la consueta impotenza auto procurata), hai la necessità che detto “mare” sia e corrisponda ad una singolarità (essere umano) o ad un gruppo di umani... a mo' di "causa"
Infatti, se (se) non riesci a decodificare (e riscontrare fisicamente) una simile fattezza, difficilmente puoi andare a “cambiare le cose”... per il semplice motivo che, di conseguenza, avrai a che fare con una sorta di luogo comune, un riflesso inconsistente, col sintomo, con l’effetto collaterale (fisico ma… evanescente), etc. 
Questa caratteristica è riflessa praticamente ovunque (nel) “qua, così”. 
Quando si dice e pensi che, ad esempio, la “medicina” non cura la causa ma solo l’effetto... ti viene ricordata l’esatta “inclinazione” nella quale versi – anche e soprattutto – a livello più espanso, in termini di inquadramento sociale, riconoscimento della tua sovranità, e dei valori universali che necessariamente ti contraddistinguono sempre (sempre)… anche quando il “cielo è nuvoloso ma la luce riesce comunque a giungere sino a terra”. 

martedì 5 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (1).


 
Con questo Bollettino inizia una disamina frattale espansa molto (molto) particolare. Si potrebbe dire, una “evoluzione”, uno “step di crescita”, un passo in… “avanti”, etc. 
O, forse, più semplicemente, il raggiungimento/congiungimento di una consapevolezza altra (né migliore, né peggiore, tuttavia diversa da "prima", perlomeno in qualcosa che occorre proprio mettere a fuoco, poiché causale, centrale e portante). 
L’intuizione non viene da sola; quando non è un fulmine a ciel sereno, è il risultato di un certo “cammino (inclinazione)”.
La prosecuzione lungo la “via”. 
L’oltrepassare una “curva”, con la relativa espansione della prospettiva (ciò che “non risultava”, prima). 
Quindi, la “crescita” non è un fenomeno unico, ma (ma) di più, è un iter che sfocia nella conferma di quello che si “fa (pensi e fai, in coerenza)”.
Qualcosa che può essere scambiat3 anche per altro, quando la crescita è all’interno del paradigma AntiSistemico, e la consapevolezza è pressoché azzerata (alias, è anch’essa AntiSistemica e “tu” sei, quindi, solo l’ennesima sottodominante). 

lunedì 4 settembre 2017

Quello strano “tuo” atteggiamento platonico.



Senza “Rete”, senza “segnale”, senza “connessione”… sei senza “informazione”. Ignori quello che “è già successo”. Ignori ogni dibattito in corso. Ignori persino “che tempo farà più tardi”. 
Senza Internet, ormai, sei tagliat3 fuori dalla “diretta”. 
Eppure, per millenni l’umanità ha vissuto senza. 
Quindi, credi davvero che l’evoluzione tecnologica costituisca della autentica e sostanziale differenza (cambiamento, evoluzione), rispetto a ciò che sembra essere stata la normalità precedente? 
“Qua, così” vengono ricordate delle “rivoluzioni” praticamente in ogni ambito dello scibile. Qualcosa che ha comportato un “miglioramento”. 
Dalla tradizione orale, a quella disegnata, scritta, stampata, digitalizzata, trasmessa, etc. l’informazione è sempre stata (ed “è”) trattata come asset di scambio basilare: 
una questione di memoria collettiva, dalla quale deriva l’esperienza... che comporta l’imparare dal passato, senza più decadere nei passi falsi già compiuti.
Ora, se (se) tutto questo corrisponde all’unico grado di autenticità... allora, perché – all’inverso – la storia dell’umanità è (sempre stata) una vicenda d’ingiustizia (giustizia di parte)? 
Quindi, quale differenza ha comportato la conservazione della storia stessa?
Come mai, complessivamente, l’umanità non ha imparato nulla, prendendo atto (ricordando) da ciò che “è già successo”?
Perseverare è… diabolico. Vero?