venerdì 29 settembre 2017

Quando la Cina scoprì l’Europa, ma si ritirò nel proprio oblio.



Hai presente quando nel Deuteronomio, il “Signore” spinge il “popolo eletto” ad andare “là” ma (ma) non “lì”?
Allorquando, “là”costituiva la “terra promessa e, al fine di entrarne in possesso (poiché, aimè, già abitata), doveva – detta genie – invadere e conquistare (alias: uccidere e forsanche sterminare) ciò che si trovava nel tal luogo “target” del “Signore Dio tuo…”.
Allora… Mi permetta di illustrarle il sogno di Nostra Maestà”.
Aspettando il Re
In un ambito caratterizzato da una “potente figura centrale”, e da potentati locali (che amministrano, di fatto, le terre imperiali ed impediscono ogni cambiamento sostanziale), è logico che – non solo se l’impero è in fase di espansione – tale lottizzazione goda di privilegi e preferenze, anche a livello di sottodominanti
Se (se) una “amministrazione” necessita di una “ripulita”, cosa viene normale ordinare (“ispirare”) per parte dell’imperatore o, meglio, della classe dirigente l’impero?
Generare del “nuovo che avanza”, sotto al completo controllo di fondo della situazione, ed istradare tale movimento proprio in quelle “province” più adatte ad essere “riorganizzate”
Ergo:
“là” sì, “lì” no.
Le terre erano tutte già popolate ed amministrate. 
Il “nuovo” non esisteva per nulla affatto
Così come non era “nuovo” nemmeno il continente “pre colombiano”. 

giovedì 28 settembre 2017

Una opinione che fa la differenza: il “credo”.



La matematica non è una opinione…” è il manifesto del dogma scientifico (deviato) “qua, così”; attraverso questo imprimatur, non ti resta che democraticamente arrenderti, poiché, ogni tuo ragionamento altro, “non è permesso”.
Da cosa (chi)? Dal “credo”.
Ma (ma) potenzialmente – rimanendo alla espressione precedente – sono possibili due scenari (accorgendoti che il contesto “gira tutto attorno” alla porta logica del cardine lessicale “non”):
la matematica non è una opinione
la matematica... è una opinione.
La particella della negazione esprime uno stato specifico dell’intero contesto, semplicemente ribaltando il rilievo “positivo”, assunto – in questo “caso” – come anormale
Infatti “qua, così”:
la matematica non è una opinione…
Ora, l’essere umano è dotato di capacità d’ogni tipo, per cui è in possesso anche della facoltà di trascendere ogni ambito, contesto, luogo comune, etc. Che cosa significa:
significa che cosa sei – già – in grado di “fare”, anche e sopra a tutto, “ora”

mercoledì 27 settembre 2017

Sulla evoluzione, la trasformazione, la paura ed il cambiamento.



Se (se) di evoluzione ti “piace” parlare, allora “che sia evoluzione e… cambiamento” anche il tuo nutrimento, ossia, la sostanza della realtà manifesta dei fatti “qua, così”. 
Qualcosa che “attualmente” non coincide minimamente, ma (ma) solo apparentemente, con un simile stato delle cose… 
L’apparenza – fai attenzione – è, allo stesso modo della fisica, anch’essa… fisica. 
Non pensare che tale inclinazione sia paragonabile a qualcosa di impalpabile
L’apparenza, al suo stadio massimo, è assolutamente reale, concreta, solida, materiale, etc.
Quando (se) vai a “sbattere contro a questa apparenza”, ti fai male. Sì, perché… è come scontrarti contro un muro di mattoni. 
Hai presente? Ti fai molto, molto, male. 
Anche se, per la verità, l’entità del danno dipende dalla velocità con la quale procedi. Comunque vada, la “misurazione” con un muro fa sempre (sempre) male
È, allora, “apparente”… che cosa (chi)? 
Di più, il “credo” che ispira ed auto convince singolarità e (oltre alla soglia critica) Massa, ad agire in un predeterminato volere.
È apparente ciò che non intende e non prevede assolutamente... apparire

martedì 26 settembre 2017

Brigante è chi il brigante lo fa…



Posso solamente dire, da semplice studioso del comportamento animale, che il punto di vista rappresentato dal “fenotipo esteso” mi ha fatto vedere gli animali e i loro comportamenti in maniera diversa e penso di comprenderne meglio certi aspetti.
Il fenotipo esteso non costituisce di per sé un'ipotesi dimostrabile, ma cambia così drasticamente il nostro modo di osservare... da condurci ad elaborare ipotesi verificabili che altrimenti non ci saremmo neppur lontanamente immaginati
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
Ma che cosa stiamo dicendo, raccontando questo? Niente…”.
Nomi e cognomi
Dunque, per “dire qualcosa (sostanzialmente)” che cosa manca?
Il “nome cognome” è, di più, la consapevolezza centrale e portante che – anche da sola – fa la differenza (la consapevolezza, espansa alla globalità sociale, dà luogo ad una nuova “specie” umana).
La specie pensa in una certa maniera. 
La "nuova" specie, pensa diversamente (è, quindi, oltre che potenziale, anche immaginabile e, dunque, possibile/percorribile/manifestabile).
Qualcosa che non necessita di essere dimostrat3, sopra a tutto nella modalità che “qua, così” ti viene richiest3 di formulare, avendo “mani e piedi col-legati”. 
Tale forma di dimostrazione non esiste, in quanto che... “lo sai già che è così”.

lunedì 25 settembre 2017

Briganti (2).



Un computer senza “l’esistenza (segnale) della Rete” rimane un dispositivo, potenzialmente, in grado di “connettersi (in 'attesa')”.
Una pianta cresce e si riproduce in vari modi, rimanendo un unico organismo (specie), ma (ma) un singolare seme può attecchire in maniera particolare (la "distanza" dai propri simili conta a livello giurisdizionale e di... "attrazione, gravitazione"), dando luogo ad un impianto radicale potenzialmente altro, dal quale potrà generarsi un intero diverso organismo unico singolare (specie)... altrimenti come ti spieghi la "diversità" ambientale?  
A meno che... la realtà manifesta sia un "progetto". Ipotesi da non escludere a priori; il che non eliminerebbe del tutto la possibilità "auto evolutiva", appena sopra accennata (se prevista in quanto "legge naturale... auto programmata (frattale espansa").
Nell’isolamento, ogni computer lavora localmente, ignorando proprio la possibilità di “sentire” ogni altro simile. 
La Rete, che cosa “è”? 
Una infrastruttura adatta a fungere da “luogo comune”, in maniera tale da “avere un appuntamento, lì (all’esterno rispetto ad ogni computer)”. 
Computer ed infrastrutture sono considerabili come organismi vivi

venerdì 22 settembre 2017

Briganti (1).



Non ha importanza quello che credo.
È l’unica cosa che importa, detective…”.
Lucifer
In “cosa (chi)”… credi? 
La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia...
"I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia..."...
Link 
Lo sai che qualsiasi “cosa”, cela e rivela – anche e sopra a tutto – sempre “chi”. 
Sì, perché c’è sempre un “disegno”, che precede (prevede) ogni “cosa”, andando, in questo modo, a non lasciare alcuno “spazio, al caso (che, di conseguenza, non esiste)”. 
Questa logica, “qua, così”, è vista e giudicata (pensa positivo) come “sospetta (negativa)”, nel senso di complottista
Ossia, il sospetto non è concesso a quella parte che “denuncia”, bensì, è proprio la medesima persona che viene fatta s-oggetto di un simile “sospettare”. 
In questa maniera, l’eccezione conferma sempre (se “qua, così”) la… regola
Del resto, quante “carriere” sono state costruite, progettate, imperniate, etc. sulla “necessità denaro (avere)”, piuttosto che sull’esatto opposto e, cioè... essere e dimostrare lo stato inverso nel quale l’umanità intera è sprofondata AntiSistemicaMente

giovedì 21 settembre 2017

Briganti.



“Aò… sei morta da sei anni e ancora non te l’hanno detto…”.
Confusi e felici
Banche, Patuelli: le macchine non sostituiranno le persone.
"Le macchine non dovranno mai sostituire le persone. Devono essere indirizzate e controllate".
Lo ha assicurato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, parlando del rinnovamento tecnologico delle banche italiane.
In occasione di un convegno organizzato dalla Cgil, Patuelli ha poi aggiunto:
"tutte le nuove tecnologie delle banche dovranno essere gestite, non si eliminerà il fattore umano".
Link 
C’è uno schema fisso “qua, così”: 
la storia si ripete
Ma (ma) succede in maniera “stucchevole”: 
come l’evoluzione – ti dicono – procede a “balzi (ricordando la stagione invernale per il regno vegetale che, sotto alla terra, rafforza le proprie radici, senza darlo a vedere in superficie, ove – all’opposto – conferisce l’idea di una situazione alquanto sommessa.)”
allo stesso modo, la storia deviata si dimostra a pieno, in quanto ad effetto significativo, solo quando ha terminato di “lavorare ai fianchi” la/una certa situazione e, dunque, quando ogni tassello è “già” stato piazzato al “proprio” posto, secondo una strategia precisa che, convenzionalmente, non puoi credere essere reale (la “vita non è un film”. Allora, anche, i film che cosa raccontano?). 
Le parole spese dalle Autorità, sono un investimento necessario per conferire una idea, alla Massa, e per significarne l’esatto opposto, in termini sostanziali
Per abituarti al fatto, che… quando ti si dice, indirettamente, quello che autenticamente succede, non lo puoi mai (mai) accettare. Da “lì” ha senso l’incanto e la situazione sotto ad incanto (sotto – alla – dominante). 

mercoledì 20 settembre 2017

Nuovamente per te.



La protolingua o lingua ricostruita è la ricostruzione probabile della lingua originaria di un gruppo di lingue, un ramo o una famiglia linguistica, sulla base di corrispondenze e radici comuni a tale famiglia linguistica che non costituiscano innovazioni o prestiti…
Link 
La neologia è uno dei principali modi in cui una lingua si rinnova. Il ricorso ai neologismi deriva solitamente dall'esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente comparsa o diffusione, per cui la ricognizione dei neologismi aiuta a rapportare la lingua oggetto d'esame e la cultura che fa uso di quella lingua…
Link 
Si definisce prestito linguistico, o semplicemente prestito, una parola, una struttura sintattica o un fonema che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua e provengono da una comunità di lingua diversa, in seguito al contatto tra culture diverse.
Con la stessa parola si intende anche il fenomeno stesso di adozione della parola straniera.
È corrente anche il termine di forestierismo:
anche in questo caso si indica una parola, un modo di dire, una frase o altra costruzione linguistica importata da altra lingua. Deriva dal basso latino foristarius… "persona che sta o viene da fuori"…
Link 
Persona che sta o viene da fuori = designazione (esistenza) di un “esterno”, rispetto a quell’interno che – se espandi frattalmente la prospettiva – è il “qua, così”; per cui a livello di analogia frattale espansa, tale “persona” ha la capacità di influenzare l’intera comunità, con la quale viene a/in contatto
Una simile “proprietà (privata)” della trasmissione e distribuzione/caratterizzazione – non tanto del significato, quanto – dell’interfaccia per la comunicazione (una funzione ricetrasmittente) è sempre stata “spiegata” in quanto a… “evoluzione”. 

martedì 19 settembre 2017

Manu, Menés, Minos, Manas, Mente…



A capo del “qua, così” c’è una versione della mente, di parte, “sotto” (alla) dominante.
Mente che consegue ad un “programma”. Programma che necessita di programmazione, denaro, potere, analisi, progetto, idea, ispirazione, intenzione… 
Quando assisti all'ennesimo selfie, da parte della tal "bellezza", chi ha scattato la foto, dato che l'immagine rappresenta il soggetto mentre si scatta la foto?


Se (se) la parte più “a monte” di detta catena di distribuzione In-Organica risulta immanifesta, che cosa “fai”? Credi di/in
C’è tutto, lì. È l’unica prova della nostra esistenza”.
What happened to Monday?
Quando tutt3 sarà solo nel “cloud”, e qualcun3 staccherà la “spina”, l’umanità perdere del tutto la memoria, nuovamente (nel giro di poche generazioni).
Quando “Monday” non è solo il nome di un giorno della settimana? Quando Monday designa una persona, un essere vivente dimenticato dal… mondo intero. 
In questo “film”, i primi minuti riassumo lo “schema fisso” che ruota – come un ciclone tropicale – “sopra” alla realtà manifesta “qua, così”. 

lunedì 18 settembre 2017

Lo splendido paesaggio richiede la splendida prospettiva.



Fai la ninna, fai la… nanna… piccolin3 della mamma…”.
Nel sito archeologico di Ur spiccano le rovine di una imponente ziqqurat (alta 21 metri) ed ancora in gran parte intatto un tempio dedicato a Nanna, la divinità della luna nella mitologia sumera
Link 
Come la “barriera corallina” anche il tuo sapere è un accumulo di informazioni, memorie e deviazioni; una costruzione sulla quale conti per la... ricostruzione di quello che “è già successo”. 
Di ciò che ha, perlomeno, due “facce”:
la versione di comodo (deviata) “qua, così” e quella originale (parallela) “qua, altresì”.
Ora, sino a quando tale parallelismo significherà mantenere la versione originale all’ombra della deviazione, l’informazione risultante sarà complessivamente una sorta di “mosaico”, format3 dalla deviazione + l’origine
Questo, poiché “qua” vige la caratteristica frattale espansa “memoria”:
qualcosa che non può essere mai del tutto “mess3 a tacere”. 
Al limite, può essere confus3 attraverso la deviazione stessa, interagente sulla/nella Massa a livello in-conscio (nel conscio). 
Una parte della “tua” mente, auto ricavata in leva – ad esempio – mediante la generazione di un “segreto”, motivo per il quale – nella mente – si crea la “necessità” di un’area idonea all’auto mantenimento di tale “motivo indiretto”. 

venerdì 15 settembre 2017

L’equilibrio talmente profondo ed approfondito da risultare persino di parte.



Gurdjieff è una delle più enigmatiche e soggioganti figure che abbiano traversato questo secolo. 
Per molti, incontrarlo volle dire “cambiare la vita”... E molti furono anche i suoi nemici e denigratori, che videro in lui soltanto un mistificatore dai pericolosi poteri. 
Quando Gurdjieff arrivò in Francia, nel 1922, accompagnato da un piccolo gruppo di seguaci, già lo precedevano disparate leggende
A Parigi, in breve tempo... si cominciò a parlare di lui come di un maestro inaudito e sconcertante, che insegnava innanzitutto - con l'ausilio di tecniche che sembravano collegate ad antichissime dottrine orientali — a risvegliarsi da una vita di automi addormentati
Tale, infatti, egli giudicava la vita normale degli occidentali...
Con Incontri con uomini straordinari, pubblicato postumo nel 1960, Gurdjieff non ci introduce soltanto al suo insegnamento, ma solleva il velo sulla sua vita precedente all'arrivo in Francia. 
Per lui, comunque, come per i sapienti antichi, velare e svelare sono lo stesso gesto, sicché tutto si troverà in queste memorie salvo un taglio di esattezza documentaria:
questi ricordi... sono per Gurdjieff innanzitutto uno strumento per iniziare il lettore alle sue dottrine, per sottoporlo a una serie di chocs e di paradossi che possono orientarlo verso il risveglio…
Incontri con uomini straordinari - Georges Ivanovic Gurdjieff

Tra il 1887 e il 1907 forma un gruppo chiamato "Cercatori della verità", compie numerosi viaggi in Medio Oriente, in India, che lo portano dall'Asia Centrale fino al Tibet...
Il motivo (o la suggestione) che lo spinge a continuare il suo pellegrinaggio per vent'anni è la ricerca di una misteriosa "Confraternita di Sarmoung", ipoteticamente sviluppatesi nel 2500 a.C. in Babilonia, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886.
Egli conduce anche ricerche di antichi documenti egizi…
Gurdjieff racconta (in modo romanzato e metaforico) questo periodo della sua vita nel romanzo autobiografico Incontri con uomini straordinari da cui, nel 1978, il regista Peter Brook ricaverà l'omonimo film…
L'insegnamento fondamentale di Gurdjieff è che la vita umana è ordinariamente vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno; e per trascendere lo stato di sonno elaborò uno specifico metodo per ottenere un livello superiore di vitalità.
Le sue tecniche non sono affidate a libri e vengono ancor oggi impartite da discepoli qualificati della sua Scuola
Link 
Tu... cosa sai, di tuo? Niente. Se non tutto ciò che intuisci, “senti”, provi sulla tua “pelle” e porti sulla tua “schiena”: 
la tua esperienza forma il tuo ricordo, la tua memoria (che, poi, tramanderai in ogni modo ai posteri). 

giovedì 14 settembre 2017

Storia del deviato ma non della deviazione.



L’umanità intera (e non la “sua” storia, che è solamente il racconto deviato, ma non è il racconto della “sua” deviazione, inteso come “perché, in che modo, quando, dove, etc.”… l’elemento portante, compresente, manifesto... ed immanifesto per quanto riguarda la consapevolezza umana, ha già potuto deviarne assolutamente il relativo “passo, futuro, destino, orbita, etc.”) procede nel cono d’ombra di una “eclisse” sotto (alla) dominante.
Ombra che si è condensata nel tempo chimico...
La conseguenza (ed il modo, lente, focale, prospettiva, strategia, piano, etc. sotto dominante) è il “qua, così”
Che cosa è il “qua, così”? 
È l’essere “qua” viv3, sopravvivendo “così”… come puoi misurare tranquillamente anche da te, sulla tua pelle (facendo finta di nulla, per abitudine e manifesta auto impotenza, a/di fronte a qualcosa che è qualcun3 di assolutamente non pres3 in seria considerazione come, ad esempio, merita l’alta considerazione globale collegabile ad una pandemia). 
Questo solco d’aratro AntiSistemico (la negazione dell’utopia “come dovrebbe essere”, Sistema) è l’ombra che caratterizza ed avvolge interamente il cammino, sul posto, dell’umanità intera. 
L’ombra è, però, la proiezione di un corpo fisico che, allora, esiste anch’esso da qualche parte “qua, così” (a Filtro di Semplificazione attivo, ossia, evitando di allargare a dismisura la cerchia auto investigativa. Per intenderci, omettendo ogni ambito collegato agli alieni, ai fantasmi, al metafisico, etc. Infatti, essendo la caratteristica ambientale frattale espansa, l’informazione c’è sempre, essendo l’ambiente stesso una memoria indelebile globale). 

mercoledì 13 settembre 2017

È una buona giornata per farti un favore…



Nella mia famiglia 1 + 1 era uguale a 3…
Per il mondo erano solo numeri. Ma per noi erano segni invisibili”.
An invisible sign
Dio lascia che i suoi figli siano divorati. Voglio capire perché”.
Amen
Queste sono le regole.
E secondo te, chi ha scritto le regole?
Da che parte stai?
Non ci sono parti. Solo la partita”.
Death note
Sei immers3, dispers3 e ti “cospargi il capo di cenere”… appartenendo a qualcosa (qualcun3) che nemmeno immagini; e non immagini per via di un “blocco mentale”: 
un blocco nella “tua” mente “qua, così”. 
Con “a monte” un evento certo, che non riesci più a prendere in considerazione. 
Probabilmente, ti sarà capitato - almeno una volta, da che “sei viv3” - di sorprenderti mentre, con lo sguardo fisso Oltre Orizzonte, stavi “pensando ad ambiti che, una volta lasciati lì, la mente non sapeva più come mettere assieme, avendo perduto una sorta di connessione altra”.
No? Non è nemmeno il "non ricordare"... è, qualcosa di molto simile al "non essere più in grado di comprendere, di mettere assieme, di ritrovare la logica, il senso, il filo conduttore, etc."; è diverso.
Ricordi solo che non riesci a...
Se (se) non ti è mai successo, ti succederà, poiché fa parte dei frammenti di un evento “a monte”, persino, del “è già successo (del quale non hai alcuna memoria apparente)”. 
Se (se) ti è successo, allora (allora) come puoi fare finta di nulla? 

martedì 12 settembre 2017

I due perni ed il riflesso te/“te”.



Per “fare surf” devi sempre stare sulla cresta dell’onda.
In realtà, i surfisti non cavalcano l’onda – così come si cavalca un cavallo, standogli sopra – ma (ma) la anticipano, precedono... per quanto riguarda proprio la “cresta dell’onda”.
Stanno nella sua “pancia”, piuttosto:
davanti. 
Nel filo, nel “ricciolo”, nella linea orizzontale che prosegue lungo la verticale. 
Ora, analizzando a livello frattale espanso (sostanziale, significativo) questo incedere, questo passo, puoi meglio focalizzare sull’atteggiamento che, tali sportiv3, hanno sviluppato “facendo esperienza diretta e indiretta”
Quale? 
Quello “stare dentro all’onda” al fine di… cavalcarla il più a “lungo” possibile, sfruttandone la forza e, dunque, la corrente... che la rende possibile e manifesta. 
Anche in un simile “caso”, detta “potenza” è - e rimane - del tutto immanifesta e tutto ciò che “vedi (e misuri)” è l’apparenza fisica dell’onda: 
della quale, il significato “cosa significa” scompare del tutto, di fronte all’evento che matura quando l’onda s’abbatte lungo la costa, formando rivoli arricciati d’acqua, non più costituita da gocce bensì da striature, filamenti artistici, grovigli conseguenti alla legge fisica, sotto ondulazioni dell’onda portante. 
Qualcosa che va a caratterizzare una giornata “mossa e ondosa”. 
Qualcosa che solitamente s’immagina accompagnat3 anche da un cielo ad hoc, dal vento, dai colori del panorama e degli animi sempre alla moda. 

lunedì 11 settembre 2017

Un modello per tutte le “salse”.



La caratteristica ambientale infrastrutturale frattale espansa è... l’esempio.
Ciò che scambi, ormai “qua, così” per una sorta di banalità.
Ciò a cui non dai più peso, retta, significato. Ciò che ti attraversa, come uno “sciame di neutrini”... senza per/con questo destare la “tua” benché minima “attenzione, curiosità, consapevolezza”… 
La conseguenza (questo “tuo” atteggiamento) di ciò che “è già successo” (l'avvento della ragione fondamentale compresente, immanifest3, sotto dominante = sia dominante che sottodominante, sempre sotto – alla – dominante). 
Qualcosa di assolutamente già dimenticat3. 
Qualcosa di assolutamente sempre (sempre) ricordat3, anche se “qua, così”, dalla/nella similitudine “memoria frattale espansa”: 
una qualità della tri-unità "sistema operativo frattale espanso" (l’anello che permette la congiunzione In-Organica “intenzione, desiderio, idea, pensiero vs azione, fisica, ‘fare’, etc.”. 
Un programma. Una App. Un dispositivo. 
O, meglio, come (ti ricorda) un programma, una App, un dispositivo