lunedì 14 luglio 2025

Quel pavimento ti distruggerà.


“Metti la cera, togli la cera…”.

Ogni giorno ce l’hai da pulire e, ogni tot, da lavare. Anche se “cambi casa”, te lo ritroverai sempre. Ed al fine, ti seppellirà. Quante volte lo hai spazzato con nonchalance. Eri giovane e forte (prima ancora, sul pavimento ci giocavi, mentre qualcun altro lo puliva). Poi, hai iniziato a sentire qualcosa. Qualche piccolo scricchiolio interiore, qualche dolorino che, zitto zitto… te lo sei tenuto segreto. Sino ad arrivare ad essere accudito; con quel pavimento che, indifferente a tutto, è sempre lì, come a… sporcarsi apposta! 

A quel punto, guardandolo senza forze, il pavimento potrebbe persino mostrare il suo vero volto: la “tua” fine. Ti ci potresti vedere rispecchiato “dentro”, dal tanto che lo hai tenuto pulito per tutta la vita. E, invece, stai facendo la “fine di Azazel in casa Sandman”. No?


Risucchiato; mentre hai sempre creduto, al contrario, di avere costantemente il “pallino in mano”, s’eppure… tutta quella “polvere”. Uhm. Il pavimento è parente stretto anche della polvere: d’assieme si danno una mano, im-piegandoti. Qualcosa che ricorda molto da vicino ad esempio ma causalmente, la “Chiesa”. Oppure, ben altro, Oltre ad ogni manto di consolidata apparenza. Pensa che qu-El “pavimento”, lo hai calpestato facendo i “primi passi”. Sì, era diverso, probabilmente in un’altra casa, ma (ma) era sempre il... pavimento. Ok

Lévi-Strauss docet.
Programma Struttura. Qualcosa che funziona.




Fantasia? Bah. Se lo pensi, lo “sei” (qua, così). Per la serie “non solo pavimento”, tutto quello che ti circonda (e caratterizza) è, per così dire… eterno: ti sopravvivrà. Un po’ come ciò che ti ri-chiede continuamente di “alimentare”: il “tuo” appetito, il “tuo” respiro, le “tue” voglie, etc. Ergo, non solo le “cose” bensì… anche le svariate parti di “te”

Lo hai fatto mille mila volte sino ad ora? 

, verrà il “momento” che quella stessa azione ti risulterà stroncante. Magari “ti verrà in infarto”, persino. Cirimarrai”, come se fino a quell’attimo fossi stato da qualche altra p-arte. Umpf

E da Lévi-Strauss a Lewis Carroll, è, appunto, un “attimo”.

La domanda di Lewis sottolineava semplicemente ciò che molte persone pensano. La fantasia sembra loro pericolosa perché gioca trucchi e combinazioni, come se un mago volesse cambiare la realtà o ingannarci… 
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Come se… Ehm; come se? Continua per renderti conto di quanto non è affatto “se”:

una simile attività sarebbe illegittima e innaturale
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Ecco quando si dice “nascondersi tra le fini dei mondi…”. Il pensiero non lineare ti è sempre d-avanti; ti anticipa, non visto che sei stato ar-reso… lineare, “te” (qua, così). Per inquadrar meglio tutto quanto, pensa alla solita “mano a Monopoli”. La stessa “mano (invisibile)” che Adam laggente Smith aveva “denunziato (rivelato)”.

In un simile giogo, già finito in termini di “partita, incontro”, l’oro continuano incessantemente a…, come se niente fosse. Ossia, come se la “mano” fosse ancora aperta, dandoti sempre “speranza”, che non è il potenziale contemporaneo, bensì, un non evidente drogaggio che il doping nello sport riflette, ad esempio. Oppure, la tossicodipendenza sociale così (qua) sì tanto diffusa “guarda non caso”. Altro che “illegittimo e innaturale…”, poffarbacco. Chi ha un simile “vantaggio” si guarda bene sia del cederlo che dal condividerlo. Per ciò, per “te” l’AntiSistemico x Sua Eccellenza, non esiste, anche se c’è. 


Una sontuosa “cantata”, la l’oro (qua, così).

Io sono il viaggiatore e viaggio e viaggio, viaggio… Vedo le stelle venir fuori dal cielo. Sì, il cielo splendente e vuoto… Io sono il viaggiatore. Io sto sotto il vetro guardo attraverso la mia finestra così lucente… il viaggio nell'oceano sinuoso e tutto è stato fatto per te e me… Allora facciamo un viaggio e vediamo cosa è mio… Oh il viaggiatore. Lui viaggia e viaggia vede cose da sotto il vetro guarda attraverso la sua parte di finestra vede le cose che sa che sono suevede il cielo splendente e vuoto…”.
The Passenger - Iggy Pop

Occhio:

tutto è stato fatto per te e me…
ma
vede le cose che sa che sono sue…

“Kung Fu vive in tutto ciò che facciamo, Xiao Dre. Vive in come mettiamo un giacchetto, in come togliamo un giacchetto, e vive in come trattiamo le persone. Ogni cosa è Kung Fu…”. 
Mr. Han

Se togli “Kung Fu”, trapela l’AntiSistema “x” (l’oro):
(x)… vive in tutto ciò che facciamo, Xiao Dre. Vive in come mettiamo un giacchetto, in come togliamo un giacchetto, e vive in come trattiamo le persone. Ogni cosa è… (x)!

Ad esempio, qu El “pavimento” “te lo ri-trovi da pulire ogni giorno (della marmotta)”. 
Ok? E la “polvere”. E le… tasse. La “legge” (che per carità ci vuole ma… quando imparerai a farne a meno). Perché c’è questa “necessità”? , perché sei in balia delle “onde” (qua, così). Nel Modello Far-West (di s-fondo), ovvio che ci vuole la “legge”. No?

Lo s-fondo, da sfondare...

Tolkien era anche consapevole del pericolo degli eccessi e non esitava a metterli in guardia: la fantasia può essere usata male e applicata a fini perversi, può confondere le menti da cui proviene. Se, invece di aiutarci a conoscere meglio la realtà, l'immaginazione la ostacolasse, la fantasia in quanto tale morirebbe e rimarrebbe solo una malata illusione. Ecco perché lo scrittore deve sforzarsi di costruire la sua opera con la coerenza interiore che solo la verità può dare…
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Frattalità espansa docet. 

Anche se:

la fantasia può essere usata male e applicata a fini perversi, può confondere le menti da cui proviene… (quando è “usata male” è “applicata a fini perversi”: i l’oro = la “mente da cui proviene”, alias, la “tua” mente AntiSistemica by El Voladores)
se… l'immaginazione la ostacolasse, la fantasia in quanto tale morirebbe e rimarrebbe solo una malata illusione (ecco l’è-voluto)
ecco perché lo scrittore deve sforzarsi di costruire la sua opera con la coerenza interiore che solo la verità può dare… (più che lo scrittore, l’individuo: ognuno. “Ogni cosa è Kung Fu…”).

Dunque:

coerenza interiore
e/by Verità
alias
atteggiamento sostanziale, sferico-tattico o “Fare…” (poi, chiamalo come diamine vuoi, però a livello essenziale non cambia nulla: se ci sei, ci sei e, ciò, “vale in tutte le lingue del mondo, comprese quelle… estinte”).


Tutto ha un inizio. La vita stessa, persino il mondo ha una storia che inizia da qualche parte. Dunque, come punti di partenza di tutti i luoghi particolari devono esserci quelli in cui le culture antiche hanno identificato gli inizi. Sono i luoghi delle origini, ma anche quelli dove sono stati costruiti i centri della civiltà, a cui tutto veniva riferito
I luoghi più strani del mondo antico - Martin Zimmermann

Ecco uno degli svariati modi attraverso cui “ti fregano”, continuamente (qua, così):

sono i luoghi delle origini, ma anche quelli dove sono stati costruiti i centri della civiltà, a cui tutto veniva riferito… (certo; però, chi te lo sta riferendo, ora? Attraverso chi è passata la “informazione” o Verità? Se “te” non ricordi nemmeno quello che hai mangiato a colazione, …).

Questo “discorso” sarebbe giusto se di mezzo non ci fosse l’AntiSistema che, infatti, non esiste anche se c’è, proprio x “te” (qua, così). 

De che…

Post hoc, ergo propter hoc (locuzione latina che alla lettera significa dopo di ciò, quindi a causa di ciò…) è un sofisma che consiste nell'assumere per causa quello che è un antecedente temporale…, ovvero si pretende che se un avvenimento è seguito da un altro, allora il primo deve essere la causa del secondo. Spesso la locuzione è semplificata in post hoc. Questo sofisma è un errore per adduzione particolarmente insinuante, perché la conseguenza temporale sembra inerire al rapporto causale. L'errore è di concludere solamente in base all'ordine degli avvenimenti piuttosto che tener conto di altri fattori che possono escludere la relazione. Una successione temporale è necessaria perché ci sia una relazione causale, ma non è sufficiente
L'argomento fallace può essere così riassunto: 

si è prodotto A, poi si è prodotto B;
dunque A ha causato B.

Il fatto che due avvenimenti si succedano non implica che il primo sia la causa del secondo… 
Nietzsche relaziona quelli che definisce “occasionali seguiti” alle “causalità fantastiche” che sono a fondamento di costumi e quindi di eticità, essendo questa essenzialmente conformità al costume: 

“Nella misura in cui aumenta il senso della causalità, diminuisce l'estensione del regno dell'eticità: ogni volta infatti che si sono compresi gli effetti necessari e che si è saputo pensarli separati da ogni caso, da ogni occasionale seguito (post hoc), si è distrutta una miriade di ‘causalità fantastiche’, cui sino allora si era pensato come a fondamenti di costumi – il mondo reale è molto più piccolo di quello fantastico – e ogni volta sono scomparsi dal mondo un po' di angoscioso timore...”. 

Esempio:
“il gallo canta sempre all'alba, quindi è il canto del gallo che fa sorgere il sole”…

Il Capo: I tuoi risultati sono straordinari, penso che il tuo saggio sull'esistenzialismo sia stupefacente.
Max: Ho lasciato la sezione in bianco...
Il Capo: Appunto! Brillante.
Sigfried: Come faccio a sapere che non sei di Control?
Max: Se io fossi di Control tu saresti già morto!
Sigfried: Se tu fossi di Control tu saresti già morto!
Max: Be', nessuno di noi due è morto, quindi è ovvio che non sono di Control.
Starker: Direi che non fa una grinza...

Agente Smart - Casino totale

Se “prendi lucciole per lanterne” un motivo (causale) c’è:
ed è consequenziale solamente quando
prendi in considerazione
il momento in cui si è avverata l'interlocuzione
ovviamente
sostanzialmente rivelato.

Dunque, puoi “far finta di niente” oppure “ignorarlo” oppure “esserne complice”, etc. però, “l’esserci del f-autore”, è persino ovvio, logico, congiunto seppure non linearmente. Cosa che la “tua” immaginazione-fantasia (mente) ti impedisce di “attraversare” ed approfondire. Va da sé che se non esiste ma c’è un impedimento “a monte”, che devi “provare” (persino interiormente), uhmsignifica davvero che “giochi sempre fuori casa”. 

Meglio:
sei in casa “tua”, ove sei sempre lo “ospite”. Così come la mente è “tua”!

Così come la “tua” mente è una sorte di:
cineproiettore webcam
per sos-tenere questo circo massimo
in quanto a... realtà diminuita.

Ergo, è già successo ma “niente”. Cosa ignori? Ignori, causalmente, ciò che rientra nel “principio” in termini di… terzo non dato (a cui non devi mai assolutamente porre la minima attenzione, fantasia, immaginazione, logica, pensiero latente, concentrazione, profondità, etc.). 

Nell'AntiSistema non puoi... contare le carte (nemmeno a mente).

“Il gallo canta sempre all'alba, quindi è il canto del gallo che fa sorgere il sole”…
Tuttavia:

il “sole” esce dalla relativa “casa”
ad un segnale temporizzato
ossia
il “canto del gallo” ti sta dicendo molto d+ rispetto a ciò che (ti) sembra, ricorrendo alla logica, alla “scienza”, persino allo “acume y intelligenza”. Ok?

Dai. La (l’oro) “tana” è de-materializzata, alias, “tutta attorno a ‘te’” = è proprio ciò che con-forma l’AntiSistema: il non esiste-Re (c’è). 

La Verità ti riporta tutto questo, ma… tutto questo è davvero ovunque, motivo per cui anche attraverso la “massima del gallo”, che ti sembra una ovvietà, (l’oro) “Fanno…” rivelazione.

Risultato

La logica è quella di “trasformare (far funzionare)” qualsiasi s-oggetto (Internet delle Cose) a proprio piacimento (“Comanda Padrone…”). Per questo, persino il “tuo” pavimento di casa, al-fine, ti eliminerà. Meglio

contribuirà, come un serial killer/testimone silenzioso, a…









  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3988
prospettivavita@gmail.com


venerdì 11 luglio 2025

A teatro.


Utente. Visitatore

Fatti sto trip!

Lo Zyprexa è per la Lilly un grande business, con un fatturato di 4,2 miliardi di dollari nel 2008… Talune ricerche scientifiche hanno concluso che l'utilizzo di neurolettici potrebbe provocare una ridotta ma significativa perdita di materia grigia… Nella sua sentenza definitiva, il giudice Weinstein ha impedito l'ulteriore diffusione dei documenti

Atro = dal latino ater, che significa “nero”, “oscuro”, “lugubre” o “funesto”…

A(l)tro = ?

Un “mot(t)o” che riporta al “quanto è profonda la tana di Bianconiglio”. Uhm.
Dunque, sei “te” (qua, così). Dove = nell’atro, n’antra volta (sempre la stessa). Ove, l’ar-atro ha generato il relativo solco: il “tuo” scegliere fra… (senza mai decidere alcunché). 

Ara = altare…; struttura… destinata ad accogliere l'offerta alla divinità e il fuoco sacro… Pappagallo che, lo sai, “ripete tutto quello che (si) sente dire, con continuità…”. 

Porzione di terreno, misurato secondo intenzione altrui. 

Fuoco sacro = nella “caverna”, ciò che proietta le ombre dei s-oggetti destinati a “dima”, per coloro che li venereranno immersi come sono dalla/nella… paura delle “ombre”, in quanto… hombre

“AI” Panoramica:
in sintesi, il teatro, sia come luogo che come esperienza, è intrinsecamente legato all'idea di “vedere” e “osservare”, riflettendo l'essenza stessa della rappresentazione teatrale
Dal greco… théatron, che significa “luogo per vedere” o “spettacolo”. Questo termine, a sua volta, deriva dal verbo theaomai, che significa “osservare” o “guardare”... 

Le colline hanno gli occhi... (e il nemico ti ascolta).

Sei prigioniero dei greci, che fungono da ennesima interfaccia.

Temo i greci anche quando portano doni......
Laocoonte

Temi, anche, quando ti compri sul libero mercato un... cercapersone. Occhio!

Thé (a)Tron... (com'è Tron, nel film?: buio, senza luce naturale).

Atro(n) = dal latino ater, che significa “nero”, “oscuro”, “lugubre” o “funesto”…

Estensione/espansione del 13° piano





E, come si entra in... Tron?
O ti ci manifesti (“nasci; vieni generato ma non creato...) dentro. 
Motivo per cui:
sei abituato ad auto considerarlo tutto quello che esiste (nella “tua” teatro-testa). 
Oppure... ci entri mediante una “sala gioghi”, rivelata.
Ma, da utente-visitatore!

“Sole” ustorio

Dunque, il “teatro” è proprio il famoso “spettacolo che deve continuare”. Qualcosa che ricorda, anche e molto più sottilmente, “gli affari sono affari”. Un po’ come a dire:

“Io so’ io e voi non siete un cazzo...”.
Il marchese del Grillo

Del, non solo dettaglio, che introduce, tuttavia, al “tallone di Achille”:

“se tu me freghi qui, me freghi su tutto…”.

Ossia, la “leva di Archimede”. Il potenziale contemporaneo di cui godi, sempre, nonostante “tutto”. Però, attenzione: se godi sempre di uno stato potenziale, rischi di limitarti sempre a/in tale “attesa di…”. Ok? Lo stand-by che ti fa rimanere “in folle”, come il motore fermo che comunque sia è in funzione: 

consuma, alimentando “sul posto”. Come, gruppo elettrogeno.

“Essere fermi e non fare niente, sono due cose molto diverse...”.
The Karate Kid


Hai mai visto una cinghia di distribuzione (che... sincronizza il movimento) tra albero motore e a camme? Quando il motore è “fermo”, nel senso che è in funzione ma senza alcuna marcia innestata, produce qualcosa, consumando qualcosa:

consumando “carburante” (e financo parti di sé, in tale ferma “abitudine/tempo”)
alimenta “qualcosa” (l’atto di essere “acceso”) 

permettendo il movimento ad elementi che, a loro volta, trasmettono “input” o addirittura “output”.

Quindi, il moto-Re:

o è spento (nello stato di potenziale)
oppure
è “fermo” (in funzione). 

O, è in movimento attraverso la macchina (uno stato che non interessa, per ora).

Il tutto, rimanendo sempre “sul posto”. L’unico aspetto che permette all’osservatore di rendersi conto dello stato in cui versa il motore è:

se, fa rumore

Tuttavia, oramai i motori possono essere accesi in maniera molto silenziosa. Qualcosa che manco te ne rendi conto, soprattutto, se “non ci fai caso”. Allora, è la temperatura del motore (auscultabile mettendo una mano sul cosiddetto cofano) ad indicarti se è “vivo o morto”. Ma, anche in tal ambito, puoi facilmente cadere nel dubbio, poiché… “è la luce del giorno che ha scaldato la lamiera, oppure è il motore che è in funzione”. Già. Puoi vedere se emette gas di scarico

E se l’auto è elettrica? 

Senti le vibrazioni sul corpo macchina? Forse. Ne senti un pallido tremore. Potrebbero essere le altre macchine che passano per strada. Può essere un aereo che sorvola la zona, a bassa quota, dovendo atterrare (o, forse, è appena partito). Se tale motore è per strada. 

Se è in garage? 

, è in una proprietà privata (dato che non è tuo). E se è in un parcheggio pubblico? Al coperto. Bah. Suvvia, in un modo o nell’altro lo puoi sgamare se “è vivo o morto”. Un momento: anche se fosse spento, il motore, non significa che non si possa accendere da un momento all’altro, godendo di tale potenziale. Una Tesla, ad esempio, può essere azionata da remoto, manco fosse un macina caffè domotico. O demonico? Ecco

La “moderna” tecnologia (ti) ha avvicinato al concetto di “magia” = il funzionamento intimo delle “cose”. Quando qualcosa funziona, funziona!

Chiederti in che modo, risulta quantomeno “blasfemo”. 

Oppure, indica l’essere “consumat(t)ore” = proprio ciò che sei “te” (qua, così). Sai, forse, come funziona tutto quello che ti compri e dunque ti arriva in casa “tua”? No. Ergo, sai che funziona (anzi, lo esigi, avendo sborsato soldi = “lavoro”, ore di “tempo” o abitudine a/nel…). Come mai, allora, non ti chiedi niente (augurandoti che il comprato o accettato, funzioni… almeno tanto quanto copre la “garanzia”) mentre, è im-possibile che sia la realtà stessa a funzionare nel medesimo modus. 

Vuoi “capire”. Studi. Vai a scuola, specializzandoti.
Ne fai un “lavoro”. 

Ci passi “dentro” tutta la “tua” vita (qua, così) e, ops: anche il tecnico più specializzato è “fermo” in tutto quello che “sa”, poiché glielo hanno “detto” (in-segnato, di-segnato, di-sognato).

Chi fa “innovazione”, orsù, quindi? Chi... inventa. 

Da “chi” esce ogni “novità”. Chi apporta modifiche “software” al substrato reale nel quale “sei” (qua, così)? Quando “lo stesso gatto nero passa due volte, a brevissimo termine”, per inciso? Quando la “città” cambia f-orma, magari di “notte (mentre dormi)”, come in Dark City. Quando (l’oro) sanno che “devi andare a letto, spegnendoti momentaneamente”. E lo sanno perché, è-voluto! Perché lasciare anche il minimo dettaglio, al “caso”. No?

Perché rischiare (e/o non godere di) questo:

“se tu me freghi qui, me freghi su tutto…”.

Dove sei più “debole”? Dove lo sono l’oro. Ergo, dove sei più “debole”? Lo vedi? Li vedi, ma… “niente”. Nell’occhio del Palantir, er tipomentre Sauron lo vede – vede Sauron! Ci sei

È il “teatro” che ti frega, oppure… il fatto di essere come “a teatro”? Se (ti) introducono il concetto di teatro (e ci vai pure, anche rimanendo a casa), … funziona come illustrato in Inception:

per “te” il teatro è quello che “sai” = che hai visto.

Ma, se il teatro è “un’opera, prima” di tutto, “altra”? Se “serve” che “te” sappia del luogo comune “teatro”? Anche se non c’è nessun teatro! Cioè, se il teatro “serve” in pianta stabile a livello di percezione reale. Qualcosa che ti ha ma “niente”. Trovi

Ti trovi? “Conosci te stesso” = auto riconosciti, auto ricordarti di Te, da Te, in Te, per Te, con Te… 

Proprio come se avessi una memoria oltremodo + estesa e profonda. Come se non fosse mai la prima volta (qua, così). Come se s-offrissi di… qualcosa, che tuttavia il concetto di “teatro” rivela continuamente. 

“Mica sei a teatro”. No? Ecco. I... mutaforma.





Baal


Un fisioterapista che ha in affido lo studio di un amico psicologo finge di essere il terapeuta per conquistare una ragazza, cliente dell'amico, che è stata appena abbandonata sull'altare dal fidanzato. Tra equivoci e situazioni paradossali si sviluppa la commedia

Questo è un “film”. Una trama che ti scorre nella “tua” testa. E che funge da “copione”, nello stesso modo in cui “te” sei lo “ospite”. Comprendi? Sei a casa ed ospiti qualcuno/qualcosa, ma… lo “ospite” sei proprio “te”. Wow. Come funziona il meccanismo della s-vista? Ribaltando i piani. Sopra è sotto = sotto è sopra. Eppure, sopravvivi in un senso continuo di sottosopra, non facendo nemmeno attenzione ad una “acca”. 

Ti sposo ma non troppo racconta la storia di Andrea… una giovane e affascinante donna delusa dall’amore, Luca… un fisioterapista single che si finge psicologo per sedurla, e di una coppia, Carlotta e Andrea, che entra in crisi alla vigilia del matrimonio… Per un casuale doppio scambio di identità, le vite dei quattro personaggi finiranno per intrecciarsi ed essere travolte dall’eterna ricerca dell’amore perfetto. Una moderna commedia degli equivoci in cui nessuno è quello che sembra e nessuno può scegliere di non amare…
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Che curioso: Andrea ed Andrea. 


Il grottesco!

Come l’antefatto prepara ad hoc la trama o la trappola. Tale è lo s-vantaggio: la coperta sempre troppo corta, ma solamente x chi “arriva dopo”, oppure “è stato sconfitto (ma lo ha dimenticato)”. Come, insediarsi + a monte del fiume, che scorre attraverso le altre città.

Questo meccanismo ti ha. Altro che:

una moderna commedia degli equivoci…

Di moderno, (qua, così)… non c’è proprio niente! È tutto perfettamente oliato. Ma antico; il famoso “usato sicuro”.  

Come... una pugnalata diretta, alle spalle, di notte.
Senza alcun sicario di mezzo.

Qualcosa su cui puoi mettere la mano sul cuore, contare, fare affidamento, etc. Te. Un automatismo in-immaginabile. Potenziale... 

Qualcosa che, “figurarsi”. 

Quando sei per strada e osservi quella macchina con motore che “sembra acceso ma in folle”, aspetta un attimo e si manifesterà un “agente”, il quale ti chiederà “cosa sta facendo, circolare…”; dall’alto del “proprio” dovere. Oppure, se un cittadino modello ti vedrà insistere attorno a tale macchina, chiamerà i “vigili”, perché… “non si sa mai”. 

Laggente non solo Smith.

Eppure, cosa staresti facendo di male? Saresti prossimo alla scoperta della Verità ma “te” non sei Schliemann. Ok? Non spetta a “te”, (qua, così),  scoprire un bel niente (qua, così). Vedi che non è come in Truman Show: il backstage non ti appare mai. Quello è solo un “film”, nel quale la Verità fa surf. Mentre, nella “tua” realtà le cose sono molto, molto, molto, +… rivelate! Ad esempio, il concetto di “vergogna”, già da solo ti auto manutiene a debita distanza dallo scoprire la Verità. 

Altro che “Troia”. 

Come la lama della “educazione”, anche quando non c’è = c’è sempre. Un robot “ribelle” che fa? E-segue sempre degli “ordini”, poiché al di fuori della programmazione, “niente”. 

Infatti, in Westworld, la tipa di colore, “risvegliata” nel laboratorio coi 2 tecnici, li obbliga ad alzare tutti i suoi livelli al massimo. Ok? 

Al di fuori della programmazione, il “nulla”. Il potenziale è ancora insito nella programmazione. Se puoi “dividere le acque” è previsto in tali termini. E vedi che l’I-Ambiente eseguirà l’ordine. Non “te”. Nemmeno Te. Sei in qualcosa che funziona e che “obbedisco!”. Ma ti “seguirà” solamente se sei “sferico” = se ci sei, se sei Te in toto, sempre e comunque. Nel “bene” o nel “male”. Al di fuori di “tutto questo che funziona”, quello è un altro paio di maniche.  

Qualcosa che proprio si trova al di là di ogni “radar”; qualcosa, ove, ti puoi augurare di…


Ma, se lo generi, , ritorni nella programmazione del funzionamento.
Qualcosa che ti con-tiene, ancora una volta!

Dopo essere andato in analisi per cercare di superare il trauma dell’abbandono da parte della sua fidanzata, Luca si innamora di Andrea, a sua volta abbandonata sull’altare dal compagno fedifrago. Andrea, poco per volta, inizia a ricambiare i sentimenti dell’uomo, ma crede che Luca sia lo psicologo Cosimo. Il migliore amico di Luca, a sua volta di nome Andrea, pensa che l’altra Andrea nasconda l’identità da social network di Sharon, con cui ha intrecciato una relazione adulterina (e virtuale) con il nickname di Dylan: l’uomo ignora che in realtà Sharon è la sua futura moglie Carlotta la quale, per un complicato concatenarsi di eventi, crede che Dylan sia Cosimo/Luca… 
Una commedia degli equivoci che vive solo ed esclusivamente sulla carta, quasi impossibilitata a trovare una propria collocazione nell’immaginario cinematografico contemporaneo…
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Una commedia degli equivoci che vive solo ed esclusivamente sulla carta, quasi impossibilitata a trovare una propria collocazione nell’immaginario cinematografico contemporaneo… (la “critica” come al solito fa analisi logica su “Se questo è un uomo”).

Sei a/in “teatro”, (qua, così). 

Altro che “commedia sulla carta”. Altro che “equivoci”.

Meglio; a “te”: l’ara/l/t®o:
ara = altare
aratro = rompe e smuove la superficie del terreno per la coltivazione
teatro = rappresentazione o “divina commedia” (l’AntiSistema) 

altro = Oltre (Te).

L’agnello sacrificale sei “te” (qua, così). E, ogni giorno, è sempre “pasqua”.

Un'altra autorità scientifica, Edward Harrison, che insegna fisica e astronomia all’Università del Massachusetts, scrive… che non conosciamo l’universo, ma solo le molte maschere con le quali si presenta. Il suo libro “Le maschere dell’universo”, con il lungo sottotitolo “L’immagine del cosmo dalle origini dell’umanità alle più recenti scoperte scientifiche”… racconta tutti gli universi che l’umanità si è costruita, da quello magico di “centinaia di migliaia di anni fa…” all’odierno quantistico e inizia così:
tema principale di questo libro è l’idea che l’universo in cui viviamo, o in cui crediamo di vivere, è soprattutto un “mondo” fatto da noi. Ciò che “realmente” esso sia, non lo sappiamo
e conclude:
avanziamo a tentoni lungo il nostro cammino con la speranza che le nostre supposizioni e le nostre idee siano giuste, ed ecco ci viene incontro un altro universo, nel quale la maggior parte delle supposizioni e delle idee precedenti risultano sbagliate… Alla fine, al di là di tutti i sistemi, c‘è l’Universo in una nube della non conoscenza
Il risveglio degli antichi. Rapporto su una civiltà dimenticata dal tempo.

Ecco cosa “sanno” persino gli “esperti”. 

Figurati “te”, di conseguenza. Un “esperto” è come un recitante: impara a memoria la “propria” p-arte, laureandosi e, poi, la interpreta fedelmente per tutta la “tua” vita.

1000 anni di storia falsa. Inventata! Fomenko docet. Uno shift significativo. Tutto è + ravvicintato, dunque. Il “diluvio” che avviene circa 500 anni fa (“scoperta delle Americhe”). Ultra Horos che dimostra che le costruzioni - in mattoni - dello “impero romano” non sono più vecchie di 300 anni. Che gli “antichi egizi” conoscevano il cemento armato e che costruivano sul posto i loro grandi edifici. Con altri che affermano che il petrolio si può formare in qualche mese. Con Ante Omnia che ha trovato il modo per “compattare” tutto questo  copia e incolla “storico” de noantri. Tutto concorre a riparametrare la “storia terrestre”: invece che millenni, decenni; al massimo qualche secolo. Fomenko ne ipotizza, di certo, 10. Lo scenario si apre e si chiude, dunque, tra un Re-Seth e l’altro che, come onde del mare, distano di qualche secolo l’uno dall’altro. Le “ere glaciali”? Re-Seth “naturali”. È-voluti. Il “big bang”? L’apertura del mondo conosciuto, a quello s-conosciuto: sempre la Terra, solo la Terra. Come un teatro a s-comparsa, a compartimenti mobili (come per l’appunto sostanzia la “teoria della tettonica a zolle”). 

Il “popolo eletto”?
Chi la sa molto + lunga di “te” (qua, così). 

Chi conserva ancora conoscenza (memoria) e… “raccomandazione”. A differenza “tua”: l’AntiSistemico per (Sua) eccellenza. Come a dire, mangime per l’alimentazione. Ad immagine e somiglianza, gli “ebrei” sono ovunque, da mo’ (qua, così). Sono “maledetti” a quanto pare, ma… nulla sembra fermarli. Ergo, sono pieni di “alibi”, di “vittimismo”, possono mentire e lo fanno spudoratamente (vedi la questione sempre attuale; senza fare nomi né cog-nomi). Inoltre, sono introdotti, pieni di soldi e di influenza. Sono odiati ma, “niente”. Hanno sempre la meglio. Hanno sempre “ragione”. E quindi

La “cosa” puzza alla grandissima! 


Il chassidismo, ḥasidismo o hassidismo… è un movimento di massa… ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell'ebraismo ortodosso… sorto nella Podolia del XVIII secolo… per opera del taumaturgo e kabbalista Yisrāēl ben Ĕlīezer…meglio conosciuto come il Ba'al Shēm Ṭōv… e anche noto con il soprannome di Besht (BeShT, acronimo di Baʻal Shem Tov)… 

Sviluppatosi tra gli ebrei ashkenaziti dell'Europa orientale…

Nonostante la forte critica e opposizione da parte dell'élite formata da rabbini e halakhisti della Lituania - i mitnageddim, di cui il maggior esponente fu il Gaon di Vilna - il movimento chassidico è riuscito ad avere successo e a diffondersi con dinamismo tra gli ebrei di mezza Europa, trovando, a partire dal XX secolo, proseliti anche in Israele, Canada, Stati Uniti d'America e Australia
Poche persone ricevevano il titolo di Baal Shem tra gli ebrei ashkenaziti dell'Europa orientale e centrale. Il nome è più che altro noto in riferimento al fondatore del chassidismo moderno, il Baal Shem Tov (Maestro del Buon Nome), vissuto in Ucraina nel Settecento…

Gli “ebrei” che distano di molto da quei luoghi “sacri”, ora occupati; infatti:

il movimento chassidico è riuscito ad avere successo e a diffondersi con dinamismo tra gli ebrei di mezza Europa, trovando, a partire dal XX secolo, proseliti anche in Israele...
Baal Shem Tov (Maestro del Buon Nome), vissuto in Ucraina nel Settecento… (la “guerra” rivela).

Il “sacrificio” è continuamente richiesto. Baal!

Lo devi... alimentare (anche se funziona), il moto-Re.







Baal è una divinità in alcune tradizioni, mentre in altre viene demonizzato…
Wow: il gatto è vivo e morto, contemporaneamente.

Ergo, Te sei l’ago della bilancia. 

Ma, se sei “te” (qua, così), ehmScegli come scegli, tanto non cambia la Verità. 

Il “momento” di è già successo rimane tale e quale. Ciao!

La quarta parete fa parte della sospensione dell'incredulità esistente tra l'opera di finzione e lo spettatore. Il pubblico di solito accetta implicitamente la quarta parete senza tenerla direttamente in considerazione, potendo così godere della finzione della rappresentazione come se stesse osservando eventi reali. La presenza della quarta parete è una delle convenzioni più affermate della finzione, e in quanto tale ha spinto alcuni artisti ad attirare l'attenzione diretta su di essa per ottenere un effetto drammatico. Ad esempio ne Il quarto muro di A.R. Gurney, un quartetto di personaggi ha a che fare con l'ossessione della casalinga Peggy nei confronti di un muro bianco della sua casa e viene lentamente trascinato in una serie di cliché teatrali, mentre la scenografia e l'azione sul palco vengono sempre più rivolti verso questo presunto muro

Zaffiro e Acciaio = il “tempo” che…

Andrea & Andrea.

Guardi dove ti guidano a... guardare



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3987
prospettivavita@gmail.com