venerdì 29 maggio 2015

"A volte ritornano"? (Ri)tornano sempre.



Il “(ri)torno sugli investimenti”.
Che senso hanno tutte le “regole” (in/di qualsiasi ambito umano: sociale, civile, economico, scientifico, militare, religioso, sportivo, etc.) dal punto prospettico di chi (de)tiene il Controllo? Dalla prospettiva del Dominio.
Dalla (p)arte del Nucleo Primo…
Il “senso sottile” di ogni regola è:
  • indurre a (ispirare)
  • guidare (muovere)
  • creare una realtà “abitabile”, ossia… gerarchizzata, al fine di (riempire)
  • (man)tenere tale direzione di marcia (controllare)...
Perchè? Per... "continuare" (il frattale è "vivere").
Le “regole”, dunque, valgono solo da un “gradino sotto” al livello principale (che le ispira a monte).
Le “regole”, quindi, valgono solo per “te” (a qualunque livello tu sia “allocato/a” nella piramide gerarchica del Controllo).
Quando una regola è, anche, una “legge fisica”… in un ambito “(pre)visto”, come l’attuale (f)orma di reale manifesto, allora sei alle prese anche con una “natura artificiale”, (s)piegata dalla intenzione del Dominio.
Qualcosa che, di (con)seguenza, rende per intero – la natura – un (arte)fatto del tutto complice/programma... di ciò che, di fatto, “è” il suo eterno “nuovo punto di partenza e di (ri)circolo”.
Qualcosa che non sei più abituato/a a “percepire”, che non (ri)cordi ma del quale hai “memoria intima”, dedotta da tutto ciò che ti anima ad un livello più “sensibile” rispetto al semplice “vivere, qua, così”.
Tu “funzioni” in tanti modi, ma… d’assieme (nello status quo) sei auto limitato verso ciò che “(ri)conosci) di te, in quanto 'pianta stabile' dell’essere ‘multi versale’, quale sei”…
“Qua, così” tutto (ri)torna sempre identico, nella sostanza.
Ergo, non “a volte (ri)tornano”, ma… “(ri)tornano sempre”. La strategia astuta in gio(g)o, però, ammanta tutto di una peculiare (f)orma di camaleontismo, che rende il reale come una lavagna (in)cantata “da (p)rendere così com’è, a scatola chiusa”.
Quindi:
  • tutto (ri)torna
  • ma
  • mai, nella stessa maniera (He He).
    

giovedì 28 maggio 2015

Nulla è mai gratuito "qua, così", visto che (ti) consumi.


Ci sono parole/espressioni/termini… che, non appena udite/i (ri)connettono circuiterie che sovrastano il pensiero; in maniera tale da rendere immediata(mente) l’idea di quale sarà la “via” del futuro a medio/lungo termine.
Sulla gratuità di Internet, ormai, ci fai proprio conto. Vero?
Beh… se ci pensi bene, la Rete (in quanto novità, seppure alla moda) doveva (con)vincere la Massa, relativa(mente) a qualcosa che 1) prima non esisteva, 2) era estrema(mente) invasiva rispetto alla “tradizione” e 3) dunque, necessitava di una prima e lunga fase di “accomodamento gratuito”.
Ora, dopo (diciamo) più di 15 anni (in Italia) di Internet “gratuito” (per quanto riguarda i servizi di base, come ad esempio la ormai insostituibile “e-mail”) qualcosa sembra “(ri)bollire in pentola” (insieme a te, ovvio)…
Internet, Cardani: superare il concetto di gratuità totale.
Occorre superare il concetto di gratuità totale sui contenuti che vengono pubblicati sul web. Lo afferma il presidente di Agcom, Marcello Cardani, che in un'intervista pubblicata dal Sole 24 Ore afferma che il concetto di gratuità totale su internet è da considerarsi "non più adeguato".
"Ci si dimentica - spiega il presidente dell'Agcom - che quel che genera utilità anche sul web ha un costo nella sua costruzione. E questo costo deve essere ribaltato su coloro ne traggono vantaggio".
"Il concetto di gratuità assoluta - continua - che andava bene per una fase pionieristica del web, non è più adeguato.
Certo, ci sono scelte commerciali sui contenuti e va bene.
Ma il principio della gratuità assoluta non è più attuale.
Poi su come arrivare al pagamento o valutare la redistribuzione dei ricavi dall'uso della rete rispetto a chi sostiene i costi, editori compresi, io non mi avventuro.
Ma sul principio credo che ci siano pochi dubbi".
Link
  • non più adeguato
  • quel che genera utilità anche sul web ha un costo nella sua costruzione
  • questo costo deve essere ribaltato su coloro ne traggono vantaggio (chi ha l'autentico vantaggio?)
  • andava bene per una fase pionieristica del web
  • sul principio credo che ci siano pochi dubbi
Non si parlava, forse, di “old e new… economy”? He He… Ora scopri o stai per scoprire che:
  • sei stato/a, prima, reso/a (di)pendente della necessità auto indotta della/dalla Rete
  • sei stato/a come… drogato/a, nel tempo “adeguato”
  • il costo della costruzione” ti sta per essere “ribaltato” contro
  • sul principio (“credo”) non ci sono dubbi
   

mercoledì 27 maggio 2015

Continuazione, st(r)ati ed... "intonaco".



Loop.
"Dopo 2 mila anni… si sta consumando una nuova tragedia greca, le tragedie greche hanno incidenti gravi ma poi la vita continua".
Antonio Patuelli
È proprio questo il vero, unico e continuo “problema”:
poi la vita continua”.
Il “continuare” indica un (pro)seguire (dove?)… lungo la stessa direzione (pre)cedente, che ha procurato la “crisi”. Perché? Perché il reale manifesto “qua, così”… non ti lascia scampo, ossia, scelta, alias, alternativa.
La vera tragedia è che tutto, nonostante tutto, (ri)torna sui propri passi. Tutto è (pro)curato. Le “cose” vengono (ri)vissute solo in salsa apparente(mente) (di)versa, più “moderna”. E questa presunta “ciclicità” viene anche passata dalle “autorità” (e non certo dal tuo acume) come “naturale”… Sì, perché:
  • la Terra ruota su se stessa e attorno a…
  • le stagioni si alternano
  • il giorno e la notte si danno sempre il cambio.
Natura = verità?
He He.
SPS ti indica una via altra; questa:
Creazione = artificialità.
La natura è stata creata. Vero? Da “Dio” (nelle sue varie “nature”, legate alle coordinate Planetarie e, dunque, ai vari circuiti dell’interesse, del potere, del controllo… di “turno” – non ciclico, ma solo redistribuito ubiqua ‘mente’).
Ogni “creazione” genera artificialità/artifizio.
Anche la “prima”. Anche quella “originale”. Anche quella “che hai in mente, tu”…
Naturale è, allora:
un artificiale che fa comodo  1) al suo Creatore, 2) a chi, viene dopo, e controlla il “creato”, perché (ri)corda, (ri)conosce, 3) allo status quo – usufruitore, conservatore e portatore dell’interesse.
  

martedì 26 maggio 2015

Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto.


Quale "senso" ha la lettura del (Re)ale (com)presente?

Non esiste un limite oltre il quale l’obbedienza cessa di essere un dovere?...”.
Diplomacy – Una notte per salvare Parigi
Un popolo dovrebbe capire quando è sconfitto.
Tu lo capiresti Quinto? Io lo capirei?

Il Gladiatore
So molto bene che la distruzione di Parigi non ci farà vincere la guerra. Ma amo i miei figli...”.
Diplomacy – Una notte per salvare Parigi
Il “ricatto” sa essere anche molto sottile. Anzi, la “peggior specie” (di ricatto) è proprio quella strisciante, che non vedi ma "senti" (accusi dentro).
Quella che “si sa che funziona così”… ma, che “non ci puoi fare niente”.
Quella delimitata dal potere dei “superiori”. Altri esseri umani, come te, che in qualche modo hanno trovato il modo di interpretare una (p)arte, a "maggior gerarchia" rispetto alla tua.
È come nascere in Italia (ad esempio) oppure in una favelas? In un certo senso, sì.
È “fortuna”?
È “casuale”?
Beh… credere al “caso/caos” è come (ri)tenere di "venire al Mondo" dopo una estrazione al Bingo, alla Lotteria, alla Pesca di Beneficenza o dopo un “giro di scommesse clandestine” (come se… ci fosse sostanziale differenza tra “gioco d’azzardo legale e non”… solo perché – a decidere – c’è lo Stato, ossia, ancora tu ma… senza saperlo/capirlo. Denudato/a del tuo “valore” e del tuo “potenziale”, che è e rimane sempre sulla “carta… non solo Costituzionale”).
Potresti raccontare questa “bella storiella”, ai tuoi figli, prima di accompagnarli tra le braccia di Morfeo:
“sai, prima di nascere, quando eri sulla nuvoletta… la tua anima ha giocato alla roulette, scommettendo che se avesse azzeccato il numero pieno, avrebbe vinto un viaggio premio in un luogo a scelta sulla Terra, potendo decidere ogni particolare della Vita che l’avrebbe aspettata, proprio perché… vinta. Se, invece, l’anima indovina solo il colore uscito, allora avrà diritto a scegliere il colore della pelle che avrà una volta rinata. Se, purtroppo, non indovina nulla… allora il suo viaggio sulla Terra sarà deciso da…”.
He He… che "storia", è?
Come puoi ancora credere al “caso”? Forse, se sei orientato/a in una simile direzione, dovresti credere – allora – alla storiella qua sopra proposta. 
L’esito “casuale” di ogni (ri)nascita, si “sposa” molto meglio, a quell’esito che puoi (ri)tenere lo sbocco di un “giro di scommesse”, che (av)viene in altra (p)arte.
   

lunedì 25 maggio 2015

Non è vero?


Videogio(g)o. Realtà... aumentata. Chi "guida"?
Non ti piace il jazz?
No, mi piace molto, ma questa è un'altra roba.

The age of Adaline
Come cambia il "giudizio", per chi ha "memoria"?
È possibile essere “eterni”, senza per questo essere dei vampiri?
Come è possibile? In tutti questi anni hai vissuto ma non hai mai avuto una vita.
The age of Adaline
In una Realtà/Mondo, in una società… “come questa”, regolata dalla comune “data di (s)cadenza” inerente alla “speranza di Vita”… cosa potresti maggior(mente) approfondire se tu – e solo tu - fossi eterno/a?
Beh, che cosa... se non “l’infinita tristezza del continuare a sentirti sempre più solo/a e, dunque… maledetto/a”?
In una scenografia di reale simile, gli esseri umani diventano progressiva(mente) “auto limita(n)ti”. Una Vita sola alla volta:
(in)fatti, troppo è il dolore per una "perdita", che diventa continua, dal momento in cui… tutti ti lasciano inesorabil(mente). Ogni tuo affetto, ogni tuo "senso", ogni tuo attimo respirato così intensa(mente)… e vissuto insieme a…
Tutto se ne va, scivolando via “come lacrime nella pioggia”.
Che cosa ti rimane? Il (ri)cordo. Un dolore ancora più grande, quando sei sempre più solo/a! Un’altra (f)orma di “maledizione”.
Meglio, molto meglio… non (ri)cordare più.
Anzi:
meglio morire (ogni volta, a tempo debito), come tutti (prima o poi), in questa Vita. In “una sola Vita, per volta” (senza sapere, senza avere memoria, senza lascito alcuno)…
Non è vero?
Chi vorrebbe essere eterno/a, in una realtà manifesta nella quale “si è i soli a funzionare in un certo modo”?
He He…
 

venerdì 22 maggio 2015

Verità ultima: origine e memoria del loop.




Usi la crema solare? Non sei al sicuro...
È emerso che l'80% dei prodotti contengono componenti che potrebbero rivelarsi dannosi, e che offrono una protezione scarsa.
Prodotti di alcune delle più note marche in circolazione, a quanto dimostrato da Ewg, contengono ingredienti nocivi (oxybenzone e retinil palmitato), o valori eccessivamente alti di fattore di protezione solare.
Non si tratta, tuttavia, di una novità...
Link
"Non si tratta, tuttavia, di una novità...". (In)fatti: tratta(si) "solo" del Principio 80/20 o... della conferma dell'esistenza nel reale, della frattalità espansa.
Verità: è il patrimonio di Dio. Verità: è ciò che riflette la realtà del Mondo, senza alterarla. Ma possiede la verità solo colui che possiede la verità ultima. E colui che possiede la verità ultima è Cristo stesso…
Leviathan
La Quantistica, sostanzial(mente), ti dice che:
quando guardi qualcosa, attraverso di te, vai ad alterare quello che osservi/misuri”, ossia, “mentre osservi, metti qualcosa di te in ciò che stai guardando”.
Quindi, tu non sei un “osservatore neutrale” (passivo).
A livello frattale, questa “caratteristica”... significa che “ti poni in interazione con il reale, che hai attorno o nel quale sei”. Che c’è uno (s)cambio di “in(forma)zioni” (e c'è, anche, un "segnale portante").
Ora, tra due "vasi comunicanti" (in un insieme che comunica), verso quale senso (s)corre l’informazione?
Lo capisci anche solo prendendo in causa, il movimento delle acque libere, sulla superficie terrestre:
i fluidi “liberi” prendono la direzione della (di)pendenza del/dal suolo (ma, attenzione, perchè la struttura del reale manifesto è complessa e gerarchica. Ad esempio, tra un gruppo di potere ed uno che consegue, lo scorrimento delle informazioni procede al contrario; dalla "piccola massa di potere" verso "la grande massa dipendente". Presumibilmente, anche a livello energetico è così. Il "ritorno" è sempre presente, per via dell'utile che ricava la piccola massa di potere, dalla grande massa... al lavoro).

Tutto è vero” (Prima legge di SPS).
Quindi, tra due vasi comunicanti (ad esempio, tra te e quello che osservi), la direzione dominante (senso di scorrimento) sarà quella dal maggior “peso”, in termini di “pendenza (valenza energetica, potenziale, intenzione)”… capace di creare nell’altra (p)arte una terminazione (di)pendente.

Oc(corre) porre molta attenzione (presenza) in questo ambito, perché:
  • tu e ciò che osservi, non siete due “grandezze uguali” (è come mischiare pere e caramelle, o pere e negozio di frutta)
  • per cui, la mente non (ri)esce ad afferrare il significato frattale, che s’emana dalla (ri)flessione dell’una parte nell’altra e vice(versa).
Sì. Perché se l’osservatore mette se stesso in quello che osserva, è anche vero il contrario, ossia:
  • l’osservato (ri)sente della (p)arte interessata ad osservare
  • ma, allo stesso tempo, "risponde di (con)seguenza", perchè l'insieme è cosparso di "interesse".
Come lo capisci, che è così?
   

giovedì 21 maggio 2015

Giustizia o convenienza?




- Io sono il segretario di stato. Offerto da Carl's Junior.
- Perché continui a ripeterlo?
- Perché mi pagano ogni volta che lo dico! Eheh! Eheh! Eheh!

Idiocracy
Se af(fermi) qualcosa, nel limite del tuo diritto di “poterti esprimere libera(mente), ma… solo a casa tua”, allora puoi (ri)tenere che tu viva in una società dav(vero) libera?
Un famoso “motto”, recita:
"la mia libertà finisce dove comincia la vostra"...
Uhm. E dove inizia la “vostra”?
Se una simile "domanda" non conduce a una risposta univoca/esatta, allora diventa una diatriba da tribunale, che - lo sai già - dove ti condurrà, in un reale manifesto che si sor(regge) sulla “forza ed il potere del denaro e della complicità”.
La "risposta esatta" esiste, ed è un mix nozionistico... che propone sempre termini alla moda, come:
  • moralità
  • giustizia
  • etica
  • valori
  • rispetto
  • civiltà
  • equilibrio, etc.
Ma, un simile tipo di risposta è sempre e solo “vuoto ed inapplicabile nel luogo reale emerso dove vivi”.
Nella sostanza… “la pratica vale più della grammatica”, e “qua, così”… sei (ri)chiamato alla “pratica del tacito (con)senso”… anche se hai, magari, l’impressione di essere un:
  • ribelle
  • rivoluzionario
  • anti (qualcosa), etc.
He He… non è, di certo, il tuo tatuarti, il tuo vestire in maniera "strana" (ma pur sempre alla moda), il tuo (di)mostrarti “(di)verso e migliore”, che può fare la differenza tra te e coloro che giudichi unilateral(mente), attraverso una famiglia di epiteti che identificano, frattal(mente), più te che la Massa (o il potere)... che ti illudi di auto (de)scrivere.
Anche tu – che ti credi ribelle (e migliore) – sei sotto allo stesso tipo di “cielo”, che auto (con)tiene il genere umano per intero.
Anche tu non sei (di)verso/a nella sostanza di questo reale, che ti anticipa sempre, (pre)vedendo a monte tutto quello che fai e farai…
Tu non sei (di)verso/a, solo perché “vesti strano”.
Solo perché “parli strano”.
Solo perché “spendi denaro in maniera strana”.
Solo perché “ti illudi di avere capito tutto”.
Solo perché “tu non farai la fine degli altri, tuoi genitori (ri)com(presi)”.
Il termine (così come lo propone graficamente, SPS) “(p)rendi”, è molto ma molto indicativo. Perché?
Perché illumina, coloro che sono in sintonia, a proposito di cosa significhi, sostanzial(mente), “credere di essere libero/a, in un contesto di reale intera(mente) sotto al Dominio di un Principio Unico, (com)presente seppure non manifesto”.
(p)rendi = prendi + rendi…
Alias:
  • in ogni caso
  • ciò che “prendi… rendi”
  • in termini che usual(mente) tendono a sfuggirti.
  

mercoledì 20 maggio 2015

La ruggine corrode: l'investitore... investe.


La (di)pendenza del "cammino".
Nel cratere Yökull dello Snæffels che l’ombra dello Scartaris tocca alle calende di luglio, scendi, viaggiatore coraggioso, e raggiungerai il centro della terra. Io l’ho fatto.
Arne Saknussemm
Jules Verne “Viaggio al centro della terra”
Molti anni prima di SPS, quando il sottoscritto era “ragazzo” (diciamo, verso l’età della prima superiore, forse… un anno prima), si fece largo in me – assistendo educata(mente) alla visione dei Tg, leggendo qua è là dei quotidiani, sentendo ciò che si diceva nei miei dintornila percezione, sempre più allargata e… quasi tattile, che il Mondo intero fosse come “girato al contrario”.

Perché… troppi “Capi di Stato” erano sempre sospettati di qualche comportamento “malsano” e troppi “ex Capi di Stato”, venivano accusati, arrestati, messi sotto processo, indagati, etc., subito dopo alla fine del loro mandato.
Ovvio, era una visione che si allargava a macchia d’olio, continuando a notare certe caratteristiche comuni… del “fare business, politica, sport, religione, socialità ,etc.”.
Tutte attività accomunate da uno strano “destino comune”:
finire “sotto processo”.
Era, forse, “invidia”? Qualcuno dava sempre fastidio a qualcun altro?
Era solo questo? Una lotta fratricida pratica(mente) distribuita dapper(tutto)?
Sembrava che nulla, relativa(mente) alle caratteristiche “uniche” di una Nazione Sociale, (ri)uscisse ad avere la meglio sulla vera ed unica “caratteristica tipica”, che affliggeva le alte cariche di qualsiasi raggruppamento sociale.
Non (ri)usciva l’Islam, né i vari tipi di religione cattolico cristiana, né “tutto quello che credi di sapere”.
Cambiavano le caratteristiche “geografiche” di un luogo, ma la “sovranità regnante” era sottoposta o cadeva sempre sotto al medesimo tipo di “contesto”:
il potere della “magistratura”, che interveniva a giudicare.
Ciò che si fece largo in me, a quei tempi – diciamo così – “ingenui”… fu una vera e propria illuminazione:
il Mondo intero è ribaltato.
La “delinquenza”, i “malavitosi”, i “poco di buono”, i “disonesti”, etc. erano al potere, al Governo, a capo delle Istituzioni di qualsiasi tipo.
Tutto il resto (la Massa) arrancava sotto all’illusione di uno sviluppo sociale, che prometteva sempre qualcosa che regolar(mente)... non cambiava, in realtà, mai. Qualcosa che non è cambiato nemmeno "oggi", dopo oltre trent'anni di "sviluppo sociale senza precedenti". He He...
  

martedì 19 maggio 2015

Parlar chiaro.



Le ultime parole famose: "L'Italia non prenderà iniziativa alcuna di operazioni militari". I Media sempre "conquistati" dal potere di turno.

Ogni potere viene da Dio. Fino a che te lo concede, non hai motivo di preoccuparti…”.
Leviathan
Beh, “qua, così” ci vuole proprio un bel “He He”. Perché? Perché “la gamba l’è tacà al pè” (“la gamba è attaccata al piede”), ossia:
“è così”
“è naturale”
“è ovvio”.
Solo che, “quello che è ovvio per te, non è detto che lo sia anche per gli altri”.
Quindi, nonostante che “la gamba è attaccata al piede” (verità unica ed incontrovertibile) ogni umano continua a vedere le cose in una maniera propria e, se fosse sempre vero in questo senso… andrebbe anche bene, tuttavia, questa “diversità” della/nella prospettiva... non (cor)risponde af(fatto) al comportamento d’insieme (uno per uno), che continua a (ri)modellare “da fermo”… la realtà (ri)emersa che, per(tanto), non cambia mai perché non può mai cambiare nella sostanza.
Pensa:
  • ognuno la vede a modo proprio
  • ognuno è impotente di fronte allo status quo
  • ognuno (con)segue, seppure “di(verso)” (loop).

Si è mai vista una guerra "senza iniziativa alcuna di operazioni militari"?
C’è un collo di bottiglia che ®accoglie tutta la differenza e la normalizza, come un filtro unico, autorizzato a farlo.
Chi/che cosa autorizza un simile comportamento generale?
Qualcosa che “fuori(esce) dal corso della storia deviata, nel tempo (ri)tenuto unico di uno scorrimento obbligato all’interno di qualcosa, che non viene più registrato da nessuno o, forse, solo dai 'matti'”.
Il “parlar chiaro” è una preziosità. Un dono. Un talento.
  

lunedì 18 maggio 2015

L’inquinamento è nelle risorse.



Nella valutazione - lato "utente" - di un prodotto, destinato all’alimentazione umana, si tiene conto di ciò che è (ri)portato sull’etichetta (etichetta che è il risultato finale degli “obblighi a rigor di legge”, che passano attraverso le maglie piramidali dei diversi gradi dell’interesse, in gioco nella società del “vivere civile”).
Dunque, ad esempio, la disamina degli ingredienti e delle famiglie d’ingredienti, che viene diffusa pubblica(mente), attraverso l’etichetta, corrisponde all’analisi scientifica… alla quale il “consumatore” non può mai sostanzial(mente) opporsi, per una serie più o meno evidente di “limitazioni”.
In(fatti), il consumatore non è quasi mai, anche, un "esperto", non ha lo “spessore sostanziale, per giudicare sciente(mente) ciò che introduce in se stesso”. Mentre la scienza deviata, in(vece) gode di altra... prospettiva.
Il consumatore, però, è la fase finale della “sperimentazione su se stesso”. Ossia, è il terminale finale naturale... della catena del prodotto ingeribile.
Se la società d’insieme, normata dalla legge, non ti ascolta… significa che tu sei (in)quadrato/giudicato/ridotto, ad un “sacco contenitore passivo”.
La tua esperienza (ciò che ti succede dentro, quando introduci il tal alimento) non gode di un grande credito, presso gli organi legislativi e (ri)produttivi degli interessi di (s)fondo.
Le reazioni che av(vengono) in te, (ri)producono stati perfetta(mente) attesi, oltre a variazioni sul tema… degne di essere prese in considerazione, ma… in maniere che non sospetti come, ad esempio, l’intera documentazione medica, che gli ospedali ®accolgono allorquando vieni ricoverato/a, ti sottoponi a degli esami e vieni campionato/a di (con)seguenza.
Raccogliere tutto di te è (im)portante, ad ogni livello (non a caso è sorta la “Rete” e le “App”, che la rendono lo strumento di “spionaggio” meglio camuffato d’altro, al Mondo… dopo la forma stessa del reale emerso/manifesto).
  

venerdì 15 maggio 2015

Ignorare ciò che “è”... "è" un problema tuo (la semisfera del reale e le due piramidi).


Il non "accorgersi"...
Vivi in una “realtà semisferica”, per via del suolo terrestre. È come se… il “sotto” non esistesse. Sì, perché… “non te ne fai nulla, dell’ambito sotterraneo, che non vedi”.
Quindi, la (f)orma del reale manifesto è una semisfera (suolo e cielo).
La sfera è un "effetto apparente" dovuto al movimento ed all'illusione del movimento (un atto di auto completamento che, tuttavia, conserva il valore frattale relativo a... "tutto quello che esiste, 'è', ma che non vedi/non prendi in considerazione")...
Ora, è (ri)saputo che il “potere è esercitato per mezzo di una piramide”, ossia, di una infrastruttura d’insieme, gerarchizzata, sensata... ovverosia, orientata/polarizzata… “dotata di un senso”.
La piramide - simbolo della (ri)unificazione del potere in un suo centro o vertice/vortice, oppure, della distribuzione e diluizione (delegazione) del potere, scendendo la struttura così ottenuta – è doppia:
  1. una è (in)scritta nella semisfera del reale manifesto
  2. una (in)scrive la semisfera del reale manifesto.
Come in alto, così è in basso...":
la (de)scrizione di una (f)orma e di una tecnologia.
Piramide interna al reale semisferico manifesto.

Piramide esterna al reale semisferico manifesto. La linea nera indica l'Oltre Orizzonte...


La realtà, in quanto (in)finita manifestazione del potenziale, è unica… solo per quanto (ri)guarda la prospettiva d(a/e)llo status quo, dal punto di vista di:
  • coloro che vi soggiornano, senza più (ri)cordare (servitori)
  • coloro che vi governano, senza più smettere di continuare a farlo (serviti).
Questa (f)orma di reale (ri)emerso, è… “un punto di vista” e, come tale, (rap)presenta - nella sostanza - il diretto interesse dominante (sguardo, occhio), che è pratica(mente) (im)presso dapper(tutto) per qualità, quantità e proprietà frattale espansa (vedi circuiterie SPS).
   

giovedì 14 maggio 2015

La situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS.



"Caverna con luci" (reale manifesto).
Oggi, nella “censura” rischia di finire - non più - “chi tira la bomba/chi nasconde la mano…” ma, diretta(mente) - in quanto "tipo di memoria" - il titolo della canzone:
Ma il cielo è sempre più blu”.
Come cantava Rino Gaetano nel lontano 1975.
Interpretare questa canzone non è stato per niente facile, il grande Rino Gaetano cantava questo brano con estrema verità, mista a sarcasmo e ad un timbro vocale che sembra quasi uno schiaffo di parole in faccia alla società che lui raccontava.
Reinterpretare oggi questo brano significa prima di tutto rendersi conto che quei temi che lui cantava sono ancora, purtroppo, attuali e io ho cercato di ricantare le sue parole con tutta l'ironia, la rabbia, l'energia e la profondità che potevo.
Spero di esserci riuscita.”…
Giusy Ferreri
La fine di una speranza piazzata sopra alle teste di tutti?
La fine anche della colorazione “blu/azzurra” del cielo “pubblico e comune”?
Oppure, la (ri)conferma che:
tutto è compiuto”.
Che “tutto (s)corre”, sì, ma... sempre e solo all’interno del solco dell’aratro (Anti)Sistemico…
Te ne sarai, forse, accorto/a… ma “il cielo è sempre più bianco”.
Osservalo bene. Facci caso.

Non è raro, ormai, osservare un cielo che dà sul bianco...
Non lo è sempre, ma “lo è sempre di più… bianco”.
Ieri, ad esempio, era un "giorno bianco", sopra alle teste della popolazione diretta(mente) osservabile da SPS (Me).
Il cielo bianco:
l’avresti mai pensato
Di solito, si dice, che è “un cielo da neve”. Ma è un po’ difficile, quando ci sono trenta gradi. No? Come te lo spieghi? Non ci hai mai fatto caso? Non te ne (im)porta? Non è vero?
È vero ma, “che ci vuoi fare”… sarà l’inquinamento!
È “normale”, dunque. È diventato normale, anche questo?
“Che ci vuoi fare” = non te ne frega niente di niente.
Perchè sei (pre)occupato/a solo per ciò che concerne l’attività di procacciare denaro, la “benzina che ti serve per… sopravvivere” (sopravvivere; esattamente come milioni di anni fa e… come, dunque, non è mai cambiato nulla nella sostanza).
  

mercoledì 13 maggio 2015

Con quale "economia" hai a che fare?



(C’è un “livello di lettura delle vicissitudini o di ‘ciò che ti accade’” - che SPS chiama frattale o frattalità – il quale può “essere letto, tra le righe, senza essere un esperto in nulla, se non nell’arte di “essere presente/consapevole/”accorto”).
Solita(mente), è come se tu sentissi parlare uno straniero che si esprime nella propria lingua. Sì. La Vita “parla un’altra lingua”, rispetto a te… che ti limiti ad “esserci (d)entro”… senza “capire/(ri)cordare”.
La frattalità è un linguaggio che si adatta a chiunque, senza (ri)chiedere null’altro che... “accorgersi che esiste”.
Se tu sei nel tuo “terzo stato” (come dire: “se ci sei”), allora sei:
  • presente
  • consapevole
  • accorto/a.
E scopri che tutto è sincronico (oltre che con il principio del dominio, a monte di te) anche con te. E lo è in una maniera del tutto “bizzarra”, per come ti sei abituato/a a “pensare/immaginare/ragionare”. Perché?
Perché… è possibile che più st(r)ati di “vero” coesistano, a (ri)formare “Realtà/Mondo” di(verse), seppure “solo” a livello di reale 1) potenziale e 2) manifesto.
Ossia, la differenza tra “ciò che 'è emerso' e ciò che 'è non manifesto', dunque, è solo un/nel potenziale”… (di)pende dalla “forza consapevole” schierata a livello di “proiezione dell’intento”.
La "circuiteria SPS" è utile per (ri)cordare “come stanno le cose” al livello sorgente, che (f)orma l’emersione del reale dall’insieme del potenziale, che non ha limiti.
Il tuo “sonno” (cor)risponde al “sogno di qualcun altro”.
 

martedì 12 maggio 2015

La macchina della ciclicità.




"I dati ufficiali Inps sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita...".
Matteo Renzi
Che cosa è… (ri)partito? Parti da "qua":
la Banca d’Italia è una banca statale controllata dai privati.
Ergo… rimane una “banca” (privata – dal suo nominativo – di quella attenzione che usualmente riponi, allorquando “inquadri moralmente l’operato storico – riconosciuto popolarmente e non certo a livello didascalico - di una banca”).
Ora, quando una economia d’insieme si (sor)regge su un fitto intreccio di interessi, nel dettaglio, che cosa (ri)accade quando la “macchina (ri)parte”?
Beh, come minimo che… gli interessi privati, dei "player bancari", (ri)partono. Il “(ri)torno all’utile”… (ri)parte.
Mps: il ritorno all'utile. Ora si guarda al 2018.
Dopo 11 trimestri di perdite, l'istituto senese rivede profitti:
72,6 milioni a marzo 2015. Il piano industriale: nel 2018 880 milioni di utile netto…
Link
11 trimestri di perdite (a livello "contabile (ri)creativo").
Ci sono banche che, (in)vece, anche durante la “crisi” non hanno mai “sofferto” più di tanto. Anche se… è bene averlo sempre in mente, che:
  • le banche sono organismi più complessi, rispetto alla “vetrina, che dà sulla strada”
  • le banche sono formate da più “entità”, solo apparente(mente) di(staccate) dal concetto classico di “marchio, filiale e direzione”
  • le banche sono costituite anche da società satelliti, che operano in sinergia… ma senza mai destare attenzione
  • le banche possono, attra(verso) le proprie componenti “altre”, anche… “puntare contro se stesse, dando luogo ad un meccanismo di vasi comunicanti, che permette di travasare i relativi contenuti ad hoc e, soprattutto, senza dare troppo nell’(hoc)chio”.
 

lunedì 11 maggio 2015

Qua e là, (con)senso.



"Tu sei una faccia. Le facce cambiano…".
Hollywoodland
Pensioni: Padoan, rispetteremo sentenza Consulta e regole Ue.
"Ho accennato a Jeroen Dijsselbloem i contenuti della sentenza" della Corte Costituzionale sulle pensioni e "gli ho confermato che il governo sta lavorando nel rispetto della sentenza su misure che minimizzino l'impatto sui conti pubblici, anche nel rispetto degli obblighi imposti dalle regole Ue"...
Pier Carlo Padoan...
Link
  • gli ho confermato che il governo sta lavorando nel rispetto della sentenza
  • su misure che minimizzino l'impatto sui conti pubblici
  • anche nel rispetto degli obblighi imposti dalle regole Ue ("dare un colpo al cerchio e uno alla botte", con... "fare gerarchico", preservando/ conservando l'ordine, il senso, la direzione impressa dal solco dell'aratro).
Più nel dettaglio:
  1. il governo sta lavorando nel rispetto della sentenza
  2. anche nel rispetto degli obblighi imposti dalle regole Ue…
I due tipi di “rispetto” (cor)rispondono a due livelli del potere:
quale potere ha “la meglio” sull’altro?
Ormai è il potere della "Ue" che, "grazie alla crisi internazionale, scoppiata nel 2007/2008 negli Usa, ha potuto 'stringere d’assedio' i Paesi europei, caduti nel baratro apparente del 'debito' (la paura del domani, a partire dalle esigenze di oggi: sopravvivere").
Rispettare le due “esigenze”… è un’arte, nonché una (p)arte.
Coloro che recitano sono “facce”… che cambiano di volta in volta, senza rimanere nella memoria responsabile del “proprio lavoro svolto”.
Le facce cambiano”. Ergo:
tu non hai mai punti di riferimento temporali certi ("mentre la nave va", comunque).
E, anche per questo, tendi a dimenticare
Da un giorno all’altro, ti (ri)trovi – ad esempio – con un debito pubblico da (man)tenere.
O con lo “spread”, che ti accompagna a letto la sera e ti augura il buongiorno alla mattina, non lasciandoti solo/a nemmeno durante il sonno e i sogni.
Anche se tu non sai nemmeno cosa sia lo spread, non (im)porta.
Anche se hai l’impressione di non essere minima(mente) ossessionato/a dallo spread, perché di fatto lo ignori, non è così per il tuo lato (in)conscio, non è così "nei fatti" (volente o nolente).
 

venerdì 8 maggio 2015

Una recita senza/a memoria.

  
Luna.
"Jack Frost si sveglia privo di memoria in un lago ghiacciato. L’unica cosa che sa è il suo nome, glielo dice l’Uomo Sulla Luna"...
Link
Beh... da "lassù" si gode di un'altra prospettiva (più lungimirante) ed inosservata. Un ottimo punto per "guardare e controllare".

La Nasa oggi non ha un programma spaziale, lo devo dire. È certamente deludente:
42 anni fa ho lasciato le mie impronte sulla Luna e in questo momento gli Stati Uniti non possono mandare un uomo nello spazio con una propria navetta.
La Nasa ha parlato di costruire nuovi razzi ma non ha missioni né obiettivi nello spazio...
Eugene Cernan - l’ultimo uomo sulla Luna

La Luna è lasciata in "pace"? Le sue risorse non interessano?

Molto ma molto... strano.

La Luna è un pezzo della Terra, che (ri)corda la testa di Frankenstein (un mix di naturale, preso qua e là e di artificiale, per tenere tutto assieme).
Un attore non può sempre recitare. Qualche volta deve anche lavorare…”.
Hollywoodland
Chi è… l’attore?
E… cosa “recita” l’etichetta?
Alla luce della domanda:
che cosa è già in grado di fare, la scienza deviata”?
Metti che (perché è già successo):
un certo “modello di dominio ha raggiunto la totalità, relativa(mente) al controllo della situazione Planetaria”.
Allora, che cosa eserciterà sulla/nella realtà (con)seguente (status quo), in maniera tale che… “tutto continui esatta(mente) ad essere sotto al controllo”?
Tutta una serie di “concessioni apparenti”, che… narrano una vicenda di(versa), rispetto alla sostanza che “muove tutto”.
Da “qua”… giunge – dunque – 1) tutto quello che sai 2) il cosiddetto “futuro” 3) lo sviluppo sociale, culturale, tecnologico, filosofico, etc. dell’umanità intera 4) la separazione 5) la paura 6) tutto ciò che alimenta l’essere umano, etc.


Ciò è il “collo di bottiglia”. La posizione strategica e dominante, attra(verso) la quale controllare, condizionare, (pre)vedere, (man)tenere, far passare, filtrare, (de)motivare, alimentare, limitare, etc. l’umanità intera.