giovedì 30 novembre 2017

Il Secondo Filtro di Semplificazione.



Notizie dal fronte del Web… 
il rinnovo del pesticida Glifosato giunge regolarmente (non importa se “solo” per altri cinque anni), le sofferenze bancarie ottengono la garanzia dello Stato e della Ue (di fatto), i decreti che riguardano la limitazione del gioco d’azzardo vengono ribaditi ma non limitano proprio niente, la fatturazione delle bollette ritorna comodamente a un mese senza che venga riconosciuto né il dolo né il danno ai consumatori, alcuni farmaci vengono ritirati dal commercio poiché ora giudicati pericolosi senza che si persegua seriamente la responsabilità originale, etc. etc. etc. 
Lo status quo impera
Mentre “tu” latiti, lasciando fare
Quando esistono delle multinazionali del potere o, comunque, delle aziende che singolarmente e/o pluralmente detengono di fatto un/il monopolio, e (e) la legge va sempre (sempre) nella loro direzione di fondo, che cosa significa = la legge “è” di parte, privata, giust3 da una sola prospettiva (la loro). 

mercoledì 29 novembre 2017

La gravità della crisi.



Ognuno di noi sa più di quello che ha visto. Giusto?...”.
Outcast
Quando inizi a “rotolare”, non ti fermi più se (se) c’è una (di)pendenza, quando c’è un “a monte” e un “a valle” e, quindi, laddove esiste differenza di potenziale (dalla quale si ricava una certa “corrente” o tensione elettrica e del “lavoro”). 
Qualcosa che sprigiona “potenza”, procedendo da uno stato 1 verso uno stato 2, attraverso uno Stato 3:
lo stato 1 è il “prima”
lo stato 2 è il “dopo”
lo Stato 3 è il “durante”.
Questa specie di funzionamento del/nel funzionare originale, è una deviazione, una interferenza, nonché… l’inoculazione dell’idea (del) “tempo” nella mente di ciò che stanzia e sostanzia nel durante, che “è” l’unico spazio possibile in presa diretta “qua (così)”. 
L’inasprimento della/nella situazione AntiSistemica, tuttavia, ha generato – per auto correzione – una realtà manifesta caratterizzata dalla sola apparente componente della “diretta (presente)”, quando sostanzialmente il vivere, che è diventato sopravvivere, si è contraddistinto della sola facoltà della differita (presente apparente), avendo – la singolarità pluralizzata – dimenticato causalmente la differenza fondamentale che la distanzia dalla diretta. 
Ovvio; tutt3 ciò accade solo ed esclusivamente poiché esiste la ragione fondamentale sottodominante sotto (alla) dominante, della dominante. 

martedì 28 novembre 2017

Lo smaltimento delle sofferenze.



Perché la sofferenza? Lancinante domanda che, da sempre, ha tormentato la mente dell’uomo. Si sente dire:
"se Dio è buono, come si afferma, perché Egli permette tutti i drammi che si vedono in questo mondo?" – "Perché la sofferenza e la morte dei bambini?" – "Perché una tale disgrazia è successa a me?" – "Che cosa ho fatto di male per meritare questo?"…
Perché la sofferenza - Agnès Sochor
Già: 
Che cosa ho fatto di male per meritare questo?”... bé, non hai fatto niente (è questo il problema: dovresti "fare" qualcosa). Sei il bersaglio perfetto
perché una tale disgrazia è successa a me?”, si chiedono i ranghi della personalità giuridica Banca, quando “perdono la memoria causalmente”, quando “cambiano i vertici”, quando “inseriscono nuov3 manager”, così da – provvidenzialmente – riprendere, nuova mente, da dove era finito il ritornello precedente. 
O, meglio, una parte della Banca se lo potrebbe chiedere, mentre, ciò che è rimasto tale e quale (quella parte che sfugge per via della legge e della sua interpretazione, appunto, di parte) lo sa molto bene quelperché?”, essendo “causa del proprio male” che – a dirla proprio tutta – male non è assolutamente, dato che... la Banca è una entità virale dalle “sette/nove vite, come i gatti” (laddove il numero serve solo per rendere l’idea della infinita invulnerabilità ed inviolabilità della propria funzione, se sempre “qua, così”, nella sede portante e centrale della relativa assoluta concezione della realtà manifesta AntiSistemica). 

lunedì 27 novembre 2017

Il giro del fumo.



Quindi non è il diavolo?
Che cos’è il diavolo? La somma delle nostre paure? Di qualunque cosa si tratti, dovevamo dare loro un nome…
È qualcosa di diverso per ognuno”.
Outcast
Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare”.
Leonardo da Vinci
Conosci te stess3:
guardati dentro per capire come funzion3 tutt3 (poiché riflessione)… anche tu.
Cosa significa?
D’ogni cosa la parte ritiene in sé la natura del tutto”.
Leonardo da Vinci
Cosa significa = ad “immagine e somiglianza”… di cosa (chi), però?
Vuoi che la Catalogna sia uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica?”.
Testo del quesito referendario sulla indipendenza della Catalogna
D’ogni cosa la parte ritiene in sé la natura del tutto…”.
Leonardo da Vinci
Ciò di cui non ti accorgi (e, il genere umano, non si accorge da molte, molte, generazioni) è che sei in una gerarchia e che detta gerarchia non è naturale, bensì, il frutto (la strategia e la conseguenza, quindi… ma anche l’indicazione, la traccia, l’evidenza indiretta, etc.) di una singolarità pluralizzata, riattualizzantesi sino a quando non ritornerai ad averne “coscienza”. 

venerdì 24 novembre 2017

Ogni discorso è sempre “a parole”. Ergo? Parole, parole, parole…



Liberarti dalle “sofferenze”, significa “smaltirle” ambientalmente attraverso la “legge”?
Tu lo puoi fare? No. La banca, all'opposto... Sì.
Banche...:
2017 anno da record su smaltimento Npl...
Link 
Domanda: 
che "fine" fanno le "sofferenze" della banca?
Dove e Come... vengono "smaltite"?
E che cosa genererà, usualmente, questa strategia (del riciclaggio e della trasformazione), dato che "tu" non l3 capisci? Nel prossimo Bollettino, potrai più che intuire...
Quando non dubiti e non esiti (sei cert3) ad auto definire (senza l’assistenza di nessun3 né al riferimento delle “regole”) che la tal situazione “è” una truffa
Quando... te ne accorgi da te, in base ad un “codice interno” che ti permette di ritenerti “nel giusto”.
Allora, quando
Quando... 1) l’hai magari provat3 sulla tua pelle (esperienza) e 2) lo sai perché è “così”. 
Tale processo è ovviamente tuo (interiore ed indimostrabile, ormai), nel senso che “lo sai” ma (ma) non vai oltre, dato che sai anche che… andare oltre significa ritrovarti contro vento”.
Cioè, sei consci3 che “c’è qualcosa che è qualcun3 che si oppone al tuo certo sentire”. Alias?
Che c’è molto da “portare fuori”.
Ti dicono, anzitempo, che questo ambito (come molti altri) non ti riguarda, nell’accezione del diritto di/ad effettuare delle “indagini”:
ad ognun3 il “proprio” mestiere
Vero?
Ci sono gli organi preposti, a tal scopo. 

giovedì 23 novembre 2017

La “miglior metafora” per te.



Questa farfalla non è reale. Ho solo convinto la tua mente che lo sia…”.
Stranger Things
Quindi, la tua mente è solo “tua”, in... determinate circostanze (ad esempio, nell'AntiSistema).
Per “accorgerti”... deve essere chiar3 la fase di trasmissione del segnale frattale espanso, nell’ambiente e nei s-oggetti/eventi “qua (non importa come, alias, sempre)”. 
Deve essere chiar3 che esiste detto “segnale” e la caratteristica “eco”. 
Altresì, deve essere chiar3 che è proprio come una memoria, che quindi per sua natura ricorda sempre (sempre) tutt3.
Poi, deve essere chiar3 che si tratta di una portante in grado di utilizzare tutt3, anche nella fase inconscia, indiretta, sovrapposta, parallela, in leva, simbolica, etc. 
Tutt3, ossia, è “portatore sano” dell’informazione, attraverso ciò che sembra e/o che cred3 di dire, affermare, significare, esprimere, recitare, etc. anche quando… tutt3 è un soggetto inanimato, ferm3, immobile, rappresentativo, celebrativo, etc. testimoniando l’accaduto (“è già success3”) attraverso di sé, come carta velina attraverso la quale poter osservare il ricordo sempre (sempre) compresente e mai (mai) passat3. 
È di più, quindi, come se l’informazione trattasse il s-oggetto/evento come mezzo per la propria propagazione e “missione”, utilizzando qualsiasi modalità, servendosi di qualunque modo... penetrando e caratterizzando la tal "banda di comunicazione".


mercoledì 22 novembre 2017

La mattanza.




Se (se) i veicoli possono cambiare fonte di alimentazione (dal petrolio ed i suoi derivati, all’energia elettrica di qualsiasi natura) allora significa che puoi cambiarla anche tu:
ecco cosa sostanzia qualsiasi s-oggetto/evento che succede tutt’attorno a (e dentro di) te “qua”.
Ogni mutamento ti riguarda, sempre (sempre).
Non tanto perché sei speciale, quanto – di più – perché “così” è il funzionamento dell’ambiente in toto. 
La singolarità umana si è presa la scena ed i riflettori “qua (così)”, ma… dovresti accorgerti che il livello che controlla il processo AntiSistema, non è – attual mente – totalmente in “mani” umane. 
La singolarità gerarchica immanifesta dominante è un principio molto più vicino alla condizione caratteristica della malattia, del virus, della ruggine, della muffa, del calcare, etc. ossia, di tutt3 ciò che tende ad essere rifless3 ambientalmente da tracce frattale espansi sul modello dell’uso e consumo tra le righe, sottile seppure evidente. 
Di ciò che avvolge, trasforma, creando sostanza analoga al principio che organizza, orienta, pianifica, intende, progetta, “sogna”, la “tua” esperienza di vita “qua (così)”:
il fenotipo esteso frattale espanso del “gene egoista (per dirla alla Dawkins)”… 

martedì 21 novembre 2017

Grafica mente.



  
 “Che cos’è?
Non lo so. Più che altro è una sensazione
Come fai a saperlo?
Lo so. E basta…
È come se non dovessi pensare. Io so le cose e basta. Cose che non ho mai fatto prima
Come dei ricordi sepolti da qualche parte nella mia testa. Solo che non sono i miei ricordi. Però non credo che sono cose del passatosono del presente”.
Stranger Things
Se (se) il significato, la funzionalità, la funzione ed il funzionare… sono agganciate (“respirate” come dei pensieri senza pensatore, nell’aria) e, in una prima fase, sembrano (danno luogo) “solo” sensazioni, come puoi descrivere tutt3 ciò ed in un certo senso “padroneggiare l’accadimento”?
Se (se) ricorri sempre ad una interfaccia per la comunicazione e per la decodifica, di conseguenza (allora) dipenderai sempre da detta interfaccia, nel “caso” specifico… dal linguaggio, dalla mente “qua (così)” riconfigurata, dal pensiero polarizzato AntiSistemicaMente, dai… pensieri senza pensatore, stess3.
Si, perché… sono ispirazione (ide3) che possono avere qualsiasi “natura”, alias, genitorialità
E “qua (così)”, per almeno una percentuale media, uniforme, dell’80 per cento… qualsiasi “emissione” è un feedback frattale espanso (legge e strumento) della compresenza singolare gerarchica immanifesta sotto (alla) dominante. 
Così come l’inquinamento rappresenta la medesima forma di coniugazione sottile, in-diretta, avente gli “attributi (proprietà)” conferiti alla/nella simbologia divina:
compresenza
ubiquità
non località
leva
wireless
effetto.
E se invece non usassi le parole?...”.
Stranger Things
Il principale limite della comunicazione in psicoanalisi è il linguaggio”.
Wilfred Bion

lunedì 20 novembre 2017

Quando lo scandalo emerge è troppo tardi.



Vedo sì, Prometeo, e voglio darti il consiglio migliore, anche se tu sei già astuto. Devi sempre sapere chi seie adattarti alle regole nuove:
perché nuovo è questo tiranno che domina tra gli dèi.
Se scagli parole così tracotanti e taglienti, subito anche se il suo trono sta molto più in alto, Zeus le può sentire:
e allora la mole di pene che ora subisci ti sembrerà un gioco da bambini…”.
Eschilo, Prometeo incatenato
devi sempre sapere chi sei
e adattarti alle regole nuove
perché nuovo è questo tiranno che domina tra gli dèi…
Ossia, devi sempre ricordarti di te. 
L’auto adattamento è sopravvivenza, però. 
Fai attenzione alle “regole nuove...” ed al “nuovo... tiranno che domina...”: 
la particella “nuov3” è causale, gerarchica e singolare
Tale ammonimento ha un senso, una origine (“è già success3”) e una morale, ma (ma) di tutt3 ciò non rimane altro “qua (così)” che… parole svuotate dentro, erose AntiSistemicaMente (anche se sempre significative a livello di accortezza e potenziale).
L'invito a "stare al proprio posto", a non "sconfinare" in ruoli che non... sono propri, a conoscere i propri limiti è quello mosso da Apollo a Diomede… e ad Achille… nell'Iliade; in quanto, come rammenta Apollo allo stesso Poseidone, gli uomini non sono altro che “dei miseri mortali che, come le foglie, ora fioriscono in pieno splendore, mangiando i frutti del campo, ora languiscono e muoiono…”… Iliade XXI…
Link 

venerdì 17 novembre 2017

Singolarità sopra il tetto che scotta…


L’essere umano è programmabile. Anzi, è (auto) riprogrammabile. Modelli di pensiero simili a “ormai, alla mia età il carattere non cambia più…”, sono la solidificazione della programmazione “qua (così)”. 
Il “carattere” è (nel-la) programmazione, che può avvenire ad ogni “età”. 
È la personalizzazione di un aspetto, tra gli infiniti (potenziale) sempre disponibili. 
La fissazione di un solo “corredo”, coerentemente, viene assunt3 come il “carattere” e da lì sembra molto complesso (se non impossibile) cambiare, alias, auto riprogrammarti. 
Il “tuo” carattere, tuttavia, non è tuo:
è il fermo immagine (in termini di caratteristiche inferite dalla ragione fondamentale dominante, per induzione frattale espansa, ambientalmente), il marchio di fabbrica, la firma nella forma, il segno, il copyright… che tendi a scambiare per “tutta farina del tuo sacco”. 
L’esaltazione di un intero aspetto (caratteristica apparente) è l’evocazione di un particolare sottoprogramma, all’interno della “directory carattere”. 

giovedì 16 novembre 2017

10 milioni a chi ha un'idea per risolvere i problemi del mondo.



L’annuncio è di Bill Gates. L’idea è di qualcun altro.
Risolvere i problemi del mondo? Quali… problemi? 
Non c’è problema. Ma (ma), in che senso
Perché mai Gates si pone una simile questione o… problema?
Forse (forse), perché il mondo è alla deriva, nonostante tutt3 ciò che ti dicono? 
Il problema è, dunque “in generale… risolvere i problemi che ci tormentano…”? 
L’idea giusta per rendere il pianeta Terra un posto migliore...
Quali sono questi problemi? 
Si legge di lotta alla povertà e all’inquinamento. Di migliorare l’educazione dei bambini (e delle bambine, no?)… ma (ma) tutto ciò è davvero l’origine del problema “qua (così)”? 
No, perché, il problema è “solo” un3 (singolare)
tutt3 il resto è una/la conseguenza (plurale). 
E il buon Bill lo dovrebbe già sapere, dato che è una delle sottodominanti che condizionano la vita planetaria.

mercoledì 15 novembre 2017

Gli italiani sono ignoranti in educazione finanziaria?



La materia è volutamente “complessa”, perché ciò serve per coprire la verità che si tratta di una “truffa”, o se preferisci attutire la questione… di una “invenzione”.
Tale materia è… sintetica (nel senso di artificiale). 
Che cosa devi imparare, allora? Se ci entri dentro ne sarai come fagocitat3. 
Allora, è necessario rimanerne fuori, andando a cambiare il giro del fumo, poiché questo ambito è del tutto arbitrario, di parte ed assolutamente un dispositivo, un prodotto, come il denaro.
Un ramo che diventa secco, quando lo recidi alla base e ti accorgi che il cielo” non ti crolla addosso.
Ormai, “qua (così)”, gli Stati nella (della) Ue non possono più “stampare (coniare, battere, emettere)” nuovo denaro. 
Non per via del “pericolo” inflazione (un’altra parte significativa della strategia), bensì… perché è diventat3 appannaggio della fantomatica Ue (dietro ad ogni Istituzione si celano delle famiglie che hanno il controllo “a monte” della moneta a/di debito. Sono delle sottodominanti, come la Ue stess3, gerarchicamente. Il meccanismo più piccolo fa girare quelli più grandi). 
Gli Stati, allora, che fanno? 
Si auto finanziano a deficit, ossia, nelle manovre finanziarie chiedono il permesso (alla Ue) per continuare ad indebitarsi, in proprio, per una certa percentuale (ritenuta ammissibile dalla supervisione Ue, in base alle previsioni dell’incidenza della congiuntura sul Pil) sulle spalle della Massa (aumento del debito pubblico) e per la rimanente parte (quando non si alzano le tasse) il disposto governativo si basa sulle “previsioni di raccolta” attraverso forme mascherate di condono (il che autorizza indirettamente a cercare di “evadere” e far “nero”) ed una apparente “lotta all’evasione fiscale”, andando a creare un vortice tortuoso che lascia il tempo che ritrova.
Che cosa diamine ci capisci? Nulla.
  

martedì 14 novembre 2017

Il futuro ha radici, per cui sei già nel potenziale futuro ma non ricordi come porti.



Comandante… Ti devo fare il vaccino contro il tetano.
No. Mi potrebbe provocare un attacco d’asma. Dammi un paio di aspirine”.
Che l’argentino
Il Che era un dottore (era un “esperto”).
C’è come uno scollegamento tra te e “te”; fra la versione di te “ideale (potenziale)” e quella di “te”… sempre attuale “qua (così)”.
Qualcosa/qualcun3 che si trova nel mezzo, in uno stato “terzo” perfettamente abitabile (possibile ed esistente):
uno stato che non significa essere da un’altra parte, bensì, essere “qua” a capo del “così”.
Esserne la ragione fondamentale.
È accanto a te e tu non riesci a vederl3…”.
Stranger Things
Essere nel “terzo stato” è una questione fisica, che deriva dalla manifestazione del proprio potenziale. 

lunedì 13 novembre 2017

Quale trama e perché (punti di programmazione).



Ci sono, almeno, tre film – attualmente – che trattano tutt3 la stessa trama:
una “giornata” che si ripete continuamente...
Auguri per la tua morte (con il richiamo, nel finale, a Ricomincio da capo)
Prima di domani
2:22 Il destino è già scritto.
La stessa trama è riscontrabile anche, ad esempio, in Edge of Tomorrow ed, in un certo senso, in Dark City (un eterno ricominciare anche della forma della città), etc., etc., etc.
Lo stesso giorno che si ripete sempre, sino a… quando?
E Perché? 
Il focus è sul personaggio di riferimento (che continua a rivivere l’accaduto) ma… ogni altra persona di “contorno” è soggetta ad una simile ripetizione (le singolarità che muoiono, nella versione di un giorno, ritornano anch’esse a vivere) il che significa che “sono nel sogno (incubo) del personaggio principale”. 
La “loro” è una dipendenza o, di più, è l’essere dentro ad una prigione nella quale gli eventi sono la conseguenza del modo di pensare della individualità – in un certo senso – dominante.
Ci hai mai pensato? 

venerdì 10 novembre 2017

Bastano anche due paginette di storia lette a pranzo.



“Qua (così)” c’è uno schema fisso, una costante e tutt3 il resto è variabile
La parte variabile permette il “cambiamento” d-entro allo schema fisso della costante… che, dunque, permette solo la trasformazione, ossia, la riconferma della costante (dalla quale dipende lo schema fisso). 
È ovvio che questa situazione è una conseguenza e non, di certo, uno schema né naturale, né divino, né tantomeno – a maggior ragione – assolut3. 
Se si ponesse, tutto ciò, pari ad una immagine (ricorrente nella realtà manifesta, caratteristica, e richiamante alla memoria una situazione la più precisa possibile) non si farebbe senz’altro fatica ad evocare quella di un motore statore/rotore o, ancora più nel dettaglio, quella di un ingranaggio mosso da una forza esterna.
Questa situazione “venutasi a creare” poiché “qua (così)”, non risulta più all’evidenza (meglio: non gli si fa più caso, la si ignora, la si tollera, la si gestisce in questa incredibile maniera… mentre, di converso, non si fa altro che parlare di valori, dignità, diritti, giustizia, eguaglianza, “umanità”, tolleranza, evoluzione, etc.). 

giovedì 9 novembre 2017

Se vai continuamente in profondità sbuchi ancora in superficie.



È famoso Vadim Zeland (o chi per esso), per l’asserire che ogni forma di organizzazione è deleteria per le singolarità che la compongono, poiché – sostanzialmente – tale organizzazione prende vita propria, nutrendosi dell’energia delle sue componenti. 
Ricordi? È informazione di qualche anno addietro, ormai. Quindi, è diventata… che cosa? Leggenda? Mito? Memoria? 
Auto disinnesco?
L'energia mentale è materiale, ed essa non scompare senza lasciare traccia.
Quando dei gruppi di persone cominciano a pensare in una stessa direzione, le loro "onde mentali" si sovrappongono e nell'oceano di energia si creano delle strutture energetiche d'informazione invisibili ma reali:
i pendoli.
Queste strutture cominciano a svilupparsi in modo autonomo e a sottomettere le persone alle loro leggi.
Una persona, capitata sotto l'influenza di un pendolo distruttivo, perde la libertà ed è costretta a diventare un ingranaggio di un grande meccanismo.