mercoledì 30 settembre 2009

Win for life




Estrapolo da questo articolo apparso oggi e dal titolo “Come superare la crisi? Con i giochi pubblici” ( ecco il link http://it.biz.yahoo.com/30092009/92/come-superare-crisi-i-giochi-pubblici.html ).

“A dispetto della crisi economica, nel 2008 il settore dei giochi pubblici ha raccolto 47,5 miliardi di euro, una cifra pari al 3% del Pil italiano, che mostra robusti tassi di crescita anche nel 2009 con previsioni pari a +11% nel primo semestre.
Questa rilevante valenza economica trova riscontro in un fenomeno sociale di vastissime proporzioni.
La diffusione del gioco tra gli italiani coinvolge anche i giovani e i giovanissimi, una fascia di età particolarmente sensibile al gioco e contemporaneamente vulnerabile.
Fra le motivazioni che spingono i ragazzi al gioco prevale la speranza di una vincita (51%) ed il divertimento (28%), mentre l'incontro con il mondo dei giochi è molto spesso fortuito (il 52% indica che ha iniziato a giocare “per caso”).
Più preoccupanti le implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari che alcuni studenti hanno già sperimentato a causa del gioco: il 24% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini di gioco ai genitori, il 5% ha derogato ad impegni scolastici e/o familiari per giocare, mentre quasi il 12% gioca per sfuggire ai problemi personali (in questi ultimi due casi la spesa media raggiunge i 30 euro al mese).
Ciò che quindi appare importante per garantire uno sviluppo del settore compatibile con i correlati impatti etici e sociali è quindi anzitutto favorire una maggior informazione e trasparenza sui sistemi di prevenzione e controllo già esistenti, nonché sui rischi che possono derivare da un approccio non equilibrato al mondo dei giochi, specie se tra gli utenti finali si prendono in considerazione i soggetti più vulnerabili e a rischio come i giovani.”

Ma chi se ne frega, in realtà! A parte le famiglie e le singole persone che sono interessate dal problema. L’Antisistema ha pensato a tutto. Ha isolato gli individui e li ha illusi di poter vivere una vita da privilegiati rispetto al terzo mondo, perché possono permettersi il nuovo cellulare, la tv al plasma, la bella macchina, l’illusione di una casa di proprietà, 3 settimane di ferie all’anno, un lavoro decente, abiti alla moda, un medico e l’assistenza sociale, una pensione, dei diritti, una costituzione, una religione che non fa sacrifici umani, la possibilità di giocare, un funerale con tutti i crismi. Come vedremo in futuro ogni privilegio concesso è stato pianificato a tavolino, al fine di sfruttare ogni uomo e metterlo l’uno contro l’altro ("l'uomo è un lupo per l'uomo"  http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_homini_lupus ). Anche in Matrix chi non è un risvegliato è potenzialmente un agente del Sistema. Matrix has you – Matrix ti ha! Leviamoci dalla testa che qualcosa ci sia stata concessa dall’attuale forma di controllo, in maniera disinteressata e per il bene dell’uomo. Ogni “cosa” è sotto stretto controllo. Ogni azione pianificata nel tempo. Ogni reazione studiata a tavolino. Ecco perché viene legalizzato dallo Stato il gioco d’azzardo come il lotto e compagnia bella. Perché crea una ennesima grande illusione. Perché lo Stato si mantiene. nella malattia. Perché annichilisce i giovani e i più deboli. Tiene sotto controllo ampie fasce della società. La verità ha più facce. Ci sono tante verità che contemporaneamente stanno insieme e non permettono di farci capire l’uno con l’altro. Perché esistono tante lingue? Perché in una discussione ognuno di noi pensa di avere sempre ragione?
Ecco ora che giunge “Win for life”… by Sisal; un nuovo gioco statale che sembra solo positivo perché chi vince si sistema per 20 anni ed allo stesso tempo si finanzia l’Abruzzo. La probabilità di vincita è una su tre milioni e mezzo. Quanti euro passeranno dalle tasche private a quelle dello Stato? Quanta delusione e quante false aspettative. E dove sta l’etica in realtà di questo nuovo gioco? Un gioco che finge di non vedere i pericoli latenti che si nascondo nelle pieghe sociali. Allo stesso tempo dove sta l’insegnamento? Perché ricordiamo che il “gioco della vita” è a scopo educativo… Ebbene l’insegnamento è quello di resistere e non giocare più. Comprendere che non è la strada giusta. Crescere nuove generazioni che cambino le regole e che smettano di tentare il prossimo in questa maniera. Come al solito spetta solo a noi trasmutare questa illusione di realtà, manifestando un nuovo potenziale costituito da ben altri basi etiche e morali. L’Abruzzo dovrebbe essere aiutato in altro modo! Per comprendere meglio dove ci siamo spinti, basta osservare il fenomeno del giuoco del calcio… 


Non solo Gabibbo.





In Italia e nel mondo, ma parliamo dell'Italia che conosciamo meglio, viviamo in una parvenza di libertà. Provate a manifestare un Vostro diissenso a qualsiasi livello e ve ne accorgerete. Ogni cosa è apparente perchè è una proprietà della terza dimensione e della sua funzione di "nave scuola". Tutto dipende dalla componente vibrazionale della società, rimanendo nel macro, nel grande. Tutti noi insieme abbiamo permesso di manifestare questa forma di realtà apparente. Noi siamo gli architetti di questa nostra società che, nel rispetto del libero arbitrio, può prendere  ogni via. Ognuno di noi può comprenderlo e rendersi conto che occorre cambiare il proprio punto di vista, la propria frequenza vitale e prendersi in carico tutti i pro e i contro sociali e personali. Ora, non intendo calcare troppo la mano con questo discorso, in questo ambito, perchè comprendo che le oltre 2000 famiglie che soffrono per la mancanza di visibilità sul futuro non si stanno divertendo. Il loro momento è anche il mio. Intendo dunque partecipare con questo mio piccolo blog, a diffondere  la loro voce. Ma, mi chiedo, a cosa serve una crisi se non la si affronta in modo critico e costruttivo al fine di annullarla definitivamente anche in termini di potenziale? Per fare questo occorre comprendere ed applicare il concetto dell'Uno, ossia che siamo tutti parte dello stesso "organismo" che ha dato il via a questo piano esperenziale. Sulla rete si trova ampio materiale relativo a questo concetto. Basta volere cercare... L'alternativa, o ultima spiaggia, è quella di farsi difendere dal Gabibbo ( con tutto il rispetto per questo grande servizio offerto ). In bocca al lupo!

LETTERA ARRIVATA AL BLOG http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/09/dai-lavoratori-nortel-ai-lavoratori.html

Giorno 22.09.09 i colleghi di disavventura della Nortel erano a Roma in Via Molise davanti al MISE a manifestare la grave situazione lavorativa per i 39 licenziamenti.Lo stesso giorno in Piazza Barberini poco distante c'eravamo noi dipendenti del gruppo Eutelia S.p:A. oggi Agile s.r.l. a manifestare la nostra situazione lavorativa. siamo un gruppo in Italia di oltra 2000 lavoratori eppure non abbiamo avuto lo stesso eco che hanno avuto i colleghi della Nortel anzi dir0' di piu' Annozero era in piazza e aveva garantito l'interessamento alla nostra gravissima situazione.....Abbiamo tempestato di mail la loro redazione spero qualcuno ci possa considerare e ricordo che e' la crisi piu' grave del nostro settore (I.T. ). Allego lettere inviate ai maggiori Organi Ministeriali , Guargia di finanza ecc.. e denuncie prosso la Procura della Repubblica.
Vi ringrazio anticipatamente dello spazio dedicatoci ( non ci pagano ormai da tre mesi )
Per maggiori chiarimenti cliccate il link http://www.eulav.net/


LETTERA

SIAMO 2200 FAMIGLIE OSTAGGIO DI UNA BANDA DI CRIMINALI

>Cari Ministri e Presidenti della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, della Camera e del Senato, la nostra situazione è drammatica. Un gruppo criminale complice di banchieri parassiti e senza scrupoli tiene in ostaggio 2200 lavoratori e le rispettive famiglie per ridurli all´indigenza e realizzare una truffa colossale ai danni dell'intera collettività e dello Stato. Come avvoltoi sono sempre in volo alla ricerca di crisi aziendali per annullare la dignità dei lavoratori e consegnarli ripuliti del TFR e di ogni bene all´ipocrita pietà degli ammortizzatori sociali. 

La banda, che agisce da tempo indisturbata, è composta da persone specializzate in fallimenti e note alle cronache giudiziarie anche per bancarotte fraudolente, associazione a delinquere, evasione fiscale et similia. 
L´atto criminale, con la regia del Monte dei Paschi di Siena, è stato portato a termine a giugno 2009 con l´acquisizione delle quote sociali di Agile srl senza esibire nessun piano industriale ed economico a sostegno perché inutile al raggiungimento dei loro obiettivi. Alcuni elementi che potete personalmente verificare:

1- Eutelia SpA dopo aver beneficiato di 40.000.000 di euro con un contratto di solidarietà illegittimo(Grazie Ministero del Lavoro), trasferisce a giugno 2009 con una cessione di Ramo d´Azienda circa 2100 persone ad Agile Srl controllata al 100%. La manovra è stata direttamente portata a termine da Monte dei Paschi di Siena. [vedi articolo Lega Nord];
2- Contemporaneamente Omega SpA acquisisce il Capitale di Agile srl di 96.000 euro;
3- Agile/Omega non presenta nessun Piano industriale al MiSE negli incontri programmati del 9 luglio del 17 settembre e del 22 settembre 2009;
4- Agile/Omega non paga i dipendenti da tre mesi, in pratica da quando Omega ha finalizzato l´acquisto di Agile. Alcuni lavoratori sono esasperati per mancanza di liquidità per pagare bollette, mutui e per comprare il pane quotidiano per le proprie famiglie.
5- Agile/Omega non paga i fornitori ed i dipendenti sono impossibilitati Ad erogare i servizi con la conseguente perdita di Clienti importanti. Ad Agile/Omega non interessano i nostri Clienti se non per riscuotere le fatture in scadenza per accrescere il bottino personale;
6- Il capitale sociale di Agile srl di 96.000 euro è mediamente il debito accumulato dall´Azienda nei confronti di soli 20 lavoratori (siamo circa 2200!);
Il ricevimento di questa lettera vi rende consapevoli e responsabili di quanto sta accadendo e siamo disponibili ad incontrarvi direttamente nel più breve tempo possibile in qualsiasi luogo istituzionale riterrete opportuno per approfondire il marciume che sta dietro questa vicenda allo scopo di farci restituire la refurtiva e trovare le opportune soluzioni istituzionali ed industriali. Viceversa, in assenza di una vostra risposta, saremo costretti a comunicare la vostra ignavia al Parlamento Europeo per informarlo sulle possibilità delinquenziali in Italia e sulle cause che la legittimano. Nel frattempo vi invitiamo ad inviare tempestivamente gli ispettori del lavoro della finanza e della giustizia per non dare più tempo al malaffare che nel frattempo si muove con velocità spaventosa per mortificare i lavoratori e privarli delle residue ricchezze prodotte con il loro lavoro.


Incontro.



Carta argentata
pressante
lo spazio
dedicato all’uomo,
e
raggi divini
a presenziare
l’incontro.
In punta di piedi
allungati
a toccare il cielo,
torvi profili
esasperano
la solitudine,
l’eremo di tanta impressione;
acqua che ribolle
come per trasformare
vecchi significati.


martedì 29 settembre 2009

Il frattale Hitler Saddam e le invasioni di campo.


Chi mette in dubbio l’importanza strategica dei mass media al giorno d’oggi? In un mondo in cui l’immagine vale più di mille buone intenzioni, in una società in cui l’immagine può più di infiniti “giri di fumo”… in un contesto simile, verifichiamo a chi appartengono i più importanti organi di distribuzione di immagini al mondo; ovvio che non si tratta solo di immagini, bensì di contenuti visibili ed invisibili. È ormai sufficiente una semplice ricerca sulla rete per capire immediatamente CHI controlla i flussi informativi a livello globale. Non ve lo dirò io. Chiedersi chi lancia le mode è come chiedersi come mai, di tanto in tanto, sull’autostrada si forma una coda e si deve frenare di colpo se dopo 1 minuto si riparte e non c’è assolutamente niente e nessuno. Occorre smettere di subire passivamente il bombardamento. Occorre solleticarsi di domande e perplessità; levarsi dalla strada e osservare curiosamente… Ora, c’è qualcuno o qualcosa che passa una versione della “Storia” ufficiale completamente riscritta e, come dire, rivisitata. Questa potenza capace di scrivere quello che vuole, esige anche di imprimerla nelle menti della società umana. L’11 settembre 2001 ne è un esempio fantasmagorico! E l’attacco al Pentagono, per dirne una, una vera e propria tragica commedia passata sulle ali dei media, in piena luce del giorno e sotto agli occhi di un numero di persone senza precedenti… Hanno fatto sempre così nel corso della storia. E cosa si ricorda l’11 settembre da ormai 8 anni? Chi si celebra? Chi si odia? Cosa ha rappresentato l’11 settembre? Che cosa ha comportato negli anni a seguire? Saddam Hussein ha pagato. Il dittatore ha pagato per intero tutte le proprie colpe! Se cerchiamo bene sulla rete, troveremo la vera storia di questo uomo cuscinetto. Un pupazzo gonfiato ad arte dai soliti noti e messo al posto giusto per preparare per tempo i tempi… una triste storia che finisce, in pratica, con i crolli delle Twin Towers. All’epoca della prima guerra del golfo, perché gli USA ritirano le truppe a ridosso di Baghdad? Le risposte stanno a voi. La conclusione è che il “metro” è sempre lo stesso nel corso dello scorrere degli anni e dunque della storia; a me pensare a Saddam fa venire in mente un’altra grande anima nera ricordata dalla storia: Hitler. Cimentare costui è notevole perché la massa è stata talmente indottrinata che uno rischia il pubblico ludibrio. Eppure lo schema è sempre lo stesso. Riflettiamoci sopra.

Finestre.



Profumo di buona cucina
di bagno schiuma delicato
di gran tabacco da pipa
di spezie e creme per il corpo
di sensualità svestita
di sogni sventolati con il fresco
di risate e voglia di mare
di curiosa ritmata vitalità
di geometriche prospettive
di procace fantasia
di tempo che trascorre
di lavoro arretrato
di voglia di creare
di mille perché ripetitivi
di passi più o meno lunghi
di scale percorse all’impazzata
di felice organizzazione
di pazienza gettata oltre l’ostacolo
di prospettive diverse
di amore soleggiato
di tende morbide e vetri silenti
di preziose fotografie
di lenzuola aggrovigliate
di vita che scorre come acqua
di collezioni e buste paga
di elettriche vibrazioni
di liquidi che scorrono per i tubi
di fiori e piante fuori luogo
di luce prodotta e riflessa
di occhiate fugaci
di infinite emozioni
di biancheria pulita riutilizzabile
di linee e demarcazioni umane
di giornate pigre e sonnolente;
quando passo per le vie
delle nostre strade,
non riesco mai a pensare,
tante sono le finestre aperte
nella mia anima.


Apparenza.



E’ un teatro
questa nostra vita
di apparenze;
un lungo viale
lungo il quale
comprendiamo,
man mano,
di non esistere,
se non nelle scelte sbagliate
che costellano lo spazio percorso, e
che come fantasmi
continuano a perseguitare.
Sul palcoscenico
cerchiamo
la comprensione
di un anima gemella,
la compiutezza del senso
di appartenenza,
la luce di un piccolo risolino divertito.


Prospettiva vita.








“ …Il   malvagio Signore cavalca in forze stasera 
e il tempo ci dirà tutto… 
….Il dolore della guerra non può superare  il dolore 
di ciò che verrà dopo.”
The battle of evermore
LED ZEPPELIN ( IV )


“…C’è un sentimento che provo quando guardo verso
OVEST  e la mia  anima  chiede di  partire.  Nei miei  
pensieri non ho mai visto spirali d i fumo  attraverso  
gli alberi. E le voci di quelli che stanno a guardare.” 
Star way to  heaven 
LED ZEPPELIN ( IV )

“… Piacere di conoscervi tutti …..” 
Simpaty for the Devil 
THE ROLLING STONES

@ ECHI TRA  NOI

 “ Dobbiamo o trovare una strada, o costruircene una….”  ANNIBALE.

Nelle tenebre.

Passi lenti, ma decisi, lungo la via. Ad ovest le illuminate lagnanze di un temporale. Ritmi indiani che scandiscono il passo dell’uomo. Il cuore batte con estrema regolarità. Tre cose nota il suo sguardo: non è tardi, l’orologio della chiesa segna le cinque, perfettamente lucido; il pub era chiuso; la stanza dei fili.
Il proprio passato?
 ‘ …Perché fai questo, chiamiamolo – lavoro. Le stagioni si alternano regolarmente le une alle altre; i confini dell’immaginario, del sacro e dell’improvvisazione, anche ‘.
‘ Bhe, cos’è questa lagna IO, non eravamo d’accordo di metterci l’anima in pace? Lo fai e basta. In fondo ti diverte ‘.
Il gigantesco mantello nero volteggiava nell’aria creando un proprio seguito d’ombre e grottesche creature. Il vento lo plasmava di continuo, ma nulla di più poteva. Suonavano i Jethro Tull, la colonna sonora di questa notte di lavoro. Note cariche, pezzi di metallo roteanti in grado di abbordare i pensieri. Note corsare, libere di spaziare e generare dimensioni. Avanzava regolare lungo la via. Avanzava col passo di chi sa dove andare, nonostante le apparenze e i possibili dubbi della mente. L’istinto si era trasformato in un qualcosa di più vicino all’enorme capacità olfattiva di un Tirannosauro di – sentire - la preda. Darwin come se lo sarebbe potuto spiegare, se non con una fragorosa risata liberatoria.
E’ notte, ancora una volta. Dal catrame umido s’alzano vapori estivi che come un guanto, avvolgono perfettamente, inebriando. E odori tra i più strani, o meno antichi, quanto mai singolare simbiosi tra il naturale e l’artificiale. Dalle locandine pubblicitarie affisse ai muri, miriadi d’occhi e situazioni assistono al passaggio delle tenebre, immobili ed atrocemente congelati nella propria fissità. Sottili giochi di penombre riempiono quel silenzio così imperante. Brusii lontani di motori ricordano il canto delle sirene d’Ulisse. L’immaginazione è libera di scatenare allucinazioni, prendendo a pretesto le paure e le angosce e i - mostri all’angolo della strada - attendono famelici. I giganti addormentati celano nel folto fogliame squarci di luna e stelle ed intere galassie. Altri, di cemento, hanno occhi e bocca sbarrati; celano tremendi segreti. Sono i custodi, la memoria materiale di tutto ciò che avviene al loro interno. Ora tacciono.
‘ Se il tempo avesse una coscienza, crederei che ora si stia divertendo ‘ pensò l’ombra, seguendolo nelle forme di vento, alle prese con un giornale, lasciato sotto una panchina, sfogliandolo in un senso e poi nell’altro, brandendone pezzetti e logorandone i contorni. Spingendolo e calpestandolo con forza mutevole. ‘ Che cucciolone, quel gran bastardo! ‘
‘ Ahh, la tua è solo invidia. Voglio affermare che se possedessi quel genere di potere te ne infischieresti di tutto, no?! Anche del lavoro e faresti la stessa identica cosa, ti divertiresti …se avessi un’anima tua, voglio di…’
“ FOTTITI IO! ” - proruppe con rabbia, mostrando nel buio denti candidi come neve. Alzò lo sguardo verso la luna, emergendo il viso dall’ombra del cappello e mostrando le proprie orbite vuote.
La sua figura, nel buio, era solo immaginazione. Fantasia. Si poteva intravedere, ma il tempo di un respiro, di un battito di ciglia e PUFF… non si era più sicuri di niente. Pura leggenda mai passata di moda. Non che sia questo un motivo di rammarico, giacchè incontrarlo avrebbe significato cambiare per sempre, oppure, chissà, illudersi di tornare a credere in qualche cosa. Eppure la sola presenza bastava a dare un valore alle cose. Ad aprire gli occhi, magari, per poi richiuderli per sempre subito dopo.
La pozza notturna era, ora, continuamente rischiarata da bagliori, ancora lontani. Come durante la Grande Guerra, ricordò, immaginando gli scoppi dei bombardamenti. Più vicini ad un’esplosione d’ira divina che a piccoli ordigni costruiti dall’uomo. Quante membra avranno tremato al suono assordante di una bomba in caduta libera, temendo l’arrivo della Grande Sorella, temendo il fragore del boato, temendo che ogni respiro potesse essere l’ultimo, temendo per la propria prole addormentata o nascosta tra le braccia racchiuse, tremando …. ‘ cosa pensano le anime durante il proprio viaggio di ritorno ? ‘ Un brivido lo colse improvviso, quasi inspiegabilmente. Da quanto non aveva più assaporato una tale sensazione ? Difficile dirlo, difficile pensarlo.
 Ed intanto avanzava. Avanzava regolare come una nave rompighiaccio. I neri stivali marciavano sull’asfalto bagnato e granuloso, ricordando gli ordinati martelli nazisti di ‘ The Wall ‘. La luna artificiale della torre campanaria s’elevava oltre le case, simile ad un occhio indagatore, talmente superbo ed inconsapevole di essere alla vista di ognuno. Le cinque e dieci. Notte fonda e, comunque, ancora presto per abbandonare gli affari, del resto mai andati così a rilento. Una pesante goccia s’infranse in uno specchio d’acqua generando il caos assoluto. Contemplando il veloce ritorno alla normalità, egli si vide materializzare, per un breve istante, prima di attraversarlo con il proprio peso. E la brezza, la brezza erosiva e delicata portatrice di deja vu e suoni impenetrabili e odori così come profumi di terra e di mare e di uomini e, ancora, d’energie bruciate e da bruciare. La brezza calda umida, sapiente massaggiatrice ed adulatrice, persino, divertita. Le vetrine, in quel tratto di via, molto numerose, si susseguivano lanciando moniti ben precisi. La loro capacità di riflettere chi gli si presentasse davanti era un’arma veramente astuta, capace di distogliere le volontà, confondere le decisioni già prese, intrappolare la mente tramite sottili giochi di prestigio. Ora, il riverbero dei fulmini, appariva affine al tessere, instancabile, di Penelope o ad una ragnatela eretta nell’arazzo vaporoso del cielo. Oltre a quell’immagine veniva quella di IO, ora impavida, ora dubbiosa. Il viso, seminascosto, era un mare spazzato dal vento. Un’introiezione di sembianze. Come se avesse rinchiuso le apparenze d’ogni uomo. A ben guardare era se stesso, che un ipotetico transitante avrebbe visto fissandolo con senso delle cose.  L’immagine riflessa, sempre più grande, all’inverosimile, girò l’angolo abbandonando la via.
Ad un tratto provenì dalle vicinanze un rumore soffocato, come solo una preda poteva provocare.
Sogghignò, scintillando di luce propria e correndo via con il vento, sparì nel buio. Ora i passi avevano lasciato il posto ad una sensazione. La mai certa sensazione di un battito come di ali a solcare quegli spenti edifici ……. Incominciò presto a piovere, sottilmente.

lunedì 28 settembre 2009

Filo.



Ebbene…
giunto al bivio,
davanti ad innumerevoli testimoni,
luce ed ombra si dividono
e con esse
il mio spirito
schiumante;
a domanda non segue alcuna risposta
ed i dubbi
tormentano come spiacevoli insetti,
non sembra facile
ancora una volta
camminare su di un filo di speranza…
che
come un cordone ombelicale
Ci congiunge
anche dopo ogni passione terrena.


Apparenze.



L’aria è fresca,
ricorda e
riporta
pensieri quasi estranei
eppure
non del tutto incomprensibili,
in qualche modo
lungimiranti…
l’energia del globo
sembra costituita
anche
del
passato
come una memoria
o una matrice modificabile.
Tra solidali fili d’erba
i tetti rossi
che prima non c’erano,
salutano il sole…
ed appaiono sotto un’altra luce.  


Post lungo che vi mette a nudo.


Questo scritto l'ho trovato su internet; fa parte del volume 1 del nuovo paradigma ( Volume 1 - Guida pratica per il nuovo paradigma.pdf ) ed è molto significativo. Esprime molto bene, secondo me, il concetto di specchio/riflesso, si mantiene in gran equilibrio ed ha la capacità di rompere gli schemi usuali, i luoghi comuni, dipendente/datore di lavoro. Richiama alle proprie responsabilità. Bacchetta la svogliatezza che corrode vite intere...

UN MESSAGGIO A GARCIA

Fu scritto una sera dopo cena, in un’ora. Era il 22 febbraio 1899, anniversario della morte di Giorgio Washington, e noi stavamo per andare in macchina con il numero di marzo della nostra rivista “il Filisteo”.La ‘predica’ mi sgorgò calda dal cuore, scritta dopo un giorno faticoso nel quale avevo cercato di persuadere alcuni renitenti paesani a uscire dal loro stato di comatoso letargo e a diventare attivi.L’ispirazione diretta mi venne da una discussione che facemmo all’ora del tè, quando mio figlio Bert sostenne che il vero eroe della guerra di Cuba era Rowan.Rowan era andato a fare tutto solo ciò che occorreva: a portare il messaggio a Garcia. Sì, il ragazzo ha ragione, l’eroe è l’uomo che fa tranquillamente il suo dovere, che porta il messaggio a Garcia.Mi alzai da tavola e scrissi “Un messaggio a Garcia”. L’edizione uscì, e presto arrivarono richieste di copie straordinarie. Un giorno arrivo’ un telegramma di George H. Daniels, delle Ferrovie centrali di New York, così concepito: “fateci preventivo centomila copie articolo Rowan sotto forma opuscolo e specificare data di consegna”.Risposi indicando il prezzo e dissi che per preparare l’opuscolo, con il nostro piccolo impianto, occorrevano due anni. Fini’ che autorizzai il Signor Daniels a ristampare l’articolo per conto suo.Lo pubblico’ in forma di opuscolo, in più tirature di mezzo milione di copie. Al tempo in cui Daniels distribuiva il Messaggio a Garcia, il principe Hilakoff, direttore delle Ferrovie russe, era ospite delle Ferrovie Centrali di New York. Il principe vide l’opuscolo e lo esaminò con interesse, forse più perché ne vedeva distribuire tante copie, che per altra ragione. Comunque, tornato in patria, lo fece distribuire, una copia ad ogni impiegato delle ferrovie. Dalla Russia il libretto passò in Germania, Francia, Spagna, Turchia, Indostan e Cina. Durante la guerra russo-giapponese, ogni soldato russo che andava al fronte riceveva una copia del Messaggio a Garcia. I giapponesi, trovando i libretti in possesso dei prigionieri russi, ne conclusero che doveva essere un buon testo e lo tradussero in giapponese. Per ordine del Mikado, l’opuscolo fu distribuito a tutti i dipendenti dello stato, sia militari che civili. Di “un messaggio a Garcia” sono state stampate oltre quaranta milioni di copie.

                                                                                               E.H.                                                                                    

L’INIZIATIVA

Il mondo aggiudica i suoi premi, sia in denaro che in onori, solo a chi possiede una grande qualità: lo spirito di iniziativa.
Che cos’è lo spirito d’iniziativa? Semplice: è fare la cosa opportuna senza che nessuno glielo dica.Dopo quelli che fanno la cosa senza che nessuno glielo dica, vengono quelli a cui basta dire qual è la cosa da farsi, perché subito la facciano. Cioè, portano il Messaggio a Garcia: quelli che sanno portare un messaggio ricevono grandi onori, ma la paga non è sempre adeguata. Vengono poi quelli che prima di muoversi se lo fanno dire due volte: essi non ricevono onori ed intascano una piccola paga.Vengono poi ancora quelli che fanno la cosa opportuna solo quando il bisogno li spinge avanti a calci, e questi ricevono indifferenza anziché onori e un’elemosina per paga. Essi passano la maggior parte del tempo a scaldare il banco, lamentandosi della loro sfortuna.Infine,ad un gradino ancora più basso, c’è il tipo che non vuole fare la cosa opportuna neppure quando qualcuno va da lui a spiegargli come si fa e gli sta vicino per accertarsi che la faccia: costui è sempre disoccupato e riceve il disprezzo che si merita, a meno che  non sia figlio di papà, nel qual caso il destino aspetta pazientemente all’angolo con un randello felpato.
A quale categoria appartieni

                                                                                          E.H.     
                                                                                                                                                       
IL MESSAGGIO A GARCIA

In tutta questa faccenda di Cuba c’è un uomo che spicca sull’orizzonte della mia memoria come Marte al perielio. Quando scoppiò la guerra fra la Spagna e gli Stati Uniti, diventò necessario comunicare rapidamente col capo degli insorti. Garcia si trovava all’interno dell’isola, sui monti, chissà dove. Nessuna lettera spedita per posta, nessun telegramma avrebbe potuto raggiungerlo.Il presidente degli Stati Uniti doveva assicurarsi la sua collaborazione, d’urgenza. Che fare? Qualcuno disse al presidente: “C’è un tale, di nome Rowan, che si offre di andare a cercare  Garcia e di fare tutto il possibile per trovarlo”.Rowan fu mandato a chiamare e gli fu affidata una lettera  da consegnare a Garcia. Come “quel tale di nome Rowan” abbia preso la lettera, l’abbia chiusa in una borsa di tela cerata se la sia legata a tracolla sul cuore; come quattro giorni dopo sia arrivato in barca al largo della costa cubana, vi sia approdato di notte, sia scomparso nella giungla, e tre settimane dopo sia ricomparso dal lato opposto dell’isola. Dopo aver attraversato a piedi un paese nemico e consegnata la lettera a Garcia, sono cose che non occorre qui raccontare per filo e per segno.Il punto che voglio mettere a fuoco è questo: McKinley diede a Rowan una  lettera da consegnare a Garcia; Rowan prese la lettera e non domando’: “dov’è questo Garcia?”.Per Giove! Ecco un uomo La cui figura dovrebbe essere collocata in ogni scuola del paese.Il Generale Garcia è morto ma vi sono altri Garcia.Tutti quelli che hanno cercato di portare a termine un’impresa per cui occorreva molta mano d’opera, tutti senza eccezione sono rimasti prima o poi sbalorditi dall’insensibilità dell’uomo medio, dalla sua capacità o dalla sua riluttanza a concentrarsi su una cosa e a farla.Aiuto distratto, sciocca disattenzione, disordinata indifferenza e lavoro svogliato sembrano la norma; e nessuno riesce nell’impresa, a meno che con le buone o con le cattive, a furia di minacce o di mance non costringa altri uomini ad aiutarlo; o a meno che Dio nella sua bontà non compia un miracolo, e gli mandi un Angelo di Luce perché lo assista.
Tu stesso, lettore, puoi fare la prova: ti trovi nel tuo ufficio e hai a disposizione sei collaboratori. Chiamane uno e digli: “Per piacere, guarda sull’enciclopedia e fammi un breve riassunto della vita del Correggio”. Che cosa risponderà l’impiegato? Dirà tranquillamente: “Sissignore” e farà ciò che gli si richiede? Puoi scommettere qualsiasi cosa che non sarà così. Ti guarderà con occhi da pesce e farà una o più delle seguenti domande. “Chi era? Quale enciclopedia? Dov’è l’enciclopedia? Sono forse pagato per questo? Che nome ha detto? Bismark? Non potrebbe occuparsene il Carletto? E’ morto? E’ una cosa urgente? Non vuole che le porti il libro così potrà cercare lei stesso ciò che le occorre? A che cosa deve servire un riassunto della vita di quel tizio?”. E scommetto dieci contro uno che dopo che tu avrai risposto alle sue domande e spiegato come si fa a trovare le informazioni richieste e perché ti occorrono, se ne andrà e chiederà a uno dei suoi compagni di aiutarlo a trovare Garcia.
Naturalmente posso perdere la scommessa., ma secondo la legge delle probabilità dovrei vincerla. Ora, se sei saggio, non ti darai la pena di spiegare al tuo “aiutante” che Correggio si trova sotto la lettera C e non sotto la K, ma sorriderai con dolcezza e dirai: “non importa”, e andrai a cercarti tu stesso ciò che volevi sapere.Questa incapacità di una azione indipendente, questa debolezza di volontà, questa riluttanza ad accettare di buon cuore l’incarico e ad eseguirlo, queste sono le cose che rimandano ad un lontano futuro l’attuazione di un mondo migliore.
Mettete un’inserzione perché vi occorre uno stenografo fra quelli che si presenteranno per avere l’impiego, nove su dieci non conoscono l’ortografia né la punteggiatura, e non credono necessario saperle. Come potrebbero scrivere una lettera a Garcia?
“Vedete quel contabile?” mi chiese il capo personale di una grossa officina. “Si. E va bene?”, “E’ bravo a far di conto, ma se lo mandassi in città per una commissione, può darsi che esegua l’incarico, ma può anche darsi che si fermi a tre o quattro osterie lungo la strada, o che quando arrivi a destinazione, non si ricordi più che cosa l’ho mandato a fare”.Ci si può forse fidare che un tipo simile porti il messaggio a Garcia? Recentemente abbiamo sentito esprimere a più riprese sentimenti di smaccata compassione per le “vittime dello sfruttamento industriale, che si guadagnano il pane con il sudore” e per i “senzatetto in cerca di un lavoro onesto”, frasi spesso accompagnate da dure parole contro i dirigenti.Non si parla mai dell’imprenditore che invecchia prima del tempo nel vano tentativo di indurre molti indolenti a compiere un lavoro intelligente: ne della sua lunga, paziente ricerca di “aiutanti” capaci. In ogni negozio, in ogni officina c’è un costante processo di selezione ed eliminazione.
L’imprenditore deve continuamente sostituire quelli che si sono dimostrati incapaci di promuovere gli interessi della ditta, e assumerne altri. Anche in tempo di prosperità, questa selezione continua: soltanto, nei momenti di crisi, quando il lavoro scarseggia, essa è più accurata; ma il licenziamento tocca sempre agli incompetenti e agli indegni.Interesse della ditta induce a tenere i migliori, quelli che sono in grado di portare un messaggio a Garcia. Conosco un uomo di intelligenza brillante, che però non solo non è capace di occupare una posizione direttiva, ma non rende niente neppure se lavora alle dipendenze di un altro, perché nutre sempre l’assurdo sospetto che il suo principale lo opprima o voglia opprimerlo.Non sa dare ordini e non vuole riceverli. Se gli si affidasse un messaggio da portare a Garcia, probabilmente risponderebbe: ”portatelo voi!”. Naturalmente mi rendo conto che un uomo afflitto da tale deformazione morale non è meno degno di pietà di uno storpio; ma nel compiangere gli infelici, versiamo qualche lacrima anche per gli uomini che lottano per portare a termine qualche grande impresa, le cui ore di lavoro non sono limitate dal fischio della sirena, nel continuo sforzo di tenere in linea gli indifferenti, i negligenti, gli imbecilli. Ho esagerato le tinte del quadro!Può darsi. Ma mentre oggi è di moda assumere atteggiamenti di comprensione, voglio dire una parola di simpatia per l’uomo che riesce a farsi strada; per l’uomo che ha diretto gli sforzi di altri lottando contro grandi difficoltà.Ho mangiato alle mense popolari e lavorato alla giornata, e sono anche stato datore di lavoro, perciò so che c’è qualcosa da dire in pro sia di una parte che dell’altra. Non tutti gli imprenditori sono rapaci o tirannici, come non tutti i poveretti sono virtuosi.La mia cordiale simpatia va all’uomo al quale quando gli si da una lettera per Garcia, la prende senza replicare, senza fare domande idiote e senza la segreta intenzione di buttarla nel primo tombino o di fare qualsiasi altra cosa invece di consegnarla; quest’uomo non viene mai sospeso dal lavoro, ne deve scioperare per chiedere un aumento di paga.La civiltà è una lunga, ansiosa ricerca di individui come questo. Qualsiasi cosa egli chieda gli sarà concessa. E’ desiderato in ogni città, borgo, o villaggio, in ogni ufficio, negozio, magazzino e fabbrica. Il mondo intero lo chiama a gran voce: perché dappertutto c’è un gran bisogno di lui, dell’uomo che può “portare un messaggio a Garcia”.

PROTAGONISTI:

Col. Andrews S. ROWAN (1857-1943) nato in Virginia, studiò all’Accademia militare di West Point e, uscitone nel 1881, eseguì incarichi militari di secondaria importanza nell’America Centrale, presso l’ufficio informazioni dell’esercito. Aveva ancora il grado di tenente all’età di 41 anni, quando compì l’impresa che lo rese famoso, e per la quale circa venti anni dopo venne decorato con la croce al merito. In seguito prestò servizio nella guerra delle Filippine, dove ebbe una citazione per comportamento coraggioso; prestò servizio a Fort Riley (Kansas), a West Point, nel Kentuchy e ad America Lake (Washington). Ritiratosi dall’esercito, passò il resto della vita a San Francisco.


Iniguez, Calixto GARCIA. Patriota cubano (1839-1898) combattè contro gli Spagnoli durante la guerra del 1868-78 Fu fatto prigioniero, inviato in Spagna e liberato dopo la pace del 1878. Da New York preparò il nuovo movimento per l’indipendenza e nel 1880 sbarcò a Cuba con una piccola spedizione; fu di nuovo arrestato ed inviato a Madrid, dove visse fino al 1895. Nel 1896 riuscì a sbarcare a Cuba con pochi uomini, e combattè contro gli Spagnoli fino al 1898. Morì a Washington, dove era in missione, dopo la fine della guerra.



“Messaggero di Garcia”…dopo 150 anni a ricordo di uno stupendo gesto, l’umile servitore : “zio Mike” .

domenica 27 settembre 2009

Attesa




Fresca umidità
ed odore amico di terra;
una
enorme
delicata
mano
distesa sulle spalle curve
tormentate dal dubbio
di aver mancato un appuntamento.
Strani capogiri
pulsanti
capaci
del risveglio,
di un battito
di cuore e d’ali
diverso.
Sogno d’incontrarti ancora
mia Musa
e d’avvolgerti con tutto il mio essere.

Tracce




Come in un pentagramma dipinto
o su di un ring,
pesanti note
in gomma e pietra si affrontano
alimentando la linea del fronte
e quanto di nuovo,
in potenza,
attenda assopito;
ciò che potrebbe essere una prateria,
una pietraia,
una distesa di poroso catrame,
terra fertile da arare,
da calpestare,
da perdercisi sopra,
da ammirare attraverso gli occhi dei propri figli,
da onorare declamando poesie
regalandole al vento di infiniti sogni
come di sottilissima sabbia colorata
e del Tuo profumo. 


sabato 26 settembre 2009

Virus A/H1N1 - per gridare e riflettere.

Esiste una favola attribuita ad Esopo che si chiama “Al lupo! Al lupo!”; Wikipedia la descrive brevemente in questa maniera:

In un villaggio viveva un pastore che di notte doveva fare la guardia alle pecore. Si divertiva a fare uno scherzo: mentre le altre persone erano a dormire egli cominciava a gridare: "Al lupo, al lupo!" Così tutti si svegliavano e accorrevano per aiutarlo. Ma dopo il pastore burlone rivelava che era stato tutto uno scherzo. Questo scherzo continuò per parecchi giorni, finché una notte il lupo arrivò veramente. Il pastore cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!". Ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo si mangiò tutte le pecore.
http://it.wikipedia.org/wiki/Al_lupo!_Al_lupo!

Ora, come inquadrare la notizia del virus H1N1, il quale viene dopo una successione memorabile di altri virus che, di anno in anno, l’antisistema tramite i media ha provveduto a ventilare per tutto il globo? Atri virus che poi, puntualmente, non sono mai giunti in Italia ed hanno contribuito solo a riempire le tasche delle multinazionali del farmaco… Come comprendere questo meccanismo? Quale riflesso giunge al genere umano? Quale pericolo nasconde l’abituarsi a snobbare questi avvertimenti? Ricordiamo che il profano va sempre di pari passo al sacro, anzi i due risvolti tridimensionali si completano a vicenda… Leggiamo una parte di questo articolo apparso qua:
http://it.notizie.yahoo.com/10/20090918/thl-influenza-a-picco-a-novembre-dicembr-deebc83_1.html

Il quale recita così:
“ Difficile fare una stima del numero di casi di influenza A nel momento di massima diffusione del virus. La previsione fatta negli Stati Uniti, rileva Cricelli, e' che si ammalerà circa il 50% della popolazione, mentre gli esperti britannici prevedono in quel Paese un contagio del 30-40% dei cittadini. E in Italia? ''Con la vaccinazione - sottolinea l'esperto - ci attendiamo qualche milione di casi, con alcune centinaia o poche migliaia di casi piu' gravi correlati a complicanze dirette dell'influenza A''. Ad ogni modo, puntualizza, ''siamo ai livelli di una normale, anche se importante, epidemia di influenza stagionale; nel 2000, ad esempio, i casi di influenza stagionale furono circa 7 mln”

Complessivamente, ricorda Cricelli, ''dovrebbero essere circa 24 mln gli italiani da vaccinare ed a questi si aggiungeranno alcuni mln da vaccinare anche contro l'influenza stagionale, per un totale di oltre 30 mln di vaccinazioni. Se sarà effettuata una co-vaccinazione, ovvero la somministrazione simultanea dei vaccini antipandemico e per l'influenza stagionale, i tempi ovviamente si accorciano''. Ovviamente, secondo l'esperto, ''è auspicabile un avvio unico delle vaccinazioni su tutto il territorio, per un migliore controllo dell'epidemia''. - NO ALLARMISMI, E' NORMALE INFLUENZA MA PIU' DIFFUSIVA: ''Va comunque ribadito - e' il monito del presidente Simg - che l'influenza A e' una normale influenza, solo che si diffonde di più e molto rapidamente; per questo abbiamo un maggior numero di casi e ciò potrebbe creare problemi all'organizzazione sanitaria''. Tuttavia, conclude Cricelli, ''stimiamo che la maggioranza dei casi non avrà bisogno di interventi straordinari: In queste situazioni, è bene avvertire il medico. Gli antivirali verranno somministrati se necessari; Per il resto, consigliamo il riposo e il controllo dei sintomi''

Quale insegnamento trarre da questa situazione? Secondo me che:
- Bisogna andare oltre alle apparenze, mantenendosi in una situazione di equlibrio… se ci abituiamo a snobbare sistematicamente non riusciremo più a discernere tra vero e falso, se ci abitueremo a credere sempre saremo esposti ad un possibile, e autentico, pericolo per il futuro...
- Occorre avere fiducia ma non ciecamente nella qualità e veridicità delle informazioni fornite alla massa, perché la società umana non è ancora evoluta a tal punto da avere superato gli attuali limiti derivanti da avidità, possesso, sete di potere, egoismo, etc.; pertanto l’antisistema, che si avvale degli uomini per funzionare ( ovviamente ) è, come dire, tarato secondo il grado di moralità ed etica vigente… quindi non ancora in equilibrio…
- Occorre pertanto prendersi carico delle proprie responsabilità, evitando di essere il collettore finale del tubo catodico, dei giornali, degli opinionisti, degli amministratori, dei politici, dei leader attuali; costoro sono nella posizione esatta ( anime coraggiose ) per trattare come si deve una società fatta di pecore senza occhi…
- Occorre essere più attenti, più presenti, proattivi, ma per essere questo dobbiamo progressivamente tornare padroni del nostro tempo, alzare gli occhi da terra, smettere di sentirsi degli agnelli sacrificali, smettere di crogiolarsi negli ozi della modernità e nelle mode e tendenze costruite apposta tutte attorno a noi… è logico che chi ha il potere non lo vuole mollare e farà di tutto per mantenere lo status quo, utilizzando una strategia di carota e bastone ( il bastone sempre più velato, come nella metafora della rana bollita – cercare in rete please  )…
- Evitare il giudizio facile nei confronti di chi amministra in qualunque funzione sociale, perché se ricoprono quella carica, non sono certo giunti per caso a raccogliere voti o consenso; se sono amici degli amici, hanno semplicemente approfittato della situazione, ma non per questo il mondo deve finire… tramite la presa in carico delle proprie responsabilità il mondo cambia:

« Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell’ amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un po’ possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre. »
http://it.wikipedia.org/wiki/Gandhi_%28film%29

Viviamo in una società che si autocorregge con una lentezza esasperante, dato che il flusso del tempo è funzione anche dell’organo di controllo definito antisistema, il quale cerca in tutti i modi di sopravvivere il più a lungo possibile in un Sistema che, a regime, lo vedrà escluso; escluso o meglio trasmutato dalla nuova vibrazione, lunghezza d’onda, energia vitale dell’uomo nuovo…
Ogni accadimento rimanda un riflesso per gli attori umani, come uno specchio assai prezioso…

Riflessi




Ostinarsi
contrarsi
nel ritenuto naturale
tentativo
di scorgere una croce
oltre la solidità di una superficie;
quello ch’è solo arte per via originaria,
un riflesso,
la mano divertita ed ispirata
di un artista d’eccezione;
linee e giochi di luce
salutati da ombre,
pizzicati
miscelati con rinnovata,
estrema,
grande e casuale sapienza.
Lucidità
occhi
pensieri del tempo
piani diversi e
cronaca
lontana dalla storia.
In giri di fantasia ad occhi aperti
mi perdo soddisfatto solo da Te.


venerdì 25 settembre 2009

Blu




La profondità di ogni senso
è un velo di calma
da togliere il respiro,
una nota in sintonia con l’anima
spiegata come vela
ad impiegare aria come fosse gambe,
                                  motivo, destino.
Nella direzione
l’aspettativa;
riflessi ancorati alla Tua presenza,
disseminata in ogni granello di sabbia,
nell’aria e nell’acqua del mio naufragio
chiamato… vita.
Al di là delle colonne e per sempre.


Una nuova alba




Il mare in una cartolina
rassomiglia a te;
calma ed impetuosa
luminosa
profonda,
dai riflessi che corrono veloci
lungo fluide autostrade
che,
nelle correnti invisibili,
ricordano vele colorate
e libere
e solidali
e rispettose
di un sogno infinito come ogni alba che cammina sul mondo.

mercoledì 23 settembre 2009

Camminare in comodi mocassini.

Mi capita spesso di pensare al detto dei nativi americani che recita, “ Non giudicare mai nessuno prima di aver fatto un miglio nei suoi mocassini “. Ho iniziato un percorso spirituale nel marzo 2006 ed uno dei primi libri che si è materializzato per me è stato “ I quattro accordi “ di Don Miguel Ruiz; in questo concentrato di saggezza ho appreso dei concetti base ( quali il non supporre ed il non giudicare ) che il maestro Gesù, ad esempio, predicava inascoltato già 2000 anni fa. Qualcuno potrà sostenere che sono una sorta di ABC per una buona condotta di vita sociale, ma difficilmente si potrà sostenere che si riesca ad andare oltre alle sole buone intenzioni. Il “ predicare bene e razzolare male “, insomma la dissonanza in termini di coerenza di un individuo tra le sue azioni e le sue intenzioni, inonda questo sistema sociale fatto di mode e tendenze impartite dall’alto… Ad esempio, in Italia il secchione viene visto quasi come uno sfigato, in Cina un brutto voto in uscita dal sistema scolastico significa disonorare l’intera famiglia! Perché queste differenze? Chi le decide? A quale scopo? Chi è più in equilibrio? Non spetta a me, appunto, giudicare! Però pensavo ad una scena di questo tipo:
- ad una stretta rotonda giungono in fila una utilitaria ed un autotreno
- l’utilitaria quasi si ferma di colpo perché non sa se proseguire dritto oppure prendere la strada a destra
- l’autotreno, che giungeva un po’ troppo forte, deve frenare di colpo per evitare l’impatto
- l’utilitaria, dopo l’esitazione, riparte pian piano proseguendo diritto
- il conducente dell’autotreno suona scocciato
- il conducente dell’utilitaria suona stizzito
Chiedo: “ chi ha ragione? “.
Mettetevi nei “mocassini” dei due conducenti e comprenderete che entrambi sono giustificabili ed ingiustificabili, ma solo se fonderete la vostra identità con quella dei due personaggi, ossia solo se penserete realmente di vivere quella situazione dalle due opposte visioni. Non starò qua a dire come avrebbero dovuto comportarsi i due guidatori, bensì vorrei solo far notare come sfugga sempre il senso più alto della situazione a favore della reazione istintiva…  
In poche parole occorre vivere l’attimo presente ( l’ora, l’adesso infinito ) in maniera più presente e coerente con il proprio spirito, cogliendo il vero senso di quello che ci succede, cogliendo il riflesso che giunge per noi, perché nulla è per caso, perché abbiamo attratto a noi quella situazione… perché ci serve risolverla, capirla, superarla, al fine di “progredire”.
Il riflesso ci indica “dove siamo” rispetto a dove dovremmo essere, ossia rispetto a dove si trova il nostro potenziale già pronto e realizzato per noi, frutto di quello che i nostri pensieri hanno co creato con l’Universo…
Una curiosità; cito da una notizia Reuters del 21 settembre 2009:
Il presidente dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato oggi l'importanza della sobrietà per i politici nell'intervento di apertura del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana. "Chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell'onore che esso comporta", ha detto Bagnasco nella sua prolusione, facendo riferimento all'articolo 54 della Costituzione che afferma che "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore".
"Come vescovi di questo amato Paese sottolineiamo anche noi con il Papa l'importanza dei valori etici e morali nella politica ad ogni livello", ha continuato Bagnasco.
http://it.notizie.yahoo.com/4/20090921/tpl-oittp-bagnasco-politici-sobri-39349ed.html

Lascio ogni commento ai posteri! Non vorrei giudicare…
Povero articolo 54… non sapevo nemmeno che l’avessero scritto…

domenica 20 settembre 2009

Il valore dell'Uno.

Al fine di comprendere meglio il concetto dell’Uno ( ossia che noi tutti siamo scintille divine e che tutti insieme costituiamo il Creatore, il quale attraverso questa "tecnica” evolve, vivendo tutte le nostre esperienza ) teniamo bene in considerazione questa massima di antica data:
"Come in alto, così in basso; come dentro, così fuori…” – dalla "Tavola di Smeraldo” di alchimistica memoria (http://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_smeraldo ).
La natura olografica dell’Universo prevede che anche la più minuscola sua parte contenga le informazioni per comprendere l’intero. Estendendo questo concetto a ogni vicissitudine che noi incontriamo nel durante della nostra vita, possiamo iniziare ( o meglio comprendere ) come ogni "cosa” sia collegata alle altre da più o meno sottili "fili” d’energia o vibrazione. Qualsiasi sia l’evento in questione, c’è sempre un effetto di specchio o di riflesso che giunge per noi, ricordando anche il concetto di azione-reazione, dove la reazione in questo caso è un qualcosa che ci da lo stato attuale del "dove siamo” rispetto al "cosa abbiamo appena fatto”; uno specchio che riflette il nostro status al fine di farci comprendere dove abbiamo sbagliato, perché abbiamo sbagliato o l’esatto contrario ( molto raro ). Proprio in questo riflesso ( si veda il seguente link relativo agli "Specchi Esseni” http://www.stazioneceleste.it/articoli/braden/7_specchi_esseni.htm ) è contenuto, data la natura olografica del tutto, lo  schema funzionale dell’Universo intero. Compresa la natura educativa degli specchi si dovrebbe smettere di giudicare e supporre in quanto non resta che prendersi carico delle proprie responsabilità. Il mondo in questo modalità cambierebbe dalla sera alla mattina…
Il profano di questo blog, questa volta, va ad agganciare la modalità con la quale, nel gioco de "Il milionario” condotto da Gerry Scotti su Canale 5 (http://www.tv.mediaset.it/quimediaset/articolo_216.shtml ), tutte le benedette sere si sensibilizza il pubblico alla partecipazione di un gioco assolutamente banale, al solo scopo di raccogliere via sms il balzello di 1 euro moltiplicato per "enne”. Ora, il pubblico che segue il simpatico conduttore è dell’ordine di qualche milione di persone! Fatti due conti, i 1000 euro dell’unico premio assegnato, calcolando che tutti possono vincerlo, sia che abbiano risposto bene alla domanda sia che l’abbiano sbagliata, sono una sciocchezza in confronto al potenziale di raccolta dell’intero "cucuzzaro” ( a voi una stima della somma incassata tutte le sere, alla quale vanno aggiunti i proventi della pubblicità ). Perché scrivo tutto ciò? Perché occorre notare almeno due cose:
A)    l’enorme potenziale dell’Uno ( in questo caso 1 euro per 1 persona per 1 sms ) – e ricordando il discorso degli specchi… mumble mumble… quale è il riflesso che giunge ad ognuno dei giocatori?
B)    il fatto non irrilevante che "l’unione fa la forza” – infatti l’antisistema ha provveduto oculatamente a separarci, inserendo più "cuscinetti” possibili tra me e te, tra te e lui, insomma tra di noi tutti.
Il riflesso deve "fare riflettere"...


venerdì 18 settembre 2009

Una banca è una banca.

Mi chiedo come sia possibile che una istituzione religiosa, per giunta di tale importanza ( la chiesa del Vaticano ), abbia il bisogno di possedere una “banca”! E se il Papa ritiene di avere bisogno anche di una “operazione trasparenza” in un simile contesto, è facile convenire che “ tutte le banche sono uguali, persino quelle con a capo dei religiosi “. Non dobbiamo abituarci a tutto quello che passa l’antisistema, perché “ egli fa i propri interessi “… Non dobbiamo abituarci al fatto che sia normale che una Chiesa abbia la proprietà di una banca ( e si sa che il potere bancario è all’origine dell’attuale crisi economica ). Non è assolutamente normale, etico, morale, etc. che una religione abbia il bisogno della proprietà di una banca!!! Tanto più che per speculazione è successo quello che è successo ( si veda seconda news )... e la speculazione è il pane di un certo potere bancario; basti notare come hanno fatto utili le più grandi banche al mondo in questo 2009 ( speculazione di borsa - leggasi trading speculativo... ).


Titolo: Ior: ribaltone al vertice (Repubblica)

Ora: 18/09/2009 08:43

Testo:

ROMA (MF-DJ)--Scatta oggi allo Ior, l’Istituto opere di religione, l’”operazione trasparenza" voluta da Papa Ratzinger e dal suo braccio destro, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Per i vertici della banca vaticana spira aria di ribaltone.

Lo scrive "Repubblica" che precisa come il presidente Angelo Caloia, da 20 anni al comando della struttura, potrebbe essere sostituito con circa due anni di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, il 14 marzo 2011. In pole per la successione c’è Ettore Gotti Tedeschi, rappresentante in Italia del Banco Santander Central Hispano. Sarà rinnovato anche il Consiglio di Sovrintendenza.

MF-DJ NEWS

1808:42 set 2009

http://it.advfn.com/notizie/Ior-ribaltone-al-vertice-Repubblica_39523070.html


19-06-09 FAO: COLDIRETTI, SPECULAZIONE SU GRANO HA BRUCIATO 200 MILIARDI

(ASCA) - Roma, 19 giu - La speculazione sulla fame ha bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari solo per il grano con le quotazioni internazionali che sono dimezzate in un anno da 10 dollari per bushel (0,37 dollari al chilo) dello scorso anno a poco piu' di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare nei paesi ricchi ed in quelli poveri. E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base delle quotazioni al Chicago Board of Trade, nel commentare le nuove stime pubblicate dalla Fao secondo la quale la fame nel mondo nel 2009 raggiungera' per la prima volta un livello storico con 1,02 miliardi di persone in stato di sotto nutrizione.

Nonostante il forte calo dei prezzi alla produzione agricola - denuncia la Coldiretti - rimangono alti i prezzi al consumo che rendono ancora piu' difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati. Come dimostra il fatto che, secondo una analisi della Fao, l'andamento dei prezzi al consumo in 58 Paesi in via di sviluppo ha evidenziato che nell'80 per cento dei casi i prezzi sono piu' alti dello scorso anno.

L'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli - continua la Coldiretti - e' fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilita' dai mercati finanziari in difficolta' a quelli delle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul cibo che stanno ''giocando'' senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilita' impedendo la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi.

Gli effetti disastrosi della crisi economica confermano che il cibo non e' una commodities qualunque il cui acquisto puo' essere rinviato di un anno, come nel caso delle automobili, e per questo - afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - sono necessarie politiche specifiche per mantenere viva e sviluppare l'agricoltura.

L'emergenza alimentare - precisa Marini - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non e' piu' in grado di riprendersi anche in condizioni positive.

Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e - continua Marini - occorre investire nell'agricoltura delle diverse realta' del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identita' territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Marini - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perche' negare tutto cio' e' piu' distorsivo di qualsiasi aiuto di stato.

res-dnp/mcc/bra

http://www.asca.it/news-FAO__COLDIRETTI__SPECULAZIONE_SU_GRANO_HA_BRUCIATO_200_MILIARDI-839729-ORA-.html

giovedì 17 settembre 2009

Fame online nel mondo duale.

C’è solo da riflettere davanti a queste due notizie:


Mercoledì 16 Settembre 2009, 20:12

Poker online, mercato da 2,2 mld


(ANSA) - ROMA, 16 SET - Il poker online ha un tendenziale di raccolta a 2,2 miliardi con 7 milioni di tornei giocati. Secondo i dati dell'Amministrazione Monopoli.Un risultato ancora piu' importante, se si considera che il mercato del gioco online (compresi prodotti come le scommesse e i gratta e vinci), secondo le stime Aams, chiudera' il 2009 a oltre 3 miliardi di raccolta. Ci sono in vista anche delle novita': prima fra tutte il cash game, ovvero la possibilita' di acquistare direttamente fiches.

http://it.biz.yahoo.com/16092009/2/poker-online-mercato-2-2-mld.html

http://it.biz.yahoo.com/02092009/26/giochi-poker-on-line-compie-anno-raccolta-vola-1-6.html



Mercoledì 16 settembre 2009 18:40

Onu, riserve di cibo ai minimi ultimi 20 anni mentre aumenta fame

di Sharon Lindores

LONDRA (Reuters) - Le riserve alimentari da inviare come aiuto umanitario sono al punto più basso degli ultimi 20 anni, nonostante il numero delle persone affamate e bisognose quest'anno s'impennerà fino a toccare il numero più alto di sempre. Lo ha detto oggi Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, spiegando che l'agenzia sta affrontando una delle sfide più rischiose in assoluto. "Il problema è che la crisi alimentare e quella finanziaria si sono fatte sentire silenziosamente in tutto il mondo ma hanno colpito molto più duramente quel miliardo di persone che vivono in condizioni disperate, in termini di povertà, perché sono le più vulnerabili", ha spiegato la Sheeran in un'intervista a Reuters. Il numero di persone che soffrono la fame quest'anno ha superato per la prima volta il miliardo di unità, ha detto la funzionaria, aggiungendo che il Pam ha a malapena un terzo dei fondi necessari quest'anno per sfamare 108 milioni di persone. Fino ad oggi, l'agenzia ha confermato di avere solo 2,6 miliardi di dollari contro i 6,7 messi in bilancio per il 2009. Eppure basterebbe soltanto lo 0,01% della cifra stanziata per combattere la recessione mondiale per superare la crisi. La Sheeran spera di poter trasmettere il suo sos sul bisogno urgente di nuovi fondi al prossimo G20, fissato per il 24 e 25 settembre a Pittsburgh e all'Assemblea Generale dell'Onu. "Ci piacerebbe vedere un gesto coraggioso", ha detto, aggiungendo che il problema della fame può essere risolto. Anche l'anno scorso il mondo ha prodotto abbastanza cibo da sfamare tutti. Il problema è farlo arrivare a chi ne ha bisogno. "Abbiamo bisogno dell'impegno di cui necessita un'emergenza durante i prossimi due anni", ha proseguito la Sheeran, ricordando che per l'anno prossimo il Pam prevede di aver bisogno di altri 6,7 miliardi di dollari per neutralizzare l'effetto della crisi.

SFORZARSI DI PIU' MENTRE SI TAGLIA

Il Pam aiuta a nutrire coloro che sono ritenuti i più disperati, circa il 10% del totale dei bisognosi. Nel migliore dei casi, quest'anno l'agenzia riuscirà a raggiungere e sfamare l'8,5% di coloro che hanno bisogno, ha spiegato la direttrice. Il programma dell'Onu, infatti, si è visto costretto a ridurre le razioni distribuite ad alcuni dei Paesi più colpiti dalla piaga delle fame, dove una persona su sei è rimasta indigente. Il Pam si prepara a tagliare le razioni in Kenia, dove la siccità e l'aumento dei prezzi dei generi alimentari hanno ridotto alla fame oltre quattro milioni di persone. Il programma per il Guatemala dell'agenzia, che fornisce cibo a 100mila bambini e a 50mila donne in gravidanza o in allattamento, è appeso ad un filo, dicono dall'organizzazione. In Bangladesh, il Pam raggiunge a stento un milione di persone a fronte dei cinque milioni di disperati che non riescono a procurarsi il cibo con cui sfamare le famiglie. Particolarmente preoccupante è la situazione delle donne in attesa o nel periodo dell'allattamento e dei bambini sotto i due anni, ha spiegato la Sheeran. Alcuni Paesi sviluppati hanno speso migliaia di miliardi per stabilizzare l'economia e adesso si trovano costretti a tagliare il bilancio. Tutti i fondi di cui dispone l'agenzia dell'Onu sono il frutto di donazioni. L'organizzazione non ha un sistema di finanziamento autonomo. Pertanto, la Sheeran riconosce che il contributo di Stati Uniti, Canada, Australia, Gran Bretagna e Europa è stato fondamentale. "Ciò di cui abbiamo bisogno è che questi Paesi continuino così", ha precisato la funzionaria. Gli Stati Uniti, ad esempio, si sono attivati per incrementare il fondo destinato all'emergenza alimentare per quest'anno. Però il Regno Unito ha messo a disposizione del Pam 70 milioni di dollari contro i 169 stanziati nel 2008, secondo quanto rivelato da un funzionario del Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale. L'anno scorso il Pam ha ricevuto cinque miliardi di dollari in contributi volontari.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE58F0RZ20090916