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mercoledì 15 giugno 2011

Il blocco energetico e lo 'strappo'.




Siamo discesi in uno scenario tridimensionale idoneo alla ‘esperimentazione del Sé’. La nostra Anima, come una sorta di ‘astronave madre’, ha seguito le operazioni di avvicinamento e di ‘sbarco’ sulla Terra 3d di una sua proiezione ‘leggera’ ma frattalmente rappresentativa e necessaria.

Ci siamo installati in un reame auto educativo, una sorta di 'collegio' esclusivo, in cui poter simulare con vera intensità tutta la proposizione di ‘spettro’ a cui possiamo dare luogo vivendo l’illusione dell’Uno diluito nel ‘tutto’ e nella percezione individuale del ‘Conosci Te Stesso’. Il collegamento Anima/sua proiezione è 'velato' da almeno un paio di fattori:
  • condizioni auto imperanti sulla Terra (interferenze naturali come il magnetismo, differenza vibrazionale, estasi dei sensi, presenza di entità parassite, etc.)
  • senso stesso della Missione individuale/collettiva (auto educazione attraverso la percezione sensoriale della assoluta veridicità della percezione di Vita)
Ciò che ci caratterizza è il ‘senso’ dello stare sulla Terra 3d: una scuola auto educativa, in cui i ‘Maestri’ non sono presenti fisicamente e si ha l’impressione dell’abbandono

In realtà tutto dipende da ognuno di noi, proprio come se ci si trovasse davanti ad uno specchio che rimanda il nostro riflesso: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

Un osservatore può determinare il suo stato di quiete o di moto solo relativamente ad altri corpi (o altri osservatori)
Da Wikipedia 
 
Qual è lo scopo della nostra ‘venuta’ in Terra? Siamo ‘soli’ sul cammino?
 
Lo scopo è evolutivo: conoscere se stessi. 

La parvenza di essere stati abbandonati dal principio divino è illusoria e opportuna, dal momento in cui la ‘presenza’ del Creatore corrisponde all’apertura dell’Anima mentre discende verso il reame tridimensionale, permettendo l’atto stesso del ‘creare’:

la filosofia della Storia Cosmica è che l’Universo esiste come veicolo per l’involuzione e l’evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto, di tutta la coscienza divina evolvente regolata dalla Legge del Tempo… La Storia Cosmica è il discorso dell’Anima nei suoi stadi di involuzione e nei suoi stadi d’evoluzione. 

Involuzione è il processo che va sempre più dentro una densificazione ulteriore e l’evoluzione è un processo di rilascio dalla densificazione. 

L’involuzione dell’Anima può anche essere intesa come la creazione della materia. Più materia è creata più prolifera in tutta la sua infinita varietà di forme in questo intero Universo e in tutti gli Universi. Tutte le forme della materia esistono come manifestazioni dell’involuzione dell’Anima

Gli aspetti esterni della materia rappresentano le qualità interne dell’Anima, in altre parole, quando tu guardi un fiore o un cristallo tu vedi l’espressione di una qualità dell’Anima che ha preso quella particolare manifestazione esterna. Pensare che c’è un Anima in un fiore o nel cristallo è dovuto all’involuzione ed evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto… 

Così abbiamo il principio dell’Anima, che può essere inteso come il respiro vivente del pensiero di Dio, che si manifesta in una forma particolare o in una forma processo… L’Anima è il pensiero primevo divino di Dio che entra nella forma manifesta, che da a quella forma la sua struttura, scopo o funzione
Le cronache della Storia Cosmica – Il libro del Trono

Io chiamo Antisistema ciò che siamo andati a creare da quando abbiamo eseguito la nostra discesa a questa ‘profondità’ dell’immersione. Ciò che abbiamo autorizzato a divenire senziente, ossia quella ‘forma di vita che ha un'intelligenza tale da aver sviluppato un linguaggio e una cultura propria, la manipolazione di oggetti, la capacità di risolvere problemi’ ( Da Wikipedia) è una caratterizzazione dell’energia potenziale che lo Scenario 3d può ‘incarnare’, proprio come se fosse un impasto neutro a disposizione dell’opera creatrice. 

Opera creatrice che dipende dall’apertura dell’Anima, mediante la sua involuzione/discesa nella densità della materia dello Scenario 3d. Tutto dipende da noi. Ora, ciò che abbiamo creato corrisponde a ciò che ‘non volevamo vedere’ consciamente, ma che ‘volevamo vedere’ inconsciamente: il nostro lato oscuro. Ecco perché chiamo Antisistema ciò che ci circonda e ci ‘caratterizza’.

La Missione prevede che emerga ‘tutto’ di noi, in quanto Human Bit o rappresentanti ad ‘immagine e somiglianza’ del Creatore. L'Anima lo sa che ad una certa vibrazione dell'essere, o della 'discesa', compare l'Antisistema e ciò equivale a decidere autonomamente di andarlo a vivere  con un preciso scopo ed obiettivo.

La valenza Antisistemica è necessariamente negativa ma solo nella particella del linguaggio e nell'illusorietà dell'osservazione/percezione: perché? Perché il concetto di ‘sistema’ è utilizzato usualmente e subliminalmente dalla massa per definire un Mondo che non condividiamo ma nel quale dobbiamo misurarci ogni giorno: un Mondo che abbiamo creato sotto ad un influsso ‘esterno’ a causa di una ‘debolezza’ che, in realtà, diventa solo opportuna secondo il volere del Piano Divino

L’influsso è esterno, anzi illusoriamente esterno: le entità parassite sono solo un nostro 'prolungamento' poco gradito ma necessario al fine di meglio rifletterci nello specchio della materia. Possiamo chiamare questo Mondo un ‘Sistema’? Sì. 

Però in definirei lo stato attuale dei ‘lavori’ come un Anti Sistema, in quanto per ora abbiamo fatto emergere la negazione di quel 'costrutto' ideale che, in realtà, ognuno di noi avrebbe voluto/potuto creare se avesse pensato dal cuore

L’Antistema non è una filosofia ma identifica questa versione 3d della realtà. 

Esso è 'denso' e corrisponde a quello che volevamo fare emergere della parte meno illuminata di noi stessi. Esso non è negativo, esso non corrisponde ad una negatività del senso esistenziale, esso corrisponde al 'lato' da fare emergere in questo ciclo dell’esperienza umana

La particella ‘anti’ non descrive negatività ma esclusivamente un adattamento inverso alla particella ‘positiva’ utilizzata dall’intelligenza che ha ‘preso Vita’ grazie all'assenza da noi stessi: il cosiddetto ‘Sistema’. Una simile intelligenza senziente tende a continuare a svolgere il proprio ‘compito’, o incarico ricevuto da noi tutti collettivamente, anzi… come ogni forma di Vita tenderà a sopravvivere, tendendo all’infinito il proprio senso esistenziale e compito pre programmato. Ad un certo punto dovrà essere 'fermata'...

Il Sistema corrisponde a quell’inversione di valori che ‘serve’ per fare emergere ciò che mai sarebbe altrimenti emerso, nascosto nella mancanza di luce delle ‘cantine’ del genere umano, dell’Anima, del Creatore. Un unico scopo di natura evolutiva…

Tornando alla consapevolezza in auge attualmente a livello massivo, utilizzare un termine a valenza negativa, come quello legato all’Antisistema, dipinge appunto di negativo colui che lo utilizza, ed in questo contribuisce a destabilizzare l’intento positivo di evidenziazione dello stato delle cose attuali. Eppure mi sento di ‘cadere nella trappola’ intessuta tramite le pieghe del linguaggio, una interfaccia imperfetta per capirsi e comprendersi a fondo. In realtà dovremmo quasi sempre ribaltare i piani della prospettiva al fine di meglio inquadrare la versione delle ‘cose’ attuali.

Solitamente il percorso del pensiero massivo è questo:

chi si definisce ‘anti’ è ‘contro’, ossia negativo, per cui ne sto lontano perchè lo temo, mi fa paura.

Quanti millenni di lavoro ai fianchi abbiamo dovuto subire per essere diventati così ‘superficiali’? Osservatevi intorno e prendete appunti di chi vi circonda. Di chi vi potete fidare? Giacca e cravatta non sono divenuti un abito di ‘comodo’? L’abito non fa il monaco, si dice… che cosa mai vorrà dire?

Viviamo di luoghi comuni e, frattalmente… in luoghi comuni come, appunto, le città

Basta osservare con occhi diversi ciò che ci attornia e ci ‘accoglie’ per osservare l’intera presenza, alla luce del Sole, del nostro lato oscuro: egli ha preso coraggio, autorizzato dalla nostra rinuncia apparente a combatterlo. Nella nostra ‘resa’ è insita la più grande trappola mai concepita

Trappola che presto scatterà costringendo il ‘male’ all’illuminazione del nostro occhio divino amorevole sconfinato. Abbiamo tanto sofferto per poter giungere a questo punto. La finzione è stata portata a livelli estremi e persino noi abbiamo dimenticato quello che andavamo inscenando, ma non la nostra parte animica ‘sospesa in orbita' e in posizione dominante

Quello che potete comprendere di negativo dalla lettura di questo Blog è solo una illusione: in realtà SPS è un infinito blocco di positiva concretizzazione dell’azione divina confluita nelle asperità tridimensionali.

Tutto è opportuno al fine di giungere alla conoscenza di se stessi.

La mano Antisistemica è sempre all’opera: è ovvio, siamo a ‘casa sua’. Lo abbiamo plasmato con la/dalla materia disponibile nello Scenario 3d. Egli ci rappresenta. Egli ‘ci ha’. Eppure, in ultima analisi, è vero proprio il contrario: noi lo abbiamo permesso. Noi ‘lo abbiamo’ essendo una nostra costola… Egli ci serviva.

Egli è una nostra creatura, un nostro figlio che, infine, ci chiede di ‘fare presto’ perché il compito assegnato è davvero arduo: impersonificare il negativo alla lunga comporta una identificazione con il negativo.

La ‘pressione’ aumenta sempre più. Il grosso dell’Anima scende sempre più, schiacciando ogni forma energetica che non si trova in equilibrio, proprio come una costruzione mal progettata non scarica bene il peso/pressione a terra attraverso i proprio pilastri.

Non occorre opporre resistenza ma distribuire il 'peso' e scaricarlo ‘oltre’ come se fossimo trasparenti, inconsistenti, eterei, ma ben presenti in noi stessi.

Quello che succederà sarà molto simile allo strappo di un tessuto tenuto e tirato oltre al proprio punto di sopportazione fisica: raggiungere il punto di rottura è solo una questione di tempo ormai…

Cina, immigrati da campagne scontenti rischio per stabilità.
Pechino - I milioni di lavoratori delle campagne della Cina rappresenteranno in futuro una minaccia seria per la stabilità del Paese, a meno che non vengano trattati meglio nelle loro nuove case di città. Il monito arriva da un importante think-tank statale, che ha pubblicato un rapporto alla vigilia di nuovi scontri in una città industriale del sud...
 
Il rapporto stilato dal Centro del Consiglio di Stato su Sviluppo e Ricerca, pubblicato oggi, dice che se da una parte la maggioranza dei lavoratori e proprietari di imprese immigrati dai villaggi vedono il proprio futuro nelle città, dall'altra spesso non sono considerati i benvenuti e hanno pochi diritti.
 
Il trasferimento di massa dalle campagne alle città continuerà per decenni, e a meno che i migranti non ricevano un trattamento migliore nei centri urbani, il loro scontento potrebbe finire per rappresentare una minaccia importante alla stabilità, dice lo studio pubblicato sulla rivista Riforma.
 
'I lavoratori rurali migranti vengono emarginati nelle città, trattati come semplice manodopera a basso prezzo, non sono assorbiti dalle città ma anzi vengono dimenticati, discriminati e danneggiati', prosegue il rapporto del think-tank, che si rivolge ai leader di governo. 'Se non saranno assorbiti nel tessuto urbano, e non godranno dei diritti come dovrebbe essere, ci saranno molti conflitti... rappresenteranno una seria minaccia alla stabilità', dice il rapporto.
 
Il Partito Comunista al potere in Cina guarda da tempo con preoccupazione alla sfida di assorbire ondate di immigrati dalle campagne. Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno detto che una priorità è migliorare le vite di 750 milioni di persone nelle campagne, inclusi 153 milioni di migranti.
Da Yahoo 
 
La Cina è un potenziale enorme di possibilità di ‘strappo’ ed il frattale fisico più vicino è proprio il fenomeno legato al terremoto: uno strappo legato alle formazioni terrestri in movimento. Tutto riflette i movimenti energetici all’opera.

Roubini: per la Cina i problemi arriveranno nel 2013.
La Cina dovrà fare i conti con un brusco atterraggio mentre l’Eurozona sta solo rinviando il problema. Lo ha detto l’economista statunitense Nouriel Roubini, professore della New York University

Secondo quanto dichiarato nel corso di una conferenza a Singapore 'ci sono significative probabilità che la Cina registri un brusco atterraggio dopo il 2013' visto che secondo le serie storiche 'un eccesso di investimenti conduce ad un brusco atterraggio'. Per quanto riguarda la situazione europea, Roubini, le cui previsioni nefaste gli sono valse l’appellativo di Mister Doom, ha dichiarato che 'posticipare i problemi serve solo ad inasprirli'...
Da Yahoo

Cina e Vietnam sono ai ferri corti.
Petrolio, gas e questioni di sovranità infiammano il mare di Cina meridionale. Fra Pechino e Hanoi il tono si è alzato negli ultimi giorni. E decidendo di mostrare i muscoli, il Vietnam ha svolto esercitazioni militari con 'tiri reali' non lontano dalle zone marittime contestate.
 
La crisi è cominciata a fine maggio, quando il Vietnam ha accusato Pechino di aver violato la sua sovranità quando un'imbarcazione di PetroVietnam, che effettuava rilevazioni sismiche, è stata danneggiata da navi cinesi di sorveglianza marittima. Un analogo incidente ha avuto luogo la settimana scorsa quando, secondo Hanoi, un peschereccio cinese ha 'intenzionalmente colpito' e tagliato i cavi di esplorazione di un'altra imbarcazione del gruppo pubblico di idrocarburi vietnamita. Pechino ha replicato accusando la nave vietnamita di aver messo in pericolo il percorso dei pescatori cinesi.
 
Ogni volta le scaramucce hanno avuto luogo nella Zee, la Zona economica esclusiva di 200 miglia rivendicata dal Vietnam. 

E in una regione in cui i due paesi si disputano una manciata di isole, le Paracel e le Spratley (rivendicate anche da Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan), sulle quali il premier vietnamita Nguyen Tan Dung ha vigorosamente riaffermato 'l'incontestabile sovranità' del proprio paese.
 
Gli incidenti marittimi fra la Cina e il Vietnam sono ricorrenti. Ma stavolta la tensione è più alta... ad Hanoi come a Ho-Chi-Minh City centinaia di dimostranti hanno chiesto di resistere alle pressioni cinesi. Mentre i vietnamiti assicurano di essere vittime, dall'inizio del mese, di massicci cyberattacchi di cui sarebbero responsabili proprio i cinesi.
 
Questa escalation si spiega in gran parte con la strategia del Vietnam, che ha scelto di 'internazionalizzare' la controversia, appellandosi agli Stati Uniti.

Washington si propone come mediatore. 

Ma è proprio questo che i cinesi non vogliono. Forte della sua potenza, Pechino non accetta discussioni bilaterali con ciascuno dei propri vicini. E considera il Mare di Cina sempre più un ‘mare nostrum’.
Da Yahoo 
 
Dopo le proteste massive del mondo giovanile cinese, sfociate nei massacri accaduti in piazza Tienanmen nel 1989, il governo ha stretto ancora maggiormente le maglie del controllo omnicomprensivo. Questa enorme nazione quanta energia mantiene bloccata al fine di ‘sedare’ i moti di protesta popolari? 

Se la moltiplichiamo per i tanti altri esempi presenti attualmente sulla Terra, otteniamo un grande ammasso di energia ferma, bloccata per bloccare. Una energia che tenta di fermare ciò che non può essere fermato: un tira e molla che presto condurrà alla veicolazione dello strappo.

Per quanto tempo ancora le dinamiche energetiche interconnesse riusciranno a mantenere la densità della struttura manifesta? 

Ormai, a fronte di una instabilità interna ad una nazione, c’è il sempre più tempestivo intervento di ‘forze’ internazionali di ‘pronto intervento’. Segno che la situazione è sempre più ‘tesa’ e che il livello di guardia si è alzato

Segno che l’ultimo baluardo Antisistemico è stato raggiunto: il governo mondiale è già stato costituito da molto tempo e l’intervento globale, a fronte di situazioni instabili e pericolose, permette di osservare molto bene come stiano le ‘cose’. Eppure il governo mondiale è necessario perché riproduce fedelmente il nostro stato superiore.

La ‘crisi’ deflagrante condurrà il governo mondiale ad emergere, a prendere ‘luce’

Il nostro lato oscuro si annida, massivamente ed archetipicamente, proprio alla testa del Mondo, nel simbolo dell’occhio che vede. Doveva succedere ed è successo e succederà sempre con maggiore evidenza. Le entità parassite che ci hanno condizionati a creare l’Antisistema, hanno alla fine solo svolto il proprio ‘dovere’ alla luce rarefatta e diluita, ma non nel proprio potere, del Piano Divino.

Riuscire a scorgere il filo di luce anche nelle tenebre: questo corrisponde alla consapevole presenza in se stessi.

Il Mondo Antisistemico a chi piace? A coloro che ne godono in virtù di poteri materiali acquisiti nel tempo. Poche persone che usufruiscono delle 'grazie' concesse in un reame caratterizzato dalla scarsità e dalla rarità, dalla strozzatura a monte dell’abbondanza divina. Un concetto, questo, già di per sé chiarificante dello stato di menzogna e di illusione preferito dai pochi a scapito dei molti…

Il Mondo Antisistemico a chi serve? A quelle entità parassite che si nutrono di energia negativa derivante da un Mondo ribaltato nelle sue polarità potenziali.

Il Mondo Antisistemico: perché? Riuscireste a vedervi in maniera ‘integrale’ in uno specchio che non è uno specchio, ma solo una nostra immagine ideale che abbiamo sovrapposto alla superficie riflettente?

Quello che ‘ci riflette’ e quello che ‘ci mostra’: l’eterna dualità dello stare nelle 3d. Il Sacro ed il Profano interconnessi nella ierofania:

Il termine ‘Ierofania’ fu introdotto dallo storico delle religioni rumeno Mircea Eliade (1907-1986) risultando essere un concetto cardine della sua ricerca.
Il termine non comporta alcuna ulteriore specificazione e si riferisce a qualsiasi manifestazione del sacro in qualunque oggetto, persona o luogo nel corso della Storia dell'umanità. Esso denota una realtà del tutto diversa rispetto a quella comunemente intesa come del 'nostro mondo', il profano, la quale si manifesta nella realtà ordinariamente percepita.
 
'Per designare l'atto attraverso il quale il sacro si manifesta abbiamo proposto il termine "ierofania". È un termine appropriato, perché non implica null'altro che quello che dice; non esprime nulla di più di quanto implichi il suo significato etimologico, e cioè che qualcosa di sacro si mostra a noi'.
Mircea Eliade. Religione in Enciclopedia del novecento. Istituto enciclopedico italiano, 1982, pag.122.

Un albero o una pietra o un essere umano come manifestazioni del sacro, ierofanie, non perdono le loro caratteristiche fisiche, ma non per queste caratteristiche fisiche essi vengono ritenuti sacri.

Divengono 'ierofanie' quando assurgono ad ulteriori significati ed attributi, quando, cioè, gli uomini scorgono in loro qualcosa d'altro, di 'totalmente Altro', un 'altro' che appartiene al mondo del sacro.
 
Qualsiasi oggetto, comportamento, funzione, essere può divenire sacro in una cultura umana separandosi inevitabilmente da ciò che lo circonda, il profano, pur mantenendone le caratteristiche fisiche.
Da Wikipedia 
 
È la discesa del principio divino, rappresentato dall’involuzione dell’Anima nella densità, attraverso l’avatar umano: uno specchio tramite il quale riflettere.

I prossimi due articoli ci danno l’idea, vista da un altro punto della prospettiva, in maniera frattale, dell’utilizzo dell’energia globale ed individuale, strozzata dalle maglie Antisistemiche e resa sempre più rarefatta. Uno schema che si ripete in continuazione, a catena, in maniera sfruttante il potenziale umano collettivo.

Quanti tipi di I-Phone, ad esempio, dovranno essere messi in commercio, prima di accorgerci della grande presa per i fondelli? Computer e tecnologia che si evolve con grande diluizione, opportunamente pre meditata. Automobili che consumano sempre lo stesso quantitativo di benzina da 30 anni a questa parte. La stessa ‘musica’ che si ripete all’infinito… anche in epoca di Internet, anche per mantenere le strutture, le radici della ’Rete’:

Quanta energia consumiamo per stare su Internet?
Fino a pochi anni fa, gli esperti di tecnologia prevedevano che nell'era dell'informazione avremmo assistito a una progressiva riduzione dell'inquinamento e a un calo drastico del consumo energetico.  Le previsioni, purtroppo, si stanno rivelando errate: la quantità di energia consumata nel pianeta cresce costantemente e a contribuire in modo decisivo a questo aumento è proprio il simbolo della società dell'informazione: Internet

È impossibile, infatti, produrre e muovere i petabyte (1 petabyte è uguale a 1 milione di miliardi di byte) che costituiscono il traffico digitale mondiale senza consumare milioni di tonnellate di fonti energetiche (tra cui il carbone) e gigawatt-ore di elettricità.
 
Per avere un'idea di quanta energia consumiamo per navigare su Internet si può partire da alcuni dati comparativi pubblicati dalla rivista economica americana Forbes.com, i quali tengono conto di tutta la 'filiera' del web: reti, server, cloud computing, pc, laptop e apparecchiature mobili come smartphone e tablet. 

Prendiamo in considerazione la navigazione web su un tablet servendoci di una connessione adsl in modalità wireless. In questa situazione, per guardare una semplice partita di calcio oppure un film è necessaria lo stesso quantitativo di energia che si consuma percorrendo circa 40 chilometri in automobile. Discorso simile vale per gli smartphone. Calcolando l'energia che serve in un anno per produrre, conservare e trasportare i gigabyte necessari per navigare su Internet con un cellulare di ultima generazione, si può affermare che un solo smartphone utilizza mediamente molta più elettricità del  frigorifero di casa.
 
Continuiamo con le comparazioni concentrandoci sull'energia necessaria alla produzione di tutto il materiale hardware di server, centri dati, reti, apparecchiature portatili e fisse. Per produrre smartphone o pc portatili pari a un peso di mezzo chilo serve un'energia circa 35 volte superiore a quella richiesta per fabbricare mezzo chilo di libri.

Realizzare un centimetro quadrato del silicone con cui sono fatti i microprocessori delle schede video degli apparecchi mobili richiede invece un paio di kilowatt-ore di elettricità. Con la stessa quantità di energia si potrebbero produrre diversi chili di acciaio.
 
Nel loro complesso, i prodotti hi tech richiedono per la loro fabbricazione un quantitativo di energia per chilogrammo che supera di 1.000 volte quella dei materiali che hanno dominato il diciannovesimo e il ventesimo secolo.
 
Il rapporto Smart 2020, stilato dalle organizzazioni The Climate Group e GeSI (Global e-Sustainability Initiative), ha fornito una quantificazione complessiva dell'energia elettrica consumata da Internet. Nel 2007 era pari a 623 miliardi di kilowatt-ore: 330 consumati dai centri che ospitano i server e 293 da tutto il reparto telecomunicazioni (reti, apparecchi fissi e portatili). Nel 2020, secondo le previsioni, la quantità di elettricità è destinata a triplicarsi passando a 1.963 miliardi di kilowatt-ore.
 
Quanto alle emissioni inquinanti generate dalle infrastrutture e dalle apparecchiature che permettono agli internauti di navigare in Rete, si può fare riferimento alla stessa indagine. Dal rapporto emerge che nel 2007 tutto il settore dell'Ict (Information & communication technology) generava gas inquinanti pari a 830 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, così suddivise: 116 milioni di tonnellate emesse dai centri dati (le strutture che ospitano i server di una web company) e dalle 'server farms', 307 dalle infrastrutture e dalle apparecchiature di telecomunicazione (smartphone, cellulari), 407 dai personal computer e dalle periferiche. In particolare, entro il 2020 il numero di pc in circolazione si quadruplicherà: un fenomeno che farà raddoppiare le emissioni nocive.
 
Per tentare di porre rimedio a questa situazione allarmante, alcune delle maggiori compagnie che operano sul web si stanno attrezzando per migliorare l'efficienza delle 'nuvole' (i server che immagazzinano i milioni di dati degli utenti di Internet) e ricorrere con più frequenza a fonti energetiche rinnovabili che vadano progressivamente a sostituire il carbone, gli idrocarburi e il nucleare...
Da Yahoo 
 
È un business senza fine che non vede oltre al proprio portafoglio. Lo strappo è sempre più vicino e questa notizia conferma la dinamica in corso: che altro?

Il fotovoltaico è più competitivo.
I costi di produzione dei pannelli fotovoltaici non cessano di diminuire (circa il 60% in cinque anni), mentre migliora la loro redditività. Al punto che l'energia solare, in alcune regioni del mondo, ha già raggiunto la cosiddetta grid parity, la parità di rete.
 
Il presidente della società americana First Solar ha spiegato al Financial Times che spera di vendere, a partire dal 2014, corrente fotovoltaica negli stati soleggiati come l'Arizona tra i 10 e i 12 cent di dollaro per kilowattora (tra 7 e 8 centesimi di euro).
 
Ovvero il prezzo dell'elettricità fornita da centrali a gas nei periodi di punta. Le più recenti centrali a gas sono in grado di produrre un kilowattora a 4 centesimi contro i 21 centesimi del solare.
 
La competitività del fotovoltaico dipende in primo luogo dalla posizione geografica. Un pannello solare produce maggiore corrente e dunque sarà più redditizio in Andalusia o in Sicilia, dove l'irradiazione supera i 2.000 kWh per metro quadrato. In secondo luogo, dal prezzo del kilowattora consegnato dalla rete, che per esempio in Francia è del 40% meno caro che in Germania.
Da Yahoo

La potenza del Sole è paragonabile alle altre fonti? Siamo davvero al ridicolo. Se l’innovazione fosse davvero libera, avremmo già celle solari con rendimento del 100% e talmente diffuse da avere prezzi quasi azzerati. A chi la stanno raccontando? O siamo noi che non abbiamo occhi per ‘vedere’?

Ricordo ancora che in Italia il fabbisogno delle famiglie italiane è già interamente coperto, già dal 2009, dalla produzione ‘solare’. È la parte relativa al ‘business’ che esula. Business che rappresenta proprio il fenomeno del ‘profano’ in un contesto ‘sacro’ evolutivo giunto ad un bivio 'secolare'.

L’energia naturale non lo ricomprende perché è destinato a ri dimensionarsi e a ri modellarsi e, infine, a sparire proprio come il grande frattale di una economia globale legata al calcolo incantesimale e perverso del Pil:

Devi vedere… e realizzare se stai dando un contributo al modello del Mondo – quindi per prima cosa devi tirarti fuori da questo

Devi togliere gli ancoraggi di questo presente modello del Mondo fuori delle tue stesse abitudini di pensiero e modi di vedere le cose. Solo in questo modo puoi realmente essere pronto a considerare una nuova prospettiva o un nuovo modello di realtà
Le cronache della Storia Cosmica – il libro del Trono

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 15 ottobre 2009

Dalle stelle alle stalle senza passare dal via.


Peter Duesberg è un 72enne biologo molecolare dell’University of California di Berkeley.  Costui è passato dalle stelle alle stalle nel volgere di 17 anni. Nel 1971 identificò per primo un gene in grado di causare tumori. Insieme a questa scoperta giunse una prestigiosa cattedra, milioni di dollari a disposizione per gli studi ed un quasi Nobel. Nel 1988 espresse il proprio pensiero sul virus HIV, sostenendo che tale virus non era l’agente patogeno dell’AIDS. Una simile presa di posizione lo isolò dal mondo accademico e tutte le porte furono chiuse alla sua persona. Arriviamo ai giorni nostri; Duesberg annuncia che i tumori nascono da cambiamenti strutturali dei cromosomi: “La stessa differenza che c’è tra cambiare un paio di parole in una frase su una pagina di un’enciclopedia e strappare tutte le pagine di tutti i volumi dell’enciclopedia”. Come lo tratteranno ora? Si accettano scommesse!
Questo è il link originale alla notizia http://it.notizie.yahoo.com/25/20091014/thl-l-eretico-che-puo-cambiare-l-oncolog-bd646f4.html.

Ora, a me non interessa un fico secco della valenza scientifica di questa news, inoltre non sono in grado di comprendere cosa mi stanno dicendo mettendo insieme tutti questi termini. Io so solo che un tumore è l’espressione tipica di una situazione di vita che non è in equilibrio; la mancanza di equilibrio ( dovuto ad infiniti motivi, ad esempio lo stress della vita moderna ) porta il cervello ad interpretare questo segnale come uno stato di allarme ( così non si può andare avanti ), pertanto viene ordinata l’apparizione della massa tumorale in un punto del corpo non a caso. Il punto del corpo soggetto del tumore ha un suo ben preciso significato. Lo scopo è quello di far fermare la persona e farla riflettere sul tipo di vita che sta conducendo, condotta che porterà la persona alla morte. Il meccanismo genetico che “serve” per creare la malattia sarà quello che poi la medicina cerca/spera di trovare ma, è il solito gioco a curare il sintomo e non la causa vera. Le cause originarie vere sono dentro di noi e sono di carattere esistenziale… L’opera del medico Hamer in questo senso è monumentale ( e lui più volte rinchiuso nelle carceri di mezza Europa ). Volevo mettere in risalto la vita di Peter Duesberg perché è altamente significativa del come l’attuale Antisistema tratta coloro che sono in sintonia o meno con i dogmi ed i paradigmi marchiati a fuco nelle menti della classe medica attuale ( solo per fare un esempio perchè funziona così a 360 gradi ). Questo uomo è riuscito a collezionare gli estremi della scala del “trattamento” riservato alle varie tipologie di “medici” del globo… I principi sui quali si fonda il nobile mestiere di medico sono stati dimenticati e calpestati ( Principio di non nuocere, ad esempio ). Con la scoperta “ufficiale” del DNA ad opera di Watson & Crick siamo entrati nell’era moderna della medicina, nella genetica,  nella manipolazione segreta della vita stessa… ma come al solito, tutte le scoperte sono, in realtà, delle riscoperte. Infatti con il giusto timing, l’Antisistema autorizza di volta in volta gli attori incaricati ad estrarre dal “cilindro” magico delle arti umane l’invenzione, l’idea, il modello, la scoperta, atta a far prosperare il sogno che tiene l’umanità in catene. Ogni “cosa” passata dall’Antisistema ha una duplice valenza; la prima è di facciata ed è strutturata in maniera tale da ingannare il vasto pubblico ( ad esempio le scarpe ), mentre la seconda è nascosta e rappresenta il vero scopo ( ad esempio con le scarpe ci stacchiamo dalla madre Terra, stacchiamo il primo Chakra dal suolo ). Tutto funziona in questa maniera. Le riscoperte sono molteplici; una su tutte la “scoperta” dell’America ( che risate! ). Oppure la “scoperta” del DNA… infatti in tavole di epoca Sumera ( vedasi foto ad inizio articolo ) era già rappresentato in bella evidenza il simbolo del Caduceo  ( i due serpenti attorcigliati rappresentano le eliche del DNA ) che, oggi, siamo abituati a vedere come simbolo lampeggiante delle farmacie. I Sumeri appaiono dal nulla e, soprattutto, appaiono grandemente progrediti… ma la “storia” ufficiale fa un bel salto a piè pari e passa agli Egizi, i costruttori delle Piramidi e della Sfinge ( altre risate! ). Per quanto ancora vogliamo farci prendere per il naso?

domenica 11 ottobre 2009

Wow che luce! Oggi qualcuno è stato "promosso".


Sul sito Corriere.it ho trovato questa notizia: Individuata l'esplosione di una stella distante 13 miliardi di anni luce. In una decina di secondi sprigionata un’energia 100 volte più elevata di quella emessa dal Sole in 9 miliardi di anni

Mi ha colpito molto il fatto che questa enorme esplosione di LUCE sia stata messa in relazione alla MORTE dell’astro in questione. Ora, io non capirò nulla di scienza ne di molto altro e, semplicemente, mi lascio andare fanciullescamente al mio mondo istintivo e percettivo… però! Però mi suona un po’ strano associare il concetto di una morte relazionato ad una esplosione di luce! E allora una nascita che cosa è? A cosa la potremmo collegare? Comprendo che il tutto racchiuda la figura di un cerchio, come racconta molto bene anche il Dr. R.G.Hamer, quando descrive una fase della formazione embrionale umana e, nella rappresentazione grafica, si vede chiaramente che la bocca/faringe e il retto si dividono, lacerando la formazione ad anello dei nostri antichi predecessori e dando luogo alla formazione embrionale successiva. Vita ed evoluzione passando anche dalla morte. Il processo segue sempre lo stesso schema e nella luce non comprendo come possa identificarsi un processo di morte fine a se stesso. Non voglio parlarne in termini metafisici o alchemici o religiosi o che dir si voglia… Non intendo parlare di trasmutazione o sublimazione etc.; voglio solo ardire che, a pelle, non mi sembra plausibile parlare di “una morte di un astro“ se questo avvenimento viene “celebrato” in una esplosione di luce. Il processo ha sicuramente un’altra natura ed un altro scopo. La scienza per quello che può avanzare oggi, celebra questo funerale facendo un gioco a somma zero, tra il nucleo che rimane e tutta l’energia e le polveri proiettate nelle regioni circostanti l’esplosione ( nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma )… La scienza si ferma alla morte. Il processo della creazione è sempre attivo e, questa esplosione sancisce, secondo me, un qualcosa di molto diverso da quello pronosticato. E solo perché noi, attraverso gli strumenti scientifici e le distanze pazzesche, non vediamo più la stessa situazione originaria, non significa che quella stella o entità vivente sia morta. Basti pensare al termine “illuminazione” allorché lo si associa allo spirito, come “il risveglio alla luce divina”. Suvvia, mi sembra tanto chiaro che: 
  • non conosciamo ancora i veri processi in corso 
  • si tratta di una elevazione e, come tale, sparisce ai nostri occhi perché vibra ad altre frequenze più elevate 
  • quello che rimane a noi visibile chiamiamolo pure corpo morto 
  • i termini del linguaggio sono vuoti e non significativi ( e forse l'intero linguaggio stesso ) 
  • godiamo del processo di morte che porta ad un simile risultato
Succo del discorso? Non bisogna avere paura di sorella Morte ( fantastica la Death della famiglia degli “eterni” della saga di Sandman, fumetto a me molto ma molto caro… http://it.wikipedia.org/wiki/Sandman ) e, come fanno gli sciamani… occorre sempre darle del tu.


sabato 10 ottobre 2009

Creare con metodo.



Oggi riporto per intero questo intrigante articolo, sempre attuale. Faccio il pigrone e mi limito a fare un bel "copia/incolla"... inutile dire che sono a pezzi per molti motivi... ma a chi interesserebbe ( e intanto l'ho detto! ). Riporto un mio autoritratto così, almeno, qualcuno si farà una idea più precisa del soggetto ideatore di questo "sacroprofano" blog... Scherzi a parte si rimane scioccati nel prendere atto del dove possa arrivare l'ingegno, l'intuito, la creatività umana. Siamo al cospetto della creazione quasi più pura e, anche in questo ambito, l'uomo ha stabilito/scoperto leggi, statistiche, regole varie. E' anche da qua che si misura il grado di evoluzione globale umana. Se costoro che osservano e, in funzione della domanda, danno delle risposte innovando/creando, possiamo da soli renderci conto di quanto siano importanti i nostri input, le nostre richieste, quello che vogliamo... vogliamo telenovelas, avremo telenovelas, vogliamo aggeggi per fare il bucato senza spostarci dalla potrona, lo avremo; vogliamo un mondo migliore, avremo un mondo migliore!!!
Siamo noi che determiniamo le dinamiche globali... accettiamolo e comprendiamolo una volta per tutte. L'opera dell'Antisistema è perfetta ma non può andare contro il nostro volere... se abbiamo un mondo anomalo è perchè ci siamo prestati a scrivere un futuro secondo il volere di altri...
Persino il "Padre nostro" è stato stravolto dall'opera di traduzione, rispetto all'originale molto più antico: "Padre nostro che sei nei cieli"... noi qua ed il Padre nei cieli! Non corretto. No buono... Crea distacco e problemi di autostima, direbbe un buon psicoterapeuta. Noi siamo molto di più!

Per creare ci vuole metodo

L'innovazione spesso non nasce da invenzioni ma da applicazioni già sviluppate in altri campi

di Umberto Cugini *
Ormai ogni articolo, dibattito, intervista rilasciata da imprenditori, politici, osservatori vari che facciano riferimento alla situazione economica, allo stato di salute non certo brillante del mondo industriale europeo e in particolare nazionale sottolineano ed evidenziano l'imprescindibile necessità di innovare, di innovare soprattutto i prodotti, in modo rapido, efficace, continuativo, per poter controbattere in questo modo il dilagare della delocalizzazione produttiva nei Paesi a basso costo di produzione. L'imperativo è innovare in continuazione, sistematicamente, per mantenere un vantaggio competitivo su chi copia o segue, forte solo di costi di produzione più bassi.
Ma è possibile fare questo? È possibile pianificare, organizzare, gestire il processo di innovazione, un'attività puramente creativa, inventiva caratterizzata dalla non prevedibilità, dalla eccezionalità, dal trovare proposte e soluzioni fuori dagli schemi? La risposta è affermativa. Esistono metodi (da qualche decina d'anni oltretutto) ed esistono, da qualche anno, strumenti informatici di supporto alla "Innovazione Sistematica".
Come purtroppo troppo spesso accade nel nostro Paese, questi metodi e strumenti sono molto poco noti e diffusi, in particolare nel settore che più ne avrebbe bisogno: quello della piccola e media industria nazionale attiva nei comparti a media e bassa tecnologia.
Il metodo Triz. Da molto tempo studiosi e ricercatori si sono cimentati nell'analizzare e capire come nasce un'idea nuova, una soluzione geniale per poterne poi in un certo senso riprodurre e governare il processo di applicazione. In quest'ambito di ricerca un ruolo fondamentale ha avuto il russo Genrich Altshuller, scomparso nel 1997, il padre del metodo Triz. Un metodo o forse una teoria per l'invenzione o meglio l'innovazione sistematica.
Altshuller, responsabile per decenni dell'ufficio brevetti russo, ha analizzato per circa quarant'anni milioni di brevetti, cioè il risultato descritto in dettaglio di soluzioni innovative, cercando di astrarne l'essenza, i principi comuni. Ha analizzato il successo e l'insuccesso industriale di queste soluzioni proposte e ne ha tratto una teoria (Triz appunto) e un metodo utilizzato per decenni (principalmente in Russia e nei Paesi del Nord Europa) supportato da semplici strumenti: carta e matita, semplici tabelle e schede analitiche di principi innovativi e conflitti tecnologici.
Soluzioni facili. Quando si ha un problema tecnico o tecnologico da risolvere si è sempre di fronte a un conflitto da affrontare: grandi prestazioni e costo basso, grande resistenza e leggerezza, grande rendimento e semplicità di processo. Il metodo di Altshuller è, come tutte le scoperte importanti, semplice, quasi ovvio: bastava pensarci. Si basa su un'osservazione di disarmante semplicità: la quasi totalità delle innovazioni non nasce da una totale invenzione, ma dall'applicazione di soluzioni già sviluppate e/o note in settori diversi da quelli in cui esiste il problema. Questo di solito avviene in modo casuale e non sistematico. L'osservazione fondamentale è quindi che la gran parte delle soluzioni di problemi già esistono, ma sono in contesti che hanno poco o nulla a che fare con quello che ha il problema (chi avendo un problema nel settore dei processi per la produzione alimentare andrebbe a cercare la soluzione nel settore della microelettronica?). Altshuller si è applicato al come trovare le soluzioni già esistenti in altri settori tecnologici. Osservando che chi ha un problema tecnico lo esplicita nel linguaggio e nel contesto in cui ha il problema prefigurando così, implicitamente, solo le soluzioni tipiche di quel contesto, ha semplicemente proposto di descrivere il problema in modo più astratto e decontestualizzato. 
È così giunto a individuare solo 39 problemi generali.
In modo quasi simmetrico si è messo a classificare i brevetti, quindi le soluzioni disponibili e ha individuato 40 principi per la soluzione allo stesso livello di astrazione dei problemi. Ha quindi generato una tabella di correlazione tra problemi che permette di individuare i conflitti e per ogni conflitto ha individuato i principi solutivi in base ai quali è possibile andare a pescare nel l'enorme patrimonio di soluzioni esistenti quelle potenzialmente possibili.
Come è facile immaginare gli strumenti dell'informatica più classici disponibili su un comune pc come data base, metodi di classificazione ed estrazione, grafica, connettività in rete, hanno permesso di mettere a punto e rendere disponibili programmi di ausilio all'uso del metodo Triz estremamente efficaci e rapidi. Come ovvio il metodo Triz - e quelli che ne sono derivati - è ben più articolato e puntuale.
In ogni caso l'insegnamento fondamentale da trarre e che è alla base di un approccio sistematico alla innovazione, è che bisogna lavorare con metodo sulla domanda per poter trarre vantaggio dalla enormità di risposte già esistenti e che con velocità impressionante vengono ogni giorno rese disponibili nei campi più disparati.
L'associazione. Ritornando al problema posto all'inizio, anche nel nostro Paese si sono consolidate delle strutture per utilizzare e diffondere questi metodi e questi strumenti. È stata creata un'associazione: Apeiron (www.apeiron-triz.org) che riunisce i gruppi di ricercatori universitari e le industrie che studiano, praticano, sono in grado di applicare e diffondere questi metodi. Di recente l'associazione ha varato un piano di attività di sensibilizzazione e formazione, diretto in particolare al settore industriale delle piccole e medie aziende, in collaborazione con Politecnico Innovazione (www.cpi.polimi.it), un consorzio del Sistema Politecnico di Milano - partecipato dalla Fondazione Politecnico, da associazioni imprenditoriali ed enti pubblici - che ha come missione il trasferimento dell'innovazione alle piccole e medie industrie.
È auspicabile che questa iniziativa possa contribuire in modo sostanziale al processo di innovazione dei prodotti, oggi un punto particolarmente critico per il sistema industriale nazionale.
* Politecnico di Milano
Giovedí 28 Aprile 2005  

venerdì 9 ottobre 2009

EYE - l'interazione oltre ogni confine ( tra aberrazione e utilità sociale ).


Cosa manca ancora al social-network per completarlo a "misura" d'uomo?

Cliccate sulle immagini per renderle leggibili.









 

 

 

 




giovedì 8 ottobre 2009

Noi siamo Dio ( non solo Faletti ).


A volte occorre proprio fermarsi un attimo e percepire; rimanere in ascolto con tutto il proprio essere perché è quello il momento giusto e, qualcosa, ce lo sta suggerendo in maniera sottile e solleticante. Oggi si  sono succeduti più momenti di questo tipo. Ero alla guida della mia vettura con la mente impegnata a fare da capitano ( anche se mani, piedi, riflessi funzionano da soli tipo pilota automatico ). La colonna sonora di “Vento di passioni” improvvisamente ha dato vigore e verve ad alcuni pensieri che passeggiavano allegramente per le vie irte di sinapsi. Ho pensato a come tramite la tecnologia legata al mondo dei personal computer, anche di massa, l’uomo abbia riflesso la propria natura di co creatore di questa realtà, dando luogo ( generando ) una forma di modello nuova del FARE e del FARE a costo praticamente zero. A cosa mi riferisco? Al fatto che una idea può essere concretizzata scrivendola o disegnandola o fotografandola o quello che volete, e poi questa idea materializzata può essere riprodotta all’infinito ( copia/incolla ) ed inoltrata a tutto il mondo, volendo. Il tutto al costo dell’energia elettrica utilizzata dalla macchina e dal costo di un abbonamento adsl flat ( oltre al costo della macchina stessa che è una tantum o ciclico ma in termini di anni ). Insomma occorre rendersi conto che, in un mondo dove ti fanno pagare anche l’aria che respiri, si è creata una dimensione parallela ma chiaramente interfacciata con la realtà fisica di tutti i giorni, nella quale la legge del costo è stata completamente ribaltata. I modelli di business esistono anche nelle regioni al silicio ma, hanno altre valenze. Sono modelli più gentili e più rispettosi. Ricordiamo che in ogni modello c’è sempre la faccia yin e yang, ossia tutto è vero e falso allo stesso tempo ( l’altra faccia della medaglia – tipo virus, spam, truffe, etc. ). L’aspetto meraviglioso è quello relativo alla creazione che ognuno di noi può dare luogo, ormai, senza molti problemi e costi. Ho una idea, la scrivo su word, la trasformo in pdf, la moltiplico ( come Gesù con i pani ed i pesci ) per quante volte voglio, la inoltro in ogni angolo del globo… tutto al tempo di un respiro. È davvero fantastica questa nuova realtà. E dato che tutto ci rispecchia abbiamo la prova provata della nostra capacità di co creare nuove forme di realtà dense da esperimentare. Con la robotica non stiamo forse creando una nuova forma di esistenza ( siamo agli albori, ma diamo tempo al tempo )…
Nel materiale Wingmakers è scritto che un pianeta, e quindi una globalità, è pronta per “ fare il passo successivo “ ( lo specificherò in un altro post ) quando ha creato attorno a se una rete globale di comunicazione ed informazione ed è sotto il “segno” dell’Uno; pertanto quando ci si allarma per i piani dell’Antisistema di creare un governo unico mondiale… pensiamoci bene prima di giudicare e/o impaurirsi. Non dimentichiamo mai che questo gioco della vita è, alla fin fine, a carattere educativo ed evolutivo; non esistono i buoni ed i cattivi ma solo anime che stanno facendo esperienza e che impersonificano TUTTI i ruoli che la sceneggiatura richiede… e soprattutto non dimentichiamo MAI che alla regia ci siamo noi!


mercoledì 7 ottobre 2009

Carta igienica per l'anima.



Ho preso in prestito questa immagine perchè è fantastica ( l'ho presa dal sito più sotto riportato ). Penso che molti di noi abbiano sentito parlare di “signoraggio”, ossia la TRUFFA della sovranità monetaria che, dal popolo è passata alle banche ( per associazione di idee leggasi "TRUFFA autorizzata ad opera delle banche o meglio del POTERE che si nasconde dietro" ). Invito tutti coloro che non hanno una idea ben precisa su questo astruso termine ad informarsi sulla “rete”. A tal proposito è opportuno chiedersi come mai un simile ed importante argomento non riesca a diventare argomento di “gossip” tra la gente. Una spiegazione plausibile ed in linea con la dualità è questa:
“Sta semplicemente succedendo quello che spesso succede con il pensiero: da scoperta, da forza esterna alla coscienza, capace di scuoterla e colpirla, si è trasformato in parte di essa. E’ stato hegelianamente introiettato e ora fa parte del tranquillo bagaglio culturale dell’individuo che lo possiede…( omissis )
Per l’individuo, tutto si trasforma in pezzi di identità da mantenere, da sbandierare, con cui distinguersi. Ciò impedisce il dialogo costruttivo e, intrappolando la questione signoraggio ora in un’aura miracolistica e misticheggiante, ora in un semplice fatto di appartenenza partitica, ora in un’esperienza qualsiasi ma diversificante, si allontanano quelli che in tali vesti non si riconoscono”.
Link: http://www.movimentozero.org/mz/index.php?option=com_content&task=blogsection&id=1&Itemid=10
Sono parole illuminate queste. Se ci riflettiamo sopra comprenderemo come, in questo sunto, ci sia tanta verità da far addirittura... aprire gli occhi. Mi torna a "galla" l’antico motto “divide et impera”… accidenti! È vero. È da parecchio tempo che percepisco come uno dei modi più efficaci per l’Antisistema di tenerci buoni, sia proprio quello di applicare l’isolazionismo tra individui; tecnica tanto semplice quanto efficace se il Controllo possiede mezzi, tempo e dote per applicarla. Il lavoro è stato eseguito alla perfezione, si può sostenere. A 360 gradi “tutto intorno a noi” è stato teso un velo per ingarbugliare, confondere, rabbuiare e per gonfiare l’ego delle persone facendole sentire “migliori” di coloro che, da qualche parte nel mondo, soffrono o anche solo del vicino di casa, del proprio collega, amico, parente, genitore, etc. La tecnica è stata di dare x per togliere x+1 ( ti do la Playstation che ti fa divertire e ti tolgo dal tuo punto di osservazione vigile, per cui ti potrò FARE qualcosa in più che limiti la tua libertà di fare esperienza in questa forma umana, ossia come ti tarpo le ali senza nemmeno che te ne accorgi, anzi mi ringrazi pure perché ti ho dato qualcosa che ti fa divertire e ti svaga un po’ da questa vita grama nella quale sei stato abbandonato persino dal tuo Dio ). Che tristezza e che perfezione. La divisione è stata fatta addirittura per macro aree globali e, via via, sempre più in modalità micro, sino ad arrivare ai nuclei famigliari ed allo stesso individuo che, scisso in Hyde e Jackill si disperde nel tempo che trascorre. Persino in internet senza un motore di ricerca ci si perde; più in generale senza una propria capacità di organizzazione e ricerca ci si perde. Ecco il perché Google ha avuto così tanto successo. Ecco perché oggi siamo immersi nelle informazioni; semplicemente anneghiamo nell’oceano di dati, news, libri, input, etc. Ecco perché, allo stesso tempo, paradossalmente ci è stata levata la conoscenza che già avevano gli antichi, il tempo, la volontà, i mezzi e siamo stati ancorati ad uno strumento di annichilimento come il denaro; strumento che non va demonizzato ma, anche qua, sapientemente padroneggiato nella propria funzione di mezzo per giungere alla meta. È tutto vero e falso allo stesso tempo se rileggete le frasi appena riportate. Infatti siamo noi che spostiamo la “lancetta” su quello che riteniamo vero o falso. Eppure una verità c’è, quella assoluta dell’anima globale che è qua per fare esperienza nel concetto del libero arbitrio e dell’uno.

martedì 6 ottobre 2009

Il fumo uccide... ma non me.



Quali lidi la società ha esplorato ultimamente? Le frasi stampate a caratteri ben visibili sui pacchetti di sigarette sono, a mio modo di vedere, uno degli emblemi che meglio rendono l’idea del peso specifico raggiunto dalla capacità umana di vivere d’illusioni, o semplicemente di essere scollegati da sé stessi. Daremmo mai del Rhum al nostro bimbo di qualche anno? No, certo. Questo lo si comprende. Ma la Coca Cola si, perché non è alcolica! I luoghi comuni si sprecano, le credenze indotte, i “sentito dire”… le tradizioni senza senso che fanno a botte con la tremenda saggezza dei proverbi. Ragazzi che prendono la patente e trovano in commercio super macchine. Governi che limitano la velocità ma non limitano la produzione e la pubblicità delle super macchine. Leggi che vietano di andare forte e super macchine vendute a norma di legge. Alcolici che non possono essere erogati dopo una certa ora, ma se compri la bottiglia intera va bene. Controlli effettuati sul gradiente alcolico che anche un collutorio supera con facilità. Guidatori che vengono truffati da semafori “intelligenti” e da Comuni senza soldi. Organi di “controllo della sicurezza” che si appostano per superare il proprio record di contravvenzioni giornaliere…
Sono d’accordo: è più facile criticare che costruire… E allora?
Semplice… la giungla sociale è lo specchio di quello che abbiamo dentro di noi. Persino la fauna e la flora. Io penso che se in natura esistono animali che si nutrono del sangue di altri animali, è solo per riflettere quello che un certo tipo di uomo fa ad un altro tipo di uomo; è la risposta della dea Natura al comportamento umano… Anche i mercati economici che sono divenuti “globali” riflettono i meccanismi di “causa effetto” di fatti originari molto lontani che si amplificano e riverberano a tutto tondo. Se, dunque, ogni effetto dipende da una causa scatenante perché tutto quello elencato più sopra non dovrebbe dipendere dal comportamento di tutti noi? Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Occhio non vede cuore non duole. A quando il giorno del balzo quantico, del raggiungimento della massa critica, del risveglio planetario? Nel 2012? Bah… il 2012 dipenderà anch’esso da noi. E sarà una scelta ( vedasi a tal proposito questo link http://www.stazioneceleste.it/il_2012_%C3%A8_una_scelta.htm ).
Il capitolo finale non è ancora stato scritto. Cerchiamo di comprendere per tempo che saremo solo noi a scriverlo, volenti o nolenti. È nostra responsabilità, nostro onere ed onore… 

venerdì 2 ottobre 2009

I sette specchi Esseni... riflettiamoci sopra.





I sette specchi Esseni descrivono la funzione dei rapporti umani tramite una scala di 7 varianti. Tale varianza è legata allo scorrere eterno della particella temporale “adesso” e descrive la nostra realtà interiore come un riflesso derivante da tutto ciò che ci circonda. In questo senso è opportuno prestare attenzione alle vicissitudini della vita con sensi, per così dire, rinnovati. Ogni azione, ogni parola, ogni segno, ogni scelta di coloro che ci stanno attorno, porta un determinato messaggio per chi è destinato a coglierlo ( da qua la fonte del detto “nulla è per caso” ). Il predestinato a cogliere un simile riflesso è ognuno di noi, infatti il singolo individuo funge da “sasso” lanciato nello specchio d’acqua, ne è come dire il diretto responsabile del movimento generato, e ovviamente, assumendosene anche la piena responsabilità, ne è anche il diretto fruitore della risposta in corso. Questa visione toglie dal piano percettivo il ruolo da protagonista unico, o di eletto, e rimette ogni individuo al proprio posto; quello di particella cosmica equivalente, o riflesso,  del Creatore. Si passa da un sistema di tipo competitivo ad uno di tipo collaborativo e di condivisione. Il ruolo, in questi termini, potrebbe sembrare ancora di unico protagonista, in realtà esiste una equivalenza di base fra tutte le particelle divine… perché ognuno di noi lo è ( Gesù ricorda che ognuno di noi potrà fare quello che fa lui ). L’universo inteso in maniera quantistica ed olografica funziona anche in questo modo. Domanda: cosa comporta assumere questa concezione delle cose in funzione degli attuali limiti che l’Antisistema ha provveduto a caricare opportunamente sul genere umano nel corso del tempo? Risposta: che l’uomo torna ad essere libero di potersi riaffrontare! Constatazione: l’Antisistema è, come dire, stato autorizzato dalla mente collettiva ad ergersi e comportarsi in questa maniera. La coscienza di massa è la diretta responsabile di tutto quello che succede, pertanto non si può tentare, ora, di lasciare scivolare via l’onere dello scempio, conferendo colpe a tutto ed a tutti e quindi a nessuno. Noi siamo i responsabili di tutto questo. E perché lo abbiamo fatto? Perché nel rispetto del libero arbitrio, siamo autorizzati a scegliere qualsiasi via per “andare avanti”. Dunque per la troppa libertà ci siamo auto imprigionati, dando luogo all’Antisistema, il quale, ora, è molto convinto della propria funzione e non intende per nulla al mondo mollare la presa. Esso però dipende ancora dal volere della mente collettiva, la quale deve essere sviata al fine di non decadere ( l’Antisistema ) a causa di mancanza di energia. L’energia viene fornita da ogni individuo che vive, senza memoria, una esistenza cosparsa di paura e bassa moralità. Piuttosto che affrontare il nostro vero sé, dentro di noi, abbiamo guardato fuori e creato un mostro che ci svii e ci tenga, per così dire, impegnati…
Domanda: da cosa è nata la paura che non ci ha fatto affrontare il nostro vero sé tanto tempo addietro?  



giovedì 1 ottobre 2009

Parto da qua "Esistono aziende troppo grandi anche per fallire!" e volo via...





Parto da questa notizia " Il Fmi calcola il tetto dei giganti che sono troppo grandi per fallire " ( link http://it.biz.yahoo.com/01102009/57/fmi-calcola-tetto-dei-giganti-troppo-grandi-per-fallire.html ).



Esistono aziende che non possono fallire mai? Certo! O perlomeno esistono nell’attuale momento storico in cui viviamo. Il paradigma in auge, trascinato nella manifestazione sul piano tridimensionale ( il mondo che conosciamo ) è il frutto di quello che, noi tutti, abbiamo contribuito a creare. Da questo punto di vista noi tutti siamo i responsabili dell’attuale situazione globale. Dal punto di vista del singolo individuo incarnato, questa visione scompare, mediamente, quasi del tutto. Il perché, secondo me, è dovuto al fatto che esiste un “potere” che sta dietro ad ogni mutamento o vicissitudine relativa al genere umano; tale potere lo chiamo “Antisistema”. Questa “struttura” pilota il cammino globale dell’uomo secondo il proprio interesse. Per “interesse” intendo un qualcosa che va oltre al potere conferito dal danaro.  Penso che ci siamo intesi. Allo stesso tempo tale longa manus esiste anche per un altro motivo: quello di farci evolvere! È difficile comprenderlo, lo so… un po’ come fare nostro il concetto di virus in un computer. Che c’azzecca? Eppure anche il quel caso esistono i perché ed i percome, nel pieno rispetto della legge del “nulla è per caso”. Rimane comunque difficile da capire il senso, l’esistenza di un virus in un sistema elettronico. Nel gioco dei riflessi che giungono per noi, la presenza di quel virus elettronico ( bah! ) ha lo stesso significato del guardarsi allo specchio durante un periodo di malattia; come ci si vedrebbe? Male! Quindi la presenza del “potenziale” virus nel mondo al silicio dei pc, significa che, in maniera frattale, qualcosa non va nel mondo ritenuto “reale” dell’adesso dell’uomo. Lasciamo perdere gli interessi delle case produttrici di antivirus, o altre spiegazioni possibili del fenomeno… Cerchiamo di imparare a leggere i riflessi che giungono per noi, direttamente dallo specchio dell’Universo. Tali riflessi hanno carattere positivo, educativo, evolutivo… spiegano dove siamo rispetto al dove abbiamo chiesto di essere. E grande è il lavoro su noi stessi, che dovrebbe seguire al riconoscimento di un simile riflesso. Ricordiamo che noi siamo i co creatori di questa realtà. Assumiamoci tutte le responsabilità del caso ed evitiamo di dare la colpa ad improbabili giochi di pensiero e di parole. Quali sono le aziende che non possono fallire per eccellenza? Quelle troppo grandi e soprattutto istituzioni bancarie! Proprio i player che hanno montato la crisi internazionale. Eccezionale non trovate? Quelle istituzioni in giacca e cravatta che, dagli schermi della tv, imboniscono ogni giorno le masse asserendo sempre buoni propositi in maniera simpatica e fraterna. Quelle aziende che hanno massacrato i portafogli di pensionati& co. in ogni maniera. Quegli uomini che, tronfi della propria importanza, non hanno esitato a rifilare sole a destra ed a manca, non solo cento anni fa, ma addirittura negli anni 2000, ieri oggi domani. Hanno saputo creare il monopolio, la mancanza di alternative ( basti vedere cosa è successo ad esempio a Zopa http://www.zopa.it/ZopaWeb/ ). Dove andate a depositare il denaro ricevuto con lo stipendio se non in banca? E dove andate ad investirlo se non in banca? Esiste qualche altra possibilità? No! Denaro che, nel frattempo, è diventato anch’esso virtuale, elettronico; che non esiste. Che si trasmuta solidamente solo quando un prestito diventa debito e deve essere ripagato con beni concreti e reali. Non sono caduto in contraddizione perché non sto giudicando; scrivo quello che vedo e che si sa. Però ricordiamo sempre che questo sistema lo hanno scritto altri ma SOLO con il nostro permesso… noi siamo i diretti responsabili dello scempio. Prenderne atto significa solo diventare grandi e non nascondere la testa sotto la sabbia, oppure protestando aridamente davanti a fredde istituzioni che, tutto farebbero fuorché cambiare le “cose”. Sta a noi agire. Sta alla massa fare la differenza ( vedete ad esempio “ A bug’s life “  bellissimo film d’animazione del 1998 della Pixar ) nel concetto dell’Uno ( "V for vendetta" cade a fagiolo ). Massa che, con grande sagacia e predeterminazione, è stata divisa, separata, scissa, canalizzata, spaccata, fuorviata, etc. dalle infinite "amenità" che la vita ritenuta reale, tramite il volere della longa manus, ci rifila tutti i sacrosanti giorni; svuotando, stancando, deviando, aggirando, drogando, etc, in tutti i modi possibili. Ad esempio alterando il regime alimentare in maniera tanto subdola da mettere brividi alti come tsunami. I passi sono stati molteplici ma 2 sono i più importanti:
-    perdita progressiva della conoscenza ( il piano parte da molto lontano, da ancora prima che la Storia ufficiale inizi a contare )
-    isolamento ed inquinamento continuo a 360 gradi ( leggasi " in tutti i modi " )

Gli spot che passano alla tv ci raccontano in maniera sublime, utilizzando musichette ed immagini che si fissano nella corteccia cerebrale, di prodotti salubri e senza conservanti per iniziare alla grande una nuova fantastica giornata. Ma per favore! Prendiamo il cioccolato per esempio…
Esiste un sistema ghiandolare endocrino che la scienza medica ci spiega come vuole, il quale rappresenta il ponte, il tramite tra la nostra fisicità e la nostra spiritualità. Quindi rappresenta la nostra cifra immortale, la nostra parte divina. Ebbene tale sistema ghiandolare, diciamo così, si ottura e smette di funzionare come dovrebbe. Risultato? Aumento dell’isolamento anche dalla nostra parte eterna, aumento dei problemi legati alla decadenza sul piano fisico e sul piano della dipendenza, etc. Insomma una vera e propria prigionia a nostra insaputa. Come drogare un essere vivente con il proprio assenso al fine di tenerlo in cattività ( in Matrix infatti le “macchine” coltivano in campi di enormi estensioni gli uomini, partendo dalla semina e dunque dal controllo totale del processo ). Noi viviamo in questa maniera, anzi non viviamo per nulla… dormiamo sognando il sogno di altri… un vero e proprio incubo! Ma ricordiamo sempre, o iniziamo a farlo ora, chi siamo veramente… una scintilla divina.