Visualizzazione post con etichetta Blocco energetico.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Blocco energetico.. Mostra tutti i post

mercoledì 15 giugno 2011

Il blocco energetico e lo 'strappo'.




Siamo discesi in uno scenario tridimensionale idoneo alla ‘esperimentazione del Sé’. La nostra Anima, come una sorta di ‘astronave madre’, ha seguito le operazioni di avvicinamento e di ‘sbarco’ sulla Terra 3d di una sua proiezione ‘leggera’ ma frattalmente rappresentativa e necessaria.

Ci siamo installati in un reame auto educativo, una sorta di 'collegio' esclusivo, in cui poter simulare con vera intensità tutta la proposizione di ‘spettro’ a cui possiamo dare luogo vivendo l’illusione dell’Uno diluito nel ‘tutto’ e nella percezione individuale del ‘Conosci Te Stesso’. Il collegamento Anima/sua proiezione è 'velato' da almeno un paio di fattori:
  • condizioni auto imperanti sulla Terra (interferenze naturali come il magnetismo, differenza vibrazionale, estasi dei sensi, presenza di entità parassite, etc.)
  • senso stesso della Missione individuale/collettiva (auto educazione attraverso la percezione sensoriale della assoluta veridicità della percezione di Vita)
Ciò che ci caratterizza è il ‘senso’ dello stare sulla Terra 3d: una scuola auto educativa, in cui i ‘Maestri’ non sono presenti fisicamente e si ha l’impressione dell’abbandono

In realtà tutto dipende da ognuno di noi, proprio come se ci si trovasse davanti ad uno specchio che rimanda il nostro riflesso: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

Un osservatore può determinare il suo stato di quiete o di moto solo relativamente ad altri corpi (o altri osservatori)
Da Wikipedia 
 
Qual è lo scopo della nostra ‘venuta’ in Terra? Siamo ‘soli’ sul cammino?
 
Lo scopo è evolutivo: conoscere se stessi. 

La parvenza di essere stati abbandonati dal principio divino è illusoria e opportuna, dal momento in cui la ‘presenza’ del Creatore corrisponde all’apertura dell’Anima mentre discende verso il reame tridimensionale, permettendo l’atto stesso del ‘creare’:

la filosofia della Storia Cosmica è che l’Universo esiste come veicolo per l’involuzione e l’evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto, di tutta la coscienza divina evolvente regolata dalla Legge del Tempo… La Storia Cosmica è il discorso dell’Anima nei suoi stadi di involuzione e nei suoi stadi d’evoluzione. 

Involuzione è il processo che va sempre più dentro una densificazione ulteriore e l’evoluzione è un processo di rilascio dalla densificazione. 

L’involuzione dell’Anima può anche essere intesa come la creazione della materia. Più materia è creata più prolifera in tutta la sua infinita varietà di forme in questo intero Universo e in tutti gli Universi. Tutte le forme della materia esistono come manifestazioni dell’involuzione dell’Anima

Gli aspetti esterni della materia rappresentano le qualità interne dell’Anima, in altre parole, quando tu guardi un fiore o un cristallo tu vedi l’espressione di una qualità dell’Anima che ha preso quella particolare manifestazione esterna. Pensare che c’è un Anima in un fiore o nel cristallo è dovuto all’involuzione ed evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto… 

Così abbiamo il principio dell’Anima, che può essere inteso come il respiro vivente del pensiero di Dio, che si manifesta in una forma particolare o in una forma processo… L’Anima è il pensiero primevo divino di Dio che entra nella forma manifesta, che da a quella forma la sua struttura, scopo o funzione
Le cronache della Storia Cosmica – Il libro del Trono

Io chiamo Antisistema ciò che siamo andati a creare da quando abbiamo eseguito la nostra discesa a questa ‘profondità’ dell’immersione. Ciò che abbiamo autorizzato a divenire senziente, ossia quella ‘forma di vita che ha un'intelligenza tale da aver sviluppato un linguaggio e una cultura propria, la manipolazione di oggetti, la capacità di risolvere problemi’ ( Da Wikipedia) è una caratterizzazione dell’energia potenziale che lo Scenario 3d può ‘incarnare’, proprio come se fosse un impasto neutro a disposizione dell’opera creatrice. 

Opera creatrice che dipende dall’apertura dell’Anima, mediante la sua involuzione/discesa nella densità della materia dello Scenario 3d. Tutto dipende da noi. Ora, ciò che abbiamo creato corrisponde a ciò che ‘non volevamo vedere’ consciamente, ma che ‘volevamo vedere’ inconsciamente: il nostro lato oscuro. Ecco perché chiamo Antisistema ciò che ci circonda e ci ‘caratterizza’.

La Missione prevede che emerga ‘tutto’ di noi, in quanto Human Bit o rappresentanti ad ‘immagine e somiglianza’ del Creatore. L'Anima lo sa che ad una certa vibrazione dell'essere, o della 'discesa', compare l'Antisistema e ciò equivale a decidere autonomamente di andarlo a vivere  con un preciso scopo ed obiettivo.

La valenza Antisistemica è necessariamente negativa ma solo nella particella del linguaggio e nell'illusorietà dell'osservazione/percezione: perché? Perché il concetto di ‘sistema’ è utilizzato usualmente e subliminalmente dalla massa per definire un Mondo che non condividiamo ma nel quale dobbiamo misurarci ogni giorno: un Mondo che abbiamo creato sotto ad un influsso ‘esterno’ a causa di una ‘debolezza’ che, in realtà, diventa solo opportuna secondo il volere del Piano Divino

L’influsso è esterno, anzi illusoriamente esterno: le entità parassite sono solo un nostro 'prolungamento' poco gradito ma necessario al fine di meglio rifletterci nello specchio della materia. Possiamo chiamare questo Mondo un ‘Sistema’? Sì. 

Però in definirei lo stato attuale dei ‘lavori’ come un Anti Sistema, in quanto per ora abbiamo fatto emergere la negazione di quel 'costrutto' ideale che, in realtà, ognuno di noi avrebbe voluto/potuto creare se avesse pensato dal cuore

L’Antistema non è una filosofia ma identifica questa versione 3d della realtà. 

Esso è 'denso' e corrisponde a quello che volevamo fare emergere della parte meno illuminata di noi stessi. Esso non è negativo, esso non corrisponde ad una negatività del senso esistenziale, esso corrisponde al 'lato' da fare emergere in questo ciclo dell’esperienza umana

La particella ‘anti’ non descrive negatività ma esclusivamente un adattamento inverso alla particella ‘positiva’ utilizzata dall’intelligenza che ha ‘preso Vita’ grazie all'assenza da noi stessi: il cosiddetto ‘Sistema’. Una simile intelligenza senziente tende a continuare a svolgere il proprio ‘compito’, o incarico ricevuto da noi tutti collettivamente, anzi… come ogni forma di Vita tenderà a sopravvivere, tendendo all’infinito il proprio senso esistenziale e compito pre programmato. Ad un certo punto dovrà essere 'fermata'...

Il Sistema corrisponde a quell’inversione di valori che ‘serve’ per fare emergere ciò che mai sarebbe altrimenti emerso, nascosto nella mancanza di luce delle ‘cantine’ del genere umano, dell’Anima, del Creatore. Un unico scopo di natura evolutiva…

Tornando alla consapevolezza in auge attualmente a livello massivo, utilizzare un termine a valenza negativa, come quello legato all’Antisistema, dipinge appunto di negativo colui che lo utilizza, ed in questo contribuisce a destabilizzare l’intento positivo di evidenziazione dello stato delle cose attuali. Eppure mi sento di ‘cadere nella trappola’ intessuta tramite le pieghe del linguaggio, una interfaccia imperfetta per capirsi e comprendersi a fondo. In realtà dovremmo quasi sempre ribaltare i piani della prospettiva al fine di meglio inquadrare la versione delle ‘cose’ attuali.

Solitamente il percorso del pensiero massivo è questo:

chi si definisce ‘anti’ è ‘contro’, ossia negativo, per cui ne sto lontano perchè lo temo, mi fa paura.

Quanti millenni di lavoro ai fianchi abbiamo dovuto subire per essere diventati così ‘superficiali’? Osservatevi intorno e prendete appunti di chi vi circonda. Di chi vi potete fidare? Giacca e cravatta non sono divenuti un abito di ‘comodo’? L’abito non fa il monaco, si dice… che cosa mai vorrà dire?

Viviamo di luoghi comuni e, frattalmente… in luoghi comuni come, appunto, le città

Basta osservare con occhi diversi ciò che ci attornia e ci ‘accoglie’ per osservare l’intera presenza, alla luce del Sole, del nostro lato oscuro: egli ha preso coraggio, autorizzato dalla nostra rinuncia apparente a combatterlo. Nella nostra ‘resa’ è insita la più grande trappola mai concepita

Trappola che presto scatterà costringendo il ‘male’ all’illuminazione del nostro occhio divino amorevole sconfinato. Abbiamo tanto sofferto per poter giungere a questo punto. La finzione è stata portata a livelli estremi e persino noi abbiamo dimenticato quello che andavamo inscenando, ma non la nostra parte animica ‘sospesa in orbita' e in posizione dominante

Quello che potete comprendere di negativo dalla lettura di questo Blog è solo una illusione: in realtà SPS è un infinito blocco di positiva concretizzazione dell’azione divina confluita nelle asperità tridimensionali.

Tutto è opportuno al fine di giungere alla conoscenza di se stessi.

La mano Antisistemica è sempre all’opera: è ovvio, siamo a ‘casa sua’. Lo abbiamo plasmato con la/dalla materia disponibile nello Scenario 3d. Egli ci rappresenta. Egli ‘ci ha’. Eppure, in ultima analisi, è vero proprio il contrario: noi lo abbiamo permesso. Noi ‘lo abbiamo’ essendo una nostra costola… Egli ci serviva.

Egli è una nostra creatura, un nostro figlio che, infine, ci chiede di ‘fare presto’ perché il compito assegnato è davvero arduo: impersonificare il negativo alla lunga comporta una identificazione con il negativo.

La ‘pressione’ aumenta sempre più. Il grosso dell’Anima scende sempre più, schiacciando ogni forma energetica che non si trova in equilibrio, proprio come una costruzione mal progettata non scarica bene il peso/pressione a terra attraverso i proprio pilastri.

Non occorre opporre resistenza ma distribuire il 'peso' e scaricarlo ‘oltre’ come se fossimo trasparenti, inconsistenti, eterei, ma ben presenti in noi stessi.

Quello che succederà sarà molto simile allo strappo di un tessuto tenuto e tirato oltre al proprio punto di sopportazione fisica: raggiungere il punto di rottura è solo una questione di tempo ormai…

Cina, immigrati da campagne scontenti rischio per stabilità.
Pechino - I milioni di lavoratori delle campagne della Cina rappresenteranno in futuro una minaccia seria per la stabilità del Paese, a meno che non vengano trattati meglio nelle loro nuove case di città. Il monito arriva da un importante think-tank statale, che ha pubblicato un rapporto alla vigilia di nuovi scontri in una città industriale del sud...
 
Il rapporto stilato dal Centro del Consiglio di Stato su Sviluppo e Ricerca, pubblicato oggi, dice che se da una parte la maggioranza dei lavoratori e proprietari di imprese immigrati dai villaggi vedono il proprio futuro nelle città, dall'altra spesso non sono considerati i benvenuti e hanno pochi diritti.
 
Il trasferimento di massa dalle campagne alle città continuerà per decenni, e a meno che i migranti non ricevano un trattamento migliore nei centri urbani, il loro scontento potrebbe finire per rappresentare una minaccia importante alla stabilità, dice lo studio pubblicato sulla rivista Riforma.
 
'I lavoratori rurali migranti vengono emarginati nelle città, trattati come semplice manodopera a basso prezzo, non sono assorbiti dalle città ma anzi vengono dimenticati, discriminati e danneggiati', prosegue il rapporto del think-tank, che si rivolge ai leader di governo. 'Se non saranno assorbiti nel tessuto urbano, e non godranno dei diritti come dovrebbe essere, ci saranno molti conflitti... rappresenteranno una seria minaccia alla stabilità', dice il rapporto.
 
Il Partito Comunista al potere in Cina guarda da tempo con preoccupazione alla sfida di assorbire ondate di immigrati dalle campagne. Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno detto che una priorità è migliorare le vite di 750 milioni di persone nelle campagne, inclusi 153 milioni di migranti.
Da Yahoo 
 
La Cina è un potenziale enorme di possibilità di ‘strappo’ ed il frattale fisico più vicino è proprio il fenomeno legato al terremoto: uno strappo legato alle formazioni terrestri in movimento. Tutto riflette i movimenti energetici all’opera.

Roubini: per la Cina i problemi arriveranno nel 2013.
La Cina dovrà fare i conti con un brusco atterraggio mentre l’Eurozona sta solo rinviando il problema. Lo ha detto l’economista statunitense Nouriel Roubini, professore della New York University

Secondo quanto dichiarato nel corso di una conferenza a Singapore 'ci sono significative probabilità che la Cina registri un brusco atterraggio dopo il 2013' visto che secondo le serie storiche 'un eccesso di investimenti conduce ad un brusco atterraggio'. Per quanto riguarda la situazione europea, Roubini, le cui previsioni nefaste gli sono valse l’appellativo di Mister Doom, ha dichiarato che 'posticipare i problemi serve solo ad inasprirli'...
Da Yahoo

Cina e Vietnam sono ai ferri corti.
Petrolio, gas e questioni di sovranità infiammano il mare di Cina meridionale. Fra Pechino e Hanoi il tono si è alzato negli ultimi giorni. E decidendo di mostrare i muscoli, il Vietnam ha svolto esercitazioni militari con 'tiri reali' non lontano dalle zone marittime contestate.
 
La crisi è cominciata a fine maggio, quando il Vietnam ha accusato Pechino di aver violato la sua sovranità quando un'imbarcazione di PetroVietnam, che effettuava rilevazioni sismiche, è stata danneggiata da navi cinesi di sorveglianza marittima. Un analogo incidente ha avuto luogo la settimana scorsa quando, secondo Hanoi, un peschereccio cinese ha 'intenzionalmente colpito' e tagliato i cavi di esplorazione di un'altra imbarcazione del gruppo pubblico di idrocarburi vietnamita. Pechino ha replicato accusando la nave vietnamita di aver messo in pericolo il percorso dei pescatori cinesi.
 
Ogni volta le scaramucce hanno avuto luogo nella Zee, la Zona economica esclusiva di 200 miglia rivendicata dal Vietnam. 

E in una regione in cui i due paesi si disputano una manciata di isole, le Paracel e le Spratley (rivendicate anche da Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan), sulle quali il premier vietnamita Nguyen Tan Dung ha vigorosamente riaffermato 'l'incontestabile sovranità' del proprio paese.
 
Gli incidenti marittimi fra la Cina e il Vietnam sono ricorrenti. Ma stavolta la tensione è più alta... ad Hanoi come a Ho-Chi-Minh City centinaia di dimostranti hanno chiesto di resistere alle pressioni cinesi. Mentre i vietnamiti assicurano di essere vittime, dall'inizio del mese, di massicci cyberattacchi di cui sarebbero responsabili proprio i cinesi.
 
Questa escalation si spiega in gran parte con la strategia del Vietnam, che ha scelto di 'internazionalizzare' la controversia, appellandosi agli Stati Uniti.

Washington si propone come mediatore. 

Ma è proprio questo che i cinesi non vogliono. Forte della sua potenza, Pechino non accetta discussioni bilaterali con ciascuno dei propri vicini. E considera il Mare di Cina sempre più un ‘mare nostrum’.
Da Yahoo 
 
Dopo le proteste massive del mondo giovanile cinese, sfociate nei massacri accaduti in piazza Tienanmen nel 1989, il governo ha stretto ancora maggiormente le maglie del controllo omnicomprensivo. Questa enorme nazione quanta energia mantiene bloccata al fine di ‘sedare’ i moti di protesta popolari? 

Se la moltiplichiamo per i tanti altri esempi presenti attualmente sulla Terra, otteniamo un grande ammasso di energia ferma, bloccata per bloccare. Una energia che tenta di fermare ciò che non può essere fermato: un tira e molla che presto condurrà alla veicolazione dello strappo.

Per quanto tempo ancora le dinamiche energetiche interconnesse riusciranno a mantenere la densità della struttura manifesta? 

Ormai, a fronte di una instabilità interna ad una nazione, c’è il sempre più tempestivo intervento di ‘forze’ internazionali di ‘pronto intervento’. Segno che la situazione è sempre più ‘tesa’ e che il livello di guardia si è alzato

Segno che l’ultimo baluardo Antisistemico è stato raggiunto: il governo mondiale è già stato costituito da molto tempo e l’intervento globale, a fronte di situazioni instabili e pericolose, permette di osservare molto bene come stiano le ‘cose’. Eppure il governo mondiale è necessario perché riproduce fedelmente il nostro stato superiore.

La ‘crisi’ deflagrante condurrà il governo mondiale ad emergere, a prendere ‘luce’

Il nostro lato oscuro si annida, massivamente ed archetipicamente, proprio alla testa del Mondo, nel simbolo dell’occhio che vede. Doveva succedere ed è successo e succederà sempre con maggiore evidenza. Le entità parassite che ci hanno condizionati a creare l’Antisistema, hanno alla fine solo svolto il proprio ‘dovere’ alla luce rarefatta e diluita, ma non nel proprio potere, del Piano Divino.

Riuscire a scorgere il filo di luce anche nelle tenebre: questo corrisponde alla consapevole presenza in se stessi.

Il Mondo Antisistemico a chi piace? A coloro che ne godono in virtù di poteri materiali acquisiti nel tempo. Poche persone che usufruiscono delle 'grazie' concesse in un reame caratterizzato dalla scarsità e dalla rarità, dalla strozzatura a monte dell’abbondanza divina. Un concetto, questo, già di per sé chiarificante dello stato di menzogna e di illusione preferito dai pochi a scapito dei molti…

Il Mondo Antisistemico a chi serve? A quelle entità parassite che si nutrono di energia negativa derivante da un Mondo ribaltato nelle sue polarità potenziali.

Il Mondo Antisistemico: perché? Riuscireste a vedervi in maniera ‘integrale’ in uno specchio che non è uno specchio, ma solo una nostra immagine ideale che abbiamo sovrapposto alla superficie riflettente?

Quello che ‘ci riflette’ e quello che ‘ci mostra’: l’eterna dualità dello stare nelle 3d. Il Sacro ed il Profano interconnessi nella ierofania:

Il termine ‘Ierofania’ fu introdotto dallo storico delle religioni rumeno Mircea Eliade (1907-1986) risultando essere un concetto cardine della sua ricerca.
Il termine non comporta alcuna ulteriore specificazione e si riferisce a qualsiasi manifestazione del sacro in qualunque oggetto, persona o luogo nel corso della Storia dell'umanità. Esso denota una realtà del tutto diversa rispetto a quella comunemente intesa come del 'nostro mondo', il profano, la quale si manifesta nella realtà ordinariamente percepita.
 
'Per designare l'atto attraverso il quale il sacro si manifesta abbiamo proposto il termine "ierofania". È un termine appropriato, perché non implica null'altro che quello che dice; non esprime nulla di più di quanto implichi il suo significato etimologico, e cioè che qualcosa di sacro si mostra a noi'.
Mircea Eliade. Religione in Enciclopedia del novecento. Istituto enciclopedico italiano, 1982, pag.122.

Un albero o una pietra o un essere umano come manifestazioni del sacro, ierofanie, non perdono le loro caratteristiche fisiche, ma non per queste caratteristiche fisiche essi vengono ritenuti sacri.

Divengono 'ierofanie' quando assurgono ad ulteriori significati ed attributi, quando, cioè, gli uomini scorgono in loro qualcosa d'altro, di 'totalmente Altro', un 'altro' che appartiene al mondo del sacro.
 
Qualsiasi oggetto, comportamento, funzione, essere può divenire sacro in una cultura umana separandosi inevitabilmente da ciò che lo circonda, il profano, pur mantenendone le caratteristiche fisiche.
Da Wikipedia 
 
È la discesa del principio divino, rappresentato dall’involuzione dell’Anima nella densità, attraverso l’avatar umano: uno specchio tramite il quale riflettere.

I prossimi due articoli ci danno l’idea, vista da un altro punto della prospettiva, in maniera frattale, dell’utilizzo dell’energia globale ed individuale, strozzata dalle maglie Antisistemiche e resa sempre più rarefatta. Uno schema che si ripete in continuazione, a catena, in maniera sfruttante il potenziale umano collettivo.

Quanti tipi di I-Phone, ad esempio, dovranno essere messi in commercio, prima di accorgerci della grande presa per i fondelli? Computer e tecnologia che si evolve con grande diluizione, opportunamente pre meditata. Automobili che consumano sempre lo stesso quantitativo di benzina da 30 anni a questa parte. La stessa ‘musica’ che si ripete all’infinito… anche in epoca di Internet, anche per mantenere le strutture, le radici della ’Rete’:

Quanta energia consumiamo per stare su Internet?
Fino a pochi anni fa, gli esperti di tecnologia prevedevano che nell'era dell'informazione avremmo assistito a una progressiva riduzione dell'inquinamento e a un calo drastico del consumo energetico.  Le previsioni, purtroppo, si stanno rivelando errate: la quantità di energia consumata nel pianeta cresce costantemente e a contribuire in modo decisivo a questo aumento è proprio il simbolo della società dell'informazione: Internet

È impossibile, infatti, produrre e muovere i petabyte (1 petabyte è uguale a 1 milione di miliardi di byte) che costituiscono il traffico digitale mondiale senza consumare milioni di tonnellate di fonti energetiche (tra cui il carbone) e gigawatt-ore di elettricità.
 
Per avere un'idea di quanta energia consumiamo per navigare su Internet si può partire da alcuni dati comparativi pubblicati dalla rivista economica americana Forbes.com, i quali tengono conto di tutta la 'filiera' del web: reti, server, cloud computing, pc, laptop e apparecchiature mobili come smartphone e tablet. 

Prendiamo in considerazione la navigazione web su un tablet servendoci di una connessione adsl in modalità wireless. In questa situazione, per guardare una semplice partita di calcio oppure un film è necessaria lo stesso quantitativo di energia che si consuma percorrendo circa 40 chilometri in automobile. Discorso simile vale per gli smartphone. Calcolando l'energia che serve in un anno per produrre, conservare e trasportare i gigabyte necessari per navigare su Internet con un cellulare di ultima generazione, si può affermare che un solo smartphone utilizza mediamente molta più elettricità del  frigorifero di casa.
 
Continuiamo con le comparazioni concentrandoci sull'energia necessaria alla produzione di tutto il materiale hardware di server, centri dati, reti, apparecchiature portatili e fisse. Per produrre smartphone o pc portatili pari a un peso di mezzo chilo serve un'energia circa 35 volte superiore a quella richiesta per fabbricare mezzo chilo di libri.

Realizzare un centimetro quadrato del silicone con cui sono fatti i microprocessori delle schede video degli apparecchi mobili richiede invece un paio di kilowatt-ore di elettricità. Con la stessa quantità di energia si potrebbero produrre diversi chili di acciaio.
 
Nel loro complesso, i prodotti hi tech richiedono per la loro fabbricazione un quantitativo di energia per chilogrammo che supera di 1.000 volte quella dei materiali che hanno dominato il diciannovesimo e il ventesimo secolo.
 
Il rapporto Smart 2020, stilato dalle organizzazioni The Climate Group e GeSI (Global e-Sustainability Initiative), ha fornito una quantificazione complessiva dell'energia elettrica consumata da Internet. Nel 2007 era pari a 623 miliardi di kilowatt-ore: 330 consumati dai centri che ospitano i server e 293 da tutto il reparto telecomunicazioni (reti, apparecchi fissi e portatili). Nel 2020, secondo le previsioni, la quantità di elettricità è destinata a triplicarsi passando a 1.963 miliardi di kilowatt-ore.
 
Quanto alle emissioni inquinanti generate dalle infrastrutture e dalle apparecchiature che permettono agli internauti di navigare in Rete, si può fare riferimento alla stessa indagine. Dal rapporto emerge che nel 2007 tutto il settore dell'Ict (Information & communication technology) generava gas inquinanti pari a 830 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, così suddivise: 116 milioni di tonnellate emesse dai centri dati (le strutture che ospitano i server di una web company) e dalle 'server farms', 307 dalle infrastrutture e dalle apparecchiature di telecomunicazione (smartphone, cellulari), 407 dai personal computer e dalle periferiche. In particolare, entro il 2020 il numero di pc in circolazione si quadruplicherà: un fenomeno che farà raddoppiare le emissioni nocive.
 
Per tentare di porre rimedio a questa situazione allarmante, alcune delle maggiori compagnie che operano sul web si stanno attrezzando per migliorare l'efficienza delle 'nuvole' (i server che immagazzinano i milioni di dati degli utenti di Internet) e ricorrere con più frequenza a fonti energetiche rinnovabili che vadano progressivamente a sostituire il carbone, gli idrocarburi e il nucleare...
Da Yahoo 
 
È un business senza fine che non vede oltre al proprio portafoglio. Lo strappo è sempre più vicino e questa notizia conferma la dinamica in corso: che altro?

Il fotovoltaico è più competitivo.
I costi di produzione dei pannelli fotovoltaici non cessano di diminuire (circa il 60% in cinque anni), mentre migliora la loro redditività. Al punto che l'energia solare, in alcune regioni del mondo, ha già raggiunto la cosiddetta grid parity, la parità di rete.
 
Il presidente della società americana First Solar ha spiegato al Financial Times che spera di vendere, a partire dal 2014, corrente fotovoltaica negli stati soleggiati come l'Arizona tra i 10 e i 12 cent di dollaro per kilowattora (tra 7 e 8 centesimi di euro).
 
Ovvero il prezzo dell'elettricità fornita da centrali a gas nei periodi di punta. Le più recenti centrali a gas sono in grado di produrre un kilowattora a 4 centesimi contro i 21 centesimi del solare.
 
La competitività del fotovoltaico dipende in primo luogo dalla posizione geografica. Un pannello solare produce maggiore corrente e dunque sarà più redditizio in Andalusia o in Sicilia, dove l'irradiazione supera i 2.000 kWh per metro quadrato. In secondo luogo, dal prezzo del kilowattora consegnato dalla rete, che per esempio in Francia è del 40% meno caro che in Germania.
Da Yahoo

La potenza del Sole è paragonabile alle altre fonti? Siamo davvero al ridicolo. Se l’innovazione fosse davvero libera, avremmo già celle solari con rendimento del 100% e talmente diffuse da avere prezzi quasi azzerati. A chi la stanno raccontando? O siamo noi che non abbiamo occhi per ‘vedere’?

Ricordo ancora che in Italia il fabbisogno delle famiglie italiane è già interamente coperto, già dal 2009, dalla produzione ‘solare’. È la parte relativa al ‘business’ che esula. Business che rappresenta proprio il fenomeno del ‘profano’ in un contesto ‘sacro’ evolutivo giunto ad un bivio 'secolare'.

L’energia naturale non lo ricomprende perché è destinato a ri dimensionarsi e a ri modellarsi e, infine, a sparire proprio come il grande frattale di una economia globale legata al calcolo incantesimale e perverso del Pil:

Devi vedere… e realizzare se stai dando un contributo al modello del Mondo – quindi per prima cosa devi tirarti fuori da questo

Devi togliere gli ancoraggi di questo presente modello del Mondo fuori delle tue stesse abitudini di pensiero e modi di vedere le cose. Solo in questo modo puoi realmente essere pronto a considerare una nuova prospettiva o un nuovo modello di realtà
Le cronache della Storia Cosmica – il libro del Trono

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com