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venerdì 2 marzo 2018

A proposito di Oltre Orizzonte.



In seguito a questa, fondamentale, “scoperta” - Selfie del voto elettorale, ecco a quanto ammonta la multa... Link - per il bene delle tue tasche, non utilizzare il cellulare durante le... operazioni di voto
È molto (molto) indicativo dell’autentico “Stato” in cui versi “qua (così)”, dove l’unica libertà autentica (e garantita) è quella del “Libero Mercato”:
un non sempre evidente interesse industriale per “te”.
Infatti “è” notoriamente pericolosissimo scattare una foto alla “tua” scheda elettorale. Non sia mai, per carità. Con tutti i problemi che già ci sono, non vorrai aggiungere anche questo. No?
Del resto, hai l'in-conscio, che significa “segreto”.
“Vota” – a maggior ragione – Oltre Orizzonte.
“Fai… da te”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018

lunedì 16 ottobre 2017

Il valore lineare preserva l’universalità.


L’energia della tua mente è quello che vogliono…”.
La Torre Nera
Quindi che cosa è che vogliono (chi… lo vuole)?”:
la tua “attenzione”.
Quella “frequenza”, nella quale puoi sopravvivere in luogo di… vivere (esistere attraverso il tuo lignaggio sovrano potenziale); qualcosa che equivale ad una “deviazione”, respirata come se “nulla fosse già success3”. 
Come qualcun3 di “già” dimenticat3.
“Mort3 e sepolt3”? Per nulla affatto. Al contrario:
mai stat3, “qua, così”, tanto… viv3.
Non è per questo che perdiamo: perché tutti hanno smesso di credere?
Finché le tenebre sono tra noi…”.
La Torre nera
Le “tenebre” sono il… “male”, che è “che cosa (chi) ‘qua così’”?
Il “lieto” fine (di ogni film, romanzo, fiaba, etc.) salva ogni volta il “qua, così”:
te ne rendi conto?

giovedì 12 ottobre 2017

Se il tempo non è quello a cui pensi…



Hai riportato indietro delle cose.
La terapia ha funzionato, allora.
Cose che sarebbero dovute restare sepolte nel passato…
La mente dimentica cose per una ragione”.
Rememory
Tutt3 si trasforma”. 
E... il “tempo” sembra essere il protagonista di una simile funzione.
Ma (ma) può essere la ragione fondamentale della trasformazione, una catena di montaggio calcolata solo per il movimento che esegue il “nastro trasportatore”?
È lo spostamento, il motivo per il quale avviene un certo tipo di funzionamento
Oppure, è più logico che il “nastro (tempo)” sia solo una parte del tutt3? 
Se avviene lo spostamento, può anche avvenire la “lavorazione (trasformazione)”, così che ogni “ingranaggio (sezione del programma)” possa trovare quelle condizioni utili al movimentarsi (qualcosa che i vari sensori rimangono in attesa di… rilevare). 
Il “tempo”, dunque, è solo – tanto per cambiare – il vertice emerso dell’iceberg (al contrario della ragione fondamentale, dominante, che è il vertice nascosto dell’edificio pseudo piramidale dello stesso “iceberg”). 
Quindi hai a che fare, “qua, così”, con qualcosa che complessivamente (non) risulta rovesciat3, al contrario. 
Qualcosa che funziona, dunque, in un simile modo


lunedì 18 settembre 2017

Lo splendido paesaggio richiede la splendida prospettiva.



Fai la ninna, fai la… nanna… piccolin3 della mamma…”.
Nel sito archeologico di Ur spiccano le rovine di una imponente ziqqurat (alta 21 metri) ed ancora in gran parte intatto un tempio dedicato a Nanna, la divinità della luna nella mitologia sumera
Link 
Come la “barriera corallina” anche il tuo sapere è un accumulo di informazioni, memorie e deviazioni; una costruzione sulla quale conti per la... ricostruzione di quello che “è già successo”. 
Di ciò che ha, perlomeno, due “facce”:
la versione di comodo (deviata) “qua, così” e quella originale (parallela) “qua, altresì”.
Ora, sino a quando tale parallelismo significherà mantenere la versione originale all’ombra della deviazione, l’informazione risultante sarà complessivamente una sorta di “mosaico”, format3 dalla deviazione + l’origine
Questo, poiché “qua” vige la caratteristica frattale espansa “memoria”:
qualcosa che non può essere mai del tutto “mess3 a tacere”. 
Al limite, può essere confus3 attraverso la deviazione stessa, interagente sulla/nella Massa a livello in-conscio (nel conscio). 
Una parte della “tua” mente, auto ricavata in leva – ad esempio – mediante la generazione di un “segreto”, motivo per il quale – nella mente – si crea la “necessità” di un’area idonea all’auto mantenimento di tale “motivo indiretto”. 

martedì 6 giugno 2017

Quante ne sai?



Questa è una guerra di idee…
Costruite una bomba atomica.
Preferiamo chiamarla gadget
È tutto un segreto…”.
Manhattan
Quanto di quello che “fai”, usualmente, è parziale rispetto a quello che “potresti fare”, potenzialmente
Ovvio, il riferimento assoluto non è ai “super poteri”, bensì, a “quello che puoi fare in assenza di ogni impedimento ambientale”. 
Quello che pensi, in questo momento è “definisci ‘impedimento ambientale’, prego”. 
Certo. Senza un simile distinguo, la tua elaborazione risulta monca o, meglio, “(non) risulta monca”. Nel senso che, 1) lo sai solo tu che ti manca qualcosa ma 2) non ne hai la matematica certezza, quindi 3) non lo puoi dimostrare nemmeno a te stess3. 
Pensa, allora, a quale livello... ristagna l’esterno di te, che non conosce nemmeno questo tuo punto 1). Pensa, di conseguenza, a come l’esterno sia, rispetto a te, più “povero, in termini di informazioni” e come, tu sia importante per l’esterno. 
Ma (ma) pien3 di dubbi, internamente, tendi ad adeguarti all’esterno che, a sua volta, “pende dalle tue labbra (spera in te)”. Con il risultato che:
interno ed esterno si rassomigliano sempre di più
tendendo a ritrovarsi in quella sorta di “lavagna comune”
che è la realtà manifesta, la proiezione di ogni “dubbio, mascherat3 di certezza”

mercoledì 25 gennaio 2017

Al di là della depressione, la sofferenza del ricordo.



Nessuno pensa bene di chi pensa male di se stesso…”.
Anthony Trollope
Allora, farti pensare male di te stess3, è una delle modalità che permette di “far pensare male di te”
all’insegna dell’apparenza.
Ecco il motivo per il quale “qua, così” tutto avviene, anzi:
tutto auto avviene (da sé, senza una connessione evidente con la ragione fondamentale dominante).
Ad esempio:
lo Stato sei anche tu.
Ma, prima ancora, tu non sei lo Stato.
Se (se) sviluppassi anche solamente una piccola “bozza disegnata (schema logico)”, di questa riflessione, ne ricaveresti senz'altro una sorta di “illuminazione”.
Infatti, ti accorgeresti che manca come la chiusura e la relativa apertura "altra", tra ambiti sociali individuali e globali non meglio specificabili, dal momento in cui “perdi la memoria non appena ti deconcentri anche per una frazione di secondo”.
Ogni pensiero evidenzia una situazione. 
Ma ogni situazione non è nata attraverso quel singolo pensiero.
È, quindi, sempre come giungere in costante ritardo, rispetto al momento di “è già successo”. Un caso? Non esiste il caso, quando nulla gli è lasciato.
Di ciò ti dimentichi, però. E anche questo è causale. Ma l’abitudine ti porta a ritenere convenzione qualsiasi “cosa” che succede con buona dose di regolarità:
anche il sopraggiungere, coerentemente, sempre in costante ritardo.

venerdì 20 gennaio 2017

Condannat3 ad essere liber3 “qua, così”.



Chiediti (sempre): 
Che cosa significa?”. 
Il “valore” è contenuto nella sostanza, nel simbolismo di ogni e qualsiasi “cosa, situazione, essere”, poiché tutto (tutto) è memoria (frattale espansa).
Non visto che – in ogni “caso” – il (non) ricordare è il frutto di una certa, sicura, relativa (riferibile all'assolut3), ragione fondamentale a capo della dualità (apparenza fisica) causa/effetto, azione/reazione.
Tutt3 “è” anticipato, previsto, etc. dato che “è” strategia, interesse, lungimiranza, intenzione e, dunque, ispirazione.
“Che cosa significa?” è la… domanda? 
No.
È, piuttosto, l’orientamento, la tendenza, il trend, la tua “moda”… la previsione, l’intenzione, la strategia, l’interesse, la lungimiranza e, dunque, l’ispirazione.
Sì, perché, il processo funziona e lo fa sempre (sempre), in ogni modo, sostanza, senso, situazione, luogo, etc.
L’atteggiamento incarna questa “ispirazione”.
Se (se) l’atteggiamento è tuo, allora questo “è una ‘cosa’”.
Se (invece) l’atteggiamento è “tuo”, allora questo “scatena un’altra ‘cosa’”…
Sgarbugliare la situazione, nella quale “sei ‘qua così’”, all’interno della situazione in cui “sei (sempre, poiché potenziale)”, è qualcosa di immane, ormai. 
Ma (ma) nulla è autenticamente impossibile, anche quando non risulta più nemmeno immaginabile, data la compresenza eterna del potenziale (che non è speranza ma, solida attesa).
“Che cosa significa?”…

venerdì 30 dicembre 2016

L’autentico sostanziale voto di protesta .



"Io Sono"... diamante. È come... entrarti nel computer e non trovare nulla da nascondere, perchè tutto è condiviso pubblicamenteÈ come leggerti nella coscienza...
Che cosa sai? 
Quello che ti dicono, senti, leggi, studi, etc. Ma… “di tuo”, esattamente, che cosa sai?
Nulla. Se non il tuo “percepire”.
Ciò che si trova dentro di/a te, elaborato nell'insieme e conformante un “mix” ad alto valore aggiunto:
qualcosa che assomiglia alla tua impronta digitale, al tuo Dna, persino al tuo “odore”…
Quando sopravvivi socialmente, ti senti comunque “particolare”:
non riesci a mettere a fuoco, distintamente, questo tuo “sentirti tale” ma, comprendi di rappresentare ed incarnare una “meraviglia (più unica che rara)”.
E questo, nonostante ogni processo di auto svalutazione che, comunque, ti caratterizza come un mantello esterno, temporalmente, sempre più pesante, pressante ed apparentemente interiore:
qualcosa che prende il posto della tua “unicità”
facendoti pensare “al contrario”
ossia
massivamente.
Secondo la moda, la tendenza, il trend, la direzione sovrimpressa alla Massa, nella Massa.
E tutto questo succede, continua a succedere ed è – avanti a tutto – “già successo”.
"Ora"... stai per entrare in “clima elettorale”. 

venerdì 18 marzo 2016

La free energy de’ noantri (7) e “I droni della morte” (parte 1)



SPS “la voleva finire qua, con la saga de’ noantri”, ma (c’è sempre un “ma”)… ha sentito che “non è ancora finita”.
Non sapendo nemmeno dove intende arrivare, continua (perché… il tema “free energy” tocca aspetti centrali dello stanziante status quo” che, come una immane, eterna, auto vorticante tempesta secolare, non ti lascia mai; poiché ricade su di sé, in termini frattali espansi, fondamentali, l’interesse dominante che ivi solo riflette, sempre che non ti limiti a patirne solo gli effetti, in termini di… destino, mancanza di alternativa sostanziale, conseguenza, dipendenza, norma, abitudine, prassi, convenzione, usi e costumi, moda, tendenza, credo, sapere, ricordo, educazione, alimentazione, valori, politica, tutto compreso, etc.).
Qualcosa “che non vuole finire” è qualcosa che “ha ancora molto da dire”.
Così, anche la presente “saga”, descritta in SPS, non finisce certamente “qua, così”.
Se ti sei stufato/a di “leggerla”, è solo un problema tuo.
 
Ti serve sempre qualcosa di “nuovo”, per destare la "tua" curiosità, per non decadere nella “noia”? Anche questo è un tuo problema, poiché le informazioni (relative a qualsiasi stato dell’arte) sono sempre disponibili tutte attorno e dentro a/di te.
Se… non… ne… vuoi/puoi… prendere… atto… allora conseguirai “qua, così” in eterno, girando sul posto convinto/a sempre di “fare/essere altro”.
La free energy “la incarni tu”. Te ne sei accorto/a?
  

giovedì 3 marzo 2016

Una forma di reale “serie di sfortunati eventi” causali.


Circuiterie.
E ora, Israele, che cosa chiede da te il Signore, il tuo Dio, se non che tu tema il Signore, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il Signore, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua… Temi il Signore, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome. Egli è l'oggetto delle tue lodi, è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno viste...”.
Deuteronomio 10:12, 20-21
Che cosa "avevi visto, coi tuoi occhi... di tremendo"? Lo hai dimenticato ma, vive pur sempre in te, la paura di ciò che hai veduto...
Credi alla dimensione atomica, ma non vedi il Dominio (che coabita con te “qua, così”). In pratica, “vedi gli atomi” grazie ai microscopi degli esperti e, per questo, ci credi… ed, allo stesso tempo, “vedi il Dominio” grazie alla forma del mondo manifesto, eppure non ci credi.
Ma, pur tuttavia, credi in Dio.
Sei disposto/a persino a credere al suo “opposto”, ossia, al Diavolo:
  • in Dio, credi per sperare in qualcosa di migliore (rispetto alla vita che conduci nello status quo sempre attuale)
  • nel Diavolo, credi per paura che lo stesso tipo di vita (che conduci nello status quo, sempre attuale) continui anche nell’al di là.
Però, è scritto – anche – “Temi il Signore, il tuo Dio”.
Per cui, comunque la metti, “tu hai sempre paura, perché… devi sempre avere paura (condizione di fondo)”.
Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore. Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”.
Ebrei 12:28-29 
Infatti, tu muori, alla “fine dei tuoi giorni”, consumato/a nel “qua, così”...
La più grande delle “illusioni”, perché… credendoci, poni davvero un termine apparente a ciò che è, invece, una esistenza che continua e continua e continua ma, in che modo?
Ancora e per sempre “qua, così”.
Perché, credendo di morire, muori (ossia, reciti talmente bene la “tua” parte, che il corpo fisico incarna realmente un simile “destino”).
Come può morire un principio eterno? Non muore (semplicemente). 
   

martedì 24 novembre 2015

Elementare Watson.




Ciò che “segue, consegue” se: la fonte dominante non cambia.
Ciò che “segue, prosegue” se: la fonte dominante non cambia.
Le due espressioni appaiono come identiche, ma:
  1. la prima è una “derivazione”
  2. la seconda è una “continuazione”.
La prima suggerisce che tempo passato e futuro coincidano (nella sostanza), come un intessuto unico dalla trama sottile, sfuggevole, coerente, etc., che ha per “ago e filo” il tempo presente e la compresenza del Dominio.

La seconda suggerisce che il tempo “evolva secondo l’intenzione autentica del singolo che, se riunito in comunità, rientra “molto probabilmente nella prima espressione se… nella comunità esiste un principio potenziale dominante”.
La sostanziale differenza tra le due espressioni è:
  • quale è il centro di potere dominante?
Nel primo caso è il Dominio (non te, né chiunque altro, bensì, una compresenza non più registrata come “possibile”, nemmeno a livello di ricordo, fantasia, immaginazione. Qualcosa che “non c’è ma esiste” o “non esiste ma c’è”).
Nel secondo caso è la singolarità (te o chiunque altro).
È ovvio che “esprimendo simili concetti dal ‘qua, così’”, riesce difficile espandere ad hoc (con sufficiente mente libera, aperta e disponibile) il “secondo caso”, perché sembra letteralmente impossibile e perché sembra sempre “aprire potenzialmente al primo caso”.
Ossia, nel sempreverde status quo… lo spazio disponibile per elaborare alternativa sostanziale (potenziale) è, come dire:
reso complesso, proprio da ciò che già esiste in forma dominante (filtro).
Il secondo caso racchiude in sé ed esprime l’Oltre Orizzonte, il possibile oltre l’impossibile.
     

venerdì 25 settembre 2015

Il bene e il male.



Tu andrai dove la tua mente e la tua chimica ti condurranno…”.
The Congress
Quanto è "tua, qua, così" la mente e la chimica, che ti conducono?
Cari amici di Topolino,
voi siete certamente più tecnologici di me e, non  me ne vogliano, credo anche dei vostri genitori:
siete nati con un software più evoluto del nostro che vi permette di essere più veloci di fronte a tutto e, in particolare, davanti alla tecnologia.
Non avete bisogno di manuali d’istruzione… istintivamente sapete come procedere
Redazionale Topolino nr. 2848
Se passi dalla considerazione di essere/derivare da una causalità secondaria (status quo), alias:
  • non sai nulla di tuo (1)
Ad una consapevolezza di essere/derivare da una causalità primaria (reale potenziale), alias:
  • sai tutto di tuo (2)
Allora, ne consegue sempre che:
  • sei quello che sai
ma
  • in (1) sai quello che ricordi... di quello che ti dicono
  • in (2) sai quello che ricordi.
C’è, insomma ed alfine, causalità e causalità. C’è lo spazio consentito, concesso... e c’è lo spazio essenziale, originale, sovrano… come un aereo occupa una certa dimensione, all’interno di un “piano di volo sotto a costante controllo” e un uccello occupa tutto lo spazio che desidera “navigare”.
Le percepisci finalmente? Che cosa?
Le due diverse tecnologie in gioco, che si sovrappongono e s’intrecciano formando un fenomeno d’insieme, che gli umani hanno sempre ritradotto “qua, così” come “timore reverenziale per una forza superiore, non bene identificata, perché non bene identificabile per mezzo della sensorialità disponibile o… rimasta disponibile”.
C’è un certo tipo di natura (molto più antica, gentile, in equilibrio, solidale, quella che ti mette a disposizione tutta se stessa, quella che è completamente riciclabile, che non inquina e che è di fatto completamente neutra e neutrale rispetto alla sostenibilità ambientale in toto, quella che non favorisce nulla a discapito di altro, etc.).
C’è una diversa personalità naturale (più "giovane", iraconda, gerarchica, competitiva, concorrenziale, piramidale, quella della “catena alimentare”, che si nutre delle proprie componenti, che è “lupo per ogni altro lupo e/o pecora”, quella che cancella intere aree abitate per mezzo di potenze scatenate – in leva e non localmente – da “ali di farfalla”, che è nella sostanza ingiusta, violenta e dai chiari di Luna, etc.).
Queste due “facce” sono (1) ciò che resta dell’antichità (ossia, di ciò che si è sviluppato prima dell’attuale forma di Dominio) e (2) ciò che è il reale manifesto, frutto dello status quo by Dominio in corso d’opera.

martedì 8 settembre 2015

La tua buona stella.



Le banche centrali, attraverso il Qe ed il controllo del tasso d’interesse della valuta (a titolo di esempio), detengono il controllo dell’economia, la quale – di conseguenza – non può essere soggetta a nessuna ciclicità che non sia “tra le righe” concessa/prevista dalle banche centrali stesse.
Prima esci dalla cerchia di auto contenimento economico/finanziario globale (basata sul loop educazione/insegnamento/abitudine) e prima ti accorgerai che la “tua” realtà manifesta è controllata attraverso il “tuo” auto intrattenimento e, quindi, per mezzo della “tua” auto suggestione.
In cosa credi...

In buona sostanza, non esiste l’economia, la finanza, la ciclicità, la storia, etc.; esiste solo il rialzo ed il ribasso (intenzione di fondo), che permette di speculare sulla situazione in toto, “conducendo per mano” il genere umano sempre più globalizzato nel conseguire… chi/che cosa?
Il “destino” previsto dal Dominio:
  • la “tua” orbita
  • nella quale sei classificato/a
  • in funzione della tua (grande) concentrazione di massa (peso specifico, sostanza, tuo terzo stato lato proprio… o, se meglio credi, forza, potenza, equilibrio, presenza).
Più una “massa” diventa/rimane “se stessa” (agganciata alla propria “memoria/centro”) e più la propria “(grande) concentrazione” le permette di orbitare secondo un percorso libero da gioghi attorno ad un Sole, che è centrale solo rispetto alla “pochezza altrui”.

I circuiti orbitali, come quello del Sistema Solare, si formano perché esiste una gerarchia coordinata e visibile attraverso le grandi concentrazioni di massa dei singoli Pianeti. Ma, allora, com’è possibile che Pianeti “giganti” come Giove e Saturno siano “intrappolati” nel campo gravitazionale del Sole?
Perché Giove e Saturno sono piccoli in confronto al Sole
Questo ambito non chiarisce, tuttavia, come non analogamente – nel genere umano – siano esistiti ed esistano degli individui dotati di “poca altezza”, che sono riusciti ad avere la meglio sull’attenzione della grande massa altrui.
La gente, d’insieme, è definita “Massa”.
Il singolo, d’insieme, è definito “Individuo”.
Come puoi notare, a questo livello… le cose risultano come rovesciate rispetto all’ambito precedentemente descritto. Che cosa succede e perché?
Come già sviluppato in SPS, la massa (il peso, il volume, lo spazio… per come preferisci identificarla) non è la “(grande) concentrazione di massa”, che rende il "concetto mono rotaia" di massa… come una sorta di “binario morto”.
I “grandi uomini, le grandi donne”, che la storia deviata ricorda:
  • non sono (stati) necessariamente anche “grandi in volume/altezza”
  • il che deve farti riflettere sul concetto di “(grande) concentrazione di massa”, come quella proprietà intrinseca e non manifesta, che caratterizza l’interno piuttosto che l’esterno.
  

venerdì 19 giugno 2015

Perché “ti dovrebbero dire tutto”?


Cosa ha visto, relativa(mente) a quello che non vedeva?
Dirti tutto. Perché? He He… la risposta è nella formulazione stessa della fisica quantistica:
il gatto, nella scatola, è vivo o è morto?” (Il paradosso del gatto di Schrödinger è un esperimento mentale ideato nel 1935 da Erwin Schrödinger... Link).
Sino a quando non apri la scatola e non vedi ("decidi"), il gatto esiste in entrambi gli stati.

Viene, così, introdotto il concetto – alla base del reale manifesto – della probabilità:
ossia, del discostamento dal reale potenziale.
SPS, si (pre)occupa proprio di “indagare sul potenziale del reale” e lo fa attra(verso) l’analisi del “sotto(stante)”, alias della frattalità espansa/circuiterie:
la “causa”.
Qualcosa che, “una volta”, era rispecchiata nel reale manifesto, dall’esistenza e dalla pratica della “divinazione”, (in)carnata dallo “sciamano”, il quale utilizzava pratiche disponibili... mediante qualsiasi ambito, situazione, materiale, etc. al fine di “leggere il/nel futuro”.
Come puoi interpretare i “segni”?
Quali segni? Beh, gli unici che hai a disposizione, ossia, quelli relativi al presente, che giungono diretta(mente) sino a te… dal passato.
Il futuro è una corda tesa, che passando dal presente, lo unisce inevitabil(mente) all’origine del passato. Non tanto, dunque, un passato generico – bensì – un passato cardinale:
la “causa”.
Come puoi “vedere”, esistono allora vari tipi di “cause”.
Ad esempio:
  • la frattalità espansa è “una”
  • l’origine del passato è “una”…
Che cosa sai? Quello che non sai.
Che cosa non sai? Quello che sai.
Chi, o cosa, determina questi “valori/stato (st-r-ati)”?
   

venerdì 29 maggio 2015

"A volte ritornano"? (Ri)tornano sempre.



Il “(ri)torno sugli investimenti”.
Che senso hanno tutte le “regole” (in/di qualsiasi ambito umano: sociale, civile, economico, scientifico, militare, religioso, sportivo, etc.) dal punto prospettico di chi (de)tiene il Controllo? Dalla prospettiva del Dominio.
Dalla (p)arte del Nucleo Primo…
Il “senso sottile” di ogni regola è:
  • indurre a (ispirare)
  • guidare (muovere)
  • creare una realtà “abitabile”, ossia… gerarchizzata, al fine di (riempire)
  • (man)tenere tale direzione di marcia (controllare)...
Perchè? Per... "continuare" (il frattale è "vivere").
Le “regole”, dunque, valgono solo da un “gradino sotto” al livello principale (che le ispira a monte).
Le “regole”, quindi, valgono solo per “te” (a qualunque livello tu sia “allocato/a” nella piramide gerarchica del Controllo).
Quando una regola è, anche, una “legge fisica”… in un ambito “(pre)visto”, come l’attuale (f)orma di reale manifesto, allora sei alle prese anche con una “natura artificiale”, (s)piegata dalla intenzione del Dominio.
Qualcosa che, di (con)seguenza, rende per intero – la natura – un (arte)fatto del tutto complice/programma... di ciò che, di fatto, “è” il suo eterno “nuovo punto di partenza e di (ri)circolo”.
Qualcosa che non sei più abituato/a a “percepire”, che non (ri)cordi ma del quale hai “memoria intima”, dedotta da tutto ciò che ti anima ad un livello più “sensibile” rispetto al semplice “vivere, qua, così”.
Tu “funzioni” in tanti modi, ma… d’assieme (nello status quo) sei auto limitato verso ciò che “(ri)conosci) di te, in quanto 'pianta stabile' dell’essere ‘multi versale’, quale sei”…
“Qua, così” tutto (ri)torna sempre identico, nella sostanza.
Ergo, non “a volte (ri)tornano”, ma… “(ri)tornano sempre”. La strategia astuta in gio(g)o, però, ammanta tutto di una peculiare (f)orma di camaleontismo, che rende il reale come una lavagna (in)cantata “da (p)rendere così com’è, a scatola chiusa”.
Quindi:
  • tutto (ri)torna
  • ma
  • mai, nella stessa maniera (He He).
    

giovedì 28 maggio 2015

Nulla è mai gratuito "qua, così", visto che (ti) consumi.


Ci sono parole/espressioni/termini… che, non appena udite/i (ri)connettono circuiterie che sovrastano il pensiero; in maniera tale da rendere immediata(mente) l’idea di quale sarà la “via” del futuro a medio/lungo termine.
Sulla gratuità di Internet, ormai, ci fai proprio conto. Vero?
Beh… se ci pensi bene, la Rete (in quanto novità, seppure alla moda) doveva (con)vincere la Massa, relativa(mente) a qualcosa che 1) prima non esisteva, 2) era estrema(mente) invasiva rispetto alla “tradizione” e 3) dunque, necessitava di una prima e lunga fase di “accomodamento gratuito”.
Ora, dopo (diciamo) più di 15 anni (in Italia) di Internet “gratuito” (per quanto riguarda i servizi di base, come ad esempio la ormai insostituibile “e-mail”) qualcosa sembra “(ri)bollire in pentola” (insieme a te, ovvio)…
Internet, Cardani: superare il concetto di gratuità totale.
Occorre superare il concetto di gratuità totale sui contenuti che vengono pubblicati sul web. Lo afferma il presidente di Agcom, Marcello Cardani, che in un'intervista pubblicata dal Sole 24 Ore afferma che il concetto di gratuità totale su internet è da considerarsi "non più adeguato".
"Ci si dimentica - spiega il presidente dell'Agcom - che quel che genera utilità anche sul web ha un costo nella sua costruzione. E questo costo deve essere ribaltato su coloro ne traggono vantaggio".
"Il concetto di gratuità assoluta - continua - che andava bene per una fase pionieristica del web, non è più adeguato.
Certo, ci sono scelte commerciali sui contenuti e va bene.
Ma il principio della gratuità assoluta non è più attuale.
Poi su come arrivare al pagamento o valutare la redistribuzione dei ricavi dall'uso della rete rispetto a chi sostiene i costi, editori compresi, io non mi avventuro.
Ma sul principio credo che ci siano pochi dubbi".
Link
  • non più adeguato
  • quel che genera utilità anche sul web ha un costo nella sua costruzione
  • questo costo deve essere ribaltato su coloro ne traggono vantaggio (chi ha l'autentico vantaggio?)
  • andava bene per una fase pionieristica del web
  • sul principio credo che ci siano pochi dubbi
Non si parlava, forse, di “old e new… economy”? He He… Ora scopri o stai per scoprire che:
  • sei stato/a, prima, reso/a (di)pendente della necessità auto indotta della/dalla Rete
  • sei stato/a come… drogato/a, nel tempo “adeguato”
  • il costo della costruzione” ti sta per essere “ribaltato” contro
  • sul principio (“credo”) non ci sono dubbi