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mercoledì 25 gennaio 2017

Al di là della depressione, la sofferenza del ricordo.



Nessuno pensa bene di chi pensa male di se stesso…”.
Anthony Trollope
Allora, farti pensare male di te stess3, è una delle modalità che permette di “far pensare male di te”
all’insegna dell’apparenza.
Ecco il motivo per il quale “qua, così” tutto avviene, anzi:
tutto auto avviene (da sé, senza una connessione evidente con la ragione fondamentale dominante).
Ad esempio:
lo Stato sei anche tu.
Ma, prima ancora, tu non sei lo Stato.
Se (se) sviluppassi anche solamente una piccola “bozza disegnata (schema logico)”, di questa riflessione, ne ricaveresti senz'altro una sorta di “illuminazione”.
Infatti, ti accorgeresti che manca come la chiusura e la relativa apertura "altra", tra ambiti sociali individuali e globali non meglio specificabili, dal momento in cui “perdi la memoria non appena ti deconcentri anche per una frazione di secondo”.
Ogni pensiero evidenzia una situazione. 
Ma ogni situazione non è nata attraverso quel singolo pensiero.
È, quindi, sempre come giungere in costante ritardo, rispetto al momento di “è già successo”. Un caso? Non esiste il caso, quando nulla gli è lasciato.
Di ciò ti dimentichi, però. E anche questo è causale. Ma l’abitudine ti porta a ritenere convenzione qualsiasi “cosa” che succede con buona dose di regolarità:
anche il sopraggiungere, coerentemente, sempre in costante ritardo.

martedì 11 ottobre 2016

La “forma adulta”.



La responsabilità dell’industria (che fa un business, di tutto) è qualcosa dalle molteplici facce.
Da quella inerente all'inquinamento diretto (scaricato nell'ambiente), a quello indiretto (il package, che diventa un “problema di smaltimento sociale”), a quello sottile (la manifestazione di stress e malattia, oltre a quello legato alle sensazioni, alla dipendenza ed alla conseguenza), a quello evolutivo intergenerazionale (il passaggio del tempo, contrassegnato dai “riflessi” industriali nella società e nell'individuo/Massa).
Ovvio, questo è un elenco, addirittura, impoverito… relativamente al grado di irresponsabilità imputabili all'industria. 
Ma, se vai un po’ più “a monte”, chi/che cosa ritrovi? L’industria (azienda) da quale altra “forma” è provocata?
Quale tipo di “business”, la rende possibile, legale e manifesta?
Se (se) in alcuni ambiti della scienza deviata, è emersa la “scoperta” dei cosiddetti “campi morfogenetici”, allora (condizione caratteristica frattale espansa ambientale), significa che detti “campi” siano una peculiarità “globale”, piuttosto che solo una realtà locale.
  

martedì 8 marzo 2016

Semina e selezione programmata...


Prospettiva artificiale (parte).
Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato...”.
Albert Einstein
Eppure, Einstein – a ragion veduta (da quello che è successo) – “ha avuto ragione”. No?
“Qua, così”… indica lo status quo.
Non un “stato attuale qualsiasi”, ma… quello che esattamente non cambia mai, nonostante tutto quello sei portato/a a… pensare.
Ad esempio, il “qua, così” attuale deriva da un’unica linea di “depressione”, che viene avanti e prosegue ininterrottamente da… “sempre”:
  • tutto ciò che sai, rientra nello stesso “solco d’aratro”
  • dalla condizione cosiddetta “primitiva”
  • alla condizione cosiddetta “moderna”.
Tutto è di parte, poiché unilateralmente proposto ed approvato:
  • la parte che propone è quella dominante, per “bocca” di quella che approva, ossia, di quella più interessata/influente e, ovvio, inconsciamente reagente per non apparenti questioni di “interesse personale”, innalzate politicamente al livello dell’interesse comune
  • la parte che approva, “in seconda istanza”, è la Massa (che si limita, però, solamente a conseguire).
Approvando, cioè, “per tacito consenso”…
La Massa si crede ignorante (in... difetto), nonostante tutto ciò che è disponibile tutto attorno ad essa. Perché, un individuo della Massa, di fronte ad un “esperto” o ad una “autorità”, si scioglie come neve al Sole, sempre (pur gonfiato dall'Ego).
  

giovedì 2 maggio 2013

Questo è quel mondo?



Quanti vorrebbero essere nati, sapendo ciò che sanno ora?
Jack Reacher

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
A Silvia – Giacomo Leopardi

È, questa, una versione del Mondo caratterizzata da una certa “amarezza del ricordo o nel ricordo”

È come se, qualcosa di celato, emanasse effluvio di sé tutt’attorno. Come un certo senso di appesantimento o di vaga depressione, solo in maniera effimera sollevata attraverso l’attaccamento verso tutti quegli aspetti “materiali, a termine e di Natura dipendente”, che sorgono per “Magia” nell’attuale forma di società umana.

Che cos’è la depressione?
È una patologia dell'umore, tecnicamente un disturbo dell'umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli…
Link 
 
Non credo

La depressione è la percezione, a livello di “pancia”, di una memoria legata ad un Tempo che fu, diametralmente opposto a quello che si vive; un Tempo da cui si “discende”. Un Tempo oscurato, smagnetizzato in noi, ma non del tutto perduto. Il suo effluvio continua ad irrorare le 3d ed i complessi umani ivi raccolti.

In sintesi, la depressione è una sorta di “amarezza” per un qualcosa d’indistinto che si è vissuto e smarrito.

Proprio come quando si ripensa alla propria infanzia, ricorrendovi quando si è più “nostalgici”.

È la “saudade” per la propria terra nativa o Tempo nativo.

Saudade è un termine che deriva dalla cultura lusitana, prima galiziano e portoghese e poi brasiliana, che indica una forma di malinconia, un sentimento affine alla nostalgia. Etimologicamente, deriva dal latino solitùdo, solitudinis, solitudine, isolamento e salutare, salutatione, saluto...
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La depressione non può essere curata, perché è “fisica”; fa parte di questo ordine dimensionale artificiale ed iper controllato. Non la si può eludere ma solo illudersi di “non sentirla”. I rimedi chimici rimbambiscono, ma non curano ciò che emerge come una nebbia impalpabile. 

L’animo sensibile non conosce cura (non ne ha bisogno dal punto di vista allopatico e psichico) ma, semmai, agogna ad un Tempo inafferrabile, secondo i criteri moderni e decentrati di comprensione, conoscenza e consapevolezza.
È come vivere con la testa nei fumetti o nella fiction… vivere la società moderna (non il contrario).

Il corpo si muove, la mente segue, la coscienza langue.

Dove si trova il “vero complesso umano”? Dove si trova il “corpo” a cui sono applicate le macchine per il controllo? Dove si trova il vero “Io” addormentato, sedato e condizionato?

Muro di Berlino
Ti trovi in un flusso deviato della più grande storia. Più esattamente, quando leggi in SPS, ti trovi tra una versione in auge di te, il Canale e lo Spirito dell’Ispirazione:

a formare una rinnovata versione della Trinità.

Nelle 3d, quali sono le parti passive, in movimento, e quali quelle attive, in stasi?

È una questione prospettica.

Torniamo alla composizione “A Silvia”:

la canzone si apre con il verbo rimembri; a quale tempo della vita si riferisce il poeta? 

Il verbo rimembri, che significa ricordi, è un termine fondamentale della poetica leopardiana della memoria. È un tempo presente che però si riferisce al passato, al tempo della vita mortale, quando, nel periodo della giovinezza, Silvia era ancora in vita, bella e felice (“Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti...”).

Come viene presentata la natura? Le espressioni che caratterizzano la natura sono: 

O natura, o natura, perchè non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?...”.

Il poeta si rivolge alla natura… Qui emerge il passaggio dalla natura benigna a quella matrigna, che è indifferente alla sorte dei suoi figli… 

Silvia immaginava un futuro sereno e incerto. Il termine vago ha significato di incerto, indefinito ma anche dilettevole, leggiadro. Inoltre esso ha forte carica semantica, perchè è indefinito. 

E tu solevi così menare il giorno

Silvia era solita trascorrere la sua giornata tessendo, cantando e sognando un futuro felice

Che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato

Leopardi ripensa ai progetti, alle speranze e ai sentimenti che aveva in comune con Silvia. 

Non ti molceva il core la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi; nè teco le compagne ai dì festivi ragionavan d'amore:

Silvia non provava la dolcezza di sentirsi ammirata per la sua bellezza, nè provava la gioia di scambiare confidenze sentimentali con le coetanee.

Questo è quel mondo? Questi i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme?

Leopardi si domanda se quello è il mondo sognato nella giovinezza, i piaceri, le gioie, i progetti, i lieti avvenimenti di cui aveva discusso a lungo con Silvia
Link
 
  • Leopardi si domanda se quello è il mondo sognato nella giovinezza, i piaceri, le gioie, i progetti, i lieti avvenimenti di cui aveva discusso a lungo con Silvia.
  • a quale tempo della vita si riferisce il poeta?
  • è un tempo presente che però si riferisce al passato.
La poesia del Leopardi non si riferisce ad una donna amata o, perlomeno, non si riferisce solo allo “spunto” preso da una sezione della propria esistenza, bensì… egli si riferisce alla Terra, alla Natura, al Tempo… perduti

La sua è una riflessione autentica e profonda sul “cosa sia accaduto”.

Egli, probabilmente al corrente dell’esistenza del Nucleo Primo, o forse solo estremamente sensibile e percettivo, sapeva e narrava per metafore, declinando il proprio sospetto o antico ricordo mai esaurito.

 
- Lasciami.
- Quando mi avrai detto cosa vedi.
- Vedo le stesse cose che vedo tutti i giorni.
- Immagina di non averle mai viste. Immagina di avere visto la tua vita in giro per il mondo a sentirti dire ogni giorno che difendi la libertà, e alla fine decidi che ne hai abbastanza. È ora di vedere per cosa hai sacrificato la tua vita. Magari di poter godere anche tu un po’ di quella libertà. Guarda le persone. Adesso dimmi chi è libero? Libero dai debiti, dall’ansia, dallo stress, dalla paura, dai fallimenti, dalle offese, dai tradimenti. Quanti vorrebbero essere nati, sapendo ciò che sanno ora? Chiediti. E in quanti rifarebbero le stesse cose? E in quanti rifarebbero la vita come me…

Jack Reacher

La comprensione della natura e delle cause della depressione si è evoluta nel corso dei secoli, anche se è tuttora incompleta
Le cause proposte includono fattori psicologici, psico-sociali, ambientali, ereditari, evolutivi e biologici. Un uso a lungo termine e l'abuso di alcuni farmaci e/o sostanze, è noto per causare e peggiorare i sintomi depressivi. La maggior parte delle teorie biologiche si concentrano sui neurotrasmettitori monoamine come la serotonina, la norepinefrina e la dopamina, che sono naturalmente presenti nel cervello per facilitare la comunicazione tra le cellule nervose…

Nella antichità, il medico greco Ippocrate di Coo descrisse la condizione di melanconia (in greco μελαγχολία) come una malattia distinta con particolari sintomi mentali e fisici e caratterizzò tutte le "paure e scoraggiamenti, che durano a lungo" come sintomatici di essa. 
Questa descrizione è simile al concetto, tuttavia più ampio, che si attribuisce alla depressione oggigiorno, a cui sono stati inclusi un raggruppamento di sintomi di tristezza, sconforto e scoraggiamento, e spesso paura, rabbia, delusioni e ossessioni.

Il termine "depressione" è stato derivato dal verbo latino "deprimere", che significa "premere verso il basso"

Io traccio delle vie. Tu fai il resto del lavoro

È, il nostro, un impegno di squadra. Lo abbiamo deciso molto Tempo fa (o “dietro le quinte”). Non te ne ricordi, ma tutto te lo rammenta. Osserva la “tua società”… Sei chiamato alla collaborazione, in ogni modo. Anche se, poi, tendi ad isolarti.

Il vettore in corsa non è unico. È tutto così tremendamente funzionale. Ma, a cosa? Funzionale secondo prospettive diverse. Livelli stratificati ed operanti allo stesso Tempo.

"Premere verso il basso" o, deprimere, è una chiave per la comprensione. 

Esistono espressioni, così come luoghi, capaci di interfacciare le dimensioni.

Essi sono come delle membrane fra gli “spazi”. Esistono anche singole parole, termini in grado di valere ad ogni livello, senza la necessità di essere decodificati da un programma apposito ed all’altezza della diversa situazione di riferimento.

La vita tentò di creare una realtà separata da Dio, che è la stessa cosa che sta accadendo attualmente. In altre parole, una parte della vita tentò di separarsi da tutto il resto della vita, per creare una propria realtà. Dal momento che ognuno è Dio, è permesso – si può fare questo. 

La sola cosa è che non si è riusciti a farlo. 

Quando qualcuno tenta di separarsi da Dio, taglia il suo legame d’amore con la realtà…
L'antico segreto del fiore della Vita – Drunvalo Melchizedek

Lo sprofondamento di antichi continenti è l’inabissarsi relativo a fatti concreti che sono accaduti sulla Terra. La “depressione” indica che siamo “caduti” nelle profondità della Creazione e frattalmente del nostro complesso.

Non dobbiamo temere di essere dei "Creatori".

Ora, velocizziamo gli eventi. Presta attenzione, lasciati andare e cogli i riflessi. È, questo, un esperimento… e tu ne sei al centro, come del resto lo è la tua Natura.

In “Prospettiva Vita”, l’umano asceso di nome “Io”, crea un nuovo Mondo, schematicamente dettagliato in un nuovo Pianeta immerso nella luce azzurra della propria energia. “Io” si stacca da Dio. Da quella forma di Dio che lo aveva imprigionato “con Amore”, in un eterno loop di danza con se stesso.
 
In un labirinto senza vie d’uscita orizzontali o sullo stesso piano dimensionale, che contiene.

No, fu guardando sotto e sopra che “Io” comprese la via d’uscita.

Sprofondando, liberò ciò che doveva emergere e che, nella propria mistura di paura e di potenza, lo poteva aiutare a “liberarsi”.

Egli sfruttò la forza di spinta gravitazionale di qualcosa che razionalmente sembrava bloccante…

Egli ebbe l’ardire di ribaltare l’ottica, la configurazione dei parametri esistenziali… osservando l’oltre orizzonte.

Oggi, tu sei completamente chiuso in un modello centrale decentrato, che non ti lascerà mai andare, senza un “estremo lavoro” su te stesso:

la chiave principale per il proprio completamento.

Oggi, convivi con entità d’ogni tipo, allo stesso modo della Vita in comunione "indiretta" tra umani e microbi, virus, batteri, etc.

Nel passo “Il tentativo di far nascere una nuova coscienza ad Atlantide”, nel libro “L’antico segreto del fiore della vita”, di Drunvalo Melchizedek, si prende atto che i provenienti da Lemuria, tentarono di fa rifiorire il modello di coscienza presente nella loro terra nativa, tramite la replica frattale della forma del cervello umano, schematizzata su un’isola di Atlantide

L’isola venne divisa in due, ad immagine e somiglianza degli emisferi cerebrali. 

La popolazione venne divisa in due ed abitò per lungo Tempo nella propria sezione d’isola. Poi, vennero scelti degli individui per costituire il “corpo calloso”, ossia una presenza in grado di muoversi da una parte all’altra dell’isola, a prescindere dalle limitazioni imposte.

L’antico segreto del fiore della vitaDrunvalo Melchizedek
Ora, al momento attuale, Berlino non ha più un muro fisico che la divide.


Però, lo ha avuto per quasi 30 anni (dal 1961 al 1989). Che cosa hanno fatto le potenze vincitrici? Hanno rimesso in atto l’antico esperimento lemuriano ad Atlantide.  

Hanno costruito per distruggere e per ricostruire su “tabula rasa” e con la massima libertà.

Hanno fatto qualcosa a Berlino, alla gente di  Berlino. Hanno creato le basi per la futura capitale della Germania unita ed, in seguito, dell’Europa Unita. Il potere germanico è adesso al massimo livello, di fatto controllando grande parte dell’Europa, come mai era riuscito a fare nelle anse della propria storia di dominazioni.

Ma non è la Germania ad avere questo potere. È il potere invisibile che si serve della Germania.
 
Il Nucleo Primo ispira e tende a questo… ma utlizzando altro potere non visibile, che muove i fili:

un potere che i “complottisti” identificano attraverso le mille sigle diverse, che hanno scoperto e che scoprono tutti i giorni. 

Questo tipo di potere muove i fili ma è mosso a sua volta dall’imponderabile presenza del Nucleo Primo, che ha “solo” una funzione di controllo ed amministrazione, sul modello “leva” che è emerso molto bene, ad esempio, nella speculazione economico finanziaria.

Vai dove puoi meglio vedere.

Tutto ciò che lasci, viene preso. 

Le tue rinunce corrispondo ad eguali ma inverse scelte altrui.

Lo spazio viene sempre riempito.

Ciò che non si esprime, s’imprime.

Berlino è la maggiore città e nel contempo un Land della Germania, quindi una città-stato. Capitale federale della Repubblica Federale di Germania e sede del suo governo, è uno dei più importanti centri politici, culturali, scientifici, fieristici e mediatici d'Europa e, dopo Londra, il secondo comune più popoloso dell'Unione europea…

Berlino è situata nella parte orientale della Germania, a 70 km dal confine polacco. È situata nella regione geografica del Brandeburgo, ma non fa parte dell'omonimo Land, da cui è peraltro interamente circondata

Capitale della Germania anche durante l'epoca nazionalsocialista, fu uno degli obiettivi principali dei bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, terminata in Europa proprio con la resa incondizionata della Germania l'8 maggio del 1945.

Alla fine della guerra fu divisa in quattro zone d'occupazione, e quindi divisa in due parti concorrenti, i tre settori occidentali (Berlino Ovest) ed il settore sovietico (Berlino Est). Mentre Berlino Est divenne capitale della Repubblica Democratica Tedesca, Berlino Ovest fu un'enclave della Repubblica Federale, e del mondo occidentale, oltre la Cortina di Ferro.

L'inizio della Guerra Fredda fu il Blocco di Berlino dal 24 giugno 1948 all'11 maggio 1949, efficacemente contrastato dal cosiddetto Ponte Aereo, il più grande trasporto umanitario della storia, messo in atto principalmente dagli Stati Uniti d'America e dalla Gran Bretagna, che in seguito vennero visti – come anche la Francia – non più come "forze di occupazione", ma come "forze di protezione"

Anche il successivo tentativo sovietico di annettere Berlino Ovest alla DDR – l'ultimatum di Chruščëv del 1958 – venne respinto dagli Alleati Occidentali. Il 13 agosto 1961 il governo della Germania Est – ottenuto il permesso da Mosca – innalzò il Muro di Berlino, per fermare la fuga in occidente dei propri cittadini.

La solidarietà americana con i berlinesi dell'ovest era condizione essenziale della vita del cosiddetto "avamposto della libertà"; la sua espressione più nota e più incisiva sono le parole pronunziate dall'allora Presidente degli Stati Uniti d'America, John F. Kennedy nel suo discorso tenuto il 26 giugno 1963: Ich bin ein Berliner (it.: "Io sono un berlinese").

La "caduta del Muro" nella tarda serata del 9 novembre 1989 rese possibile la Wiedervereinigung (riunificazione tedesca), con la quale Berlino è tornata ad essere la capitale della Germania unita...

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Berlino è una “citta stato”, ossia è isolata dal resto. Ossia, è inarrivabile dall’esterno, a livello eterico. Essa è il centro decentrato del Paese.

È situata nella regione geografica del Brandeburgo, ma non fa parte dell'omonimo Land, da cui è peraltro interamente circondata…
Link 
  
Essa corrisponde ad una precisa parte del cervello umano. Una parte molto importante e completamente circondata da altro "tessuto o corpo".

Che cosa avranno mai sviluppato, tutti questi anni di divisione interiore? A chi corrispondono le entità del "Corpo Calloso"? Chi aveva massima libertà di spostamento? Chi prendeva le decisioni e in base a quale dinamica?
 
La politica dei vincitori Americani è sempre stata volta a “farsi voler bene” da una fazione e a “farsi odiare” dalle altre.

Una politica disarmonica che crea, semina e sparge… disarmonia.

Questo è un Mondo o, meglio, una versione della realtà 3d, che necessita di disarmonia travestita e spacciata per il suo opposto.

Deve convincere pur non convincendo, al fine di creare la giusta tensione interiore rifessa in quella esteriore.
Ciò che “fiuti” di anomalo è proprio questa “contraddizione” in termini di sensatezza, che avvolge come un flusso continuo, non disperdibile, l’intero Pianeta. Come puoi curare una simile situazione cardinale? Non di certo con una pillola...

Non ci sono colpe, né spazio per opere derivanti dall’atto del giudicare.

Ci sono discorsi pratici e meno pratici (ma non per questo, meno importanti o cardinali).

Se ti ammazzi per un tozzo di pane, spargi questa corrente per le terre che abiti. E, queste correnti, continuano a spirare sino a quando non si riassorbono. Ma se le continui ad alimentare… le forze riequilibranti avranno un compito molto più arduo.

Chi ti obbliga ad uccidere per questo tozzo di pane, non appare mai.

Il centro disarmonico è interrato e clonato dappertutto. Per simboli ed analogie, esso continua ad emettere sempre la stessa forma d’onda incantesimale a cui tu puoi solo dire di sì o di no. Non puoi stare nel centro, nel grigio, nel sonno… come sta accadendo.

Lasciati scorrere. Non significa dormire o rinunciare…

Scorrere significa "comprendere senza cedere alle apparenze di questo paradigma".

Non significa divenire un gerarca o un partigiano. Significa:

partecipare come partecipa una Stella; brillando di conseguenza.

Non importa quale “carica” ricopri. Importa che la ricopri per portare luce a te e a quello che è armonico con te.

Quando vivrai l’esperienza del potere apparente 3d… ricordati quello che puoi fare da una simile posizione privilegiata dal punto di vista delle Masse.

Ti ascolteranno in molti. Ogni tuo sussurro sarà fonte di attenzione. Da lì potrai fare molto per te e probabilmente anche per gli altri.

E se dovrai morire per la tua “beltà”, allora lascia che sia.

È un punto di passaggio obbligatorio. Non cercare di evitarlo per timore di quello che non puoi ricordare.

Ma sappi che, se sei ancora qua, è perché da lì si ritorna

Si ritorna sino al giorno del tuo “senso”.

E questo giorno dipende da te.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 6 agosto 2010

Kundalini, depressione e scala emozionale.




Proseguiamo con la quinta tappa del “processo” Kundalini. Le altre parti le trovate qua.

La purificazione Kundalini è sempre accompagnata dalla depressione, poiché le energie sono, letteralmente, confinate nel profondo del corpo, per favorire la crescita umana. La depressione è un fenomeno relativo al portare alla luce “qualcosa” per essere osservato. È, dunque, ad un certo punto della nostra Vita, opportuna ed occorre imparare ad osservare i lati positivi di questo “meccanismo” di crescita: con essa si raggiunge un livello più profondo di comprensione, di volontà, di compassione, nonché profondità di pensiero e grande capacità creativa.

Bisogna vivere le proprie depressioni!

Occorre considerarle una sorta di processo creativo, penetrarne le energie, amplificarle e poi ascoltarle. Spaziando con la propria mente , è possibile ricordare episodi dell’infanzia o di Vite precedenti, oppure eventi recenti o futuri. La depressione può conferire nuove facoltà percettive o facilitare nuovi approcci filosofici: può capitare che si senta il bisogno di cambiare pettinatura, di provare una nuova ricetta, di iniziare un nuovo progetto. 

Si veda la depressione come un’avventura che conduce verso la realtà più profonda della propria esistenza. 

Del resto, è improprio definire il subconscio in tal modo, dato che si tratta della nostra prima coscienza, della combinazione della consapevolezza fisica ed emotiva. Una parte del processo Kundalini consiste proprio nell’affiancare tale coscienza prima alla coscienza mentale e spirituale con cui ci affacciamo alla Vita, favorendo in tal modo la scoperta delle sue energie e del suo messaggio che, al pari degli altri livelli della consapevolezza umana, si rivelano di enorme utilità e supporto.

Il processo di purificazione, può essere inizialmente rifiutato o aggirato, tramite il desiderio di suicidarsi o di morire: questo atteggiamento è un aspetto naturale del processo e andrebbe considerato come tale. L’abbandono di molti percorsi obsoleti prepara il terreno alla nuova Vita. Riuscire a comprendere il proprio desiderio di Morte può essere l’inizio di una nuova esistenza: nello stesso corpo, ma con uno spirito rinnovato e prospettive nuove. Il processo non è altro che l’abbandono del passato e l’inizio della nuova Vita.

Esplorando le proprie sensazioni collegate alla Vita e alla Morte occorre stabilire se il desiderio di fermarsi proviene dalla persona o dal corpo. Talvolta il corpo è impoverito o esausto ed è stanco di fungere da veicolo; in tal caso una corretta alimentazione, il riposo e una cura migliore di sé basteranno ad aprire nuove prospettive di Vita. Al contrario, se si è convinti di avere perso ogni tipo di interesse e di motivazione, ecco alcuni consigli che possono indicare la nuova direzione da seguire:
  • Nella posizione più rilassata possibile, si pensi a tutto ciò che si è riusciti a fare in questa Vita; si compili una lista e la si valuti, poi un elenco degli obiettivi non ancora raggiunti e lo si valuti. Che cosa occorre fare per raggiungere questi nuovi obiettivi?
  • Si prenda atto delle vecchie caratteristiche della propria Vita e della precedente personalità. Che cosa occorre cambiare per dare spazio a un nuovo “Io”? Come potrebbe essere la nuova personalità nella nuova Vita? Si concentrino le proprie sensazioni sul superamento del vecchio e sull’avvento del nuovo. Quanto più intensa sarà la percezione del nuovo, tanto più rapida e semplice sarà la transizione del corpo. Ci si convinca del fatto che le novità stanno già accadendo.
  • Si scriva un articolo su se stessi, come se dovesse essere pubblicato in futuro, che riporti i successi conseguiti e quant’altro si desideri aggiungere. Si mediti sulle diverse possibilità.
  • Si riesamini il proprio desiderio di Morte. Si intravede qualcosa, nel futuro, che possa essere più appagante?
  • Ci si concentri nuovamente sul fatto che il vecchio sta scomparendo o morendo. Si permetta una rinascita con un modo nuovo di vivere la Vita.
(Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis PaulsonKundalini e Chakras” ).

La depressione, nella scala emotiva ha una precisa collocazione e un ruolo unico e molto importante; giunti nelle sue “regioni” sempre a causa di motivazioni esistenziali valide e opportune, occorre attingere dal proprio sé, ed indossarle, le giuste caratteristiche atte a permettere il “movimento” e non la “fissità”. In quel “territorio” è opportuno muovere il nostro essere al fine di non continuare ad affondare.

È interessante sapere che il nostro approccio alle emozioni determina la nostra energia vitale e che, se non le affrontiamo, queste corrodono il nostro subconscio. Quando, per esempio, rifiuti l’idea di andare al lavoro ogni giorno perdi energia vitale. La conseguenza è una diminuzione delle funzioni del tuo sistema immunitario che ti porterà ad ammalarti più facilmente durante i mesi invernali: ma mentre tu rimani sdraiato a letto col morale a terra, il tuo subconscio è felice perché non vai al lavoro. Il rifiuto di recarsi al lavoro, comune a molte persone, è la causa della maggior parte degli infarti (che, per questo motivo avviene il lunedì mattina): il solo pensiero di ricominciare la settimana riempie di stress il nostro cuore, incapace di affrontare, ormai indebolito da tanta resistenza, il nuovo e improvviso colpo”.

Questi illuminati pensieri sono parte del libro “L’anello mancante del segreto” del Dr. Roy Martina. Dovremmo noi tutti avere sempre presente la tabella di testa di questo articolo, sapientemente descritta in questo modo dall’autore stesso sopra citato:

“Ho creato, con dei collaboratori, una scala del Fitness Emozionale che mostra cosa succede e come si perda energia vitale qualora non si affrontino le proprie emozioni. Strettamente legata alla Legge di Attrazione spiega perché le cose vadano male così spesso e perché si continui ad attrarre cose indesiderate come un capo scontroso o un partner che non comunica con te e ti esclude dalla sua Vita”.

Nella tabella di testa dell’articolo è esposta questa scala emozionale. Il solo leggerla con attenzione è prendere in considerazione l’idea di comprendere e di volere cambiare in meglio. Non importa se i punti non sono sviluppati, come succede invece nel libro; importa però che chi “legge”, veda il senso di una tabella che, altrimenti, lascia il tempo che trova. Potremo allora vedere che la depressione è l’ultimo scalino di questa preziosa scala.

Ma non dipingiamola di negatività, invece usiamola come trampolino di lancio per risalire la “corrente”. Arrabbiamoci nel caso ma muoviamoci da quella “zona” di bassa energia. Stazionare nella depressione deve servire per bagnarsi nelle proprie profondità meno ambite, eppure cariche di una capacità diversa di “smuovere”, di fare da molla anche quando non “se ne ha più”. È tutto opportuno e uscire dalla depressione equivale ad essere lanciati nell’atmosfera con un razzo ad idrogeno.

Essere depressi è come arrotolarsi su se stessi come un gatto quando dorme nel freddo; è volersi bene in realtà. Voglia di capirsi. Sintomo di rinascita. Ode alla Vita toccando il suo lato complementare. È come iniziare il giro del mondo attorno a sé, iniziando dalle zone sotto al livello del “mare”, dalle depressioni geografiche.

È, come al solito, una questione di “migliore” prospettiva la bussola per evolvere, utilizzando come leva ogni eventuale “bastone tra le ruote”.