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giovedì 17 agosto 2017

Due pesi e due misure (quando fai Tilt).



Sei cospars3 (e dispers3) tra/nei “detti, proverbi, massime, metafore, analogie, similitudini, motti, aforismi, adagi, etc.” senza per/con questo comprenderne il significato
Così, come se (come se) tutto esistesse senza alcun senso proprio. 
Come esiste l’erba, l’aria, lo smartphone... allo stesso modo – ti sembra – che esista anche questa sorta di “malizia, arguzia (esperienza)” pregressa, altrui, mai del tutto ben specificata nella sua origine e, soprattutto, nella relativa destinazione d’uso (significato). 
E pur riconoscendone il “valore”, per qualche motivo ambientale non lo tieni mai in considerazione portante e centrale, allorquando ti ritrovi a “decidere”:
tra i due litiganti, il terzo gode…”.
Molto interessante. Vero? E… “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…”? Che ne dici?
Quale significato sostanziale hanno o, meglio, “trasportano (rappresentano)”?
Quindi; non “cosa” ma “chi”è (da... “esistere”), ad esempio, il “terzo (che) gode
Oppure il... “mare”? 
Queste espressioni “popolari” sono il risultato, la quintessenza, derivante da esperienze “mai del tutto passate ‘qua così’”.

martedì 11 ottobre 2016

La “forma adulta”.



La responsabilità dell’industria (che fa un business, di tutto) è qualcosa dalle molteplici facce.
Da quella inerente all'inquinamento diretto (scaricato nell'ambiente), a quello indiretto (il package, che diventa un “problema di smaltimento sociale”), a quello sottile (la manifestazione di stress e malattia, oltre a quello legato alle sensazioni, alla dipendenza ed alla conseguenza), a quello evolutivo intergenerazionale (il passaggio del tempo, contrassegnato dai “riflessi” industriali nella società e nell'individuo/Massa).
Ovvio, questo è un elenco, addirittura, impoverito… relativamente al grado di irresponsabilità imputabili all'industria. 
Ma, se vai un po’ più “a monte”, chi/che cosa ritrovi? L’industria (azienda) da quale altra “forma” è provocata?
Quale tipo di “business”, la rende possibile, legale e manifesta?
Se (se) in alcuni ambiti della scienza deviata, è emersa la “scoperta” dei cosiddetti “campi morfogenetici”, allora (condizione caratteristica frattale espansa ambientale), significa che detti “campi” siano una peculiarità “globale”, piuttosto che solo una realtà locale.
  

martedì 4 ottobre 2016

La sponsorizzazione sociale a cui ambisci.



Per decenni la Federazione ci ha insegnato che era un eroe. Il tempo ci giudica tutti…”.
Star Trek Beyond
I nomi “delle vie”, quelli dei “santi del calendario”, dei monumenti, delle infrastrutture, degli istituti, delle leggi, delle scoperte scientifiche, etc. … sono dei “titoli” applicati alla ricorsività del tempo, invischiata dal/nel calendario d’uso comune.
Persone che hanno “onorato la propria vita, al servizio di…”, una volta decedute hanno la “soddisfazione” di coincidere con qualcosa di più o meno fisico, che verrà intitolato “alla memoria di…”. 
Ogni “angolo sociale” è, in questa maniera, “sponsorizzato” dalla tal figura (memoria).
Una tecnica sottile per sancire, sempre maggiormente, la prospettiva in auge, riconosciuta nel termine status quo, a cui SPS (Io) aggiungo: “qua, così”.
Perché è necessario questo tipo di ulteriore “etichetta”?
Perché… 1) lo status quo è qualcosa di generico che, tuttavia, viene polarizzato/usato “una volta per tutte le stagioni”, 2) diventando qualcosa di specifico (“qua, così”), dipinto per qualcosa di generico e di, dunque, sempre valido.

venerdì 20 febbraio 2015

Frattalità espansa (2).




Il debito = qualcosa che “non esiste” (ingegneria finanziaria permessa per legge e credo), che si manifesta attraverso di te.
Nota la “curiosa analogia” (frattale = frattalità):
  • le banche centrali aprono e chiudono i “rubinetti” del denaro, causando le “crisi economiche (inter)nazionali” (e, volendo, l’estinzione del debito – così, come lo “contrai”)
  • il Sole (centro dell/nell’omonimo “sistema”) espande e riduce la propria attività, causando le ere glaciali (e, volendo, l’estinzione della Vita – così, come la “contrai”).
Contrai => contrarre
Link
Contrarre…
  1. ridurre in uno spazio minore; restringere, raggrinzire...
  2. prendere, assumere, far proprio: contrarre una malattia, un’abitudine; contrarre un obbligo, un debito
  3. stabilire, stipulare, concludere con un accordo: contrarre un patto, un’alleanza... una relazione...
Link
L’etimologia (la radice) di un termine non è mai casuale.
Essa (af)fonda nel significato origina(rio/le). Per cui, nelle fondamenta di ogni espressione (formata dai singoli termini, formati dalle singole lettere) c’è una verità di fondo (base) cementata su “dati di fatto temporalmente accettati e pressofusi insieme, mediante (ri)utilizzo nel/del sociale”.
Ora, il termine “contrarre”, porta alla mente l’esistenza di un “contratto”, ossia, la terminologia (ri)sente di una "pratica commerciale" posta agli albori dei termini.

Solitamente, le branche ufficiali del sapere affrontano questo st®ato solido di verità, (inter)posto alle radici del sapere stesso, in maniera “datata”, ossia, secondo una prassi consolidata del (ri)scrivere la storia attraverso un filtro conveniente allo status quo (che finanzia le attività di ricerca, gli studi e, dunque, l’orientamento di ciò che deve emergere e, soprattutto, nella forma che deve emergere, relegando tutto il resto nell’ambito della sconvenienza che riduce/contrae a mito, leggenda, storiella, bufala, insabbiamento, etc.).
C’è, sì, una "pratica commerciale" (interesse) dietro a tutto ma, questa, non è quello che ti hanno fatto c®edere.
Non è la storia umana che emerge dal vuoto con la civiltà sumera, già pienamente sviluppata.
Non è la storia umana che (af)fonda nella necessità commerciale (utile), che parte dal “naturale” baratto e passa all’odierna industria del debito usuraio e del controllo relativo alla capacità di “battere moneta”.
È… un contratto che l’umanità ha “accettato di firmare (in)direttamente” con il Nucleo Primo, mediante adattamento senza alternativa apparente alcuna, di essere ospitata sul Pianeta (in “affitto”) pagando per poterne “godere i frutti” (ciò che si ricorda ancora nel mito religioso e non solo, come “Eden”).

lunedì 20 ottobre 2014

Programma: Responsabilità e Preparazione al "Vuoto".



Dopo avere concepito il “Programma” è utile iniziare un processo di analisi completa, relativamente alla maturazione di una prospettiva di coerenza, sia con il presente che con il futuro (mantenendo saldamente nella memoria il passato, come esempio da “esorcizzare”).
Il passato non insegna nulla se… il presente continua ad essere un suo prolungamento del tutto inconsapevole.
In un processo di “analisi coerente”, il futuro deve essere preventivamente “respirato”; personalmente, nel concepire e mettere a punto il Programma, mi sono (ri)trovato come proiettato nel futuro, direttamente inerente al Programma stesso.
È come masticare dell’energia e piegare il tempo “in coerenza”; il futuro si dispiega e si rende già sin d’ora, “intuibile”.

Il futuro si trova costantemente lungo una via che va dal passato, passando per una eterna particella di presente. Il futuro non lo incontri mai, visto che si sposta sempre lungo le estensioni probabili della via percorsa. Esistono  infiniti futuri che dipendono dal percorso fatto di “atteggiamenti presenti, che risentono più o meno del passato”.

A livello di Programma, le sensazioni “forti” derivate e respirate (conseguenti) da SPS sono state due:

giovedì 12 luglio 2012

Responsabili di questo 'Cielo'.




Il processo di decodifica del Tempo, per giungere a quel nucleo pulsante che potremmo tradurre con ‘verità’, nella nostra lingua, disegna un percorso caratterizzato da un’ampia possibilità di percorrenza.

Tutte le ‘vie’ probabilmente portano al risultato finale, tuttavia ogni via ha proprie caratteristiche e, dunque, ‘durata o itinerario’ diversi. La via che scegliamo è funzione della nostra ‘storia individuale’, nella quale s’interfaccia anche la nostra ‘storia globale’. Ogni scelta contribuisce a rallentare o ad accelerare (rimanendo in una sfera della comprensione dove questi termini hanno ancora un senso).

La cosa difficile da digerire è che ogni rallentamento o accelerazione è sempre ‘utile’ alla nostra causa, soprattutto ogni rallentamento riesce sempre poco 'comprensibile'.

Ma, prima di tutto... occorre capire che stiamo rallentando.

Quello stato di senzienza è già un primo passo di consapevolezza. Ciò che ne deriva, quel ‘non digerirlo’, è già opera di buona ‘presenza’. Le forze che vengono chiamate in gioco, sono quelle egoiche, che corrispondono a vettori necessari al fine della futura maturazione della Spiritualità più completa.

Non è facile da capirsi. Farsene una ragione è quantomeno opera inestricabile.

Un punto di forza degli Ordini Iniziatici è che in essi si consolida il cammino, facendolo partire sempre su basi assodate per, da lì, fissare nuova terra sotto ai piedi e ripartire, step by step. Non si sente la necessità di ridiscutere ogni volta le basi di partenza del pensiero iniziatico caratterizzante il dato Ordine. 

Solitamente, nel percorso evolutivo spirituale condotto individualmente, consciamente o inconsciamente, le basi sono poco consolidate e, dunque, non si riesce a fissare quella pianta stabile capace di poter permettere una elevazione su suolo coerente. Si sente in continuazione l’impulso di mettere in discussione quello che solo il giorno prima era ‘lampante’

È come tentare di volare senza avere le caratteristiche fisiche per farlo. L’umanità ha inventato gli aerei, che frattalmente imitano il volo naturale, ma non è la stessa cosa. Quando Don Juan parla dell’erba del Diavolo, si esprime in questo modo:

la seconda porzione dell’erba del Diavolo serve per volare’.
Gli insegnamenti di Don Juan - Carlos Castaneda
 
Ecco che, allora, anche senza avere le caratteristiche fisiche per volare, la Natura ci viene incontro tramite la propria presenza alchemica e trasmutante. Il ‘volo’ non è solo mentale… Per chi ci crede.
 
Gli Antichi possedevano mezzi in grado di volare, ma ci sono Antichi ed Antichi. Ere ed ere. Epoche ed epoche. Alcuni Antichi erano in grado di volare senza macchine o artifici meccanici. La storia planetaria si è sovrascritta, riga sopra riga, costruzione sopra distruzione, etc

I disegni della pianura di Nazca come sono stati tracciati?

Il frattale più vicino a quello che è successo storicamente lo troviamo osservando le stratificazioni del terreno o dei ghiacci. Questi livelli di sedimentazione ci offrono la possibilità di comprendere cosa esattamente sia accaduto sulla Terra nel corso della sua durata solida coerente con la Vita umana. Questo ‘cosa sia accaduto’ non scende nel particolare, a questo livello della ‘consultazione’, bensì ci dona il giusto colore o tono che dobbiamo conferire alla nostra capacità di osservare l’ambiente che ci circonda.

La storia ha un unico grande protagonista: il Tempo’…
Il tempo della fine – Sigismondo Panvini

Ho qua davanti tre libri aperti, in attesa di essere ‘svuotati’. Appunti scritti in forma quasi intraducibile, persino da me. Altri libri chiusi e ammucchiati disordinatamente nella stanza. Depliant raccolti in giro. Internet aperto. Cosa altro? La mia 'presenza', in grado di ordinare queste informazioni. E tutto questo solo per quanto riguarda l'attrazione accaduta nella giornata di ieri. Ogni attimo è buono per scegliere di ascoltare o per aprire ‘qualcosa’ alla pagina dettata dalla sincronicità. Tutto ci parla, ci sussurra, ci ispira

Anche noi siamo dei grandi protagonisti… che hanno scelto una 'parte' molto difficile da interpretare.

Il termine – storia, non trova nella lingua ebraica altro equivalente che ‘toledoth’: generazioni’…  Il calendario… non è solamente la scansione del Tempo; esso segna l’inizio della storia’…
Il tempo della fine – Sigismondo Panvini

Per cui – l’inizio della storia coincide con la scansione del Tempo ad opera degli Antichi. Ma la storia che cosa è? La scansione delle azioni scolpite dalle ‘generazioni’.

Arguelles ci ricorda usualmente che - l’umanità ha 'abbracciato' un Tempo artificiale, evidenziato dalla frequenza 12:60, in luogo di quella ‘lunare’ caratterizzata dallo scandire delle 13 Lune
Link 
 
Non è questo forse un frattale che definisce una qualche 'sofisticazione' avvenuta lungo il cammino spirituale umano, riflesso in quello fisico umano? Quello che è più comodo scambiare per 'forzatura', non potrebbere essere semplicemente l'opera di una 'rinuncia' verso le proprie responsabilità? 

Ossia che l'insabbiamento più autentico è stato quello di avere accettato di 'dimenticare'?

L'umano che acetta le lusinghe del Pianeta Terra, inventandosi/immaginandosi 'tutto il resto'...

Questa disarmonia insabbiata corrisponde ad una poco apparente situazione di stallo. Questa poca apparenza è determinata dal fatto che, in realtà, poco importa nell’ottica più grande del Piano Divino o dell’Universo. È nuovamente lo scoprire che ‘tutte le vie portano alla stessa meta. L’unica meta esistente corrispondente alla nostra realizzazione finale.

È difficile risultare comprensibili. Me ne rendo conto. L’interfaccia del linguaggio ci divide. I nostri codici individuali parlano lingue diverse e occorrerebbe una maggiore dose di ‘ascolto sottile’ al fine di meglio ri-comprenderci. Siamone perlomeno consapevoli… perché il ‘resto’, ciò che serve, verrà di conseguenza.

Il ramo temporale che abbiamo solcato e popolato non è quello ‘originale’, ma un effetto secondario di talune scelte e comportamenti avvenuti nel tessuto vitale del Tempo. Poco importa se, nel mezzo, si sono inserite alcune essenze/presenze a modificare il vettore originale che trasportava la Vita umana secondo le caratteristiche appartenenti e caratterizzanti quel Tempo. 

Tutto quello che è accaduto successivamente è stato solo ed esclusivamente opportuno. Opportuno significa coerente, coeso, unito, solidale, all’intenzione originale che ispira solamente il cammino, lasciando ogni possibilità aperta al gradiente partecipativo dell’esperienza. Un ‘gioco’? Ma sì. Un esperimento, un ‘Social Network’, la madre di ogni osservazione, etc

Quell’anelito che spinge i nuovi nati, in ogni loro forma, ad essere tanto gioviali e alla ricerca dell’atto continuo del gioco. Un frattale tanto chiaro da essere regolarmente mal-compreso.

Ho così tanto da scrivere che non so da che parte incominciare, anche se ho già incominciato... Non so nemmeno che via seguire, né il perché seguire una possibilità piuttosto che l’altra. Ma ora so che non ci sarà nessuna differenza in termini di ‘risultato finale o anche solo provvisorio’. La ‘vista’ si schiarirà solo camminando, uscendo dalla ‘stasi’, facendo, operando, agendo, etc. I ‘puntini’ si uniranno tutti a Tempo debito e tutto sarà ‘chiaro’…

A ‘tempo debito’:

A.1 Come un calendario influisce sulla realtà, e perché abbiamo bisogno di cambiarlo.
  • seguire il Sincronario di 13 Lune di 28 giorni rappresenta la riformulazione completa della mente umana. Il prossimo passo evolutivo potrà avvenire solo mediante questa riformulazione. Noi siamo il seme della riformulazione della mente
  • spesso, quando ci arriva una nuova informazione che non comprendiamo, smettiamo di prestarle attenzione per il fatto che fino a quel momento ci stavamo focalizzando su un'altra forma – magari erronea, però comoda per questione d’abitudine.  La tua vita e il mondo appaiono così come sono oggi, per il fatto che ti sei concentrato su certe forme. Il fatto è che il calendario gregoriano e l’orologio meccanico sono le forme fondamentali sulle quali noi, esseri umani, ci siamo concentrati
  • il calendario gregoriano che stiamo usando attualmente a livello mondiale ha delle unità di misura che non corrispondono ai cicli naturali. È un ordine irregolare. La durata dei suoi mesi varia fra 28 e 31 giorni
  • ciò che il calendario fa alla tua mente è qualcosa di così profondo, che riconciliarsi con esso è rinnovare la nostra visione del vero fondamento della vita e del pensiero umano
  • quando conduci la tua vita secondo il calendario gregoriano e l’orologio meccanico, senza chiederti da dove vengono e perché usi questi strumenti, ti stai facendo guidare da un 'programma inconscio'. Però non potrai renderti conto di questo fino a che qualcuno non te lo dirà – e questo è quello che sta accadendo proprio ora. Allora, congratulazioni. Questo potrebbe essere il primo passo per recuperare il tuo tempo
  • tieni presente che il calendario è uno strumento di programmazione. Il calendario è il primo strumento che dà tutta la sua visione e il suo sentire alla società che lo usa
  • qualunque standard di misura irregolare, erroneo e sistematicamente improbabile, quando è usato per un certo periodo di tempo produrrà un pensiero corrotto e distorto. Pensa ai miliardi di esseri umani che organizzano le loro vite in accordo con il calendario gregoriano errato e con l’orologio meccanico. Il fatto è che quasi tutto il pianeta funziona in base ad un programma inconscio.
  • quella nota come 'società globale' è una realtà guidata da una frequenza del tempo irregolare e artificiale che prende il nome di 12:60 – un calendario di 12 mesi ed un’ora di 60 minuti. Da dove proviene l’orologio?
  • quando fu creato l’orologio, non era nient’altro che un giocattolo. In seguito fu perfezionato da alcuni monaci per il loro divertimento e per svegliarsi presto per la preghiera mattutina. Quindi il popolo decise di prenderlo sul serio, lasciando che una macchina da gioco dirigesse le loro vite. E continuiamo ancora a farlo.
  • che succede quando conduciamo le nostre vite seguendo delle macchine?
  • ricorda: 'La questione della natura del tempo o dei tempi nei quali stiamo vivendo, non può essere separata dalla questione del calendario'. Speriamo che non ci sia bisogno di una guerra nucleare affinché la mente umana rifletta su questo.
  • ricorda: 'chi controlla il tuo tempo possiede la tua mente. Cambia il tuo tempo e cambierai la tua mente. Cambia la tua mente e cambierai il mondo'.

Cosa fare? A chi dare retta? Lo capiamo che c’è qualcosa da fare, vero? Oppure sentiamo che è tutto come deve essere? Attenzione a quale 'segnale' agganciamo. Faccio un esempio. Se esistono tre stazioni radio trasmittenti, in un dato luogo, diciamo una grande città, potremmo avere:
  1. Radio ‘Piano Divino’
  2. Radio ‘Anima’
  3. Radio ‘Abitudine’.
Se noi, mentre siamo agganciati a ‘Radio Abitudine’, la quale fa parte del ‘Network’ e si plasma facendo riferimento ai programmi o input che emettono le singole individualità, allora, dal punto dell’individualità l’agganciarsi alla frequenza di ‘Radio Anima’ corrisponde al percepire che ‘la via intrapresa è irta e difficile e che qualcosa di senziente si è messo sul nostro cammino, impendendo di fatto di poterlo continuare con quella spinta sufficiente e necessaria per balzare di livello’, mentre se ci agganciamo alle frequenze di ‘Radio Piano Divino’, potremo nitidamente desumere solo ed esclusivamente che ‘tutto è bene e che tutto procede secondo l’intenzione Divina’.

È chiaro? Se quei principi, autorizzati dalle nostre 'rinunce', che ci trattengono nelle 3d, permettono, giocando in ‘casa’, solo alle frequenze del Piano Divino di raggiungere gli umani, cosa che peraltro non possono in nessun modo impedire, ma allo stesso Tempo riescono a tagliare fuori la frequenza proveniente dalla nostra Anima, la quale lavorando ad un livello più basso della frequenza vibratoria, rispetto alla prospettiva Divina, riesce meglio a scandagliare la possibilità nel particolare e ad accorgersi che in questa combinazione energetica le ‘cose’ risulteranno molto più complesse e difficili da risolvere, allora… la ‘stasi’ umana si protrarrà in maniera oltremodo prolungata nel piano esperienziale delle 3d

Nulla di drammatico, per carità, tuttavia perlomeno spiacevole allorquando ci si risveglia parzialmente, si comprende ma non si riesce a liberare le ‘ali’, ancora bloccate nella mancanza vibratoria necessaria per colmare il gap.

Questo stadio ricorda molto da vicino il 'letargo invernale', oppure la stagionalità degli eventi naturali, come il seme che si deposita, attende sotto la terra e poi fuoriesce alla luce. Insomma, la 'non-azione' perlomeno apparente, che conduce all'azione Creativa, allo 'sblocco' nell'apparente.

Radio Piano Divino continuerà a trasmettere un segnale di ‘Fede’: va tutto bene, procedete così. Perché certo della potenza del proprio raggio traente, del proprio campo morfogenetico. Questo ‘va tutto bene’ è stato utilizzato molto strategicamente da quelle ‘entità di mezzo’, che hanno compreso la grande possibilità di agganciare il ‘treno umano’ per raggiungere la superficie e, in questo, lo hanno talmente appesantito da essere sprofondati insieme nell’incapacità divenuta comune di proseguire.
  
Stasi; frattale = palude o letargo. Stagionalità. Coerenza. Senso. Scopo. Missione. Evoluzione. Completamento. Conoscenza di Se Stessi...

Il Piano Divino continua ad affermare ‘tutto bene’. Dal suo livello prospettico non potrebbe essere altrimenti. Dai livelli sottostanti le ‘cose’ diventano più concrete e meno 'poetiche'. Si soffre…
 
Cerchiamo le frequenze con la nostra Anima: colei che ci parla in maniera più sensibile. Colei che ha bisogno di completarsi, ma che già ‘conosce abbastanza’ della verità superiore. Da lei deriva il concetto quantistico di on/off contemporaneo. O meglio, in lei è molto ben evidente.

Questo  è il motivo per il quale ho sempre fatto fatica a ‘colorarla’ di un certo tono cromatico. Come è possibile che un’essenza tanto alta e potente sia così ‘debole’ nel momento in cui deve completarsi nelle 3d attraverso una sua incarnazione della quale poi perde regolarmente il ‘contatto’?
 
Sono avvenimenti ‘geografici’. 

Sulla Terra 3d esistono leggi Planetarie molti forti, come la gravità ed il magnetismo. Giungere ‘lì’ e non andare via per Tempo, corrisponde a ‘perdere la memoria’

Sitchin ci parla di esseri scesi dal Cielo che hanno finito per ‘divenire terrestri’. Perché lo sono divenuti? Perché si sono fatti ammaliare dalla bellezza del Pianeta Terra e della sua Natura. Sono stati intrappolati nella ragnatela fatta d’Arte e di bellezza. 

Doveva andare così. 

La loro presenza è definita da Steiner, piuttosto che come presenza ‘aliena’, come presenza ‘spirituale’ anche se, in questo Tempo, a maggiore evidenza materialistica. Non è uno scherzo. E non riesco oggi a definire in questo articolo l’intero processo che mi si presenta davanti agli occhi dello Spirito. Pigrizia? Senso di impotenza, forse.

Di fronte a determinate ‘visioni’, ci si confronta e ci si ‘ammorba’ delle proprie difficoltà terrene impastate di Vita 3d e peso gravitazionale. Ecco un esempio molto concreto di come le diverse vibrazioni debbano trovare un punto d’incontro all’altezza del luogo geografico, che contiene l’esperienza. Vivendo fisicamente nelle 3d, diventa questo il luogo dell’incontro tra diversi parametri vibrazionali corrispondenti alle nostre diverse ‘forme’ energetiche

È stato strategico attirarci o formarci quaggiù. Il nostro ‘sforzo’ servirà a tutto, a tutti, al Tutto.

Sviluppare questa Fede equivale a sostenere che ‘tutto va bene, sempre e comunque’, ma con quel pizzico di ‘sale’ in più derivante dalla biodiversità umana, dalla capacità di immaginazione derivante, a sua volta, anche dal processo di sofferenza della storia deviata o artificiale scritta dai ‘vincitori’.

Sono diverse dimensioni che si interfacciano allo stesso istante.

Discernere tra di esse, rimanendo stabili nelle 3d, è opera altamente complessa, perlomeno se stiamo parlando di esperienze che sono alle ‘prime armi’. Attraverso il ‘Sogno’, l’Arte in ogni sua forma, la Consapevolezza, etc. è possibile forgiare alchemicamente del valore aggiunto da conferire all’equazione del Creatore.

Ognuno di noi lo può fare. Almeno uno di noi lo farà. Questo è il messaggio contenuto nel mio libro ‘Prospettiva Vita’: il seme della possibilità è stato conferito al genere umano.

Non capisco il perché, ma sento che per oggi devo fermarmi. 

Ho davanti a me molto materiale che ho attirato ieri pomeriggio e sera, tuttavia lo metterò insieme da domani in poi: forse… se sarà il caso di farlo.

Tutto ciò che sembra chiaro è corrotto e tutto ciò che sembra corrotto è chiaro... Intrappolato nei riflessi lei deve riconoscere quando una bugia viene camuffata da verità. E poi occuparsene con efficienza, spassionatamente… Non dia mai a nessuno il tempo di pensare. Lei stabilisce il tono della discussione e arriva subito al punto...

Devo dirle che ho dei grossi problemi con tutta questa cosa, nonostante il gran bisogno. Ho paura che troppo potere finisca nelle mani di troppo pochi. È sempre interesse di qualcuno promuovere nemici, reali o immaginari. Vedo qualcosa come gli occhi e le orecchie dell’America e non voglio che diventi il suo Cuore e la sua Anima
L'ombra del potere  - The Good Shepherd (Il buon Pastore)

La Seconda Guerra Mondiale o ‘Invasione dell’Europa’, doveva accadere. Oggi si sa che la Germania di Hitler è stata costruita ad arte da un potere occulto che ha preparato nel Tempo ogni tassello sincronico per giungere sino a quel punto. 

Si sa tutto e nel Web si trova tutto. Ma la Massa crede ancora ai libri di storia scritti da chi ha ‘vinto’. Anzi, finge di crederci. In realtà non crede a nulla. La cultura, questa cultura, serve a rispondere alle domande dei giochi a quiz, dove puoi anche vincere qualcosa se ti va bene. 

Questo ‘vuoto’ permette all’attento osservatore, che il nuovo passo da compiersi è quello di ritenere ognuno di noi responsabile per tutto quello che è successo. Le classi umane corrotte sono lì solo a dimostrare quanto siamo irresponsabili, noi tutti, che gli permettiamo di camminarci sopra. 

Sa chi ha dato ad Hitler il suo potere? I contabili e gli impiegati, i funzionari statali…
L'ombra del potere  - The Good Shepherd (Il buon Pastore)

Quando smettiamo di giudicare, emerge qualcosa di nuovo, che parla ancora di noi, ma in maniera più diretta. Una maniera che può fare anche molto male. Per questo motivo si scelse di 'dimenticare'.

Il potere che ha caricato a molla Hitler e tutta la schiera di personaggi analoghi, che sono sempre esistiti allo scopo di impersonificare un punto d’incontro fisico tra le intenzioni sottili, oggi viene decodificato almeno in parte dai cosiddetti complottisti, attraverso lo studio attento dei comportamenti e dei 'documenti usciti dal periodo temporale del sigillo del segreto di Stato’; allo stesso modo è Tempo di passare oltre persino rispetto a questa estrema e pesante rappresentazione della verità. Una verità che fa ancora più male di quella vellutata, al confronto, offerta nei libri di testo.

Il potere occulto sta lentamente venendo alla luce. Come reagiremo quando questo ‘potere’ indicherà noi come i diretti responsabili di quello che è accaduto?
 
Siamo pronti a sostenere questo urto terribile?

Cosa accadrà alle nostre menti, scosse dal ricordo di chi non c’è più ma c’è ancora allo stesso tempo?

Risulta comprensibile cosa significhi lo sblocco di questa ‘memoria’ in noi? Forse è meglio continuare a pensare al problema del proprio futuro incapsulato in quello della possibilità di perdere il diritto di usufruire alla Pensione? Per carità: sono due problemi autentici e ‘reali’. Ma, con tutto il rispetto, mi sento di poter affermare che – l’uno dipenda dall’altro – e che il problema della Pensione è quello che dipende da quello della ‘smemorizzazione’

Quando una 'essenza' prova un dolore troppo grande da sopportare, scatta un meccanismo automatico di preservazione dell’individuo e la mente cancella apparentemente quell’episodio. I traumi che si nascondo tra le pieghe dell’infanzia, sono stati cancellati. Allo stesso tempo quei traumi sono alla base delle problematiche che ci segnano da adulti. 

Le cause sono presenti ma non accessibili attraverso la normale conduzione esistenziale. I farmaci curano il dolore, non la sua fonte. Perché la ‘Medicina’ ha anch’essa perduto il ‘cordone ombelicale’ con la sua Natura primigenia, probabilmente allo stesso modo per nascondere uno schock patito anticamente:

la divisione della sapienza unica in brache a compartimenti stagni.

Un vero e proprio atto di dolore per coloro che lo hanno vissuto sulla propria pelle. Un vero e proprio ‘manto oscurante’ per coloro che sono seguiti a ruota, cancellando l’episodio patito dalle generazioni precedenti.

Pensiamo, allo stesso modo, alla presenza silente di un Pianeta distrutto all’interno del Sistema Solare. Quale disarmonia emette tutt’ora? Quali effetti irraggia la sua ‘presenza non presente’?
 
Ne siamo consapevoli? Riusciamo a capire che il nostro comportamento risente di quell’effetto? E cosa stiamo facendo per guarire quella ferita?

Noi siamo i responsabili in quanto 'qua', ora, adesso.

Qualsiasi cosa sia accaduta nel passato, noi dobbiamo rimetterla a posto. È un nostro dovere preciso: una legge.

Sino a quando anche solo non lo capiremo, continueremo a generare Karma negativo, perpetuando la situazione cardine nel Tempo e nella trama della possibilità.

Dipende da noi…

Sapendo quali sono i 6 nagual, possiamo constatare che nel Dreamspell e nel Telektonon essi corrispondono a 4 pianeti:
  1. Nettuno... significa che la Memoria e la Meditazione sono bloccate
  2. Saturno... significa che l’Intelligenza è bloccata
  3. Giove... significa che la Fioritura è bloccata
  4. Mercurio... significa che la Purificazione e l’Amore sono bloccati.
Sono questi i poteri più importanti da aprire per la Fine del Ciclo
  • Memoria
  • Meditazione
  • Intelligenza
  • Fioritura
  • Purificazione 
  • Amore.
Dunque questi sono i blocchi su cui dobbiamo lavorare, i nodi che dobbiamo sciogliere...
Link  

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 8 giugno 2012

Il sussurro che ci veicola.




Oggi SPS si occupa di una questione ‘da Bar’, a prima vista. L’argomento trattato si presta, ed è tipico, per qualche battuta ironica, al bancone, mentre si sorseggia quella strana miscela scura chiamata caffè.

Viviamo in un Mondo particolare in cui il Calciatore prende lo stipendio a prescindere dalla qualità del suo gioco durante la Stagione Calcistica. Quello che ‘scatta’ è solo l’incentivo per ogni gol segnato o per il passaggio di qualche turno o la vittoria di qualche competizione. 

Se durante la 'Stagione' il rendimento del singolo è al di sotto del ‘com-pensato’, non accade di certo una decurtazione dello stipendio. Al limite, l’anno successivo quell’individuo verrà messo sul Mercato.

Ossia, non esiste un vincolo contrattuale che rapporti, per la Stagione in corso, una ri-parametrizzazione negativa dello stipendio in funzione del basso rendimento del singolo Giocatore. Almeno che sappia io, non esiste. Stiamo parlando di un Mondo molto simile a quello Faraonico, per inciso, in termini di denaro sonante circolante. 

Un Mondo abituato a guadagnare cifre rilevanti a prescindere da ogni ‘intemperia’ possibile ed immaginabile.

Il Mondo della Politica è molto simile a questo appena accennato. Anche nella Politica sembra che non esista il concetto di ‘responsabilità’. Al limite si cambia ‘squadra’. 

Le ‘poltrone’ o un ‘posto’, per un elemento abitante di un simile Mondo, si trova sempre, a prescindere da quello che ha caratterizzato il proprio ‘passato’. Il Tempo scorre via nel dimenticatoio dell’Opinione Pubblica, indaffarata a correre dietro ai mille problemi giornalieri.

Leggiamo la notizia di oggi:

Se più pagato, il politico lavora meglio a livello locale.
Uno studio accademico italiano dimostra che incentivare economicamente i politici stimola performance migliori.
 
Al tempo della crisi, associare la parola politica a quella stipendi suscita istinti bassi. Eppure in uno studio, pubblicato anche sul Journal of European Economic Association intitolato ‘Do Better Paid Politicians Perform Better? Disentangling Incentives from Selection’, gli accademici Tommaso Nannicini (Dipartimento di Economia dell'Università Bocconi) e Stefano Gagliarducci (Università di Roma Tor Vergata) dimostrano che ci sono casi in cui pagare di più i politici garantisce performance migliori e anche una gestione della macchina pubblica più efficiente
 
Tra i motivi per cui si contestano le paghe ai politici, in primis c’è l’incompetenza. 

È pur vero che, per certi professionisti, lasciare vantaggiose posizioni nel settore privato avrebbe senso solo con  un risarcimento adeguato in ambito pubblico. Un aumento della retribuzione, potenzialmente, attirerebbe persone più qualificate, e, al fine di una rielezione, costituirebbe sicuramente un surplus di stimoli.

Empiricamente, lo studio di Nannicini e Gagliarducci utilizza un data-set che copre le annate dal 1993 al 2001 di tutti i comuni italiani, in un contesto in cui il salario del sindaco cresce a step, con l’aumento dimensionale della popolazione. Gli autori attuano il confronto tra i sindaci delle città immediatamente sotto e immediatamente sopra la soglia di 5mila abitanti, per verificare gli assunti di partenza. 
 
Passiamo alla casistica sul campo:

in un comune con oltre 5mila abitanti, un sindaco ha in media un’istruzione più alta, il 6,4%, che corrisponde a più di 14 anni sui banchi,  rispetto a un collega che opera in un comune più piccolo. Il salario è più alto del 33% rispetto a un amministratore che governa una città con una popolazione tra 3.000 e 5.000 abitanti. Ecco che aumenta, conseguentemente anche al livello di scolarizzazione, la presenza di  avvocati e manager coinvolti nell’attività politica locale
 
Esaminando invece gli aspetti che più investono la vita del cittadino, come tasse, tariffe e spese, nel comune di un politico meglio retribuito subiscono una decurtazione rispettivamente dell’86%, dell’11% e del 22%. Laddove, poi, c’è un limite di due mandati per i sindaci, l’aumento di stipendio è legato più a nuove competenze acquisite che agli incentivi di rielezione. Le conclusioni dello studio, insomma, sembrano suggerire che laddove il politico, a livello municipale, è più pagato, saranno più alte le performance della gestione delle pubbliche cose ma anche il suo stesso background.

Tuttavia, è difficile estendere i risultati dell’esperimento locale ad altri parametri: come sottolineano gli studiosi, a causa del carattere locale di questo esercizio empirico, non è possibile determinare in assoluto il livello ottimale dei salari. L’ostacolo è identificare il limite superiore oltre il quale il beneficio in termini di welfare, dato dal pagare i politici di più, sia completamente compensato dall’aumento del salario stesso.  A livello nazionale, poi, bisognerebbe capire in che modo pagarli di più ridurrebbe la spesa pubblica. Di certo, con più competenze, e con stipendi manageriali, non ci sarebbe più spazio per certe imposizioni e cooptazioni: 

il cittadino andrebbe alle urne con una consapevolezza diversa, di mercato, per reclutare il cittadino più competente.
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Curioso, vero? Non so se ridere o piangere! 

Il Politico ha già tutta una serie di ‘privilegi’ degni di un Re, proprio come un Calciatore. Pagarlo di più a cosa equivale? Equivale a continuare nella modalità imperante di legare la responsabilità al guadagno, effetto che già è dilagante e che ha già compiuto un oceano di danni in termini di ‘credibilità’, sia del ‘luogo’ amministrato, sia della persona che amministra.

La Massa ha di fatto sfiduciato l’intera classe Politica, ma il ‘bello’ è che ogni individuo che provi a tentare ‘quella via', diventa come il tipico Politico

Perché? Perché è una Forma Pensiero che sorregge quel Mondo, un Campo di Energia Vivente che necessita ormai di essere alimentato in una certa maniera.

Nato dal comportamento permesso dalla Massa, adesso intende solo sopravvivere. Chiunque vada nei Palazzi del Potere diventa come ogni altro presente fra quelle mura. Lo stipendiare di più è solo una illusione, anzi una pericolosa modalità, che attira quella tipica figura umana caratterizzata dall’opportunismo dell’effetto tentacolare del ricoprire una certa ‘carica’ pubblica, con tutto quello che ne consegue in termini di 'impunità'.

Avvocati, Medici e quant’altro, non sono migliori rispetto ad individui che svolgono altre attività, ossia non v’è nessuna certezza che un appartenente ad una corporazione piuttosto che ad un’altra, sia migliore o peggiore, semmai esiste solamente la certezza della conformazione, dello ‘spessore umano’, che contraddistingue la tal persona a prescindere dal suo inquadramento sociale:

le famose 'etica e morale'.

Si soffre di un certo ‘parassitismo’ in ogni ambito dell’esistenza. Laddove esiste una terra dorata, come quella del Calcio o della Politica, giungeranno certamente individui attratti dal luccicare di quel ‘gancio’. I troppi privilegi conducono diritti verso l’attrazione di quelle personalità più affini alla maestria di quel ‘profumo’.

L'opportunismo di uno è l'arte politica di un altro.
Milton Friedman

È il solito stato illusorio che permea il pensato e l’osservato.

È difficile scorgere alternative quando non è possibile interagire con l’amministrazione del Potere. Di fatto, oggi come ieri, la popolazione è ‘spuntata’ rispetto alla teorica facoltà di intervenire nel processo decisionale dell’amministrazione del Paese.

Chi decide non è certamente la Massa, anche se è la Massa che decreta il ‘successo’ di ogni iniziativa. Pensiamoci bene. È solo una certa ‘malizia magica’ che ha sedotto la Massa nel corso del Tempo. E, come SPS ripete da molto Tempo, il riferimento più vicino per assonanza e 'risultato pratico' è quello di ‘Incantesimo’…

L'incantesimo è la concentrazione di energie volitive verso un preciso scopo, comprendente l'alterazione del comportamento naturale delle cose o della volontà delle persone.
 
Quasi ogni tradizione pagana, magica e persino religiosa organizzata, ha le sue idee precise rispetto a questo aspetto pratico del lato mistico della vita. Alcuni addirittura aborrono anche solo l'uso di questo termine, ma spesse volte compiono comunque dei gesti o dei rituali con il preciso scopo di apportare energia a un loro desiderio affinché quest'ultimo si avveri.
 
L'incantesimo può essere veicolato da parole o da strumenti dedicati a tale scopo, come sigilli, amuleti, talismani, pentacoli, erbe e piante, olii, incensi, rituali, ecc. con a volte il supporto di invocazioni di divinità o entità varie, oppure di evocazioni.
 
Dal punto di vista strettamente etimologico l'incantesimo dovrebbe richiedere l'uso della voce, la ripetizione di parole più o meno in rima, una cantilena, ecc. infatti deriva dal latino incantare con il significato di ‘cantare formule magiche’.
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Sembra così bizzarra questa citazione da Wikipedia, ma in realtà le parole descrivono solo e semplicemente il modello che è stato costruito ‘attorno a noi’. Le città, soprattutto, sono le sedi degli incantati. 

Un modello Antisistemico che progressivamente svuota in ogni direzione, da dentro a fuori e da fuori a dentro. Le ‘formule magiche’ vengono cantate  e scritte ogni giorno attraverso il ‘come si vive’. Tutto è volto a far recitare determinati rituali propiziatori e manutentori dell’Incantesimo o ‘status quo’ o ‘paradigma’.

Come si può ipnotizzare un essere vivente? Quali ‘potenzialità’ ha l’ipnosi?
 
Sono diverse le potenzialità dell'ipnosi documentate scientificamente. Il soggetto in ipnosi può modificare la percezione del mondo esterno; può percepire stimoli che in realtà non ci sono e non percepire quelli che sono presenti; può distorcere percezioni di stimoli effettivamente esistenti creando illusioni.
 
In ipnosi è possibile modificare il vissuto sensoriale; il vissuto di schema corporeo e in particolare è possibile un controllo del dolore. Il soggetto in ipnosi può orientare con facilità la propria introspezione nei diversi settori del suo organismo, può ampliare o ridurre le sensazioni che provengono dall'interno del suo corpo, può alterare i parametri fisiologici avvertibili come il battito cardiaco, il ritmo respiratorio, la temperatura cutanea.
 
Con l'ipnosi è possibile entrare nella propria storia e variare i criteri di elaborazione dell'informazione in ingresso; è possibile modificare i significati che il soggetto ha dato in passato alle sue esperienze fruendo delle alternative che possedeva. Si possono ottenere dei cambiamenti nella continuità della memoria (amnesie parziali o totali).
 
È inoltre possibile accentuare la possibilità di ricordare; è possibile che il soggetto ricordi esperienze anche molto remote.
 
I meccanismi psicodinamici regolatori del comportamento sono più accessibili e le resistenze sono più facilmente superate. In ipnosi variano i parametri di valutazione spazio-temporali e la valutazione critica.
 
Le emozioni sono una risposta dell'organismo a momenti dell'esistenza. Mentre nello stato di veglia il controllo volontario delle emozioni pare essere un compito particolarmente arduo, in ipnosi queste possono essere modificate sia nella direzione dell'accentuazione sia nella direzione opposta della riduzione; e vi è inoltre la possibilità di passare repentinamente da un'emozione all'altra in relazione ai suggerimenti che vengono impartiti dall'ipnotista.
 
Attraverso l'ipnosi il soggetto può apprendere a smorzare la sua risonanza emotiva. Il senso dell'Io può essere distaccato da un'ampia varietà di tipo di informazioni e situazioni ai quali è normalmente applicato. In un soggetto in regressione d'età l'emergere di un ricordo con tonalità affettiva particolarmente coinvolgente può essere vissuto non come esperienza propria ma semplicemente come informazione neutra attinta dalla memoria. Il senso dell'Io può anche essere distaccato dal proprio corpo come avviene per la non percezione del dolore.
 
In ipnosi esiste la possibilità di alterare la qualità e la quantità del controllo della muscolatura volontaria, della motilità e in particolare di modificare alcune modalità di funzionare del nostro organismo, credute al di fuori di ogni controllo volontario, quali quelle del sistema neurovegetativo, del sistema neuroendocrino e del sistema immunitario. Tutte le possibilità di comportamento elencate non possono essere ovviamente pensate come realizzabili allo stesso livello da tutti i soggetti, almeno immediatamente, in quanto sono coinvolti predisposizione genetica e tempi di apprendimento.
 
Tecniche.
Le tecniche di gestione dell'ipnotismo, specialmente in ambito terapeutico, sono cambiate nel tempo in relazione alla maggior conoscenza e ai diversi criteri di interpretazione del fenomeno. Si è transitati dai ‘passi’ di F.A. Mesmer, dalle tecniche che cercavano di indurre rilassamento e sonno, dalle suggestioni dirette all’eliminazione dei sintomi, per giungere con Milton Erickson e altri studiosi alle elaborate tecniche di visualizzazioni guidate e di regressioni di età orientate alla definizione e rielaborazione delle dinamiche inconsce per finalità psicoterapeutiche.
 
Le tecniche elaborate nel tempo sono state verbali, gestuali, attive, passive, di tensione, di rilassamento, dirette, indirette, mascherate, esplicite, accompagnate da comunicazioni visive, tattili, sonore e posturali.
 
Oggi che l'ipnosi non è più solo interpretata come uno stato rigido da ricercare (trance) per poi inserire suggestioni, ma come un modo di funzionare dinamico caratterizzato dall’abilità del soggetto a realizzare ideoplasie (monoideismi plastici) attraverso l’orientamento adeguato della propria rappresentazione mentale, si sono ben definiti i criteri per l’elaborazione di tecniche efficaci. 

È necessario che l'ipnotista abbia ben chiaro e ben definito l’obiettivo da raggiungere, ossia qual è l'idea che deve esprimersi plasticamente, qual è il comportamento da realizzare e qual è la rappresentazione mentale che li definisce in maniera adeguata

L'idea da realizzare deve essere fatta propria dal soggetto con cui si opera perché possa attivarsi il dinamismo atteso.
 
Perché la rappresentazione mentale possa essere espressa in termini fisici e/o di comportamento deve essere ‘carica della valenza giusta’ (credenza, motivazione, aspettative, orientamento e attenzione). Un ulteriore accorgimento, è che, ovviamente, l’azione definita dall’obiettivo deve essere di possibile realizzazione per il soggetto in virtù della sua costituzione psicofisica e delle sue potenzialità di apprendimento…
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Ok? Adesso pensiamo a come è costituita la realtà che ci circonda. Ognuno di noi è un target ambito da ogni 'azienda' e da ogni tipo di Potere, perché ‘noi valiamo’.

Perché è la Massa che deve esprimere il consenso, anche se questo consenso è di fatto ‘rapinato’ attraverso le tecniche più ‘raffinate’ a disposizione della conoscenza Antisistemica. Tecniche che i film, ad esempio, ci hanno da sempre fatto conoscere.

Come ricordava il Dr. Couè, è per autosuggestione che ‘caratterizziamo’ il nostro comportamento.

L’autosuggestione non è altro che il frattale del consenso, ossia di quella forma di ‘collaborazione inconscia’ a cui mira da sempre il Potere. È meglio avere il consenso in maniera sottile, piuttosto che risvegliare troppo l’attenzione degli individui. A livello subliminale, infatti, siamo raggiunti in una miriade di modalità diverse, tutte atte a generare influssi di auto soddisfacimento virtuale, ma con effetti pratici 'indotti'.

Come se ci fosse ‘qualcuno o qualcosa’ che ci sussurrasse continuamente nelle orecchie ‘cosa dovremmo fare’. Nel film ‘The Presence’ ci viene fatto chiaramente notare questo meccanismo, senza per oggi andare particolarmente nel campo del non manifesto e delle entità parassite. 

Come può, allora, il Politico migliorare la gestione della ‘cosa pubblica’ se è egli stesso sotto Incantesimo? Se è indotto a comportarsi come non vorrebbe

È questo quello che accade nei Palazzi del Potere. 

La recita continua di ‘rituali’ mascherati da abitudini e consuetudini hanno comportato l’avverarsi nelle 3d degli effetti concreti riportati nelle ‘formule magiche’ recitate a memoria senza saperlo.

Forme pensiero nella mente e al di fuori della mente.

Anche se lo Studio riportato fosse solo una provocazione, il suo effetto contagioso ha, comunque, il potenziale di procurare l’avvelenamento di molte persone raggiunte da una simile possibilità, anche solo ventilata nel Web o sui giornali o in televisione. È una strategia sottile a cui partecipiamo tutti, di volta in volta chiamati ad intervenire per competenza, ambito lavorativo o corporativo, ambito familiare, etc.

Siamo tutti disposti, polarizzati, ad alimentare questa forma vivente che chiamiamo realtà. 

Una delle tante e certamente non l’unica. 

Probabilmente, però, la ‘migliore’ per questo momento storico particolare. Il termine ‘migliore’ non è utilizzato ironicamente, bensì è inerente all’insegnamento che questa versione del Mondo veicola con tanta precisione e responsabilità.

Dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 24 maggio 2012

Tra le righe...




Leggiamo delle news economiche abbastanza ‘fresche’, per renderci conto di alcune verità espresse tra le righe da esponenti di ‘primo piano’ della responsabilità sociale:

Grilli: nessun allarme fuga da debito Italia, spread volatili.
‘Non siamo in allarme: 

i mercati sono volatili e gli spread vanno su e giù. 

Non leggiamo molto le agenzie di rating perché non sono molto attendibili’

Così il vice ministro all'Economia, Vittorio Grilli, a chi gli chiedeva su un possibile ritiro degli investitori dall'acquisto di bond italiani e spagnoli dopo il report di Fitch.
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Le agenzie di rating non sono molto attendibili.

Fed: Kocherlakota, l’inflazione segnala che l’economia è vicina alla piena occupazione.
L’andamento dei prezzi ci dice che l’economia statunitense è più vicina di quello che generalmente si pensa alla piena occupazione. Lo ha dichiarato Narayana Kocherlakota, il presidente Federal Reserve di Minneapolis

‘La dinamica inflattiva –ha detto Kocherlakota nel corso di un intervento- ci dice che probabilmente il mercato del lavoro non è lontano dalla condizione di piena occupazione’

Secondo Kocherlakota è tempo che la Banca centrale statunitense abbandoni le politiche ultra-espansive degli ultimi anni. ‘Come ho già detto in passato, le politiche della Fed dovrebbero tener conto di questi segnali’.
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Probabilmente il mercato del lavoro non è lontano dalla condizione di piena occupazione.

Draghi (Bce): project bond hanno senso solo con unione fiscale.
Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ribadisce: 

per poter pensare di dare vita a project bond comunitari la Ue dovrà prima raggiungere un'unione fiscale, altrimenti questo genere di strumenti ‘non hanno senso’. 
 
Draghi lo avrebbe spiegato ieri sera al termine della cena ‘informale’ dei capi di governo della Ue-27 tenutasi a Bruxelles, secondo quanto riportano stamane le principali agenzie stampa.
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La Ue dovrà prima raggiungere un'unione fiscale.

Ue: Grecia si impegni e resti in euro, Merkel ferma su eurobond.
Nella nota emessa alla conclusione del vertice, oltre alla necessità che Atene non esca dall'eurozona, i leader hanno anche insistito sul suo approccio agli aiuti. ‘Siamo pienamente consapevoli dei significativi sforzi già fatti dai cittadini greci. La zona euro ha mostrato solidarietà notevole, avendo già elargito insieme con il Fmi circa 150 miliardi di euro a sostegno della Grecia dal 2010’, afferma la dichiarazione, promettendo che ‘i fondi e strumenti strutturali saranno mobilitati per portare la Grecia su una via verso la crescita e la creazione di lavoro’. 

I leader Ue, nello stesso testo, ricordano anche che la Grecia deve rispettare gli impegni e procedere verso la soluzione della crisi: 

Continuare le vitali riforme per ristabilire la sostenibilità del debito, favorire gli investimenti privati e rinforzare le sue istituzioni è la migliore garanzia per un futuro più prospero nell'area euro. Ci aspettiamo che dopo le elezioni, il nuovo governo greco faccia quella scelta’…
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Continuare le vitali riforme per ristabilire la sostenibilità del debito.

Ue: Monti, vertice promettente ma serve fare di più.
Per la cena informale dei leader europei a cui ha partecipato, il presidente del Consiglio Mario Monti esprime una moderata soddisfazione, mitigata dalla consapevolezza che l'Europa è ‘una bellissima creatura’, ma che per compiere significativi progressi ha bisogno di tempo.
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Consapevolezza che l'Europa è ‘una bellissima creatura’.

Quindi:
  • le agenzie di rating non sono molto attendibili
  • probabilmente il mercato del lavoro non è lontano dalla condizione di piena occupazione
  • la Ue dovrà prima raggiungere un'unione fiscale
  • continuare le vitali riforme per ristabilire la sostenibilità del debito
  • consapevolezza che l'Europa è ‘una bellissima creatura’.
Se ci mettiamo anche il fatto che il tutto ruota attorno alla questione dell’adozione o meno degli Eurobond, diciamo una ‘scelta’ di facciata… mi viene naturale osservare certe sfumature nella questione ‘crisi economica europea’:

l’aspetto illusorio, seppure concreto nelle 3d per la Massa, viene tranquillamente bypassato dalla ‘consapevolezza’ usuale degli uomini dell’amministrazione Antisistemica.

Questo aspetto va 'capito'...

La non attendibilità concreta di certi ‘organismi’, capaci di influenzare eccome il tessuto sociale, è chiara solo per certe ‘autorità’, infatti come si potrebbe sostenere che l’economia americana è attualmente definibile come ‘pienamente occupata’? 

Eppure a quanto sembra è proprio così. 

C’è uno scollamento tra realtà respirata dalla Massa e realtà ‘altra’. Il fine o filo conduttore è il perseguimento di un obiettivo ‘Unico’, ora Europeo poi Globale…

È chiaro che il ‘debito’ viene protetto e preservato. 

Il futuro del debito è una chiave capace di condizionare la Vita di miliardi di persone. Perché perdere questo vincolo di potere?

Creature come l’Europa sono bellissime dal punto di vista di chi detiene il ‘Potere’ o da quello più autentico di coloro che sono già in equilibrio con se stessi. Per tutti gli altri è solo 'notte fonda'... e comunque una bella esperienza per scopi evolutivi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com