Quando come un coperchio,
il cielo basso e greve schiaccia l'anima…
Spleen, I fiori del male – Charles Baudelaire
La ‘malattia’ di cui generalmente più si soffre al Mondo, è quella definita indirettamente dal ‘Paradosso di Moore’, di cui abbiamo scritto ieri.
Il paradosso di Moore è un paradosso formulato nel 1942 da George Edward Moore, che tratta dell'assurdità di affermare una proposizione e contemporaneamente affermare di non crederci…
Nella formulazione tipica di questo paradosso, questo si traduce in ‘piove ma io non ci credo’…
Il paradosso non si pone nel caso di una seconda o terza persona: l'affermazione ‘piove ma lui non ci crede’ non ha alcuna paradossalità.
Il carattere paradossale, quindi, viene dall'affermazione in prima persona…
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L'introduzione sensoriale, orientante e ripescante dal paradosso (come Neo quando viene ripescato dalla Nabucodonosor), è relativa alla cosiddetta 'terza persona' o, meglio, all'astrazione rispetto alla 'prima persona':
- dalla visione 3d dell'Io, alla sua visione meta 3d
- dalla visione dell'Io, alla sua visione.
Un bel cambio di prospettiva...
Ecco, finalmente colto a pieno, quel senso di ‘stranezza’, di noia, di spleen, che ci coglie ed avvolge senza apparente motivo, di tanto in tanto, come un film appiccicoso, che rimane addosso nel Tempo, persino oltre alla sua dimenticanza. Come portando un peso dimenticato e agganciato alla caviglia.
In francese, spleen rappresenta la tristezza meditativa o la melanconia.
Il termine venne reso famoso durante il Decadentismo dal poeta francese Charles Baudelaire, ma era utilizzato anche anteriormente, in particolare nella letteratura del Romanticismo... Lo spleen decadente è una forma particolare di disagio esistenziale le cui motivazioni non risiedono in episodi specifici, ma rimandano alla natura sensibile del poeta nel suo complesso...
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Siamo consapevoli che qualcosa nel Mondo ‘non vada’, ‘non sia a posto’. Lo sentiamo tutti, vero? Eppure continuiamo a vivere per inerzia. Senza la ‘forza’ per veicolare quello ‘strano senso’ al vertice di noi, ossia al livello di emersione consapevole. Vivendo di questa 'non forza', rientriamo nel loop del ‘Paradosso di Moore’:
lo so, ma non ci credo.
Una simile situazione, rende, nel Tempo, come insensibili e staccati da se stessi, cioè veicola a noi uno stato di malattia. E, oggi, la società è pressoché interamente ospedalizzata, rendendo molto bene l’idea di Moore:
- la scienza ha fatto progressi da gigante, ma la società è sempre più ammalata
- si vive sempre più a lungo, ma si è sempre sotto cura.
Allora, a che servono detti 'progressi'?
Queste realtà alimentano forme pensiero alitanti attorno a noi ed attorno all’intero Pianeta, che col proprio magnetismo naturale, trattiene tutto a sé, come nell'esempio concreto di osservare il senso della presenza dell'atmosfera terrestre.
Ad esempio, la Saudade (una specie di ricordo nostalgico, affettivo, di un bene speciale che è assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo. Link) è un esempio di tristezza, che si basa su una sorta di paradosso, che altro non è che la descrizione sensoriale di un loop:
- mentre si vive in Patria, non si sta bene (l’erba del vicino è sempre più verde)
- quando si è al di fuori della Patria, essa manca.
Eccolo, 'bellissimo' il loop:
- l'uomo si ricostruisce una patria sotto qualsiasi lembo di cielo. Johann Gottlieb Fichte
- l'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio. Gustave Flaubert.
Il tutto viene meglio ‘digerito’ sotto all’angolatura prospettica del Kybalion:
Iv - Il Principio della Polarità.
‘Tutto è duale; tutto è polare. Per ogni cosa c'è la sua coppia di opposti. Come simile e dissimile sono uguali, gli opposti sono identici per natura, e differiscono solo di grado. Così gli estremi si toccano.
Tutte le verità non sono che mezze verità, e ogni paradosso può essere conciliato’.
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Allo stesso modo, l’Uno e la disintegrazione sociale sottintendono allo stesso principio:
Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami....
le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare.
Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. Morpheus
Sappiamo molto bene, noi di SPS, che il Sistema è in realtà l’Antisistema:
diamo a Cesare quel che è di Cesare. Identifichiamo la Luce per la Luce e la sua gradazione per la Tenebra, con idee estremamente chiare.
La Luce è come invertita, nelle 3d, lungo il proprio cammino dalla sorgente alla sua terminazione. Le ultime scoperte sui Buchi Neri riportano che, in realtà, essi non distruggono ogni tipo di informazione inghiottita, ma la redistribuiscono sotto altro aspetto. Il che equivale a sostenere l’ipotesi che l’informazione venga codificata e rimessa in circolo, ossia che potrebbe anche subire quel processo d’inversione, che l’umanità esperimenta sulla Terra, come se i Buchi Neri fossero degli immani impianti di veicolazione, molto simili a quelli di condizionamento per l’aria, inventati dall’ingegno umano.
La Luce si diffonde dall’alto e viene filtrata da sistemi di 'paratie naturali', che la Kabbalah definisce Sephirot:
attraverso esse, Egli può proiettarsi sul mondo e gli uomini…
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Manteniamo dei fermi paletti, attorno a noi, così che ci si possa vincolare stabilmente. Ecco a cosa equivale il nostro stazionamento sulla Terra. Che cosa fa una nave per fermarsi in un dato punto della superficie acquea? Getta l’ancora, ossia si zavorra:
lancia un ‘peso, legato a sé’, sul fondo dello scenario che attraversa; l’esatta metafora della storia umana.
Da quel punto (l'equipaggio) può ‘scendere ad osservare, praticamente, la realtà del Mondo che circonda’ e, ovviamente, non potrebbe scendere in un Mondo di sole acque, per cui la solida realtà terrena equivale all’esperimentare anche tutta la ruvidezza del suolo calpestato.
Una volta sbarcati/nati/incar-nati, gli individui rimangono fermi ed impigliati alla realtà che contiene.
L’osservato diventa osservatore e viceversa, legati insieme dalla fenomenologia del luogo e del campo energetico delle entità in gioco. Nel Tempo si sprofonda, dimenticando ‘chi si è’ e ‘perché si è venuti’. Il frattale è contenuto nella tipica situazione del cammino delle notizie nel Mondo, soprattutto occidentale:
perché le notizie scompaiono, dopo un certo periodo di Tempo, dal Web?
Fateci caso. Se linkate in un articolo nel vostro Blog, una notizia, questa, dopo un certo lasso di Tempo sparirà dalla sua posizione, una volta linkabile. Perché accade? Per una questione di ‘spazio’? Potrebbe anche essere. Per una questione di obsolescenza? Anche questo potrebbe essere vero.
Personalmente preferisco pensare che le notizie non scompaiano ma cambino di sede. Come se un Buco Nero le codificasse in altra maniera, contribuendo così a mutarne anche la relativa allocazione spaziale.
È importanza mettere una data di pubblicazione riferita ad ogni notizia.
Ancorandole al Tempo, risultano meglio interpretabili a priori, ossia si permette la loro memorizzazione in noi, perché in questa maniera è possibile capire, facendo un passo indietro posizionale, come funzioni l’irrorazione del tessuto sociale, come venga alimentata e manipolata l’informazione, come il tutto venga attualizzato e smembrato, regolarmente, al fine di alimentare quella logica del paradosso, che corrisponde al vivere sotto ad un cielo sempre grigio, ossia condizionato…
Vediamo un esempio, a tal proposito, con una notizia che risale al venerdì, 1 luglio 2011 (14:56). Una notizia che, stranamente, è ancora presente ed ancora linkabile in Yahoo:
Investi in Borsa? il Fisco ti punisce.
Investire in Borsa potrebbe presto diventare un lusso. Tra le misure in arrivo con la manovra economica del Governo sono previste imposte sulle transazioni finanziarie che colpirebbero tutti gli investitori e non solo gli speculatori. Così, in attesa che venga varato il testo definitivo - e che passi quindi all'esame delle Camere (è previsto il voto di fiducia per evitare modifiche in aula) - si è già scatenata la protesta di broker e operatori...
Tra le misure previste dalla manovra e inserite nella bozza fatta circolare nella maggioranza, è prevista una tassazione separata sul trading finanziario degli istituti di credito, nella misura del 35%.
L'obiettivo dichiarato è combattere i facili guadagni che le banche conseguono attraverso una compravendita forsennata di prodotti finanziari, spingendole quindi a concentrarsi maggiormente sulla concessione di prestiti alle famiglie e alle imprese...
In particolare i grandi gruppi italiani che hanno un'esposizione internazionale potrebbero spostare le attività di trading presso le controllate estere, aggirando così il problema. A quel punto sarebbero penalizzati gli istituti più piccoli e i loro azionisti, platea che comprende anche le fondazioni bancarie (che usano i dividendi per finanziare attività culturali sui territori di riferimento) e i risparmiatori privati.
Il giallo del bollo.
Ancora da chiarire, poi, la paventata introduzione di un'imposta dello 0,15% sul trading di Borsa. La misura contenuta nella bozza finita sul tavolo dei ministri potrebbe essere cancellata, secondo i rumors più recenti. Ma di certo non c'è nulla e la sola ipotesi ha messo in allarme il mercato, con broker e risparmiatori a fare fronte comune.
Una misura del genere toglierebbe competitività al mercato italiano, per cui gli intermediari chiuderebbero bottega (magari trasferendosi all'estero, con ricadute negative in termini occupazionali e di gettito per il Fisco), mentre i risparmiatori privati si terrebbero ben lontani dalla Borsa.
Tutto il contrario di quanto viene predicato da anni dagli economisti, che vedono proprio nella scarsa 'democratizzazione' della finanza uno dei limiti allo sviluppo del settore nella Penisola.
In ogni caso, una marcia indietro sul fissato bollato porterebbe a un buco rispetto alle entrate previste dal Governo, che verosimilmente andrebbe a cercare una compensazione nello stesso settore. La voce più consistente prevede l'introduzione di un'imposta sul deposito titoli, altra misura che colpirebbe anche i piccoli risparmiatori.
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Che cosa è accaduto a tutti questi fieri propositi, che al Tempo dell’acuirsi della crisi italiana, erano stati passati come assolutamente necessari, agendo a livello di pathos sul campo energetico della Massa e costringendola ad emettere ‘radiazioni’ alimentanti, di conseguenza, qualcosa annidato tra le pieghe degli eventi?
Il parto ha riguardato esclusivamente la decisione di uniformare la tassazione sulle rendite d’ogni tipo, portandola al 20% dei guadagni, ma di fatto non cambiando di una virgola l’impalcatura sulla quale si sorregge la speculazione finanziaria, dal momento in cui, è chiaro, che l’aumento della tassa va a colpire tutti indistintamente, ossia facendo ancora ‘orecchie da mercante’.
Una misura del genere toglierebbe competitività al mercato italiano, per cui gli intermediari chiuderebbero bottega (magari trasferendosi all'estero, con ricadute negative in termini occupazionali e di gettito per il Fisco), mentre i risparmiatori privati si terrebbero ben lontani dalla Borsa.
Il fatto che i risparmiatori privati si tengano ben lontani dalla Borsa è una autentica benedizione, perché al momento attuale costituiscono solo carne da cannone. In quanto agli intermediari, beh… Ognuno si metta una mano sulla propria coscienza.
Possiamo continuare a vivere ‘turandoci il naso’, per dirla alla Montanelli?
Chi si ricorda dei propositi temporali? Chi riesce a comprendere il grado di coerenza di una entità, che pontifica e poi dimentica, perchè certa che tutti dimenticheranno? Il sistema infrastrutturale dei Media conta su questa certa 'non azione' della Massa e svela una strategia del Controllo ben evidentemente nascosta tra i dettagli... Allo stesso Tempo, rivela come esista nella Massa un'area temporale di ancoraggio delle informazioni, che poi transita ad un livello diverso del relativo stoccaggio. Uno stoccaggio anzitempo, che avviene a scatola chiusa, senza prendere in considerazione il senso del contenuto, in maniera cieca e asfittica.
La competitività di un Mercato, evidenzia, già di per sé, un aggettivo fuori luogo. Essere competitivi non significa annichilire il prossimo, come fanno proprio quei Mercati, a cui ci riferiamo, ma rispettare, onorare e ringraziare la presenza ‘altra’, grazie alla quale si possono trovare forze inaspettate al proprio interno, giungendo alla realizzazione di risultati pratici a partire da basi etiche e sostenibili nel Tempo.
L’attuale forma di competitività è figlia di epoche fosche, caratterizzate dalla corsa alla sopravvivenza, in cui ogni individuo era come un lupo alla ricerca di carne da sbranare ad ogni costo, in preda agli istinti più incontrollabili…
Ecco un esempio del come una certa forma di abitudine inerziale, si ancori al substrato inconscio della memoria di Massa e rimanga nelle corde della società come fumo o aria direttamente respirabile.
Perché gli scandali si chiamano ‘-gate’?
Per citare solo quelli più famosi internazionalmente, nel giornalismo angloamericano ci sono stati il Climategate (false informazioni sul riscaldamento globale), il Cablegate (i documenti diplomatici diffusi da Wikileaks), lo Hackgate (i giornali britannici che sorvegliavano illegalmente i telefoni), l'Irangate (le manovre illecite dell'amministrazione Reagan per finanziare i ribelli in Nicaragua con la vendita di armi all'Iran), il Sexgate (i rapporti della stagista Monica Lewinsky con il presidente Clinton), e persino l'Antennagate (quando Apple ebbe un incidente di immagine sul malfunzionamento di un nuovo iPhone)…
Ma… il suffisso anglofono ‘-gate’, in realtà (non ha) nessuna relazione di significato con gli scandali, inchieste, complotti, misteri, per cui i giornali hanno preso ad abusarne. Anche ‘-gate’, infatti, viene da un singolo caso poi forzosamente esteso:
quello dello scandalo Watergate e dell'inchiesta che svelò gli abusi del Partito Repubblicano americano nella campagna elettorale del 1972, da cui vennero le dimissioni del presidente Richard Nixon.
E siccome l'inchiesta nacque quando alcuni partecipanti del complotto vennero arrestati per essersi introdotti negli uffici del Partito Democratico ospitati all'hotel Watergate (in un complesso edilizio che ha quel nome trovandosi davanti al fiume Potomac: ‘Porta d'acqua’), ecco che poi tutto è divenuto ‘-gate’.
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Eccoli, i predatori della competitività, all’opera.
L'imposta sull'uscita di casa.
Tassa sui passi carrai, che ricorda le imposte medievali, ma è stata ideata nel 1997:
in legge finanziaria vennero tagliati i fondi all'Anas a cui era lasciata però l'opzione di ‘rifarsi’ sui cittadini.
La medesima normativa prevedeva che, il secondo anno, la tassa potesse essere incrementata del 150% lasciando poi libero arbitrio negli anni successivi. Così facendo si è arrivati a casi di aumenti addirittura dell'8000%. All'Anas si sono aggiunti i comuni e le province, per le rispettive strade.
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Quale spinta, quale morale, quale onore, v’è, in un simile modo invisibile e vigliacco di agire?
Ma, la cosa più stupefacente, è la capacità/incantesimo di sopportare, dimostrata dal tessuto sociale. Si direbbe che la politica di Gandhi abbia preso piede molto bene in Italia e in gran parte dei Paesi del Mondo.
Oppure, si tratta dell’effetto delle infinite modalità droganti l’animo umano, messe regolarmente in atto negli ultimi secoli? Frattalmente, quali effetti ha il fluoro, ad esempio, introdotto nelle acque comunali, che giungono direttamente nelle nostre case?
Informarsi è d’uopo, oserei dire… anche se, poi, si ricade nell’effetto Moore:
- piove ma non ci credo
- so ma non ci credo
- so ma continuo così
- so ma non so.
Lo svuotamento, il drenaggio, è servito. Chi stiamo alimentando?
Io sono una bella persona, solo non con te.
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Dipende da noi continuare a permetterlo.
19092012 S 26,0 + 263 S. Gennaro, Vescovo (Scarne notizie per irrobustire la Fede) ++