martedì 8 settembre 2015

La tua buona stella.



Le banche centrali, attraverso il Qe ed il controllo del tasso d’interesse della valuta (a titolo di esempio), detengono il controllo dell’economia, la quale – di conseguenza – non può essere soggetta a nessuna ciclicità che non sia “tra le righe” concessa/prevista dalle banche centrali stesse.
Prima esci dalla cerchia di auto contenimento economico/finanziario globale (basata sul loop educazione/insegnamento/abitudine) e prima ti accorgerai che la “tua” realtà manifesta è controllata attraverso il “tuo” auto intrattenimento e, quindi, per mezzo della “tua” auto suggestione.
In cosa credi...

In buona sostanza, non esiste l’economia, la finanza, la ciclicità, la storia, etc.; esiste solo il rialzo ed il ribasso (intenzione di fondo), che permette di speculare sulla situazione in toto, “conducendo per mano” il genere umano sempre più globalizzato nel conseguire… chi/che cosa?
Il “destino” previsto dal Dominio:
  • la “tua” orbita
  • nella quale sei classificato/a
  • in funzione della tua (grande) concentrazione di massa (peso specifico, sostanza, tuo terzo stato lato proprio… o, se meglio credi, forza, potenza, equilibrio, presenza).
Più una “massa” diventa/rimane “se stessa” (agganciata alla propria “memoria/centro”) e più la propria “(grande) concentrazione” le permette di orbitare secondo un percorso libero da gioghi attorno ad un Sole, che è centrale solo rispetto alla “pochezza altrui”.

I circuiti orbitali, come quello del Sistema Solare, si formano perché esiste una gerarchia coordinata e visibile attraverso le grandi concentrazioni di massa dei singoli Pianeti. Ma, allora, com’è possibile che Pianeti “giganti” come Giove e Saturno siano “intrappolati” nel campo gravitazionale del Sole?
Perché Giove e Saturno sono piccoli in confronto al Sole
Questo ambito non chiarisce, tuttavia, come non analogamente – nel genere umano – siano esistiti ed esistano degli individui dotati di “poca altezza”, che sono riusciti ad avere la meglio sull’attenzione della grande massa altrui.
La gente, d’insieme, è definita “Massa”.
Il singolo, d’insieme, è definito “Individuo”.
Come puoi notare, a questo livello… le cose risultano come rovesciate rispetto all’ambito precedentemente descritto. Che cosa succede e perché?
Come già sviluppato in SPS, la massa (il peso, il volume, lo spazio… per come preferisci identificarla) non è la “(grande) concentrazione di massa”, che rende il "concetto mono rotaia" di massa… come una sorta di “binario morto”.
I “grandi uomini, le grandi donne”, che la storia deviata ricorda:
  • non sono (stati) necessariamente anche “grandi in volume/altezza”
  • il che deve farti riflettere sul concetto di “(grande) concentrazione di massa”, come quella proprietà intrinseca e non manifesta, che caratterizza l’interno piuttosto che l’esterno.
  
La struttura interiore o il “campo morfogenetico” (la predisposizione, il carattere) permettono un certo tipo di comportamento, che s’emana e si sviscera da talune caratteristiche sostanziali, attuate al di là della componente fisica e manifesta, che osservi per mezzo della crescita del corpo fisico.

La mente organizza lo spazio disponibile, conquistato durante lo “sviluppo organico”. Come questo viene ridisposto, rispecchia le facoltà interiori (potenziale) dell’individuo, ma… in maniera tale che l’individuo consegue, come se la volumetria della “casa” permettesse lo sviluppo di un certo tipo di Vita al proprio interno (condizionamento, programmazione, compresenza dominante).
In ciò ti puoi accorgere che, allora, l’individuo è come “una conseguenza (Caverna di Platone) che abita/si genera all’interno di uno spazio, appositamente attrezzato per accoglierlo/raccoglierlo, secondo una esatta configurazione di base”… un po’ come accade per:
  • il contadino
  • il campo
  • la semina ed il raccolto.
Il contadino che dispone di ingenti risorse (o eredità), dispone anche di grandi appezzamenti terrieri, il che lo rende un “grande gestore di terre”, a prescindere dalla sua “grandezza/altezza fisica”.
Molto spesso o quasi sempre “qua, così”, il contadino (ma l’esempio vale per ogni ambito)… è solo il risultato di ciò che “l’ambiente gli preserva e gli permette/ricava per esso”.
Infatti, se la proprietà non è del contadino, esso lavora - per una grande percentuale del proprio tempo – per il proprietario del fondo, che gli viene “concesso” in cambio di un corrispettivo pattuito in sede di contratto.
Lo “spazio disponibile e autenticamente proprio”, rende il contadino “piccolo o grande” in termini di confronto lavorativo/sociale, rispetto alle altre realtà che vorticano attorno al “Sole della banca centrale (regolatore della finanza e dell'econimia, ossia, della 'stagionalità' con la quale il contadino avrà a che fare)”.
Come a dire che:
  • nemmeno la compresenza del Re, corrisponde al vero e sostanziale centro di potere, che regola un territorio di competenza superficiale del Re.
È un loop che svia e che devia la tua attenzione. Tu che paghi le tasse alle Autorità (che nel frattempo diventano “democratiche”, lungo quel cammino di sviluppo di qualcosa, che non è mai quello che sei portato a pensare e, dunque, a “vedere”).
Tu sei grande o piccolo, in funzione della tua concentrazione di massa, ossia, della tua “forza/presenza/consapevolezza/equilibrio/memoria”.
Dal "tuo terzo stato, lato proprio"… tu sei sempre e solo “grande”, ossia, “talmente denso/a… da risultare avviluppante persino della luce”. Da te, da un simile “centro”, si diramano tutte quelle forze che rendono capace ed “arredano… a tua immagine e somiglianza” l’intero creato, che riesci a far decantare sotto alla tua giurisdizione (capacità) e che, di conseguenza, ti riflette.


Hai visto ieri, in SPS, che l’osservatore esterno polarizza ciò che “massaggia/maneggia... attraverso il proprio presenziare interessato”:
il che scioglie e risolve, una volta per tutte, quella confusione che deriva dal “sapere di… energia, elettroni, atomi, cellule, molecole, sostanze, organi, muscoli, materia, funzione, corpo/mente, etc.”… senza per questo riuscire a mettere ordine fra “chi è nato prima: l’uovo o la gallina?
L’osservatore esterno “mette tutto/tutti d’accordo”:
  • prevedendo
  • preordinando
  • predeterminando.
Osserva, a tal esempio, la figura della “piramide visiva o cono di visione (sehpyramide)”:
la piramide visiva, detta anche cono di visione, è il termine geometrico-ottico, in pittura, che trasporta una immagine bidimensionale tridimensionale in uno spazio mediante prospettiva.
Serve come una costruzione ausiliaria per l'illusione di profondità spaziale sullo schermo
Link

Colui che “guarda” non si limita al solo “guardare”, ma è altresì… “interessato a guardare”, ossia… (si) nutre di interesse per
È arso di desiderio per…
Intende “fare/essere”…
E questa sua “immaginazione… rende fertile, di conseguenza, ciò che è organizzato - alla sua base - per essere fecondato, perché fecondabile strutturalmente" (a livello di circuiteria principale, sede della legge, strumento, memoria della frattalità espansa).
Qualcosa che è già successo, nell’ansa dimenticata del tempo trascorso, per opera del Punto di Dominio (circuito secondario o “avvolgimento del/sul primario”. Qualcosa che ricorda molto da vicino l’ambito “biblico” del serpente avvolto attorno all’albero della Vita, che seduce Eva e l’Adamo ad assaggiare la mela proibita).
Il circuito terziario è la realtà manifesta (la Massa) “qua, così”.
La teoria prospettica nell’enunciato albertiano è una semplice applicazione alla visione delle leggi della geometria euclidea.
Se lo spazio è una forma unitaria od omogenea è anche una forma in cui tutte le parti si distribuiscono simmetricamente rispetto ad una linea mediana o centrica.
Ma non si arriva a stabilire questa linea se non in rapporto alla situazione di chi guarda e la cui mente è come un piano su cui si proiettano, tramite gli occhi, le immagini della realtà.
Il riguardante vede le linee di profondità convergere in un punto:
di tutte queste linee, la mediana (il razzo centrico dell’Alberti) è la perpendicolare al piano ideale su cui si proietta, nella mente, la visione.
Possiamo considerare il fascio delle linee convergenti in un punto (punto di fuga) come una piramide, di cui quell’ideale piano di proiezione sia la base e possiamo immaginare di tagliare la piramide in tanti piani paralleli alla base.
Avremo così tante sezioni della “piramide visiva”.
I lati della piramide sono triangoli; tagliando i lati parallelamente alla base avremo, come insegna Euclide, tanti triangoli simili i cui lati sono proporzionali. Poiché la piramide è vista in profondità (come guardandovi dentro dalla base, in modo che il suo asse unisca il vertice-punto di fuga-il nostro occhio), il teorema delle proporzioni ci dà la legge matematica del degradare delle grandezze secondo la distanza.
Con la prospettiva non vediamo più le cose in sé, vediamo tutto per rapporti proporzionali; la realtà non si presenta più come un inventario di cose ma come un sistema di relazioni metriche.
Dice chiaramente Alberti che ogni conoscenza si fà “per comparazione”
Link
Il riguardante vede le linee di profondità convergere in un punto:
di tutte queste linee, la mediana (il razzo centrico dell’Alberti) è la perpendicolare al piano ideale su cui si proietta, nella mente, la visione.
Possiamo considerare il fascio delle linee convergenti in un punto (punto di fuga) come una piramide, di cui quell’ideale piano di proiezione sia la base…

L’osservatore esterno è il vertice oscurato/distaccato della forma piramidale, che da esso si diparte…
Oscurato dalla luce del Sole, “che egli è”:
  • tutto, di conseguenza, si polarizza piramidalmente
  • e da “lì”, tutto diventa gerarchico.
La realtà manifesta è un piano inclinato, che scorre e che porta verso la direzione dell’intenzione del Dominio:
  • qualcosa che diventa il “tuo” destino
  • come la corrente spinge ogni fiume verso il bacino di raccolta, favorito dall’accondiscendenza dei rilievi.
Come puoi riuscire da un simile intreccio, del quale non scorgi l’origine né la forma, per cui non ti sembra nemmeno esistere… poiché non puoi ricorrere nemmeno all’immaginazione?
Iniziando ad immaginarlo, allora.



E SPS è “qua” proprio per questo:
  • fartelo ricordare
  • per poi poterlo anche iniziare ad immaginare
  • e ripensare.
La grande concentrazione di massa, di ciò che “non esiste, solo perché non puoi più vedere né immaginare (amnesia)”, è la realtà acclarata di un buco nero:
una massa relativamente piccola ma talmente concentrata da risultare dominante rispetto a tutto.
La sede di un osservatore esterno?
Un “buco nello spazio/volume del reale manifesto”, dal quale occhieggia qualcosa d’altro rispetto al riconosciuto?
Pensa solo che la scienza è deviata dal Punto di Dominio, per cui… il “sapere da essa derivante non è mai… il tuo sapere”, per cui, tu non hai convenienza sostanziale ad aderire ad un “punto di vista altrui”, che ti rende altro rispetto a ciò che sei e che non ricordi, proprio per via della compresenza di quella massa ad alta concentrazione deviante dalla tua “sede originale”.
L’errore di parallasse, che ti caratterizza, deriva dallo spostamento del tuo asse prospettico e, dunque, dalla deviazione di te stesso/a dal tuo centro o dal “tuo terzo stato, lato proprio”.


Un equilibrio lo ritrovi sempre, ma quello che ricavi “distante da te”… non è mai il “tuo” equilibrio. Ossia, il reale manifesto è il risultato dell’azione statico/dinamica di una compresenza che oscura il tuo destino (cammino e direzione, alias, memoria).
Spazio, dai buchi neri si può uscire: la nuova teoria di Hawking.
Se finite in un buco nero non disperate, ne potreste uscire.
La teoria è tale da rivoluzionare tutto ciò che finora si è sempre creduto sui buchi neri:
stelle collassate così dense di materia che la loro gravità attira, annientandolo, tutto ciò che si avvicina, luce compresa.
Eppure, qualcosa potrebbe sfuggire e passare attraverso, finendo in un altro Universo, proprio come accade nel film Interstellar di Christopher Nolan. A dirlo non è un fantasioso sceneggiatore di Hollywood ma l'astrofisico britannico Stephen Hawking, il più grande esperto mondiale di buchi neri.
Hawking ha esposto la sua teoria durante una conferenza al Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma, in Svezia, sostenendo che ciò che viene risucchiato da un buco nero potrebbe rimanere intrappolato lungo l’orizzonte degli eventi, che circonda il buco nero e lo delimita dal resto dell’Universo, rimanendo lì come una specie di "ologramma" con la possibilità - e qui le cose si fanno ingarbugliate - di attraversarlo fino a raggiungere addirittura un altro Universo, ma sotto forma di radiazione quantistica.
"L'informazione delle particelle che entrano viene restituita - ha spiegato lo scienziato - però in una forma diversa e così l'informazione iniziale, per qualsiasi scopo pratico, andrebbe perduta".
Insomma, se un'astronave tentasse di attraversare il buco nero, non sarebbe del tutto annientata dalla forza di gravità e trattenuta al suo interno, però ciò che uscirebbe dalla parte opposta sarebbe qualcosa di diverso, fondamentalmente una radiazione quantistica o comunque nulla di materiale. Un'ipotesi affascinante che forse regala una suggestione in più all'idea di possibili viaggi verso mondi lontani.
Link
Hawking non applica/non si accorge della frattalità espansa:
"l'informazione delle particelle che entrano viene restituita... però in una forma diversa e così l'informazione iniziale, per qualsiasi scopo pratico, andrebbe perduta".
"Nulla si crea, nulla si distrugge... tutto si trasforma".
Nel reame inteso dal Punto di Dominio prevale il relativo status quo, alias:
l'informazione... viene restituita... senza che nulla vada perso, rispetto all'informazione iniziale (perchè la "natura" del reale manifesto/potenziale... è frattale espansa o "radio attiva").
L'espressione "per qualsiasi scopo pratico" risente dello status quo stesso, per cui è... irrilevante al di là del reale manifesto "qua, così". 
Se tu "agisci" da Oltre Orizzonte, lo "scopo pratico" cambia...
Ritornando a ciò che riemerge rispetto all'informazione iniziale...
Se accade, ciò accade non per caso ma perché:
  • in un’altra realtà
  • vigono condizioni d’intenzione (interfaccia) diverse dal “qua, così”.
La trasformazione d’uso è funzione della deviazione by Punto di Dominio, così come:
  • un sacerdote si veste di sacerdote
  • un calciatore si veste di calciatore
  • un casinò resta e rimane un casinò…
All’origine della “lente” (cono piramidale) c’è una compresenza e una intenzione/interesse/scopo (natura).
Ora, “qua, così”… è inutile sfuggire al fulcro della situazione (campo gravitazionale del Sole/Dominio)… concependo soluzioni astratte e, dunque, non e-seguibili dalla Massa, nella sostanza.
Tu hai necessità di ricordare, facendo tua la situazione nella quale ti ritrovi e sei, comunque.
La frattalità espansa ti aiuta sempre in questo.


E l’ambiente è la risposta frattalead immagine e somiglianza” del Punto di Dominio (il vertice distaccato dal quale si auto proietta la forma piramidale, che rende tutto – dall’energia alla materia – ripolarizzato ad hoc... nella funzione di risposta alla sollecitazione frattale espansa by Dominio).
Semmai, dall’astrazione estrai valore aggiunto per il “qua, ora”, al fine di triangolare la tua posizione autentica e dimenticata, con la “tua” posizione apparente e distaccata da te stesso/a.
La differenza è quella tra “il giorno e la notte, relativamente a te, dove per te devi intendere la tua origine al di là di ogni deviazione, interesse, scopo, etc. altrui.


Il grande osservatore esterno è un “singolo punto”:
  • da “lì” rinasce tutto piramidalmente
  • “inversione di campo” ricompresa.
Il Sistema diventa, allora, AntiSistema e Don Chisciotte, di conseguenza, inizia a lottare coi mulini a vento.
La pazzia, nella coerenza, non è pazzia ma un messaggio per il sé e per i simili, ancora legati al palo per resistere al “suono delle sirene di Ulisse”, all’incanto che scioglie apparentemente ogni nodo e che rende l’impianto al quale ti eri collegato… come un lontano ricordo frutto di leggende arcaiche; un sapore che senti ancora allorquando la frattalità espansa ti raggiunge per quella piccola percentuale rimasta di te, nel reale manifesto.
Che cosa, nonostante tutto, testimonia di un passato mai del tutto passato?
La legge principale che veicola e regola la proiezione del/nel reale manifesto, rispetto alle grandi concentrazioni di massa, in proiezione sul/nel reale manifesto:
  • la frattalità espansa
  • che il circuito primario
  • permette per opera e funzione
  • prevista da una origine del tutto “qua, così” non indagabile.
Essa è la possibilità intrinseca/interiore, di accorgerti che il Dominio è solo un “Punto di Osservazione” sul planetario e sulle stelle “qua, così”, che non aggiunge nulla alla realtà sostanziale dell’origine disconosciuta persino al Dominio stesso.

L’Oltre Orizzonte è la tua stella:
  • accorgiti
  • fissala
  • e-seguila
  • essendo, rimanendo e seguendo... te stesso/a.
     
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com 

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