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mercoledì 20 settembre 2017

Nuovamente per te.



La protolingua o lingua ricostruita è la ricostruzione probabile della lingua originaria di un gruppo di lingue, un ramo o una famiglia linguistica, sulla base di corrispondenze e radici comuni a tale famiglia linguistica che non costituiscano innovazioni o prestiti…
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La neologia è uno dei principali modi in cui una lingua si rinnova. Il ricorso ai neologismi deriva solitamente dall'esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente comparsa o diffusione, per cui la ricognizione dei neologismi aiuta a rapportare la lingua oggetto d'esame e la cultura che fa uso di quella lingua…
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Si definisce prestito linguistico, o semplicemente prestito, una parola, una struttura sintattica o un fonema che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua e provengono da una comunità di lingua diversa, in seguito al contatto tra culture diverse.
Con la stessa parola si intende anche il fenomeno stesso di adozione della parola straniera.
È corrente anche il termine di forestierismo:
anche in questo caso si indica una parola, un modo di dire, una frase o altra costruzione linguistica importata da altra lingua. Deriva dal basso latino foristarius… "persona che sta o viene da fuori"…
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Persona che sta o viene da fuori = designazione (esistenza) di un “esterno”, rispetto a quell’interno che – se espandi frattalmente la prospettiva – è il “qua, così”; per cui a livello di analogia frattale espansa, tale “persona” ha la capacità di influenzare l’intera comunità, con la quale viene a/in contatto
Una simile “proprietà (privata)” della trasmissione e distribuzione/caratterizzazione – non tanto del significato, quanto – dell’interfaccia per la comunicazione (una funzione ricetrasmittente) è sempre stata “spiegata” in quanto a… “evoluzione”. 

mercoledì 28 giugno 2017

Significativamente (2).



Se (se) esiste l’espressione “ad immagine e somiglianza”, se (se) la sua provenienza - il “a monte (origine, riferimento assoluto)” - è Dio e se (se) Dio è indimostrabile… cosa (chi) “credi” di essere?
In questo intreccio, non sai nulla di te, "qua, così".
Quanto, la “morale” religiosa può convivere nel/col metodo scientifico? Come si “sposano”?
Ossia, come (non) celebrano il loro “matrimonio d’interesse ‘qua così’”? 
Se (se) Dio “manca” in termini scientifici, allora come può esistere, per te? Se (se) ti applichi in maniera coerente (con il Dio scienza), come puoi avere fede in un principio che continuamente “ti sfugge”?
Compreresti un'auto usata da una simile compresenza?
Pensi che questa “convivenza” sia il frutto, il lascito, la coda, gli effetti, etc. del decorso storico di Dio (memoria) all’interno di una forma sociale, ormai, sempre più scientifica? 
Cioè, credi che Dio “stia inesorabilmente passando di moda”
E che la sua “immagine” sia destinata al dimenticatoio? 
Probabilmente non te ne accorgi, ma… sei come tra l’incudine ed il martello, passando dalla padella alla brace (tutto si trasforma). Infatti, 1) ammettendo che Dio stia per essere dimenticato, ti rimane solamente la scienza (deviata), quindi 2) se rimani agganciat3 alla scienza (deviata) il “ad immagine e somiglianza” a cosa (chi) si riferisce? 
Passi, dal punto 1 al punto 2, dall'assomigliare a Dio, all'assomigliare ad una scimmia

giovedì 22 dicembre 2016

Lo stato di guerra.



Mentre qualcosa, continuamente, si rinnova “innovandosi”, tutto il restoè rimasto, completamente, “indietro”:
il genere umano.
Per il quale non si può parlare di una e vera “fermata” ma, di più… di un “fermo immagine”. Come quando ci si “rannicchia” per qualche motivo:
paura
freddo
sofferenza
fame
e, non di certo, per motivi “positivi”… se non quelli ottimisticamente conferibili al momento del “sonno” o dell’oblio.
Ciò che si ®innova “qua, così” è tutto quello che, comunque, “continua ad andare avanti, riciclando e ricircolando”:
scienza (deviata)
tecnologia (deviata)
“conoscenza (di parte)”, etc.
Oltre all'intera infrastruttura, implicante tutti quei “valori (convenzionali)”, collegati al “vivere sociale, sempre più… civile”.
Qualcosa che “riconosci” quando puoi ricavarlo “per contrasto”, ad esempio, osservando la vita dei nativi che, ancora, esistono da qualche parte nel/del mondo.
Oppure, quando vedi alla Tv la riduzione dell’esistenza di intere masse popolari, lasciate a “marcire” nelle cosiddette favelas o nel “terzo/quarto mondo”.
A quel punto, smetti di mettere in dubbio il grado di evoluzione occidentale, intimorit3 più che altro – dalla paura di poter “perdere tutto”, ritornando a vivere “nelle caverne”. Non ricordando il significato di quello che "vedi"...
Un bel “caso” di meschinità sottaciuta persino a te stess3.
Sì. Perché… tutte quelle persone, di fatto, vengono abbandonate non tanto a se stesse, quanto – sostanzialmente alla strategia AntiSistemica, che prevede “qua, così” esattamente… “come ti stai comportando, da tempo immemorabile”.
Non a caso si afferma che il nuovo non è che una bella cosa vecchia che era caduta nell'oblio
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venerdì 9 dicembre 2016

Basta così poco per deviare tutto.



“Parliamoci” chiaro: 
per emergere (ad ogni livello), occorre avere la copertura politica ('caso per caso')” necessaria. 
Come ti spieghi le multinazionali e la bottega dell’artigiano?
Nella “complessità generale”, ti ci perdi dentro.
E questa è una delle strategie AntiSistemiche “qua, così”.
Se ti ricordano, molto spesso, la storia dell’imprenditore “che si è fatto da sé”, sappi che “è solo una piccola parte della verità”.
La verità è che “per giungere ad un certo livello (giurisdizione per giurisdizione), in questo tipo/forma di realtà manifesta, occorre che la tua attività rientri in un’ottica di fondo, che tende costantemente a sfuggirti”.
Quale? Quella prevista dalla compresenza immanifesta dominante.
Quale, nello specifico
Che la tua "attività" desti, confermi, aumenti, l’interesse di parte, AntiSistemico, dominante “qua, così”.
Se (se) la tua attività non rientra in queste caratteristiche fondamentali, allora “le forze della natura” ti spazzeranno via, attraverso la “complessità” dell’ambiente nel quale sei, dipendi e consegui unicamente.
Certo, puoi sempre “sopravvivere”, auto confermando in questa maniera – ancora una volta, se necessario – l’impronta AntiSistemica di fondo; il grado di possessione dalla ragione fondamentale dominante.
Ma (ma) oltre a quel livello, non giungerai mai (mai), continuando a sopravvivere, alias, a lavorare auto consumandoti mentre consumi.

mercoledì 7 dicembre 2016

Trasformi la ripetizione in scorrimento. Così dimentichi…



La “storia”, ti dicono, si ripete. Ossia, “tende a”… ripetersi (ciclicamente). 
Una “storia” che, quindi, sembra lasciare esattamente (sostanzialmente) tutto “com'è”, rivestendo di apparenza e, persino, di “poesia”, il “cambiamento” (che non è possibile “qua, così”, per via del primo principio della termodinamica).
Tutto si trasforma… (passando da una forma all'altra)”.
Che cosa succede se… metti insieme (e "riunisci i puntini"), con un altro famoso “motto”?
Tutto scorre…”.
Ok. Che cosa si ricompone? Qualcosa di casuale? Uno scherzo della natura? 
Oppure, avviene qualche decodifica della realtà manifesta, alla luce (ombra) di quella potenziale (nella quale tu sei, sostanzialmente, ancora e sempre “te stess3”, al di là del momento di “è già successo” e della compresenza, immanifesta, dominante)… Questo. Vero?
La storia si ripete (ciclicità, status quo, controllo, “radiografia” frattale espansa della ragione fondamentale dominante).
Tutto si trasforma (apparenza, delimitazione circolare, causalità ed effetto derivanti da ciò che imprime “rotazione, senso, direzione, etc.”).
Tutto scorre (nella fissità di ciò che rimane immutabile, poiché inosservato, lo scorrere è defluire nella corrente, in “tondo”, impotentemente… poiché senza accortezza né consapevolezza).
Mentre “tutto… scorre, si trasforma, ripetendosi”:
è il loop by dominante
è come osservare con una punta di ritardo, l’aria che si muove al passaggio del treno, arrivando dopo il passaggio del treno
è il dimenticare ciclico e strategico

martedì 30 agosto 2016

La radioattività frattale espansa.



Ragione fondamentale = compresenza, non manifesta (“lato proprio, centrale”, tri-unitaria), a monte della dualità causa/effetto.
Che “cosa” ricresce, sempre, “qua, così”?
Tutto ciò che “non è lasciato al caso”.
Da chi/cosa? Dalla dominante.
E… “al caso”, non è lasciato sostanzialmente nulla, poiché, il sistema operativo – dell’infrastruttura reale manifesta + potenziale, è a caratteristica frattale espansa:
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria
  • neutro e neutrale
ma
  • riutilizzabile (riprogrammabile)
  • attraverso se stesso (compresenza globalizzata e globalizzante)
  • per mezzo dell’assumere i panni della grande concentrazione di massa, giurisdizionale (influenza caratteriale, comportamentale, etc. su ogni altro simile compresente).
Come mai, la dominante non conosce autentica concorrenza?
  
Perché “non c’è gara”, essendo la competizione uno stato alterato di coscienza “qua, così”. Alias:
  • hai dimenticato il “come porti, in proiezione (avendo scordato direttamente, che esiste il sistema di riferimento unico, frattale espanso).
La simbologia divina, infatti, non deriva dall’adorazione “ignorante” del Sole, bensì, è il riflesso frattale espanso della frattalità espansa (stessa).
Il “modo”. Il “motore”. La “via”. La “verità”.
Ovvio, sino a quando non ne riesci. Ossia:
sino a quando/dove/come/perché… non trascendi, persino, lo scenario reale manifesto/potenziale, per l’esercitazione umana o per l’esperimento in corso d’opera.