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lunedì 2 ottobre 2017

Hai ragione tu.

Il “punto di vista” è di parte, quando non è universale.
Questo Bollettino è una aberrazione. Parte in una maniera e termina in un’altra. Ha, comunque, una valenza in termini di valore significativo. “Tu”, ovviamente, sei liber3 di pensare come meglio “credi”… Mentre (mentre) Io, sono libero di tranquillamente… vomitare. E non centra niente ciò che è success3 in Catalogna. Leggi e nota bene come, nel durante, cambi la “stagione”.
Scontri, feriti e crisi politica: cosa è successo nel giorno del referendum catalano.
Milioni di catalani riescono a votare nonostante i tentativi delle forze di polizia di impedire la consultazione. Quasi mille feriti. Rajoy: "Un'offesa alla democrazia". Puigdemont apre il cammino a una dichiarazione unilaterale di indipendenza…
Link 
Corsi e ricorsi storici. La storia (deviata) che si ripete, come nella/la ciclicità stagionale non solo delle “crisi”. Il “segno” che 1) qualcosa (qualcun3) ha un interesse sufficientemente influente, 2) tanto da riuscire a caratterizzare la realtà manifesta “qua, così” 3) con la propria profonda, coerente, lungimirante, etc. “attenzione”, 3) tanto da “non lasciare nulla al caso”. Un solo punto di vista centrale e portante, autorizzato – dunque – ad anteporre, attraverso il “credo”, i propri vessilli insospettabili, costituiti dal lessico “positivo”, come “democrazia, legge, legalità, etc.”… in maniera tale che se (se) “tu la pensi/vedi diversamente”, di conseguenza sei “fuori legge”. Senza la legge sarebbe un/il Far West? Sarebbe l’anarchia totale? Sarebbe la legge della giungla? La legge del più forte? Sì? Bè, accorgiti che è già così. 

martedì 19 settembre 2017

Manu, Menés, Minos, Manas, Mente…



A capo del “qua, così” c’è una versione della mente, di parte, “sotto” (alla) dominante.
Mente che consegue ad un “programma”. Programma che necessita di programmazione, denaro, potere, analisi, progetto, idea, ispirazione, intenzione… 
Quando assisti all'ennesimo selfie, da parte della tal "bellezza", chi ha scattato la foto, dato che l'immagine rappresenta il soggetto mentre si scatta la foto?


Se (se) la parte più “a monte” di detta catena di distribuzione In-Organica risulta immanifesta, che cosa “fai”? Credi di/in
C’è tutto, lì. È l’unica prova della nostra esistenza”.
What happened to Monday?
Quando tutt3 sarà solo nel “cloud”, e qualcun3 staccherà la “spina”, l’umanità perdere del tutto la memoria, nuovamente (nel giro di poche generazioni).
Quando “Monday” non è solo il nome di un giorno della settimana? Quando Monday designa una persona, un essere vivente dimenticato dal… mondo intero. 
In questo “film”, i primi minuti riassumo lo “schema fisso” che ruota – come un ciclone tropicale – “sopra” alla realtà manifesta “qua, così”. 

venerdì 21 aprile 2017

Un nuovo neologismo, sempre auto indicante il “vuoto”.



Anche “oggi” sei costrett3 a “registrare” la già auto avvenuta “pubblicazione (riproduzione, per/ad ‘uso, abuso e consumo’)” di un altro neologismo:
nomofobia.
Sai che cosa designa? 
Nonostante sia un termine “nuovo”, se vai in Google lo trovi già “mappato (e, dunque, esistente)”.
Qualcosa che ormai succede in real-time:
stato ansioso che si manifesta quando non è possibile usare il telefono cellulare (perché è scarico, perché non c’è campo ecc.)
Etimologia… no (telefono) mo(bile) e... fobia
Link 
Allarme nomofobia, dipendenza da smartphone è malattia.
Più colpiti giovani tra 18-25 anni con problemi relazionali…
Link 
Un simile appellativo diverrà, ben presto, molto comune, tanto è condiviso in “Rete (‘qua così’)”. 
Qualcosa che, dunque, circoscrive l’ennesima “nuova” malattia. Una dipendenza, meglio.
Ma (ma) che cosa (chi) “è”, una dipendenza e – dunque – anche la conseguente malattia?

  
La dipendenza è un lento decadere.
Un fenomeno “esatto”, che accade poiché l’individuo ha un “vuoto” interiore, che si porta dietro/dentro.
Dal momento in cui, “ha già dimenticato” ed “è già successo”. Che cosa? L’inizio, il punto di/in leva, il momento, etc.
Qualcosa che, appunto, hai dimenticato.

martedì 4 aprile 2017

Ritrovarsi.




Io non sottraggo tributi, come uno schiavo affamato, gli avanzi…”.
Penny Dreadful
Infatti, il “Diavolo” attende che – alla “fine” – sia te stess3 ad offrigli l’oggetto/soggetto del desiderio. 
Che cosa significa
Significa che sei in qualcosa di molto ben conosciuto e specifico. 
Che ti "anticipa"... 
Nel “qua, così”:
nella proprietà privata AntiSistemica, della compresenza immanifesta dominante (che la figura del Diavolo, riassume a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso).
Così come per (l'inconscio) Gibilterra, contesa tra Spagna e Inghilterra, unita al territorio spagnolo ma enclave del governo britannico, la quale è concessa (estorta) solo in termini di proprietà e non di sovranità (alla Gran Bretagna)... allo stesso modo 1) a chi "appartiene" la Terra e 2) chi ne detiene la sovranità?
Di più, a chi appartieni, tu, e chi è sovran3 del tuo “complesso”? Nota bene che esiste, da tempo, il “brevetto del corpo umano”, ad opera di Microsoft.
Sei tu? Ne sei proprio sicur3? “Qua, così”? 

martedì 21 marzo 2017

Le conseguenze della forma.



Stiamo entrando in una fase in cui la conoscenza di noi stessi e dell’ambiente, va oltre la nostra capacità di comprensione”.
Kong
Questa è una interferenza
Che cosa (chi) c’è bisogno di comprendere, se non il tipo (dima) di “forma”, nel quale sei (e “ti ha”, conseguentemente)?
Ossia, una volta chiarito (per sempre) che “sei nel ‘qua, così’ = AntiSistema by compresenza immanifesta dominante (la ragione fondamentale)”, di converso, tutto il resto dell’attività di pensiero (memoria ed esperienza) riguarda solo il “prenderne le misure, mediante auto distacco dal relativo segnale portante, attraverso l’idea/intenzione di ritornare a manifestare, pienamente, una realtà a propria ‘immagine e somiglianza attraverso una configurazione, atteggiamento, by la ‘formula’”.
Che altro.
Il resto è solo inganno. Anzi: auto inganno.
Non apparenza, perché – sostanzialmente – l’apparenza non esiste (ma c'è a livello di simbolismo) quando diventa fisica (reale manifesta).
L’apparenza rimane, allora, quella che "è", ossia, una disquisizione filosofica che “qua, così” serve per l’auto manutenzione del relativo assoluto status quo, senza causa (né, quindi, ragione fondamentale), lasciando sempre ed ogni volta, la Massa alle prese con qualcosa che “non può comprovare nemmeno a se stessa”.
Un auto distacco, pur rimanendoci dentro perfettamente.
Questo "dubbio" erode dalle fondamenta e permette le infiltrazioni, che hanno permesso l’avvento del momento di “è già successo”.
Questa è una realtà che prende tutt3, “ricolorando causalmente”.
Tanto è vero che:
Senza uniformi e senza guerra, diventò mio fratello…”.
Kong

giovedì 12 gennaio 2017

La mediazione.



Che metodo usate per fare delle olive biologiche?
Praticamente… se buttiamo roba chimica, queste cose qui, è vero che poi muoiono gli insetti, però quando ci andiamo a infilare le mani dentro… praticamente, se ‘se leccamo’ le dita, praticamente ‘se avvelenamo’ e fine… Sai cosa ho fatto io a tutto quello che è chimico? Ho detto, no!...”.
Linea verde 8 gennaio 2017
Ognuno di noi ha dei talenti. Ognuno di noi. I talenti sono come dei piccoli semi, che hanno una forza incredibile… Il seme per generare questa meraviglia, ha bisogno di trovare un terreno fertile in cui germogliare… Ora, i talenti li abbiamo tutti.
Se il nostro talento non trova il terreno giusto su cui germogliare, passa troppo tempo prima che questo avvenga, potrebbe succedere che pensiamo di non averne. Ma non è vero”.
Linea verde 8 gennaio 2017
Semi, terreno, talenti, possibilità, controllo (tempo), dipendenza…:
se… passa troppo tempo prima che questo avvenga, potrebbe succedere che pensiamo di non averne. Ma non è vero”.
Come ti chiami?
Ben Larson.
Col tempo, crederai di esserlo sempre stato”.
Incorporated
Creare necessità è… creare dipendenza (paura).
Ieri è stato messo in evidenza il nesso:
deviazione
interferenza
bufala (menzogna)…
Ma, allo stesso tempo, “Tutto è vero” (Prima legge di SPS).
Nel senso che, la caratteristica frattale espansa – ambientale – è, anche, una memoria (un registro per il funzionamento d’assieme). Per cui, tutto quello che succede nel reale manifesto, (tutto) lascia una “traccia” e viene osservato, registrato e conservato a livello di memoria non locale, ubiqua, wireless, etc.
Qualcosa che è sempre disponibile se (se) te ne ricordi, ne sei al corrente, sai come porti.

venerdì 28 ottobre 2016

Una origine, di sicuro, ce l’hai.


Certamente, provieni da qualche parte (magari ancora da qua, ma - comunque - una origine ce l'hai).
Nonostante tutto quello che tendi a “pensare”, una origine di sicuro ce l’hai. Ma, “qua, così” vivi come senon ti interessasse ricordarla.
Sì, perché se una origine ce l’hai (e ce l’hai), allora, l’unica spiegazione per un simile “vuoto”, è che tu l’abbia dimenticata.
Quindi, “togli i sigilli” alla tua memoria
Di cosa “parliamo”? Di fare “ricerca”? Di studiare? Di consumarsi, in ogni modo, al fine di? Di... credere a/in?
No. Per niente e nulla, affatto. Si tratta di "ritrovare".
Qui, la questione è che hai dimenticato (per qualsiasi sia il motivo intercorso e nonostante sia il modello di “credo” che ti affligge “qua, così”).
Vuoi rimanere sul “pezzo”?
?
E, allora, smettila di far finta di niente, di fare la vittima, di rimandare sempre, di non dare retta a quello che “senti”, di recitare la “tua” parte, di avercela con tutto e con tutti… pur di distogliere l’attenzione da quel “chiodo fisso” che ti rode, comunque (sempre) dentro, in profondità (anche se non lo ammetti nemmeno a te stess3).
Ok?
Smettila. Ed, allo stesso tempo, “inizia”
La “via” non è solo una. E tu sei, “ora”, lungo quella che ti ha deviato nel “qua, così”.
Nella sfera del reale manifesto che “ti ha”.
No. Non si tratta di fantascienza. Non hai cambiato dimensione. Si è, solamente, trasformato il mondo “tutto attorno a te” o, meglio, “tutto attorno alla dominante (con te, dentro)”.
Da quel “momento (in poi)”, nulla è più stato identico al “prima”, compresa la “tua” memoria e, quindi, compreso te… mentre sopravvivi e ti chiedi (nella tua profonda intimità) “Chi sono? Dove vado? Perché?”.
 

giovedì 29 settembre 2016

L’annidato singolo comune.


L'inquinamento è una tendenza (frattale espansa): inquina mente...
"Il mondo del calcio è sporco, ma non voglio essere io a sporcare anche quello inglese e non rispettare le regole. Vi sto proponendo un modo per guadagnare ed essere al sicuro. Quella inglese è la peggiore cultura del mondo, sembrano buoni, ma in realtà sono i più sporchi, anche peggio rispetto a quello che succede in Argentina o in Brasile. In Inghilterra sono i peggiori per quanto riguarda il calcio...".
"Per quanto riguarda il calcio..."?
"Qua, così"... è tutto un uniformarsi (a chi/che cosa?).
"L'Occidente… è a una svolta storica. È in gioco la sopravvivenza della democrazia, anche a causa della situazione economica e finanziaria… Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute…".
“Qua, così”… vivi in/nella democrazia?
Lo desumi, facendo un paragone con quel modello di vita, che credi essere proprio d’altri tempi, ormai, trascorsi. Qualcosa che è “passato” e che, dunque, non ti riguarda più. Eppure
La democrazia… etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini che ricorrono ad una votazione…
Eppure… c’è sempre qualcosa che “percepisci non andare”.
Qualcosa che ti fa descrivere la realtà manifesta (con te al suo interno), come “uno schifo”.
Perché, allora, tendi ad essere tanto “pessimista”? Perché tendi a riflettere, prima di “mettere al mondo (in questo tipo di mondo) dei figli”? Che cosa te lo fa pensare, visto che “sei in democrazia”?
  

martedì 13 settembre 2016

Insensibile attraverso i sensi.


"Armiamoci... e partite"...
Il fondo Atlante serve a sostenere le banche italiane nelle proprie operazioni di aumenti di capitale e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore...
Sostenersi = (figurato) conservarsi nel proprio stato o nelle proprie funzioni basandosi su certe entrate economiche, mantenersi, finanziarsi…
Lo status quo è uno "stato di fatto", che necessita di auto sostenersi, ossia, di essere sostenuto
Anzi, di più: un interesse specifico.
Alias:
una cerchia di persone o una sola persona, al vertice - non manifesto - di una organizzazione (di una cima “poderosa”, riusciresti a vederne le fattezze, se… sempre ricoperta da nubi?).
L’inarrivabilità ordinaria di una struttura verticale, assoluta, di potere uman3, è rispecchiata anche nella natura e dalla natura, causalmente, ossia:
per caratteristica frattale espansa (quel grado di “familiarità”, che percepisci anche abitualmente, ma che non riesci mai a “mettere a fuoco” in maniera tale da… ricordarla in termini a te più congeniali, per quanto inerente allo stato attuale delle “cose”).
La sopravvivenza, alla quale tutti “qua, così”, sembrano doversi come auto assoggettare – allo stesso modo – chi/che cosa è?
  
 Un effetto...  
 

giovedì 11 agosto 2016

The Ring.


 
Le “cose si ‘santificano’ nel tempo”
Come il fabbro, alle prese col ferro battuto sul fuoco, le “cose” si ratificano per mezzo della compresenza tra la Massa e la relativa “accettazione”, in quanto processo di materializzazione finale per “asfissia (‘libera’ accettazione, abitudine)”.
Sempre tali “cose”, si manifestano poiché esiste una “necessità (presunta, apparente, fisica)” nella Massa.
Una necessità che deriva dall’espansione virale di un “problema”.
Ora, in un ambiente nel quale “nulla accade per caso (non visto che esiste la ragione fondamentale dominante)”, chiediti – allora – “perché esiste il problema stesso?”.
Perché esiste la “necessità di… sopravvivere”.
 
Cioè?
Dal momento in cui sei convint3 di dover fare/essere “qualcosa”, allora consegue che tutto quello che “non è quel qualcosa”, si ritrova come in rotta di collisione con la “tua” direzione di marcia.
Ma… “qua, così”… perché sei convint3 di dover fare/essere quel qualcosa?
Perché le condizioni di vita, di esperienza, di tradizione, di scienza, di cultura, di interesse, etc. te lo impongono, ma in una maniera “come se tutto questo provenisse solo ed esclusivamente da te, per mezzo della natura, degli altri, delle necessità, delle tradizioni, della scienza, degli interessi, etc.”.
Perché gli Stati sono indebitati, tutti quanti? Anche Cina e Arabia Saudita… 
  

martedì 26 luglio 2016

Geometria e punto di diluizione, dal momento di “è già successo”.

 

Yvette Parès ha dedicato la propria vita e investito il proprio denaro, da circa quarant’anni, per questa ricerca che è diventata realtà. Capiamoci bene: non si trova più allo stadio di ipotesi.
I trattamenti funzionano immediatamente. Mi viene in mente un’ultima e terribile domanda:

perché, e a causa di cosa, non sono conosciuti?...”.
Denti & Salute - Michel Montaud
Al dottor Montaud, come ad ogni altra persona, sfugge la ragione fondamentale (dominante), che “vive e regna, nei secoli dei secoli… ‘qua, così’”. Nulla di... solamente religioso.
 
La “sede della forma” per la realtà manifesta.
La “dima”.
L’origine della dualità conseguente, “causa/effetto”.
Il senso di qualsiasi codifica simbolica (archetipica), anche se non riportato – apparentemente – alla “centralità umana”. Anche se non decodificato “lato uman3, centrale”, per mezzo della prospettiva (ottica) frattale espansa (lente).
La domanda che si pone, conclusivamente, Montaud… è “terribile”, poiché non sfugge – a livello di percezione (viste le oggettività che può inanellare, dalla sua esperienza/ricordo) – a quella risultanza, oltremodo evidente (se si “osserva” lato proprio/umanit3, centrale:
con a cuore l’umanit3, in toto, e non i propri interessi e/o quelli di una parte, piccola o grande che sia);
A quella più che sensazione, che riporta al:
  • motivo per il quale “non sono conosciuti
ossia
  • proprio per un “interesse (dominante)”
  • capace di disporre poiché predispone (vantaggio)
  • chiunque, comunque e quantunque…
  • è “terribile”, dunque, che – dalla prospettiva di un simile potere – ogni essere umano sia solo (anche) un proprio possedimento “di fatto”, alla luce (ombra) di un tessuto umano, che non ricorda più, dal momento di “è già successo”. Un dimenticare frutto della causalità. Dello shock subito ed assorbito dentro, in profondità... da subito e nel tempo.
   

giovedì 21 luglio 2016

Quale spiegazione, oltre alla ragione fondamentale dominante?



"Scure" di Erdogan su scuola turca, Giannini: fatto molto grave.
Quanto sta accadendo in Turchia dopo il tentativo di golpe preoccupa, in Italia, anche il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in particolare per quanto riguarda la decisione del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, di sospendere oltre 15mila insegnanti pubblici e di togliere la licenza a 21mila privati.
"È un fatto molto grave colpire il mondo della scuola… desta sgomento e inquietudine... In Turchia… si è veramente toccato 'il cuore della società'".
Link
In... “Turchia”?
Se assumi in “valore assoluto (lato umanit3, centrale)” questa informazione, ricavi a livello frattale espanso molto di più, rispetto alla sola componente del “giudizio (parte)”; ottieni la:
  • strategia sottodominante (dominante).
Uno schema ridondante “qua, così”.
Gli zuccheri, una volta entrati nell’organismo, “polarizzano la luce (ossia la ridispongono secondo altra ‘prospettiva/orientamento’).
Gli inquinanti, una volta emanati nell’aria, “polarizzano la luce (ossia, la ridispongono secondo altra ‘prospettiva/orientamento’)”…
Quale causale forma di analogia è, mai, questa?
Una analogia frattale espansa:
qualcosa che ha l'esatta forma di un segnale ridondante, di una eco, di un "rumore di fondo", di informazione codificata in vari modi che, tuttavia, riportano sempre ad un messaggio centrale.
A qualcosa che “qua, così” risulta, cioè, come polarizzato.
Infatti, non lo capisci nel "momento" in cui, non lo ricordi e non ricordi quello che è” già successo” (che ritorna sempre come radiazione di fondo auto informativa: “quel che fai, l’aspetti”).
  
Se accetti di espandere la tua capacità di decodifica, frattale espansa, dell’informazione ambientale (il pianeta, la realtà manifesta, etc. sono banchi di memoria come, ad esempio, il concetto sfuggente di Akasha, collocata - non si capisce bene - “dove”, quando, nella sostanza… essa è, in potenziale ed in pratica “tutta attorno e dentro a te”), allora, “cogli l’attimo” e anche “di più”.
Inizi a fermare un “lembo d’informazione”, trasformandolo in un cardine che, per effetto leva (filtro "lato tuo, centrale") agisce come un fenomeno di “curvatura spaziotemporale”, con il risultato che “tutto prende a girargli attorno”:
  • la conseguenza è che... l’informazione frattale espansa, si auto organizza nella giurisdizione della tua grande concentrazione di massa (che diventa autoreferente o, meglio, autotrofa… "predominante, superiore")...
      

martedì 12 luglio 2016

Attorno a cosa ruoti?



Il successo non dipende dal tuo esercito, ma dalla tua determinazione…”.
La battaglia degli imperi
La tua “fermezza” non è essere fermo/a
Bensì, è – prima di ogni altro aspetto – vorticare attorno a te stesso/a, “lato tuo, centrale”… mentre dai solo l’impressione di essere “fermo/a”.
Questa è la condizione di “allo stesso tempo”:
una (la) prospettiva ottica, che può incarnare differenti gradi di rotazione (rivoluzione).
Se ne mantieni fermo uno (preferibilmente, il “tuo lato, centrale”), tutto il resto prende a ruotargli attorno.
Differentemente, accadrà il contrario.
  

lunedì 20 giugno 2016

Cui prodest? (1)


"Zio Paperino dovresti ricordare che Paperinik non esiste! L'ha stabilito una commissione di scienziati e lo hanno pubblicato tutti i giornali…".
I nipotini - Il doppio trionfo di Paperinik
Se non inserisci anche la “figura” della dominante, nel “qua, così”… la forma di reale manifesto non risulta esauriente (per quella che “è”) sostanzialmente.
Ossia, “ti viene a mancare sempre qualcosa, in qualsiasi tipo di ragionamento ti cimenti”. Per cui, ogni “anello rimane inesorabilmente aperto, ovverosia, chiuso in una situazione convenzionale di parte, dominante (paradigma, status quo, “qua, così”, Caverna, etc.).
Il risultato è apparentemente fisico e non… irreale o surreale.
Fai “pulizia interiore” dai/dei termini, che usi per comunicare “dentro e fuori” mentre, di fatto, vieni usato/a. 
La caratteristica frattale espansa, di base, dell’infrastruttura “reale manifesta/reale potenziale by ‘parte dominante’ (Spazio Sostanza)”, riflette, riporta, clona, copia & incolla, etc. è la caratteristica del segnale portante modulato in dominanza “ad immagine e somiglianza” della dominante stessa.
Ora, se la grande concentrazione di massa (dominante) sceglie strategicamente di essere compresente, ma non manifesta, (all’interno dello stesso piano di reale manifesto, nel quale ci sei anche tu e la Massa), che cosa succede in termini di “riflessione frattale espansa (oggettivazione reale manifesta)”?
Succede, causalmente, la “stessa cosa”.
Cioè? Ogni “anello rimane aperto – sostanzialmente – anche se… ogni anello si chiude su un apparente significato, di parte, auto convenzionale”. Ok? Ogni anello è chiuso "lato dominante, centrale"...
  

mercoledì 6 aprile 2016

Ogni spinta si auto proietta verso terra.


Tutto quello che "sale", poi, accondiscende... seguendo la forma ambientale.
Ci sono, sempre/in ogni caso, da fare (da “tenere a mente”) delle considerazioni di base.
Un po’ quello che è il semplice ragionamento “sorgente/foce”, relativamente alla “vita” di un fiume.
Ossia, che… esiste un “a monte (prima, sorgente)” ed un “a valle (dopo, foce)”.
Non solo. Occorre, anche, tenere in debita considerazione che, “per ogni attimo (presente) esiste, sempre, una simile distinzione ‘temporale’”.
Quindi, d’istante in istante, s’imprime e s’inscrive – nel reale manifesto (andando a caratterizzarlo, allo stesso tempo) – qualcosa che è una miscellanea sensata (orientata verso una esatta “direzione”) azione singolare d’assieme (complessa, all’apparenza, ossia... senza ricordare totalmente).
Il comportamento di tutto, il loro (di tutto) atteggiamento, le loro (di tutto) “sfere dimensionali interiori/esteriori, in toto, vanno a caratterizzare il tessuto manifesto del grado di reale percepito e percepibile, non percepito e non percepibile (per i motivi più svariati).
Con questo, SPS intende esprimere la considerazione più frattale espansa possibile. Quella che ti inquadra come un ingranaggio (potenzialmente principale) di/in una infrastruttura d’insieme che, complessivamente, ti sfugge (per motivi che sono esatti, causali, intenzionali ed inconsci – parte per parte).
Cosa viene “prima di”? Cosa “è già successo”?
Cosa “temi di più”? Cosa “eviti come la peste”?
Sono domande che affondano nella prospettiva più aperta possibile. Che non hanno nulla da difendere. Che non hanno nessun interesse di parte, se non quello “immanente” del desiderare la verità totale (il ricordare).
  

lunedì 7 marzo 2016

Se senti qualcosa che ti blocca dentro, è “possessione”.



Riprendendo il discorso (lasciato nello scorso bollettino), un “osservatore (interessato a…)” che si applica, rende (nel tempo) l’osservato (interessato da…) a sua “immagine e somiglianza” ma, non tanto nella “somiglianza” quanto nella “verosimiglianza/quintessenza”, ossia:
l’avere apparenza di vero... Link
ed, allo stesso tempo

rappresentarlo ("vero" = ragione fondamentale) nella sostanza di quello che, in seguito accade.
L’osservazione (interesse per…) è una terra riformazione dell’osservato, che prende a mutare d’apparenza, pur non mostrando mai chiaramente (se l’osservatore dominante, non lo prevede) i termini di un simile “cambiare, senza cambiare”. Un esempio?
La storia umana deviata, in toto. Perché?
Perché… ciò in cui ha, da sempre “qua, così”, creduto la Massa, è una vicenda che narra di “lotte continue per ottenere i propri diritti”. Ossia?
Qualcosa che, a quanto pare, la Massa, d'insieme... aveva perso in un passato mai del tutto chiaro e chiarito.
Per opera di chi/cosa, la Massa, aveva perso quello per il quale, poi, ha preso a combattere regolarmente “in loop”?
Senza risposta... né domanda, apertamente formulata (non sapendo a chi porla), la Massa ha iniziato a combattere per una causa dubbia, contro un nemico dubbio (perché non manifesto). La lotta tra “impoveriti dentro (scordanti, scordati)”, ha descritto il corso della storia deviata (quella che ti fanno studiare a scuola). 
Quella sulla quale basi tutto, anche… il buon esito ad un gioco a quiz televisivo, che regala quattrini in gettoni d’oro (da cambiare presso un intermediario, che applica la relativa commissione, abbassando il montepremi, in una maniera che non risulta mai "in diretta", allorquando il “conduttore” annuncia trionfalmente l’ammontare della vincita potenziale).
Per cui, la Massa ha sempre combattuto contro chi deteneva un certo tipo di potere e un certo tipo di ricchezza e capacità di accentramento e concentramento:
  • contro l’evidenza, insomma.