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lunedì 6 febbraio 2017

La spersonalizzazione della singolarità osservante.




L’osservazione non è solamente un atto passivo (infatti, che cosa è la creazione, se non osservazione a tuttotondo?).
Non è il semplice guardare. È, anche di più.
È, ad esempio, interesse (la creazione "è"... interesse).
Qualcosa che risente, appunto, di una personalizzazione (nella forma gerarchica del paradigma). Qualcosa che “giunge indirettamente dall'alto”: 
dalla compresenza immanifesta dominante (dal vertice distaccato, dell’edificio reale manifesto).
Questo avviene dal momento in cui “è potenziale (possibile)”.
Ma non è un valore assoluto, sganciato dal tipo di forma di potere, applicato alla realtà da manifestare e che, dunque, si manifesta (a livello di grande concentrazione di massa, giurisdizionale, dominante).
Non è scritto da nessuna parte che qualsiasi “legge (fenomeno)”, implementat3 nella realtà manifesta “ad immagine e somiglianza”, sia un valore assoluto.
Qualsiasi “dispositivo” di questa entità, risulta reale (e si manifesta ad hoc) nella misura in cui esprime e raffigura, nella sostanza, l’Autorità massima compresente nello stesso “piano” da controllare, poiché controllabile e per questo motivo, allora, controllato.
Qualsiasi “legge” è un optional (e lo comprendi meglio, osservando le leggi sociali umane):
qualcosa che descrive una “relazione”
sia indiretta che diretta
causale
con la ragione fondamentale
“a monte” di tutt3 “qua, così”.

venerdì 5 agosto 2016

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo (1)

 
Un simbolo “nuovo”?
La dominante si è “reinventata” il pianeta Terra, per intero.
Ci pensi? Riesci ad immaginarlo?
Lo “Spazio/Tempo Terra (cloud)” è perfetto, per mettere in scena la rappresentazione della “storia umana, con la dominante alla regia”. Una “torta” che non finisce mai
Qualcosa che puoi dividere e suddividere “per quante volte desideri (proprio come la frattalità espansa e la verità)”.
Perché, una simile prospettiva/spigolatura, fa letteralmente a cazzotti, rispetto alla versione "altra (ordinaria)" – della medesima vicenda – raccontata per convincerti del contrario, ossia, che:
  • “qua, così” tutto è scarso
oppure
  • tende alla scarsità?
Perchénella sostanza, il pianeta è una miniera infinita di possibili ed immaginabili “appetiti”, ognuno dei quali richiede di essere esaudito.
Un potenziale sensazionale, molto simile al concetto atavico di “isola del tesoro perduto (alias: sepolto da qualche parte e segnalato su una mappa segreta)”.
Ecco. La Terra è l’isola del tesoro.
E, il "tesoro", è… lo sfruttamento (proprietà) di tutto quello che esiste, sopra e sotto, e che può nascere, essere coltivato, addestrato, ammaestrato, estratto, educato, industrializzato, reso economia di scala, etc.
Ovvio:
con il genere umano al centro (di... lavoro) di una simile e “succosa” possibilità.
È un po’ come giocare a Minecraft, calandosi in un intero mondo a propria disposizione, con tanto di “villager (pseudoumani locali, nativi)” ivi contenuti e completamente alla "tua" potenziale mercé.

Arrivando in un simile contesto (questo significa che ne esistono altri), “da zero (o azzerando tutto)”… significa che il primo o i primi (inizialmente), possono ambire al ruolo di “dominante”, se (se) giocheranno “bene” tutte le loro “carte”

   

giovedì 4 agosto 2016

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo.

  

Analizza “lato tuo/umanità, centrale”:
  • un (uno ed un solo riferimento comune, pubblico, massivo)
  • simbolo (pianeta Terra)
  • nuovo (“è già successo”)
  • senza i vessilli del tempo (status quo, realtà manifesta “qua, così”)…

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo...
Il “tuo” auto confinamento “qua, così” è realtà, poiché 1) “calpestabile”, fisico e 2) già successo. 
È possibile, dunque, opinare, dubitare, mettere in dubbio, etc. qualcosa di già accaduto?
Qualcosa di “passato” ma… in una maniera sempre compresente (eco).
 
Qualcosa che ridipinge e ridispone (polarizza) tutto, partendo dal fine e sottile “lavoro” di sterilizzazione e neutralizzazione della memoria originale umana collettiva.
Qualcosa che, inizialmente, ha avuto la necessità di “spendersi, lavorando ai fianchi, per generazioni e generazioni, l’umanità intera”; ancora alveolo di tradizione orale, esperienza propria e diretta, ricordo e centratura.
Qualcosa che, quindi, per molto tempo ha dovuto ricorrere all’arma della guerra più truculente, anche in prima persona (il frattale è "l'inabissarsi della figura degli Dei", per lasciare spazio alle sottodominanti, delegate di manutenere la realtà manifesta "un simbolo nuovo, senza i vessilli del tempo"), al fine di sradicare quei “ceppi più resistenti” dal tessuto “industriale”, di marca e fattura “Made in Dominante”.
 
Ogni ambito, dettaglio, “cosa”, fatto, riflessione, logica, idea, credo, etc. ha sempre due volti, riunificati attorno a quel “terzo stato (centralità, lato proprio)”, che risulta come solamente “compresente, non manifest3”. 
Puoi,
se... in una situazione tanto “sprofondata dentro a qualcosa (AntiSistema)”
se… in una simile tripartizione (parzialmente riflessa in... duopolio relativo ed assoluto allo stesso tempo)
se... in una simile prospettiva, status quo, logica, moda, etc. ...
comprendere (ricordare)
essere, la "situazione (status quo), ancora in grado di garantirti che, al di là di tutto questo (Oltre Orizzonte) le “cose” funzionino ancora come nel “qua, così”?
Nell'incanto... l'incanto.
  

venerdì 22 luglio 2016

Strano per strano: “normale”.



Ci sono delle cose “strane”. Forse, non lo sono per coloro che sono “esperti” e per coloro che “sanno, perché gli è stato detto che…”. Anche per coloro che “hanno studiato, senza diventare esperti” o per coloro che “si sono formati nei decenni grazie a Quark”, etc.
Tuttavia, alcune cose rimangono strane.
Forse, per coloro che “non ci capiscono niente, tecnicamente” e per coloro che “nonostante tutto, rimangono perplessi”. Anche per coloro che “conta solo quello che hanno imparato sulla propria pelle” o per coloro che “si sono formati evitando, o nonostante, il martello pubblicitario”, etc.
Impieghi in ambito medico.
L'ossido di etilene uccide batteri, muffe e funghi; trova uso come agente sterilizzante come alternativa alla pastorizzazione per quei prodotti termolabili che verrebbero danneggiati dal calore. Viene inoltre usato per la sterilizzazione dei materiali e degli strumenti usati in chirurgia…
Tossicità.
L'ossido di etilene è tossico per inalazione; l'esposizione ad esso prolungata per alcuni minuti può provocare mal di testa e confusione seguiti da convulsioni, fino a colpi apoplettici e coma nel caso di un'esposizione più prolungata…
È anche un irritante delle vie respiratorie e può provocare in esse versamento di liquidi anche ore dopo l'avvenuta esposizione.
Sulle cavie, la sperimentazione ha dimostrato che l'ossido di etilene provoca cancro al fegato e problemi riproduttivi (aborti spontanei e mutazioni nella progenie)…
Sugli esseri umani non sono disponibili dati certi, ma è probabile che gli effetti siano analoghi.
È accertato invece che un'esposizione cronica all'ossido di etilene provochi la cataratta…
Inquinamento.
L'ossido di etilene è presente come inquinante nel gas naturale, nel fumo di sigaretta e negli scarichi degli autoveicoli
Link
  • l'ossido di etilene uccide batteri, muffe e funghi (e chi/cos’altro?)
  • l'ossido di etilene è tossico per inalazione
  • sulle cavie, la sperimentazione ha dimostrato che l'ossido di etilene provoca cancro al fegato e problemi riproduttivi…
Ok. Come è possibile affermare che:
  • sugli esseri umani non sono disponibili dati certi, ma è probabile che gli effetti siano analoghi…
quando
  • l'ossido di etilene è presente come inquinante nel gas naturale, nel fumo di sigaretta e negli scarichi degli autoveicoli… (l'ossido di etilene è tossico per inalazione).
Le vere “cavie” sono, giusto appunto, gli esseri umani...
    

giovedì 21 luglio 2016

Quale spiegazione, oltre alla ragione fondamentale dominante?



"Scure" di Erdogan su scuola turca, Giannini: fatto molto grave.
Quanto sta accadendo in Turchia dopo il tentativo di golpe preoccupa, in Italia, anche il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in particolare per quanto riguarda la decisione del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, di sospendere oltre 15mila insegnanti pubblici e di togliere la licenza a 21mila privati.
"È un fatto molto grave colpire il mondo della scuola… desta sgomento e inquietudine... In Turchia… si è veramente toccato 'il cuore della società'".
Link
In... “Turchia”?
Se assumi in “valore assoluto (lato umanit3, centrale)” questa informazione, ricavi a livello frattale espanso molto di più, rispetto alla sola componente del “giudizio (parte)”; ottieni la:
  • strategia sottodominante (dominante).
Uno schema ridondante “qua, così”.
Gli zuccheri, una volta entrati nell’organismo, “polarizzano la luce (ossia la ridispongono secondo altra ‘prospettiva/orientamento’).
Gli inquinanti, una volta emanati nell’aria, “polarizzano la luce (ossia, la ridispongono secondo altra ‘prospettiva/orientamento’)”…
Quale causale forma di analogia è, mai, questa?
Una analogia frattale espansa:
qualcosa che ha l'esatta forma di un segnale ridondante, di una eco, di un "rumore di fondo", di informazione codificata in vari modi che, tuttavia, riportano sempre ad un messaggio centrale.
A qualcosa che “qua, così” risulta, cioè, come polarizzato.
Infatti, non lo capisci nel "momento" in cui, non lo ricordi e non ricordi quello che è” già successo” (che ritorna sempre come radiazione di fondo auto informativa: “quel che fai, l’aspetti”).
  
Se accetti di espandere la tua capacità di decodifica, frattale espansa, dell’informazione ambientale (il pianeta, la realtà manifesta, etc. sono banchi di memoria come, ad esempio, il concetto sfuggente di Akasha, collocata - non si capisce bene - “dove”, quando, nella sostanza… essa è, in potenziale ed in pratica “tutta attorno e dentro a te”), allora, “cogli l’attimo” e anche “di più”.
Inizi a fermare un “lembo d’informazione”, trasformandolo in un cardine che, per effetto leva (filtro "lato tuo, centrale") agisce come un fenomeno di “curvatura spaziotemporale”, con il risultato che “tutto prende a girargli attorno”:
  • la conseguenza è che... l’informazione frattale espansa, si auto organizza nella giurisdizione della tua grande concentrazione di massa (che diventa autoreferente o, meglio, autotrofa… "predominante, superiore")...
      

martedì 19 luglio 2016

L'ingiustizia con al centro l'umanità.



"Urbi et Orbi" è una locuzione latina che significa "alla città (di Roma) e al mondo" (letteralmente: all'Urbe e all'Orbe)…
Link
Se hai ancora presente cosa hai letto ieri, in SPS, a proposito del “qualificatore e quantificatore universale”, allora non potrai non accorgerti che, ad esempio, una autorità (“universale”) come quella della Chiesa, ricade a meraviglia in quanto già appurato:
  • alla città (di…) e al mondo
equivale
  • alla formula: "per ogni x esiste una y tale che…
  • quantificatore = serve a indicare la grandezza o l'estensione di una affermazione
  • esistenziale = l'estensione indicata vale sempre almeno per un caso, che dunque “esiste (exists)”
  • universale = l'estensione indicata è sempre totale:"per ogni (all)"…
  • preso atto di questo, ieri – per quanto riguarda SPS – è stato deciso di assumere come “quantificatore esistenziale universale”, il carattere “3” (per una evidente simbologia con il concetto frattale espanso di “tri-unità e di terzo stato/allo stesso tempo).
Questo permette di bypassare la limitazione (ad auto disinnesco dominante) della distinzione duale/gerarchica, derivante dall’accettazione passiva della terminologia linguistica “di genere”:
  • il maschile ed il femminile scompaiono
a favore
  • di una “centralità, lato umanit3”.
Allo stesso tempo, scompare la divisione duale (questo o questa = quest3).
Sembrano “stupidate”, ma… fanno la differenza, questi “dettagli”, perché... sostanziali e a livello frattale espanso… auto indicanti la compresenza, non manifesta, di una strategia matura ed avanzata (già successa), a dominare totalmente lo scenario reale manifesto “qua, così” (status quo by dominante).
Ossia, così puoi “avvicinare (ricordarti, accorgerti)” la ragione fondamentale, per la forma emersa di uno “stile di vita”… assorbito ambientalmente, che si basa su uno “stallo mobile”, intelligente (dalla prospettiva dominante), che usa e prevede tutt3 sempre e solo alla propria mercé.
Per trasformare tutto, ti devi “fermare”.
  

lunedì 18 luglio 2016

Il qualificatore/quantificatore “3”.



Nel giorno della “trasformazione” di SPS, occorre delineare una modifica, anche, nel modo di “scrivere”, relativamente al “duopolio gerarchizzato ‘1) femminile, 2) maschile’”.
È da tempo che, infatti, in SPS i termini “al maschile/femminile” sono stati riunificati per mezzo della contemporanea presenza degli stessi (in ogni caso, di riferimento tradizionale all’uno e/o all’altro genere).
Ma, così, si fa fatica “in ogni senso”, sia a seguire che a concepire l’atto stesso del riferimento scritturale/creativo/logico.
Per cui, proprio oggi, in SPS prende forma una diversa modalità/codifica, dell’interfaccia “lingua”, in maniera tale che, ad ogni riferimento “maschile/femminile (di parte, duale)”, si sostituisca la desinenza relativa al genere (1 e 2), con quella universale “asessuata” ed “esistenziale” di “3”:
  • il numero “3” è stato scelto come ulteriore semplificazione simbolica, a partire dal già esistente “quantificatore esistenziale”, essendo – questo – un carattere molto difficile da trovare e produrre, per mezzo della canonica tastiera da Pc o smartphone, etc.
   
Il quantificatore esistenziale è un carattere tipografico scientifico, molto usato sia in insiemistica che in logica, due campi tra loro affini della matematica; il nome del ∃ ha un'etimologia facilmente ricercabile:
con la parola quantificatore si intende la sua funzione di indicare la grandezza o l'estensione di un'affermazione e con esistenziale il fatto che tale proposizione vale sempre almeno per un caso, che dunque esiste...
  

giovedì 14 aprile 2016

Questa “tua” condizione d’assieme.



Fare a meno di tutto, sia che la condizione (che si trasforma in altra condizione) “cambi”, sia che rimanga uguale a “prima (che è sempre un ‘ora’)”… è possibile.
Significa “rinunciare alle dipendenze”.
È una rinuncia. Perché no?
Perché una simile “tentazione”, dovrebbe essere qualcosa di “straordinario”? Qualcosa che “ti accade (addosso)”. No.
La dipendenza, come ogni altra “cosa”, è proprio… tentazione.
Ergo:
non è “normale (lato tuo, centrale)”, visto che tutto quello che “tenta, ‘qua così’” ha uno stampo di natura AntiSistemica.
E, in un reame manifesto, nel quale “nulla avviene per caso”, allora, la dipendenza – che è tentazione – deriva da una precisa, esatta, millimetrica, alchemicastrategia – non evidentemente ma evidentemente, a livello frattale espanso – dominante.
Dipendenza (evoca, in te, un senso di assolutismo, riversato a livello di “destino”).
Tentazione (attrattore/aggregatore di dipendenza, non manifesto ma “solo” compresente, ad “immagine e somiglianza” del relativo ed assoluto “principio ombra dominante”).
Strategia (è la “forma” che assume, di conseguenza, il territorio, la scenografia che ospita l’inclinazione per la tentazione, dalla quale deriva la dipendenza del tutto, che ne calca la scena, scambiando un “piano perfetto”, per una ottusa e “propria” perfettibilità).
SPS lo sa che “non capisci”.
  

giovedì 31 marzo 2016

Il lato debole di tutto questo, è lo spazio per la tua chiave.



Il segno che sei sotto ad un incanto?
  
Uno dei tanti.
Ad esempio, in ambito religioso:
il “vecchio testamento”.
Qualcosa che sembra l’incipit di molti romanzi/film di “fantascienza storica”, seguendo la consueta traccia “male/bene (invertiti nel colpo di scena finale, che 'qua, così' è già successo, eppure… ‘zzz zzz’)”.
Non ti sembra di vivere in una realtà manifesta, caratterizzata da un effetto “post grande onda”?
Come se fosse successo qualcosa, ma… qualcosa di così vasto, profondo e totale, da risultare persino in grado di auto cancellarsi dalla “tua” memoria.
Sei, dunque, “te compreso/a”, la risultante di ciò che è già successo (la "valvola" deve solo caricarsi, nuovamente).
La storia deviata racconta di guerre continue, in pratica. E nel mondo attuale, ti dicono accaderne ancora. Ma… “qua, così” a te che cosa succede, in pratica, “da sempre”? Nulla che non sia “andare a lavorare o cercare un lavoro”, pagare questo e/o quello (in continuazione ciclica), correre avanti e indietro (a loop), etc.
Vero? Non che, SPS, stia fomentando la guerra o la ribellione o una vita più “agitata”. Anzi.
Ma, ciò che manca è quello “spirito epico”, in grado di estendersi al tutto.
  

venerdì 25 marzo 2016

Una strana normalità (2)


 

“Qua, così”… la storia continua a ripetersi, ossia “la storia si ripete”. 
Ma, lo farebbe in ogni caso. Anche “qua, non così”.
Perché? Perché è insita, nella “creazione”, quella molla che rende tutto un “riflesso… ad immagine e somiglianza”.
Si potrebbe insistere e ritenere/percepire che, lo strumento per la creazione sia, ad un livello al di là dell’apparenza (macro, micro), proprio ciò che – per ogni aspetto inferiore o “umano, ‘qua così’” – non risulta essere percepito come tale e cioè:
  • la “leva”, che permette – con “agio” – di terra riformare un intero ambiente (a prescindere dalla sua estensione).
In SPS, è emersa (accortezza) la meccanica frattale espansa, a capo di ogni “cosa”.
Qualcosa che risale ad una tecnologia infrastrutturale, che riguarda/abbraccia tutto… ma a livello di “creazione ambientale potenziale (spazio sostanza per il contenitore)”.
Ossia, un simile evento creativo è più simile ad un progetto complessivo, che prende in esame qualsiasi tipo di possibilità, sempre previsto “in potenza” e dipendente dal “come le cose si radicheranno e si svilupperanno, in forza di eventi lasciati liberi di accadere, da una ragione fondamentale che sviluppa interesse in tutto questo, a prescindere dalla forma che prenderà”.
La tecnologia non ricordata, dagli umani ivi contenuti, è quella che “probabilmente non hanno mai nemmeno conosciuto”, essendo asset nel/del “progetto”.