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lunedì 18 luglio 2016

Il qualificatore/quantificatore “3”.



Nel giorno della “trasformazione” di SPS, occorre delineare una modifica, anche, nel modo di “scrivere”, relativamente al “duopolio gerarchizzato ‘1) femminile, 2) maschile’”.
È da tempo che, infatti, in SPS i termini “al maschile/femminile” sono stati riunificati per mezzo della contemporanea presenza degli stessi (in ogni caso, di riferimento tradizionale all’uno e/o all’altro genere).
Ma, così, si fa fatica “in ogni senso”, sia a seguire che a concepire l’atto stesso del riferimento scritturale/creativo/logico.
Per cui, proprio oggi, in SPS prende forma una diversa modalità/codifica, dell’interfaccia “lingua”, in maniera tale che, ad ogni riferimento “maschile/femminile (di parte, duale)”, si sostituisca la desinenza relativa al genere (1 e 2), con quella universale “asessuata” ed “esistenziale” di “3”:
  • il numero “3” è stato scelto come ulteriore semplificazione simbolica, a partire dal già esistente “quantificatore esistenziale”, essendo – questo – un carattere molto difficile da trovare e produrre, per mezzo della canonica tastiera da Pc o smartphone, etc.
   
Il quantificatore esistenziale è un carattere tipografico scientifico, molto usato sia in insiemistica che in logica, due campi tra loro affini della matematica; il nome del ∃ ha un'etimologia facilmente ricercabile:
con la parola quantificatore si intende la sua funzione di indicare la grandezza o l'estensione di un'affermazione e con esistenziale il fatto che tale proposizione vale sempre almeno per un caso, che dunque esiste...
  

mercoledì 29 agosto 2012

Accenditi, sintonizzati, sganciati.




Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima.
Capitano James T. Kirk

Una sonda Human Bit, ognuno di noi, è composta da diverse parti unite insieme:
  • almeno una parte 'aliena', come ad esempio lo Spirito
  • almeno una parte terrestre, come ad esempio il Corpo.
L’esperienza che si ‘traccia’ nelle 3d è una forma d’onda contenuta in altre forme d’onda. Il linguaggio Universale, che sottintende ogni cosa, è rappresentato dalle informazioni. Le informazioni ‘in chiaro’ non necessitano di nessuna interfaccia per essere decodificate, tuttavia esistono innumerevoli forme di codifica e criptazione del loro vero significato, in quanto l’esperienza di frontiera, come la nostra, genera valore assoluto di prima qualità, molto 'pericoloso' se lasciato libero di circolare senza le opportune e dovute precauzioni. 

Ciò descrive anche l’analogo riflesso 3d, nel movimento di informazioni classificate come ‘Top Secret’, usuale, presente all’interno del tessuto sociale umano ‘protetto’ dalla rete di sorveglianza e sicurezza dei ‘Servizi Segreti’. L’uno è il riflesso dell’altro? O, piuttosto, l’esistenza dell’uno, trova significato nella ‘non esistenza ufficiale’ dell’altro?
 
I capisaldi della scala informativa sono due:
  1. una emanazione di segnale
  2. una ricezione di segnale.
Perché si rende necessaria la complessità, ‘nel mezzo del cammino’? Perché non è tutto chiaro ciò che scorre nell’Universo?

Per protezione e tutela dei vari livelli evolutivi che scorrono nella stratificazione del possibile.

È a tutela del libero arbitrio? 

È a tutela della possibilità di evolvere secondo i propri Tempi.

Ricevere un segnale ‘fuori luogo’ è come subire una accelerazione del processo personale di crescita insita nel cammino all’insegna del Conosci Te Stesso: non sempre sostenibile.

I modelli di interfaccia nascono dalla funzione nativa (presenza) della legge della biodiversità.

All’interno dei vari contesti ‘isolati’ d’esperienza, si codificano sistemi di velatura delle informazioni, sul modello dello spettro luminoso, direttamente accessibile, attraverso i sensi naturali sviluppati o rimasti, a seconda del punto prospettico da cui si osserva.

La presenza di organi di sicurezza e vigilanza, nelle 3d, trova un senso più profondo e completo, appunto, osservando da una latitudine diversa rispetto a quella in voga usualmente, ossia a quella tendenza che fa lentamente sprofondare in una desolante forma di abbandono e separazione impotente da se stessi e dal tutto.

Nulla è per caso.

Allo stesso Tempo ognuno di noi, in funzione del proprio livello raggiunto, ha la possibilità di decodificare in maniera più completa, non più complessa, il vettore informativo, che scorre dappertutto, come l’analogo mezzo di scorrimento del segnale, che chiamiamo normalmente ‘Internet’.

Come possiamo raggiungere quel livello di maggiore capacità di decodifica?

Ad esempio, espandendo la possibilità di ricezione delle informazioni da parte del sistema mentale, attraverso l’utilizzo di sostanze, guarda caso, ‘proibite’. La cosa interessante è che sappiamo benissimo che se si vuole incentivare una tendenza è molto meglio proibirla piuttosto che sostenerla. Perché? Perché funzioniamo con una logica inversa, nelle 3d. Tutto è rovesciato, perché tutto è un riflesso… un’eco di noi:

Un'esperienza psichedelica è un viaggio verso nuovi reami di coscienza. La dimensione ed il contenuto dell'esperienza non hanno limiti, ed i suoi connotati caratteristici sono la trascendenza dei concetti verbali, delle dimensioni spazio-temporali e dell'ego o identità. Tali esperienze di coscienza espansa possono verificarsi in una varietà di modi: deprivazione sensoriale, esercizi yoga, meditazione disciplinata, estasi estetica o religiosa, oppure spontaneamente. Più recentemente sono diventate accessibili a tutti tramite l'ingestione di droghe psichedeliche quali psilocibina, mescalina, DMT, ecc. Chiaramente, non è la droga a produrre l'esperienza trascendentale. Essa funge solamente come chiave chimica - apre la mente, libera il sistema nervoso dagli schemi e dalle sue strutture ordinarie.
L'Esperienza psichedelica - Tymothy Leary

Apri la mente…
Sii paziente e ascolta, osserva…
Cosa vedi? Cosa senti?
Lasciati andare…
Non è più pericoloso dell’attraversare una strada all’ora di punta. Cosa che fai tutti i santi giorni.

Libera il sistema nervoso dagli schemi e dalle sue strutture ordinarie’.

Ci diranno che certe sostanze ‘fanno male’. Ce lo dicono per, giustamente, avvertirci degli effetti collaterali derivanti da una non attenta preparazione del nostro complesso individuale. Ce lo dicono per proteggerci. Ma ce lo dicono anche per essere ‘spronati a provare’.
 
Perché ognuno di noi è unico ma sottinteso da una sola rete di appartenenza:

quella del Creatore che emana e riceve onde informative. Ognuno di noi deve provare nuove e diverse vie. Il valore aggiunto apportabile è direttamente proporzionale alla nostra capacità di esperimentare le forme più risonanti di cammino. In questo caso il termine ‘risonante’ non è da intendersi secondo un precetto ordinato secondo le leggi umane, bensì secondo la funzione originale di appartenenza, capace di essere pienamente decodificata e compresa dal soggetto ‘proprietario’ solo attraverso l’attenta opera di ‘ascolto di sé’.

Quello che si crede essere nelle proprie ‘corde’, molto spesso, è opera del lento sprofondamento nelle 3d come diretto riflesso del sistema di abitudini, frutto dell’apparente rinuncia ad esperimentare liberamente se stessi. In realtà, c’è molto altro nel nostro spettro del possibile.

Comunque ogni ‘repressione’ conduce verso un livello ‘altro’ dell’esperienza; esperienza che in ogni caso produce ‘informazione’.

Il Creatore termina nella materia delle ‘trincee’ dello spazio tridimensionale, avvalendosi dell’operato delle sonde Human Bit, al fine di ‘espandersi andando sempre oltre’, ma non in termini di grandezza quanto in termini di ‘auto comprensione’, dando luogo ad una struttura ‘ripiegata su se stessa’ o impossibile, piuttosto che possibile ma infinita.

Quello che è un paradosso per un livello di attenzione è ‘chiaro’ per un’altra fonte in cammino. È il proprio ‘orizzonte degli eventi’, che si apre in maniera opportuna e direttamente proporzionale al cammino già percorso. È persino logico che sia così…

(Timothy Leary) negli anni sessanta, coniò e rese popolare lo slogan ‘Turn on, tune in, drop out’ (‘Accenditi, sintonizzati, sganciati’). ‘Accenditi’: sveglia la mente, apri le porte della percezione. ‘Sintonizzati’: entra in sintonia con l'universo, comprendilo, ascoltalo. ‘Abbandonati’: è un concetto più complesso, a quanto dice Leary nella sua autobiografia Flashbacks del 1983.

Drop out suggeriva un selettivo, prezioso processo di distaccamento da ciò che involontariamente restringe la libertà d'azione. Significa coscienza di sé, è la scoperta della propria singolarità, una promessa di mobilità, scelta e cambiamento. Sfortunatamente le mie spiegazioni dello slogan per il miglioramento di sé fu spesso male interpretato come se significasse - Drogati e abbandona le attività costruttive'…

A causa dei suoi atteggiamenti anticonformisti, venne dichiarato da Richard Nixon come l'uomo più pericoloso d'America…

Come ben spiegato nel suo libro Caos e cibercultura, lui sosteneva come l'individuo dovesse essere l'unico pilota della propria esistenza, ed i protagonisti dei romanzi di quel genere, solitamente dei solitari (solitari, ma non isolati! Costantemente a contatto con il resto del mondo, tramite il network) in lotta con le 'autorità' rappresentano bene quel genere di ideale.

Come spiegava lui stesso, la parola 'cyber', deriva dal greco 'kibernetes', che significa, appunto, 'pilota', ed era utilizzato per i 'piloti' delle imbarcazioni. Da qui, il concetto di 'pilota della propria esistenza'…
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È certamente e sempre così. È l’impressione 3d che ci fa pensare ad un’altra versione dei fatti, ma allo stesso Tempo ‘non è così’. Paradosso? No. Logica quantica non locale.

Ecco l’Analogia Frattale ed il Metodo Indiretto, abbozzati in questa breve citazione:

le tecniche descritte in questo capitolo non sono molto utili per un musicista o un pittore (oppure lo sono, ma in via indiretta). Lo scopo di queste tecniche è di assorbire nuove idee e pensare in maniera innovativa, lontana dai vecchi schemi mentali

In sostanza la mente segue dei binari e deve essere stimolata per pensare fuori dai binari. Ti accorgerai che pensare fuori dagli schemi è semplice, riuscirai a farlo in breve tempo e migliorerai con il tempo…

Ora ti suggerirò due tecniche per assorbire nuove idee. Penso sia tutto quello di cui hai bisogno. Ci sono libri molto voluminosi su questo argomento, e li puoi leggere se li trovi interessanti, ma se sei una persona intelligente è sufficiente che tu comprenda questa teoria, anche se non ne conosci bene i dettagli

Associazioni casuali. Questo esercizio consiste nel dimostrare che A è simile a B. Scegli qualsiasi cosa come A e B, quindi dimostra che A e B sono simili. Puoi fare questo esercizio con due oggetti, due parole prese a caso nel dizionario, due immagini. Puoi farti aiutare da qualcuno che selezioni per te A e B, per esempio due persone che selezionino A e B segretamente. In questo modo A e B saranno selezionati in maniera casuale e sarai tu a dover spiegare, in maniera creativa, perché sono simili…

Creatività significa semplicemente definire delle nuove connessioni mentali. Ognuno può diventare più creativo di quanto lo sia in questo momento, deve solo voler lasciare la propria mente libera di vagabondare verso direzioni sconosciute. Quando un pensiero nuovo entra nella mente delle persone spesso viene scartato e considerato sciocco, o senza scopo. Ciò può essere vero, ma se non viene dato alla mente il tempo di esaminarlo con calma e fino in fondo si rischia di chiudere la mente a pensieri creativi che potrebbero essere interessanti, utili, o almeno divertenti.

La prossima volta che ti viene un’idea inseguila. 

Se sei nel parco e vedi un uomo che porta a spasso il cane forse penserai che potrebbe essere il cane a portare a spasso l’uomo. Non scartare quest’idea, inseguila e vedi dove ti porta. Può essere un’idea stupida, ma se alleni la tua mente con queste frivolezze la potresti trovare pronta quando si tratta di inseguire un’idea creativa che ti cambierà la vita.

Sii creativo. Non hai niente da perdere e tanto da guadagnare: 

migliorare il tuo senso dell’umorismo, la capacità di esprimerti in modo nuovo, e l’abilità di risolvere meglio i problemi che ti si presentano.
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Gli articoli di SPS si creano in questo modo.

Infine, per oggi, avendo lasciato parlare molto il flusso dell’Universo, concludo l’articolo citando questa esperienza di Vita vicina alla sua ‘fine’.

Esperienza in cui non c’è spazio per il concetto di Paura, anzi di… paura.

La morte di Leary, avvenuta intorno alle 6.30 del 31 maggio 1996 fu registrata su nastro per i posteri e catturò per sempre le sue ultime parole. Quella mattina si svegliò, il suo volto si mostrò sofferente per un attimo, poi si guardò attorno alla ricerca dei propri familiari.  

Riconobbe la sua ex moglie Rebecca, alla quale ammiccò, ed il figlio di sua moglie Barbara, Zachary.

Si guardò ancora attorno e disse: 'why?' ('Perché?'), si grattò la testa e disse 'why not?'. Pronunciò la frase ripetutamente, con intonazioni diverse: 

tristi, allegre, pensierose, interrogative. 

Ad un certo punto disse 'esperanto', poi riprese a ripetere i 'why not'.

Guardò Rosemary e le sussurrò 'i love you' ('ti amo'), lei gli rispose allo stesso modo. Disse 'why?' con un filo di voce ancora per un paio di volte, poi ricadde nel sonno profondo. 

La sua ultima parola, stando alla testimonianza di Zachary Leary, fu 'beautiful'.('stupendo')
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Ogni cittadino uno scienziato.
Timothy Leary

A e B sono sempre simili!

280812 S 28,6 – 241 Sant’Agostino (‘Devi capire per credere’, ma anche, ‘Devi credere per capire’) - +

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 22 maggio 2012

Codice, interfaccia, cambiamento.




È tutto codificato attorno a noi. Sia per opera della ‘Natura’ che per opera umana. Diciamo che l’umanità tende ad ‘emulare’ la Natura in quanto a codificazione della realtà manifesta. In Matrix era famosa quella scena dove tanti numeri verdi scrollavano continuamente sul monitor dei computer

Quei numeri erano il 'codice fluido' della matrice che dava Vita e componeva la neuro simulazione, che accadeva all’interno del software scambiato da miliardi di individui come unica ed assoluta realtà. 

La ‘Natura’, a sua volta, riflette l’umanità, dando luogo ad un movimento a ‘vortice’ senza fine di continuità in ogni senso. Non è possibile ‘capire’ senza maturare la capacità di decodificare, almeno in parte, il codice dell’energia che co crea la Vita nelle 3d. Il ‘codice’ è univoco eppure mutevole, auto adattantesi alle diverse interpretazioni/interrogazioni degli umani che vi si riflettono.

Codici nei codici nei codici, così come esiste un Piano nel Piano nel Piano…

Questa ‘trilogia’ semplificata, di fatto, va decodificata mediante osservazione multidimensionale, ossia mediante assunzione contemporanea dei tre livelli base dell’intenzione/esperienza:
  1. 3d
  2. Sovradimensionale
  3. Divino.
Ma, allo stesso Tempo, anche per ‘Analogia Frattale’ e con l’ausilio del ‘Metodo Indiretto’, è possibile almeno in parte decodificare il codice agganciato alle 3d e oltre. In teoria è possibile ‘intuire’ l’intera sequenza codificata capace di giungere sino alla Sorgente.

Se ti fosse consentito entrare nel villaggio Sufi di Alkufa, impazziresti. Si dice che chiunque mai vi entrasse, per puro caso, impazzirebbe. È inevitabile perché Alkufa è carico di vibrazioni che non possono essere sopportate da menti che non sono autentiche. Ecco perché nessuno dovrebbe entrarci, se prima non ha attraversato un periodo di addestramento e di disciplina.
 
Se si riescono a comprendere alcune delle caratteristiche di Alkufa, riusciremo a comprendere meglio altri luoghi di pellegrinaggio.
 
Per esempio, ad Alkufa non è possibile dormire, nessuno ci riesce. Ecco perché è naturale impazzire, a meno che tu non sia stato allenato alla continua assenza di sonno, avendola sperimentata in precedenza. Ed è per questo che la più grande delle realizzazioni tra i Sufi è la veglia notturna:
 
essi si esercitano a restare svegli tutta la notte.
 
È importante riflettere su questo punto. Se una persona non mangia per novanta giorni, diventerà molto debole, ma non morirà, né impazzirà. Un uomo normale, in buona salute, può digiunare facilmente per novanta giorni, ma non può stare senza dormire neppure per ventun giorni. Di fatto è già difficile stare senza dormire per sette giorni, mentre in Alkufa è del tutto impossibile dormire!
 
Qualcuno fece venire da me un monaco buddhista di Ceylon. Da tre anni non riusciva a dormire… Gli chiesi se avesse mai praticato lo Yoga ‘anapansati’ di Buddha, perché per un monaco buddhista si tratta di una pratica inevitabile. E lui mi rispose che lo praticava da sempre. Allora io gli dissi che, in quel caso, doveva scordarsi completamente di poter dormire, perché quella pratica rende il sonno praticamente impossibile
 
Si tratta di una tecnica di risveglio della Coscienza ma, una volta che il sonno va perduto, occorre praticare un’altra tecnica che si allaccia a questa e che deve essere subito applicata. Se continui a praticare solo il primo esercizio e mai il secondo, pian piano ti indebolisci e puoi arrivare perfino ad impazzire, o a morire
 
Quel primo esercizio serve solo a rimuovere l’abitudine al sonno. 
 
Allorchè il sonno viene smantellato dall’interno, la tua consapevolezza acquista una prospettiva del tutto diversa e quella realizzazione può essere utilizzata per un’evoluzione dell’essere. Purtroppo, nei testi buddhisti viene descritta solo la prima pratica, e quando io chiesi a quel monaco se conosceva la seconda, mi disse che nessuno gliene aveva mai parlato.
 
Vedete perché può essere pericoloso scrivere certe cose nei libri: 

chiunque le pratichi senza la giusta guida, perderà semplicemente il sonno… a quel punto, si dovrebbe conoscere l’altra tecnica, ma questa non è descritta da nessuna parte!
 
Ecco perché molte cose venivano tenute segrete, in quel modo non potevano nuocere a nessuno

servivano solo ad aiutare coloro che ne avevano bisogno per la loro ricerca spirituale.
 
I veri luoghi sacri sono molto vicino a quelli falsi, che sono noti a tutti e sono visibili

essi ti terranno fuori strada fino al momento in cui non sarai pronto per entrare nel vero Tempio… Inoltre, come ho detto, ogni luogo di pellegrinaggio ha una sua chiave
 
Ogni figura disegnata all’esterno, forma un’immagine all’interno della tua consapevolezza. .. Se riesci a evocare queste immagini, in qui momenti potrai iniziare immediatamente il tuo pellegrinaggio verso la sfera spirituale...
I misteri occulti dell'oriente – Osho Rajneesh

È tutto codificato attorno a noi, anche le - vie d’uscita.

Fondazioni: quei soggetti politici con finanziatori segreti.
Non sono partiti, ma in politica, ormai, vanno di gran moda. Stiamo parlando delle associazioni o fondazioni. In Italia, rispetto al resto d’Europa, godono di gran fortuna anche perché non è dato sapere chi sono i finanziatori

Si invoca la privacy 'in quanto dai finanziamenti si potrebbe desumere l’orientamento di chi ha elargito il contributo', aveva scritto a Il Fatto Quotidiano, al riguardo, l’anno scorso Massimo D’Alema, presidente della Feps, che raccoglie le fondazioni progressiste europee. 

Sono trasversali, a volte raggruppano politici di schieramenti contrapposti.

Nel Belpaese sono decine, e in alcuni casi sostituiscono le vecchie correnti

Una sorta di nuovo strumento in un’epoca in cui i partiti non sono certo al massimo della popolarità, al riparo dai meccanismi tipici partitocratici, come primarie o tesseramenti. Un vero e proprio apparato parallelo che si fatica a controllare, ma del tutto legale, del quale non è chiaro chi ci mette i soldi e per quale motivo

E in queste giornate caldissime sul fronte finanziamenti pubblici, ecco che dare una mappa delle tante associazioni politiche diventa un modo per capirne un po’ di più…
Link

Senza una ‘interfaccia’ il codice più profondo sarebbe inviolabile e che cos’è una interfaccia, se non un frattale, un’esemplificazione, della verità superiore attualmente inarrivabile?
 
Il linguaggio, ciò che accade nel Mondo, i computer, il corpo umano…

Tutto ha un senso per lo stato attuale in cui si ‘versa’.

Se la Telepatia divenisse o tornasse realtà, l’intera attualità tecnologica sarebbe improvvisamente del tutto superata, desueta e il paradigma cambierebbe di conseguenza. Il cambiamento scorre costante sino ad un punto di ‘raccolta’ e di ‘accelerazione’, di cui il fiume che incontra la cascata è il perfetto frattale.

A quanto pare un ‘collo di bottiglia’ simile è proprio alle porte del Tempo 3d.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com