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lunedì 10 ottobre 2016

Riuscire.


La famiglia non ci sarà ma almeno non ci saranno le lotte, o almeno saranno inutili. Auspico veramente che non ci siano ulteriori contrasti e pretese, che ognuno possa starsene in pace nei propri ambiti". 
Bernardo Caprotti 
Il pensiero (l’immaginazione, il ricordo) va alla domanda:
“tutte le ‘fortune’, raccolte attraverso il Modello Far West, oggi che cosa sono diventate? A cosa hanno dato luogo? "Chi" sono e cosa rappresentano ‘qua, così’”?
La risposta non convenzionale è:
“il relativo status quo (assoluto by dominante)”.
Qualcosa che aggancia, riunisce e completa l’assunto:
il caso non esiste (se ‘nulla lasci al caso’ – alias – un altro tipo di ‘eredità, nonché la risposta frattale espansa, alla compresenza non manifesta della dominante)”.
Il “passato (soprattutto, quello dimenticato)”, è costellato da una sola forma di predominio “autorizzat3 a norma di legge (‘legge’ - ad hoc - descritta prima, durante e dopo il ‘è già successo’)”.
Ergo:
la storia (non solo è raccontata/deviata dai “vincitori”) è un fiume, sempre in piena, dalle caratteristiche frattali espanse ben chiare e, persino, evidenti (ma… evidenti in una maniera auto risultante come ampiamente disinnescata, “pallida”, quasi divenuta insignificante tanto è vissuta – dalla Massa – come assolutamente “improbabile”).
Caratteristiche che emergono sempre, anche se attraverso altre “vie prospettiche, dell’approccio comunicativo globale, situazione per situazione”. Il Modello Far West svela la “forma” alla radice fondamentale della società umana:
ingiustizia e/ogiustizia settoriale (di parte)” mono prospettica angolare
a differenza della “giustizia, ad angolo giro (che rimane tale, a qualsiasi gradazione della ‘prospettiva personale’), ‘lato tuo/umanità, centrale’”.
 

martedì 19 luglio 2016

L'ingiustizia con al centro l'umanità.



"Urbi et Orbi" è una locuzione latina che significa "alla città (di Roma) e al mondo" (letteralmente: all'Urbe e all'Orbe)…
Link
Se hai ancora presente cosa hai letto ieri, in SPS, a proposito del “qualificatore e quantificatore universale”, allora non potrai non accorgerti che, ad esempio, una autorità (“universale”) come quella della Chiesa, ricade a meraviglia in quanto già appurato:
  • alla città (di…) e al mondo
equivale
  • alla formula: "per ogni x esiste una y tale che…
  • quantificatore = serve a indicare la grandezza o l'estensione di una affermazione
  • esistenziale = l'estensione indicata vale sempre almeno per un caso, che dunque “esiste (exists)”
  • universale = l'estensione indicata è sempre totale:"per ogni (all)"…
  • preso atto di questo, ieri – per quanto riguarda SPS – è stato deciso di assumere come “quantificatore esistenziale universale”, il carattere “3” (per una evidente simbologia con il concetto frattale espanso di “tri-unità e di terzo stato/allo stesso tempo).
Questo permette di bypassare la limitazione (ad auto disinnesco dominante) della distinzione duale/gerarchica, derivante dall’accettazione passiva della terminologia linguistica “di genere”:
  • il maschile ed il femminile scompaiono
a favore
  • di una “centralità, lato umanit3”.
Allo stesso tempo, scompare la divisione duale (questo o questa = quest3).
Sembrano “stupidate”, ma… fanno la differenza, questi “dettagli”, perché... sostanziali e a livello frattale espanso… auto indicanti la compresenza, non manifesta, di una strategia matura ed avanzata (già successa), a dominare totalmente lo scenario reale manifesto “qua, così” (status quo by dominante).
Ossia, così puoi “avvicinare (ricordarti, accorgerti)” la ragione fondamentale, per la forma emersa di uno “stile di vita”… assorbito ambientalmente, che si basa su uno “stallo mobile”, intelligente (dalla prospettiva dominante), che usa e prevede tutt3 sempre e solo alla propria mercé.
Per trasformare tutto, ti devi “fermare”.
  

mercoledì 2 dicembre 2015

Simboli non collegati ad un disegno strategico, ricoprono la causa.


La decodifica del "passato" è sempre simbolica ma, distaccata dal disegno originale (disinnesco e cultura nozionale).
Importante è la frattalità espansa, se serve anche solo per accorgersi (non è un pensiero di Yoda).
A cosa serve “accorgersi”? Vedila così:
  • per chi/cosa è “utile”?
  • per te.
E... cosa rischi di smascherare "?
L’utile causale, che è interesse materializzato. L’interesse deriva dall’attenzione dell’intenzione (un “disegno”). Ora, chi/cosa ha interesse “qua, così”? Chi già possiede. E chi possiede in gran quantità. Ma, un simile “quadretto” è inutile se, tu sei abituato/a a misurare la quantità a partire dalla scarsità, nella quale versi.
Chi possiede molti “asset”, come case, proprietà, denaro, persone, etc. – se non è il Dominio – parte sempre da una “posizione di contrasto per scarsità”. Il suo “avere” si staglia nettamente dal tuo, che è quasi pari a zero (anche se hai un lavoro, una casa di proprietà, una seconda casa, un conto bancario onorevole, due macchine pagate, etc.), appunto… per differenza, a partire dal tuo standard.
Questo tipo di “potere”, investe gli interessati che se ne approfittano, in leva. Infatti, la legge permette, non a caso, che si possa fare perno su quello che si possiede (in misura già ragguardevole), al fine di moltiplicarlo “per enne”, in maniera tale da amplificare il relativo “raggio d’azione in termini di capacità d’influenza”.
Che cosa, dunque, queste persone… possono e riescono ad influenzare, nella società?
Lo sai o, forse no, ma è l’intero corso storico che è stato, così, influenzato. E nell’osservare, percependo una simile verità sottaciuta (ma nemmeno tanto, se ci fai caso), si “passa sopra/attraverso/dentro” all’autentico e sostanziale gruppo di potere, che è la “mente pensante” relativa al perché… questo intero reale manifesto ha riassunto una forma simile. Quale?
Quella ingiusta, che riesci a vivere ugualmente nonostante tutto.
  

venerdì 29 agosto 2014

Revisionismo Frattale della Storia Deviata by SPS (5).


La moneta è dentro al "pesce"... La Chiesa è dentro allo Stato.

(Ri)cordati che puoi/devi usare anche il Cud per scegliere la destinazione del tuo otto per mille.
Papa: quanti peccati nelle parrocchie, tristemente segnate da invidie e gelosie.
Quanti peccati nelle nostre parrocchie! Il rammarico è stato espresso da papa Francesco nel corso dell'Udienza generale in piazza San Pietro. Durante la catechesi, Bergoglio ha colto l'occasione per parlare di un tema sul quale tanto insiste e che tanto lo addolora.
"L'esperienza - ha detto Francesco - ci dice che sono tanti i peccati contro l'unità. Non pensiamo solo agli scismi. Pensiamo ad esempio ai peccati parrocchiali. A volte, le nostre parrocchie sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie"…
Link
Questa riflessione del Papa (ri)corda un passaggio del film Johnny Stecchino:
nel mondo siamo conosciuti anche per qualcosa di negativo. Quelle che voi chiamate piaghe. Una terribile, e lei sa a cosa mi riferisco:
l'Etna, il vulcano, ma è una bellezza naturale.
Ma ce n'è un'altra grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito... la Siccità... la terra brucia e sicca, una brutta cosa... Ma è la natura... e non ci possiamo fare niente.
Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l'uomo... dov'è? È nella terza di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi del mondo... ehh... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico!
Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famigghia contro famigghia, troppe macchine!
Le “piaghe” sociali sono, dunque:
Etna, siccità, traffico e… invidie, gelosie, antipatie.
Molto bene. Adesso che lo sai, cosa pensi di fare? Cosa pensi di cambiare nel tuo stile di Vita? E, soprattutto, come pensi di attuare questo “cambiamento”?
Quando qualcosa lo “respiri”, perché è diventato/a troppo centrale, sempre presente e collocato profondamente (ipocentro) in “leva/proiezione” su tutto quello che consideri “Mondo” (epicentro, realtà 3d che desumi dall’evidenza derivante dai tuoi sensi)… allora, tutto quello che sai, pensi, rifletti, mediti, ragioni, immagini, senti, tocchi, etc. (ri)sente di una simile causa sotterranea, assolutamente non presa in considerazione all’interno della “tua” matematica, geometria, letteratura (equazione) che, per questo, risulta sempre conseguente, derivante, posteriore, dipendente.
Il prendere in causa gli effetti e non le cause è, in effetti, la caratteristica della scienza deviata.