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mercoledì 18 gennaio 2017

La tua sovranità è sostanziale.



Voglio che mi racconti di loro. Voglio conoscerli…
La pestilenza finì e nella regione tornò la vita. Molti oggi dicono che la peste fu una epidemia, che poi si esaurì come una febbre invernale. Non sanno che erano invece le tenebre che stavano per calare. Non conoscono i sacrifici fatti. Gli eroi caduti.
Racconterò io la loro storia. Io c’ero. Io so…”.
L’ultimo dei templari
Di questa citazione, è degno di nota l’osservare (il renderti conto) questa verità sostanziale:
l’umanità attuale
“non conosce (non sa, non ricorda) i sacrifici fatti. Gli eroi caduti…”.
Infatti, in qualcosa dove tutto è “già successo”, che cos’altro si deve – ancora – “scrivere”
L’unico fondamento portante che, nonostante tutto quello a cui sei portat3 a pensare, “manca completamente (se non a livello potenziale)”:
l’alternativa sostanziale (la backdoor, la via di riuscita… intensa come “non una fuga da un luogo chiuso”, bensì – di più – come il permettere l’entrata della luce, in un luogo chiuso da troppo tempo per ricordare, ancora, che è – appunto – un “luogo chiuso e rinchiuso in/su se stesso, con te al suo di dentro, convint3 che tutto questo spazio sia, anche, tutto quello che esiste… in termini di sostenibilità, potenziale, libertà, giustizia, esperienza, etc.”).
Ecco che “cosa manca ‘qua così’”
Ossia, manchi tu nella tua “versione originale”, con te al tuo centro, centralmente centrat3, etc.
Ora, ci sono ma, soprattutto – in una certa ottica rilevante – “ci sono stat3 (sono vissut3, esistit3) molte persone degne di nota, per la loro particolare ‘visione del mondo’, che hanno pagato pegno proprio per una simile coerenza, mai celata nel corso della propria sopravvivenza nel paradigma AntiSistemico:
quindi
ci sono umani, "attuali", che
non conoscono (ricordano) i sacrifici fatti. Gli eroi caduti…
Qualcosa che è potuto succedere, dato che la Massa è sempre stata – “qua, così” – inconsapevolmente dalla parte della minoranza che domina, la quale ha opportunamente preparato tutt3, in maniera tale da rendere la vita una competizione sociale globale, con in premio la propria salvaguardia, in luogo di una “fine” ritenuta troppo miserevole per essere vera. 

martedì 3 gennaio 2017

Lo spazio potenziale.


In questo “spazio (potenziale)” è tutto visto, assunto e riassunto, unicamente dalla prospettiva “lato tuo/umanità, centrale” con la giustizia ad angolo giro, In Comunione. 
Questo è possibile (sempre) poiché la prospettiva è la quinta dimensione (ottica) di un insieme (infrastruttura, ambiente) a caratteristica frattale espansa (lente):
ad “immagine e somiglianza”… 
Dove... certe "cose (prove/fatti)" non possono essere dat3 pubblicamente, a tutti ("scandali alla moda". Ad esempio, come hanno fatto Snowden ed Assange, sui quali hanno già, addirittura, "girato dei film")... bensì, di-mostrate solo a coloro che "lo richiedono" (sino a quando la Massa sarà sotto a pubblico incanto), oppure che "ci arrivano da sol3, attraverso proprio la caratteristica simbolica sostanziale frattale espansa, ambientale".
Pena l'auto disinnesco dell'evidenza del contesto stesso.
Ok? Se uno più uno, ti dicono, fare due, allora...
Per cui, tu vedi tutto dalla tua prospettiva ed, allo stesso tempo, in compresenza di dominante, tu vedi tutto dalla “tua” prospettiva
Dove... le virgolette fanno la differenza.
Al fine di vedere dalla tua prospettiva, infatti, devi assolutamente ritornare grande concentrazione di massa (il centro al centro), altrimenti, osserverai tutto dal “punto di vista (logica)” della grande concentrazione di massa compresente (e, strategicamente, immanifesta) e "qua, così" dominante.
La caratteristica ambientale, frattale espansa, è una tri-unità.
Nella fattispecie, il suo terzo di “memoria (registro)”, è la tua garanzia migliore al fine di poterti sempre (sempre) accorgere della dominante, anche quando questa è “invisibile (non locale, wireless, ubiqua, in leva, etc.)”.
Ora… puoi utilizzare questa potenzialità, per portare ad emersione (dopo esserti accort3) la ragione fondamentale per la “forma reale manifesta ‘qua così’”. 
Questo solo… se (se)… ne convieni.
Ma, dal momento in cui “è già successo”, allora difficilmente converrai, auto confinandoti da “te” in te.

martedì 27 dicembre 2016

Nel vortice.



Non lo capisci?... Stai già cominciando a dimenticare…”.
Incorporated
Quando un “vortice” diventa abitudinario, “scompare (dai sensi)”
Di più: diventa “naturale”.
Qualcosa che, poi, si tramanda ad ogni livello.
Qualcosa che “i nuovi nati” si ritrovano “davanti”.
Qualcosa che non lascia scelta, se non tutta quella opportunamente già prevista “a monte”…
I “vortici” ricalcano ad immagine e somiglianza, il principio fondamentale che li ha generati (permessi):
la ragione fondamentale, al di là della dualità visiva ed apparente “causa/effetto ‘qua così’”, è la dominante
tutto quello che ne discende, ed accondiscende, è sottodominante… e crea “sotto vortici”
tutto quello che consegue e dipende, è dominat3… allo stesso tempo/modo, subisce l’intera infrastruttura vorticale (ciò che ti dicono essere i “campi morfogenetici”, ad esempio, a livello di scienza deviata).
Persino a questo livello è, tuttavia, possibile generare “vortici”. Ovvio… sempre nel “segno (senso)” della dominante…
Tutto quello che non si “allinea”, allora non “serve (dalla prospettiva dominante)”, per cui “viene eliminat3”.
Ossia, si diluisce sino al punto di "sembrare non esistere" più.
Così, viene presto dimenticato, anche nella mente del principio che lo ha generato (da una posizione decentrata rispetto al proprio “asse di potenza”, oppure, “lato proprio/umanità, dominato”).

venerdì 21 ottobre 2016

Il dibattito senza idee proprie.


"AntiSistema (forma)"...
Sopravvivi in qualcosa nel quale nessuno più parla dell’autentica “ragione fondamentale”, a monte di qualsiasi tuo problema, “qua, così”.
L’opera di disinnesco (cancellazione della memoria e retro ingegnerizzazione) è già, infatti, stata completata, dove – tuttavia – per retro ingegnerizzazione (completa), devi intendere “un’opera di vigilanza sempre attiva”. 
Ad un simile livello, la “prevenzione (dominante)” non corrisponde al cento per cento, con quello che riesci (puoi) immaginare.
Certo, perché – in un certo senso – tutto quello che accade (persino al di là della prevenzione stessa), può essere sempre “ripristinato (dalla prospettiva dominante)”, mediante opportuna correzione/deviazione (senza ricorrere ad artifizi tecnologici come, ad esempio, il “ricaricare il tempo su/in se stesso”).
No.
È sufficiente che l’infrastruttura, sede anche del reale manifesto (oltre che di quello potenziale), sia completamente “amministrata da un’unica supervisione”.
A quel “punto”, infattiil ritornare indietro nel tempo, corrisponde – più linearmente – all'inserire all'interno della “formula (controllo)” anche l’azione auto correttiva (reset). 
  

giovedì 20 ottobre 2016

Costante, delta, formula, tecnologia, leva, delegazione, potere…



Ora, che hai (puoi) a tua disposizione uno schema (modello) di pensiero logico e razionale “altro” (come certamente ti sarai accort3, prendendo atto degli ultimi tre Bollettini - link, link, link), che cosa te ne farai?


Nella “tua” giornata, “qua, così”, può progressivamente/istantaneamente “cambiare tutto (sliding doors)” – ad ogni istante – ma... se “in qualcosa che può solo trasformarsi (sempre in ‘nuovo’ se stess3)”, nella sostanza cambia di posto solo la polvere che, comunque, tende a depositarsi nuovamente sopra ad ogni superficie (dopo qualsiasi ventata di novità).
Perché SPS (Io) affermo questo?

Perché 1) lo dice, prima ancora, la scienza deviata ("tutto si trasforma"), 2) sei in una forma di perpetuo status quo “qua, così”, 3) esiste la relativa/assoluta ragione fondamentale, 4) esiste l’intelligenza frattale espansa, che permette tutto questo e che amministra, sorveglia e ricorda tutto questo.
SPS (Io) mi limito, solamente, a mettere assieme tutti i pezzi, decodificando “lato mio/tuo/umanità, centrale”.
La risultante è... qualcosa che fa “male, allorquando smetti di “far finta di nulla”, veramente.
Un tipo di “dolore” derivante dalla libera constatazione della “forma”, nella quale “sei”. 

martedì 18 ottobre 2016

Un modello di logica.


Tessuto indemagliabile "status quo 'qua così'"...
L’inquinamento, in generale e sotto ad ogni aspetto (anche quello che meno, lo sembra) – in uno spazio di possibilità (potenziale) di manifestazione reale, “già…” invaso, occupato e conquistato (dalla dominante) – è, simbolicamente (a livello frattale espanso), una forma di disinnesco preventivo, poiché preventivato (previsto strategicamente d’assieme, unitamente alla non manifestazione diretta... della “sede e della compresenza” dominante).
Ossia, “qua, così”, ogni forma inquinante è il più classico (nella sostanza) “bastone tra le tue ruote”.
E, bada bene, che l’inquinamento lo è davvero... sotto ad ogni altro aspetto.
Infatti, a parte l’evidenza (smog cittadino e “qualità dell’aria, dell’acqua e dei terreni”), essendo “trattate” le macro aree potenziali di base (appunto: aria, acqua e terra), di conseguenza, tutto quello che “spontaneamente” ne nasce, cresce, emerge, etc. risulterà solo che “trattato oltremodo (risultato)”.
Allo stesso tempo, l’inquinamento è la codifica ambientale (un “risultato” di altro tipo, livello, sostanza) della compresenza immanifesta dominante. Alias:
è la risposta, per te/umanità, della memoria frattale espansa
relativamente all'assoluto che, in pianta stabile, è pre-occupato solamente di amministrare il proprio “reame (con te al suo di dentro)”.
 

giovedì 4 agosto 2016

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo.

  

Analizza “lato tuo/umanità, centrale”:
  • un (uno ed un solo riferimento comune, pubblico, massivo)
  • simbolo (pianeta Terra)
  • nuovo (“è già successo”)
  • senza i vessilli del tempo (status quo, realtà manifesta “qua, così”)…

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo...
Il “tuo” auto confinamento “qua, così” è realtà, poiché 1) “calpestabile”, fisico e 2) già successo. 
È possibile, dunque, opinare, dubitare, mettere in dubbio, etc. qualcosa di già accaduto?
Qualcosa di “passato” ma… in una maniera sempre compresente (eco).
 
Qualcosa che ridipinge e ridispone (polarizza) tutto, partendo dal fine e sottile “lavoro” di sterilizzazione e neutralizzazione della memoria originale umana collettiva.
Qualcosa che, inizialmente, ha avuto la necessità di “spendersi, lavorando ai fianchi, per generazioni e generazioni, l’umanità intera”; ancora alveolo di tradizione orale, esperienza propria e diretta, ricordo e centratura.
Qualcosa che, quindi, per molto tempo ha dovuto ricorrere all’arma della guerra più truculente, anche in prima persona (il frattale è "l'inabissarsi della figura degli Dei", per lasciare spazio alle sottodominanti, delegate di manutenere la realtà manifesta "un simbolo nuovo, senza i vessilli del tempo"), al fine di sradicare quei “ceppi più resistenti” dal tessuto “industriale”, di marca e fattura “Made in Dominante”.
 
Ogni ambito, dettaglio, “cosa”, fatto, riflessione, logica, idea, credo, etc. ha sempre due volti, riunificati attorno a quel “terzo stato (centralità, lato proprio)”, che risulta come solamente “compresente, non manifest3”. 
Puoi,
se... in una situazione tanto “sprofondata dentro a qualcosa (AntiSistema)”
se… in una simile tripartizione (parzialmente riflessa in... duopolio relativo ed assoluto allo stesso tempo)
se... in una simile prospettiva, status quo, logica, moda, etc. ...
comprendere (ricordare)
essere, la "situazione (status quo), ancora in grado di garantirti che, al di là di tutto questo (Oltre Orizzonte) le “cose” funzionino ancora come nel “qua, così”?
Nell'incanto... l'incanto.
  

martedì 2 agosto 2016

Lettere per te (forma e vettore).


 
Cosa ti “viene facile fare (portare avanti)”?
Ecco…
“Lì” c’è dello spazio, buono per te. Dove, “buono per te” significa:
a tuo favore”, in termini di… destino originale.
Ossia, di parte tua (umana) - per ora - ancora nella parte dominante (umana). Accorgiti dei molti aspetti, però, di questa “corrente”.
 
Ad esempio, sii consapevole della sempreverde possibilità di poter ridiventare un centro di Dominio, che la dominante può sempre ricapitalizzare, ovverosia, tradurre in “nuova” dominante, mediante la riassunzione di potere giurisdizionale, per mezzo della propria capacità virale di “tentazione, corruzione ed ‘esauriente illusione’”.
Per “andare oltre”, quest’oggi SPS (io) prender3 “stralci di e-mail (lettere moderne)” scritti di notte all’amicizia di ogni giorno.
Poiché va riconosciuto quando avviene uno “scatto, nella crescita originale”. Ok?
L’analisi riguarderà SPS (Me) ma, anche, Te e “Te” (Massa). Non me ne volere, visto che “è così”
Un concerto per sordi e non vedenti, tenuto da muti (separati dalla scenografia e dal territorio, oltre che dall’interfaccia della mente by dominante). Insomma, “un luogo comune nel quale ce né per tutti”:
  • il “qua, così”
  • l’AntiSistema
  • la “tua” realtà manifesta.
  

lunedì 18 luglio 2016

Progetto.




Il "progetto" è SPS stesso, alias, sono Io nella mia versione originale.
Devi sapere (ricordare) che "è già successo". Che cosa? L'avvento della ragione fondamentale (dominio + dominante) a capo della forma reale manifesta (il "qua, così").
La memoria si arresta a dopo di questo "momento (iniziale)". 
 
Quindi, non ricordi cosa è già successo e chi/cosa ti domina, ormai da "sempre"
Ciò che ispira tutto, pur non essendo Dio:
esseri umani come te o come - a livello frattale espanso - ti ricorda sempre la storia della schiavitù di umani, per mezzo di altri umani (ogni forma di schiavitù, anche quella "moderna", celata tra le pieghe di convenzioni democratiche e libertarie, etc.).
SPS (Io) ho scelto di recuperare il mio tempo. In che modo?
  
Liberandomi dal giogo di SPS stesso:
un Buco Nero (eggregora) che stava avvolgendomi, occupando tutto il mio tempo... facendomi dimenticare (ancora una volta).
Che cosa dovevo (devo) fare?
  

venerdì 20 maggio 2016

La tua risposta giusta.


Ribaltamento dei piani (prospettiva)...
Si ricordi che non c’è una risposta giusta, ma quella giusta per lei...

Ho il suo contratto di transizione di vita, da firmare. Un contratto che bilancia i bisogni di tutti i soggetti economici coinvolti in questa situazione. Base del contratto è che la nuova vita che le viene prestata, resta di proprietà della compagnia. C’è solo una regola:
non deve portare con sé, nulla della sua vecchia vita.
E se mi serve?
Ciò che le serve è una lavagna vuota, si cui scrivere un nuovo sé. Deve firmarlo…
Abbiamo selezionato ciò che serve. Non ciò che vuole…
Tutti dobbiamo lavorare, anche quando iniziamo una nuova vita…
Abbiamo creato questa vita con cura per rispettare il suo profilo, e lei deve farla sua
Devi risolvere i problemi dell’utente, qualsiasi siano, al tuo attuale livello ed entro i limiti dello stesso… un flusso contrario nel sistema può causare errori”.
Identicals
C’è solo una regola:
non deve portare con sé, nulla della sua vecchia vita (nessun... ricordo).
La “fantascienza” è un cantiere sempre aperto, ormai. Tanta, è la tua voglia di “evasione”, che si è costruita, tutt’attorno, una “industria dell’evasione”; qualcosa che è, tuttavia, solo un succedaneo, un surrogato, un sostituto, un rimpiazzo, un palliativo, un disegno virtuale, una clonazione della tua più autentica “sfera dimensionale singolare sovrana tri-unitaria ‘centrale, lato tuo’”.
Con te al tuo centro, centralmente… tutto cambia, divenendo a “tua immagine e somiglianza” (il limite che percepisci, relativamente all’impossibilità che tutto questo possa avvenire per ogni singolarità umana, allo stesso tempo, non è – in realtà – un percepire, bensì, è un recepire: è l’ambiente che risponde, secondo l’intenzione dominante che, per mezzo dell’ambiente, rende l’ambiente “un ‘non se stesso’”. Ma, l’ambiente è un “vuoto in movimento, che riflette la dominante”. Mentre, tu… sei una entità auto esistente, viva, per come non lo è l’ambiente. Per cui, l’ambiente risulta trasversale rispetto a se stesso, portando avanti il segnale portante modulato in dominazione e, così, convincendoti di percepire, in luogo di recepire).