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martedì 13 settembre 2016

Insensibile attraverso i sensi.


"Armiamoci... e partite"...
Il fondo Atlante serve a sostenere le banche italiane nelle proprie operazioni di aumenti di capitale e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore...
Sostenersi = (figurato) conservarsi nel proprio stato o nelle proprie funzioni basandosi su certe entrate economiche, mantenersi, finanziarsi…
Lo status quo è uno "stato di fatto", che necessita di auto sostenersi, ossia, di essere sostenuto
Anzi, di più: un interesse specifico.
Alias:
una cerchia di persone o una sola persona, al vertice - non manifesto - di una organizzazione (di una cima “poderosa”, riusciresti a vederne le fattezze, se… sempre ricoperta da nubi?).
L’inarrivabilità ordinaria di una struttura verticale, assoluta, di potere uman3, è rispecchiata anche nella natura e dalla natura, causalmente, ossia:
per caratteristica frattale espansa (quel grado di “familiarità”, che percepisci anche abitualmente, ma che non riesci mai a “mettere a fuoco” in maniera tale da… ricordarla in termini a te più congeniali, per quanto inerente allo stato attuale delle “cose”).
La sopravvivenza, alla quale tutti “qua, così”, sembrano doversi come auto assoggettare – allo stesso modo – chi/che cosa è?
  
 Un effetto...  
 

venerdì 4 marzo 2011

Steiner, Akasha, Atlantide ed il Mondo alla rovescia.





 “Tutti credono un po’ al Diavolo. Anche quelli come lei che fanno finta di no”.
Devil
 
Si dice, si pensa, si crede, che questo Mondo sia alla ‘rovescia’. O perlomeno questo è il mio ‘sentire’. Tra le persone di una certa età, è però evidente che fanno fatica a riconoscere una società tanto mutata nel breve volgere di poco più di mezzo secolo.  

Costoro, fuori dai ‘giochi’ del lavoro e della corsa alla competizione, hanno l’opportunità di sviluppare un altro punto di vista e di confronto: usano cioè la propria memoria personale, la quale, in assenza di malattia, è inalterabile dall’Antisistema, soprattutto in una determinata conformazione del tempo in cui ‘non si ha più nulla da perdere’. 

La capacità di ricordare com’era il proprio Mondo quando si era piccoli, è una qualità antica dell’uomo e descrive una età cosmica in cui il ragionamento era basato sulla capacità di memorizzare e ricordare. Quella memoria storica è praticamente stata cancellata dalle pratiche dell’Antisistema, in maniera non sempre ‘naturale’. Ma è meglio non sapere tutti i dettagli, perché ne potremmo soffrire per il resto della nostra attuale Vita. 

Vedremo, nel corso di questo articolo, cosa ci riferisce Rudolf Steiner, leggendo direttamente dai registri Akasici, ossia in quell’addensamento dell’energia molto simile ad un hard disk di un computer, o meglio di un server sul quale è stato allocato un ‘banco di memoria’ della memoria umana. 

Accedervi è un privilegio ma anche una ‘croce’: per questo motivo è permesso solo a pochissimi esseri.

Iniziamo da questa news: 

Il governatore dello Stato dell'Ohio, il repubblicano Lynn Watchmann, ha proposto una iniziativa legislativa destinata a scatenare le più dure polemiche tra abortisti e anti abortisti. Tema sempre caldissimo in America, nonostante uno dei paesi occidentali con la legislazione a favore dell'aborto di più lunga data. La proposta del governatore è stata battezzata "Heartbeat Bill", nome decisamente esplicativo del suo contenuto. Vuol dire Decreto legislativo "del battito di cuore". Perché? Perché fa riferimento a un fatto ben preciso: se un feto ha il cuore funzionante, è in grado cioè di rilasciare i battiti del suo cuore, tale feto non potrà essere abortito

Ed essendo che tale fatto si verifica all'incirca dopo 18 giorni dalla sua concezione, automaticamente sarà vietato per le donne abortire dopo il 18esimo giorno. "Ogni qualvolta il battito del cuore di un feto sarà identificato" ha detto il governatore alla stampa "quel bambino sarà protetto dall'aborto. Una cosa molto semplice. Dato che nel campo medico le tecnologie continuano a progredire, la protezione dei feti si avvicinerà sempre di più al momento stesso della concezione, cosa che per molti di noi è l'obiettivo finale nella difesa della vita".
Da Yahoo

Quanti pensieri si accumulano in me, osservando queste parole. La riconoscenza del battito cardiaco è la riconoscenza della Vita che unifica gli opposti espressi da coloro che stanziano ai margini dell’esistenza. Nulla è per caso. Se un aborto ha avuto luogo, sino ad ora, è perché doveva 'accadere' e quell’Anima lo aveva in un certo senso ‘previsto’. 

È una dura esperienza e una possibilità a disposizione al fine di esperenziare! 

Senza aborto è valido il riconoscimento e la sacralità della Vita. È un progresso spirituale più che altro, anche se lo si misura in termini di progresso della scienza. Ciò che intendo è che possiamo prendere ogni via possibile, ma esiste un ‘peso’ diverso attribuito ad ogni scelta, in termini di responsabilità

Sono certo che giungeremo, comunque, al ‘porto’. Il corso di ‘studio’ è all’altezza delle facoltà espresse e recondite dello studente, ma con il tempo emerge sempre di più una certa evidenza che offusca via via tutto ciò che rimane nel limbo del potenziale. La società si trasforma in una scelta a carattere materialista, perde la ‘fede’ nel proprio potenziale inespresso, perché sempre meno sono coloro disposti a tollerare un vuoto, un ritardo, in luogo di un pieno o di un risultato.

Il Mondo viaggia dunque a testa in giù.


Pur nella sua opportunità, il percorso si complica. L’uomo cerca di stabilire regole che lo possano orientare nel proprio cammino. Fissa dei punti cardinali, un alto e un basso, un sopra ed un sotto. Osserva i moti che lo circondano attraverso i sensi ed il proprio ingegno legato alla sopravvivenza. Vive in una emergenza continua. Dubita di tutto e di tutti. Diventa un lupo per ogni altro suo simile. Fonda le comunità per sentirsi più forte e protetto e poi si ‘addormenta al sicuro’ delle proprie quattro mura domestiche. 

Poi, delle immagini dal satellite ci danno l’esattezza sensoriale a cui siamo ‘appesi’: la Terra è un palloncino che fluttua nello spazio aperto.

Il Mondo è davvero sottosopra. Ruota. La sensazione di essere in piedi con la testa verso l’alto è una pura illusione. Per la maggior parte del tempo siamo come paletti conficcati nella Terra che sventolano ai quattro venti. Quando dormiamo ci appiattiamo sulla Terra. Ci disponiamo orizzontalmente a lei. Ci sovrapponiamo e la avviciniamo cogli organi più 'lontani': il cuore e la mente. E ci ricarichiamo...

Questa azione è un frattale che rivela come tutto sia ribaltato ed illusorio.

Che senso ha affermare che esiste il Nord quando è chiaro che è solo una ‘convenzione’? Ha il solo senso di non sentirsi smarriti e senza direzione. Che senso ha affermare che sono le 10.22? Rispetto a cosa è quell’ora? 

È chiaro che l’affermazione ‘rispetto a cosa’ è relativa al ‘sistema di riferimento’. 

E da chi è interpretato questo ‘riferimento’? Proprio dall’Antisistema, dal momento in cui siamo a ‘casa sua’, nel reame di questo scenario 3D, creato appositamente per gli ‘studenti’ del genere umano. Il tempo è stato slegato dal suo fluire naturale e tutti noi apparteniamo ad un reame artificiale, in cui tutto scorre in maniera 'meccanica e sofisticata', come una atmosfera controllata.

Il nostro scorrere è eterno, ma se ce lo fossimo dimenticati? Se qualcosa lo avesse oportunamente cancellato dalla nostra memoria, approfittando del ‘piano di studi’ e della momentanea rinuncia delle qualità divine? Nel senso della rinuncia trova modo l’atto del controllo dell’Antisistema: la sua risposta alla propria necessità di sopravvivenza inserita nel Piano Divino.
 
Cronaca dell’Akasha
L'uomo apprende dalla storia comune solo una piccola parte degli avvenimenti vissuti dall'umanità in epoche primordiali, e i documenti storici gettano luce su alcuni millenni soltanto. Anche ciò che c'insegnano l'archeologia, la paleontologia e la geologia, ha limiti assai ristretti; e a questa insufficienza si aggiunge l'incertezza di tutto ciò che è basato su testimonianze esteriori. Osserviamo infatti come l'insieme di un avvenimento o la fisionomia di un popolo, anche non molto lontano da noi, restino alterati quando vengano ad illuminarli nuovi documenti storici

Confrontiamo la descrizione che diversi storici ci danno del medesimo fatto e, ci accorgeremo di trovarci su un terreno assai malsicuro. Tutto ciò che appartiene al mondo sensibile esteriore è sottoposto all'azione del tempo, e il tempo a sua volta distrugge ciò che nel tempo ha origine. Ora, la storia esteriore non può che fondarsi appunto su quello che il tempo ha conservato; e chi, fermandosi ai documenti esteriori può affermare che in essi sia conservato appunto l'essenziale? 

Tutto ciò che esiste nel tempo ha la sua origine nell'eterno. L'eterno non è accessibile alla percezione dei sensi; pure davanti all'uomo si apre la via per arrivare a percepirlo. L'uomo può sviluppare le forze latenti in lui in modo da poter riconoscere l'eterno… 

Quando l'uomo ha allargato la sua facoltà di conoscenza, non ha più bisogno di documenti esteriori per studiare il passato; allora può, per mezzo di una vista interiore, scorgere negli avvenimenti ciò che non è percepibile ai sensi, ciò che in essi vi è d'imperituro.

Dalla storia transitoria passa a quella eterna. 

Certo, quest'ultima è scritta con lettere diverse dalle consuete. La gnosi e la teosofia la chiamano cronaca dell'Akasha.

Il nostro linguaggio, fatto per denominare le cose del mondo sensibile, può darne solo una debolissima idea, poiché il nostro linguaggio è adeguato al mondo sensibile, e ogni cosa da esso designata acquista subito il carattere del mondo sensibile. Quindi il non iniziato che, per mancanza di esperienza propria, è ancora inconscio della realtà di un mondo spirituale, riceve facilmente l'impressione che si tratti di fantasticherie o peggio. Chi invece abbia acquistato la facoltà di percepire il mondo spirituale, riconosce gli avvenimenti passati nel loro carattere d'eternità; essi gli appaiono non come freddi documenti storici, ma come realtà vive; le vicende trascorse si svolgono in certo modo nuovamente davanti a lui. Chi è in grado di leggere questa scrittura vivente può penetrare in un passato assai più remoto di quello che la storia comune descrive; e può anche, in virtù dell'immediata percezione spirituale, rendere con sicurezza assai maggiore i fatti narrati dalla storia.

Diremo però subito, a scanso di ogni possibile errore, che anche la percezione spirituale non è infallibile. Anch'essa può sbagliare, può vedere le cose a rovescio o in modo impreciso. Anche in questo campo nessun uomo, per quanto elevato sia, è al sicuro dall'errore.

Non ci si meravigli dunque se diverse comunicazioni, pure di origine spirituale, non concordano sempre esattamente fra loro; ciò nonostante l'attendibilità dell'osservazione è qui sempre assai maggiore che nel mondo esteriore. Si troverà sempre, nelle cose essenziali, una concordanza in ciò che i diversi iniziati possono raccontarci degli avvenimenti storici e preistorici. Effettivamente, tale storia e preistoria viene narrata in tutte le scuole occulte, già da molti millenni, con una concordanza che non si può nemmeno lontanamente paragonare a quella che esiste generalmente fra gli storici comuni di un solo secolo
 
Gli iniziati di ogni tempo e di ogni luogo descrivono, in sostanza, tutti le stesse cose.
Le cronache dell’Akasha – Rudolf Steiner

Immergiamoci nel Mondo che ‘è stato’ e che la scienza ufficiale non può comprendere, perché si ostina a misurare ciò che non è misuarabile o a misurare con mezzi non idonei a misurare. La nascita del processo legato ai pensieri ha determinato la nascita dell’Io e dell’Ego, suo riflesso. Ciò era previsto e ciò corrisponde alla creazione della resistenza che evidenzia. 

L’Ego evidenzia l’Io come l’ombra evidenzia non già ciò che copre ma ciò da cui ella si proietta

È un processo inverso e sempre valido: dipende dal dove si osservi e dal come si osservi.

Premesse queste osservazioni, esporremo ora alcuni capitoli della cronaca dell'Akasha, cominciando da quei fatti che si svolsero allorché fra l'Europa e l'America esisteva ancora il così detto continente atlantico. Quella parte della superficie terrestre era allora emersa, e oggi è il fondo dell'oceano Atlantico. Platone racconta ancora dell'ultimo resto di quel paese, dell'isola di poseidone, situata a occidente dell'Europa e dell'Africa. Anche W. Scott-Elliot racconta, nel suo libro 'L'Atlantide' secondo le fonti occulte, che il fondo dell'oceano Atlantico era anticamente terraferma, ch'esso fu, per circa un milione d'anni, il teatro di una civiltà molto diversa dalla nostra, e che gli ultimi avanzi di quel continente furono sommersi nel decimo millennio A.C. 
 
I particolari che daremo qui intorno a quell'antichissima civiltà, completeranno la descrizione di quel libro di W. Scott-Elliot; e mentre là vengono piuttosto descritti gli avvenimenti esteriori di quei progenitori atlantici, qui descriveremo invece il loro carattere animico e l'intima natura delle condizioni nelle quali vissero
 
Il lettore dovrà dunque trasferirsi con il pensiero ad un'epoca di quasi diecimila anni A.C., la quale durò parecchi millenni.

Ovvio che non posso citare l’intero libro, per coloro che fossero interessati a questo link è possibile leggere l’intera opera.

Demetrio Merezkovski (Atlantide-Europa), sulla scorta di Fred Finch Strong, di Spence e dello stesso Termier, ricorda che al microscopio è visibile la differenza tra la lava che si solidifica all'aria e quella che si rapprende subito nell'acqua; inoltre, c'è un periodo di tempo, di circa 15.000 anni, dopo il quale i cristalli lavici, sotto l'azione dell'acqua marina, si sgretolano. 

Latachilite (lava vitrea), pescata nel 1898 al largo delle Azzorre, a circa 900 chilometri dalle isole, risulta formata all'aria, e non sott'acqua, né si è sgretolata.

La sua età è dunque inferiore a 15.000 anni e si può far coincidere con la fine dell'Atlantide che, secondo Platone, risale a 9.600 anni avanti Cristo... Chi si limita alla conoscenza del mondo sensibile non può immaginarsi quanto differissero da noi i nostri progenitori dell'Atlantide; e non soltanto nell'aspetto esteriore, ma anche nelle qualità dello spirito

Le loro cognizioni, le arti tecniche, tutta la loro cultura era ben diversa da quella dei nostri giorni. 

Osservando l'umanità atlantica dei primi tempi, vi troviamo facoltà spirituali diverse in tutto dalle nostre. L'intelletto razionale, la facoltà di combinare e di calcolare sulla quale oggi è basato tutto ciò che si produce, mancavano interamente ai primi Atlanti. 

Essi possedevano invece una memoria sviluppatissima che era una delle loro facoltà spirituali più spiccate. Il loro modo di calcolare, per esempio non consisteva, come il nostro, nell'imparare alcune regole per poi applicarle. L'abbaco, nei primi tempi dell'Atlantide, era ancora sconosciuto; nessuno aveva impresso nel proprio intelletto che tre per quattro fa dodici; il fatto che chi aveva bisogno di fare questo calcolo sapesse trarsi d'impaccio, dipendeva da ciò: ch'egli si riportava ad altri casi simili o uguali avvenuti precedentemente; si ricordava di quello ch'era stato applicato prima in circostanze analoghe...
 
Dobbiamo chiarirci che, ogni qualvolta in un essere si sviluppa una nuova facoltà, un'altra perde di forza e d'acutezza...

Le guide principali della quinta sottorazza atlantica presero a prepararla a poco a poco, affinché più tardi, dopo la rovina della civiltà atlantica, potesse sorgere una nuova civiltà interamente regolata dalla forza del pensiero... L'intenzione superiore in tutto ciò è quella di rendere l'uomo assolutamente indipendente e di svilupparne interamente la forza di pensiero.

Il mondo è sottoposto ad una direzione divina; l'uomo però non deve essere forzato ad ammetterlo, bensì deve riconoscerlo e comprenderlo per libera riflessione...
Nel capitolo seguente cominceremo a trattare della evoluzione dell'uomo e degli esseri che sono in relazione con lui, prima del 'periodo terrestre'... Quando l'uomo cominciò a collegare il proprio destino col pianeta che noi chiamiamo 'Terra', egli aveva già attraversato una serie di gradi d'evoluzione durante i quali si era prepa- rato, in certo qual modo, alla vita terrestre

Si devono distinguere tre di questi gradi che chiameremo gradi d'evoluzione planetaria, a cui la scienza occulta dà il nome di Saturno, Sole, Luna.

Vedremo che questi termini non hanno, a tutta prima, un nesso con quei corpi celesti a cui l'astronomia fisica attuale dà appunto tali nomi, benché in un senso più vasto vi sia una certa relazione che il mistico avanzato ben conosce. Si dice inoltre che l'uomo, prima di scendere sulla Terra, abbia abitato altri pianeti; ma dicendo 'altri pianeti' dobbiamo intendere soltanto precedenti stati d'evoluzione della Terra stessa e dei suoi abitanti

La Terra, e tutti gli esseri che le appartengono, è passata, prima di diventare 'Terra', attraverso i tre stati di Saturno, Sole e Luna. Saturno, Sole e Luna, sono, in certo qual modo, le tre precedenti incarnazioni della Terra; e ciò che in questo senso viene chiamato Saturno, Sole e Luna, oggi è scomparso, quale pianeta fisico, come sono scomparse le precedenti incarnazioni fisiche di un uomo, di fronte alla sua incarnazione attuale.
 
Mi fermo qua. Si evince come tutto sia ‘guidato’ nelle sue motivazioni, aspirazioni, senso ed appartenenza. Che i cicli cosmici e planetari abbracciano tempi remoti e sconosciuti alla scienza ed alla ‘memoria’ attuale. Che lo sviluppo di questo ciclo della Vita è legato alla piena manifestazione del pensiero umano. Quando leggiamo le profezie Maya legate al 2012 ed ai cicli cosmici delle Cronache dell’Akasha, cresciamo in consapevolezza solo se ci mettiamo qualcosa di nostro, altrimenti le leggende e la fantasia rimangono tali e frammiste al misero senso dello smarrimento, perché spira in noi qualcosa che non smette mai di influenzarci ad intraprendere la via dello Spirito manifestato nella densità.  

Dobbiamo ricordare che quel margine di 'errore' a cui Steiner fa riferimento è minimo, eppure secondo me si evidenzia nel fatto che lo studioso rispecchiasse in tutto e per tutto la mentalità della propria epoca. Ciò che intendo è che la Vita è giunta sulla Terra anche grazie all'apporto di altri esseri provenienti dalle stelle, e dunque che la frase 'Si dice inoltre che l'uomo, prima di scendere sulla Terra, abbia abitato altri pianeti' corrisponda ad ampia verità non solo 'figurativa'. Lo sappiamo da Freccia Bianca che gli Atlantidei giunsero da un altro pianeta e che Atlantide è stato un 'ricordo' portato da loro e rispecchiante la loro perduta civiltà. Tuttavia la leggenda non è solo una leggenda, ma anche una realtà, allorchè costoro ricostruirono in Terra ciò che avevano perso. Dove lo costruirono? Dove le terre erano emerse. Dove oggi c'è l'oceano.

La leggenda che è una leggenda ed allo stesso tempo una realtà... Meraviglioso. 

Ogni istante siamo incoraggiati ad aprire gli occhi dello Spirito

Tutto quello che ci circonda è Spirito manifesto, persino il nostro peggior nemico: la nostra più grande opportunità…

La tua capacità di perdonare determina la qualità della tua Vita, più di qualsiasi altra cosa”.
Devil

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 27 novembre 2009

La Terra, un essere vivente che respira.


Permettete una osservazione; prima di decidere se inoltrarvi nella lettura del presente articolo, introdotti in questa dimensione seguendo il titolo di testa, prendetevi qualche secondo di riflessione. Avete addosso l’energia del mondo esterno, il mondo dello stress, della velocità, di uno spuntino veloce…
Lasciate scorrere via queste disarmoniche vibrazioni inspirando ed espirando tranquillamente per qualche secondo. Concedetevi un po’ di coccole. Resistete alla tentazione di fare “zapping” veloce anche tra i link…
Osservatevi e calmate la mente. Chiudete un attimo gli occhi…
Visualizzatevi in un “luogo” rilassante, dove vi sentite completamente a vostro agio… lontani dal “rumore” e dal tempo, dove brividi di tepore vi percorrono la spina dorsale e vi accarezzano i capelli… Ecco… Ora il cuore è più leggero…
Se deciderete di percorrere l’articolo, fatelo per favore con tutto il Vostro essere; ciò non comporta ne sforzo ne fatica. Lasciatevi andare al sentire del Vostro osservatore, percepitevi in lui e confidate che “nulla è per caso”. Grazie…






L’acqua ricopre il 71% della superficie terrestre. Non a caso il pianeta Terra è anche chiamato il pianeta blu. Per gli indiani d’America l’acqua rappresenta il sangue dei loro antenati. L’acqua è pertanto ritenuta sacra. Se l’organizzazione della materia è su base frattale, dobbiamo aspettarci che, così come nell’uomo il sangue costituisce il fluido legato alla vita, allo stesso modo esista anche il “sangue” della Terra, in quanto essere vivente. Il sangue della Terra è appunto l’acqua, da qua si capisce il vero significato della metafora raccontata dal Capo Seattle. Ogni aspetto legato alla tradizione ed alla cultura dell’uomo, fosse anche la più antica e misteriosa, riporta sempre uno spaccato della “verità”. Cercare di inquadrare le leggende o il mito con la mentalità dell’uomo odierno, lascia sempre il tempo che trova, ossia porta alla considerazione finale che gli “antichi” fossero dei sempliciotti propensi alla fantasia tipica dei bambini o dei poveri d’intelletto. Il tutto viene lasciato a “macerare” nell’ambito del dubbio e della mistificazione. A chi interessa, dopotutto, comprendere sino in fondo il messaggio che i nostri antenati ci hanno voluto tramandare? A chi interessa tutto ciò in un mondo incuriosito dalle vicende del Grande Fratello? Per fortuna che siamo in tanti su questo meraviglioso pianeta. E questa è sia la nostra forza che il nostro fardello; come al solito la “medaglia” ha sempre due facce contrapposte. Nella nostra numerosità, oltre a gravare sempre più sul sistema naturale, possiamo però evitare di essere ingabbiati totalmente nel piano di annichilimento dello spirito. Nella diversità c’è la nostra salvezza. Per questo motivo possiamo osservare l'estremo tentativo di spersonalizzazione  dell'uomo messo in atto dall'Antisistema. Siamo tutti diversi eppure campionabili. Ma c’è sempre qualcuno che “sfugge” ad ogni tentativo di targetizzazione: le cosiddette minoranze. Porzioni di esseri umani “diversi” come risposta naturale della magnificenza della vita. Ho trovato in uno splendido articolo di Enzo Braschi questo concetto, espresso nella natura dei cosiddetti “contrari”: 

In ogni tribù nativo-americana, da sempre, troviamo la figura dei "Contrari", altrimenti chiamati "Sacri Pagliacci", vale a dire  gli "uomini-doppi", quelle personalità in grado di esprimere la dualità del cosmo attraverso comportamenti apparentemente contrari alla regola. E' sempre Alce Nero a fornirci la chiave filosofica per comprendere quale sia la vera identità dei "Contrari" laddove afferma: "Avete osservato che la verità appare in questo mondo con due facce. Una è triste di dolore, e l'altra ride; ma è la stessa faccia, rida o pianga. Quando la gente è già disperata, forse la faccia ridente è meglio per loro; e quando si sentono troppo bene e troppo sicuri di essere protetti, forse è meglio allora che vedano la faccia piangente."
Il "Contrario" si presenterà allora come colui il quale cammina all'indietro, dice "sì" quando dovrebbe dire "no", rabbrividisce d'estate e gira nudo d'inverno, si lava con la sabbia e si asciuga con l'acqua; oppure come colui che all'interno di una sacra cerimonia sarà l'unico a muoversi fuori tempo, a dare la schiena mentre tutti i suoi compagni offriranno il volto a chi li guarda, a cantare allorché ognuno tacerà, a ridere sguaiatamente nel corso di un evento luttuoso, o a piangere disperatamente nel bel mezzo di una festa. Tutto questo non per mero esibizionismo o per amore della teatralità, bensì perché il comportamento del "Contrario" aveva (e tuttora ha) la funzione di mantenere in equilibrio i due lati opposti della realtà. Ma perché un uomo come tutti gli altri, a un certo punto della sua vita, decideva di diventare un "Contrario", di vivere un'esistenza che andava contro ogni regola, una vita sempre dedita alla rinuncia personale, alla povertà più assoluta, e all'instancabile servizio e cura degli altri? Semplicemente perché quell'uomo era un prescelto, aveva avuto una vera e propria "chiamata" dall'"Alto": aveva cioè ricevuto la visione dei "Poteri" che dimorano a Ovest, quelli che la tradizione Lakota chiama gli Wakinyan, gli "Esseri del Tuono".
Il potere dei "Contrari" derivava da quel temibile elemento -il tuono-, sul quale il "Contrario" era tuttavia in grado di esercitare il suo controllo. E questo perché gli Indiani d'America sanno che il Grande Spirito è il primo a voler mantenere il Tutto in equilibrio, ragion per cui a tanto sacrificio da parte dell'uomo che diventava un "Contrario" veniva offerto in cambio un poco del Potere degli "Esseri del Tuono". I "Contrari", pertanto, erano medicine men capaci di guarire molte malattie attraverso il Potere degli Spiriti dell'Ovest, nonché individui in grado d'influire sul tempo atmosferico creando la pioggia o interrompendola a seconda delle necessità.
Gli Heyoka
I Lakota chiamavano i "Contrari" Heyoka, una mirabile intuizione, visto che la parola heyoka è il "contrario" di okahey, che vuol dire "tutto va bene". E questo non perché i "Contrari" esprimessero il lato negativo dell'esistenza ma semmai l'altra faccia della medaglia, allo stesso modo degli "Esseri del Tuono" che avevano la proprietà di creare la vita così come di distruggerla.
Fonte: http://www.segnidalcielo.it/potere_dei_contrari.htmlno

Essere un “contrario” è sempre stato il mio personale stato esistenziale; ma me ne accorgo solo adesso, dopo avere letto questo articolo. Ora riesco a farmene una ragione, ora riesco a rafforzare i miei passi, a credere ancora maggiormente nella nostra natura divina e ispirata. Ora comprendo perché “vedo ogni cosa ribaltata a 180 gradi”. Perché la vista esteriore che mi difetta è compensata dalla vista interiore che è acuta. Siamo sempre nell’ambito del duale, non c’è nulla da fare sino a quando rimaniamo in questa prospettiva. Chiamiamo queste persone con nomi “diversi” ma il risultato non cambia. Queste persone ci sono sempre state e sempre ci saranno, perché rappresentano la linfa, il sangue, la spina dorsale dell’apparato sensibile dell’umanità nella sua forma globale dell’Uno. Sono i martiri e i santi, gli uomini di scienza che sono stati bruciati, le donne che venivano tacciate di stregoneria, gli ambigui, i clochard, i pazzi, gli omosessuali, tutti coloro che hanno preso decisioni “fuori da ogni schema”, etc. Sono tutti quei coraggiosi che si sono opposti ad un "regime", i partigiani o terroristi che dir si voglia. E non può essere una classificazione fatta da coloro che detengono il potere a dirigere il destino degli uomini, perché il destino cambia ad ogni istante come una serpe. Infatti sono rimasto letteralmente di sasso quando, una mattina molto presto, sono sceso dal treno che mi portava a Milano e, infreddolito e trasognante, mi sono accorto di una scritta molto grossa su un muro di una casa che recitava così: non esiste più il futuro di una volta.
Meravigliosa concezione del tempo e dello sfuggire dal tempo, sinonimo di libertà senza pari. Inutile dire che quella frase è divenuta per me un vessillo da sventolare con orgoglio per il resto della vita. Quella frase era un messaggio dall’Universo non per chi aveva occhi per leggere ma per chi aveva risonanza per comprendere. Infatti dopo qualche giorno scomparve! In quel luogo di cammino dei pendolari, dei “robot” programmati o delle “formichine” ubbidienti, il Creatore dava prova di esserci e di assoldare volonterosi o “contrari”.

Ed ecco riaffacciarsi ancora una volta sulla scena i "Contrari", gli Heyokas, e la loro visione di una realtà indissolubilmente legata agli Wakinyan, gli "Esseri del Tuono". Sì, perché gli Heyokas, oggi, non sono una qualcosa che  riguarda i soli Indiani d'America. Non è più in gioco il colore della pelle o la connotazione geografica o quella culturale: gli Heyokas, oggi, sono anche tutti quelli che credono nel contrario di ciò che apparentemente è la nostra realtà, quelli che lottano perchè assieme a un vecchio mondo che sta per scomparire scompaia per sempre anche un vecchio modo di intendere la vita.
Chiunque abbia già scelto questa strada non in linea con un potere che lo vuole cieco, sordo e muto, porta in sé le stimmate del "Guerriero" capace di trasmutare il ferro in oro puro. Il ruolo di questo "Guerriero" è infatti quello di credere nell'opposto -nel contrario- di quanto il potere voglia fargli credere, e di risvegliare in quanti più possibile tale nuova presa di coscienza. Soltanto così il "suono" che è in tutti noi diverrà davvero il "tuono" capace di riconnetterci agli "Esseri del Tuono", come è giusto che sia, come essi si attendono che noi facciamo una volta per tutte.
E' difficile essere un Heyoka nella nostra società.
E' difficile perchè ci è stato insegnato a muoverci nel caos, a rassegnarci alla violenza, a vivere fianco a fianco con la paura, uno strumento creato ad arte per controllare ogni nostra emozione. Paura che genera rancore, rancore che genera odio, odio che frantuma l'infinita ragnatela di "parentele" che lega ognuno di noi a ogni altra cosa. Paura che sempre più ci separa dal vero senso della Creazione, che è Amore e volontà di amare non in vista di una ricompensa in questa o in un'altra vita, ma perché gratificazione senza fine, risposta a ogni richiesta della nostra anima.
A questo punto del nostro cammino ci siamo allontanati così tanto da noi stessi, che ci sembra impossibile riuscire a tornare indietro. Ai nostri piedi scorgiamo un baratro dal quale tentiamo a fatica di emergere, alzando lo sguardo vediamo un'impervia salita che sembra non aver mai fine. Ci sentiamo orfani, abbandonati, disperatamente soli e perduti.
Sono invece convinto che tutto sia a portata di mano, e che ognuno di noi possa diventare il "Maestro" di se stesso, possa brillare di una sua luce sfolgorante, possa vibrare di un suono che sia pura armonia. A condizione però che impari ad amarsi e a riconoscere l'amore nel perenne fluire della vita. Se quel giorno verrà, finalmente voleremo. Con questi nostri corpi. Senza ali, eppure come aquile che levigate si staccano da terra. Quel giorno con questi nostri corpi saliremo fin lassù, fino a dove hanno dimora gli astri, i cui nomi siamo noi. Alla fine del sentiero del cielo non dovremo bussare a nessuna porta, perché la porta del cielo è sempre aperta: basterà avere il coraggio di varcarne la soglia e scoprire di essere noi il cielo, lui la nostra anima. E non avremo più limiti. Mai più. E' perché si possa vedere quel giorno che si deve pregare e lottare con tutte le nostre forze.
Mitakuye oyasin (Siamo tutti correlati, siamo tutti uno).
Fonte: http://www.segnidalcielo.it/potere_dei_contrari.html

Quando Colombo scoprì le Americhe nel 1492 la società occidentale si aprì verso l’ignoto, o meglio, verso un mondo che, pochi già conoscevano. Questo fatto doveva succedere; come dovevano succedere molte “cose” spiacevoli per condurre l’umanità al punto di scegliere con coscienza il proprio destino, verso la comprensione dell’unità del tutto. Le mappe ritrovate, nelle quali veniva “ritratto” il mondo dettagliato come solo si è potuto conoscere negli ultimi anni, tramite l’avvento degli aeroplani e dei satelliti, chiarisce molto bene questo concetto. L’uomo è sempre stato guidato nelle proprie scelte agendo proprio su quelle sue componenti contrarie, che mai si sarebbero fatte ingabbiare dallo schema ipnotizzante messo in atto dall’Antisistema e, dunque, dall’uomo stesso. Cane che si morde la coda, mi verrebbe da pensare. Gli eroi ci sono sempre stati, i temerari ed i coraggiosi che hanno fatto della propria vita un tavolo inclinato dedicato all’avventura del vivere la vita. Questa è la spinta evolutiva in corso. Il naturale slancio che deriva dalla sottile funzione della dualità. 
Per finire voglio evidenziare due immagini molto particolari:



Fonte: http://www.teresademonte.com/LeMappeDiPiriReis_DrTeresaDeMonte.pdf

Questa mappa ricorda qualcosa che è "scomparso" e che era rappresentato, nel mondo antico, con questo simbolo:

                                                                                          

Il famoso Sigillo di Atlantide presente anche in molte colonie Fenice, in realtà sarebbe la pianta della mitica capitale del Continente d'Atlantide, Poseidonia o Città del Ponte, come concordemente descritta nei molti documenti in un intervallarsi di tre canali e tre anelli di terraferma ed un'uscita-porto che portava in mare aperto. 
Fonte: www.esonet.it

Per diretta connessione mi viene in mente lo splendido libro di David Wilcock “The divine cosmos” che, nel capitolo 5, recita così:

Christopher Otto Hilgendberg è stato il primo, nel 1933, a mostrare che se restringiamo la Terra al 55-60% della sua attuale dimensione, allora tutti i continenti si incastrano insieme a formare un puzzle. Basandoci sui modelli matematici di Maxlow la Terra si starebbe espandendo in grandezza alla velocità di approssimativamente 21 millimetri all’anno (E, aggiungo io,  ricordo che il numero 22 rappresenta la manifestazione fisica del cambiamento).

5.5 - ESPANSIONE GEOMETRICA RADIALE DEI CONTINENTI
Se l’attività della Terra condivide un legame comune con le attività a livello quantico, allora durante il processo di espansione ci dovremmo aspettare di vedere coinvolta la geometria dei Solidi Platonici, proprio come la vediamo nella formazione di un microcluster o di un quasi-cristallo. Abbiamo già visto come le osservazioni del dr. Teodorani sulle formazioni di plasma in Norvegia  adottino configurazioni geometriche spontanee, e questo suggerisce che anche il plasma nel centro della Terra debba possedere le stesse proprietà. Inoltre, grazie al lavoro investigativo del dr. Pasichnyk, sappiamo che W.R. Corliss, A.M. Dziewonski e J.H. Woodhouse hanno confermato che il centro della Terra mostra una “simmetria esagonale”, cioè che è nella forma di un solido geometrico tridimensionale che, se osservato da determinate angolazioni, ha sei lati. Nel video della sua conferenza del 1996, Gregg Braden indica che questo dato simmetrico suggerisce che il centro della Terra è a forma di dodecaedro perfetto, uno dei cinque principali solidi Platonici, con 12 facce pentagonali. Sicché, il fenomeno geometrico dei “microcluster” si conferma valido anche a scale di grandezza molto più grandi di quelle del regno dei quanti. (Anche l’icosaedro possiede una simmetria esagonale molto ripetitiva).
Non dimentichiamo che la geometria è il semplice sottoprodotto della vibrazione/pulsazione in un materiale fluido; gli studi del dr. Hans Jenny hanno rivelato che quando il livello di vibrazione/pulsazione viene incrementato, le forme geometriche che si osservano all’interno del fluido diventano più complesse. Così, se la velocità della vibrazione/pulsazione nel centro luminoso della Terra sta continuamente incrementando, allora ci si dovrebbe aspettare di vedere all’opera forme geometriche sempre più complesse.

  1. Tenendo questo a mente, nel 1993, Vogel e altri esordirono con le seguenti conclusioni riguardanti le Ipotesi di Espansione Terrestre, basate sulla loro vasta esperienza nel fare modelli della superficie terrestre. Se si riduce il raggio della Terra al 55/60% della sua attuale dimensione, allora: I confini esterni dei continenti possono essere composti insieme per formare un’unica crosta chiusa; 
  2. La posizione dei vari continenti rimangono generalmente costanti rispettivamente l’uno all’altro, e la loro separazione è causata da una “espansione radiale della Terra”; 
  3. La causa dei movimenti dei continenti deriva da un sempre più veloce incremento di raggio nel tempo, in accordo con l’espansione dei fondali marini…
La concordanza di questi tre fenomeni non può essere casuale, [ma è dovuta a] processi operanti dall’interno della Terra, e il risultato è l’espansione del pianeta. La chiave di lettura di quanto abbiamo bisogno di vedere qui sta nel punto 2, dove Vogel stabilisce che la separazione dei continenti avviene secondo un movimento “radiale” o a spirale. Quando studiamo la struttura gerarchica dei Solidi Platonici singolarmente “annidati” l’uno all’interno dell’altro, osserviamo che c’è sempre un movimento a spirale quando una forma meno complessa si espande in una di complessità superiore.
Fonte: http://www.stazioneceleste.it/articoli/wilcock/wilcock_TDC_05.htm

Anche la Terra, in quanto essere vivente, respira; dunque ecco spiegato il moto espansivo della sua “forma”. Perché no? Perché comprendere questo aspetto significa espandere la coscienza ad un livello troppo pericoloso per l’attuale stato delle “cose”. L’Antisistema vigila su ogni aspetto e nulla sfugge al suo preventivo controllo.  Ma noi, che siamo i suoi creatori, possiamo eluderlo tagliando le sue fonti di alimentazione energetica basate sulla paura e sulla separazione tramite la conoscenza e la consapevolezza.
Nulla è per caso e la verità ci sommerge, ci accorgeremo di lei quando saremo “affogati”…