Visualizzazione post con etichetta Rabbia.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rabbia.. Mostra tutti i post

venerdì 8 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (4).



Nonostante fosse passato un anno dal terribile "venerdì nero" (9 maggio 1873) in cui vi fu il crollo della Borsa a Vienna, i sentimenti di pessimismo e di disperazione si facevano ancora sentire nella vita della capitale Asburgica, anche nei teatri, che in quel periodo registrarono dei forti cali al botteghino.
Ansiosi di porre rimedio a questa situazione potenzialmente disastrosa, i gestori dei teatri cercarono avidamente la giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri
Link 
La giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri (il “pubblico” è una variabile che viene convinta di comportarsi come una costante; l’importante è che ci sia, sempre). 
L’AntiSistema è usato come “Flauto Magico”, al fine di auto intrattenere e manutenere il “pubblico (la Massa)”.
Tutti sono in scena quando Falke rivela che ciò a cui hanno assistito è la vendetta del pipistrello. Eisenstein non se ne ha a male e tutti insieme danno la colpa di ogni cosa allo champagne, il Re di tutti i vini
Link 
L’illusione di avere vissuto una illusionenell’illusione che cela la solidità dell’interesse sotto dominante che “non c’è ma esiste” e/o “non esiste ma c’è”.
Il mio staff è l’estensione di me stesso…”.
Luciano Spalletti 
L'uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato”.
Émilie du Châtelet
Felice è colui che dimentica ciò che non può più essere cambiato”.
Il pipistrello – Johan Strauss
Con questo Bollettino s’intende chiudere la serie “In-Organic3”...

martedì 5 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (1).


 
Con questo Bollettino inizia una disamina frattale espansa molto (molto) particolare. Si potrebbe dire, una “evoluzione”, uno “step di crescita”, un passo in… “avanti”, etc. 
O, forse, più semplicemente, il raggiungimento/congiungimento di una consapevolezza altra (né migliore, né peggiore, tuttavia diversa da "prima", perlomeno in qualcosa che occorre proprio mettere a fuoco, poiché causale, centrale e portante). 
L’intuizione non viene da sola; quando non è un fulmine a ciel sereno, è il risultato di un certo “cammino (inclinazione)”.
La prosecuzione lungo la “via”. 
L’oltrepassare una “curva”, con la relativa espansione della prospettiva (ciò che “non risultava”, prima). 
Quindi, la “crescita” non è un fenomeno unico, ma (ma) di più, è un iter che sfocia nella conferma di quello che si “fa (pensi e fai, in coerenza)”.
Qualcosa che può essere scambiat3 anche per altro, quando la crescita è all’interno del paradigma AntiSistemico, e la consapevolezza è pressoché azzerata (alias, è anch’essa AntiSistemica e “tu” sei, quindi, solo l’ennesima sottodominante). 

venerdì 25 marzo 2011

Vero o falso?




Rimango sempre stupefatto quando leggo notizie del genere ‘horror’, proprio come in questo caso:

I nuovi cellulari disturbano la tv.
Il progresso nelle tlc sembra infinito, ma può anche avere effetti collaterali. Di questo bisogna che tengano conto i produttori di telefoni cellulari.
Il caso sta facendo discutere la Francia, dove alcuni esperimenti condotti sulla quarta generazione di telefonia mobile hanno rilevato che le frequenze utilizzate disturbano la ricezione dei programmi televisivi. Parigi vuole mettere all'asta le frequenze e conta di ricavarne 2 miliardi di euro.
L'inconveniente messo a nudo dagli studi riguarda la televisione digitale terrestre: proprio quella che, rispetto al vecchio segnale analogico, dovrebbe garantire un segnale e una visione ottimali. In alcune case, invece, non si riusciva più a vedere la tv. Imbarazzante. Mentre un tempo il disturbo consisteva in una qualità inferiore dell'immagine, ora non si vede più nulla: schermo nero. Così sostengono alcuni esperti. Ribatte però l'Agenzia nazionale delle frequenze: è allarmismo, può semmai accadere che per qualche canale la ricezione sia peggiore.
Fatto sta che, per il momento, è difficile capire quanti francesi possano incappare in un simile inconveniente. Le prime prove sono state condotte in una zona rurale, quella di Mayenne, nella regione della Loira

C'è il timore che nelle città e in aree densamente popolate la situazione possa essere più grave. Una soluzione ci sarebbe: installare filtri sulle antenne televisive interessate dal problema. Ma gli operatori di telefonia non vogliono farsene carico e neppure sborsare soldi. Sarà giocoforza intavolare un'ulteriore trattativa con il governo.
Da Yahoo 
 
Attenzione dunque: i cellulari possono disturbare la ricezione dei canali di ‘sua maestà’ la televisione commerciale. Questi sono gli effetti collaterali di cui ci si preoccupa? 
 
Di questo bisogna che tengano conto i produttori di telefoni cellulari”. 

Il rischio è di non poter vedere più la ‘scatola magica’. È questo il vero rischio a cui soggiaciamo? La grande spada di Damocle è rappresentata dal rischio black out televisivo. Io davvero non mi capacito di fronte alla pazzia dilagante di questo Mondo

Però, cerchiamo un aggancio, un filo conduttore unico: se i cellulari disturbano i segnali televisivi, significa che ‘qualcosa di negativo fanno’.

Il loro ‘disturbo’ può essere ampliato anche alla sfera umana? Certo. Ci sono studi ‘non riconosciuti’ che lo dimostrano, negati dagli 'studi' commissionati dalle compagnie telefoniche: come chiedere all’oste se il suo vino è buono.

Radiazioni dannose provenienti da telefoni cellulari.
Numerosi segnali d’allarme compaiono nelle ricerche del dottor Carlo: che i telefoni cellulari interferiscono con i pacemaker, che il cranio in via di sviluppo dei bambini viene penetrato profondamente dall’energia emessa dai telefoni cellulari, che la barriera di sangue che previene l’invasione del cervello da parte di tossine può essere compromessa dalle radiazioni emesse dai cellulari, e, cosa ancor più scioccante, che le radiazioni prodotte da frequenze radio creano nelle cellule sanguinee umane dei micronuclei, un tipo di danno genetico noto per essere un segnale diagnostico per il cancro.
Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Age:
An Insider's Alarming Discoveries about Cancer and Genetic Damage. George Carlo e Martin Schram, 2002

Da www.lighthealing.com 
  
Oddio, non intendo scrivere le solite cose relative all’uomo come ad un 'dispositivo completo', in cui vigono correnti elettromagnetiche ed eteriche, per cui un segnale proveniente dall’esterno, come quello dei cellulari, sicuramente va ad interferire con il normale stato di ‘quiete’ dell’ammasso psico-fisico-spirituale. Mi sembra se non altro persino logico. Proprio quella logica di cui l’uomo si ammanta quando deve affrontare ogni ambito della sua ricerca ed esperienza di Vita. Che dire? Che non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire. 

Si fatica a credere che bisogna dimostrare che un tal oggetto o principio attivo faccia male. In un Mondo sensato, la visione dovrebbe essere esattamente all’opposto. La dimostrazione della negatività è una conseguenza della prudenza? Quindi la prudenza è ribaltata nel proteggere un ‘sistema’ atto a generare dei lauti guadagni. 

La prudenza e la sicurezza sono tese a preservare il business e non la Vita umana

I segnali storici di questa modalità del fare sono ampiamente sotto ai nostri occhi da sempre. Le organizzazioni che hanno il compito di controllare e tutelare non lo fanno: dei membri influenti al loro interno riescondo continuamente a deviare il flusso della ragione, perché ampiamente sedotti dalle promesse di denaro che provengono dai centri di potere ‘canonici’. La politica idem.
Le popolazioni che intendono ottenere qualcosa lo fanno alla vecchia maniera: con una ribellione, come possiamo vedere proprio di questi tempi accadere nel nord dell’Africa e nel medioriente. Cosa fanno le case regnanti per sedare ed illudere la rabbia popolare? Quello che hanno sempre fatto storicamente: illudere tramite concessioni di maggiore benessere. 

Le popolazioni dell’occidente non sono più dedite alla violenza esplicita. Sono state, infatti, vaccinate a tutto… anche a bollire piano piano a fuoco lento. Ovvio che la modalità di risveglio non passa dalla violenza, ma da un senso comune di partecipazione nel ‘sentire’. Gli uomini e le donne che hanno compiti amministrativi ed organizzativi dovrebbe essere in grado di riflettere il volere della massa. Volere che è ampiamente imbrigliato nell’oceano di illusioni e di tentazioni moderne che le 'città' mettono a disposizione.  

In un templio della ‘perdizione’ simile chi trova la forza per mantenere la rabbia per più di cinque minuti? 

Solo chi effettivamente ‘soffre’. Ma soffre di che cosa? Evidentemente mi riferisco alla sofferenza dovuta alla mancanza di denaro o attività lavorativa: questa è la grande dinamo che può spingere a fare ‘pazzie’. L’Italia è ricca di gloria trascorsa. La massa vive ancora al di sopra di quella che è la vera situazione generale, proprio grazie a ciò che hanno 'messo via' i loro genitori, appartenenti ad un epoca diversa, sia per qualità che per quantità di opportunità lavorative e trattamento sociale.

Oggi si vive molto più a lungo, ma si è tutti 'ammalati'.

La società è stata ospedalizzata ed ogni umano è un ‘abbonamento’ a vita per le strutture mediche private. L’ambito statale è una nave che perde denaro da tutte le parti a favore del privato che, come una sanguisuga si annida al suo interno.
Insomma sono le solite cose, dai. C’è quasi da stufarsi a ripeterle in continuazione anche se è solo la verità. Ormai le informazioni circolano in Internet e basta solo avere la volontà di cercarle e convincersi che una casta di umani si è impossessata dell’amministrazione della grande massa, la quale ha delegato a queste persone il proprio futuro e quello dei propri figli. Nessun dramma, dunque

Nessuna paura se non quella di avere delegato anche la conduzione della propria ‘libertà’ ad un potere molto simile a quello esplicitato dal mito del Faust: vendere l’anima in cambio della presunzione di vivere d’illusioni lenitive.

Malanga ci ricorda che dentro di noi c’è qualcosa d’altro, un punto di 'vista' alieno. Nel film ‘Il quarto tipo’, ad un certo punto c'è questo dialogo:

-    Di cosa parlava?
-    Tu credi nelle teorie delle adduzioni?
-    Vuoi dire… tipo rapimenti?
-    Sì…No, non rapimenti ma proprio… adduzioni.
-    Non intenderai rapimenti alieni?
-    Ecco, credo che potrebbe trattarsi di questo. Se guardi le statistiche sono piuttosto impressionanti. Sai, Will si stava interessando alla cosa ed ha fatto delle ricerche. Ci sono più di 11 milioni di persone che hanno riferito di avere visto o di conoscere qualcuno che ha visto un Ufo dagli anni 30.
-    L’idea che queste cose possano essere vere è un po’…
-    Una 'cosa' che vanta 11 milioni di testimoni, direi che vincerebbe in ogni tribunale.
 
Termino con due riflessioni:
  1. La narrazione mette in evidenza il gran numero di persone accomunate dall’avere avuto a che fare con fenomeni alieni, input grazie al quale è possibile capire come la massa sia tenuta volontariamente ‘separata’, o si autosepari cedendo alle tentazioni sociali, in maniera da non creare un ‘caso unico’ estremamente significativo. Le tante mosche bianche non possono dimostrare nulla da sole.
  2. La narrazione è vera o falsa? Questa cosa è estremanente grave, perché non avendo la possibilità di saperlo con esattezza, le persone fingono di credere che sia falsa, costruita per ‘esigenze di cassetta’. Coloro che credono che sia vera non hanno mai la matematica certezza e, per questo, non possono mai accettare significativamente di prendere in considerazione l’argomento in questione, sancendo un nulla di fatto.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com