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martedì 22 ottobre 2013

La verità personale.



Hanno deciso già tutto, sentenza compresa.
Aleksej Navalnyj 
 
Tutto quello che so, viene da me.
Che cosa significa? Che… il mio complesso individuale ha la capacità di orientarsi anche secondo il proprio campo energetico, filtrando opportunamente gran parte del segnale distorcente che proviene dall’ambiente circostante (Antisistema).
Come posso essere sicuro di quello che “percepisco ed elaboro”?
Beh… è una questione di integrità morale, presenza, consapevolezza, memoria, età, talento, ispirazione, etc. Un’alchemica presenza, come lo spremere un limone al fine di estrarne la quintessenza, ossia, il proprio “succo”.

Quindi, io non ho nessuna verità in mano, se non la mia (allo stesso modo espresso da ogni individuo e, soprattutto, da ogni individuo che ricopre ruoli di orientamento per la Massa). Nessuno può essere certo al 100% della propria verità, però, molto spesso, la verità derivante dalla preservazione di un interesse personale/elitario altrui… si "capisce/intuisce"

L’umano è un’antenna ed un elaboratore, per cui riceve ed elabora e, dunque, ha anche la capacità di elaborare l’input alla luce del proprio “sentimento”…

La mia verità è, per me, l’unica verità: quella che conta e sulla quale conto.

Le citazioni riportate in SPS, da questo punto di vista, rientrano in quell’ambito di “mia verità”, sulla quale posso tranquillamente discorrere, sempre disposto a cambiare idea - non appena le circostanze me lo faranno con chiarezza capire (secondo i miei parametri di funzionamento).

 

venerdì 25 marzo 2011

Vero o falso?




Rimango sempre stupefatto quando leggo notizie del genere ‘horror’, proprio come in questo caso:

I nuovi cellulari disturbano la tv.
Il progresso nelle tlc sembra infinito, ma può anche avere effetti collaterali. Di questo bisogna che tengano conto i produttori di telefoni cellulari.
Il caso sta facendo discutere la Francia, dove alcuni esperimenti condotti sulla quarta generazione di telefonia mobile hanno rilevato che le frequenze utilizzate disturbano la ricezione dei programmi televisivi. Parigi vuole mettere all'asta le frequenze e conta di ricavarne 2 miliardi di euro.
L'inconveniente messo a nudo dagli studi riguarda la televisione digitale terrestre: proprio quella che, rispetto al vecchio segnale analogico, dovrebbe garantire un segnale e una visione ottimali. In alcune case, invece, non si riusciva più a vedere la tv. Imbarazzante. Mentre un tempo il disturbo consisteva in una qualità inferiore dell'immagine, ora non si vede più nulla: schermo nero. Così sostengono alcuni esperti. Ribatte però l'Agenzia nazionale delle frequenze: è allarmismo, può semmai accadere che per qualche canale la ricezione sia peggiore.
Fatto sta che, per il momento, è difficile capire quanti francesi possano incappare in un simile inconveniente. Le prime prove sono state condotte in una zona rurale, quella di Mayenne, nella regione della Loira

C'è il timore che nelle città e in aree densamente popolate la situazione possa essere più grave. Una soluzione ci sarebbe: installare filtri sulle antenne televisive interessate dal problema. Ma gli operatori di telefonia non vogliono farsene carico e neppure sborsare soldi. Sarà giocoforza intavolare un'ulteriore trattativa con il governo.
Da Yahoo 
 
Attenzione dunque: i cellulari possono disturbare la ricezione dei canali di ‘sua maestà’ la televisione commerciale. Questi sono gli effetti collaterali di cui ci si preoccupa? 
 
Di questo bisogna che tengano conto i produttori di telefoni cellulari”. 

Il rischio è di non poter vedere più la ‘scatola magica’. È questo il vero rischio a cui soggiaciamo? La grande spada di Damocle è rappresentata dal rischio black out televisivo. Io davvero non mi capacito di fronte alla pazzia dilagante di questo Mondo

Però, cerchiamo un aggancio, un filo conduttore unico: se i cellulari disturbano i segnali televisivi, significa che ‘qualcosa di negativo fanno’.

Il loro ‘disturbo’ può essere ampliato anche alla sfera umana? Certo. Ci sono studi ‘non riconosciuti’ che lo dimostrano, negati dagli 'studi' commissionati dalle compagnie telefoniche: come chiedere all’oste se il suo vino è buono.

Radiazioni dannose provenienti da telefoni cellulari.
Numerosi segnali d’allarme compaiono nelle ricerche del dottor Carlo: che i telefoni cellulari interferiscono con i pacemaker, che il cranio in via di sviluppo dei bambini viene penetrato profondamente dall’energia emessa dai telefoni cellulari, che la barriera di sangue che previene l’invasione del cervello da parte di tossine può essere compromessa dalle radiazioni emesse dai cellulari, e, cosa ancor più scioccante, che le radiazioni prodotte da frequenze radio creano nelle cellule sanguinee umane dei micronuclei, un tipo di danno genetico noto per essere un segnale diagnostico per il cancro.
Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Age:
An Insider's Alarming Discoveries about Cancer and Genetic Damage. George Carlo e Martin Schram, 2002

Da www.lighthealing.com 
  
Oddio, non intendo scrivere le solite cose relative all’uomo come ad un 'dispositivo completo', in cui vigono correnti elettromagnetiche ed eteriche, per cui un segnale proveniente dall’esterno, come quello dei cellulari, sicuramente va ad interferire con il normale stato di ‘quiete’ dell’ammasso psico-fisico-spirituale. Mi sembra se non altro persino logico. Proprio quella logica di cui l’uomo si ammanta quando deve affrontare ogni ambito della sua ricerca ed esperienza di Vita. Che dire? Che non c’è peggiore sordo di chi non vuole sentire. 

Si fatica a credere che bisogna dimostrare che un tal oggetto o principio attivo faccia male. In un Mondo sensato, la visione dovrebbe essere esattamente all’opposto. La dimostrazione della negatività è una conseguenza della prudenza? Quindi la prudenza è ribaltata nel proteggere un ‘sistema’ atto a generare dei lauti guadagni. 

La prudenza e la sicurezza sono tese a preservare il business e non la Vita umana

I segnali storici di questa modalità del fare sono ampiamente sotto ai nostri occhi da sempre. Le organizzazioni che hanno il compito di controllare e tutelare non lo fanno: dei membri influenti al loro interno riescondo continuamente a deviare il flusso della ragione, perché ampiamente sedotti dalle promesse di denaro che provengono dai centri di potere ‘canonici’. La politica idem.
Le popolazioni che intendono ottenere qualcosa lo fanno alla vecchia maniera: con una ribellione, come possiamo vedere proprio di questi tempi accadere nel nord dell’Africa e nel medioriente. Cosa fanno le case regnanti per sedare ed illudere la rabbia popolare? Quello che hanno sempre fatto storicamente: illudere tramite concessioni di maggiore benessere. 

Le popolazioni dell’occidente non sono più dedite alla violenza esplicita. Sono state, infatti, vaccinate a tutto… anche a bollire piano piano a fuoco lento. Ovvio che la modalità di risveglio non passa dalla violenza, ma da un senso comune di partecipazione nel ‘sentire’. Gli uomini e le donne che hanno compiti amministrativi ed organizzativi dovrebbe essere in grado di riflettere il volere della massa. Volere che è ampiamente imbrigliato nell’oceano di illusioni e di tentazioni moderne che le 'città' mettono a disposizione.  

In un templio della ‘perdizione’ simile chi trova la forza per mantenere la rabbia per più di cinque minuti? 

Solo chi effettivamente ‘soffre’. Ma soffre di che cosa? Evidentemente mi riferisco alla sofferenza dovuta alla mancanza di denaro o attività lavorativa: questa è la grande dinamo che può spingere a fare ‘pazzie’. L’Italia è ricca di gloria trascorsa. La massa vive ancora al di sopra di quella che è la vera situazione generale, proprio grazie a ciò che hanno 'messo via' i loro genitori, appartenenti ad un epoca diversa, sia per qualità che per quantità di opportunità lavorative e trattamento sociale.

Oggi si vive molto più a lungo, ma si è tutti 'ammalati'.

La società è stata ospedalizzata ed ogni umano è un ‘abbonamento’ a vita per le strutture mediche private. L’ambito statale è una nave che perde denaro da tutte le parti a favore del privato che, come una sanguisuga si annida al suo interno.
Insomma sono le solite cose, dai. C’è quasi da stufarsi a ripeterle in continuazione anche se è solo la verità. Ormai le informazioni circolano in Internet e basta solo avere la volontà di cercarle e convincersi che una casta di umani si è impossessata dell’amministrazione della grande massa, la quale ha delegato a queste persone il proprio futuro e quello dei propri figli. Nessun dramma, dunque

Nessuna paura se non quella di avere delegato anche la conduzione della propria ‘libertà’ ad un potere molto simile a quello esplicitato dal mito del Faust: vendere l’anima in cambio della presunzione di vivere d’illusioni lenitive.

Malanga ci ricorda che dentro di noi c’è qualcosa d’altro, un punto di 'vista' alieno. Nel film ‘Il quarto tipo’, ad un certo punto c'è questo dialogo:

-    Di cosa parlava?
-    Tu credi nelle teorie delle adduzioni?
-    Vuoi dire… tipo rapimenti?
-    Sì…No, non rapimenti ma proprio… adduzioni.
-    Non intenderai rapimenti alieni?
-    Ecco, credo che potrebbe trattarsi di questo. Se guardi le statistiche sono piuttosto impressionanti. Sai, Will si stava interessando alla cosa ed ha fatto delle ricerche. Ci sono più di 11 milioni di persone che hanno riferito di avere visto o di conoscere qualcuno che ha visto un Ufo dagli anni 30.
-    L’idea che queste cose possano essere vere è un po’…
-    Una 'cosa' che vanta 11 milioni di testimoni, direi che vincerebbe in ogni tribunale.
 
Termino con due riflessioni:
  1. La narrazione mette in evidenza il gran numero di persone accomunate dall’avere avuto a che fare con fenomeni alieni, input grazie al quale è possibile capire come la massa sia tenuta volontariamente ‘separata’, o si autosepari cedendo alle tentazioni sociali, in maniera da non creare un ‘caso unico’ estremamente significativo. Le tante mosche bianche non possono dimostrare nulla da sole.
  2. La narrazione è vera o falsa? Questa cosa è estremanente grave, perché non avendo la possibilità di saperlo con esattezza, le persone fingono di credere che sia falsa, costruita per ‘esigenze di cassetta’. Coloro che credono che sia vera non hanno mai la matematica certezza e, per questo, non possono mai accettare significativamente di prendere in considerazione l’argomento in questione, sancendo un nulla di fatto.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

domenica 27 dicembre 2009

Alzarsi e "camminare".







Care "scintille" divine,
ciò che si è inserito nell’opera superiore dell’anima in corso, è una energia altamente evoluta che ci conosce molto bene ad ogni nostro livello funzionale. Essa non vivrebbe senza di noi, se non allo stato di potenziale inespresso che caratterizza l’Assoluto. Essa ha necessità di noi. Per questo non ci ha ancora distrutto. Semplicemente non lo può fare e non lo farà sino a quando il livello dello “scontro” in gioco non giungerà ad un livello talmente alto da poter cambiare le regole del “gioco”. Per ora va così. I “raccolti” umani si alternano nei cicli della vita e la loro qualità è sempre più livellata e controllata, per così dire, all’origine. Il “processo” di corruzione è entrato dentro la biologia umana e attende il feto ancora prima della sua comparsa. Lo attende nella psiche e nella “fisicità”, minandone il potenziale ancora inespresso ma già attaccabile. Questa “energia” è nata da noi, dalla nostra vibrazione di paura relativa alla “caduta” dell’anima, cioè al precipitare nelle dimensioni via via più dense della luce. Dalla nostra amnesia di chi siamo o di chi eravamo. Quante parole si potrebbero spendere attorno a questo “concetto” cardine? Molte. Troppe. Dunque vado al sodo. La "struttura" della verità  è questa. In un reame cosparso di verità questa è la mia verità, ok. Eppure vi dico che questa dovrebbe essere la “traccia” da seguire, la prospettiva migliore per inquadrare ciò che sta succedendo ed il “posto” nel quale siamo immersi. Chi sono io per asserire questa verità? Sono UNO che finalmente comprende. Cosa dovremmo fare dunque, alla luce di ciò? Iniziare ad alzarci e camminare. Cosa intendo per “tutto ciò”? Intendo il modello vibrazionale che “qualcosa” ci ha indotti a creare, al fine di far deragliare il “convoglio” umano lanciato verso l’evoluzione o ritorno a “casa”. Perché esiste un modello energetico che si oppone? Perché esiste la paura in noi, il dubbio e tutte quelle componenti oscure che caratterizzano il vasto piano dell’Assoluto. È in corso una trasmutazione energetica dell’essenza del tutto. E ciò che “vive” tende a sopravvivere come di regola universale. La complicata danza delle variazioni energetiche della luce, è una manifestazione della voglia e necessità di sopravvivenza di ciò che è destinato a trasmutarsi nel suo opposto.
Perché io non credo che luce ed ombra debbano coesistere nell’Assoluto, perché sarebbe come sostenere un meccanismo di auto distruzione perennemente innescato. Espandiamo il nostro orizzonte e non poniamo fermi o vincoli alla super comprensione dei concetti fissati da “altre” menti che ci hanno preceduto. Tutto ciò che succede ha un senso… lo scopo educativo, l’apertura di fiducia incondizionata del Creatore, il nostro senso ultimo miscelato di libero arbitrio, la nostra responsabilizzazione. Alziamoci e partiamo ora!