martedì 10 ottobre 2017

Chi ha già deciso anche per “te”?



A Sparta, la prole diveniva guerriera. Ad Atene, diveniva “filosofa”? No.
Questi luoghi comuni, se assoluti, avrebbero prodotto delle Città-Stato non sostenibili dalla prospettiva della sopravvivenza d’assieme, che è qualcosa di molto più coes3 e variegat3, rispetto alla tipicità attribuita storicamente.
Diciamo che, una certa nomea, è - di più - riferibile alla caratteristica inconfondibile di un certo contesto
Da questa panoramica, allora, Sparta era guerriera ed Atene era “filosofa”
Entrando nel merito, è ovvio che le due situazioni fossero contraddistinte da ogni sorta di mansione e struttura civile, dato che “è qualcosa che tende a ripetersi (ossia, qualcosa che nella gerarchia, si ripresenta puntuale ogni volta, in ogni contesto e in qualsiasi uso e costume)”.
L'organizzazione "per mansioni (gerarchia)" risulta necessaria per la sopravvivenza comune...
Sparta, così come Atene, “generava” fabbri, così come stallieri, dottori, “politici ed avvocati”, soldati, eroi, insegnanti e nullafacenti, etc
Era “per forza di cose”, così, perché si trattava di Città-Stato (complete di ogni tipo di necessità infrastrutturale).
Qualcosa che, ad esempio, nel “piccolo” riguarda anche una tribù, dispersa nel bel mezzo della foresta amazzonica o nel deserto più assolato.
È l’organizzazione delle singolarità, che – ad “ondate” – si manifestano in un dato luogo, andando ad “associarsi” alla situazione da “prendere o lasciare (ossia, prendere)”. 

lunedì 9 ottobre 2017

La somiglianza è un filo conduttore.



Il ricordo è la massima definizione delle nostre vite. Perché la nostra vita non è altro che un insieme di ricordi. Ricordi di eventi, esperienze, emozioni, stampati sul nostro sistema nervoso. Tutti che portano a questo istante preciso, rendendo ciascuno la persona che siamo oggi. Senza di essi, il presente sarebbe privo di contesto”.
Rememory
Pensare consiste nell’accorgersi delle somiglianze. Faccio spesso esperienza di questo:
mi accorgo di somiglianze tra eventi, tra un evento attuale e uno passato, o tra cose che stanno succedendo nello stesso tempo. Io inseguo queste relazioni
Oggi, noi ci sentiamo liberi e trasferiamo i nostri dati personali volontariamente…
Questo sistema è estremamente efficiente. Non ci sono proteste contro tutto ciò, perché stiamo vivendo un sistema che sfrutta la libertà”.
Byung-Chul Han
senza di essi, il presente sarebbe privo di contesto...
pensare consiste nell’accorgersi delle somiglianze...
non ci sono proteste contro tutto ciò, perché stiamo vivendo un sistema che sfrutta la libertà…:
che cosa (chi) ricordi “qua, così”?
di che cosa (chi) non ti accorgi, pur pensando per “somiglianz3”?

venerdì 6 ottobre 2017

La storia autentica della deviazione è scritta tra le righe del deviato.



Il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Prima di lui c’erano le tribù. Dopo di lui, tutto poteva essere. D’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re, e diventare migliore per tutti…
Un grande impero ma non fatto di terre e oro. Di più, un luogo della mente. La grande civiltà ellenica, aperta al mondo…”.
Alexander
I “due tempi” della citazione, forse, sfuggono ma (ma)… questo è il “presente”:
il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Mentre, questo è il “passato”:
prima di lui c’erano le tribù. Dopo di lui, tutto poteva essere
Infatti, “dopo di lui…” fu (“è”) ancora il presente, animato dalle singolarità che si sono manifestate “dopo”. 
Un luogo comune ove il “giogo contabile” consta nella sostanziale forma, che il “passato” permette di generare e trasportare (filtrare) nell’eterno “presente”.
In maniera tale che quel “dopo di lui…” sia (“è”) sempre, sempre, la stessa “cosa”, ma (ma) migliorat3 (evolut3) dalla prospettiva di chi architetta e regge il giogo.
Fai attenzione:
d’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re (Alessandro il Grande a questo servì: per dare questa impressione, per forgiare questa idea, questo ideale, questa convinzione, il “credo”)
e diventare migliore per tutti (questo ambito serve per incoraggiare la Massa, ad auto aderire a tale rinnovamento del “credo”).
Sebbene, dal presente, si afferma che:
il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Tuttavia:
d’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re

giovedì 5 ottobre 2017

L’essenziale.



Cosa (chi) è… essenziale?
Puoi scambiare un effetto, una conseguenza, etc. con la sua causa, ragione fondamentale? A quanto pare, “qua, così”… sì.
Omettendo dal contesto il “chi”, a favore del “come”:
il racconto storico è deviato proprio dal “chi”
a favore del “come”
dove il “come” è la necessità stessa di auto dotarsi di una storia ufficiale (del deviato ma non della deviazione)”.
La responsabilità di/per tutto ciò che “è già successo” – e continua a succedere sulle onde gravitazionali del grande evento centrale e portante – non sembra essere di nessun3, ossia, è una responsabilità generica e, dunque, attribuibile d’assieme all’umanità, al genere umano “dominante ‘qua così’”. 
È, ancora una volta, il “trucco contabile” dello Stato:
che sei anche tu
mentre
ess3 non è te (al limite, è “te”).
Da “lì”, la necessità di avere (ed essere parte) di uno Stato, che è la materializzazione della forma geometrica piramidale, che è – a sua volta – una concezione mentale ideale (la “gerarchia” che diventa luogo comune, persino, traendone ispirazione ambientale: una montagna ricorda proprio una piramide). 

mercoledì 4 ottobre 2017

Qualcosa che funziona ti permette di accorgerti anche del “modo”.



Ogni giorno ti arriva una moltitudine di posta elettronica che finisce automaticamente nello spazio dedicato all3 “Spam”. 
Tra quest3 ci sono esemplari che narrano di fantomatiche cifre in denaro, che aspettano solo che ti muovi, facendo qualcosa. 
Ti è mai balenato nella testa che, nel grande numero di fake, ci possa essere anche una comunicazione “positiva e mirata”
Hai mai provato a rispondere ad una di queste “lenze (inviti)”? Hai mai abboccato?
Così… per puro spirito di “avventura”. 
Esisteranno delle vere e proprie leggende, relativamente a questo fenomeno. Eppure… No? Non ti stuzzica l’appetito?
Quando mai ti sei fermat3 di fronte al "proibizionismo"?
Oppure hai solo il coraggio di provare l’ebrezza della scommessa (una volta assolutamente illegale ed ora, magicamente riabilitata) “legale (poiché legalizzata)”. 
Del resto, allo Stato (chi è, lo Stato) fa molto comodo. Così come, ormai, nel calcolo del Pil è conteggiata anche la “procedura, componente illegale”. 
Certo: 
perché non contare anche questa attività
È, in ogni caso, un “fare”… che smuove tonnellate di denaro (se ancora avesse un peso fisico). È segno di iniziativa “imprenditoriale”...

martedì 3 ottobre 2017

La giurisdizione dell’universalità avvolge la Terra.

Non c’è niente che possiamo fare…
Dopo un po’, questo caos, ci ha anestetizzato… l’anima…
Io sono un soldato. Eseguo ordini”.
5 Days of War
Ero stufo di avere una parte nella sua commedia
Che cos’è che vuoi? 
La libertà…”.
Lucifer
Se "in tutta la storia dell'umanità, le persone hanno sempre lottato per i propri diritti..." che cosa significa
Ci puoi arrivare anche da te...
Lo “stile”, che puoi appurare esistere in questo Spazio (Potenziale) Solido, è rivolto a dimostrare – univocamente, indubitabilmente (al di là di ogni tipo e variante di dubbio) – l’esistenza di una forma di “giustizia (di parte)”.
Un valore locale, seppure globale, poiché non universale. 
La giustizia, in quanto ad “angolo giro” o, appunto, universale, è qualcosa che non dipende dalla prospettiva, dalla parte, dalla parzialità, dal cavillo e, dunque, dall’interesse “privato (da/di te)”. 
Qualsiasi sia la ragione che porta all’amministrazione della giustizia “di parte” (dipendente dalla gerarchia, che non tiene in considerazione la sovranità assoluta di qualsiasi individuo, ritenendol3 sempre al di là - prima - di ogni “trucco ed effetto speciale ‘qua così’”), la “ragione” è sempre la stessa:
giustizia di parte, ergo, compresenza gerarchica immanifesta della ragione fondamentale (dominante), che decide anche per te.
Una forma di compresenza che sopravvive tra le fila, tra le righe, nei dettagli, tra le infiltrazioni di luce ed ombra, etc. sino ad arrivare alla piena luce solare (evidenza), allorquando sono le persone stesse (Massa e immunità di gregge) a “credere” in un simile luogo comune (ideale). 

lunedì 2 ottobre 2017

Hai ragione tu.

Il “punto di vista” è di parte, quando non è universale.
Questo Bollettino è una aberrazione. Parte in una maniera e termina in un’altra. Ha, comunque, una valenza in termini di valore significativo. “Tu”, ovviamente, sei liber3 di pensare come meglio “credi”… Mentre (mentre) Io, sono libero di tranquillamente… vomitare. E non centra niente ciò che è success3 in Catalogna. Leggi e nota bene come, nel durante, cambi la “stagione”.
Scontri, feriti e crisi politica: cosa è successo nel giorno del referendum catalano.
Milioni di catalani riescono a votare nonostante i tentativi delle forze di polizia di impedire la consultazione. Quasi mille feriti. Rajoy: "Un'offesa alla democrazia". Puigdemont apre il cammino a una dichiarazione unilaterale di indipendenza…
Link 
Corsi e ricorsi storici. La storia (deviata) che si ripete, come nella/la ciclicità stagionale non solo delle “crisi”. Il “segno” che 1) qualcosa (qualcun3) ha un interesse sufficientemente influente, 2) tanto da riuscire a caratterizzare la realtà manifesta “qua, così” 3) con la propria profonda, coerente, lungimirante, etc. “attenzione”, 3) tanto da “non lasciare nulla al caso”. Un solo punto di vista centrale e portante, autorizzato – dunque – ad anteporre, attraverso il “credo”, i propri vessilli insospettabili, costituiti dal lessico “positivo”, come “democrazia, legge, legalità, etc.”… in maniera tale che se (se) “tu la pensi/vedi diversamente”, di conseguenza sei “fuori legge”. Senza la legge sarebbe un/il Far West? Sarebbe l’anarchia totale? Sarebbe la legge della giungla? La legge del più forte? Sì? Bè, accorgiti che è già così. 

venerdì 29 settembre 2017

Quando la Cina scoprì l’Europa, ma si ritirò nel proprio oblio.



Hai presente quando nel Deuteronomio, il “Signore” spinge il “popolo eletto” ad andare “là” ma (ma) non “lì”?
Allorquando, “là”costituiva la “terra promessa e, al fine di entrarne in possesso (poiché, aimè, già abitata), doveva – detta genie – invadere e conquistare (alias: uccidere e forsanche sterminare) ciò che si trovava nel tal luogo “target” del “Signore Dio tuo…”.
Allora… Mi permetta di illustrarle il sogno di Nostra Maestà”.
Aspettando il Re
In un ambito caratterizzato da una “potente figura centrale”, e da potentati locali (che amministrano, di fatto, le terre imperiali ed impediscono ogni cambiamento sostanziale), è logico che – non solo se l’impero è in fase di espansione – tale lottizzazione goda di privilegi e preferenze, anche a livello di sottodominanti
Se (se) una “amministrazione” necessita di una “ripulita”, cosa viene normale ordinare (“ispirare”) per parte dell’imperatore o, meglio, della classe dirigente l’impero?
Generare del “nuovo che avanza”, sotto al completo controllo di fondo della situazione, ed istradare tale movimento proprio in quelle “province” più adatte ad essere “riorganizzate”
Ergo:
“là” sì, “lì” no.
Le terre erano tutte già popolate ed amministrate. 
Il “nuovo” non esisteva per nulla affatto
Così come non era “nuovo” nemmeno il continente “pre colombiano”. 

giovedì 28 settembre 2017

Una opinione che fa la differenza: il “credo”.



La matematica non è una opinione…” è il manifesto del dogma scientifico (deviato) “qua, così”; attraverso questo imprimatur, non ti resta che democraticamente arrenderti, poiché, ogni tuo ragionamento altro, “non è permesso”.
Da cosa (chi)? Dal “credo”.
Ma (ma) potenzialmente – rimanendo alla espressione precedente – sono possibili due scenari (accorgendoti che il contesto “gira tutto attorno” alla porta logica del cardine lessicale “non”):
la matematica non è una opinione
la matematica... è una opinione.
La particella della negazione esprime uno stato specifico dell’intero contesto, semplicemente ribaltando il rilievo “positivo”, assunto – in questo “caso” – come anormale
Infatti “qua, così”:
la matematica non è una opinione…
Ora, l’essere umano è dotato di capacità d’ogni tipo, per cui è in possesso anche della facoltà di trascendere ogni ambito, contesto, luogo comune, etc. Che cosa significa:
significa che cosa sei – già – in grado di “fare”, anche e sopra a tutto, “ora”

mercoledì 27 settembre 2017

Sulla evoluzione, la trasformazione, la paura ed il cambiamento.



Se (se) di evoluzione ti “piace” parlare, allora “che sia evoluzione e… cambiamento” anche il tuo nutrimento, ossia, la sostanza della realtà manifesta dei fatti “qua, così”. 
Qualcosa che “attualmente” non coincide minimamente, ma (ma) solo apparentemente, con un simile stato delle cose… 
L’apparenza – fai attenzione – è, allo stesso modo della fisica, anch’essa… fisica. 
Non pensare che tale inclinazione sia paragonabile a qualcosa di impalpabile
L’apparenza, al suo stadio massimo, è assolutamente reale, concreta, solida, materiale, etc.
Quando (se) vai a “sbattere contro a questa apparenza”, ti fai male. Sì, perché… è come scontrarti contro un muro di mattoni. 
Hai presente? Ti fai molto, molto, male. 
Anche se, per la verità, l’entità del danno dipende dalla velocità con la quale procedi. Comunque vada, la “misurazione” con un muro fa sempre (sempre) male
È, allora, “apparente”… che cosa (chi)? 
Di più, il “credo” che ispira ed auto convince singolarità e (oltre alla soglia critica) Massa, ad agire in un predeterminato volere.
È apparente ciò che non intende e non prevede assolutamente... apparire

martedì 26 settembre 2017

Brigante è chi il brigante lo fa…



Posso solamente dire, da semplice studioso del comportamento animale, che il punto di vista rappresentato dal “fenotipo esteso” mi ha fatto vedere gli animali e i loro comportamenti in maniera diversa e penso di comprenderne meglio certi aspetti.
Il fenotipo esteso non costituisce di per sé un'ipotesi dimostrabile, ma cambia così drasticamente il nostro modo di osservare... da condurci ad elaborare ipotesi verificabili che altrimenti non ci saremmo neppur lontanamente immaginati
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
Ma che cosa stiamo dicendo, raccontando questo? Niente…”.
Nomi e cognomi
Dunque, per “dire qualcosa (sostanzialmente)” che cosa manca?
Il “nome cognome” è, di più, la consapevolezza centrale e portante che – anche da sola – fa la differenza (la consapevolezza, espansa alla globalità sociale, dà luogo ad una nuova “specie” umana).
La specie pensa in una certa maniera. 
La "nuova" specie, pensa diversamente (è, quindi, oltre che potenziale, anche immaginabile e, dunque, possibile/percorribile/manifestabile).
Qualcosa che non necessita di essere dimostrat3, sopra a tutto nella modalità che “qua, così” ti viene richiest3 di formulare, avendo “mani e piedi col-legati”. 
Tale forma di dimostrazione non esiste, in quanto che... “lo sai già che è così”.

lunedì 25 settembre 2017

Briganti (2).



Un computer senza “l’esistenza (segnale) della Rete” rimane un dispositivo, potenzialmente, in grado di “connettersi (in 'attesa')”.
Una pianta cresce e si riproduce in vari modi, rimanendo un unico organismo (specie), ma (ma) un singolare seme può attecchire in maniera particolare (la "distanza" dai propri simili conta a livello giurisdizionale e di... "attrazione, gravitazione"), dando luogo ad un impianto radicale potenzialmente altro, dal quale potrà generarsi un intero diverso organismo unico singolare (specie)... altrimenti come ti spieghi la "diversità" ambientale?  
A meno che... la realtà manifesta sia un "progetto". Ipotesi da non escludere a priori; il che non eliminerebbe del tutto la possibilità "auto evolutiva", appena sopra accennata (se prevista in quanto "legge naturale... auto programmata (frattale espansa").
Nell’isolamento, ogni computer lavora localmente, ignorando proprio la possibilità di “sentire” ogni altro simile. 
La Rete, che cosa “è”? 
Una infrastruttura adatta a fungere da “luogo comune”, in maniera tale da “avere un appuntamento, lì (all’esterno rispetto ad ogni computer)”. 
Computer ed infrastrutture sono considerabili come organismi vivi

venerdì 22 settembre 2017

Briganti (1).



Non ha importanza quello che credo.
È l’unica cosa che importa, detective…”.
Lucifer
In “cosa (chi)”… credi? 
La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia...
"I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia..."...
Link 
Lo sai che qualsiasi “cosa”, cela e rivela – anche e sopra a tutto – sempre “chi”. 
Sì, perché c’è sempre un “disegno”, che precede (prevede) ogni “cosa”, andando, in questo modo, a non lasciare alcuno “spazio, al caso (che, di conseguenza, non esiste)”. 
Questa logica, “qua, così”, è vista e giudicata (pensa positivo) come “sospetta (negativa)”, nel senso di complottista
Ossia, il sospetto non è concesso a quella parte che “denuncia”, bensì, è proprio la medesima persona che viene fatta s-oggetto di un simile “sospettare”. 
In questa maniera, l’eccezione conferma sempre (se “qua, così”) la… regola
Del resto, quante “carriere” sono state costruite, progettate, imperniate, etc. sulla “necessità denaro (avere)”, piuttosto che sull’esatto opposto e, cioè... essere e dimostrare lo stato inverso nel quale l’umanità intera è sprofondata AntiSistemicaMente

giovedì 21 settembre 2017

Briganti.



“Aò… sei morta da sei anni e ancora non te l’hanno detto…”.
Confusi e felici
Banche, Patuelli: le macchine non sostituiranno le persone.
"Le macchine non dovranno mai sostituire le persone. Devono essere indirizzate e controllate".
Lo ha assicurato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, parlando del rinnovamento tecnologico delle banche italiane.
In occasione di un convegno organizzato dalla Cgil, Patuelli ha poi aggiunto:
"tutte le nuove tecnologie delle banche dovranno essere gestite, non si eliminerà il fattore umano".
Link 
C’è uno schema fisso “qua, così”: 
la storia si ripete
Ma (ma) succede in maniera “stucchevole”: 
come l’evoluzione – ti dicono – procede a “balzi (ricordando la stagione invernale per il regno vegetale che, sotto alla terra, rafforza le proprie radici, senza darlo a vedere in superficie, ove – all’opposto – conferisce l’idea di una situazione alquanto sommessa.)”
allo stesso modo, la storia deviata si dimostra a pieno, in quanto ad effetto significativo, solo quando ha terminato di “lavorare ai fianchi” la/una certa situazione e, dunque, quando ogni tassello è “già” stato piazzato al “proprio” posto, secondo una strategia precisa che, convenzionalmente, non puoi credere essere reale (la “vita non è un film”. Allora, anche, i film che cosa raccontano?). 
Le parole spese dalle Autorità, sono un investimento necessario per conferire una idea, alla Massa, e per significarne l’esatto opposto, in termini sostanziali
Per abituarti al fatto, che… quando ti si dice, indirettamente, quello che autenticamente succede, non lo puoi mai (mai) accettare. Da “lì” ha senso l’incanto e la situazione sotto ad incanto (sotto – alla – dominante). 

mercoledì 20 settembre 2017

Nuovamente per te.



La protolingua o lingua ricostruita è la ricostruzione probabile della lingua originaria di un gruppo di lingue, un ramo o una famiglia linguistica, sulla base di corrispondenze e radici comuni a tale famiglia linguistica che non costituiscano innovazioni o prestiti…
Link 
La neologia è uno dei principali modi in cui una lingua si rinnova. Il ricorso ai neologismi deriva solitamente dall'esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente comparsa o diffusione, per cui la ricognizione dei neologismi aiuta a rapportare la lingua oggetto d'esame e la cultura che fa uso di quella lingua…
Link 
Si definisce prestito linguistico, o semplicemente prestito, una parola, una struttura sintattica o un fonema che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua e provengono da una comunità di lingua diversa, in seguito al contatto tra culture diverse.
Con la stessa parola si intende anche il fenomeno stesso di adozione della parola straniera.
È corrente anche il termine di forestierismo:
anche in questo caso si indica una parola, un modo di dire, una frase o altra costruzione linguistica importata da altra lingua. Deriva dal basso latino foristarius… "persona che sta o viene da fuori"…
Link 
Persona che sta o viene da fuori = designazione (esistenza) di un “esterno”, rispetto a quell’interno che – se espandi frattalmente la prospettiva – è il “qua, così”; per cui a livello di analogia frattale espansa, tale “persona” ha la capacità di influenzare l’intera comunità, con la quale viene a/in contatto
Una simile “proprietà (privata)” della trasmissione e distribuzione/caratterizzazione – non tanto del significato, quanto – dell’interfaccia per la comunicazione (una funzione ricetrasmittente) è sempre stata “spiegata” in quanto a… “evoluzione”.