venerdì 9 settembre 2016

Nel rito, il simbolismo, e viceversa.


"Dal buio della mente" alla luce della notte, illuminata dalla "mente"...
Ci sono due aspetti, “interessanti”, che emergono grazie all’attività delle sottodominanti, “qua, così”:
  • il rito e il simbolismo. 
Due “tendenze consolidate” e una modalità di celare qualcosa che è stato, via via, drenato dalla Massa. Massa, che è stata come “isolata”, in/da qualcosa che, ad esempio, puoi ricordare anche attraverso la “normale” tri-unità, rappresentata dai “fili elettrici, che attraversano case, luoghi, città, persone, etc.:
  1. neutro (circuito primario o sistema frattale espanso original/neutrale)
  2. fase (circuito secondario o avvolgimento, in proiezione sul primario)
  3. massa (circuito terziario, realtà manifesta "qua, così")...
Il filo neutro… rappresenta uno dei due componenti della linea elettrica, in cui passa la corrente di "ritorno" dalle utenze e prosegue verso il contatore
La fase è il secondo filo della linea e trasporta l'energia elettrica verso tutte le utenze
Il conduttore di protezione, noto come "filo di terra"… raggiunge tutte le utenze senza nessuna interruzione.
Per quanto riguarda le prese, è quasi sempre collegato allo spinotto centrale… L'impianto di messa a terra è obbligatorio ed evita pericolose folgorazioni provocate da un contatto diretto
In tutto questo, ritrovi – come sempre – sia il rito che il simbolismo (la frattalità espansa). 
Perché, l’infrastruttura riflettente tutto (nonché “superficie” adatta per l’emersione di realtà manifesta + realtà potenziale) è a caratteristica frattale espansa (un “modo di fare”, in leva, che permette di trasportare, comodamente, “attraverso le qualità attribuite simbolicamente a Dio”, praticamente, tutto… dalla “posizione fisica ed intenzionale” dominante, a quella – altrettanto fisica e ricevente – massiva), ergo:
serve, proprio, per “edificare sogni (realtà manifestabile)”
trasformandoli (elevandoli) in realtà manifesta.
  

giovedì 8 settembre 2016

“Per virtù del grande demone (che è l'amore)...”: nel codice.


 
C’è, come, un codice
Ed, esiste, anche “non solo ‘qua così’”.
È un collo di bottiglia. Di più, un “senso di percorrenza, inscritto e trascritto (trascrivibile, portatile e portabile, in maniera tale da rigenerare sempre se stesso, in ogni “lingua” codificata) ovunque ed in ogni ‘caso’”
Alla fine, tutto lascia una traccia…”.
Billions
SPS (Io) mi sono accorto di questa “comune caratteristica” e, come conseguenza, ho preso a seguirne la connotazione geografica, allo stesso modo del percorrere il letto del fiume, dal punto in cui lo si “scopre”, sino ai due punti di delimitazione convenzionale “qua, così”:
  1. la sorgente (o nascita apparente, ma di più… una manifestazione)
  2. la confluenza in un bacino più grande (o morte apparente, ma di più… un assorbimento).
Ti può servire, anche, una vita intera (e oltre) per risalire all’intero disegno della “vita di un fiume”, poiché le devi dedicare la tua, attentamente, coerentemente, degnamente, passionalmente, puntualmente, etc.
E se pensi che, nel frattempo, puoi “staccare” – ad esempio – per condurre anche una vita sentimentale o una cattedratica, lavorativa… o per giungere a concederti brevi periodi di “vacanza”, allora tutto questo non fa per te, poiché… nel disinnesco, il disinnesco.
La perpetuazione dell’osservazione, ti rende sempre più “accort3”.
Ogni sosta, anche la più breve, corrisponde a “lasciar perdere (reset) e, così, ad aprire “feritoie” utili all’evoluzione del disinnesco, ossia, alla sua “routine”... costituita da ciclica ed impressionante compresenza, non manifesta (non rintracciabile con senso ordinario delle “cose”).
  

mercoledì 7 settembre 2016

L’eccezione che conferma la regola è, prima di tutto, una… eccezione (esiste).

 

L'eccezione, dunque, esiste ed è - soprattutto - praticabile/sostenibile.
"Ogni regola ha la sua eccezione...". Perchè? Perchè... "tu esisti" e sei una compresenza in ogni modo sempre centrale, quindi, la caratteristica frattale espansa, ti riflette, comunque/ovunque/quantunque... giurisdizionalmente.
"L'eccezione conferma la regola...". Perchè? Perchè esiste la compresenza, non manifesta, dominante... che devia tutto di conseguenza, grazie alla caratteristica frattale espansa (non essendo un paradosso).
Ma (anche se)... l'eccezione esiste (e sei tu e ognuno nel potenziale).

 
Tutto quello che risulta emerso, “per la luce dei tuoi occhi”, è qualcosa di “autorizzato (a manifestarsi)”. 
Così come, ora, esistono montagne, mari, fiumi, pianure, colline, altopiani, dighe, ferrovie, strade, città, tubi, leggi, etc. che, allo stesso modo, sono stat3 “autorizzat3 (indirettamente), per mezzo della caratteristica ambientale 1) tutto ciò che colleghi alla “natura” e… per mezzo della caratteristica umana 2) tutto ciò che colleghi all’”artificiale”.
Quindi, riassumendo da "una certa prospettiva", non c’è differenza sostanziale (frattale espansa) alcuna, tra – ad esempio – le condizioni che hanno comportato alla nascita ed allo sviluppo di una montagna e… quelle che hanno permesso la nascita e lo sviluppo di una intera città.
Essendo, ogni condizione… frutto (figli3) della compresenza, non manifesta, della ragione fondamentale dominante “qua, così”.
SPS (Io) incarn3 uno "strappo, nella tela del 'qua così'".
   
Ma... anche se credi, nel tuo profondo, che possa essere vero, non riesci (non puoi) ad ammetterlo “a voce alta”. Perché
  

martedì 6 settembre 2016

Una necessità altrui, arreda tutto quanto lo spazio.



Io non diventerò una star, diventerò una leggenda...”.
Freddie Mercury
Per diventare “leggenda”, devi solitamente prima morire e qualcun3 deve ripulire il corso della “tua” vita “qua, così”. 
Così che, tu possa diventare quello “stinco di santo”, che necessita la “tua” immagine, depurata da tutto quello che hai, inevitabilmente, commesso… sommers3 come sei stat3, dal successo più sfrenato.
Ora, a distanza di tempo, qualsiasi leggenda vive di luce riflessa, proprio come quella dei “santi (o come quei nomi che 'diventano vie')”:
individualità scomparse, che servono simbolicamente per “tirare l’eterna volata, di un traguardo che è riavvolto a loop, sugli ultimi metri, prima di raggiungerlo, sino al tagliarlo trionfalmente”.
Si ricorda solo di "questo", eliminando tutto ciò che “non serve”.
  
Un’opera che ne cela un’altra:
  • quella dell’interesse che “smuove anche le montagne
  • pur di continuare a guadagnare sulle “imprese del proprio campione scomparso”.
L’industria non viene mai meno, sino a quando rimane “viva” la luce di una stella.
  

lunedì 5 settembre 2016

Le cose non serve che siano accadute per essere vere.



Le cose non serve che siano accadute per essere vere. I Racconti e i Sogni sono le verità ombra che dureranno quando i semplici fatti saranno polvere e ceneri, e dimenticati…”.
Sandman
Quanto è vera, una… “verità”? 
Lo è tanto, quanto (proporzionalmente)… esistono livelli im/possibili ed in/immaginabili. Sondare una verità è un’opera immane, poiché – essa stessa – non esiste, in quanto “sé”, bensì, esiste “in funzione di… (traccia e traccia frattale espansa)
Dipende ed è, quindi, “infinita” o meglio… indefinita/indefinibile se costantemente, l’osservatore/ascoltatore, “qua, così”.
Infatti, il “panorama” è relativo alla prospettiva che si riesce ad incarnare (relativo assoluto). Pertanto, l’osservazione (dalla quale si trae “la configurazione esteriore della realtà manifesta, direttamente accessibile”) risulta come, per uno spettatore, l’andare al cinema, il sedere su una comoda poltrona e, mangiando e bevendo distrattamenteingrassare all’ombra della trama, che scorre come acqua di fiume sospinta dalla invisibile corrente.
Dietro alla “trama”, c’è la regia, la produzione, l’interesse di una multinazionale, quello degli azionisti, della “proprietà”, di uno Stato, di un ordine, di un progetto, di una strategia, di una intenzione, di una dominante…
Tutti livelli che non compaiono (direttamente) nella trama di un’opera, ma che esistono tanto quanto… te, nella “tua” attuale forma sociale “in cattività” inconscia, in quella specie di auto gabbia che corrisponde allo status quo by “causa/effetto vs ragione fondamentale dominante”.
  

venerdì 2 settembre 2016

La “tendenza che continua tuttora”.


"Riproduzione frattale espansa"...
Fra tutto quello che si può “studiare espertamente”, è interessante questa proposizione by SPS:
  • come influisce la compresenza, non manifesta, dominante… sulla/nella fenomenologia conseguente, alias, la “tua” realtà manifesta, in toto, dettaglio per dettaglio, livello per livello, reame per reame, etc. “qua, così”?
E, ancora:
  • come, questa compresenza, non manifesta, dominante è, dunque, “prescrivibile ‘qua, così’”?
O, meglio:
  • come ti puoi accorgere, rilevando scientificamente la compresenza, non manifesta, dominante?
L’espert3 di turno, ognuno nel proprio ambito (e/ma tutti d’assieme, poiché il sistema esperto è perfettamente integrato all’interno di quello AntiSistemico, by “compresenza, non manifesta, dominante”), ha già trattato, tratta e tratterò in futuro di qualcosa che sostanzialmente “gli sfugge (poiché tende a sfuggire la ragione fondamentale, per la quale, ogni “dettaglio” rientra sempre in quella dipendenza da qualcosa che, guarda non caso, è compresente ma non manifest3 e dominante), anche se “non se ne accorge affatto”, non visto che – l’espert3 – rientra nello stesso ordine di amministrazione, che permette di essere studiato, nella misura in cui (analogia) è permesso intrinsecamente dalla caratteristica fondamentale, compresente, non manifesta, dominante…

"Impronta digitale"...
Queste riflessioni sono di ordine scientifico, anche se l’espert3 non ne “conviene” (non è d’accordo), poiché… sotto ad altre vesti, le stesse riflessioni sono già state affrontate nel corso secolare del processo scientifico, stesso.
  

giovedì 1 settembre 2016

The Program (il Programma).


Tutto quello che "ti viene dato", serve per "vederti"... Ma, essendo tutto frattale espanso, l'occhio che ti vede... lo puoi vedere...
È tutto oro quel che riluce”? No.
La realtà delle persone è in un “programma”, che prevede per esse, qualcosa che è, di più… una imposizione (scelta, intenzione) altrui, piuttosto che un desiderio proprio.
Solo che questo “altrui”, non è ben specificato da nessuna parte (non esiste, come “ingrediente”, sull’etichetta del prodotto, oppure è “ben rivelato” nella lista dei cosiddetti “aromi naturali”).
Eppure… quando sei chiamat3 a “scegliere”, l’altrui volere è già “lì”, poiché ti anticipa sempre e ti prevede/condiziona in ogni caso “qua, così”. “Sei”, di fatto, in una enorme infrastruttura artificiale (che ricomprende tutto quello che è “nato dentro” o “Made in AntiSistema”).
Riesci, pertanto, a far tuo il concetto più espanso possibile di “cattività”?
No?
Ci sarà il suo motivo…”.
Cioè: 
  • solo perché tu non “lo capisci”, non significa che “non esista qualcosa”. 
Ti basta, infatti, pensare a tutte quelle “invenzioni o scoperte (di/in ogni campo)”, che prima del loro annuncio massivo, dimostrano la tua sostanziale “ignoranza” e che, subito dopo, dimostrano la tua completa dipendenza (da quelle invenzioni/scoperte & co).
  

mercoledì 31 agosto 2016

Pilota e densità.



La “grande concentrazione di massa” permette di essere il “pilota” del sistema operativo frattale espanso (a capo dell’infrastruttura reale manifesta & potenziale, che riconosci unicamente a livello della “tua” realtà manifesta “qua, così”).
La caratteristica frattale espansa è, dunque, una “intelligenza artificiale (un sofisticato programma sensoriale, perlomeno planetario, che semplifica la trasformazione della catena distributiva “del potere”… in “comando collegato alla presenza”):
comanda padrone”…
I riflessi frattali espansi, della frattalità espansa, sono ovunque (è sufficiente che te ne accorgi, dalla prospettiva più adatta per… accorgertene).
Non a caso, ad esempio, esiste “da sempre” – in un certo lignaggio familiare – la “servitù”.
Non a caso, si è sviluppata la “schiavitù”, oggi trasformata in una situazione talmente globale, in ogni sua forma, da essere diventata praticamente normale, tollerata, codificata nelle menti e nella legge.
Non a caso esiste la dipendenza. Non a caso esiste la tecnologia, che ha preso la via della sostituzione umana, nel “parco lavori pesanti e ripetitivi” e che, ben presto, invaderà l’intera società planetaria... attraverso la generazione di “intelligenze artificiali”, applicabili alle prime forme commerciali evolute di… (ancora una volta) “servitù”.
Tutto bene, quindi? Chi/cosa "pilota" tutto ciò?
  

martedì 30 agosto 2016

La radioattività frattale espansa.



Ragione fondamentale = compresenza, non manifesta (“lato proprio, centrale”, tri-unitaria), a monte della dualità causa/effetto.
Che “cosa” ricresce, sempre, “qua, così”?
Tutto ciò che “non è lasciato al caso”.
Da chi/cosa? Dalla dominante.
E… “al caso”, non è lasciato sostanzialmente nulla, poiché, il sistema operativo – dell’infrastruttura reale manifesta + potenziale, è a caratteristica frattale espansa:
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria
  • neutro e neutrale
ma
  • riutilizzabile (riprogrammabile)
  • attraverso se stesso (compresenza globalizzata e globalizzante)
  • per mezzo dell’assumere i panni della grande concentrazione di massa, giurisdizionale (influenza caratteriale, comportamentale, etc. su ogni altro simile compresente).
Come mai, la dominante non conosce autentica concorrenza?
  
Perché “non c’è gara”, essendo la competizione uno stato alterato di coscienza “qua, così”. Alias:
  • hai dimenticato il “come porti, in proiezione (avendo scordato direttamente, che esiste il sistema di riferimento unico, frattale espanso).
La simbologia divina, infatti, non deriva dall’adorazione “ignorante” del Sole, bensì, è il riflesso frattale espanso della frattalità espansa (stessa).
Il “modo”. Il “motore”. La “via”. La “verità”.
Ovvio, sino a quando non ne riesci. Ossia:
sino a quando/dove/come/perché… non trascendi, persino, lo scenario reale manifesto/potenziale, per l’esercitazione umana o per l’esperimento in corso d’opera.


  

lunedì 29 agosto 2016

Fai.



Guida elettronica (loop, frattale espanso. Domanda: “chi/cosa guida cosa/chi?”) = permetterti di continuare ad usare gli smartphone (la tecnologia), in maniera possessiva, mentre alla tua sicurezza (apparente, fisica)” ci pensa la tecnologia…
 
Sono trascorsi, praticamente, sette anni... da quando SPS non esisteva ancora.
Il classico “ciclo”, insomma.
Quel numero “7”, tradizionalmente ritrovabile ovunque, dalle note, ai colori, ai giorni settimanali, etc. Il “settenario”, che qualche anno fa permise l’emergere della consapevolezza di “ritrovarsi perfettamente (da una prospettiva dominante), in una realtà ordinaria e manifesta ‘qua così’ a polarizzazione (caratteristica) AntiSistemica”…

  Il settenario. Ovvero, la legge del sette e le sue applicazioni - Ing. Carlo Splendore (emersione dell’AntiSistema, in SPS)...
Ora, personalmente, si è concluso (si sta concludendo) il primo “step”:
  • l’accorgersi.
        

venerdì 26 agosto 2016

Come dovresti essere.



“Qua, così” sei sempre ricattabile, dipendente da “tutto”, “nud3”… come col3i che gira per le strade della città senza nessuna difesa, motivo per il quale puoi sempre essere “eliminat3”, da un momento all’altro, dal primo “caso manciuriano” liberamente circolante in zona, etc.
D’altro canto, ed all’opposto, la dominante, il Dominio e le sottodominanti godono di “vantaggi” – sotto ad ogni punto di vista – diametralmente più efficaci (sino a raggiungere il livello di totalità, della dominante) rispetto al “facile target”, che costituisce la “tua” persona, in ogni momento del duplice giro quotidiano di lancette dell’orologio.
Così, quando tu diventi un “problema (non importa dove, all’interno del mondo reale manifesto ‘qua così’)”… è semplice “ordinare di cancellarti” dall’ordine preposto
La Massa è costituita, anche, da feroci killer (quasi ogni individuo è trasformabile in un simile ordigno a tempo), che si manifestano “dal nulla (ossia, dall’interno del parco delle personalità, che l’individuo può assumere, obbedendo ad input subliminali ricevuti ambientalmente, come qualcosa ‘di serie’)”.
Come dovresti essere, dunque, “qua, così”
  
Quel Dio simbolico, che sotto a varie "forme" l'umanità adora, è qualcosa di inarrivabile, ossia, di assolutamente "in sicurezza"...   
 

giovedì 25 agosto 2016

La “catena di blocchi”.



Dopo la “scoperta/invenzione” della democrazia, la Massa (suddivisa in ogni modo e anche in Nazioni) si è convinta di aver adottato la forma migliore di auto governo, nel massimo rispetto del proprio diritto sovrano.
Ha lottato per ottenere tutto ciò e milioni di persone sono morte.
Ma, una simile enorme guerra, tra blocchi contrapposti (poiché appartenenti ad epoche diverse, in fase di transizione), che cosa ha permesso di generare o, meglio, di auto rigenerarsi?
Del consueto “dispositivo” (ad interfaccia; come la legge e l’intera struttura per l’amministrazione sociale “a norma di legge”), che “lascia il tempo che ritrova”.
 
Perché tutto questo “pessimismo”?
Perché non si tratta di “pessimismo”, bensì, di concreta realtà manifesta “qua, così”...
Come sono andate, le “cose”?
Come al solito, ossia, lasciando completamente inalterata la base gerarchica, interdipendente dal relativo/assoluto vertice distaccato dalla struttura (non visto), che è "solamente" compresente ma non manifesto.
Tra monarchia e democrazia non c’è differenza sostanziale e, per la verità, non ne esiste alcuna... nemmeno tra ogni forma storico/mentale di governo, emersa, e la democrazia.
  
Perché?
  

mercoledì 24 agosto 2016

L’effetto elastico della dominante.



Le trame dei film (opere) più complesse, che ti fanno gridare “Wow!”, sono quelle che – se osservate in maniera frattale espansa – ti fanno capire con “chi” hai a che fare, a livello di realtà manifesta “qua, così”…
  
Ma... non è semplice, poiché non sei sol3.
Quelli che hanno la capacità di non provare mai nulla, li chiamano sociopatici
Sei esperto nello spegnere i sentimenti. Fallo spesso e diventa uno schema. Continua e muoiono”.
Billions
SPS (Io) uso tutto, per svelare e decodificare la dominante, poiché lascia “segni frattali espansi” dietro e tutto attorno, anche se non lo intende affatto.
Per ovviare a questo, agisce su di te, disinnescandoti.
Questo, l’ambiente te lo conferma a pieno, se solo te ne accorgi, alias, se lo sai “leggere” per mezzo/attraverso di tutto quello che succede “dietro e tutto attorno a te”.
Persino la “forma” è simbolica.
Da ciò puoi anche riuscire a scorgere l’alternativa sostanziale, quello che non c’è nel reale manifesto, ma è compresente a livello di reale potenziale.
In maniera tale che, mentre l’ambiente viene usato e usa te, tu lo usi (a vari livelli), a tua volta.
Così da riuscire a risalire la corrente, nel/del piano inclinato, gerarchico, dominante (in leva ubiqua e non locale, wireless).
Come un’eco di ritorno, con dentro ed attaccato centralmente te, in qualità di osservatore privilegiat3. Così da giungere a “vedere” persino… "Dio".

     

martedì 23 agosto 2016

La necessità di comprovare, è disinnesco.



Chi/che cosa “spegne” la tua consapevolezza?
E, dunque, chi/che cosa “ti spegne ‘qua così’”?
Se supponi di “non essere spent3” e/o di “essere svegli3/acces3”, è solo perché sei sotto ad incanto, nel disinnesco più puro e totale.

L'effetto collaterale causale (frattale espanso) della Strega Bianca? L'inverno perpetuo (incanto, maledizione)...
E se, ad esempio, nel primo film di Narnia, il reame è incantato (alias maledetto), visto che da un secolo è sempre e solo inverno (non trovandosi, la regione, all’estremo nord/sud del pianeta, ma ritrovandosi “sede” della compresenza, manifesta, della Regina o Strega Bianca), non all’opposto, anche la “tua” realtà manifesta “qua, così” è incantata, seppure tu non ti accorga della continua ragione fondamentale, dominante, poiché quest’ultima si avvale della strategia della “compresenza, non manifesta” (visto che ogni caso precedente, manifesto, è sempre andato incontro a sorte ciclica di nascita, morte e reset).
Ossia, pur non cambiando nulla... nella/della sostanza, resettandosi l’ambiente in toto e ricominciando ancora una volta dall’inizio (momento di "è già successo"), la dominante ha sempre “aleggiato, non vista” su questo intero paesaggio mono prospettico.
Infatti, tutto quello che la storia deviata registra, convenientemente, “lato proprio, dominato”, non è altro che la trasformazione delle sottodominanti (re, imperatori, sovrani, regni, organizzazioni di comando e controllo, etc.) ed, eventualmente, del Dominio, ma mai (mai) della condizione di dominante (qualcosa che è più vicino al concetto di Dio, Creatore, Divinità, malattia virale, etc.).
Nei film e romanzi, di “fantasia”la trama è sempre la stessa (questo, per interessarti maggiormente):
  • da qualche parte (di sempre agganciabile, come il pianeta Terra) esiste 1) una condizione massiva di ingiusta cattività e 2) la ragione fondamentale manifesta, per/di un simile giogo, ossia, una struttura di potere gerarchico che condiziona tutto e tutti e 3) la nascita dell’eroe, molto spesso “un solitario” che... alla fine si unisce alla corrente ribelle (“terrorista”) giungendo sempre, puntualmente, a rovesciare lo status quo, sino a 4) ristabilire... "cosa"?
   

lunedì 22 agosto 2016

La pacifica legittima difesa.



In SPS sta emergendo 1) una diversa prospettiva (non “nuova”, ma dimenticata), 2) una alternativa sostanziale (diversa dalle “scelte” che hai “qua, così”), 3) una modalità di "auto sovranità" (affermazione) e 4) una risposta “altra” a realtà consolidate, modello incantesimo, come ad esempio l’economia, la finanza e le "loro" regole, leggi, programmi, etc.
Anche se non ti sembra, è così.
Infatti, per “sembrartelo”, occorre che i Bollettini di SPS (Miei) vadano “non solo letti”, bensì, “montati interiormente (come – a livello informatico, frattale espanso - una memoria esterna, che si aggiunge a quella interna del dispositivo)”, in maniera tale da risultare come “valore aggiunto”, al di là di ogni dubbio, cruccio, indifferenza, disinnesco, firewall ambientale AntiSistemico.
Al fine di poter realizzare tutto questo, “tu ci devi essere”. Dove? Come? Quando? Perché?
  • dove = in te, centralmente (consapevolezza)
  • come = sempre (coerenza)
  • quando = ovunque, comunque e quantunque (lungimiranza)
  • perché = ne va, di tutto… passato, compresente e futuro (essere).
Quello che si sta manifestando, in SPS (Me), è – ad esempio, un tipo di “risposta” (allo status quo) che, in un certo senso, ne prenda le distanze per "pacifica legittima difesa"… in maniera sostanziale, profonda, incisiva (valida, sostenibile e praticabile):
come risponde SPS (Io) a qualsiasi (ogni) realtà manifesta e consolidata, a livello economico, finanziario, religioso, scientifico deviato, convenzionale “qua, così”, etc.?
  

venerdì 19 agosto 2016

Ti dicono tutto ma non te ne fai niente.

 
Ormai “ti dicono tutto”.
Chi? Loro (e chi/cosa, se no? Pensi che un certo ordine di potere, esista sempre e solamente in Harry Potter e nel Signore degli Anelli? La “fantasia” non s’inventa mai nulla, poiché è un riflesso frattale espanso dell’inconscio, di ciò che percepisci interiormente e che non puoi nemmeno ammettere a te stess3, ma… “che sai essere, profondamente, corrispondente a… verità”).
E se ti dicono tutto (in vari modi e maniere, sempre molto sottili, attraverso – ad esempio – l’attività di giornalismo di frontiera, la letteratura romanzesca, di spionaggio, il permesso di poter dire la propria ai cosiddetti complottisti, l’attività di opposizione politica, il revisionismo storico, la caduta temporale del segreto di Stato, la produzione di film denuncia, le invenzioni narrative “basate su una storia vera”, le illustrazioni fiabesche, etc.) lo fanno perché “lo possono fare”, ossia:
  • dove il disinnesco ha già colpito (e “qua, così” caratterizzato l’ambiente in toto).
Quando se lo possono permettere, insomma.
Hai “a che fare” con perlomeno tre livelli di macro potere:
  1. le sottodominanti (realtà manifesta, ambiente)
  2. il Dominio (condizione fisica del potere)
  3. la dominante (condizione virale del potere).
Con mente usuale (usualmente)... al massimo, ti fermi al primo di questi tre livelli:
  • alle sottodominanti
  • che sono tutto quello che riesci a scorgere
  • attraverso i “canali” appena più sopra esposti
e
  • per mezzo della storia deviata (che condiziona tutto).
      

giovedì 18 agosto 2016

Prendi solo il “buono” dell’informazione ambientale.



È proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un'altra prospettiva”.
 John Keating
Il nostro miglior sapere è quello della scienza, di gran lunga il nostro miglior sapere; e tuttavia anche il sapere scientifico è solo sapere congetturale”.
Karl Popper
Il “guardare da un’altra prospettiva” permette di accorgerti che “anche il sapere scientifico è solo sapere congetturale, basato sulla convenzione derivante dalla convinzione.
Non sono tanto gli “esperti”, che fissano un certo tipo di sapere, quanto – non paradossalmente, al centro di una ben precisa strategia di conoscenza del funzionamento della Massa – la Massa stessa, che permette ad una certa “versione del sapere” di condensarsi nella società umana.
È fuori da ogni dubbio che, ad esempio, “qua, così” esista la gravità. 
Basta lanciare per aria un sasso, per averne la riprova.
Ma, la gravità è osservabileanchesecondo altra prospettiva, avendo un significato frattale espanso, (ossia) a partire dalla ragione fondamentale, che si “frantuma” in una infinità di echi gerarchizzati.

 
La gravità indica chiaramente la compresenza, non manifesta, della dominante… che “attrae” a sé, e possiede tutto a livello giurisdizionale, sul/nel pianeta Terra (e che ha scelto la non manifestazione, in maniera tale da essere maggiormente al sicuro, da qualsiasi tuo tentativo di "infiltrazione (tentazione, copertura, coibentazione, fortezza, Olimpo, etc.)".
  

mercoledì 17 agosto 2016

Registrare il silenzio, dimostra che occupa spazio.

 
 
Che cosa dimostra?
Dipende. Da chi/cosa? Dalla “prospettiva”. Quale?
A furia di porti “domanda e risposta”, ti… muovi. Per andare dove?
Molto spesso, per rimanere “ferm3”, ossia, per restare esattamente “dove sei ‘qua così’”. Qualcosa che dipende dalla “camera atemporale”:
allo stesso tempo.
Ad esempio, allo stesso tempo è:
  • essere ferm3 nella rotazione, sul posto (quindi ruotando attorno a te stess3)
e
  • muoverti attorno ad un centro, disegnando un’orbita (che non necessariamente ricordi di stare “tracciando”).
Questo, decodificato a livello frattale espanso, significa "una coppia di valori che cela status quo":
  • designa gerarchia
  • disegna loop
  • fissa la posizione del “cielo e della terra”, in quanto riferimento globale all’interno di qualcosa che non ha orientamento predefinito.
Ossia, terra riforma – mediante intenzione, trasmissione, mezzo, ricezione, decodifica, programmazione, azione, etc. la “tua” giornata, ogni “santo” giorno… “qua, così”.
Se “fai silenzio” ed allo stesso tempo, lo registri… il silenzio impiega una certa "volumetria"; il tempo passa ugualmente, anche se non lo "utilizzi".
E questo significa che, dunque, è il tempo che “usa te”, che scorre al fine di sincronizzare tutto quello che lo “adora/riguarda”:
che cosa sono gli orologi?
  

martedì 16 agosto 2016

Votare non è autentica scelta, in assenza di alternativa.


"Strategia dominante e delegazione frattale espansa" = terra riformazione
Nella dualità "scegli". Nella tri-unità (centralmente), "determini":
  1. da passiv3
  2. ad attiv3
  3. a proattiv3.
Nell’AntiSistema (la “tua” realtà manifesta, “qua, così”) by dominante (la compresenza, non manifesta e ragione fondamentale della “forma artificiale” sociale, naturale), tu non scegli ma ti adegui, poiché – nella presunta scelta – sostanzialmente non cambia nulla, nella “direzione” impressa al bastimento (carico) umano, ivi trasportato.
Sia che tu scelga quest3 o quell3, la “direzione” rimarrà sempre la stessa:
  • direzione = senso, lato, verso, rotta, via, etc.
  • direzione = parte “relativa a (quindi, assoluta se... dominante)”
  • direzione = comando, regia, amministrazione, etc.
  
La Massa (non solo Usa) è, ciclicamente, chiamata a decidere tra due contendenti (che alla fine "si danno la mano" e anche se non lo fanno - in un certo contesto è giudicato come molto antidemocratico - non importa) che sono sostanzialmente la stessa “cosa”.
L’elezione del Presidente Usa è, a livello simbolico frattale espanso, uno dei segnali - e delle prove più tangibili - che “tu non hai nessuna facoltà di scelta ‘qua così’”.
  

venerdì 12 agosto 2016

Convertire il luogo comune, in immagine reale (sostanza).



Il processo è alquanto intricato (reso complesso). Ma, non complesso, se
godidella prospettiva analoga (non certo per “valore etico, morale, universale, etc.”, bensì, solamente per “posizionamento panoramico, senza per questo perdere, smarrire, snaturare la tua originale centralità sovrana) a quella che lo ha immaginato "qua, così" (creato, ideato, ispirato, retro ingegnerizzato):
  • un “luogo comune” è la condensazione di quella che era/è, l’idea portante di un progetto, esistente nella mente della grande concentrazione di massa (“qua, così”… della dominante e/o delle sottodominanti, facenti sempre “parte” della dominante, per riflesso frattale espanso)
allo stesso tempo
  • un “luogo comune” – ti sembra (appare) – come qualcosa di abbastanza fumoso, da non essere “vero” (nel senso che descrive piuttosto una caratteristica non fisica; qualcosa che confonde, attraverso un processo che lo porta a crearsi e che convenzionalmente la Massa non utilizza, anche e soprattutto, per poter “risalire la corrente”, che lo ha permesso), ossia “che non te ne fai nulla”… avendo ben chiara una simile impressione (deduzione simbolica), derivante dal moto della freccia, che l’arco teso lancia verso il bersaglio, senza la possibilità di ritornare indietro, non lasciando traccia alcuna, rilevabile, della relativa traiettoria dipinta per aria.
Di quale “processo” si tratta
  

giovedì 11 agosto 2016

The Ring.


 
Le “cose si ‘santificano’ nel tempo”
Come il fabbro, alle prese col ferro battuto sul fuoco, le “cose” si ratificano per mezzo della compresenza tra la Massa e la relativa “accettazione”, in quanto processo di materializzazione finale per “asfissia (‘libera’ accettazione, abitudine)”.
Sempre tali “cose”, si manifestano poiché esiste una “necessità (presunta, apparente, fisica)” nella Massa.
Una necessità che deriva dall’espansione virale di un “problema”.
Ora, in un ambiente nel quale “nulla accade per caso (non visto che esiste la ragione fondamentale dominante)”, chiediti – allora – “perché esiste il problema stesso?”.
Perché esiste la “necessità di… sopravvivere”.
 
Cioè?
Dal momento in cui sei convint3 di dover fare/essere “qualcosa”, allora consegue che tutto quello che “non è quel qualcosa”, si ritrova come in rotta di collisione con la “tua” direzione di marcia.
Ma… “qua, così”… perché sei convint3 di dover fare/essere quel qualcosa?
Perché le condizioni di vita, di esperienza, di tradizione, di scienza, di cultura, di interesse, etc. te lo impongono, ma in una maniera “come se tutto questo provenisse solo ed esclusivamente da te, per mezzo della natura, degli altri, delle necessità, delle tradizioni, della scienza, degli interessi, etc.”.
Perché gli Stati sono indebitati, tutti quanti? Anche Cina e Arabia Saudita… 
  

mercoledì 10 agosto 2016

Correggi il tiro.


La prospettiva che "vede tutto". Anche gli aerei in volo...
In SPS (attraverso SPS/Me), ormai, si è ”fatta largo (aperta)” una prospettiva centrale (con a cuore la “giustizia naturale per chiunque, chiunque inclus3”.
Quel tipo di giustizia che ti aspetteresti di ritrovare, osservando il mondo con occhi giusti, ossia, attraverso l’idonea prospettiva/aspettativa, sterilizzata da ogni e qualsiasi forma di “interesse personale”) “lato tuo/umanità, centrale”.
Qualcosa che rileva e decodifica, attentamente, tutto quello che succede… ponendolo alla luce di una realtà manifesta sostanzialmente “preda di un ordine di potere compresente e non manifesto”.
La ragione fondamentale a/per tutto quello che “qua, così”, accade, continuando a succedere dal “momento di ‘è già successo’”.
 
Questa “discendenza” è il frutto, derivante dunque dal “seme”:
  • frutto che rigenera in continuazione, “nuovo seme”
  • sempre lo stesso che, solamente, si auto rinnova attraverso il conseguire della Massa, resa come inerte, inerme, sotto ad incanto.
SPS denuncia le motivazioni alle fondamenta dell’ingiustizia “qua, così”.
Di quello “stato di cose (realtà manifesta)” che abitudinariamente, ormai, hai riassunto ed elevato (indirettamente) a “stato di normalità”, mandando giù quello che era un “boccone troppo amaro, per essere vero”.
Tu preferisci “far finta di niente”, poiché la schermatura AntiSistemica è troppo spessa, per essere trapassata (anche se non lo sai). Ergo:
  • il “tuo” preferire
è, di più
  • un lasciarti andare nella/alla corrente dello/nello status quo.
   

martedì 9 agosto 2016

Sacer.


  
Se consulti il semplice traduttore offerto da Google, inserendo il termine “sacer” e assumendo la lingua latina, il risultato – in italiano – è:
maledetto”.

 
Il termine sacerdote (maschile) o sacerdotessa (femminile) deriva dal latino sacer, sacro…, unito al radicale dot, (dal greco antico): "io do"…
nel senso di un ministro che aveva il compito di offrire sacrifici alla/e divinità.
In molte religioni, il sacerdote è una persona che funge da mediatore tra i fedeli e la (o le) divinità, spesso in base a una particolare consacrazione.
Link
Ora, sei uno spazio web che si chiama Sacro Profano Sacro (per cui dovresti essere abituat3 a “gestire” ogni ambiguità di una simile scala di “valore”, di un duopolio che “divide et impera”, alla compresenza non manifesta della dominante: regolatrice di luce ed ombra), però… di fronte a questa “curiosità”, potresti anche trasalire:

  • sacer = maledetto
  • sacer = sacro
  • ministro che aveva il compito di offrire sacrifici alla/e divinità
  • persona che funge da mediatore tra i fedeli e la (o le) divinità…
Capisci anche da te che, allora, è la prospettiva che fa la differenza. Il moto direzionale che unisce monte a valle, conferisce significato di parte (relatività e relatività assoluta, nella gerarchia infrastrutturale), ossia:
  • denota interesse e/o (allo stesso tempo) decide in/giustizia.
In una realtà manifesta “qua, così”, dove la coperta è sempre troppo corta (lato umanità, dominata)”, questa dualità fa perno su un centro, che distribuisce le forze in maniera tale da rispettare l’intenzione dominante (che è “poca” in termini percentuali) vs quella dominata (che è “tanta” in termini percentuali), come una sorta di “altalena a bilico (basculante)”:
  • dal terzo stato “lato proprio, centrale”
la dominante
  • redistribuisce le forze (il “lavoro”)
  • in maniera tale da avere sempre, ai due lati, l’umanità... e al centro se stessa
  • padroneggiando la situazione, dettaglio per dettaglio, a livello di sostanza (status quo).