martedì 6 settembre 2016

Una necessità altrui, arreda tutto quanto lo spazio.



Io non diventerò una star, diventerò una leggenda...”.
Freddie Mercury
Per diventare “leggenda”, devi solitamente prima morire e qualcun3 deve ripulire il corso della “tua” vita “qua, così”. 
Così che, tu possa diventare quello “stinco di santo”, che necessita la “tua” immagine, depurata da tutto quello che hai, inevitabilmente, commesso… sommers3 come sei stat3, dal successo più sfrenato.
Ora, a distanza di tempo, qualsiasi leggenda vive di luce riflessa, proprio come quella dei “santi (o come quei nomi che 'diventano vie')”:
individualità scomparse, che servono simbolicamente per “tirare l’eterna volata, di un traguardo che è riavvolto a loop, sugli ultimi metri, prima di raggiungerlo, sino al tagliarlo trionfalmente”.
Si ricorda solo di "questo", eliminando tutto ciò che “non serve”.
  
Un’opera che ne cela un’altra:
  • quella dell’interesse che “smuove anche le montagne
  • pur di continuare a guadagnare sulle “imprese del proprio campione scomparso”.
L’industria non viene mai meno, sino a quando rimane “viva” la luce di una stella.
  

Per questo motivo, in una realtà manifesta AntiSistemica (capovolta rispetto al concetto di “giustizia ad angolo giro ‘lato tuo/umanità, centrale’”), tutto quello che emerge è il ricavabile e, non certamente, il ricavato.
Ogni “pozzo esaurito” viene abbandonato.
Ogni “ricca miniera” rimane sempre aperta (anche dopo l’apparenza della scomparsa del relativo fondatore/scopritore).
Tutto questo, se c’è bisogno di dimostrarlo ancora una volta (ogni giorno), a livello frattale espanso testimonia (e comprova) che “dietro” c’è sempre – non solo l’interesse – ma, soprattutto, una compresenza (molto spesso, se ha lavorato bene) non manifesta.
La ragione fondamentale è la dominante. 
Il motivo per il quale continua a succedere, sempre, la stessa versione delle cose, anche se – hai l’impressione che non sia così – e che ci sia evoluzione.


 
"Io sono un presidente di uno Stato sovrano che da tempo ha cessato di essere una colonia… Chi è lui (Obama) per confrontarsi con me? Ognuno dei nostri Paesi ha un terribile record di esecuzioni extragiudiziali".
Esecuzioni extragiudiziali:
  • messa in atto o in opera di ciò che è stato concepito… Link
e
  • che avviene fuori dal procedimento giudizialeLink
Assassinii (in una sola parola).

 
Ogni giorno muoiono, nel mondo, quante? Decine di migliaia di persone? Di più? Di meno? Non importa.
Di queste, moltissime (90 vs 10) muoiono per “ingiustizia (laddove la dipartita per incidenti, malattia e vecchiaia, sia considerabile 'giusta'). Di fatto, tutte le morti sono "ingiuste".
Qualcosa che “passa sopra ad ogni questione di età, sesso, categoria sociale, etc.”. Importa solo che “sei sacrificabile”, quando esiste la necessità.
Necessità di chi/cosa? La “necessità” è come unaleggenda:
  • è stata ripulita (e ad ogni attimo, si ripulisce)
ed ora
  • è libera di continuare a spaziare per la realtà manifesta “qua, così”.


 
Questa “necessità”... è come quella “forma scheletrica ed incappucciata, brandente la grande lama falciante”:
  • è come la morte (la... "leggenda", per antonomasia)...

 
Una “necessità” che si libra ovunque, trapassando qualsiasi cosa/corpo/evento. 
Può essere un principio chimico, un’inquinante, un drone armato, una idea, un brusco risveglio dopo un litigio, l’avere mal digerito qualcosa, l’intenzione di divertirsi e di provare emozioni, il desiderio di possedere sempre di più, una teoria di/in qualsiasi campo, etc.
Il “disegno”, in qualsiasi modo lo realizzi, “parla sempre una sola lingua:
quella dominante”.
Ci puoi, però, sempre “girare attorno”, anche se… la sostanza “qua, così” è sempre la stessa (ci sono principi teorici scientifici che lo dimostrano. No? Oppure, una simile prospettiva vale solo se osservi da una angolazione precisa, dello spettro... di tutto ciò che puoi riuscire a “provare”?).
G20, intesa per promuovere crescita globale “inclusiva”.
I leader del G20 hanno concordato un lavoro "coordinato" per promuovere una crescita "bilanciata e inclusiva" a livello globale.
Sono queste le conclusioni del vertice dei grandi ad Hangzhou, illustrate ai giornalisti dal padrone di casa, il presidente cinese Xi Jinping.
Il G20 si impegna inoltre a respingere il protezionismo.
"C'è accordo, per affrontare i rischi e le sfide dell'economia mondiale, il mantenimento di un ambiente internazionale pacifico e stabile è cruciale" ha detto Xi.
"I Paesi del G20 devono aiutarsi a vicenda e coordinare più da vicino le politiche macroeconomiche, utilizzando strumenti politici efficaci, come ad esempio le riforme fiscali, monetarie e strutturali".
Il leader cinese ha poi ribadito che la Cina "sosterrà il commercio multilaterale, opponendosi al protezionismo per liberare il potenziale di crescita del commercio mondiale e fermare il declino nel commercio globale".
A margine del summit tra i grandi della terra anche incontri bilaterali e prove di dialogo su temi spinosi quali la guerra all'Isis.
Il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin hanno esortato le rispettive delegazioni a continuare i negoziati per trovare un accordo sul cessate il fuoco in Siria che permetta di aumentare l'invio di aiuti umanitari.
È da, perlomeno, “sempre?”chei vertici s’incontrano per”. 
Che cosa significa, a livello frattale espanso?
Che non è mai cambiato sostanzialmente, nulla
Per dimostrarlo, serve – forse – avere quattro lauree ed essere stato insignito della fama internazionale?
Solo a quel punto, puoi provare che il “tuo” pensiero èesatto?
Solo dimostrandolo attraverso tutta la “tua” cultura, le parolone complesse e arzigogolate formule (che capisci solo tu e, forse, qualche “tuo” pari/espert3)? No.
Se è successo questo (e, purtroppo, “è già successo”)… allora, non stai nemmeno vivendo “un brutto incubo”, ma… sei praticamente in un brutto incubo, fuoriuscito dall’isolamento onirico, nel quale si auto dimensiona, non potendo manifestarsi concretamente (se non proprio attraverso di te).

 
Il “qua, così” è un incubo, divenuto reale manifesto.
Lo status quo è “leggenda”, nel senso che 1) non si è mai estinto, eppure 2) nonostante tutto, si continua a resettare, 3) riuscendo sempre nell’impresa di apparire per quello che non è.
E che cosa, "è"?
Qualcosa che, nell’indifferenza usuale massiva, “èesattamente tutto quello che trovi ingiusto “qua, così”
Qualcosa che “è” la forma della “tua” realtà manifesta ordinaria (quella per la quale sei pront3 a tutto, pur di difendere il “tuo” stile di vita, anche se sai benissimo che, di contralto, accade della “spiacevolezza” per molti altri, che non prendi nemmeno in considerazione, se non di tanto in tanto, oppure regolarmente, donando un paio di euro a qualche organizzazione legale, che se ne impossessa).
I robot sostituiranno l’uomo. Dall’androide che prenderà il posto dei telefonisti, all’algoritmo che aiuta a riconoscere le malattie.
Cinque milioni di posti di lavoro persi da qui al 2020.
Tutto merito, anzi colpa, dei robot che sostituiranno l’uomo, secondo il rapporto diffuso al World Economic Forum di Davos.
Senza per forza scomodare nessun romanzo di fantascienza, basti pensare che ormai un italiano su quattro fa operazione bancarie online, senza bisogno di recarsi in filiale.
Link
Il computer che non sbaglia diagnosi.
Watson è un super computer che non scambia una malattia per un’altra. È stato sviluppato nello storico centro Thomas Watson di Ibm. Si tratta di un algoritmo capace di individuare la malattia e consigliare la cura (cambia il "medico", ma non la sostanza medica).

La segretaria virtuale bionda.
Si chiama Amelia, non si ammala, lavora 24 ore al giorno e conosce tutte le lingue del mondo. Non è umana, evidentemente, ma un’intelligenza artificiale prodotta dalla Ipsoft, società che si occupa di automazione aziendale ("non è umana").
Il robot che fa la pizza.
Il suo nome è “RoDyMan”, ossia robotic dynamic manipulation. È uno dei primi robot al mondo a maneggiare oggetti deformabili, quindi è capace anche di impastare la pizza (il "cibo spazzatura" continueranno a fornirtelo per sempre).
L’avvocato virtuale che costa meno.
La sua parcella al mese è quella oraria di un avvocato in carne e ossa. È il frutto del lavoro di due ragazzi di San Francisco, può comprendere e affrontare le cause legali, elaborando una mole enorme di dati su ogni singolo caso (la "legge" continuerà ad esserci, sempre nella stessa versione di parte).
Il farmaco giusto in corsia.
All’ospedale di Forlì il lavoro degli infermieri è svolto da otto robottini. Trasportano farmaci ma non solo, anche biancheria e pasti. Ognuno di questi robot svolge il lavoro che prima era affidato a tre operatori sanitari (la "droga" non ti mancherà mai).
A cena senza il cameriere.
Da “Eatsa” scordatevi il cameriere che chiede le ordinazioni. Si ordina con un clic, si paga con carta di credito e il pasto si ritira ad uno sportello trasparente, come se fosse un pacco postale (un comodo servizio artificiale, per del cibo artificiale).
Una “macchina” programmata “non può mentire” (a meno che sia programmata 1- per non mentire, ma 2- seguendo informazioni deviate/false). 
Ma può, sempre, mentire il programmatore, non sapendo nemmeno di… mentire. Ok?
“Qua, così”, le persone possono anche non essere consapevoli di quello che (gli) succede e, così, non sapere di mentire (tecnicamente, infatti, non mentono, bensì, recitano).
Questo, infatti, permette la trasmissione dell’intenzione dominante (che non esiste, ma c’è), senza che la Massa e la gerarchia, ne sia consciamente al corrente.
Questo, permette al loop di esistere, radicarsi, ruotare su se stesso (attorno alla ragione fondamentale, che lo autorizza ad esistere in una simile “veste”).




Con chi te la prenderai, quando perderai il “tuo” prezioso posto di lavoro, perché un robot te lo avrà “portato via”?
Non è come incolpare un extracomunitario.
È diverso, questa volta.
Perché, una macchina non è (ancora) dotata di coscienza.
Non pensa ma segue un programma. E tu sai benissimo che, questo comportamento, la rende molto simile ad uno zombie, inattaccabile moralmente.
Così, puoi sempre farlo a pezzi (pagandolo come se fosse nuovo, al "legittimo proprietario")… o puoi sempre “parlare con il muro”, ma… il “tuo” lavoro sarà, in ogni caso, andato.
Il fatto che esiste sempre un/il "legittimo proprietario", non ti permette di subodorare nulla? "Nulla accade per caso". Ecco, allora, con chi puoi prendertela:
con il proprietario, con il politico, con lo Stato (alias: con te stess3).
Un modo molto "comodo" per "non incidere affatto, nello status quo".

 
Se poni sufficiente attenzione, la sostituzione coi robot, del personale umano, non cambia – tuttavia – la sostanza di quello che ti succede. 
Di fatti, le persone inquadrate socialmente in una attività lavorativa, tendono nel tempo a comportarsi “come delle macchine”.
Infatti, molto spesso… tu hai l’impressione, davvero, di “parlare con il muro”.
Certamente. Poiché… l’infrastruttura reale manifesta + potenziale è “governata” da un sistema operativo (intelligenza artificiale) a caratteristica frattale espansa; il che rende tutto quello che succede, qualcosa che continua a succedere, dal momento in cui “è già successo”.
 
Ad “immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa, dominante (che si guarda bene dal ritornare manifesta, rimanendo vantaggiosamente compresente “lato proprio, centrale”).
Più conciliante il comunicato di oggi in cui Duterte invita a un faccia a faccia "più avanti", perché "il nostro obiettivo primario è di realizzare una politica estera indipendente e promuovere relazioni più strette con tutte le nazioni specialmente con gli Usa con cui abbiamo una partnership di lunga data"…
Osserva per bene, il loop AntiSistemico “qua, così”:
  • il nostro obiettivo primario è di realizzare una politica estera indipendente
e
  • promuovere relazioni più strette con tutte le nazioni specialmente con gli Usa con cui abbiamo una partnership di lunga data…
Ok? Ci sono due “cose”:
  1. realizzare una politica estera indipendente
  2. promuovere relazioni più strette
E queste “due cose”, d’assieme non stanno insieme, se il punto 1) è autentico “lato proprio, centrale”. Infatti, il punto 2) lo annichilisce, essendo un “lato tuo/umanità, dominato”.
“Qua, così” tutto (tutto) è di parte.
Quale “parte”?
Quella dominante, rappresentata a livello frattale, inconscio, livello per livello... nella gerarchia.
Una “parte” che è, quindi, totale.
Allora, perché SPS (Io) evidenzia sempre la questione “lato centrale”?
La “quadra del cerchio” è realtà, e la dominante ha ritrovato, da tempo, il “modus” per incarnarne per intero la portata.

 
Il centro è circolare? No. È un punto (momento).
E da “lì” si governa, conseguentemente, “l’intero processo di emersione della realtà, manifestabile da quella potenziale”.
Il punto è, però, ancora un “cerchio”
Allora, questa “cabina di comando” (se fai “zoom”, senza perdere l’orientamento del significato sostanziale frattale espanso) è un “cervello” e guarda non caso… il “tuo” cervello quanti emisferi ha?
Due.
Ecco… è come quando fai scuola guida, con l’istruttore a fianco e i doppi comandi.
Chi è che guida, effettivamente e sostanzialmente?

 
La “quadra”, la ricordi quando riesci a percepire, in te, che il posto di guida ha “i doppi comandi”. Il principio wireless del controllo in leva, non locale, ubiquo…
Allora, prendi la “cabina di comando” e la immagini sempre divisa in due parti:
  1. in una ci sei sempre tu, convint3 di “guidare la tua vita ‘qua, così’”
  2. nell’altra (che esiste sempre, in quanto spazio previsto e arredato in un simile modo, per “sicurezza”) c’è, invece, la dominante (sostanzialmente) attraverso il Dominio e le sottodominanti.
Questa situazione corrisponde, se hai il coraggio di “vederla ed ammetterla”, esattamente alla forma sociale democratica, libera, sovrana, dotata di diritti inalienabili, evoluta, acculturata, sviluppata, giusta, equa e sostenibile, etc. (ma... il tutto "lato dominante, centrale").
Di più, corrisponde all’intero "spazio" concesso all’evoluzione della specie... (che non esiste, nella sostanza “qua, così”). O, meglio, esiste nella misura in cui, la dominante l’ha già progettata.
Quindi, tu puoi sempre essere al centro, ma “lato tuo, dominato”.
 
Sì, perché… il centro non è “qua, così”… unico (è doppio o duale/polare).
 
Convincerti di essere al centro, ha permesso l’instaurazione di ogni concetto “moderno”, pur lasciando sostanzialmente tutto invariato “lato dominante, centrale”
Come puoi non capirlo? Perché non ricordi. Hai dimenticato tutto quello che “è già stato” fatto. Hai smarrito il senso di tutto ciò che ti muoveva. Ogni promessa. Ogni sforzo. Ogni lacrima. Ogni gesto eroico… Tutto è scivolato via, eliminato dalla “tua” memoria.

 
Io ne ho viste cose... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia…”.
Blade Runner
Ricorda:
  • in una infrastruttura a frattalità espansa
  • tutto quello che emerge alla tua portata (tutto)
  • è sempre e solo "vero"
infatti
  • per una simile consapevolezza (che è quella del sistema operativo frattale espanso)
  • non esiste differenza tra “male/bene” e, analogamente, tra “falso, vero”.
Tutto viene ("è") usato... 
Tutto è “bene”, dalla prospettiva del “pilota (dominante) e tutto è “vero”, dalla prospettiva del sistema operativo frattale espanso, che è una tri-unità intenzionale/originale:
  1. legge (guida)
  2. strumento (leva)
  3. memoria (registro).
È proprio la neutralità di fondo, originale, che rende sempre intelligibile (conoscibile) tutto quello che succede (ma solo se ti accorgi).


Infatti, la dominante progetta/prevede (conoscendo la neutralità del “Genio”) una sorta di firewall ambientale, in grado di auto ingabbiarti, da te, per mezzo della forma sociale di auto intrattenimento “qua, così”, sovrapponendosi alla traccia frattale espansa (che ti permette, in ogni caso, di ricordare anche il “è già successo” e ciò che esisteva in precedenza).
Così, le paure sono artificiali.
Mentre, l’artificialità del sistema operativo frattale espanso, è… “naturale (originale)”.
SPS (Io) sono stanco di tutta questa “ingiustizia (lato mio/tuo/umanità, centrale)”. Stanco di soprassedere passivamente a tutto questo. Stanco di “piangere”. Stanco di stare male. Stanco di svendere la propria esistenza, ogni volta, “qua, così”. Stanco
Può servire, ancora, sacrificarsi?
No. Perché il “sacrificio” è un rito.
Occorre, accorgersi e “fare (dal momento in cui ‘già sei’)” = ricordare consenso (senza auto rinnegarti).
Il ricordo porta con se la “carica”.
E tutto viene come di conseguenza.
Proprio come quando operi in leva, da grande concentrazione di massa, in delegazione frattale espansa:
  • non sei tu ad ottenere fisicamente, nulla.
Tu, che ti limiti, a “governare”… possibilmente, “lato tuo/umanità, centrale”:
  • la formula per l’integrazione dell’Ego
  • dell’individualismo Egoico
  • dalla prospettiva “famiglia” umana
  • nella prospettiva “famiglia” umana.
L’Ego è la tua “parte”, all’interno dell’assieme.
La tua traccia, firma:
ha senso distruggerla?
No. Ti perderesti nella “nuova” situazione (ancora la stessa, quindi).
Quando, l’Ego non è più un “problema”?
Quando l’umanità è libera di vivere senza “problemi”, quando la paura è assente.
La paura di morire, di perdere tutto, di soffrire, di essere maledett3, di… tutto quello che intendi.
Una prospettiva precisa ed incisa, dalla compresenza non manifesta, dominante:
  • alias, di parte.
Che rende anche l’Ego (la tua presenza), come la relativa controparte del “pilota automatico (che non c’è, ma esiste)”:
  • a “ruota”.
Cancella tutto quello che credi di sapere su di te.
Di più:
riassumi tutto, da una angolazione “lato tuo/umanità, central3”.
È… diverso. Sostanzialmente, diverso. Perché, ora, “qua, così”:
  • una necessità altrui, arreda tutto quanto lo spazio
e
  • ogni leggenda... è la sua leggenda (continuamente auto ripulita, attraverso anche di te).
Allora… “Fai”…
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1894
  
 

2 commenti:

  1. Ciao Davide.
    Ieri ho visto un pezzo di Report dove han fatto vedere molte delle cose di cui tratta l'odierno bollettino.
    Mi è venuto freddo: vedere questi robot che "pensano" autonomamente, che imparano, che vedono e ascoltano tutto... bè è davvero...troppo. Sono stanco anche io di tutto questo malessere, di tutto questo fingere che siamo tutti felici, del recitare perenne, delle ingiurie e ingiustizie ecc. ecc.

    Collegandomi a cosa hai scritto oggi, è proprio un incubo ad occhi aperti, dal quale non riusciamo ad uscire, causalmente. Alle volte mi pare davvero una sorta di videogame-realtà aumentata dove il mio corpo non è altro che l'avatar e la realtà sono solo impulsi elettrici ricevuti e interpretati. Un'interpretazione virtuale in tutto e per tutto, che abbiamo scambiato per reale e totale, dimentichi di Noi Stessi.

    Questo è molto esplicativo: La “quadra”, la ricordi quando riesci a percepire, in te, che il posto di guida ha “i doppi comandi”. Il principio wireless del controllo in leva, non locale, ubiquo…
    Allora, prendi la “cabina di comando” e la immagini sempre divisa in due parti:
    in una ci sei sempre tu, convint3 di “guidare la tua vita ‘qua, così’”
    nell’altra (che esiste sempre, in quanto spazio previsto e arredato in un simile modo, per “sicurezza”) c’è, invece, la dominante (sostanzialmente) attraverso il Dominio e le sottodominanti.

    E questo è... dinamite;-)
    Così, le paure sono artificiali.
    Mentre, l’artificialità del sistema operativo frattale espanso, è… “naturale (originale)”.
    SPS (Io) sono stanco di tutta questa “ingiustizia (lato mio/tuo/umanità, centrale)”. Stanco di soprassedere passivamente a tutto questo. Stanco di “piangere”. Stanco di stare male. Stanco di svendere la propria esistenza, ogni volta, “qua, così”. Stanco…
    Può servire, ancora, sacrificarsi?
    No. Perché il “sacrificio” è un rito.
    Occorre, accorgersi e “fare (dal momento in cui ‘già sei’)” = ricordare consenso (senza auto rinnegarti).

    Un abbraccio.
    Fabio

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    Risposte
    1. Caro Fabio, non ho nulla contro la tecnologia, se non fosse che è il segnale frattale espanso della dominante "qua, così".

      Hai ragione.

      Ti ringrazio e saluto caramente :)

      Abbraccio. Serenità

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