venerdì 8 giugno 2012

Il sussurro che ci veicola.




Oggi SPS si occupa di una questione ‘da Bar’, a prima vista. L’argomento trattato si presta, ed è tipico, per qualche battuta ironica, al bancone, mentre si sorseggia quella strana miscela scura chiamata caffè.

Viviamo in un Mondo particolare in cui il Calciatore prende lo stipendio a prescindere dalla qualità del suo gioco durante la Stagione Calcistica. Quello che ‘scatta’ è solo l’incentivo per ogni gol segnato o per il passaggio di qualche turno o la vittoria di qualche competizione. 

Se durante la 'Stagione' il rendimento del singolo è al di sotto del ‘com-pensato’, non accade di certo una decurtazione dello stipendio. Al limite, l’anno successivo quell’individuo verrà messo sul Mercato.

Ossia, non esiste un vincolo contrattuale che rapporti, per la Stagione in corso, una ri-parametrizzazione negativa dello stipendio in funzione del basso rendimento del singolo Giocatore. Almeno che sappia io, non esiste. Stiamo parlando di un Mondo molto simile a quello Faraonico, per inciso, in termini di denaro sonante circolante. 

Un Mondo abituato a guadagnare cifre rilevanti a prescindere da ogni ‘intemperia’ possibile ed immaginabile.

Il Mondo della Politica è molto simile a questo appena accennato. Anche nella Politica sembra che non esista il concetto di ‘responsabilità’. Al limite si cambia ‘squadra’. 

Le ‘poltrone’ o un ‘posto’, per un elemento abitante di un simile Mondo, si trova sempre, a prescindere da quello che ha caratterizzato il proprio ‘passato’. Il Tempo scorre via nel dimenticatoio dell’Opinione Pubblica, indaffarata a correre dietro ai mille problemi giornalieri.

Leggiamo la notizia di oggi:

Se più pagato, il politico lavora meglio a livello locale.
Uno studio accademico italiano dimostra che incentivare economicamente i politici stimola performance migliori.
 
Al tempo della crisi, associare la parola politica a quella stipendi suscita istinti bassi. Eppure in uno studio, pubblicato anche sul Journal of European Economic Association intitolato ‘Do Better Paid Politicians Perform Better? Disentangling Incentives from Selection’, gli accademici Tommaso Nannicini (Dipartimento di Economia dell'Università Bocconi) e Stefano Gagliarducci (Università di Roma Tor Vergata) dimostrano che ci sono casi in cui pagare di più i politici garantisce performance migliori e anche una gestione della macchina pubblica più efficiente
 
Tra i motivi per cui si contestano le paghe ai politici, in primis c’è l’incompetenza. 

È pur vero che, per certi professionisti, lasciare vantaggiose posizioni nel settore privato avrebbe senso solo con  un risarcimento adeguato in ambito pubblico. Un aumento della retribuzione, potenzialmente, attirerebbe persone più qualificate, e, al fine di una rielezione, costituirebbe sicuramente un surplus di stimoli.

Empiricamente, lo studio di Nannicini e Gagliarducci utilizza un data-set che copre le annate dal 1993 al 2001 di tutti i comuni italiani, in un contesto in cui il salario del sindaco cresce a step, con l’aumento dimensionale della popolazione. Gli autori attuano il confronto tra i sindaci delle città immediatamente sotto e immediatamente sopra la soglia di 5mila abitanti, per verificare gli assunti di partenza. 
 
Passiamo alla casistica sul campo:

in un comune con oltre 5mila abitanti, un sindaco ha in media un’istruzione più alta, il 6,4%, che corrisponde a più di 14 anni sui banchi,  rispetto a un collega che opera in un comune più piccolo. Il salario è più alto del 33% rispetto a un amministratore che governa una città con una popolazione tra 3.000 e 5.000 abitanti. Ecco che aumenta, conseguentemente anche al livello di scolarizzazione, la presenza di  avvocati e manager coinvolti nell’attività politica locale
 
Esaminando invece gli aspetti che più investono la vita del cittadino, come tasse, tariffe e spese, nel comune di un politico meglio retribuito subiscono una decurtazione rispettivamente dell’86%, dell’11% e del 22%. Laddove, poi, c’è un limite di due mandati per i sindaci, l’aumento di stipendio è legato più a nuove competenze acquisite che agli incentivi di rielezione. Le conclusioni dello studio, insomma, sembrano suggerire che laddove il politico, a livello municipale, è più pagato, saranno più alte le performance della gestione delle pubbliche cose ma anche il suo stesso background.

Tuttavia, è difficile estendere i risultati dell’esperimento locale ad altri parametri: come sottolineano gli studiosi, a causa del carattere locale di questo esercizio empirico, non è possibile determinare in assoluto il livello ottimale dei salari. L’ostacolo è identificare il limite superiore oltre il quale il beneficio in termini di welfare, dato dal pagare i politici di più, sia completamente compensato dall’aumento del salario stesso.  A livello nazionale, poi, bisognerebbe capire in che modo pagarli di più ridurrebbe la spesa pubblica. Di certo, con più competenze, e con stipendi manageriali, non ci sarebbe più spazio per certe imposizioni e cooptazioni: 

il cittadino andrebbe alle urne con una consapevolezza diversa, di mercato, per reclutare il cittadino più competente.
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Curioso, vero? Non so se ridere o piangere! 

Il Politico ha già tutta una serie di ‘privilegi’ degni di un Re, proprio come un Calciatore. Pagarlo di più a cosa equivale? Equivale a continuare nella modalità imperante di legare la responsabilità al guadagno, effetto che già è dilagante e che ha già compiuto un oceano di danni in termini di ‘credibilità’, sia del ‘luogo’ amministrato, sia della persona che amministra.

La Massa ha di fatto sfiduciato l’intera classe Politica, ma il ‘bello’ è che ogni individuo che provi a tentare ‘quella via', diventa come il tipico Politico

Perché? Perché è una Forma Pensiero che sorregge quel Mondo, un Campo di Energia Vivente che necessita ormai di essere alimentato in una certa maniera.

Nato dal comportamento permesso dalla Massa, adesso intende solo sopravvivere. Chiunque vada nei Palazzi del Potere diventa come ogni altro presente fra quelle mura. Lo stipendiare di più è solo una illusione, anzi una pericolosa modalità, che attira quella tipica figura umana caratterizzata dall’opportunismo dell’effetto tentacolare del ricoprire una certa ‘carica’ pubblica, con tutto quello che ne consegue in termini di 'impunità'.

Avvocati, Medici e quant’altro, non sono migliori rispetto ad individui che svolgono altre attività, ossia non v’è nessuna certezza che un appartenente ad una corporazione piuttosto che ad un’altra, sia migliore o peggiore, semmai esiste solamente la certezza della conformazione, dello ‘spessore umano’, che contraddistingue la tal persona a prescindere dal suo inquadramento sociale:

le famose 'etica e morale'.

Si soffre di un certo ‘parassitismo’ in ogni ambito dell’esistenza. Laddove esiste una terra dorata, come quella del Calcio o della Politica, giungeranno certamente individui attratti dal luccicare di quel ‘gancio’. I troppi privilegi conducono diritti verso l’attrazione di quelle personalità più affini alla maestria di quel ‘profumo’.

L'opportunismo di uno è l'arte politica di un altro.
Milton Friedman

È il solito stato illusorio che permea il pensato e l’osservato.

È difficile scorgere alternative quando non è possibile interagire con l’amministrazione del Potere. Di fatto, oggi come ieri, la popolazione è ‘spuntata’ rispetto alla teorica facoltà di intervenire nel processo decisionale dell’amministrazione del Paese.

Chi decide non è certamente la Massa, anche se è la Massa che decreta il ‘successo’ di ogni iniziativa. Pensiamoci bene. È solo una certa ‘malizia magica’ che ha sedotto la Massa nel corso del Tempo. E, come SPS ripete da molto Tempo, il riferimento più vicino per assonanza e 'risultato pratico' è quello di ‘Incantesimo’…

L'incantesimo è la concentrazione di energie volitive verso un preciso scopo, comprendente l'alterazione del comportamento naturale delle cose o della volontà delle persone.
 
Quasi ogni tradizione pagana, magica e persino religiosa organizzata, ha le sue idee precise rispetto a questo aspetto pratico del lato mistico della vita. Alcuni addirittura aborrono anche solo l'uso di questo termine, ma spesse volte compiono comunque dei gesti o dei rituali con il preciso scopo di apportare energia a un loro desiderio affinché quest'ultimo si avveri.
 
L'incantesimo può essere veicolato da parole o da strumenti dedicati a tale scopo, come sigilli, amuleti, talismani, pentacoli, erbe e piante, olii, incensi, rituali, ecc. con a volte il supporto di invocazioni di divinità o entità varie, oppure di evocazioni.
 
Dal punto di vista strettamente etimologico l'incantesimo dovrebbe richiedere l'uso della voce, la ripetizione di parole più o meno in rima, una cantilena, ecc. infatti deriva dal latino incantare con il significato di ‘cantare formule magiche’.
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Sembra così bizzarra questa citazione da Wikipedia, ma in realtà le parole descrivono solo e semplicemente il modello che è stato costruito ‘attorno a noi’. Le città, soprattutto, sono le sedi degli incantati. 

Un modello Antisistemico che progressivamente svuota in ogni direzione, da dentro a fuori e da fuori a dentro. Le ‘formule magiche’ vengono cantate  e scritte ogni giorno attraverso il ‘come si vive’. Tutto è volto a far recitare determinati rituali propiziatori e manutentori dell’Incantesimo o ‘status quo’ o ‘paradigma’.

Come si può ipnotizzare un essere vivente? Quali ‘potenzialità’ ha l’ipnosi?
 
Sono diverse le potenzialità dell'ipnosi documentate scientificamente. Il soggetto in ipnosi può modificare la percezione del mondo esterno; può percepire stimoli che in realtà non ci sono e non percepire quelli che sono presenti; può distorcere percezioni di stimoli effettivamente esistenti creando illusioni.
 
In ipnosi è possibile modificare il vissuto sensoriale; il vissuto di schema corporeo e in particolare è possibile un controllo del dolore. Il soggetto in ipnosi può orientare con facilità la propria introspezione nei diversi settori del suo organismo, può ampliare o ridurre le sensazioni che provengono dall'interno del suo corpo, può alterare i parametri fisiologici avvertibili come il battito cardiaco, il ritmo respiratorio, la temperatura cutanea.
 
Con l'ipnosi è possibile entrare nella propria storia e variare i criteri di elaborazione dell'informazione in ingresso; è possibile modificare i significati che il soggetto ha dato in passato alle sue esperienze fruendo delle alternative che possedeva. Si possono ottenere dei cambiamenti nella continuità della memoria (amnesie parziali o totali).
 
È inoltre possibile accentuare la possibilità di ricordare; è possibile che il soggetto ricordi esperienze anche molto remote.
 
I meccanismi psicodinamici regolatori del comportamento sono più accessibili e le resistenze sono più facilmente superate. In ipnosi variano i parametri di valutazione spazio-temporali e la valutazione critica.
 
Le emozioni sono una risposta dell'organismo a momenti dell'esistenza. Mentre nello stato di veglia il controllo volontario delle emozioni pare essere un compito particolarmente arduo, in ipnosi queste possono essere modificate sia nella direzione dell'accentuazione sia nella direzione opposta della riduzione; e vi è inoltre la possibilità di passare repentinamente da un'emozione all'altra in relazione ai suggerimenti che vengono impartiti dall'ipnotista.
 
Attraverso l'ipnosi il soggetto può apprendere a smorzare la sua risonanza emotiva. Il senso dell'Io può essere distaccato da un'ampia varietà di tipo di informazioni e situazioni ai quali è normalmente applicato. In un soggetto in regressione d'età l'emergere di un ricordo con tonalità affettiva particolarmente coinvolgente può essere vissuto non come esperienza propria ma semplicemente come informazione neutra attinta dalla memoria. Il senso dell'Io può anche essere distaccato dal proprio corpo come avviene per la non percezione del dolore.
 
In ipnosi esiste la possibilità di alterare la qualità e la quantità del controllo della muscolatura volontaria, della motilità e in particolare di modificare alcune modalità di funzionare del nostro organismo, credute al di fuori di ogni controllo volontario, quali quelle del sistema neurovegetativo, del sistema neuroendocrino e del sistema immunitario. Tutte le possibilità di comportamento elencate non possono essere ovviamente pensate come realizzabili allo stesso livello da tutti i soggetti, almeno immediatamente, in quanto sono coinvolti predisposizione genetica e tempi di apprendimento.
 
Tecniche.
Le tecniche di gestione dell'ipnotismo, specialmente in ambito terapeutico, sono cambiate nel tempo in relazione alla maggior conoscenza e ai diversi criteri di interpretazione del fenomeno. Si è transitati dai ‘passi’ di F.A. Mesmer, dalle tecniche che cercavano di indurre rilassamento e sonno, dalle suggestioni dirette all’eliminazione dei sintomi, per giungere con Milton Erickson e altri studiosi alle elaborate tecniche di visualizzazioni guidate e di regressioni di età orientate alla definizione e rielaborazione delle dinamiche inconsce per finalità psicoterapeutiche.
 
Le tecniche elaborate nel tempo sono state verbali, gestuali, attive, passive, di tensione, di rilassamento, dirette, indirette, mascherate, esplicite, accompagnate da comunicazioni visive, tattili, sonore e posturali.
 
Oggi che l'ipnosi non è più solo interpretata come uno stato rigido da ricercare (trance) per poi inserire suggestioni, ma come un modo di funzionare dinamico caratterizzato dall’abilità del soggetto a realizzare ideoplasie (monoideismi plastici) attraverso l’orientamento adeguato della propria rappresentazione mentale, si sono ben definiti i criteri per l’elaborazione di tecniche efficaci. 

È necessario che l'ipnotista abbia ben chiaro e ben definito l’obiettivo da raggiungere, ossia qual è l'idea che deve esprimersi plasticamente, qual è il comportamento da realizzare e qual è la rappresentazione mentale che li definisce in maniera adeguata

L'idea da realizzare deve essere fatta propria dal soggetto con cui si opera perché possa attivarsi il dinamismo atteso.
 
Perché la rappresentazione mentale possa essere espressa in termini fisici e/o di comportamento deve essere ‘carica della valenza giusta’ (credenza, motivazione, aspettative, orientamento e attenzione). Un ulteriore accorgimento, è che, ovviamente, l’azione definita dall’obiettivo deve essere di possibile realizzazione per il soggetto in virtù della sua costituzione psicofisica e delle sue potenzialità di apprendimento…
Link 
 
Ok? Adesso pensiamo a come è costituita la realtà che ci circonda. Ognuno di noi è un target ambito da ogni 'azienda' e da ogni tipo di Potere, perché ‘noi valiamo’.

Perché è la Massa che deve esprimere il consenso, anche se questo consenso è di fatto ‘rapinato’ attraverso le tecniche più ‘raffinate’ a disposizione della conoscenza Antisistemica. Tecniche che i film, ad esempio, ci hanno da sempre fatto conoscere.

Come ricordava il Dr. Couè, è per autosuggestione che ‘caratterizziamo’ il nostro comportamento.

L’autosuggestione non è altro che il frattale del consenso, ossia di quella forma di ‘collaborazione inconscia’ a cui mira da sempre il Potere. È meglio avere il consenso in maniera sottile, piuttosto che risvegliare troppo l’attenzione degli individui. A livello subliminale, infatti, siamo raggiunti in una miriade di modalità diverse, tutte atte a generare influssi di auto soddisfacimento virtuale, ma con effetti pratici 'indotti'.

Come se ci fosse ‘qualcuno o qualcosa’ che ci sussurrasse continuamente nelle orecchie ‘cosa dovremmo fare’. Nel film ‘The Presence’ ci viene fatto chiaramente notare questo meccanismo, senza per oggi andare particolarmente nel campo del non manifesto e delle entità parassite. 

Come può, allora, il Politico migliorare la gestione della ‘cosa pubblica’ se è egli stesso sotto Incantesimo? Se è indotto a comportarsi come non vorrebbe

È questo quello che accade nei Palazzi del Potere. 

La recita continua di ‘rituali’ mascherati da abitudini e consuetudini hanno comportato l’avverarsi nelle 3d degli effetti concreti riportati nelle ‘formule magiche’ recitate a memoria senza saperlo.

Forme pensiero nella mente e al di fuori della mente.

Anche se lo Studio riportato fosse solo una provocazione, il suo effetto contagioso ha, comunque, il potenziale di procurare l’avvelenamento di molte persone raggiunte da una simile possibilità, anche solo ventilata nel Web o sui giornali o in televisione. È una strategia sottile a cui partecipiamo tutti, di volta in volta chiamati ad intervenire per competenza, ambito lavorativo o corporativo, ambito familiare, etc.

Siamo tutti disposti, polarizzati, ad alimentare questa forma vivente che chiamiamo realtà. 

Una delle tante e certamente non l’unica. 

Probabilmente, però, la ‘migliore’ per questo momento storico particolare. Il termine ‘migliore’ non è utilizzato ironicamente, bensì è inerente all’insegnamento che questa versione del Mondo veicola con tanta precisione e responsabilità.

Dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 7 giugno 2012

Il cerchio di contenimento.




Faccio ‘estrazione’ di possenti frasi, dall’intenso e magico lavoro di Athon Veggi - ‘Wnas e la via delle stelle imperiture’ – perché trovo questo ‘lavoro’ molto affine con lo Spirito che aleggia in SPS

L’Ascensione, per gli Egizi, era qualcosa di più che una semplice teoria. 

L’Arte Egizia, così come quella Maya e probabilmente tutta l’Arte ‘Antica’ era costituita da una visione espressa nei simboli, talmente ‘lucida’ da risultare univoca. Ossia quel tipo di Arte, a cui si rifanno anche i Wingmakers in un certo senso, era molto simile ad una lettura oggettiva, piuttosto che ad una interpretazione espressiva legata alla creatività e sensibilità dell'individuo, tipica dell’Arte moderna.

Talmente oggettiva da non lasciare spazio a dubbi o a fraintendimenti di sorta. Era sufficiente ‘leggere’ il messaggio trascritto, ed appartenere a quel Tempo, per dare luogo ad inneschi di tipo energetico/magico della possibilità. Anche Gurdjieff ne parla in alcuni dei suoi scritti. Anche Arguelles a proposito dell’Arte Maya.

Questi 'codici' erano volti a palesare verità. 

Tale simbologia era la trasposizione incisa di valori espressi attraverso il ‘suono’, ossia un qualcosa che ricorda molto da vicino il concetto di ‘Mantra solidificato’. Leggerli ad alta voce, con le corrette assonanze, equivaleva a recitare vere e proprie ‘formule magiche’ che, in linea con un cammino individuale idoneo, potevano aprire le ‘porte’ dei Regni non manifesti.

L’opera Antisistemica, attraverso le nostre rinunce e il nostro consenso inconscio, ha prodotto uno scollamento tra ‘conosciuto’ e ‘’conoscenza’, tra presente e passato

I Geroglifici sono rimasti sepolti sotto alla sabbia del deserto per 1000 anni, prima di essere ‘risvegliati’ da Champollion, tuttavia la loro decodifica più o meno parziale non ha riportato alla luce le modalità di pronuncia attraverso il suono, conoscenza che comunque è ancora viva nel Mondo secondo Biodiversità.

Il timbro sonoro è una chiave basilare per l’ottenimento di un ‘risultato pratico’. Come al solito ci ritroviamo a mettere insieme i cocci del vaso, rotto con grande attenzione da un Potere di Controllo molto sopraffino nel perseguire il proprio Piano d’intenti.

Potere di Controllo mai fine a se stesso, per inciso, ma volto ad instillare nell’umanità quell’humus tale da permettere alla scintilla divina di poter riemergere.

Nulla è per caso. Cambiamo modalità della prospettiva e permettiamo al paradigma di mutare insieme alla nostra rinnovata consapevolezza. Per quanto possa risultare incomprensibile, tutta l’azione Antisistemica è propedeutica ad innestare il principio del cambiamento in ognuno di noi, un Cuore alla volta. Il ‘risveglio’ dei Giganti…

Mentre li studiavo (i geroglifici), non riuscivo a capire perché la traduzione inglese di Faulkner fosse così aliena dallo spirito dei testi geroglifici. Anche le altre traduzioni mi lasciavano un vuoto di comprensione.

Leggendoli, vedevo che non corrispondevano al loro spirito magico e rituale. 

Cominciai a tradurli per me, cercando il più possibile di mantenere la forma della sintassi Egizia… Conoscendo altri testi rituali, la decifrazione dei Testi delle Piramidi mi arrivava da tutte le direzioni: dall’India, dalla Cina, dal Tibet. Non erano più filastrocche senza senso, ma compiuti Testi rituali, mantra potenti, e la spiegazione di alcune frasi ‘senza senso’ mi giungeva principalmente dai testi Vedici, ma anche dallo sciamanesimo odierno, quale quello narrato da Castaneda.
 
I Testi delle Piramidi sono tradizione scritta, che riporta ciò che è stato pronunciato dai grandi esseri che ci fanno da ‘catena’. Possiamo chiamarli Neteru o Grandi Esseri. Essi ci confortano con l’asserzione delle loro parole di verità, di possibilità di resurrezione e di eternità dello spirito…
 
I testi danno la certezza del risveglio: ‘Ha Wnas! Tu non sei andato via morto, sei andato via vivo’ (T.P. 213)…
 
Sono descrizioni di una realtà vissuta un tempo da una civiltà esistente su questo pianeta. Sono anche formule magiche e rituali che potrebbero cambiare il corso della vita planetaria, se la conoscenza che le ha generate fosse messa di nuovo in pratica e usata come norma di vita…
 
Chi partecipa della stessa realtà descriverà sempre le medesime cose o gli stessi fenomeni, filtrati dal proprio linguaggio, che è dettato dalla cultura e dalla comprensione della realtà. Dalla tradizione Atlantidea derivano sia i Testi delle Piramidi e la Tradizione Egizia, sia la Tradizione mesoamericana con le sue varie culture… 

In lingua Egiziana geroglifica, 'sba' è stella, è porta, mentre insegnamento e istruzione sono detti, 'sbait', ciò che viene dalle stelle. L’insegnamento è perciò una porta stellare. Inoltre, geroglifico si dice ‘medw Neter’, la parola di Dio
 
La loro importanza e il potere vitale sono dati dal suono delle parole pronunciate; ogni singola parola degli Inni dei Testi Sacri è ‘Urt Hekau’, ‘grande parola di potere’. Il concetto più simile è quello di Mantra, cioè varie sillabe unite insieme, che fungono da strumento verbale/sonoro e funzionano col potere degli ultrasuoni. Esse generano, pronunciandole nel modo giusto, un campo energetico/vibratorio corrispondente alla sfera o livello che si vuole raggiungere. Sono perciò suoni vivi, che hanno potere vitale e trasformativo, che incidono sulla realtà materiale e su quelle dei Regni paralleli dei vari corpi e dei vari ‘Cosmi’, sulle qualità vibratorie dei quali sono costruite. 

Essi sono gli agganci per lo spirito di cui parla anche Castaneda. Per renderli vivi e però necessario pronunciarne correttamente il suono
 
I Testi sono dichiarati ‘oscuri’ perché, per comprenderli, è necessario già sapere cosa dicono e conoscere tutte le corrispondenze e relazioni.  Per quanto strano possa sembrare, per capire qualcosa è necessario già conoscerla, così come noi vediamo solo già che conosciamo. I testi sono istruzioni per l’uso
 
Noi viviamo circondati, assediati dai principi dell’ignoranza e della Morte. Essi sono dovunque. Il decadimento dei principi e dei simboli è stato creato di proposito dal Signore della Morte, che opera mediante l’ignoranza, riproponendo la sua opera di disgregazione… Magicamente, se si uccide il simbolo, si uccide l’entità alla quale è connesso; guarendolo, si guarisce l’entità

Per sanare bisogna ripristinare l’equilibrio tra le opposte entità (lo abbiamo visto molto bene ne ‘L’ultimo dominatore dell’aria’, quando il generale del Popolo del Fuoco uccide l’entità sacra nel corpo di un inerme pesce)…
 
Il Sole dà energia, ma allo stesso tempo si avvale di quella dei pianeti che gli girano intorno. Il rituale di circumambulazione significa sia inglobare l’energia di colui che si circonda, sia creare un vortice energetico, di accumulazione, come quello delle spire di un accumulatore, che si arrotolano intorno a un punto centrale dandogli nello stesso tempo energia

Con esso ci si appropria del potere di chi o di quello che si circonda (il frattale è la rete utilizzata dai pescatori). Ci si allaccia al potere del luogo, intrecciando le proprie ‘fibre energetiche’ con quelle del luogo. E nel  moto si sprigiona ‘odore’, ‘profumo’. Il Neter dei circuiti cosmici è infatti Nufertum, Dio dei profumi e del loto come manifestazione in Terra dei circuiti mandalici  dei movimenti planetari e cosmici
 
Stando ai rituali del circuito cosmico, col suo ordine implicito, la vita del Cosmo è un perenne rituale e noi, volenti o nolenti, siamo in esso quali partecipanti. La differenza consiste nel compierli consapevolmente e accettare il fatto che siamo in un Universo vivo, sempre in perenne mutamento, che non siamo mai uguali a quel che eravamo anche un secondo prima, e che mai siamo nello stesso spazio cosmico. Questo è il rituale, procedere, scorrere: noi scorriamo con l’Universo
 
L’affermazione della sovranità sulle terre e sui  quattro quarti del mondo, i quattro corni, aveva luogo con una corsa rituale lungo il territorio delimitato (ecco lo stesso principio di auto affermazione e sovranità, espresso da Italo Cillo in – Tempo di Cambiare 8 – attraverso la decodifica delle 3 bolle Papali, che sancivano di fatto la sovranità della ‘Chiesa’ sull’umanità ‘dispersa in mare’ dopo il Diluvio Universale)…
 
Nutrire gli altri è sempre stato un mezzo iniziatico di superamento di barriere di ogni tipo. Ed è il mezzo non plus ultra che permette un vero incontro sui bisogni primari corporei. Il cibo è connesso con le acque, la direzione nord, la mezzanotte cosmica e la nascita iniziatica; anche gli Dei nascono a mezzanotte. Nutrendo gli altri si entra nella dimensione allargata di sostenere la vita, di collaborare col prossimo: è un atto di Amore
 
La scienza attuale dà nomi diversi alle sue scoperte: ‘quanti’, teoria delle stringhe e filamenti, possibilità di reversione temporale, etc. Noi ci atteniamo ai messaggi simbolici, che parlano e comunicano direttamente con le zone ‘occulte’ del nostro essere. Un ordine magico quale ‘O re, svegliati, chè non sei  morto!’ induce una reazione possente nel nostro corpo d’ombra. Non così possente è una reazione-azione con degli assunti scientifici… 

Questa era la Tradizione Atlantidea che ci ha trasmesso l’Egitto che non conosciamo, e che era fondata sulla conoscenza e sull’uso del Sekhem, dal piano materiale a quello dello spirito. Il Sekhem, ovvero Kundalini-Shakti, energia cosmica, è la forza che apre le porte alla conoscenza superiore, sacra
I Testi delle Piramidi – Wnas e la via delle stelle imperiture – Athon Veggi

Ecco il motivo per il quale gli Imperi nascono e tramontano:

perché l’umanità non è pronta a gestire individualmente il potere della conoscenza e ciclicamente il cammino deve resettare

Coloro che ‘vanno via vivi’ lasciano un patrimonio per tutti gli altri, i quali se non pronti rischiano di avere più guai che benefici da una simile ondata di possibilità, molto spesso prematura.

Ciò che si muove dietro le quinte del Mondo, oltre al paradigma, è proprio incaricato dell’opera disgregatrice della conoscenza, certamente ‘messa al sicuro da mani non preparate’. Non facciamoci intimorire dalle dimensioni di quello ‘che accade’, perché è opera del tutto illusoria. La spinta inerziale è volta al risveglio e non all’ulteriore oblio

Il frattale dell’insabbiamento è dato da questa realtà di fatto:

Chi sono i più corrotti d'Europa?
Secondo le stime, la corruzione costa all'Unione Europea circa 120 miliardi di euro l'anno (l'equivalente di tre o quattro manovre finanziarie 'lacrime e sangue', per capirci). Ma chi sono i più corrotti in Europa?

Per rispondere a questa domanda – e a molte altre – è intervenuto anche il Pew Research Center, una struttura indipendente specializzata in sondaggi e in elaborazioni degli stessi per dar conto delle opinioni correnti in tutto il mondo, che ha avviato il Pew Global Attidudes Project

oltre 300mila interviste in 59 paesi diversi per conoscere la percezione della popolazione mondiale sulle questioni sociali e politiche più importanti.

Nell'ampio report che il progetto offre a proposito della situazione di crisi dell'Unione Europea, con l'elaborazione dei risultati di una serie di interviste condotte in otto nazioni diverse (Regno unito, Francia, Germania, Spagna, Italia, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca) si parla anche degli stereotipi più diffusi: 

sì, è chiaro, il Pew non propone dati effettivi, ma si occupa di percezione. Una questione per nulla secondaria, perché dà l'idea degli 'umori' dei cittadini all'interno dell'Unione Europea.

Non stupirà sapere che, se tutti sono concordi nel definire la Germania come lo stato più operoso (tutti tranne la Grecia, a dire il vero: i greci vedono loro stessi come gli europei che lavorano di più) e come il meno corrotto, la palma dello stato più corrotto spetta proprio al nostro Paese (che proprio in questi giorni fatica moltissimo a chiudere il dibattito sul Ddl anticorruzione).

L'Italia è la nazione dell'Eurozona dove la corruzione è maggiore secondo gli abitanti del Regno Unito e secondo i tedeschi, ma anche per i francesi e per gli stessi italiani

spicca, se non altro, il dato dell'autocritica. 

È il 65% del campione intervistato fra gli italiani a pensare che siamo proprio noi i più disonesti. Gli spagnoli, invece, regalano il primato per nulla appetibile di questa speciale classifica a Spagna e Italia ex aequo.

I greci, che si definiscono grandi lavoratori, pensano anche di essere il paese più corrotto dell'Eurozona. Anche polacchi e cechi sono 'autolesionisti' e ritengono che le nazioni dove la corruttela è più sviluppata siano quelle d'appartenenza.

Dopo l'Italia, sul 'podio' delle nazioni più corrotte, secondo gli intervistati, ci sono Grecia e Spagna. I meno corrotti, invece, sono considerati i tedeschi, gli inglesi e gli svedesi. Peraltro, il report di Transparency International, che va ben al di là delle semplici percezioni, in qualche modo le conferma con i dati e mostra quali siano, effettivamente, i problemi di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo e, più in generale, fa luce sul problema della corruzione in tutta l'Unione Europea.
Link

La ‘corruzione’ è prima di tutto dentro ognuno di noi, infatti ognuno riconosce il proprio Paese come il più corrotto.

Segno evidente che la consapevolezza è tutt’altro che silente, sempre a patto che non si cada nelle spire del vittimismo. Infine, vorrei chiudere questo articolo, evidenziando quella citazione inerente al Sole che dà e prende energia:

Il Sole dà energia, ma allo stesso tempo si avvale di quella dei pianeti che gli girano intorno. Il rituale di circumambulazione significa sia inglobare l’energia di colui che si circonda, sia creare un vortice energetico, di accumulazione, come quello delle spire di un accumulatore, che si arrotolano intorno a un punto centrale dandogli nello stesso tempo energia. 

Con esso ci si appropria del potere di chi o di quello che si circonda

Ci si allaccia al potere del luogo, intrecciando le proprie ‘fibre energetiche’ con quelle del luogo. E nel  moto si sprigiona ‘odore’, ‘profumo’. Il Neter dei circuiti cosmici è infatti Nufertum, Dio dei profumi e del loto come manifestazione in Terra dei circuiti mandalici  dei movimenti planetari e cosmici…

Ecco una delle funzioni del 'cerchio' o del 'loop'.

Quando la pubblicità ci dice ‘Vodafone. Tutto intorno a te’, oppure Ennio Doris con la sua 'Banca Mediolanum. Costruita attorno a te’, ecco… pensiamo per un attimo alla citazione soprariportata e tutto muterà d’aspetto nella nostra personale prospettiva.

Che poi occorra ‘fluire con l’Universo’ va bene, però cerchiamo di farlo nel migliore dei modi, perlomeno sapendo quello che stiamo facendo, la rotta che stiamo tracciando, perché se questo modello 3d andrà a finire nel ‘pozzo’, non necessariamente dovremmo tutti quanti seguirlo come pecorelle smarrite e necessitanti del ‘Buon Pastore’.

Noi siamo Stelle e sappiamo brillare di luce propria…

Dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 6 giugno 2012

Desiderio di verità e suo abbandono.




- Dovevi vedere questo posto come era. Non vedevo l’ora di fartelo vedere.
- Poi Clou è riuscito a rovinare tutto.
- No… Lui è me! La colpa è mia. La ricerca della Perfezione. Di raggiungere ciò che era già di fronte a me.
Tron Legacy

Se dunque si sceglie di agire diversamente, è esclusivamente per ragioni politiche.

Parliamoci chiaro: la cosiddetta ‘crisi internazionale’ è un atto di forza di un certo Potere (che si cela tra le 'ragioni politiche'), ormai globale, il quale preme per far sì che gli Stati dell’Europa (nella fattispecie) prendano determinate decisioni

Quali? Dar luogo ad una centralità unica Europea, ‘di fatto’, e non come lo è oggi.

Perché? Per rafforzare e permettere l’emersione pubblica, alla luce del Sole e dell’osservazione 3d da parte delle Masse, del 'Potere Centrale' con Controllo sull’intera comunità.

Di fatto è già così, tuttavia i singoli Stati hanno sulla ‘carta’ ancora potere autonomo/sovrano.

Ricordiamo sempre che occorre mantenere la ‘triplice visione dimensionale’, ossia che esistono 3 livelli, semplificando, di osservazione/consapevolezza:
  1. 3d
  2. Sovradimensionale
  3. Piano Divino.
Tutto scorre verso una univoca direzione, ossia verso il riassorbimento nell’Uno. Per cui, frattalmente, anche nelle 3d questa ‘spinta inerziale’ è auto esistente. Il Piano del Controllo, nelle 3d, è inerzialmente collegato alla direzione del campo morfogenetico, al raggio traente, dell’Universo.

Gioco forza ‘tutto’ nelle 3d dovrà, anche nel reame del Tempo, ‘unirsi’. 

Non mi meraviglierei di assistere anche ad un ricompattamento dell’antica e primordiale Pangea, ossia della ri-unione di tutte le terre emerse del globo, ovviamente coi Tempi relativi ad un simile ed immane movimento geologico. Ricordiamo anche il lavoro di David Wilcock, infatti costui ha riagganciato gli 'studi pratici di scienziati alla periferia del riconoscimento Antisistemico’, i quali hanno dimostrato che la Terra sta crescendo di volume, per cui è caratterizzata da una espansione del proprio raggio d’azione, che a catena potrà mutare anche orbita e forze indotte dalla sua massa. Ossia la Terra potrebbe divenire 'centrale' rispetto al suo attuale livello di evoluzione...

Le Stelle variabili.
Molte delle Stelle che vediamo in cielo hanno una luminosità variabile nel tempo, spesso in modo periodico. Le Stelle variabili sono di diversi tipi. Bisogna anzitutto distinguere tra variabili fisiche e geometriche; le prime sono Stelle che hanno intrinseche variazioni di luminosità, mentre nelle altre la variabilità è dovuta a cause esterne (ad esempio, nei sistemi doppi di Stelle nei quali il piano orbitale è visto di profilo, periodicamente una delle due componenti eclissa l'altra e la magnitudine apparente del sistema cambia). 
 
Nelle variabili fisiche, invece, le variazioni di luminosità sono dovute a cambiamenti nelle proprietà della stella: essa deve ‘aggiustarsi’ in un altro stato di equilibrio
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Una Stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. In astronomia e astrofisica il termine designa uno sferoide luminoso di plasma che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare; tale energia è irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, flusso di particelle elementari (vento stellare) e neutrini. Buona parte degli elementi chimici più pesanti dell'idrogeno e dell'elio, i più abbondanti nell'Universo, vengono sintetizzati nei nuclei delle stelle tramite il processo di nucleosintesi.
 
La Stella più vicina alla Terra è il Sole, sorgente di gran parte dell'energia del nostro pianeta. Le altre stelle, ad eccezione di alcune Supernovae, sono visibili solamente durante la notte come dei puntini luminosi, che appaiono tremolanti a causa degli effetti distorsivi operati dall'atmosfera terrestre (seeing)…
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La Terra è un Pianeta, ma è anche una Stella, secondo SPS. È una Stella perché è una entità vivente in evoluzione. 

Non bisogna fermarsi alle definizioni scientifiche, che il Tempo e l’esperienza hanno dimostrato essere continuamente ‘superate/aggiornate’. Il paradigma ha una certa ‘durata’, poi cambia scivolando via e lasciando il posto ad un nuovo punto prospettico.

Ogni umano è una Stella. 

Il discorso relativo alla ‘luce propria’ è sempre certo e vero, in quanto ogni manifestazione esistenziale è in grado di emettere energia/luce in maniera biodiversa, a volte con modalità persino curiose o bizzarre. Ad esempio i ‘predatori’ o i ‘parassiti’, al fine di emettere ‘luce’, ossia di vivere, non esitano a vampirizzare altri esseri viventi a tal scopo.

Ricordiamo ciò che affermava anche Ighina, ossia che ‘tutto pulsa’. Il pulsare corrisponde al generare energia e non solo al consumarla. La si consuma se prima la si produce. Il parassitaggio è una forma di ‘pigrizia’ o di asservimento frattale a quello che delle entità superiori hanno dato luogo, ossia questa forma di dipendenza altrui non è altro che un frattale di una necessità superiore ‘scivolata’ nei livelli dimensionali sottostanti.

Ciò che oggi per l’opinione pubblica è ‘nero’, domani potrebbe tranquillamente corrispondere al ‘bianco’.  

Questa è la Natura umana; una Natura capace di cambiare ‘status’ regolarmente nel corso del Tempo e della caratteristica legata all’esperienza.

Gli esseri superiori, non manifesti nelle 3d, perché o troppo grandi e quindi scambiati per ‘Pianeti’, oppure perché multidimensionali e dunque sfuggevoli ai sensi umani maggioritari, risentono di una sorta di ‘classificazione’ umana perché ‘noi’ partiamo da un livello consolidato umano. Tuttavia se osservassimo mantenendo ‘fermo’ lo spettro ‘triplice’ della nostra ‘visione’, potremmo assumere una diversa consapevolezza della ‘realtà’. Realtà 3d in cui emergiamo appena, giusto appunto al fine di esperimentare l’inesperimentabile ad altre ‘latitudini’ della vibrazione.

- Proprio quando pensavo di avere dato il massimo, accadde qualcosa d’imprevisto… Le Iso. Algoritmi isomorfi, una forma di Vita tutta nuova.
- Le creasti tu?
- No… No… Si manifestarono loro, come una fiamma.  In realtà non venivano da nessun luogo preciso. Le condizioni erano adatte e vennero alla Luce. Per secoli abbiamo sognato di Dei, Spiriti, Alieni. Di una intelligenza superiore alla nostra. E le ho trovate proprio qui, come fiori nel deserto… Tutto ciò che pensavo avrei trovato nel Sistema: Controllo, Ordine, Perfezione… Niente importava più. Quello che fino ad allora credevo perfetto non lo era. Le Iso infransero tutto. Le possibilità del loro Codice Nativo, Dna digitale. Malattie? Storia! Scienza, Filosofia, ogni idea che l’uomo avesse mai avuto sull’Universo, andava messa in discussione
Tron Legacy

- Ho portato il Sistema al suo massimo potenziale. Io ho creato il Sistema Perfetto.
- Caratteristica della Perfezione è di essere inconoscibile, è irraggiungibile ma è anche proprio davanti a noi, continuamente. Lo ignoravi perché io lo ignoravo quando ti ho creato.
Tron Legacy

Che cos’è l’isomorfismo?

La parola isomorfismo si usa quando due strutture complesse possono essere mappate una nell'altra, in modo che per ogni parte di una struttura c'è una parte corrispondente nell'altra struttura, dove corrispondente significa che le due parti giocano ruoli simili nelle loro rispettive strutture’…
Douglas Hofstadter - Gödel, Escher, Bach: Un'Eterna Ghirlanda Brillante, p. 49
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Stiamo ancora parlando di Analogia Frattale, nella maniera personalizzata e ‘completa’ per come la intende SPS. È la frase ‘mitica’: 

ad immagine e somiglianza. 

Ciò dimostra inequivocabilmente, almeno per SPS, che il Creatore è in evoluzione costante…

Nei film vengono inseriti e trasmessi dei concetti frammisti al vero, proprio e puro intrattenimento. Tali concetti risentono, è vero, del punto prospettico delle individualità che hanno ricevuto e ri-strutturato una certa ‘informazione’, pur tuttavia è allo stesso Tempo sincronico, opportuno, ‘capace’, un simile modello di trasmissione del ‘Codice’, decodificato al livello più opportuno per lo status caratterizzante una intera Specie.

In realtà non venivano da nessun luogo preciso. Le condizioni erano adatte e vennero alla Luce.

Le ‘condizioni’ erano adatte, ossia la ‘consapevolezza’ era ottimale al fine di poter esperimentare lo step successivo… proseguendo sulla via della ri-unificazione progressiva o del riassorbimento, step by step.

Le ‘condizioni’ erano adatte:

Sri Nisargadatta Maharaj, al secolo Maruti Kampli (Bombay, 17 aprile, 1897-8 settembre 1981) è stato un maestro spirituale indiano. Illetterato, crebbe nella suburra di Bombay, dove aprì un piccolo negozio di tabacchi che ebbe una discreta fortuna. Quando aveva da poco varcato i trent’anni, conobbe Sri Siddharameshwar Maharaj (da cui prese il cognome). Sotto la sua guida intraprese una disciplina che gli fece provare esplosive esperienze mistiche.
 
Alcuni libri: ‘Io sono Quello’, ‘Alla sorgente dell’Essere’, ‘Nessuno nasce, nessuno muore’.
 
Un estratto del suo pensiero:
 
Quando non chiedi niente né al mondo né a Dio, quando non vuoi nulla, non cerchi nulla, non attendi nulla, allora lo Stato Supremo verrà da te inaspettatamente, senza che tu l’abbia invitato! 


Il desiderio di verità è il migliore fra tutti, ma è pur sempre un desiderio. Tutti i desideri devono essere abbandonati perché la Realtà affiori. Ricordati che tu sei
 
Ecco il tuo capitale con cui puoi lavorare. 

Fallo circolare e ne trarrai notevole profitto.
 Quando incontri il dolore, la sofferenza, stai lì, non andartene. Non precipitarti ad agire. Non sono né il sapere né l’azione che possono veramente aiutare. Stai insieme al dolore e metti a nudo le sue radici. Il mondo è appeso al filo della coscienza: se non c’è la coscienza non c’è nemmeno il mondo. 

Quando ti rendi conto che il mondo è una tua proiezione, sei libero dal mondo.
 
 
L’uomo realizzato sa quello che gli altri conoscono per sentito dire, ma non hanno mai sperimentato direttamente. Ogni cosa esiste nella mente; anche il corpo è l’insieme di un’infinità di percezioni sensoriali che si integrano nella mente, e ogni percezione è uno stato mentale… Sia la mente che il corpo sono stati intermittenti. Il sommarsi di questi momenti di percezione crea l’illusione dell’esistenza.
 

La mente non può sapere quello che c’è aldilà della mente, ma quello che sta aldilà della mente conosce la mente.

 
La fine del dolore non è nel piacere. Quando ti rendi conto di essere aldilà del piacere e del dolore, in disparte ed inattaccabile, allora smetti di inseguire la felicità e se ne va anche il dolore che ne consegue. Perché il dolore anela al piacere e il piacere finisce inesorabilmente nel dolore.

La sofferenza è interamente dovuta al fatto che ci attacchiamo a qualcosa oppure facciamo resistenza a qualcos’altro; è segno che non abbiamo voglia di muoverci, di fluire con la vita'.
Al di là del piacere e del dolore – F. Battiato

È segno che non abbiamo voglia di muoverci, di fluire con la vita…
 
Che cosa è, per sua Natura più profonda e ‘logica’, più connaturato al discorso del ‘Fluire con la Vita’?

Il ‘giocare’ del bimbo

Cosa accade da ‘adulti’ al concetto di ‘giocare’? Rimane sempre, ma si connatura ad un qualcosa di diverso, di più ‘complesso’… un qualcosa che necessita persino di regolamentazione, perché altrimenti l’individuo si smarrirebbe in se stesso tra le pieghe dello Scenario 3d, opportunamente preparato proprio per ogni tipo di esperienza ‘voluta’, anche in assenza di Maestria di Sè, perchè comunque 'pronti a viverlo':

Il gioco è connaturato alla Natura umana e come tale esisterebbe anche se non fosse regolamentato. La consapevolezza che il gioco necessiti di particolari controlli ha spinto gli Stati a regolamentare il settore, al fine di tutelare i consumatori, garantire lo sviluppo di politiche responsabili e attente a prevenire comportamenti scorretti, proteggere il settore e i consumatori dagli operatori illegali, sottraendo proventi della gestione del gioco alla criminalità, che altrimenti se ne impossesserebbe finanziandosi ulteriormente..
‘Giocare per Gioco’ - Giovanni Emilio Maggi
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Belle parole, da cui scaturiscono ‘fatti’ diametralmente opposti. Ma tant'è. Segno che le ‘condizioni non sono ancora idonee al fine di manifestare – altro – che non sia questo loop’. Eppure mai condizioni furono migliori proprio al fine di ‘manifestare – altro’.

Aspettiamocelo da un giorno all’altro. Ognuno di noi e non tutti insieme… perché ‘Insieme siamo Uno’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com