martedì 22 gennaio 2019

Chi non muore si rivede: e chi non esiste; c’è?



Chi elogia la nostra giustizia, somiglia terribilmente a quella persona che cercava di consolare una vedova il cui marito era morto per una grave forma di polmonite, dicendole per tranquillizzarla che ‘forse non era andata poi tanto male…’”.
Karl Kraus Link
Sì. Tale “natura mort3” è la giustizia (nel) “qua (così)”
Ovvero, la “vita”, mentre si sfalda e apparentemente, non sembra ma… continua.
È proprio nel disfarsi, che dà luogo ad altr3. 
Qualcosa che, secondo il canone estetic3 umano, “fa schifo”, nel senso = ciò che era in vita, e che è mort3, ora diventa la dimora e la ragione del banchetto di organismi che fanno piazza pulita di ciò che era. 
Al solito, ti fermi “lì”
Allo schifo che permette di vedere, anche se sol3 per un attimo, la trasformazione (a meno che non sei un’espert3, che studia il quadro clinico per lavoro, passione e/o chissà per quale altr3 motivo): 
ciò che continua a succedere ad/in ogni livello, sostanzialmente.
C’è l’associazione con il “marcire”, ossia, con ciò che sembra essere qualcosa che va a finire nel nulla, in maniera orribile. Una visione sensibile, artistica, estetica, etc.?

lunedì 21 gennaio 2019

A chi serve tutta sta tecnologia.



In italian3 si dice “natura morta”:
in inglese si dice “still life” = “ancora viv3”…
Una storia vera quasi dimenticata... (quasi?):
c’è quest3 “film”, de’ “La banda Grossi”… che tratta di piemontesi (Stato) e briganti (“partigiani”).
Una vicenda alquanto significativ3. 
Qualcosa che non riguarda la difesa di alcunché, nemmeno “ora”, ma che piuttosto stende un pietos3 velo di non ti scordar di me, nonostante, tutt3. 
L'essere Stato, di/in quel periodo, era estremamente sulla corda, ovvero, era talmente chiar3 la propria origine (una invasione, con tanto di visibili oppressor3 schierati in campo aperto), da non poter proprio essere non considerat3 per ciò che incarna = possessione dalla “natura (proprietà)” privat3.
Qualcosa che ora sembra una “storia”, finzione, una “fiction” letteraria… tanto per fare cassetta, attirando chiunque accetti di pagare il biglietto e, di certo, anche il prezzo dell’essere (nel) “qua (così)”... senza per/con ciò rendersene affatto conto, sopravvivendo come se fosse “norma(le)”.
  

venerdì 18 gennaio 2019

Roba da brividi lungo la schiena.



Sei abituat3 ad auto ritenere “tutt3” come un’equazione, che coincide con ciò che ti dicono. 
Qualcosa che continua a succedere, per abitudine. 
Qualcosa che impari a memoria, nel “tempo” o, meglio, nell’auto conv3nzione di/che… 
Ossia, a furia di sbatterci la testa, sopravvivendo, subisci l’imprinting. Così come ogni bimb3 “impara” andando a scuola ma, ben prima di giungere “lì”, ha già imparato ad immagine e somiglianza “un miliardo di cose”. 
Ora, perché tendi a credere, ad osservare, a ragionare, in termini posterior3
Perché, ciò che ha fatto, fa e farà la tecnologia… viene sempre “prima” rispetto al “è già success3”? 
Ossia, perché non reputi – invece – che ciò che “crea” la tecnologia, non sia altr3 che ciò che “è già success3”?
  

giovedì 17 gennaio 2019

Alcuni indizi.



Artificio = luogo (comune) ove si fabbricano, arti. Da cui, arte, in quanto a dimenticanza di ciò; anche se a livello di significato, il significato rimane, poichè, memoria frattale espansa. Ma te ne devi accorgere, auto decodificando da te in te, ambientalmentesentendo.
Cosa c’è di “naturale” (nel) “qua (così)”?
Non ti sembra tutt3, artificiale (d3 parte, proprietà privata), con ciò che reputi “natura”, sulla via costante e coerente (essendo anche e soprattutt3 informazione, memoria, “è già success3” e…) dell’estinzione.
Come “modern3” Spada di Damocle. 
Così, come le popolazioni “nativ3”, stanno via via progressivamente “scomparendo”, e chi è rimast3 è auto confinat3 nelle “riserve”, come la “natura” lo è nei “parchi”.
  

mercoledì 16 gennaio 2019

Prima, è possibile tutto.



La cosiddett3 “mente”, può funzionare in infinit3 modi. Nella sostanza, però, funziona
E, i “modi”, non sono altr3 che la programmazione che subisce. Ma, c’è programmazione e programmazione, ossia, il funzionamento mentale è di/alla base, per potervi essere - anche - ri-programmazione.
Insomma, anche nel “piccolo” ritrovi il “grande”, che si ripete e tende a farl3 nonostante ogni apparenza che, ad esempio, l’interpretazione di parte, relativ3, della scienza (deviata)… impone, a livello di “credo” alla platea “espert3”, via via sino a raggiungere e prevaricare la Massa, che si forma una “propria” opinione (pubblica) di modo che sia credut3 impossibile riuscire a sovvertire ogni e qualsiasi “pronostico o idea di fondo proveniente sempre (sempre) da quell’area dove la Massa non fa mai parte, poiché è proprio il modello sociale - la riprogrammazione - ad auto impedirl3”.
  

martedì 15 gennaio 2019

Non si muove foglia che… Ma quando si muove…



È inutile. 
Rispetto alla cosiddett3 “storia” (ch’è deviat3 nonché deviazione), nel cui racconto ti ci auto disperdi dentro - essendo anche “finzione letteraria” e scenografia ad hoc (nel) “qua (così)” reale, fisic3, manifest3, etc.  -consegui e basta; 
il che significa = non dipende da te, poiché dipende da “te”, laddove per “te” devi prendere atto che tale forma di “potere (potenziale, intenzione)” rimane alquanto annacquat3, poiché, appunto, dipendenza, conseguenza, effetto collaterale causale ovvero ragionamento, piano, progetto, “illuminazione artificiale” da “a monte”, rispetto ad “a valle”, dove credi di far dipendere tutt3 da te/“te” e, invece, contemporaneamente ma gerarchicamente… consegui. 
Ecco la “democrazia”, il progresso che si basa e si fonda e fonde con il “fino a dove riesci a seguire il giro del fumo (che, guarda non caso, tende sempre proprio a sfuggirti, anche per ragioni analogiche fisiche)
Mentre desumi di poter “Fare…”, sei fatt3.

lunedì 14 gennaio 2019

L’App che c’è in te.



Spesso (o, meglio, pressoché… sempre) vengo/sono come “visitato”, da sensazioni, input, emozioni, informazioni, ricordi, retrogusti, amarcord, dati, memorie, pensieri non pensati, emanazioni, aloni, echi, vortici, o quell3 che “è”, etc. etc. etc. capaci di rendermi perennemente attento.
È un’abitudine all’auto decodificare attraverso un cert3 tipo di atteggiamento, tutt3 ciò che succede poiché “è già success3” e continua a succedere. 
Già.
A volte, è sufficiente una nitidezza dello schema logic3, al fine di linearizzare l’inter3 filiera d’eventi, con la ragione fondamentale “a monte”. Un po’ come sostenere l’analogia famos3 del “buco con la menta intorno…”:
ecco che, allora, (nel) “qua (così)”, ti accorgi solamente di ciò che gira tutt’intorno a qualcosa, che “è” qualcun3 che, all’opposto, seppure centralità portante non esiste; c’è
ovvero (è come un buco)
rimane come immanifest3 sullo sfondo della propri3 “creazione”.
Insomma, non metti a fuoco il “buco”, perché tutt3 ciò che appare intorno, sembra essere e costituire... tutt3.

venerdì 11 gennaio 2019

La situazione è incantevole.



Mumble, mumble… che cosa abbiamo? Di “cosa” parliamo? Di che si tratta?
Quando ti deciderai a riferirti direttamente?
La particella “chi”, non ti dice proprio nulla? Oppure, in tal “caso” applichi il Vangelo, la Bibbia, e… eviti di giudicare (perché? Forse, per non essere giudicat3?). Infatti, non sai nemmeno tu, chi sei.
Bah. Intanto… (sì, devi renderti anche conto che esiste anche l’intanto, il durante, ciò che funziona nutrendosi dell’inter3 recitazione/precipitazione, se non addirittura anche del “teatro”), continua a succedere qualcosa, che “è” qualcun3 – ovvero – “chi” (senza punto di domanda; non è una domanda).
  

giovedì 10 gennaio 2019

Ricevere.



Nessuno è al di sopra del Network…
Considerati un veicolo”.
Venom
Net Work = Rete (d3/per) lavoro. 
Il Network è “naturale”? 
Forse, consideri ciò come l’intreccio delle radici che, sotto terra, formano – appunto – una sorta di “rete”? 
Dunque, l’industria – secondo te/“te” – è, allora, “naturale”, nonostante l’inquinamento.
No? 
Se non hai più alcun freno, di conseguenza, il processo analogico comporterà l’espansione digitale virale, ad immagine e somiglianza, del “cosa (chi)” ha (nel) “qua (così)” la preponderanza, in termini di co-incisività (grande concentrazione di massa, punto di sospensione) in/di ciò che consideri sempre la “tu3” realtà manifesta. 
Ricevo, in tal senso, commenti che indicano l’attuale fase SPS, come… “compless3”.
Ognun3 (si) riflette in ciò che esprime e, poi, (non) si realizza. Sì. In quanto anche la non realizzazione è pur sempre realizzazione.

mercoledì 9 gennaio 2019

Non “Fai” mai niente, ovvero, fai tutto ciò che serve.



Quando si dice che la vita è una commedia o una tragedia (dipende da come tira il vento, che ti fa credere a una versione delle cose, solitamente, osservando ciò che succede personalmente in termini riassuntivi di s-fortuna, destino), occorre auto decodificarne il significato. Sì. Ma… quale significato
Lo sai che ce né sempre più di un3, seppure un3 (ed un3 sol3) “è” il significato sferico, di ciò che (ti) succede, poiché, (nel) “qua (così)”. 
Divers3 è il renderti conto che sei in una commedia/tragedia.
Potresti metterti, altresì, all’opera e/per decrittare il significato di “commedia” e/o di “tragedia”, di “fortuna/sfortuna”, di perché è “così (qua)”, ossia, del “fato” che attanaglia con tale presa ferrea, tanto da essere ri-assunt3 in quanto ad indissolubile presa d’atto (il che premette la tu3 resa in-condizionat3, auto desumendol3 proprio dalle condizioni ambientali più caratteristiche, cioè, da/in ciò che ti viene di dare per scontat3, come – ad esempio – il concetto di “natura”, entro cui non ti soffermi mai a… ricordare), senza spostare un singol3 granello di polvere.
  

martedì 8 gennaio 2019

Fatti non foste a sopravviver...



Considerate la vostra semenza...”.
Per capire cosa (ti) succede, ossia, chi continua ad approfittarsi (godere) dello status quo “qua (così)”, è possibile dedurre (in assenza di ricordo). 
Del resto, il genere umano è “intelligente”, per cui…
Inoltre, esistono molti indizi che ti fanno ricordare di essere anche in grado di astrarre tale intelligenza, di modo che possa funzionare come bypass per/di ogni e qualsiasi tipo di “intreccio/garbuglio” (o complessità) che, guarda non caso, si trova proprio “lì” esattamente per illudere di auto impedire tale tipo di “lettura (decodifica)” singolar-massiv3.
O, almeno, ciò è quel che “sento” e faccio, Io. 
E se, Io, non sono uno “scherzo del destino” o una distorsione del segnale, corrente parassita, un disturbo nella ricezione, un salto di tensione, un guasto nella Rete, un componente che “va male”, la minima percentuale di “rumore” che proprio non si riesce a togliere, etc. allora (allora) un senso deve pur esserci in tale spinta che continuamente ri-anima a credere in ciò che si “sente”.
  

lunedì 7 gennaio 2019

Realizza di/che…



Parlando (e “sentendo”) in prima persona, ovvero, “secondo me”… il mondo è in una forma particolare (AntiSistema), che di fatto ti fa credere essere qualunque e qualsiasi possibilità che può assumere. 
Di conseguenza, diventando il “tu3” destino inequivocabile, nonostante la nota distonica e/ma “provvidenziale” del credere che tutt3 ciò sia “alea” o “volontà celeste”.
Insomma, non si riesce a sgarbugliarsi da qualcosa che avvolge totalmente, lasciando liber3 lo “spazio” necessario e sufficiente a/per… sperare. 
(In) che cosa/chi? 
L’umanità attende dalla “notte più buia”, a cui è seguit3 il giorno più buio (sostanzialmente), chi l3 possa “salvare”
Ora, perché credere ad una singolarità dotat3 di “poteri speciali (a quanto pare)”, in luogo di andare a mutare ogni condizione sociale che comporta tale situazione d’assieme?
  

venerdì 4 gennaio 2019

Carta da parati o ambiente?



Quando ti inondano di informazione, attraverso ad ogni modo, ti succede una cosa curiosa:
ti auto convinci”.
E bada bene che succede mediamente (secondo il rapporto 80/20) e nel “tempo (esposizione)” può succedere anche “poi”. 
In tale modo, non te ne avvedi, ovvero, dimentichi continuamente ciò che (ti) succede, dal momento in cui “è già success3” e deve continuare a succedere, poiché, serve in quanto funzione nel funzionamento (o “natura”). 
Agganciare il funzionamento a ragioni secondarie, svuotat3 (dimenticat3), comporta la creazione di leggi che, poi, regolano il comportamento/atteggiamento non-localmente, dando luogo a status quo che, alla pari del concetto deviat3 di “natura”, è del tutt3 artificiale o di parte, proprietà privata, marchio registrato, etc.
  

giovedì 3 gennaio 2019

Platea, come natura morta.



È con infinita agape, molto più che schopenhaueriana, che ho compreso, senza per questo immedesimarmi, di essere di fronte a una platea di morti”. 
Questa è la frase d’esordio alla puntata del Maurizio Costanzo show del 27 giugno 1994, in cui Carmelo Bene... fu, come egli stesso affermava, “presente-assente” per la seconda e ultima volta…
Andrea Pesce Link
Era il 1994 e da lì a otto anni, misurati secondo il canone AntiSistemico “tempo”, anche Bene sarebbe stato “morto”, ma (ma) in una maniera differente rispetto a quella platea di mort3:
Bene sarebbe morto (o ammazzato) come quel “prodotto” che ha finalmente smesso di funzionare (da quale esigenza/strategia?) e non, come la platea di “prodotti” frutto dell’obsolescenza programmata. 
Nel senso che, l’osare di Bene fu paragonabile ad una linea d’elite, piuttosto che produzione per la Massa che, dunque, in quel 1994 si trovò al cospetto di qualcosa/qualcun3 appartenente ad un piano elevato della piramide, pur non essendone il vertice, ch’è auto distaccat3 e dunque non esiste; c’è.

mercoledì 2 gennaio 2019

Ciao (1).



Così com’era “finit3” nel 2018, allo stess3 modo, “inizia” anche nel 2019 – per quanto concerne quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 – ovvero:
“Ciao”.
La possibilità di potermi esprimere in prima persona, continuando a “darti del tu” e, quindi, a rivolgermi a te in prima persona, è assolutamente un’esperienza impagabile, come togliere ogni interferenza alla/nella comunicazione. 
Quando leggi SPS ti stai riflettendo allo specchio:
è di te/“te” che si tratta, che si “parla”, contemporaneamente.
Sei tu il/la protagonista. 
No: non guardarti alle spalle. Sei davvero tu il cardine. 
L’occhio della telecamera si posa proprio su di te. “Perché proprio, Io?”. 
Perché “Tu vali” e perché tutt3 ciò è significativo, ossia, auto indicante il potenziale contemporaneo che, bada bene, è davvero giunto il momento di “servire a tavola”, in quanto ad usualità ed appetibilità del termine auto indicante che qualcosa è valid3, reale, per chiunque allo stesso modo & “tempo” (contemporaneamente = di default per tutt3, nessun3 esclus3, senza alcuna eccezione di sorta). Ok?

lunedì 31 dicembre 2018

Ciao.



Sei su/in Spazio (Potenziale) Solid3:
il Blog. 
Il “diario di viaggio” de-scritt3 da una persona, come te. Nella condivisione di idee, che sono molto più diidee (per come sei abituat3 a fartene un’idea). 
È, forse, prematur3 tirare delle somme, concludere qualcosa, “giudicare”, dopo una decade trascorsa “insieme” in tale modo, per così dire, piuttosto sottobanco:
con l’attenzione che merit3, assolutamente vacante
con l’atteggiamento che necessit3, assolutamente di parte…
Eppure, un modo deve esserci e c’è, dunque. Per “Fare…” cosa/che? Per “raggiungerti” come dovrebbe essere. Oltre al gossip, al sexy, alla politica, allo sport, ai motori, al divertimento, all'hobby, alla religione/spiritualità, etc.
Per quale motivo? Ecco che, a/in tal punto (di sospensione), tutt3 ciò che ti viene in mente (in quantità e qualità di… “idee”) – a tal pro – è sempre qualcosa che gira tutt’intorno, dannatamente, a discorsi del tipo:
“eccone un altro”, pensando rigorosamente al maschile.
Un altro che ci prova a… far che?
  

venerdì 28 dicembre 2018

La sentenza del passaggio dell’anno.



Anno nuovo, vita…?” in-solita.
Anche se promette sempre di cambiare, la “tu3” vita è sempre quell3, nonostante ogni “nuov3” iniziativa, occasione, prospettiva, progetto, iniziativa, lavoro, affare, avvenimento, etc. 
Di fatto, nulla niente nessun3 può farti cambiare d’abito se (se) non è previsto nel luogo (comune) ove risiedi o, meglio, (nel) “qua (così)”. 
Sì.
È sostanzialmenteche il cambiamento non avviene.

giovedì 27 dicembre 2018

L’immaginazione al potere.



Friends, errore nella trama: la scoperta 14 anni dopo.
Era il 6 maggio 2004 quando la serie Tv Friends chiuse ufficialmente i battenti dopo 10 stagioni.
Da quel giorno sono passati 14 anni, e solo ora è spuntata una curiosità:
un errore nella trama di cui nessuno si è mai accorto.
A svelare il tutto sono stati i tabloid britannici, che hanno citato a loro volta un utente che avrebbe notato un “buco” clamoroso all’interno della storia…
Notizie.it 26 dicembre 2018 Link
Un errore nella trama di cui nessuno si è mai accorto… = quando guardi la Tv, che cosa (come) guardi
Spesso, in trame complesse, rinunci a capire del tutt3.
Nel senso che… giudichi sufficiente ciò che cogli, omettendo un certo impegno e, quindi, lasciando che tutt3 fili liscio. 
È lo status quo, del resto.
Sei “tu”, di/in conseguenza.
Il significato cardine, che passa sempre in secondo piano, è proprio il modus in cui sei (nel) “qua (così)”, che permette di espandere/restringere lo scenario reale manifesto.

lunedì 24 dicembre 2018

Due parole in… libertà e paranoia.



Un certo “percorso mentale” s’instaura attraverso una cert3 “attenzione”
Laddove per percorso mentale s’intende il modo di pensare, di elaborare idee che sorgono e sgorgano per “contrasto” con l’ambiente: 
ciò che credi essere l’atteggiamento, che ti auto descrive a te/“te” da parte di chi è considerabile come... altr3. 
Quindi, tale attenzione può essere indott3 per mezzo di allenamento, ginnastica mentale, etc. che conferiscono maggiore “plasticità” al cervello/mente
Così come in palestra “ti fai i muscoli”, allo stesso modo con l’attenzione “crei nuove connessioni cerebrali”.
Ma, anche senza entrare in tecnicismi (che sono sempre terreno per espert3), rimane solid3 il fatto che:
ogni buon allenamento è una forma di “attenzione” verso di sé.

venerdì 21 dicembre 2018

Come se la moderazione comportasse beneficio economico.



Bevi, mangia, guida, gioca, etc. etc. etc. con moderazione…= sono cavoli tuoi. 
Sei adult3 e, dunque, responsabile (?); per cui, se poi “ti viene” la cirrosi, ti vai a schiantare, investi qualcun3, fai danni, diventi ludopatic3, etc. etc. etc. “pagherai” tu. Chi altr3, se no.
La legge è un totem:
è “lì” o meglio “qua (così)” per sentenziare, giudicare, amministrare, controllare, tutelare, etc. etc. etc. chi da cosa, cosa da chi, cosa da cosa, chi da chi
Ti sembra di saperl3, ma (ma)… è piuttosto sfuggevole la situazione, poiché, la legge non ammette ignoranza, il che significa = se la legge è stat3 de-scritt3 per non ammettere anche l’ignoranza, allora, la legge è incomplet3, parziale, di parte e, quindi, “è” proprietà privata (ovvero: deriva proprio da cosa/chi ha inteso recintare il genere umano dentro ad una forma artificiale auto ricavat3 dalla forma ambientale, che vengono a coincidere solamente dal punto di vista della giurisdizione, ch’è e sancisce l’antica pratica del definire il territorio in funzione del proprio ritenuto “potere”. 
Ergo, sulla coercizione altrui che, da un giorno all’altro s’è vist3 delimitare il proprio essere liber3, perché qualcun3 ha pensato ed agito in tal senso. Quando tale “pratica” s’è pers3 nel buio della dimenticanza, diventando abitudine o addirittura abitudine che precede e causa la dimenticanza o atrofizzazione non solo muscolare).

giovedì 20 dicembre 2018

Lontano, eppure, sempre troppo vicino.



È sempre uguale. In che senso? Dove? (Nel) “qua (così)”. Lo sai. Lo sai, eppure
Perché non cambi(a) mai nulla, sostanzialmente
Perché qualcosa dovrebbe cambiare se (se) non esiste; c’è… chi ne trae ampiamente profitto?
Qualcun3 che devi dimostrare esserci, nonostante ogni parvenza di “progresso, natura e di Dio”, che tende d’assieme a farti immaginare che… cosa? 
Di fatto, tutt3 ciò ti porta costantemente a pensare che esistono forze troppo grandi per te e, dunque, forze troppo grandi per “fallire”. 
Chi te l3 fa fare, infatti.
Uno schema logico-strategico, che puoi vedere in azione ed all’opera in ogni e qualsiasi ambito del “lavoro”, dove l’interesse per guadagnare (in ogni senso) porta a ritornare “lupi” in una forma mondo che, pertanto, assume la medesima “linea”, riflettendo
Ovvero, ciò che continua a succedere nell’AntiSistema (sulla Terra in tale versione) è qualcosa che puoi linearmente comprendere, anche omettendo di conoscere ogni dettaglio e/o ogni compresenza a/di/in qualsiasi livello.

mercoledì 19 dicembre 2018

Sei qualcosa che deriva dall’atteggiamento altrui.



In quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 ritrovi il benchmark; l3 strumento per l’auto orientamento attraverso l’atteggiamento, per l’auto decodifica ambientale di ogni e qualsiasi “notizia (dettaglio)”, il fitness per la mente irretit3 (nel) “qua (così)”, l’accorgerti di essere nell’incanto AntiSistema, il calcolare persino logicamente che esiste compresenza eco-dominante anche se non esiste; c’è, etc. etc. etc. 
Il disco è rotto, la musica continua a scorrere, il ritmo è sempre incalzante e battente (come pioggia fitta fitta), il ritornello non si ferma mai e ti viene ad interessare sempre… 
Dove tu sei già “tu” e non serve alcun microchip sottopelle, essendo una trappola per orsi, di modo che l’attenzione sia “lì” mentre… “è già success3” e sei preda del “tempo” che come inflazione, inflaziona tutt3. 
Dunque, sei destinat3 ad invecchiare e morire.
  

martedì 18 dicembre 2018

Giustificazione e giustizia.



È molto semplice essere felici, ma è molto difficile essere semplici…”.
Rabindranath Tagore
Trattasi, or dunque, di atteggiamento e ambiente; la chiave consta nel modo in cui sei oppure “sei”, laddove l’apparenza (“sei”) inganna, ovvero, rende/mantiene la situazione (ambiente) semplicemente compless3. 
E, al solito, ti fermi “lì”, non riuscendo (nell’AntiSistema, non potendo) a rammentare nemmeno il motivo per cui poco prima stavi pensando a… cosa/chi? 
Non l3 ricordi più, come quei momenti che cancellano interi processi logici, sfumando in un solido “nulla di fatto”. 
Potresti riuscire a considerare il dimenticare? 
Non esattamente
Infatti, “qua (così)”, quando ti scordi di qualcosa/qualcun3, lasci correre... auto ritenendo che non ci sia nulla di “male” in un simile tipo di funzionamento:
al limite pensi alla malattia
al processo naturale” dell'invecchiamento, etc.
Quindi, quando dimentichi… dimentichi e basta, evitando di pensare e ricordare anche l’eventuale “perché”.
  

lunedì 17 dicembre 2018

Le condizioni di partenza.



Sino a quando... la condizione globale, auto imperante (apparentemente senza origine né perché), sarà quell3 di avere un interesse personale di “natura” ad eco (memoria, ad immagine e somiglianza, conseguenza, etc.), allora, continuerai a sopravvivere “qua”, nella versione auto insistente “così”;
nell’AntiSistemache non è una maledizione, né “destino”, bensì, una forma mondo avente ragione fondamentale causale “a monte”. 
Qualcosa che riporta a qualcun3, in/direttamente – però – calcolabile, misurabile, valutabile, rilevabile, auto deducibile, logicamente “necessari3”, esistente, etc. e, sopra a tutt3, “arrestabile”. 
Quando la situazione è di/in un certo tipo, ed è globalmente realtà (senza apparente possibilità di decisione in merito, da parte di chi è Massa)… è persino ovvio che, dunque, si tratta di un artifizio, di una strategia, di un piano, di controllo generale e, quindi, di chi “è” compresente seppure riuscendo a farti credere che non esiste (anche se c’è).

venerdì 14 dicembre 2018

Non voglio mica la Luna.



Almeno, non da subito:
intanto, ne traggo profitto esattamente come se
In-tanto, “tu” ci credi.
Poi, accadrà e ciò dimostrerà che… ci “siamo” già andat3.
Se cambi “scala (riferimento convenzionale)”, credi che la materia si comporti in maniera diversa? L’acqua non cambierà più di stato?
Perché Boccia (Confindustria) parla ogni giorno ai media e i media riportano ogni giorno ciò che dice Boccia?
Una volta ipnotizzati, ogni cosa vista era un’illusione”.
Detective Dee e i 4 Re celesti
Come ti auto orientano (nel) “qua (così)”? Ad esempio, a livello di:
transizione energetica (annuncio globale del cambiamento del piano industriale dell'Arabia Saudita e... Dieselgate)
transizione bancaria (smaltimento Npl, post mutui subprime, crisi, aggregazione Ue)
transizione rifiuti (discariche che bruciano un po' ovunque, strategia, schema)
transizione monetaria (criptovalute, speculazione, trading)
transizione alimentare (insetti a tavola, Ogm)
transizione economica (Qe e “fine” Qe)
transizione organizzativa (Blockchain, distribuzione dell’informazione, democrazia, auto intrattenimento, status quo), etc.
“Dove” ti stanno portando tutte queste fasi?
  

giovedì 13 dicembre 2018

Non esiste; c’è… un “sacco di roba”.



Quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 è da anni che condivide un “metodo”. Probabilmente, non te ne sei nemmeno accort3, tuttavia, ciò non toglie né l’intento di… né tantomeno la realtà dei fatti, ossia:
ogni Bollettino che, come prova testamentaria (nonché biblioteca d’esempio), indica sia l’intenzione che l’approfondimento in tal senso.
A tale attività è stat3 dedicat3 una parte sostanziale della propria esistenza “qua”; un fermo proposito, una costante spinta ad accettare ciò che continuamente “sorge” da qualche parte di/in sé, oppure, che viene captat3 da qualche parte dell’ambiente, nell’ambiente. 
Qualcosa (un fatto) che passa come liquami in un canale di scolo (abitudine ad ignorare ciò che non sembra risuonare con il livello d’abitudine della Massa), piuttosto che come acqua sorgiva in un vivace torrente di montagna (Oltre Orizzonte).
  

mercoledì 12 dicembre 2018

La maschera di negatività, che serve per…



Perché puoi dire che qualcosa/qualcun3 è “negativ3”? 
Quale significato dai (credi) a tale espressione?
Puoi anche “dimostrare” l’esistenza del concetto di negatività (ad esempio, ponendol3 uguale allo stato di malessere, malattia, dolore o di mancanza, etc.), così come puoi accettare scolasticamente che esistano numeri negativ3, ma (ma) il significato che tutt3 ciò incarna ed irraggia, quale “è”
Quando ti adatti a tutt3, non importa quale scopo e funziona abbia tale “tutt3”, considerando che “qua (così)” si sopravvive e devi, quindi, sopravvivere (ad ogni “costo”). 
Di conseguenza, la scelta non esiste in quanto che... si tratta di una imposizione, che simula (auto dissimulandosi) la possibilità “precott3” di poter (e dover) scegliere, essendo persino un diritto di chiunque sia considerat3 un essere umano.
  

martedì 11 dicembre 2018

“Bere un caffè…” e-lobby.



Quando… smetti di collegare fatti e, dunque, non ti accorgi più di ciò che continua a succedere?
Ad esempio, sai che cosa (chi) “è” una lobby e sai anche come agisce e a cosa mira. Vero? 
Eppure, non ti rendi conto che succede alla luce del Sole, nel momento in cui:
manovra: imprese bevono caffè da Salvini, martedì tocca a Di Maio
Cos Askanews 9 dicembre 2018 Link
Imprese bevono il caffè da Salvini…”, poi “toccherà a Di Maio…= attività di lobbying.
È talmente evidente che, non te ne accorgi. 
Sei “lì” a diagnosticare tutt3, di fronte ad una tazzina di caffè fumante, al bar (nel “tempo” per fare pausa), supponendo di aver compreso tutt3 ete l3 fanno sotto al naso, con tanto di pompa magna (mass media).
Inoltre, “a che serve accorgersi, quando non puoi fare niente?”. Già...

lunedì 10 dicembre 2018

Se stacchi la spina a “Dio”, che cosa succede?



Tutt3 è usurato, in quanto rifless3, nonché, riflessione (informazione, memoria, eco, significato). 
Non a caso esiste l’usura e soprattutt3 chi l3 pratica (usurai3). E sempre non a caso, esiste(va) - anche - la famiglia Strozzi, da cui hanno preso luogo e moto, alcuni luoghi comuni che, dunque, dimostrano come funzioni tale processo auto esistente. 
Ovvero, non puoi mettere in dubbio l’esistenza di chi “è”... nonostante “tu” tendi come ad auto smarrirti in qualcosa che assume la forma della “selva oscur3”, nonostante la ciclicità Luna/Sole, luce/ombra.
Usualmente, (nel) “qua (così)”, poni uguale ad “infinit3” l’immaginario pubblico numero uno “Dio”. Cioè
Fai lo “sconto”, relativamente al processo logic3 totale, che assume tale figura significante e l3 trasformi in leggenda deviat3, rispetto all’asse portante della sostanza che emana e che l3 contraddistingue. 
Da/in ciò, persino la mente scientifica tende a scontare “Dio” (così come fa anzitempo, il Mercato, con le notizie che già rientrano nel calcolo generale dell’indice).
  

venerdì 7 dicembre 2018

Perché “bruci” invece di accorgerti?



Quando programmi una macchina, sei cert3 che tale “intenzione” verrà e-seguit3 alla lettera, senza modalità alcuna di interpretazione, poiché, l’algoritmo ha già previsto tutt3 (anche il virus) in termini di… fare e, dunque, “essere”. 
La macchina “è”, quindi, qualcosa che obbedisce ed in ciò, appunto, “è” un s-oggett3 pensante secondo programmazione (che è la cristallizzazione di un’idea altrui, assolutamente distaccat3 da chi l’ha concepit3, anche se cost3i non esiste… c’è; da/in remoto, nella modalità wireless e secondo gli attributi più caratteristici condensati ed attribuiti all’immagine “Dio”). 
Se, poi, nella comunità delle macchine, le macchine svolgono funzioni “social”, allora le macchine possono “pensare” di essere… esseri viventi?
La macchina quando può immaginare di pensare? Al solito, non si accorge = non è previst3 ad altr3 livello.
Immagina che... quando è stat3 dotat3 di tale algoritmo, ovvero, di tale funzione nella funzione.
  

giovedì 6 dicembre 2018

Una rete di spie che diventa la Rete che spia.



Così come “l’universo si crea da sé, grazie alla gravità… (Hawking)”, sostanzialmente, quest3 forma-mondo (universo) è “naturale (si è creat3 da sé)”, grazie all’eco-dominante (gravità)
Fai attenzione:
la forma-mondo non è la Terra, bensì, ciò che va in scena sulla Terra (in quanto a recita nella scenografia, di sfondo). 
E in quanto “recita a teatro” - nello spazio disponibile per “andare in onda” - lo spettacolo può anche variare (oltre che a continuare). 
Cioè, hai un’intera gamma di possibilità (trame), tra/in cui poter scegliere/predisporre, eppure, “qualcosa” ti ha convint3 a continuare con la versione AntiSistemica delle “cose”
Già. 
Poiché, non sei solamente “a teatro” ma (di più) stai recitando nel teatro che, dunque, non è un fermo immagine che fa da sfondo, essendo di fatto una vera e propria gabbia, l’incanto che ti ha (nel) “qua (così)”, dove anche tu… devi recitare (sopravvivere).
Una sostanza molto simile, se non del tutt3 identic3, alla condizione di schiavitù (obbligo di…).

mercoledì 5 dicembre 2018

Prevedibilità in quanto manipolazione calcolabile.



Che cosa veramente è il computer?...
Un’idea, quella della ‘macchina di Touring’, cresciuta nell’ambiente della matematica formalista, per formalizzare l’idea di algoritmo, fino ad allora un’idea solo intuitiva, quella di una procedura meccanica di manipolazione di segni (numeri, lettere, simboli matematici o logici, ecc.) secondo certe regole fisse, e nel quale i segni sono anfibi; puramente ideali eppure manipolabili come cose.
E sorge allora un altro semplice interrogativo:
che cosa si può fare manipolando segni secondo regole?...
Al di là di una certa soglia, quello che si può fare manipolando segni secondo regole non dipende da nulla, è qualcosa di universale, di assoluto, di stabile, è semplicemente quello che può fare il computer o la ‘macchina universale’, è il calcolabile”.
Il computer di Ockham: genesi e struttura della rivoluzione scientifica - Luigi Borzacchini
Manipolando segni secondo regole… fisse = è “calcolabile” il percorso dell’umanità nel “futuro” che, dunque, è “puramente ideale eppure manipolabile come cose...”. 
L’aleatorietà è, allora, fato, destino? No.