giovedì 3 gennaio 2019

Platea, come natura morta.



È con infinita agape, molto più che schopenhaueriana, che ho compreso, senza per questo immedesimarmi, di essere di fronte a una platea di morti”. 
Questa è la frase d’esordio alla puntata del Maurizio Costanzo show del 27 giugno 1994, in cui Carmelo Bene... fu, come egli stesso affermava, “presente-assente” per la seconda e ultima volta…
Andrea Pesce Link
Era il 1994 e da lì a otto anni, misurati secondo il canone AntiSistemico “tempo”, anche Bene sarebbe stato “morto”, ma (ma) in una maniera differente rispetto a quella platea di mort3:
Bene sarebbe morto (o ammazzato) come quel “prodotto” che ha finalmente smesso di funzionare (da quale esigenza/strategia?) e non, come la platea di “prodotti” frutto dell’obsolescenza programmata. 
Nel senso che, l’osare di Bene fu paragonabile ad una linea d’elite, piuttosto che produzione per la Massa che, dunque, in quel 1994 si trovò al cospetto di qualcosa/qualcun3 appartenente ad un piano elevato della piramide, pur non essendone il vertice, ch’è auto distaccat3 e dunque non esiste; c’è.

La platea (Massa) è già mort3, ma ancora non se ne è res3 conto (come per ogni incanto che si rispetti). Alias:
serve.
Bene morì dopo, ma (ma) va necessariamente inquadrat3 nel medesimo panorama o “destino” che “qua (così)” non può che riguardare chiunque, SPS ricompres3. 
Ergo, quale differenza sostanziale esiste, insiste e sussiste tra “figure” come quell3 di Bene e della platea? 
La differenza è sempre di/nel potenziale che, da contemporaneo quale è, diventa seriale, sequenziale, a collo di bottiglia, etc
Diventa... Bene contro tutt3:
quell3 del talento, dell’univocità, dell’esclusività, della singolarità, e dunque del “vantaggio” di un3 a carico della Massa che, d’assieme, esprime se stess3 attraverso “se stess3”, il che diventa qualcosa d’altr3 e, quindi, non fa che esprimere significato, seppure da significante, auto riflettendo comunque ciò che è informazione ambientale o memoria frattale espansa...
l’infrastruttura al potere, che l’ha cedut3 al miglior offerente, alias a chi è cosa ch’è riuscit3 a diventare grande concentrazione di massa, punto di sospensione, compresenza eco-dominante (nella fattispecie).
Ok? Certo che no. Vero?
Bene. Nel senso di “bene” e non di Bene.


A quest3 punto, ciò che ho de-scritt3 poco sopra, in quale modo ti “colpisce”? 
Cosa significa. per chi si limita ad essere in-significante? Nulla. Infatti, coerentemente, tale filosofia/teoria SPS, non risulta, non esiste seppure c’è… 
Poiché alla Massa non dice nulla, la Massa ritiene che non ci sia nulla da… “digerire/ricordare”.
Di conseguenza, né SPS né tantomeno chi scrive in SPS, sembra esistere e, forse, nemmeno esiste realmente, anche se a livello di significato puoi sempre (sempre) agganciare il filo portante della trama che da qualche parte deve pur andare a “parare”.
Come – non – puoi comprendere, poiché non ricordi e non triangoli a livello di atteggiamento “formulare” (con) l’informazione ambientale frattale espansa (memoria + esperienza pregress3), SPS ti rifornisce della connotazione chiave al fine di superare tale impasse:
esisto, non esisto, ci sono, non ci sono
dunque
chi sono, cosa sono, chi non sono, cosa non sono…
Tutt3 è con-sono, ovvero, tutt3 è “parlante” anche quando sta zitt3 e/o rimane assolutamente rumore di fondo che s-vela dal fondo, fino a fondo, col3i che sembra qualcosa anche s’è chi “è” compresente eppure non esiste; c’è. Ovvero:
l’eco-dominante o il fatto che tu/“tu”, platea, Massa, Io, etc. sei/siamo/si è alle prese con ogni conseguenza che automaticamente deriva da una ferma intenzione, che non riesci a fartene una ragione poiché sei (nel) “qua (così)” dove non è proprio previst3 che… ti accorga. 
Dunque, singolarità come Bene e SPS (chi e cosa) rivestono cardini in qualche modo sovrastrutturali, rispetto al “tappeto” della Massa, che inerme/inerte non s’avvede e non si preoccupa d’altr3, se non della propria cond3zione economica, in virtù della quale è sempre pre-dispost3 a… sopravvivere in luogo di… cosa? 
Qual è il contrario di sopravvivenza?
Vivere? Esistere? Essere?
No. Ogni termine del linguaggio è corrott3 e corruzione, contemporaneamente. Così come dal progetto originale (o post momento di “è già success3”) contemporaneamente nasce sia l’uovo che la gallina.
Alias:
l’inizio di ogni cruccio esistenziale e la fine di ogni attenzione d3l medesimo livello auto creativo e creante caos, confusione, dis-organizzazione, che serve sempre e comunque, nonostante ti puoi giocare tutt3 come meglio credi.
Insomma, sei (nel) “qua (così)”… che non è natura ma che “come natura, qualcosa/qualcun3 conserva”.
Io non lascio traccia
come pioggia sulla neve
quando cado mi confondo
con quello che già c’è
si scioglie la mia faccia
e nel fango dei ricordi
quando vivo mi confondi con quello che già c’è
sono invisibile…”.
Io non lascio traccia – Negramaro
Mi sono imbattuto, ieri, nella figura di Carmelo Bene… non so perché ma non importa, dato che la comunicazione è stata, comunque, fruttuos3 e significativ3.
Ignoravo tale persona.
Qualche anno fa, qualcun3 me l3 fece notare ma (ma) qualcosa al livello dell’apparenza/interferenza mi aveva sempre tenuto alla larga, così, tanto per non gradire a primo acchito
Tant’è… che ho ignorato tale Buco Nero per tutt3 quest3 “tempo”. Non che mi sia perso qualcosa, anche se ne è valsa la pena poiché anche Bene conferma il “sentire” SPS.
E ciò è ver3 anche e nonostante “te”…
Ciò che manca alla platea, ivi ricompres3 anche la classe “espert3”, è sempre l’estrema attenzione “formulare” verso cosa/chi rappresenta anche Bene e la propria “filosofia”, ossia?
Chi stava rappresentando, Bene (un “nome” che ricorda la strategia di Ulisse, quando s’appellò – alle prese con Polifemo – Nessuno)… se non chi era un passo avanti alla platea = chi aveva mangiato la foglia, anche se non troppo, altrimenti avrebbe introdotto nel discorso la condizione assolut3 di eco-dominante, nonostante l’indirizzo dell’ira verso lo Stato non sia sufficiente per espandere globalmente il significato di ciò che stava percependo in quanto prodotto d’elite, espost3 come soprammobile parlante (come gli attuali dispositivi IA) a pappagallo o come “music for the Masses (Depeche Mode)”.
Dunque, mentre esprimo il nulla… Bene esprimeva “valore aggiunto”, seppure la platea è sempre mort3 e, dunque, in ogni “caso” non comprende poiché non ricorda
dopo la morte, infatti, le cellule cerebrali smettono di funzionare… mentre tutt3 il resto rimane nella conv3nzione di essere ancora “in vita”, in attesa di raggiungere la data di scadenza.
Sì, ci si sono passi logici che possono sostituire, almeno in parte e almeno in alcuni momenti, anche il ricordare… per cui, attraverso tale atteggiamento, puoi auto dedurre e così sostituire ciò che “ti manca (non ricordando)” in termini di significato in analogia frattale espansa (ad immagine e somiglianza).
Immagina:
“è già success3”
ciò che più temi (per tale motivo nutri tale timore e sopravvivi)
quindi
non ricordi perché causale (strategia) e per ciò che il corpo ritraduce in “trauma” post aggressione o “creazione (riprogrammazione)”.
Ma (ma), da tutt3 ciò che ri-produce la società nella società, puoi risalire persino all’origine di tale perturbazione, che interferisce con l’origine di tale progetto:
se, infatti, la società è gerarchia, esiste cosa “è” chi… è gerarchia, ovvero, chi se ne approfitta continuamente, badando esclusivamente a far sì che la platea rimanga sostanzialmente “mort3”, auto ristagnante in “sé” e in tutt3 ciò (nel) “qua (così)”.
Bene, è/era inserit3 in tal3 modus, e come tale… serve. 
È solo espandendo la trasmissione d’informazione, a livello “formulare”, che anche Bene inizia ad assumere valenza in linea con tale chiave universale per l’auto decodifica di ciò (chi) “è già success3” e dunque continua a succedere. 
Anche se per “te” chi scrive deve essere come minimo laureat3 in… altrimenti non vale nulla. Del resto:
sei già mort3, essendo platea, scendiletto, soprammobile, pappagallo impagliat3, arazzo, etc.
Non puoi ricordare, quindi credi di non comprendere
Anche se studi e ti applichi, l3 fai solamente per lavoro e, quindi, in tal modo elimini dall’assieme ciò ch’è ineliminabile, ovvero, dimentichi o tendi a soprassedere, ad avere sempre altr3 da… fare.
Un nudo femminile attira molto di più, in tal senso. 
Anche se la società è costituit3 almeno per metà, da pubblico femminile. Ecco, allora, ancora il Principio 80/20 in azione e nella conseguenza:
l’elite che forma la piramide per forza di cose
o per ricordare tale progetto
che da “a monte” s’esprime attraverso tale “creazione”.
A volte, seppure l’abitudine, è davvero allucinante avere a che fare con tale “morte della platea”:
la Nasa pubblica la prima immagine di Ultima Thule, il corpo celeste più lontano mai esplorato dall'uomo
Ansa HuffPost Italia 2 gennaio 2019 Link

Il fascino del racconto di Pitea aveva suggerito già nel II secolo a.C. di inserire l'isola nel quadro di narrazioni fantasiose, come avviene nel romanzo di Antonio Diogene Le incredibili meraviglie al di là di Tule…
Thule (mito)
Link
Anche le immagini ad alta risoluzione, sono un colpo basso.
Tra rappresentazioni software che non distingui più da ciò che consideri realtà, tali immagini rappresentano l’ultima frontiera dell’auto inganno mentale:
la forma di suggestione che ti pratichi da sol3
sulla base di un progetto che non esiste; c’è.
Seppure, esistono persone che lavorano anche alla Nasa, nell’auto conv3nzione di fare qualcosa per “sé” e per il mondo.
Deduci da te, allora. Lascia perdere il rumore di fondo AntiSistema.
Giochi, dalle slot al Lotto gli italiani hanno speso 107 mld.
Una raccolta di 107,3 miliardi di euro (+5,6%), una spesa effettiva degli italiani - giocate al netto delle vincite - di 18,9 miliardi (+0,4%), ed entrate erariali per poco meno di 9,9 miliardi (+0,9%).
È la fotografia del mercato dei giochi in Italia nel 2018, secondo stime ed elaborazioni Agimeg, che testimonia come la spesa degli italiani nei giochi, nell'anno in corso, sia rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2017…
Did Askanews 2 gennaio 2019 Link
Fabbisogno settore statale a 45,5 mld nel 2018.
Il fabbisogno del settore statale nel 2018 si è chiuso a 45.525 milioni, registrando un calo di circa 6.600 milioni rispetto al 2017 (52.159 milioni). Lo rende noto il Mef…
Al risultato dell’anno ha contribuito il buon andamento degli incassi e, in particolare, del gettito fiscale (+8.500 milioni), che ha più che compensato la crescita dei pagamenti…
Titta Ferraro Finanza.com 2 gennaio 2019 Link
Dunque, la platea italica ha speso 107 miliardi nel gioco, mentre allo Stato (giogo) – per funzionare – ne bastano “sol3” 45,5:
al solito, per “te” tali numeri sono insignificanti a livello significativ3
ma… per SPS, assolutamente, no.
Hai voglia a sostenere che esisti, non esisti, sei o non sei:
(non) esisti e (non) sei, contemporaneamente
poiché dipend3… da cosa “è” chi si trova “a monte” rispetto a
te/“te”.
Ergo, credere di tirarsi fuori dal giogo oppure di essere fuori da tutt3 ciò, è una pura/pia illusione, dato che tutt3 (nel) “qua (così)”… serve. 
SPS è al di sopra di ciò? No.
Eppure… eccomi qua a descriverti qualcosa in cui non credi. A che pro, allora?
Forse perché devi cedere all’inganno che ti narra di bio-diversità, democrazia, pluralismo, libertà d’opinione, etc.?
Forse sì. Forse… SPS è una linea d’elite, come Bene. Qualcosa che ti viene fatt3 odorare e che aromatizza la sopravvivenza della platea già mort3 nell’AntiSistema, che ha fatto la muffa ma (ma) lavandosi crede nell’igiene e nella pulizia.
Cosa è 3l contrario di sopravvivenza? È vivere, esistere, essere?
No. non l3 ricordi, ovvero, non l3 sai più.
E ricorrendo al linguaggio auto decadi ogni volta nel medesimo cul de sac, che non lasci mai poiché non ti lascia mai “andare”.
Il “Fare…” potrebbe essere 3l contrario del sopravvivere, senza agganciarsi nuovamente alla “necessità” (del) linguaggio.
L’atteggiamento è 3l contrario del sopravvivere? 
Quando sei “formulare”, perlomeno onori ciò che sei in via del tutt3 teoric3. Un’altra forma di atteggiarti? Sai che ti dico
Che non importa, perché, “è” a me che non importa:
non è un chissenefrega
bensì
a prescindere
non mi riguarda perché non esiste e non c’è.
Ecco la famosa “malattia” che, dunque, anche se arriva… faccia ciò che deve “Fare…”. 
Intanto, continuerò anche “poi”, Oltre Orizzonte.
Se eviti di ricorrere alla specifica (continuerò a vivere, ad essere, a funzionare, a sopravvivere, etc.), ti “fermi” nel momento/punto esatto in cui ha senso auto specificarsi da “lì”, facendo a meno di ogni sfumatura in grado di appesantire, prendendo possesso di qualsiasi ambito l3 ospiti.
“È già success3”: ricorda.
Trattasi di giurisdizione globale e di compresenza che se ne approfitta, continuamente (AntiSistema).
Il fatto paradossale è che il suo teatro così incomprensibile abbia avuto infine, in modo prodigioso, un successo di vasta portata popolare.
Questo equivoco lo spiega lo stesso Bene, dicendo che il linguaggio del Grande Teatro, incomprensibile per definizione, è comprensibile tout court su un piano d'ascolto diverso, essendo tutto affidato ai significanti e non al senso o al significato.
Quindi, come succede per la musica, il Grande Teatro è fruibile, comprensibile anche da persone che parlano lingue diverse, come per esempio eschimesi, o cinesi, poiché la babele linguistica viene risolta tutta nella phoné, e non nel senso.
La phoné viene espressamente definita da Bene come rumore, che comprende anche la musica e il dire...
La phoné è pur sempre un mezzo e non un fine, e a questo proposito Carmelo Bene fa una precisazione essenziale:
“se qualcuno ha potuto definire la phoné una dialettica del pensiero, nego di aver qualcosa a che fare con la phoné. Io cerco il vuoto, che è la fine di ogni arte, di ogni storia, di ogni mondo…”…
Link
Bene narrava della frattalità espansa, senza comprenderne la sostanza. Anche Bene, come chiunque altr3. 
SPS si “muove” da un livello che ivi ricomprende anche Bene, dando senso a ciò/cosa/chi s’esprime in ogni e qualsiasi modo a proposito della realtà e del potenziale contemporaneo.
Il livello di “mediocrità”, a cui si riferiva Bene, ricomprende anche Bene, che non auto decodificò di essere nell’AntiSistema, seppure aveva tutt3 per triangolare “formularmente”. 
Ecco che, allora, è proprio l’atteggiamento che rende liber3.
E sino a quando devi “lavorare per sopravvivere”… quale forma di atteggiamento credi di incarnare = AntiSistema.
Bene o Male, sei sempre (nel) “qua (così)”, a prescindere (come diceva Totò).
“Fai… del bene a Bene:
completa l’opera, sino alla realizzazione della Grande Opera che ti riguarda contemporaneamente”.
Possono oltre sette miliardi di persone, contemporaneamente, creare mediante l’auto realizzazione sostanziale “formulare”?
Assolutamente, sì. La dimostrazione è davanti a te/“te” ad/in ogni istante:
sopravvivendo.
Se possono tutt3 contemporaneamente sopravvivere, allora, possono tutt3 contemporaneamente, anche, significativamente esprimersi senza alcuna interferenza di sorta.
Il che porta fuori la “ex necessità” compresenza eco-dominante o “lavoro/schiavitù/servizio”.
Il modo di funzionare è infinit3 nel funzionamento che, invece, è un3:
se cambi caratteristica (carattere, programma, atteggiamento)
il funzionamento, cambia conseguentemente.
Io sono molto scomodo. Chi non c’è su quella sedia mi fa molto paura. È questo che vi fa paura”.
Carmelo Bene – Uno contro tutti (Maurizio Costanzo Show – 1994) Link
Di cosa/chi parlava, Bene? 
Della compresenza eco-dominante… ma (ma) non ne era conscio, così come la già defunt3 platea.
Quando scrivo (in) SPS, mi assale della noia, del non aver voglia di... continuare. L'interferenza è reale, essendo interiorizzat3, respirat3, accolt3.
Tutt3 ciò che manca, dunque, è frutto di tale attrito, che toglie forza poichè deve nutrirsi sempre... Ecco perchè, a distanza di dieci anni, non hai ancora ricordato e SPS non ha ancora sviluppato un'interfaccia più lineare.
Non ne ho voglia. E tu?
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2462
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