mercoledì 2 gennaio 2019

Ciao (1).



Così com’era “finit3” nel 2018, allo stess3 modo, “inizia” anche nel 2019 – per quanto concerne quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 – ovvero:
“Ciao”.
La possibilità di potermi esprimere in prima persona, continuando a “darti del tu” e, quindi, a rivolgermi a te in prima persona, è assolutamente un’esperienza impagabile, come togliere ogni interferenza alla/nella comunicazione. 
Quando leggi SPS ti stai riflettendo allo specchio:
è di te/“te” che si tratta, che si “parla”, contemporaneamente.
Sei tu il/la protagonista. 
No: non guardarti alle spalle. Sei davvero tu il cardine. 
L’occhio della telecamera si posa proprio su di te. “Perché proprio, Io?”. 
Perché “Tu vali” e perché tutt3 ciò è significativo, ossia, auto indicante il potenziale contemporaneo che, bada bene, è davvero giunto il momento di “servire a tavola”, in quanto ad usualità ed appetibilità del termine auto indicante che qualcosa è valid3, reale, per chiunque allo stesso modo & “tempo” (contemporaneamente = di default per tutt3, nessun3 esclus3, senza alcuna eccezione di sorta). Ok?

I Bollettini degli ultimi anni, sono stati molto “professionali” = puoi prenderli e… hanno già un taglio didascalico.
Tuttavia, mi sono detto e chiesto:
“è proprio ciò che voglio? Proprio ciò che sono?”. Non essendo attività lavorativ3, manca allora qualcosa... 
Ovviamente, se lo stile è cambiat3, significa che mi sono risposto di no.
“Non è ciò che voglio e sono (nella maniera più significativ3 possibile, anzi, potenziale)...
Ad un certo tratto, ho faticato a riconoscermi (lì) dentro, proprio per via di tale forma modus (moda, tendenza) che – mi sono accorto – avevo adottat3, solo dopo aver dimenticat3 chi (già) sono, senza per/con ciò ritornare ad abbracciare luoghi comuni da “volemose bene” o, meglio, spiritualità “de noantri”. 
Mi sento semplicemente meglio, potendo anche de-scrivere il mio stato d’animo, senza farl3 trasparire richiedendoti doti da Sherlock. 
Direttamente o piuttosto sinceramente, senza paura di di-mostrarmi per qu3l che sono. 
Già. Un3 dei tanti che… cosa? Sopravvive? No. 
Credo che… ciò non mi contraddistingua più, ormai. Sì. Nella misura in cui “lasci quel luogo comune”, non gl’appartieni più
“Una volta”, si diceva “qualsiasi cosa mi succede è volontà di Dio. 
Egli sa che cosa significa e certamente tutt3 ha sempre un senso… che mi faccio andare bene, seppure...”. 
Ebbene, anche senza c®edere a tale versione delle cose (piuttosto di comodo), c’è sempre verità dentro, per cui - mi sono reso conto – ho tradott3 (auto decodificato) ciò in una maniera analoga ma (ma) depurat3 dal fermo immagine “Dio” = volontà altrui, in luogo della di me proiezione”. 
Ossia, tenendo buon3 e “fede” a ciò che anche tale figura trasmette ed incarna, ho sviluppat3 (liberat3) la capacità (potenziale) di “Fare…” riferimento anche a “Dio” ma (ma) rielaborando il tutt3 in salsa personale. 
Quindi, perché aver paura di ammalarsi – ad esempio – se (se) c’è uno scopo, significato, informazione, memoria, senso, etc. in tutt3 ciò? 
Se anche la malattia è in/un “codice”, che cosa mi sta trasmettendo/inter-comunicando
Ecco il banco di esperienza ambientale e “naturale”, che mi raggiunge, dunque, e che ha qualcosa da raccontare e condividere.
Allora, il rendersi conto che si tratta di una comunicazione che ha sempre senso, riallaccia qualcosa che d’assieme non è subito facile agganciare attraverso l’accorgerti, che è atteggiamento particolare.
Ogni dettaglio riporta al corpo centrale, come Blockchain, come memoria frattale espansa, come significato e, quindi, come verità e giustizia sferic3 o atteggiamento “formulare”. 
È una soddisfazione pazzesca poter scrivere, finalmente, “secondo me… è proprio ‘così (qua)’ che funziona”. Capisci
Non è tanto l’affermare la “teoria”, quanto di più essere liber3 di… esprimersi, attraverso parentesi auto identificante “secondo me”. 
Dove anche in tale “caso”, la funzione è motori3, sensibile, sensat3, in quanto a valore aggiunto, sostanza e significato, essendo proprio tu che ti esprimi direttamente, uscendo allo scoperto senza alcun timore di “non essere all’altezza (seppure alt3 1 metro e ottantasei)”. Ergo:
la “malattia”, avendo senso, è sempre ben volut3
perché se l3 auto decodifichi in tal pro
poi
la “malattia”, così come si è presentat3, se ne va via
lasciandoti più “ricc3”.
Immagina la potenza che deriva dal credere che una malattia può venire e “portarti via”, ma (ma)… non importa. 
Percepisci la potenza che ne deriva e che persino la malattia contribuisce a… farti ricordare, sviluppare ed essere. 
Sino a quando non ricorderai tutt3, non sarai mai cert3 che la vita è proprio quel che si dice “naturale”, ovvero, qualcosa che si è format3 attraverso l’evoluzione (narrat3, per così dire, “alla Quark”). 
Quindi, tutt3 ciò potrebbe anche essere (secondo me) artificiale, così come – non a caso – è proprio (una parte espert3 ed industriale/industriosa de’) l’umanità a “dare vita” a forme artificiali di… servizio, sopravvivenza, etc.
Ad immagine e somiglianza. No?
Frattalità espansa = significato.

In assenza di tale ferm3 memoria (esperienza), che non devi apprendere ma ricordare, rimane apert3 qualsiasi “spiegazione” e, di/in conseguenza, preferisco essere e rimanere molto cauto, adottando la linea di pensiero che tende a credere a ciò che auto deduco da/in me, attraverso atteggiamento “formulare”, che concerne, contiene e prevede funzionamento ambientale originale a carattere di memoria frattale espansa. 
Qualcosa che il significato rende trasparente e che l’atteggiamento, dunque, deve sempre prendere in considerazione sostanziale
Essere (nel) “qua (così)”, allora, può anche corrispondere ad una dimensione a bolla, che puoi auto decodificare, ad esempio, prendendo il paragone dai vari mondi virtuali che ogni videogioco descrive, senza per/con ciò corrispondere ad alcuna realtà auto collettiva, essendo un’esperienza singolare, però, che d’assieme (online) assomiglia sempre più a qualcosa diseriale, ovvero, ambientale
Ecco che è sempre il significato, ad avere voce in capitolo, anche quando credi diversamente ma (ma)… non puoi interferire con la versione della realtà “ufficiale”, che è proprio quell3 a cui auto aderisci credendo che non possa esistere alcuna alternativa sostanziale. 
Dunqueche cosa (chi) “è già success3” perché si possa essere giunti d’assieme in tale “momento”
Sarai d’accordo con me, allora, che per giungere a dare una spiegazione ed avere una teoria, deve essere già success3 qualcosa, altrimenti… di che cosa (chi) staremmo a parlare, di che cosa (chi) si tratterebbe?
Ah. Dimenticavo che credi nel “destino”, nel futuro, nel domani, in “Dio”, etc.
Ergo = tali fermi luoghi comuni, hanno lo scopo di auto delimitarti nell’immaginare in leva, di modo che… ad esempio, la “malattia” sia una iattura piuttosto che una forma spinta di comunicazione, come ricevere una missiva, un sms, una cartolina, un telegramma, una e-mail, etc. etc. etc.
E… quando tratti tutt3 in tal modo, ecco che ti si apre ovunque un universo di possibilità, ossia, di potenziale che contemporaneamente “è”… contemporane3:
per tutt3, senza alcuna eccezione, senza alcun blocco per mancanza di risorse, senza alcun ma e/o se…
Dunque, il sempre attuale modus interpretandi è AntiSistema = all’opposto di ciò che “è” e comunica/significa.
Anche la “malattia” è informazione, è memoria, è esperienza… pregressa, ovvero, ciò che ricordi, stai ricordando, puoi ricordare, etc.
Ciò ti apre, piuttosto che farti credere di dover sprofondare dentro a qualcosa che è mentale o che assume la valenza della disperazione, depressione, auto annichilimento. 
Qualcosa di virale, per altr3, che tendi poi a cospargere e caratterizzare tutt3 attorno a/di “te”. Dove la versione “te”, di te, utilizza e ricorre a te al fine di irrorare viralmente l’inter3 “piazza” di persone che ti stanno vicin3 e che dunque puoi sempre raggiungere, congiungere e, dunque, “infettare (convincere)”.
Come, forse, puoi “vedere”… si tratta di inquadrare eventi che sono digerit3 in un solo modo “qua (così)” e fartene qualcosa d’altr3, ad esempio, qualcosa di molto (molto) simile ad un boost (carica, spinta) piuttosto che 3l contrario, di un loop auto bloccante ma comunque sempre funzionante, avendo un’anima d3 Cavallo di Troia. 
Qualcosa che assomiglia al “vedi positivo”, al credere che il “bicchiere sia sempre mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto”, etc. 
Ossia, all’essere dall’atteggiamento “formulare”, che prevede esclusivamente di auto ricordarti sempre compresente, “ora”, nella forma migliore in cui ti riesci a sentire e dunque ad immaginare ed auto proporre, auto sviluppare ed auto proiettare seppure (nel) “qua (così)”... che, conseguentemente, non può che risentirne anche se non te ne rendi conto
Aspetta: 
fammelo ripetere… “secondo me… è ‘così (qua)’”.
Aaah, che liberazione.
Hai presente un volo di uccelli che si librano nel cielo, facendoti percepire liberamente che… sono (e sei) tale?
Ecco. È un’esperienza fantastica, che merita proprio di essere vissut3 e ricordat3 per sempre, poiché, significante il potenziale contemporaneo:
chiunque, d’assieme, può esserl3 (l'è... a prescindere da ogni e qualsiasi “legge”).
Per cui, se continui a pensare e credere che la Terra non possa “mantenere” miliardi di persone e che, dunque, deve per forza di cose succedere qualcosa (ovvio, di tremend3 ed auto livellante in tal senso), ecco che autorizzi proprio il funzionamento a… funzionare ad immagine e somiglianza, non rendendoti conto che stai partecipando a diffondere nell’ambiente tale forma mentis, che appartiene (e descrive) chi non esiste; c’è (compresenza eco-dominante, da/in cui ogni sottoDomin3 industrial3).
Ecco:
auto decodifica, allora, proprio in tale “momento”, soprattutt3 chi viene descritt3, piuttosto che languire e con-cederti a/in tale forma virale di auto possessione globale.
Dai. Avremo “tempo” per… approfondire sempre meglio, ovvero, ricordando sempre di più. 
E, bada bene che… se si tratta di ricordare, allora (allora) significa che “è già success3”, proprio come anche la Bibbia (ogni Sacra Scrittura) t’insegna sostanzialmente:
e “ora” è come se tu sopravvivessi in tale “vuoto”, ch’è il solco dell’aratro creat3 dal rullo compressore eco-dominante, che anche la figura “Dio” narra, incarna, rappresenta, significa (ricorda) ma auto contenendo contemporaneamente anche il livello d’utopia (come dovrebbe essere), che anche “Dio” ti rammenta nel momento in cui l3 senti come una “storia bellissima”, ossia, quando escludi ogni racconto accessorio e rimani al significato potenziale che “è”, auto esprimendosi ovunque nel mondo.
A parte ogni marchio di proprietà privata, “Dio”… narra sempre del potenziale contemporaneo.
Narra di te e di “te”, al contempo:
di te… che/se sei “formulare”
di “te”… che/se sei AntiSistema.
E d’assieme, sempre significativamente
È come riuscire ad auto decodificare il “voi siete qua”, in una realtà che sembra inestricabile e che, invece, lo è perché res3 tale dunque per un motivo che corrisponde, segnala ed auto identifica la compresenza “ombra” di chi è parte “a monte” di tutt3. Cioè:
il perché di ogni conseguenza gerarchica & co.
Ovvero, tutt3 ciò che con-vince ad auto crederti fermamente auto de-limitat3 (dal/nel) “qua (così)”.
La cameriera, il cuoco li abbiamo licenziati perché non servivano più. Adesso usiamo gli impiegati di mio marito, con la scusa di fargli fare gli hobbies fanno tutte le faccende domestiche…
Una rullata ed una rilassata, una rullata ed una rilassata”.
Totò, Peppino e le fanatiche
Ridi. Ridi… che, intanto, “non ti passa”, perché… squadra che vince (anche se non ti accorgi della compresenza), non  - si - (auto)cambia. 
Per cui, quale “evoluzione, cambiamento” vuoi che succeda in tal ambito satur3 di eco-dominante?
Sempre... tutt3 ciò che concerne col “continua a succedere” o la trasformazione, che indica sostanzialmente un tipo di camuffamento sempre più alla luce del Sole, per quanto riguarda l’efficienza operativa nel funzionamento originale.
Qualcun3 che diventa qualcosa che diventa status quo, con “te” al su3 di dentro, come avvolt3 e fagocitat3, mentre nutri il processo che ti digerisce ogni volta, dando luogo ad interpretazioni di tale uso e abuso come se fosse natura, norma, volontà divina, etc.
La capitale dello street food, secondo Rubio, è in Sicilia:
"Il baluardo è Palermo. Napoli, ormai, lo è meno.
Siamo stati tutti rimbecilliti dalle leggi sanitarie.
Il supplì buono è stato ammazzato dalle normative europee…".
Gabriele Rubini
Corriere Della Sera HuffPost Italia 9 agosto 2018 Link
Giro di vite a Palermo contro i venditori abusivi di pane
Lotta al fenomeno della produzione di pane "senza licenza" e della vendita in cattivo stato di conservazione nella zona di Palermo.
I carabinieri della Compagnia San Lorenzo nel comune di Monreale hanno scoperto due forni completamente abusivi, adibiti alla produzione di un grande quantitativo di pane. I due gestori dovranno rispondere del reato di produzione e detenzione finalizzata alla vendita di pane in cattivo stato di conservazione…
Red/Cro/Bla Askanews 8 agosto 2018  Link
Come ti auto orienti in tutt3 ciò, se (se) sei sostanzialmente senza bussola o atteggiamento “formulare”?
Semplice:
sei AntiSistema, poiché sei divenut3 AntiSistema (parte della nave, parte dell’equipaggio)…
Marcinelle, Capone (Ugl): in Belgio arriva "Lavorare per vivere"
L'iniziativa dell'Ugl "Lavorare per Vivere" arriva a Marcinelle, in Belgio, per commemorare le 262 vittime, di cui 136 italiani, che persero la vita nell'incendio in miniera, l'8 agosto del 1956…
Red Askanews 8 agosto 2018  Link
Il Parlamento lavora 36 minuti al giorno, al contribuente costa mille euro al secondo
Mtt Yahoo Finanza 8 agosto 2018  Link
Germania, bambino venduto ai pedofili sul darknet dalla madre e dal compagno
LaPresse 7 agosto 2018  Link
Occhio ai conti dormienti, lo Stato intasca tutto
Adnkronos 8 agosto 2018 Link
Auto decodifica (ricorda, esperisci) l’informazione che ti raggiunge e congiunge:
che cosa significa = chi esiste; non c’è (in ogni forma).
Ovvero:
sia te (potenziale contemporaneo)
che “te” (depotenziat3 contemporaneamente ad ogni altr3).
Sempre, “secondo me”, ovviamente
“Fai… un fioretto:
poni attenzione anche in tal senso. Sei nel 2019. Orsù”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2461
Riproduzione libera” (a condizione che si citi la fonte e che il testo rimanga inalterato).