Quando intendi (credi) far della “profondità”, ossia, apparire
“intelligente, migliore, ‘di più’”… utilizzi il linguaggio e la logica,
secondo funzioni astratte, ossia estratte da quella canonizzazione
della “lingua”, utilizzata nella sua forma più tradizionale, alla moda
di/in superficie.
Tentando, così, di darti un tono; di formare ancora lo stesso puzzle ma utilizzando i tasselli in maniera diversa
(tanto che, stando così le cose, allora potresti anche gettarli per
aria, al vento, rimanendo certo3 che nulla cambierà nella composizione
d’assieme. Qualcosa che getterebbe, però, luce/ombra… sulle tue autentiche possibilità “qua, così” di scelta, interazione, sovranità, destino, libertà, etc.).
Un… automatismo che 1) ti illude di avere una scelta sostanziale e 2) si preoccupa di agire al posto tuo, 3) non di certo casualmente, ma 4) secondo una programmazione che, ovviamente, “non esiste, ma c’è”, 5) dal momento in cui “non esiste nemmeno questo automatismo”.
Ok? No. Vero?
Che cosa ha composto SPS (Io), utilizzando questi “pensieri”, in una modalità “curiosa”? Confusione. Nulla di fatto, se… tu giudichi dall’alto di schemi mentali, che giudicano per te... ma “al posto tuo”.
Viceversa, se…
concedi a “quello che hai appena letto, di… dare luogo ad una reazione
tipica del principio attivo, ingurgitato assieme alla più classica
‘pastiglia’”.
Qualcosa che dipende da te ma, allo stesso, non dipende da te. Alias:
- qualcosa che dipende da come tu fai “focus”
ovverosia
- che dipende da un’altra serie di “cose (condizionamenti)”.
Sino al “punto (momento)” di… “lato tuo, centrale”, come per “sfogliare una cipolla”, sino ad arrivare non tanto al cuore/mente, quanto ad arrivare al relativo/assoluto centro/centrale pulsante.
Necessiti, pertanto, di una rivisitazione completa del “luogo fisico (osservatorio)” di… prospettiva.