Monti ha confermato (in un intervista a ‘Der Spiegel’) che i ‘fondi salva banche e stati’ sono in realtà degli strumenti tossici che aggravano l'indebitamento…
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Perchè molti ‘Uomini di Stato’, se intervistati al di fuori dei termini del proprio ‘servizio’ o se si legge quello che scrivono all’interno dei propri libri, ammettono scenari del tutto diversi da quelli che devono pubblicamente sostenere quando appaiono in giacca e cravatta, ad esempio, davanti alle televisioni?
Vi siete accorti di questa doppia velocità, vero?
Perché è proprio così che vanno le 'cose'. Uno dei massimi campioni di questa arte del ‘doppio’ è Giulio Tremonti. Affermare oggi per smentire domani, come se fosse una sorta di Jekyll & Hyde. È logico che le smentite giungano in seguito a ‘pressioni altre’ e, questa dinamica, mette in risalto, per Metodo Indiretto, l’esistenza di un 'potere in ombra', che regola l'usufruizione di realtà 3d di ogni umano.
Ognuno di noi ha un 'prezzo'. E questo prezzo è il tallone d’Achille umano, che permette al Controllo di svicolare ed accelerare le proprie pratiche, allorquando è necessario insabbiare e/o ripartire di slancio. Nulla sfugge a questa politica di ‘bastone e carota’. Non solo…
È la memoria corta del cervello rettiliano umano che, per vie più o meno naturali, si resetta molto velocemente nel Tempo. La tattica di finta e controfinta, assorbita mentre si ‘guarda’ il telegiornale, gioca proprio su questa caratteristica di una componente base del nostro cervello, la quale ‘impara poco’ perché non le serve, dal momento in cui deve badare a mantenere sempre attive le ‘caldaie dell’apparato fisico’.
In questa sorta di ‘falla’, i messaggi subliminali permeano all’interno dell’inconscio, il quale viene riprogrammato di volta in volta.
Una volta conquistato l’inconscio, questo erige vere e proprie barricate contro ogni risveglio della Coscienza. L’inconscio è un potente mago capace di tutto:
l'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità.
Sigmund Freud
Senza un ‘freno’ il potere diventa 'dramma':
con il termine 'inconscio', Freud intendeva un complesso di processi, contenuti ed impulsi che non affiorano alla coscienza del soggetto e che pertanto non sono controllabili razionalmente…
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Un famoso slogan pubblicitario della Pirelli recita che ‘La Potenza è nulla senza controllo’. Il sistema umano è congegnato per funzionare in 'sincronia tra le parti', ognuna delle quali ha la propria basilare funzione. Tuttavia, il sistema umano ha la possibilità di funzionare a molti livelli differenti, uno dei quali è quello meglio conosciuto come ‘modalità di sopravvivenza’, caratterizzato dall’espansione degli istinti di base, i quali assorbono la maggioranza dell’energia disponibile a scapito, ovviamente, di quella strumentazione di bordo giudicata ‘non così necessaria’ al fine di coprire un certo periodo di ‘emergenza’.
La combinazione tra le parti umane conferisce volti nuovi, diversi, al ‘paesaggio’ derivante dalla sua azione nel Mondo. Noi viviamo in un modello di realtà che si auto corregge. Tutto risponde a questi termini, persino ciò che il Controllo mette in campo utilizzando il concetto di ‘crisi’, ossia di ‘acceleratore mirato di eventi’.
Quando gli invasori arrivarono e cominciarono a respirare e a nutrirsi, quegli organismi infinitesimali, che Dio nella sua saggezza aveva messo sulla Terra, iniziarono a condannarli, annientarli, distruggerli dopo che tutte le armi e gli stratagemmi umani avevano fallito. Mediante il sacrificio di miliardi di vittime, l'uomo ha acquisito la sua immunità, il suo diritto alla sopravvivenza tra le infinite creature di questo pianeta, e quel diritto è suo contro ogni sfida, poiché gli uomini non vivono e non muoiono invano.
La guerra dei Mondi
Gli umani hanno conquistato, nel Tempo, il diritto a ‘stare qua’. Siamo per così dire integrati all’ecosistema e siamo stati accettati dall’insieme combinatorio della Vita terrestre. La nostra stabilizzazione terrena è il frutto di una economia di grande scala ad ogni livello esistenziale. Lo capiamo?
La medicalizzazione della società, invece, tende a far passare come agente patogeno nemico, ogni ambito del vivere secondo la lente prospettica, egoica e di parte, di un modello affaristico per il quale ‘tutto comporta un’allergia da curare’.
Stiamo diventando allergici alla nostra ‘casa’ o ‘seconda casa’: la Terra.
Ma quella che sembra un’allergia, potrebbe essere in ultima analisi solo la punta dell’iceberg di una grande trasformazione caratterizzata dall’assenza programmata della particella del ‘caso’. Si cambia in risposta ad un input che innesca ‘qualcosa’ di nuovo nella sfera sensibile della percezione umana su quella fisica della corporeità umana:
l’ultima parte che cambia e che diventa, dunque, anche evidente alla luce del Sole.
Iraq supera Iran per produzione greggio, Brent sfiora 115 dollari.
L'Iraq è diventato il secondo produttore dei paesi Opec con 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno. Un dato che supera la produzione prima della caduta di Saddam Hussein e porta Baghdad a scavalcare il vicino Iran e appunto a conquistare la seconda posizione tra i Paesi dell'Opec.
È quanto ha annunciato il vicepremier iracheno e responsabile per le questioni energetiche, Hussein al Shahristani. 'La produzione petrolifera è oggi pari a 3,2 milioni di barili al giorno, superiore a quella di altri Paesi come Iran, Emirati arabi uniti e Kuwait', ha detto.
Il dato non si discosta molto dal bollettino ufficiale di Vienna che attribuisce a Baghdad a luglio una produzione di 3,079 milioni di barili contro i 2,817 dell'Iran, la cui industria petrolifera è colpita da dure sanzioni Usa ed Ue per il controverso programma nucleare.
Il ministro per il Petrolio, Abdelkarim al Luaibi, ha fatto sapere che Baghdad punta a portare entro l'anno la produzione a 3,4 milioni di barili al giorno e l'esportazione a 2,6 milioni. L'Iraq ha riserve di 143,1 miliardi di barili di petrolio e 3,2 trilioni di metri cubi di gas, ossia tra le più grandi del mondo…
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Ecco, finalmente, emergere il frutto della strategia ultradecennale di conquista dell’Iraq. Quanto è costato mettere in campo tutte le varie 'armi', d'ogni tipo, che sono servite, di fase in fase, per giungere a questo livello della rappresentazione 3d? 'Tanto', ma tutto in funzione dei cosiddetti ‘danni collaterali’, ossia previsti:
- armare un nuovo Dittatore (Saddam Hussein)
- farlo diventare un ‘caso’ attraverso un evidente stato di terrore da divulgare poi pubblicamente
- isolarlo
- distruggerlo mediante invasione.
Tra l’inizio e la fine che cosa è cambiato? Il ‘proprietario’ di fatto di quelle terre cariche di risorse naturali ambite. Ma questo è solo un livello della strategia. In realtà lo step è anche servito per ‘unificare sempre di più il Mondo sotto alla stessa bandiera’:
è una questione 'energetica' ad ogni livello; anche ai livelli meno osservabili e percepibili, dai quali 'parte' la spinta che sfocerà, poi, nella realtà 3d.
Il denaro servito per l’opera è virtuale, gli attori sono sempre a buon mercato e sono molto numerosi: che cosa si vuole di più?
Dopo l’11 settembre 2001 quanto tempo ci misero gli Usa a convincere l’Onu per votare una ‘risoluzione’ a favore dell’invasione di Afghanistan e Iraq? E, undici anni prima, quanto ci mise, sempre l'Onu, a votare la stessa risoluzione ai danni dell’Iraq, reo di avere invaso il Kuwait?
Nel 1980 l'allora presidente Jimmy Carter fece la seguente dichiarazione riguardante la sicurezza della regione del golfo Persico, che divenne nota come la 'Dottrina Carter':
‘Il tentativo di una forza esterna di controllare la regione del golfo Persico sarà considerata come un assalto agli interessi vitali degli Stati Uniti d'America, e come tale sarà respinto con tutti i mezzi necessari, inclusa la forza militare’.
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‘Il tentativo di una forza esterna di controllare la regione del golfo Persico’. La forza esterna sono gli Stati Uniti. No? Che ci fanno a quelle latitudini?
Semplice: l'Iraq è diventato il secondo produttore dei paesi Opec con 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno. Dicesi 'Matrimonio di interessi'... Questa 'luce' mette in evidenza il ruolo di 'aggregatore globale' designato per gli Stati Uniti d'America. Un processo che si compirà in ogni modo all'insegna di questa verità frattale:
l'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità.
Sigmund Freud
Business, guerra e dominio sempre più globale. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Julius Baer acquisirà le attività di risparmio gestito che Merrill Lynch controlla al di fuori degli Stati Uniti per una contropartita di 860 milioni di franchi svizzeri (716 milioni di euro) a fronte di costi totali pari a circa 400 milioni di franchi… Le attività di private banking esterne agli Stati Uniti di Merryll Lynch, sono state rilevate da BofA in piena tempesta subprime…
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Crack bancari: crisi del Sistema o fallimento controllato?
La Lehman è fallita e ha già chiesto l’amministrazione controllata (ex articolo 11), la Merrill Lynch è invece stata salvata, o per meglio dire, acquistata dalla Bank of Amerika…
Stanley O’Neal, ex numero uno di Merrill Lynch lascia il suo prestigioso ufficio con una pensione da 161 milioni di dollari e questo dopo aver creato una voragine da 40 miliardi di dollari…
La cosa interessante e che si ripete ogni qualvolta una azienda crolla e/o fallisce, i manager escono sempre a testa alta e con le tasche piene di denaro. Denaro dei contribuenti… Questo dovrebbe farci riflettere…
La questione importante però è un’altra.
Le banche che chiudono i battenti sono il segnale che il Sistema sta crollando o invece anche queste rientrano in manovre occulte da parte di coloro che operano dietro le quinte?
Lo sfruttamento del Mercato avviene spesso attraverso le cosiddette ‘Branch’ (rami, derivazioni), che vengono create ad hoc per raggiungere determinati obiettivi. Questo ovviamente fino all’esaurimento. Quando il mercato è stato spolpato ed è divenuto sterile, si chiude la filiale, creata per tale scopo, e gli utili vengono spartiti tra di loro.
Il buco lasciato? Non ci sono problemi: paga Pantalone, cioè il cittadino suddito…
Questo ‘fallimento controllato’ però non riguarda i grossi Imperi che stanno dietro le quinte, ma le ‘Branch’, cioè i rami collegati, che come in botanica si possono potare quando diventano marci e inutili.
In pratica bruciano i soldi nostri per poi ributtarsi nella mischia come lupi assatanati alla ricerca di nuovi mercati da sbranare. Dall’altra parte, grazie a questi crash controllati, possono far legiferare ai loro camerieri (politici) leggi che stringono ulteriormente le libertà individuali di tutti noi, e che non sarebbero mai passate altrimenti…
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La ‘regia’ è al corrente di tutto. Non le sfugge niente ed è sempre in grado di ‘sorprenderci’. Mediante la creazione di una ‘cintura di paradossi’, simile alla nebbia o allo smog, l’umano rinuncia, mediamente, nel Tempo a ‘capire’, lasciandosi andare al leit motiv programmatico dell’abitudine indotta e dell’inconscio invaso e conquistato.
Leggiamo il paradosso in gran parte delle azioni umane organizzate:
il primo giorno (delle Olimpiadi di Londra) costò al Coni 760.000 euro, l'ultimo - per l'incidenza degli sport di squadra - costa 2 milioni di euro che porta il totale dei premi a 5.390.000 euro.
Il Coni, in fase di preventivo, aveva previsto un montepremi totale di 4.470.000 ed invece, grazie a questi risultati, dovrà ‘recuperare’ altri 920.000 euro da riconoscere agli atleti…
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Il debito delle amministrazioni pubbliche a giugno è aumentato di 6,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 1.972,9…
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Wow. Perchè l’Italia è così generosa coi propri atleti? Le Olimpiadi non sono sempre state contrassegnate da ‘Spirito Olimpico’? Dove è andata a finire la massima relativa alla ‘partecipazione’ in luogo del ‘guadagno’? La pubblicità ormai caratterizza anche le Olimpiadi e anche i più grandi professionisti degli sport più ricchi, come il tennis, possono partecipare e vincere ‘coi propri veri colori’…
Teniamo sempre ben a mente questa prossima notizia. Perché? Perché Goldman Sachs è stata la banca che 'meglio è uscita’ (secondo il proprio punto prospettico) dalla crisi Americana del 2008 dei mutui subprime. Essa scommetteva, con fare certo, al ribasso ancora prima che la crisi facesse capolino tra gli 'umani'. I suoi ‘dipendenti’ sono uomini e donne legati a Vita a lei. Uomini e donne che, in seguito all'apparente distacco dalla banca, entrano a far parte delle amministrazioni pubbliche degli Stati dell’Impero globale, determinando di fatto ogni scelta in funzione di una visione particolare e polarizzata degli eventi planetari.
Goldman Sachs abbandona l'Italia: venduti i titoli di Stato.
Goldman Sachs scommette sul fallimento dell'Italia. Dopo Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda, la quinta Banca più potente al mondo ha deciso oggi di vendere quasi tutti i titoli del Tesoro italiano che possedeva. Più precisamente, nel corso del secondo trimestre del 2012 ha ridotto del 92% i titoli di Stato italiani presenti nel suo portafoglio, per cui l’esposizione risulta ora pari a 191 milioni di dollari dai 2,510 miliardi di dollari che possedeva alla dine di marzo.
Non solo: per tutelarsi da un eventuale default dell'Italia, Goldman Sachs ha aumentato la sua posizione nei derivati da un negativo di 977 milioni di dollari a un positivo di 2,4 miliardi di dollari, con i Credit default swaps (Cds), strumenti finanziari che funzionano come delle polizze assicurative...
Una situazione per niente facile quella che si prospetta per settembre, quando l'Italia dovrà nuovamente vendere 150 miliardi in Titoli di Stato. Con queste condizioni, la Bce di Mario Draghi potrà provare a comprare direttamente il debito italiano - che supera i 1.950 miliardi di euro - ma non sono da escludere i niet della Bundesbank; in alternativa garantirà un altro prestito stratosferico alle banche italiane che lucreranno ulteriormente, visti i bassissimi tassi fissati dalla Bce (1%) e gli attuali rendimenti dei Btp al 5,8%.
Si potrebbe definire un gesto irriconoscente che la Godlman Sachs fa ai suoi 'mandanti':
definita 'il lato ombra del governo', la Banca americana è stata sede di lavoro sia del premier italiano che del governatore della Bce. Il primo, infatti, è stato dal 2005 International Advisor per Goldman Sachs, il secondo invece dal 2002 al 2005 ha investito la carica di vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della banca, proprio nel periodo d'oro in cui le banche americane - Goldman Sachs in primis - gonfiavano una bolla speculativa esagerata e portavano il mondo intero in uno spaventoso baratro finanziario esploso poi nel 2008 con la crisi economica.
Crisi da cui proprio oggi la Banca è stata assolta:
il Dipartimento della Giustizia americano ha infatti deciso che sugli scandali sui mutui non esistono 'basi adeguate' per perseguire penalmente la società di Wall Street oppure i suoi dipendenti per truffa durante la crisi del 2008. Al danno, la beffa.
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Domandiamoci: può, una banca come Goldman Sachs, rinunciare ai lauti guadagni, frutto del salvataggio, e di quello 'che verrà', dell'Italia? No. Per cui il destino prossimo, che attende il nostro Paese, non è giudicato profittevole agli occhi di 'Goldman'. Ma, dato che ella deve comunque e sempre guadagnare, per via della propria 'posizione privilegiata', scommette al ribasso, ossia sulla disdetta italica.
Questa è una notizia data in pasto alla Massa. segno evidente che, la Massa, è completamente 'addomesticata' e non scapperà dal recinto nemmeno se lo si lascia aperto. Un grande esperimento sociale sullo stato della 'rana bollita'.
Infine, leggiamo quest’altra notizia che, frattalmente, permette di comprendere come ogni minimo particolare sia stato previsto e progettato, lasciando il caso ad una dimensione che certamente non è la nostra:
perché la sabbia non si attacca ai giocatori di beach volley?
Quante volte abbiamo visto le azzurre lanciarsi a terra, per recuperare un pallone o respingere una schiacciata avversaria, e tornare in piedi linde e pulite, quasi non avessero mai toccato terra?
Perché mentre noi andiamo al mare e facciamo attenzione a stendere il nostro telo per evitare che quei fastidiosi granellini di sabbia vi si depositino sopra e che ci sporchino il costume, inevitabilmente ci alziamo e abbiamo bisogno di una doccia o di un tuffo, alle atlete invece non succede e sono pronte per un nuovo punto?
Semplice, perché la sabbia utilizzata alle Olimpiadi non è la stessa che possiamo trovare noi nelle affollate spiagge che frequentiamo solitamente:
si tratta di una superficie regolamentata attentamente dalla Federazione Internazionale Volley, priva di ciottoli e di pezzi di guscio. I granelli non sono né troppo grossi né troppo piccoli, ma molto molto leggeri. Perché non si attacca al corpo degli atleti?
È stata progettato proprio per questo.
Una sabbia che non attacca: sembra pazzesco…
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È tutto pianificato a tavolino. E, questo ‘tutto’, rispecchia quel ‘Tutto’ che determina ogni cosa da un’altra altezza:
analogia frattale. Che altro?
Il bello è che ‘dipende anche da noi’. Ma come? È un paradosso, se lo si inquadra in tal senso, altrimenti è solo un’altra regola del ‘gioco’.
Oserei dire: la regola base (che non ci diranno mai, però. Lo dovremo capire da soli).