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giovedì 22 giugno 2017

Il “significato” (5).



La coerenza è un atteggiamento
Si può pensare che sia una “qualità”, in qualche modo, dispersa nell’aria. Che qualcun3 respira, mentre, qualcun altr3, no. Cioè, si può pensare alla coerenza come a qualcosa di casuale, di stranamente meritori3, di assegnat3 da dinamiche sconosciute e da logiche quantomeno misteriose. 
Invece, sostanzialmente, la coerenza “è”… uno stato proprio interiore, a livello universale (potenziale).
Qualche “rigo di codice”, di programmazione? Qualche configurazione neuronale o lascito ereditario genetico? Il frutto dell’esperienza tua, “tua” e consanguinea? La conseguenza interna di una compressione esterna? 
Perché (quando) una persona è definibile come “coerente”?
In seguito a quali azioni? Secondo quale prospettiva? Attraverso quale “morale (riferimento)”? 
È la distanza temporale, tra il “detto e fatto”, che permette di delineare sostanzialmente la figura altrui
È il proprio comportamento (“fatto”) nell'atteggiamento coerente con il “detto”, che ricava “per contrasto” il rilievo della in-coerenza. 
Ma, come al solito, “qua, così” una persona può essere – allo stesso tempo – coerente ed incoerente, rispetto ad una serie infinita di “valori (riferimenti)”. 
       

mercoledì 20 luglio 2016

Cos’è che non capisci? Quello che continui a dimenticare.



Memorizza...
Per la ricerca scientifica… negli Stati Uniti si uccidono ogni anno tra i 20 e i 40 milioni di uccelli e mammiferi.
Possono sembrare cifre enormi – esse superano di gran lunga quella degli animali uccisi per la pelliccia, per non parlare di quella delle bestie usate dai circhi - ma anche la stima di 40 milioni non rappresenta che il sacrificio compiuto in due soli giorni nei macelli americani, dove si uccidono circa dieci miliardi di esemplari all’anno
La tesi del libro è che l’allevamento ha distrutto il nostro antico senso di affinità con gli animali e con i viventi, sostituendolo con la fede nel dominio (una licenza accordata dalla divinità a utilizzarli nella maniera che ci sembra più utile) e un senso di alienazione dalla natura che è alla radice di molte delle crisi sociali e ambientali di cui siamo vittime
Come mangiamo. Le conseguenze etiche delle nostre scelte alimentari – Peter Singer, Jim Mason
 
Sapere certi “numeri”, conferisce all’immagine di quello che pensi, uno spessore e una prospettiva molto più… “precisi”. Non è più solo una idea, qualcosa a “caso”, che ignori selettivamente o intuisci distrattamente
Diventa la "tua" realtà manifesta e quello che la distingue e precisa meglio.
Il “buco con la menta attorno”.
Qualcosa che, per come sei mess3 “qua, così”, la “tua” mente tende quasi immediatamente a cancellare, poiché è più “forte (vicin3)” la priorità “status quo”, ossia, l’auto mantenimento – imperituro passivo – delle condizioni di vita – più che altro, fisiche (salute) e inerenti al futuro (pensione) – più adatte alla propria sopravvivenza in uno scenario che sembra e viene giudicato come “troppo grande per mettersi contro”.
La sensazione (che è inerente ad un solido stato mentale auto indotto, a partire dall’ambiente che si “respira” ogni giorno) è quella di conseguire a qualcosa di “enorme”.
Uno stato che disarma dentro ed arma fuori, ma sempre nella direzione dell’interesse, che si crede essere solo personale e che, dunque, sembra essere una propria esigenza, per la quale la “divinità (di qualsiasi tipo)” ha conferito “mandato” ad ogni umano, di agire in un simil modo.
    

mercoledì 9 gennaio 2013

Astrazione attrattiva.




Mi muovo a ‘caso’ tra le pagine Web cariche d'informazione; l’informazione è ‘una e trina’. Scrivo ‘informazione’ e intendo ‘nuvole, cataste, pile, nuclei, insiemi informativi’. Dal singolare s'aggancia molto di più di quello che si potrebbe capire a prima vista.
 
È mattino presto e la mia passione dello scrivere mi conduce, sulle ali di note rinforzate dall’emozione, verso punti di riferimento non scritti, nel tentativo di comporre un articolo di 'qualità', secondo il senso estetico/artistico della mia dimensione. Giungo nelle 3d da chissà dove, avendo perduto, spero provvisoriamente, la facoltà della memoria personale di lungo respiro, ossia di quella peculiarità di unire le differenti esperienze incarnate per Mondi similmente frequenziali all’interno del perimetro assegnato/acquisito a livello di libero arbitrio

Comprendo parte del valore della musica ed il perché i ‘topi’ seguivano l’arte di Pan:
  • è pericolosa
  • è bella
  • è… una trappola se non sei sufficientemente forte.
Un paesaggio montuoso, con un tempio sullo sfondo in un Egitto immaginario. Il principe Tamino, disarmato, è inseguito da un drago; sfinito, cade svenuto... 

Dal tempio escono tre dame velate che uccidono il drago e, dopo aver ammirato la bellezza del volto del giovane principe, si allontanano per informare della sua presenza la loro signora, la Regina della Notte
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Flauto o carillon, non fa differenza; sono oggetti magici che recano incantesimi.

Ora, alludo ad un qualcosa di reale oppure di immaginario e legato al Mondo dell’invenzione scenica? Oppure, queste mie parole devono intendersi come utili avvertimenti per ciò che fuoriesce dalla sfera di un effettivo incantesimo fluttuante sulle teste della società?

Chi lo può dire, anche se trattasi di finzione scenica? Non esistono più eserciti invasori e platealmente ostili e interessati alle nostre terre. No, è divenuta molto più sottile la vicenda della conquista, perché la conquista c’è già stata tanto Tempo fa

Ora si tratta di amministrare i 'territori'

È sempre accaduto così anche nel corso della storia deviata, che insegnano nelle scuole; quella storia ricca di nozioni utili a dimostrare che… il Mondo è stato liberato da non si sa bene chi e cosa.

Nozioni utili agli ambasciatori per riempire il Tempo delle loro frequenti conversazioni o per riempire le menti degli scolari e la presunzione degli insegnanti, che credono alla leggera ma pretendono doverosamente un ‘risultato’; un risultato indiretto ma pur sempre un risultato.

Lo so che risulterò poco comprensibile, tuttavia, il mio personaggio richiede che mi possa anche esprimere così; curioso, vero?
  • il termine ‘richiede’ implica un ordine sottile ricevuto, di cui io sono consapevole;
  • l’espressione ‘mi possa anche esprimere così’ è inversa, tuttavia, rispetto alla chiave precedente.
La particella variabile, il ‘delta’, è un vincolo che si comprende solo osservandone la funzione in maniera astratta:

essa è come variare la manopola della sintonia della propria radio. 

Le trasmissioni che contemporaneamente si diffondono sono anche diverse; se non sapessi dell’esistenza di dette stazioni radio, in concorrenza, che cosa potrei pensare di avere scoperto sintonizzandomi sulla prima frequenza 'abitata' che trovassi?

Certamente costruirei un dogma, un monumento, con le informazioni acquisite unilateralmente:

l’attuale paradigma è il risultato della ricezione di un’unica frequenza di base come il pensiero dell’elite che governa il Mondo.

Questi sopravvissuti alle tragedie cicliche delle 3d, hanno trovato il modo di ergersi al di là della tempesta, e il mito della torre di Babele ha immortalato nella storia una simile impresa, solo che coloro che la abbatterono sono gli stessi che l’hanno costruita, quando si resero conto che il Mondo non necessitava di nessun aiuto da parte loro, decretando di fatto l’abbandono dei propri simili al proprio destino di lunga permanenza in questa logica dimensione:

i sopravvissuti sfruttarono le generazioni di simili, isolati dalla conoscenza ‘perduta’.

È tutto spiegabile, logico, intuibile, ciò che è successo. Ricoperto dal Tempo e dal buio della memoria, il genere umano è regredito al fine di imparare dai propri sbagli:

basterebbe così poco… eppure non c’è ancora nemmeno quel poco.

Gli sforzi fra le divisioni sono neutri; l’incantesimo è di Natura ancora superiore e si somma a quello gettato dall’elite delle 3d.

Questo incantesimo di Natura superiore è di origine divina:

è una legge, un codice, una intenzione, ossia… un punto di luce ancora costituito dalla stessa materia, fili di pensiero, che caratterizzano la grotta umana dispersa tra le pieghe dell’esperienza.

Come un volto è bello ed uno è brutto, seppure costituti entrambi della stessa ‘pasta’, allo stesso modo l’idea portante di questo Universo lascia spazio alla possibilità conferita all’esistenza di plasmarsi in funzione di un progetto indeformabile:

l’illusione della libertà trae spunto dalla legge cardine, che regola e sottintende l’usufruizione della manifestazione di Vita, convenzionalmente definita ‘unica e reale’:
  • plasmarsi come si vuole ma secondo ‘immagine e somiglianza’
  • plasmare ciò che è indeformabile, ma che si adatta, tornando nel Tempo ancora se stesso.
Da questo punto di vista è impossibile fare danni permanenti allo scenario del Mondo esterno. Ma ciò non è un alibi o non costituisce una prova per tentare di distruggerlo.

Sarebbe una gabbia di matti, altrimenti, questa dimensione… ma forse non lo è?

È una malattia, allora… un virus, quello che ha colpito Terra 3d?

È per questo, forse, che il Creatore ha ispirato la ristrutturazione della propria ‘sfera’?

Perché si è accorto che conteneva il virus.

Ma questo virus, alla fine, non è altri che la scintilla evolutiva che contraddistingue la Creazione?

Come si potrebbe andare avanti, altrimenti?

E per quanto si potrebbe ciclare con simili pensieri?

No, non è questo il modo per procedere o, almeno, non è il modo che mi contraddistingue; la mente gioca come il gatto col topo, ma anche se invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia, allora… cosa rimane da fare?
 
Esistono topi che giocano coi gatti? Sì. Certamente. È solo una questione di dimensione fisica, di misure.

Dunque, la paura si relaziona al proprio involucro. Non sempre, ok, tuttavia sembra una buona regola per procedere. Se io temo ciò che è più grande di me e il tutto è invertito, significa che la fonte delle mie paure è instillata nel piccolo o nell’infinitamente piccolo:

temiamo ciò che vediamo e ciò che ci sommerge con la propria dimensione fisica.

Cioè, temiamo ciò che ‘non vediamo’ e che ha influenza ugualmente su di noi:
  • è questa l’immagine cancellata nei nostri file
  • l’immagine che condiziona da moltissimo Tempo la nostra direzione.
È avvenuto qualcosa a livello biologico, sottile, eterico, in un'altra dimensione… ed eccomi ancora al Creatore.

Popper afferma che le teorie scientifiche sono proposizioni universali, espresse indicativamente per orientarsi provvisoriamente nella realtà. La verosimiglianza delle asserzioni scientifiche può essere controllata solo indirettamente a partire dalle loro conseguenze. Il valore della scienza è quindi più di carattere pratico che conoscitivo e trae origine dall'attitudine dell'uomo a risolvere i problemi in cui si imbatte, intendendo per problema la comparsa di una contraddizione tra quanto previsto da una teoria e i fatti osservati
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Secondo Hegel, ‘la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta…

La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo’.

Con ciò il pensatore tedesco intende significare che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive

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Compito della filosofia è, in generale, aiutare l’uomo a comprendere il mondo in cui si trova a vivere dandogli, se possibile, alcune indicazioni sul modo per vivere meglio. Da questa constatazione elementare ha origine il tentativo di spiegare tutta la realtà, dal perché dell’esistenza al perché di questo tipo di esistenza; in ogni caso, però, l’interrogazione ha origine sempre da un uomo – o meglio una donna – di fronte al mondo. La comprensione di tutto - anche delle cose difficili – passa perciò inevitabilmente attraverso il corpo, perché solo attraverso questo l’uomo sente il contatto del mondo.

Per il solo fatto che abbiamo un corpo, il mondo è ordinato per questo corpo; esso è disposto in rapporto alle reazione del corpo.

Simone Weil
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Le pratiche dell’ordine sincronico sono assolutamente necessarie al fine di portarci alla comprensione dell’esistenza di un livello di realtà quadri-dimensionale, in cui la disciplina spirituale consiste nel capire la relazione dell’insieme quotidiano di variabili mobili.

Le variabili mobili sono comprese nello standard dei 28 giorni delle 13 Lune del sincronario. Questo ci offre un modulo di lavoro in cui possiamo stabilire discipline delle variabili mobili – eptadi, kin, cubi, codoni, ecc. – comprese in questo sistema.

Vediamo così che il numero 28 (4 x 7) è una misura della sincronicità e lo usiamo er vedere quanta sincronicità possiamo misurare con esso…

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Evidenziamo:
  • le teorie scientifiche sono proposizioni universali, espresse indicativamente per orientarsi provvisoriamente nella realtà
  • la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive
  • la comprensione di tutto - anche delle cose difficili – passa perciò inevitabilmente attraverso il corpo
  • la disciplina spirituale consiste nel capire la relazione dell’insieme quotidiano di variabili mobili.
Si deduce che:
  • la scienza fornisce indicazioni di orientamento provvisorie
  • la filosofia arriva dopo che una condizione storica è avvenuta
  • lo status quo è verificabile attraverso il corpo
  • lo Spirito è alimentato dal tentativo di ricerca e comprensione della mobilità del Tutto.
Ossia:
  • la scienza dispone
  • la filosofia verifica
  • il corpo esperimenta
  • lo spirito tende.
Mi muovo tra il Mito e la realtà 3d; sono ovunque, sono l’idea stessa che sgorga da ogni singola palpitazione. La musica muove le mie ali, la risata di un bimbo ne dispone la memoria… mi aggancio alla Vita quando la Vita nasce da un alito di nulla talmente ricolmo di speranza da rasentare l’infinito pieno:

mi avvito a spirale risalendo il cielo azzurro, mi fermo, osservo e… scendo in picchiata rasentando manti d’acque e di terre e di erba e boschi e deserto. Non fa differenza

Mi diverte sempre e comunque:

sono l’Anima in attenta osservazione del riflesso.

La storia predilige le leggende agli uomini
predilige la nobiltà alla brutalità
discorsi elevati ad imprese modeste.
La storia ricorda la battaglia e dimentica il sangue versato.
In qualunque modo la storia mi vorrà ricordare
sempre se lo farà
sarà solo per una parte della verità
La leggenda del cacciatore di vampiri

Come è possibile implementare una nuova prospettiva?

- Sono codici telepatici e, praticandoli, attiviamo il luogo della noosfera in cui essi esistono – di modo che altri potranno accedere ad essi più facilmente… Tutti i linguaggi sono caricati nel Banco Psi e vengono ricevuti interamente da diversi esseri in diverse località geografiche.

Stamattina, mentre praticavo i codici sincronici e quelli del 441, ho pensato: 'Non riesco ad immaginare di non farli'. È perché essi danno una struttura e un significato alla mia percezione delle cose, e so anche che, sintonizzando la propria percezione al Banco Psi, alla noosfera e alla mente collettiva nel suo complesso – allora la sensazione che ho è che, se smettessi di farli, ci sarebbe qualcosa nel futuro che non accadrà più ...

Una frequenza armonica è sintropica, il che significa che ti apre all’esterno, non ti chiude all’interno.

- Allora tutti coloro che fanno questa pratica stanno sostenendo questo processo di evoluzione, e ogni qualvolta facciamo la pratica, depositiamo qualcosa nella noosfera?

- Sì. Queste informazioni saranno ricevute da coloro che sono ricettivi. Queste persone possono vedere un 7, un 52 o un 28 e, sapendo qual è il loro significato, ricevere percezioni cosmiche. I numeri rivelano anche il funzionamento della natura. C’è una serie di numeri che crea una particolare struttura armonica o cosmologia da cui deriva tutta la conoscenza di cui hai bisogno.

Josè Arguelles - 13 Lune 
 
Non importa capire tutto. Non importa essere ‘scientifici’. È meglio fare filosofia di quello che è avvenuto e poi astrarsi, ossia… lasciarsi fluire, aprirsi al nuovo, a ciò che si attua al di là della mente attuale, al 'corpo' che ostruisce e che proietta la sua ombra sulla mente.

Prima che iniziate a leggere i capitoli che seguono, voglio che sappiate che non ho alcun dubbio sul fatto che in Borsa, così come nella vita, si vince soprattutto con comportamenti ed atteggiamenti, piuttosto che con tecniche.

Nell’ormai famosissimo libro ‘The book of five rings’ il samurai Myamoto Musashi sosteneva che bisogna imparare il ‘mestiere’ per poi dimenticarlo.

Il pianista dovrà certamente imparare a leggere le note, ad eseguire le scale e ad eseguire gli spartiti. Sarà però un vero artista solo quando suonando si dimenticherà di tutto e sarà trasportato dalla musica
L’arte di vincere in Borsa- Giuseppe Migliorino

Molti film ci inducono a fare questo (tra l’altro).

A SPS occorre un antefatto. Lo scriverò al più presto, dedicandogli una pagina ad hoc.

Sarà un episodio che conferirà spessore magico al resoconto quotidiano descritto.

Un simbolo, un ritrovato alchemico, una pozione, un elisir… per chiunque intenda trascorre del Tempo tra il Mito e le 3d, lasciandosi andare ed iniziando ad assaporare dell’altro, che spira sottilmente dappertutto ma che va opportunamente ‘re-spirato’… con sensibile trasposizione.

Dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 18 aprile 2011

Il viaggio 'egoico' del Veliero...



Dal mio punto di vista, il mio cammino procede inesorabile sul sentiero del ‘Conosci te stesso’. 

Seguo con fiducia ciò che il ‘moto’ mi porta ad 'osservare'. Apro un libro e la porzione della pagina sulla quale si posa lo sguardo è un messaggio codificato nel sincrodestino, ossia in quel flusso che spira per me, attratto dal mio Mondo interiore/esteriore. 

Il punto prospettico energetico definito in linguaggio interfacciato coi sensi umani è, appunto, il ‘mio’.

Questo scenario è inserito in quello degli ‘altri’, costituito da tanti scenari come il mio, da tanti scenari dello stesso ‘tipo’: 'mio' o egoico. Il termine ‘Ego’ conduce lontani dal ‘dove ci si trova’, dal punto di cui ci ‘narrano’ le emozioni dell’adesso eterno. Come un apparato satellitare, le emozioni ci indicano il punto ‘geografico’, le coordinate sensoriali del ‘dove siamo adesso’. Null’altro. Tutto scorre e ciò che era ‘attuale’ una frazione di secondo fa, non ci rispecchia più ‘adesso’. 

Eppure i nostri sensi di colpa rimangono attaccati a noi, in qualche modo, attraverso il corpo mentale, che non si dissolve neppure dopo la morte fisica. Ecco che, se facciamo sufficientemente spazio dentro ed attorno a noi, emerge la visione schematica di un ‘qualcosa’ di vivo e intelligente che è inerente una energia molto più vasta ed estesa della semplice fisicità umana. Si percepisce qualcosa che ‘va oltre’

La ricerca è, appunto, quel percorso che conduce al ‘fulcro’ di se stessi mediante l’osservazione dei riflessi di sé nel percepito e nel non percepito. È un viaggio di scoperte meraviglioso, una missione, una presa diretta di responsabilità nei confronti dell’Uno, del ‘Tutto’ e di ‘Se Stessi’. A tanta grazia ed abbondanza non si può non rispondere, ciascuno alla propria maniera, ognuno secondo il proprio sentire. Da questo punto prospettico dove si colloca l’Ego? Ha ancora senso parlare di Ego? Cosa è l’Ego? Esiste? Chi si può permettere di giudicare il punto prospettico altrui? Nessuno. Tutti. Le eccezioni…

Nei piani dell’energia vitale tutto ha senso. La separazione tridimensionale non costituisce eccezione, tuttavia all’interno del reame Antisistemico si sono configurate le svolte energetiche per costituire delle eccezioni seppur temporanee e ‘autorizzate’ appositamente per mostrare resistenza. Le eccezioni riguardano Esseri che hanno scelto dei piani di cammino particolari: un po’ più complessi. Sono delle Entità coraggiose, alfine. Ed è difficile riconoscere a loro un certo ruolo positivo nella sinfonia evolutiva del tutto. Eppure è così. 

I Voladores non costituscono eccezione da questo punto di vista superiore

Ora, dal punto di vista della dimensione umana 'consueto', relativo a questo paradigma, non sembra nemmeno che queste forme di Vita esistano, ma anche se avessimo percezione di esse, non riusciremmo affatto a ‘comprenderle’, alla stessa maniera non comprendiamo il senso di una devastazione naturale o della morte prematura di un infante

Ci sfugge semplicemente il senso di ogni accadimento. Nulla è casuale ma ‘solo’ codificato. Superare la ‘gabbia’ del dolore per la scomparsa di un familiare è cosa assai ardua solo perché percepiamo la limitatezza e la scarsità dovute alla separazione. Coloro che vivono la possibilità di effettuare dei viaggi fuori dal corpo, lo sanno benissimo che siamo molto di più rispetto alla definizione in carne ed ossa di un corpo denso. Alcuni di loro hanno scritto libri, raccontato le loro esperienze in seminari e convegni ed in ogni modo. Ma non basta, vero? Non basta. Perché? 

Perché l’Ego ha due facce ben distinte:
  1. la prima è quella che separa e che rende ‘avidi’ fuori e dentro
  2. la seconda è quella che unisce dando una parvenza di separazione, quella del Conosci te stesso.
Ecco perché un ricercatore spirituale è ‘solo’ nel cammino di ‘tutti’, come un Veliero che solca i mari. In realtà, usiamo termini troppo poveri per ‘colorare’ verità troppo elevate. Il rischio di usare un linguaggio convenzionale è sempre quello di essere travisati, proprio perché ognuno ‘vede’ dalla propria 'rotta'.

Ognuno è se stesso perlomeno in questo. 

Questa biodiversità è una ricchezza indefinibile che ci renderà, alla fin fine, incontenibili. Non esiste nessun potere oscuro che può imprigionare una moltitudine biodiversificata come la nostra. Ci potrà andare vicino, ma l’umanità è troppo varia. Il frattale è la flessuosa ed intelligente lotta del Mondo batterico con la medicina allopatica moderna: le mutazioni sono sempre più veloci, feroci, adattive, unificanti intere comunità invisibili. Insieme siamo Uno

Quando la Vita ci invita a scoprire la ‘password’ interiore che ci consente di penetrare nell’universo akashico, ci rendiamo conto di quale aspetto concreto si nasconda dietro a un’apparente virtualità. Si tratta effettivamente di un elemento che possiamo studiare, non diversamente dall’acqua o dall’aria, ad esempio. Voglio dire che può essere scomposto, che possiamo percepire in esso degli strati, degli elementi che lo costituiscono e che ne fanno un vero e proprio ‘tessuto’ intelligente e supervivo, in azione dietro le quinte della materia densa… Lo spazio nel quale mi sposto mi dà l’impressione di volare in uno di quegli universi infinitamente picoli che ci rivelano i microscopi elettronici. Tutto intorno a me, percepisco un intersecarsi di fili iridati, un po’ come una ragnatela tessuta in  modo apparentemente anarchico. In realtà, se la mia coscienza vi si sofferma, mi accorgo che disegnano motivi geometrici molto complessi, e non piatti, bensì tridimensionali.
Gli annali dell’Akasha – Daniel Meurois-Givaudan

Non sappiamo nulla e sappiamo molto allo stesso tempo. Perché? Perché abbiamo capito moltissime cose dei regni ‘inferiori’ che frattalmente identificano gli stessi meccanismi all’opera nei regni superiori. Non mi stancherò mai di scriverlo perché questo fenomeno identifica la natura frattale ed olografica dell’Universo in ogni sua parte manifesta ed immanifesta.
È la condizione di ubiquità descritta nelle Sacre Scritture. È tutto qua. 

Osservare il ‘piccolo’ o se stessi per identificare il ‘grande’ o la propria Essenza. Perché tante frasi allegoriche, esoteriche, magiche, etc. incitano al fatto che ‘in noi è presente il tutto?’. Il Conosci te stesso è la chiave più ‘comoda’ per accedere al ‘tutto’. Il comprendere se stessi è il percorso adattivo all’accensione del nostro veicolo della Mer-Ka-Ba, fattore propedeutico all’Ascensione verso i reami superiori da cui proveniamo: verso 'casa'. 

Il nostro viaggio è, appunto, solo un viaggio e non una carcerazione: è fatto di andata e ritorno. Con uno scopo ben preciso: fare esperienza e ricondurci al Creatore diversi, più luminosi, dal come si era partiti. Il portare luce al Creatore sembra una blasfemia, vero? Ognuno è libero di pensarlo. Io so in cuor mio che non esiste nemmeno il concetto del peccato in ambito evoluzionistico spirituale. Per cui… passo e vado oltre. Osserviamo la storia deviata delle cronache Antisistemiche e comprenderemo le dinamiche stratificate a 'cipolla' in corso sulla Terra 3d:
  • il ‘dividi et impera’
  • l'insieme siamo Uno.
Chi percepisce l’una e chi l’altra? Dipende dalla propria vibrazione energetica, dalla 'sintonia'. 

La distanza è illusoria nel senso fisico del termine.

Non è la distanza a tenermi separato dal muro fisico, ma la mia frequenza energetica vibrazionale. L’universo è un flusso continuo di frequenze di energia emanate da una forma non fisica. L’universo fisico che vediamo è lo stato molecolare dell’intero universo multidimensionale. Tutte le dimensioni di energia all’interno dello stesso tempo-spazio dell’universo visibile… L’espansione dell’energia inizia nelle dimensioni interiori e avanza  in maniera progressiva verso l’esterno, in direzione dell’universo fisico, creando il movimento esteriore delle galassie osservato nell’universo. Le membrane interiori forniscono la substruttura e il supporto necessari alle dimensioni energetiche sempre più dense, contorno di energia stabile ma flessibile all’intero universo multidimensionale.
Avventure fuori dal corpo – William Buhlman.

Il ‘tutto’ sembra molto simile ad una cellula umana: il piccolo che dentro si sé il grande e viceversa.

Siamo stati indotti al credere alla finitezza fisica, al crearci dei limiti, al sentirci mediamente ‘piccoli’ mentre una minoranza umana prendeva il controllo fisico della terza dimensione agendo da tramite robotizzato per entità ‘parassite’ conducenti il ‘valzer’ da una dimensione superiore. Entità parassite dell’umanità che svolgono al meglio il compito a loro assegnato dal Piano Divino, svincolate nel cerchio del libero arbitrio. In quello spazio possono perversare a proprio piacimento perché è tutto previsto all’origine, come dare un’arma finta nelle mani di un pazzo pericoloso: in una parola sono entità circoscritte o delle eccezioni

La differenza sta tutta nella creazione di un reame, di uno scenario emerso a causa loro usando le ‘matite magiche’ umane: un substrato Antisistemico attivo. Per intenderci, questo reame è molto simile al vedere una ‘colonia di sporcizia’ tra le fughe, una volta bianche, delle piastrelle di un pavimento. 

C’è stata l’emersione di un regno, di un feudo, di un Mondo regolato apparentemente dalla legge oscura dell’Antisistema. Ciò costituisce solo ed esclusivamente una ‘trappola’ tesa con una arguzia ed una lungimiranza infinitamente sagge. La trappola è costituita da un humus particolare, la nostra parvente caduta, capace di evidenziare un accumulo di ‘oscurità’ manifesta. È come mettere del formaggio in una trappola per topi. L’oscurità viene attirata in questo modo e poi viene trasmutata, aiutata a tornare luce, educata, riassegnata. In questa missione, lo Human Bit costituisce il perno focale attorno al quale ruota la Regia del Creatore. Noi siamo i suoi ‘occhi’. 

Nella ‘caduta’ abbiamo sacrificato momentaneamente una gran parte di noi stessi. Abbiamo accettato di essere qua e di smarrirci, di costituire corpi densi ospitali per questi ‘parassiti’. Il Creatore ha intenso di conoscere meglio ciò che si annidava in lui, nella propria totalità. Non credo che la totalità sia costituita da un tutto immutabile. Credo che quel tutto sia ‘migliorabile’ in termini di qualità. Questa è evoluzione al suo massimo livello, o chissà, forse nemmeno quello… Forse il Creatore stesso è uno dei tanti Creatori, ma dal nostro punto prospettico è meglio ‘fermarci’ a quel livello. Che dite? Le scatole cinesi sono infinite? Sin dove giunge la creazione? 


Probabilmente descrive un moto a nastro di Möbius: andando sempre avanti si procede nel cammino ed, infine, si giunge ancora al punto di partenza. Ovvio che il risultato di questa ‘camminata’ vedrà il soggetto giungere molto diverso dal come era partito: l’esperienza sequenziale del viaggio, nello spazio-tempo, lo ha certamente modificato. Ecco che, allora, se quell’individuo era costituito da una certa forma vibrazionale ed ha camminato secondo un sentire illuminato, si sarà certamente modificato nel suo tono frequenziale, per cui tornando al punto di partenza sarà sicuramente diverso pur apparendo ancora identico tridimensionalmente.  

Questo meccanismo spiega i cicli delle reincarnazioni, i cicli narrati nelle ‘Cronache dell’Akasha’ da Steiner, i cicli evolutivi del Creatore stesso. Ciò non costituisce azzardo ma esclusivamente osservazione di natura frattale

I cicli minori sono, ad esempio, il risveglio e l'addormentarsi quotidiani: questo percorso è ciclico ma nella maniera energetica descritta da Möbius. Ogni giorno siamo diversi da quello precedente. Come ricorda anche Gurdjieff, più si scende nei piani dimensionali e più aumenta  il numero delle leggi che governano quello ‘spazio’. Da ciò si comprende come il ciclo di Möbius sia meno ‘visibile’ dal punto prospettico in cui pensiamo di essere agganciati univocamente. 

Ricordava Einstein che per comprende meglio un ‘problema’ dobbiamo alzare la prospettiva, come vedendolo da un piano diverso dal piano che ha generato quel problema. Effettuare una astrazione non è semplice perché ci hanno insegnato che ‘questo’ è l’unico piano disponibile, quello vero ed assoluto, figuriamoci se possiamo ottenere qualcosa di ‘utile’ pensando in maniera astratta e, dunque, immaginando qualcosa da un punto di vista quasi ‘assurdo’. Eppure esiste ed è stata sviluppata, ad esempio, la dimostrazione per assurdo:

‘La reductio ad absurdum, tanto amata da Euclide, è una delle più belle armi di un matematico. È un gambetto molto più raffinato di qualsiasi gambetto degli scacchi: un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita’.  
G. H. Hardy, Apologia di un matematico.

La dimostrazione per assurdo (per cui si usa anche la locuzione latina reductio ad absurdum), nota anche come ‘ragionamento per assurdo’, è un tipo di argomentazione logica in cui si assume temporaneamente un'ipotesi, si giunge ad una conclusione assurda, e quindi si dimostra che l'assunto originale deve essere errato. Questo metodo logico fa uso del principio del terzo escluso (tertium non datur) il quale dichiara che un enunciato che non può essere falso, deve essere assunto come vero non essendovi una terza possibilità (tertium non datur)… 

Utilizzata anche in matematica, prende il nome di dimostrazione per assurdo, che si consegue provando le conseguenze false che derivano da ipotesi o premesse erronee.
Da Wikipedia 
 
Non intendo fare esempi perché troppo complessi in questa sede. Trovo questa descrizione della dimostrazione per assurdo molto limitata, in quanto non tiene in considerazione tutto ciò che è inerente alla struttura sottile delle ‘cose’. Struttura che non è riconosciuta perché la si ignora. Dimostrare che ‘l’assunto iniziale deve essere errato’ facendo perno su basi d’ignoranza simili a quell impartite dall’Antisistema è quantomeno ‘assurdo’.

L’Ego non esiste, ma quella persona pensa solo a se stessa, per cui l’Ego esiste. Nossignori. Non funziona così. È tutto molto più delicato e sottile. Lievi sfumature cambiano l’apparenza… L’ipnosi globale ha radici profonde ormai. Il ‘teatro’ è vero. La ‘trappola’ autentica. Cerchiamo di non rimanere intrappolati anche noi insieme ai ‘parassiti’

Attenzione a non vivere di autosuggestioni:
È necessario definire con esattezza due parole che vengono usate di frequente, senza che esse siano sempre ben comprese: suggestione ed autosuggestione.
Che cosa è dunque la suggestione? La si può definire ‘l’atto di imporre un’idea al cervello d’una persona’. Una tale azione esiste nella realtà? Per essere esatti, no! La suggestione non esiste di fatto per se stessa: non esiste e non può esistere se non alla condizione, sine qua non, di trasformarsi in autosuggestione

L’autosuggestione può essere definita come ‘l’atto di piantare un’idea in se stessi per mezzo di se stessi’

Voi potete suggerire ad uno una cosa: se il suo incosciente non accetta la suggestione, se non la digerisce, per così dire, per trasformarla in autosuggestione, essa non produce nessun effetto.
Il dominio di se stessi. Emile Couè.

Io leggo in questa bellissima espressione di Couè questa analogia:

consapevolezza = autosuggestione.
 
Aumentiamo la nostra consapevolezza mediante l’intenzione. L’intenzione sceglie lo scenario e permette di non cadere nella trappola della suggestione impartita dall’Antisistema, ossia dalla vibrazione di base relativa a qusto piano dimensionale. Una sorta di ragnatela che ammalia, accoglie e trattiene.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
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