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mercoledì 10 settembre 2025

Incrocio e terzo non dato.


“Il Contratto Sociale”… è un'opera di Jean-Jacques Rousseau del 1762 che delinea un modello di Stato democratico in cui la sovranità appartiene al popolo. Rousseau sostiene che, attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale” per il bene comune, che garantisce uguaglianza e giustizia per tutti. Questo concetto ha influenzato la moderna democrazia e la Rivoluzione francese…

“A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina…”.
Giulio Andreotti

A “pensar male non si fa peccato” (qua, così). SPS docet.

Hai mai pensato che, in qualunque ambito – dal più piccolo/semplice al più grande/complesso – in ogni “caso”, a prescindere dalla tua o “tua” preparazione, immaginando, pensando, calcolando, ragionando, sentendo, deducendo, etc. etc. etc., comunque sia (è), per forza di cose agganci anche la Verità? 

Se (se) ti applichi, nel ventaglio di “soluzioni elaborate” c’è anche il Vero. Ergo, “toccando” la Verità, dovresti “sentire” qualcosa di… palpabile = sostanziale, nel senso che te ne puoi “Fare…” qualcosa. 

Dunque, parti da un “problema” facile, che ha solo due possibilità. 


Ad esempio, stai osservando un incrocio a T stradale e, la prossima macchina che lo varcherà 1) girerà a dx, oppure 2) girerà a sx? Immaginando, “vedrai la macchina girare a dx o a sx”: entrambe le “soluzioni” ti garantiscono di agganciare la Verità, che è l’unica “cosa” che (ti) succederà davanti agli occhi. Ok

In un simile ambito, lo sai persino, che la Verità è in uno dei 2 scenari. Questo ti permette di “comprendere e sentire” cosa significa e comporta, “sapere la Verità”. Quando “azzecchi un pronostico, vincendo del denaro”, hai in un certo senso “anticipato la Verità”. L’hai come “letta”. 

Oppure, l’hai “decisa”? Uhm


Al solito, non ti permetti mai di auto riconoscerti un simile “potere”: 

il potere di decide-Re. Per chi? 

Per “te”, per Te, per “tutti”, per Tutti? 

Non ti arrischi mai di percorrere un simile “campo”, poiché troppo vasto ed irto di… “trappole, problemi, sorprese, etc.”. Infatti, è il non lineare che pre-vale quando ti “allontani dall’albero (AntiSistemico), in termini sostanziali, pur essendoci ancora dentro”. Questo significa chequalcosa scatta, non appena rischi di varcare una soglia del tutto virtuale, digitale, convenzionale, essenziale, etc.”. 

Modello Isola delle rose.

Ecco come ti rendi conto di essere “dentro” a qualcosa, che corrisponde di certo a… qualcuno, che ovviamente x “te” non esiste, anche se c’è. Quindi, la scena precedente (quella dove osservi l’incrocio, in attesa che la prima macchina lo percorra girando a dx oppure a sx), “espandendo il campo”… occorre forzatamente “immaginare non linearmente”, persino.

:
immaginare, e non solo pensare o calcolare, non è sufficiente (qua, così).

Persino a livello di “fantasia” è im-possibile (potenziale) espandere il campo a livello sostanziale, da/in cui proviene il “sentire”: 

ciò che la “scienza” evita come la peste di “ri-conoscere”, in quanto che… questo atteggiamento rischia di “aprire il vaso di pandora” in maniera non è-voluta (da l’oro). 

Ancora:

questo significa che 
anche l’immaginazione è prigioniera di un modello AntiSistemico che

ti ha ma “niente”.

Non solo:

questo comporta che
anche l’immaginazione può essere espansa

sino ad un livello cardine, portante, etc.

Qualcosa che a qualcuno “non va bene”, poiché non “serve alla relativa (assoluta) causa” o, meglio, ragione fondamentale (qua, così). 

A quell’incrocio, di conseguenza, va non solo immaginato che possono ac-cadere anche “soluzioni im-previste” di tipo non lineare. 

Quel che si dice, quando capita(no), il “caso”. 

Ad esempio, la prima macchina che sopraggiunge, si blocca proprio poco prima di s-voltare, per via di un guasto al motore, oppure perché fa un “incidente” con un’altra proveniente dalla parte opposta. No? Quando una “soluzione” sembra avere logicamente “solo due direzioni”, ecco che ti stai perdendo il “terzo stato”: 

quello definito “quantico”, sempre dalla medesima “scienza religiosa” (qua, così). 

Ciò che (ti) sembra, appunto, un “caso”: quella “coincidenza particolare” che non sembra affatto possibile, seppure è sempre potenziale. 

Nel Calcio, quando in una stessa “azione”, una squadra colpisce la traversa due o più volte, … è un caso? Immagina che la palla è stata colpita “male”, poiché il giocatore voleva “segnare”. Quindi, la traversa è l’esito certificato dell’errore di chi ha calciato la palla. Non è sfortuna o un caso, che sia stato colpito il “legno”. Quando calci un piccolo ciottolo, per strada, volendo colpire “il palo della luce”:

lo colpisci
non lo colpisci.

Ok? Ci sono solo due “possibilità” o eventi. Però, queste due vie ti riportano ancora all’incrocio stradale, “scommettendo che la prima macchina che giungerà girerà le ruote a sx, oppure a dx”. Qualcosa che sai avere + di due possibilità, però

La “partita di calcio” può essere annullata, se sugli spalti scoppia un putiferio. Ergo, la “tua” squadra ha vinto in campo, ma il “campo” ha decretato un altro scenario, che annulla quello precedente, che era “vero”, or dunque. Mentre, la Verità è che la partita è stata annullata, annullando ogni sforzo precedente. Gasp

Avevi scommesso sulla squadra che ha vinto, ma non è valida la tua giocata, perché l’azienda ha anticipato nella policy che “in caso di annullamento della partita, le giocate vincenti non saranno ritenute valide”. Bah!

“La solita sfiga”. Vero?

Questo succede quando è già successo un precedente, però. Ecco il “lato (oscuro)” sostanziale. Il “passato”, quando non è mai “passato di moda”, è ancora in auge: in che modo? A livello quintessenziale: 

quello che + “conta”. 


Quello che, una volta impresso nella realtà non solo di s-fondo, ne decide la “sorte”, nel senso che “guida ogni s-oggetto o f-attore a…”, come fosse un raggio traente, del tutto s-collegato da ciò che “sai”, non visto che “serve” (qua, così). 

Quando fai trading ed hai “scoperto tutto”, ma… hai ancora difficoltà perché sei arrivato al punto in cui “la prossima svolta del prezzo la sa solamente chi lo decide”. Ci sei

Ad un certo “punto”, sei in prossimità della “sorgente dati”:

la d l’oro mente, applicata al tutto (qua, così).


Quello che, di conseguenza, ti con-vince che “il terzo non è dato”, s’eppure è proprio “il terzo che gode”. Ok? Quello che ti “sforma, sforna” a livello AntiSistemico = il “lato oscuro della forza”. Ciò che funziona, come funziona potenzialmente qualsiasi scenario, ma… in qualche modo (per una ragione fondamentale rivelata) nell’AntiSistema è solo la versione AntiSistemica che ha sempre la meglio.

El non lineare ti ha ma “niente”, perché… “non te lo aspetti mai”. 

Questo comporta che (ti) è già successo. Questo comporta che il “passato” è paragonabile al “nascondersi tra le fini dei mondi…”, by Loki. Quando piazzi la cabina di Re-gia nel “mai passato di moda” che, come sostanza radioattiva, continua a funzionare nonostante non abbia alcuna consistenza “per come te l'aspetti di misurare un po’ tutto quanto” (qua, così). 

Eppure, se sei qua ad immaginare un “fantasma”, Trovi


Cosa significa non è “cosa vuol dire?”. Ci sei?

Se lo immagini, di conseguenza… significa. Eccoti all’incrocio, dove attendi la prossima macchina, al fine di… = “cosa vuol dire?”. Mentre, eccoti all’incrocio, dove decidi cosa succederà alla prossima macchina che lo varcherà = ? Eh

Cambia tutto.


Non c®edi. Se non ti “alleni”, cosa continui a pensare che è una “scemenza”. Se non l’immagini nemmeno, vedi un po’ come sei auto ridotto (qua, così). Ergo, è proprio la condizione (qua, così) che deve immediatamente risaltare e quindi risultare e/o viceversa. Lo s-fondo non è solamente un “dettaglio”, bensì è proprio quel qualcosa che ti auto con-tiene in quanto che “ti sembra tutto quello che esiste”. 

Ossia, “Fai…” sempre tutto da “te” (qua, così). 

Anche quando è una coercizione, ovviamente, sostanziale. Questo è il top di gamma della (l’oro) strategia, che raggiunge l’acme quando sei in qualcosa di totalmente “digitale” = perfettamente in “gabbia”, esclusivamente “sotto controllo”, quando qualsiasi cosa che metti in gioco “non (ti) basta mai, per…”. 

Un esempio sostanziale, valido per chiunque (qua, così), è la “tua” vita AntiSistemica. Ove:

chi infastidisce troppo il potere
seppure ufficialmente incaricato di…
viene eliminato
salvo, poi
intitolargli una via, un parco cittadino, la biblioteca pubblica, una scuola, etc.
per “ringraziarlo” agli occhi della “opinione pubblica (laggente)”.

Attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale”...

Quel “ufficiale” proviene da tale “recipiente comune (unico)”? Non è detto. Ecco il sostanziale. Così come “non è tutto oro quello che riluce”, di conseguenza “quello che riluce non sono sempre l’oro” = l’oro (il Re) delegano. 

A chi?

A visitatori e/o utenti. Secondariamente, a “te” (qua, così) ma in termini sempre gerarchici = chi più ha, più conta. Ma non solo: laggente non solo Smith è un continuo assieme di re-agenti sempre utili al fine di… Dunque, ci sono gli “specialisti” ma anche i “casi manciuriani”. Chi “muta di personalità”, come una talpa perfettamente infiltrata; talmente perfettamente che non lo sa (ricorda) nemmeno la “talpa” stessa. 

Ovvio: questo designa un ambito di de-generati, alias, di servomeccanismi “ombra”, che non permettono a chi, per qualche motivo tipo “anomalia (non caso)”, ha ancora la capacità di “destarsi”, decidendo di/che…, in luogo di scegliere sempre fra… 

Nevvero? 

Un ambito di “sacrificio”, senza ombra di dubbio: l’autentica “alimentazione” di tale luogo comune (qua, così). Le persone “auto ri-producono” qualcosa, quando entrano in un particolare “stato”. Non solo: gli individui garantiscono quel “ritorno sugli investimenti” che ad ogni livello funge da “scopo rivelato” = qualcosa che indica, fra le righe, lo scopo AntiSistemico.

Il “tuo” l’oro-scopo.


Giacomo Longo, da privato cittadino non del mestiere, denunciò quello che successe ai messinesi, nel post “terremoto”: le solite ruberie organizzate

Oggi, quello che de-scrisse è diventato un “libro”:

in vendita su Amazon e non solo.

Cioè, Longo è definito uno “scrittore”. Ok?

Dopo il “trauma”, definirono questo:

in definitiva ripugna l’idea di un castigo divino, prevale piuttosto l'idea di una cieca e malvagia manifestazione di forze primordiali. E la loro identificazione rinvia alla mitologia

Oibò: quando servì, allora persino il “castigo divino” passò in secondo piano. Del resto, era il “pensiero scientifico” che doveva farsi largo anche tra laggente

Ancora una volta, qualcuno stava “facendo gli italiani”.

Il “rinvio alla mitologia” è lo sviarti in qualcosa di “nuovamente oscuro”. Però, il pensiero e gli animi si rivolsero alla Terra, in quanto “manifestazione di forze primordiali…” = qualcosa di “scientifico”, che va sempre bene quando una “nuova religione” è destinata a prendere il sopravvento, proprio come recita il “motivetto”:

paganesimo
cristianesimo
cattolicesimo
globalismo…

“La mafia non è una forma di potere in qualche modo alternativo allo stato, ma è l'essenza su cui si basa il potere dello stato stesso…”.
Carlo Palermo

“Chiamiamo totalmente costituita una formazione in cui ogni evento prodotto in una parte è determinato, o almeno parzialmente determinato, dal tutto… Il singolo essere umano sta qui in rapporti che lo sorpassano e in un certo senso non gli consentono di essere autonomo, che esistono indipendentemente dal suo volere e senza che egli lo sappia e lo determinano o almeno influiscono su di lui…”.
Piccolo trattato sociale – Alfred Vierkandt

L'osservanza del “codice”, il rispetto, la devozione, l'onore e la famiglia sono gli elementi cardine del pensiero mafioso…
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice = midrash…

Codice, come:

l'intera classe dirigente della società europea tra il Seicento e il Settecento fu direttamente formata dagli insegnamenti della Compagnia di Gesù, che aveva propagato nuovi concetti e nuove idee. A tale istituzione si deve per esempio il concetto base sulle cui fondamenta è stato eretto il moderno stato di diritto: il principio della separazione tra Stato e Chiesa, senza il quale non si sarebbe mai approdati alle organizzazioni politiche attuali
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice o “regola:

i gesuiti hanno mutuato il loro metodo educativo dall'insegnamento di San Benedetto la cui regola prescriveva un ritmo quotidiano preordinato di preghiera, lavoro e studio, che occupasse tutta la giornata, con variazioni che dipendevano dall'anno liturgico e dalle stagioni…
La Regola di San Benedetto, consistente in un prologo e settantatré capitoli, a sua volta derivava dalla Regula magisteri, una serie di precetti di vita monastica ripresi da un ignoto mistico che aveva trovato la sua ispirazione nella scuola ascetica dell'antico Egitto
Si può dire che la regola e il modello architettonico abbaziale siano un tutt'uno. Per Vitruvio l'architettura poggia su principi universali e le sue discipline, basate sul numero e sulla proporzione, ritraggono il funzionamento dell'universo. L'eredità spirituale e la metodica benedettina furono raccolte prima dagli ordini monastici medievali e poi dall'Ordine dei Gesuiti
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Uhm; la morte dell’ex “cuoco di Putin” (fondatore della Wagner) = troppo potente per continuare sulla medesima “via”. 

Ergo, la “soppressione” dell’Ordine dei Templari, dei Catari e dei Gesuiti. Chi decide. 

Il perché i Gesuiti sono ancora (qua, così), fornendo continuamente il parallelismo “ombra” o Papa Nero

Qualcosa ti ha. Dove

Nell’AntiSistema che manco immagini, attendendo sempre il-un “salv-a(t)tore”. Come forse puoi “vedere”

sei sempre nel prevedibile “incrocio”, mentre attendi il “cosa farà” il prossimo veicolo, “scommettendoci sopra come se fosse l’ultima cosa che farai”, dipendendo(ne) di conseguenza.

Stai, alfine, delegando la vita ad un e-vento. 

Ergo, la vita è “tua” se… ti adoperi in tal senso (unico). Ciao!



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4029
prospettivavita@gmail.com


giovedì 4 settembre 2025

Re-censore.


Recensore = revisore, controllore, conduttore, pilota
Pilota-Re = governare, reggere
Re = chi sor-regge un regno, il proprio, “Facendolo…” passare per… “tuo”.

Come puoi non solo vedere, c’è una memoria in ogni s-oggetto, anche (qua, così). Il “dato” ti è dato, in maniera tale da/di… Tuttavia, non c’è nessun obbligo. In questo, vige la massima libertà, ossia: 

“fartene tutto quello che vuoi”. 

Peccato che è un po’ come porre il “modulo (valore assoluto)”:

una funzione che associa ad un numero negativo il numero stesso con segno positivo, a zero associa zero e lascia invariati i numeri positivi. Il valore assoluto di un numero è quindi sempre positivo o eventualmente nullo…
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Per qualcuno, che “non è in grado di intendere e volere (in termini sostanziali)”, ossia, che non si accorge definitivamente di…, è sempre come vivere al buio (nei confronti della Verità), motivo per cui la massima libertà im-possibile (potenziale) risulta essere “troppo”, nel senso che – senza l’auto caratteristica dell’accorgersi – il “dato” viene continuamente lasciato alla mercé di “te” (qua, così), che è come dire la Verità ad un sasso (con tutto il rispetto per il sasso, ch’è un s-oggetto molto simile ad un hard disk e, in questo, del tutto…de coccio). 

Ecco che tale “scusante” è presa ad hoc, da chi se ne approfitta (e di certo non è a digiuno dall’averne creato ogni presupposto), alfine di tenerti rivelata la Verità, apponendo motivazioni lineari (l’umanità non è ancora pronta per…) in luogo di intervenire non linearmente (ossia, ricorrendo alla medesima leva mediante cui continua a succede-Re). 

La “massoneria”. No



Un esempio lampante in tal senso. Probabilmente, qualcuno che è diventato qualcosa, venendo parassitato come al solito, nell’AntiSistema (l’oro). Gli inizi di ogni “movimento” sono sempre dettati dalla “utilità (ideale)”. Non tutto nasce già AntiSistemico, seppure (qua, così). Gli individui sono liberi, in questo, di dar “fiato”, di manifestarsi in maniera fedele a quello che “sentono”; tuttavia, è “dopo” che interviene il firewall I-Ambientale by chi ne è il pilota-Re. Qualcosa che, coi recenti “vaccini”, può essere stato intercettato ancora + a monte: dentro

Ergo, se l’esterno gioca tale riflesso, significa che è già successo e, quindi, “te” sei già interciso dall’origine di “questa versione del mondo”. Hai visto nel Bollettino di ieri, come gli “ebrei” abbiano sviluppato o ricevuto “codici” talmente precisi da risultare dei veri e propri “laser” in termini di efficacia, efficienza, ritorno sugli interessi, desiderata, etc. 

Il “codice” è lo scopo (l’oro) impresso a livello esecutivo: il linguaggio macchina, per chi è stato auto trasformato in macchina; sempre “te”, sempre (qua, così)…

Con il midrash si andava al di là del senso peshat letterale e, con l'uso delle tecniche dette middot esegetiche, si attualizzava il testo, adattandolo ai bisogni e alle concezioni della comunità e traendone applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall'apparire a prima vista
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Lontani dall'apparire a prima vista… = non lineari, sostanziali.

Qualcosa di cui non ti rendi conto, in quanto che sei stato già preparato ad hoc, al fine di non accorgerti nella sostanza. Sempre non a caso, sei “te” il terminale a cui il “dato” arriva continuamente ma “niente”: lucciole per lanterne = la “tua” realtà manifesta (qua, così) è continuamente auto ri-edificata in se stessa, ossia, secondo lo scopo insito nel codice, caricato a livello I-Ambientale. 

Suvvia. Come ti spieghi, altrimenti, questo periodo:

in un modo chiaro e molto preciso, il testo nella Torah convoglia la discesa della Luce Superiore sul desiderio che è stato creato dalla Luce, e la sequenza con cui la Luce porta il desiderio ad assomigliare e a diventare identico ad essa. Il libro parla solo di questo
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Vedi che questi non sprecano nulla. Vanno sempre a segno, poiché sono sempre “sul pezzo”. A differenza “tua” che, all’opposto, non ci sei mai, auto sopravvivendo come da copione (persino fiero di r-esistere il + possibile ma, comunque sia, alfine morendo sempre, per poi ritornare sempre, alimentando la giostra, lo “spettacolo” ch’è lungi dal terminare sino a quando continuamente “ingrassato” mediante il “tuo sacrificio”). 

Quando, qualcosa d’assieme ha un simil proposito (funzionamento)? , quando è una sorta di “parco tematico” o di “azienda tipica” o di “industria specializzata” o di “gregge con il pastore (che vive grazie a ciò che le pecore gli danno ovvero producono, continuamente). 

Quando tutto è organizzato, significa

Quando tutto funziona, è. E se ti chiedi sempre “cosa vuol dire?”, uhm: sei già cotto e mangiato, alias, è già successo e continua a succede-Re. Quando ti chiedi “cosa vuol dire?” interroghi la “tua” mente alveare: quella logica ma impastata, che non tiene il passo con la Verità, che si deve im-piegare in “verità” al fine di auto manutenerti informato, essendo “te” (qua, così). 

L’utilizzo delle “virgolette” è strategico by SPS. 

In tal modo deve diventare persino evidente alla mente logica (sopraffatta, sovrascritta) che è (così, qua) nel (qua, così). Alias, ti puoi sempre “svegliare”, anche se non è previsto (da l’oro). Questo è il potenziale contemporaneo di cui godi (sempre). Questa è la Spada di Damocle, a cui l’oro sono continuamente esposti, nonostante (qua, così) che, di conseguenza, è oramai chiarito che funge da firewall di protezione per lo status quo AntiSistemico (l’oro).



Il termine “Re-” (sì, con il trattino), deriva dal latino “Retro”, dietro, indicando “ritorno indietro” = reazione, repulsione, restituzione, ripetizione…

Il non lineare è totale

Ergo, non si tratta di un “ritorno indietro”, bensì, del Re che non esiste; c’è = è “dietro”, nel senso di Oltre (ad ogni evidenza). Qualcuno del quale ti devi accorgere sostanzialmente, costringendolo a manifestarsi fisicamente, alla tua “luce” o com-presenza alla pari. Sino a quando il Re non esiste; c’è, la Verità sarà “verità” x “te” (qua, così), non allineando ogni tua parte ad hoc, lato Te (qua, xxx) oppure (xxx, xxx) o ancora (qua, Te) o (Te, qua), etc. etc. etc

Il “ritorno indietro” è, semmai, il continuo “ritorno di fiamma” che alimenti proprio “te”, continuamente, manifestandoti e… “morendo”, ogni volta (passando dal “via” senza nemmeno ritirare le “20000 Lire” promesse dalle regole del giogo). A meno che le 20000… siano la “tua vita”, che ogni volta acquisisci in termini di “timbratura del cartellino” AntiSistemico. 

Mentre, l’oro = il Re, reggono il timone per l’intero carico o gregge o laggente… 

Molto curioso il “cog-nome” Reagan, che è “ricordato” (da Etimo) dal sanscrito rag’àn, che ha la nozione non solo di reggere, comandare, ma anche quella di splendere… Tra l’altro, Reagan apre a Reagen = Re-agente (l’esse-Re in azione “ora”), da cui ancora la Re-azione. 

Ovvio: la “luna, mai il “dito”. Ok?

Attenzione al discorso sui “fatti”, però. Perché, se corrisponde al vero che il fatto è la Verità, nell’AntiSistema l’unico “fatto” sei “te” = è tutto girato al contrario, ma ad angolo giro, proprio come se “non fosse successo niente”. 

Ci sei

Dunque, quando a Giuseppe Calligaris viene in mente di timbrare la propria opera con l’alta considerazione sul “fatto”, … sopravvivendo nell’AntiSistema, l’AntiSistema gli ha messo le “ganasce”; come al solito, sino a quando gli individui non si accorgeranno di essere dentro all’AntiSistema, ch’è totale proprio per tale motivo = de che. 

“Senza mettere in evidenza e senza esaltare questo nuovo prodigio delle catene lineari, presentiamo i fatti. Quando noi parliamo di fatti, i critici diventano tremebondi perché se le ipotesi, le teorie, le dottrine possono prestarsi alla discussione e quindi offrire un vasto bersaglio per i loro strali, con i fatti c’è poco da scherzare ed essi non ignorano questa sentenza: factum ipsum verum…”.
Giuseppe Calligaris

Con tale “ignoranza” non ti discosti troppo dallo “albero” AntiSistemico. Cosa è successo all’opera di Calligaris, infatti? 

Chi? Cosa? Appunto. No

Ciò che è Verità, (qua, così) è ridotta alla “verità”, motivo per cui può sempre essere sovrascritta ad hoc. Ricorda sempre questo metodo, ampiamente in uso nell’AntiSistema:

Con il midrash si andava al di là del senso peshat letterale e, con l'uso delle tecniche dette middot esegetiche, si attualizzava il testo, adattandolo ai bisogni e alle concezioni della comunità e traendone applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall'apparire a prima vista

È questo, costantemente all’opera (qua, così).


Qualcosa che può continuamente funzionare poiché ci sei “te” dall’altro lato del terminale. La “tua” preparazione è perfetta per berti tutto quello che (ti) passa per lo “con-vento”. 

L’unica “cosa” che può funzionare, rompendo lo “incanto”, è “Fare…” come il proverbiale Gesù: i “miracoli”, continuamente ripetuti, bucano lo schermo. Risultato? Fu talmente “pericoloso per lo status quo AntiSistemico” che… lo eliminarono, di concerto con il “Padre”, però. Qualcuno “non se ne lavò le mani”, favorendo la “opinione pubblica” che, si sa, è sveglia quanto un ghiro d’inverno.  

Il termine di quella “discesa in vita” fu drammatico e costituì l’ennesima “nuova base” per mantenere inchiodato al “muro” proprio Te. 

Altro che

Calligaris dedica ad Enrico Cardile uno dei suoi non solo libri. Perché

Chi era Cardile? Bah!


Colpisce per esempio l’attenzione che Cardile dedicò a una personalità come il neuropatologo Giuseppe Calligaris noto per i suoi studi sulle “catene lineari del corpo e dello spirito”, studi all’interno dei quali il ricercatore riuscì a coniugare il metodo scientifico sperimentale con una dimensione diversa di conoscenza

Ok? Fu qualcuno che, all’apparenza, gli “diede spago”.  

MaUhm; c’è qualcosa che stona anche in questo Cardile:
troppo... veloce!

Vediamo(lo) un po’…

Enrico Cardile nacque a Messina il 19 marzo 1884… Il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908 vide la sua famiglia decimata: morirono i genitori e due, forse tre sorelle oltre a numerosi amici. Un altro gravissimo lutto funestò la vita di Enrico Cardile: la morte a soli 10 anni del figlioletto Guido. Già da giovanissimo si era affiliato alla massoneria, visto che a soli 25 anni veniva insignito del grado di “compagno d’arte” e nello stesso anno al grado più alto, quello di “maestro”. Apparteneva alla loggia “Serafino Lo Monaco” di Mistretta. Risulta documentato l’ingresso di Cardile nel “Rito scozzese Antico ed accettato” nel 1911… Riuscì ad ottenere un impiego presso l’ufficio distrettuale delle imposte e, dopo una permanenza in Lucania, che gli consentì di non trovarsi a Messina durante le funeste giornate del terremoto, venne trasferito a Palermo…

Dunque:

Cardile era di Messina
quella Messina distrutta dal “terremoto y maremoto”, alias, la Flotta Bianca “Usa” & i 
bersaglieri savoiardi
nel quale disastro, egli perse gran parte della famiglia (sic).

Cardile aveva 24 anni all’epoca del dramma. Ma, a soli 25 anni veniva insignito del grado di “compagno d’arte” e nello stesso anno al grado più alto, quello di “maestro”…  

Wow: che carrierona! Velocissimo...

Come mai una simile accelerazione o “vento in poppa”? Inoltre:

dopo una permanenza in Lucania, che gli consentì di non trovarsi a Messina durante le funeste giornate del terremoto

Che “caso”. Molto simile a quando tutti gli “ebrei” che, magicamente, la mattina dello 11 settembre 2001 non erano in sede, poco prima dell’arrivo dell’altro (o dello stesso, sostanzialmente) “terremoto”. Trovi? Lo scenario è questo:

Cardile aveva saputo tutto quanto (non essendo in sede) dai sopravvissuti e, in cambio del silenzio, era entrato nella massoneria, ove aveva speditamente ricevuto il grado di “maestro
Cardile sapeva già tutto e per questo motivo era assente da Messina (sacrificando i famigliari per un qualche “pass” che gli avrebbe permesso di…).

Altro? Cardile era un “ignorante”. E allora vale tutto! 

Tuttavia, se in seguito appoggiò lo scomodo Calligaris, va da sé che proprio del tutto “ignorante” non lo fosse. Il controllo, quando così prossimo all’obiettivo, è sempre un punteruolo che non può mai sbagliare un solo colpo. L’approfondimento sarebbe necessario, ma… te ne frega davvero qualcosa? 

Anche no. Vero?

Piuttosto:

fu traduttore… dall’armeno delle opere del poeta Nrad Nazariantz, giunto in Italia per sfuggire al genocidio armeno ad opera dei turchi e conosciuto tramite Lucini e al quale Cardile fu legato da profonda amicizia. Amicizia consolidata anche dalla comune appartenenza alla massoneria e dall’attività che Cardile svolse a favore della causa armena… 
Link

La personalità che più di altre rappresentò in questi anni l’Armenia in Italia, fu il poeta armeno di Costantinopoli Hrand Nazariantz, dal 1915 esule a Bari…
L’autore si chiede come possa avere ancora senso parlare di Armenia e dell’identità del popolo armeno, vista la totale indifferenze di chi potrebbe frenarne il progressivo oblio; partendo da questa nota amara e trattando di architettura, affonda il colpo nei confronti del lettore italiano…
La linea e il colore, la sintesi geometrica, così come la capacità mimetica dei decorativismi e le innovazioni strutturali ideate dalle maestranze armene, hanno nutrito l’occidente per tutto il medioevo e, mentre i modelli armeni “crollano sotto l’incuria del tempo”, al contrario “restano vivi dovunque i ricordi dell’Arte armena esportati e sposati ad altre pietre…”… È la generale noncuranza a gettare Nazariantz in uno stato di profondo sconforto, non perché il suo intento sia di proclamare una forma di superiorità del popolo armeno, ma perché egli considera le sue testimonianze materiali come patrimonio dell’intera umanità, che rifiutandosi di salvare il popolo armeno rifiuta di salvare anche sé stessa
”.
Architettura medievale armena e italiana: un approccio comparativo - Beatrice Spampinato

La (solita) “storia” si ripete (qua, così): quella AntiSistemica che “ora” ti vede, ancora “distratto”, ad esempio ma causalmente, per quanto concerne il genocidio a Gaza. 

E, poi, come mai tutta questa portanza dell’arte armena? 

Restano vivi dovunque i ricordi dell’Arte armena esportati e sposati ad altre pietre… (viene alla mente il modus di edificare della cosiddetta ‘Grande Tartaria’). 
Comunque sia, i “fatti” a cui si richiama Calligaris, come puoi non solo vedere, non contano niente quando non sono assoluti. Nell’AntiSistema tutto è “complottismo”, quando non “serve”. Tanto, allaggente va sempre “bene” tutto. 

Ergo, è giogo facile con-vincere chi è già stato vinto (qua, così).

Pur apprezzandone alcuni aspetti iniziali, non seguì il fascismo ma fu ammaliato da altri studi come la storia delle religioni, il magismo e la cabala… I suoi interessi in materia di cabala ebraica e di studi iniziatici era fluita ininterrotta negli anni trovando sbocco in numerosi articoli prevalentemente su quotidiani siciliani… A Siracusa risiedette fino alla morte che lo colse il 13 marzo 1951. 
Link

Una “cosa”:

come mai a Cardile stava “a cuore” tutto questo… mistero.

Di cosa era a conoscenza, militando “lì”. Cosa aveva visto o saputo, relativamente a Messina 1908? Un “forte trauma” si innesta a livello talmente profondo da, persino, portare ad un altrettanto forte interessamento verso ambiti, prima del tutto irrileva(n)ti. 

Capitolo dodicesimo Causalità.

“Per ogni causa un effetto; ogni effetto ha la sua causa; tutto avviene in conformità alla legge, il caso è solo il nome per quel che non conosciamo; molti sono i piani di causalità, ma, nulla sfugge alla legge…”. Siamo giunti al sesto principio ermetico, secondo il quale, in tutto l’universo agisce una legge che nulla lascia al caso; essendo questo ultimo solamente un termine indicante una causa occulta o non riconosciuta. Questa regola è antica quanto il tempo, essendo stata esplicata dai maestri ermetici, millenni or sono, ed ha pervaso tutto il pensiero susseguente, avendo per oggetto le dispute sorte tra le varie scuole, sull’attribuzione di significato a certe parole, o a particolari punti del principio
Il Kybalion

Attenzione:

in tutto l’universo agisce una legge che nulla lascia al caso; essendo questo ultimo solamente un termine indicante una causa occulta o non riconosciuta (la “tesi” SPS non è poi così campata per aria. No?).

Decodifica sostanziale:
in tutto l’universo… = nell’AntiSistema
agisce una legge che… = il SO I-Ambiente (legge, strumento, memoria) da pilota-Re ad opera di chi ancora se lo ricorda e (qua, così) se ne approfitta
essendo questo ultimo solamente un termine indicante una causa occulta o non riconosciuta (l’oro).

Ancora:

con il midrash si andava al di là del senso peshat letterale e, con l'uso delle tecniche dette middot esegetiche, si attualizzava il testo, adattandolo ai bisogni e alle concezioni della comunità e traendone applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall'apparire a prima vista
questa regola è antica quanto il tempo, essendo stata esplicata dai maestri ermetici, millenni or sono, ed ha pervaso tutto il pensiero susseguente, avendo per oggetto le dispute sorte tra le varie scuole, sull’attribuzione di significato a certe parole, o a particolari punti del principio

La Verità (qua, così) è impedita, diventando “verità”, dovendo comunque sia auto manutenerti “informato”. L’oro lo sanno come funziona, motivo per cui “niente”

Il Re-censore ti ha, ma lo devi “dimostrare” per primo a “te” (qua, così). 

Uhm. Piuttosto complicato se (se) non ti accorgi nella sostanza, della “sostanza” che ti ha, ma…





  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4025
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 27 agosto 2025

Com’è che ti fregano sempre.


Mono poli(o)

, la “parola cardine” è proprio quel quasi in-significante “sempre”. Sempre, significa “è già successo e continua a succedere”. Un po’ come aver avuto un “incidente” ed ora essere (sempre) in coma, indotto:

ridotto ad un vegetale
sotto controllo altrui
in-cosciente.

Mettitelo in testa: è già successo quel “momento” che, messo a fruttare in leva, bon. La frittata è fatta. Il dado è ex-tratto. Rien ne va plus. Non plus ultra. Quando sei arrivato”.  

Ossia, “niente y Nessuno” ti ha (qua, così).

Sei in una strategia coi controfiocchi. Osserva “meglio” una qualsivoglia, ad esempio, “ammiraglia” di una classica “casa di costruzioni automobilistica”. Come ti sembra. Com’è. In generale èperfetta. Sì, ma non di quel tipo di perfezione che ti aspetti (più spendi meglio spendi); piuttosto, è “perfetta” nel senso sostanziale del “dato” che (te lo) indica:

indica la “perfezione” = ciò che non esiste; c’è. 

Al solito, nevvero. Ma “non vedi” quanto sono accurati, nel replicare quel “modello”, coloro che ne riflettono essenzialmente la sostanza, alias, la com-presenza “ombra”, la rivelazione (qua, così). Come ti spieghi, al di là del processo di “ri-produzione” industriale e dell’accuratezza e professionalità di chi vi lavora “dentro”, il tal prodotto che “te” manco se ti impegni tutta la vita riusciresti a comprendere quanto ci sia dentro in termini di… “impatto” e, dunque, riflessione frattale espansa. 

Sì, non si capisce un’acca. 

Che è, del resto, proprio quel che sai relativamente a l’oro e ad ogni relatività inerente. Mentre, di contralto/contrasto, c®edi di “sapere tutto”! Boom. Preso in castagna alla grande, pensando ed immaginando esattamente al/il contrario.

Un esempio? Uhm:

“evoluzione” = è-voluto (da l’oro)
“decidere” = scegliere sempre fra…
“libertà y democrazia” = lunghezza della “corda”…

No? Ci sei? Sempre, è la “parola chiave”, poiché significa che è già successo. Cosa? A chi? Le tue “domande” sono le solite, come la “risposta (Verità)” che giunge continuamente, ma a “te” nulla tange in tal senso. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire; ma, aitè, “ci senti benissimo” – in termini di udito e di relativo organo – motivo per cui persino il non solo proverbio “va a farsi benedire” sostanzialmente. 

Il significato; sì: ne sei al corrente, cioè sai che esiste un significato, così come la morale, etc. etc. etc. Tuttavia, sei sempre “fermo” con le 4 frecce lungo la via: del resto sei nel coma auto indotto, nella situazione del “vegetale”. 

Il controllo è tutto. Immaginalo, all-ora.








Osserva meglio il tipo in bombetta! Con il... bastone del pote-Re.

Ergo, sei Te ad essere in tal “posizione (coma indotto)”, da cui (l’oro) estraggono tutto quello che “serve” all’AntiSistema = allo scopo assoluto

Il l’oro-scopo! 

Sei in qualcosa dove “in giro” esiste di tutto ma soprattutto “molto altro”, la cui “gravità” è contrassegnata precipuamente, nello specifico o, meglio, nella sostanza. Ovvio, la Verità è in un “dato” modo. Motivo per cui, essendo “te” (qua, così) e non Te (che sei l’appeso), è la “verità” ad auto manutenerti “informato”; quindi, è a “te” demandato di “decodificare l’informazione”. Un po’ come a dire “ciaone”, prendendo “te (l’et = l’alienato)” continuamente “granchi”. 

Te, sei stato auto “trasformato” (qua, così), by il l’oro “effetto gravitazionale” in-diretto, non lineare, ubiquo, in leva, da remoto, etc. etc. etc. in “eT”, ossia, ad angolo giro (non è successo “niente”) in “et”, che riflesso diventa “te”. 

Ove, eT è il famigerato anello di congiunzione.

Infatti:

da Te a “te” v’è perlomeno unangolo giro” 

l'eT (il ribaltone)
ossia
la strategia perfetta
quella che 
non esiste (x “te”) anche se c’è (come l’oro e l’AntiSistema).

“Casa dolce casa”.

Nel (qua, così) non sei mai a casa tua, poiché essendo “te” sei di conseguenza sempre a casa l’oro. Anche quando la casa è tua, è “tua”. Anche con tanto di “contratto” persino “a norma di legge”. Il fatto che ti possa essere espropriata la “tua” casa, non ti dice proprio niente, essenzialmente? Certo; per motivi “superiori”, qualcuno viene da “te” e ti liquida la “tua” casa, al valore di mercato. Sic

Te la pagano. Non te la stanno rubando. Vero

Ma, soprattutto, cosa diamine significa, non è “cosa vuol dire?”. Ti trovi? Il significato è, guarda non caso, proprio e sempre… Oltre. E, in tal modo, ti può essere fornita continuamente persino la Verità o la “verità”, in-tanto x “te” è sempre notta buia, anche se con-vinto del contrario. Wow

Si rimane sempre sbalorditi al cospetto di una simileenormità”.

La Creazione è un Cerchio. Un Cerchio è formato da tanti Cerchi. Sfere, spirali, elissi, anelli. Lo Spazio si curva, le galassie girano, le stelle e i pianeti ruotano seguendo delle orbite. Dalla nostra Terra che ruota, guardiamo un Universo che gira. Giriamo e giriamo, nella nostra danza circolare senza fine. Quando ci ritroviamo insieme in un Cerchio, ci sentiamo al posto giusto e in armonia con la nostra natura. Quando siamo in Cerchio, è come tornare a casa e quando cominciamo a farne esperienza, a relazionarci in Cerchio, condividendo i pensieri, le emozioni, i sogni, le decisioni, il lavoro, il gioco e la creatività, ci rendiamo conto che rende la nostra vita più ricca, appagante e piena. Dato che è naturale per gli esseri umani, essere affettuosi e premurosi quando sono liberi dalla coercizione e dal dominio, l’energia che anima il Cerchio è l’amore…
“La Via del Cerchio” - Manitonquat

Ma che bello! Vero? “Che bello, che bello, che bello…”. 



Si vede il marsupio?

Oppure, lo preferisci così; allo stato grezzo...

Peccato, dunque, che “senza chiavi di attivazione”, … non te ne “Fai…” niente a livello sostanziale. Cioè, la cosiddetta “alternativa sostanziale” non può mai emergere ma soprattutto radicarsi, essendo il (qua, così) costantemente “al comando delle operazioni”, non visto che l’I-Ambiente è in tal modo schierato, schermato...

L’atteggiamento è il “Fare…”, mediante il quale ti di-mostri x quello che sei, potenzialmente. Senza “attivazione”, però, è sempre tutto “fra virgolette”, come “sparare a salve” o con una “pistola giocattolo”. O, ancora, come essere una tigre a cui sono stati levati denti e artigli… 

Dunque, il “dato” è sempre vero, anche quando “vero”. Il problema è ciò che (ti) è già successo, però. Quello che rende ogni volta il “dato”, un soprammobile, oppure la consueta “falsa pista” da imparare a memoria e per-seguire con-vinti di…, e invece “niente”. 

Ora, “Fai…” attenzione a…
“la Via del Cerchio fa parte delle Istruzioni Originali dell'umanità…”.

Del resto, se sei stato “creato”. No? Avrai anche delle “istruzioni”, come in ogni “programma strutturato che omette/allude, però, al livello del linguaggio macchina”. Vedi che “schiacciare un tasto segreto e ritornare alle istruzioni originali di fabbrica”, non ti conviene (non è che non puoi). Poiché, andresti a confermare tutto quello che “sei (qua, così). Ergo? Le “istruzioni originali” sono quelle post è già successo. 

E mettili questi “puntini sulle i”, una volta per tutte!

La “tavola rotonda” di Re Artù? Uhm. Se ti rivedi il non solo “film”, ti accorgerai che è sempre il Re a decidere, anche se tutti siedono “come pari” senza darsi le spalle, perfettamente “ascoltati”. 

Piuttosto, auto disinnescati. 

Il Re e relativa “c(o)orte”. Pensa, inoltre, che questi sono solo i “Bravi”. Figurati, “te” di conseguenza come sei messo (qua, così), Oltre ad essere (qua, così): “te” = laggente non solo Smith. 

La “parola in leva” è… sempre

Rivediti meglio persino il giogo d-El… Monopoly(o). 






  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4019
prospettivavita@gmail.com