Visualizzazione post con etichetta Re. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Re. Mostra tutti i post

venerdì 12 settembre 2025

Coerenza.


Ho ripreso a de-scrivere per via della situazione in Palestina. Come potevo non esprimermi, dal momento in cui tale follia demoniaca ha preso il sopravvento.

Messina, dunque, più bella di Atene, più bella di Napoli secondo il già citato Carrère: “una marchesa in veste broccato... il tumulto della vita moderna, lo scampanellio tramvai, il fumo dei piroscafi, dalla falce in cui sonnecchiavano le navi sino al paradiso dello Chalet, rumori, musica, gente...”, il profumo degli aranceti…
Link

Uhm. Che... peccato.
Si parta da molto lontano, allora.

I templi di Abu Simbel sono stati spostati tra il 1964 e il 1968 per salvarli dall'inondazione causata dalla costruzione della diga di Assuan e del lago Nasser. L'operazione, un'impresa ingegneristica unica, ha comportato lo smantellamento dei templi in migliaia di blocchi, catalogati e numerati per il rimontaggio in una nuova posizione, più in alto e più all'interno rispetto al sito originale…

La “IA” af-ferma ciò. Or bene, se gli “ingegneri” sono (stati) in grado di…; conseguentemente, sono anche in grado di… No?

Non si capisce? Bah:

s-montare, non ti dice nulla?

Quando, in Pompei, ad esempio ma causalmente, viene “ritrovato qualcosa/qualcuno”, che cosa sostanzialmente “viene riportato alla luce”. Sei forse, “te”, lì compresente a certificare l’accaduto? No. Per “tutti i motivi del mondo”, a “te” manco viene in mente di… 

Del resto, “è vietato l’accesso ai non addetti ai lavori”. 

Ci sei? E chi l’ha-detto. La gerarchia. La preparazione. La mansione. L’essere all’altezza di… Gli studi. L’appartenenza a qualche “albo, ordine, livello, classe, etc.”. Se “non hai studiato”, nisba. Se “non ti conosce nessuno”, nada. Se ti presenti ugualmente ma “ti attacchi”, bah: giri i tacchi e bon. 

Te ne fai una ragione. Lo capisci. 

Lo com-prendi sempre in quel posto ma “niente”: si vede che in fondo “ti piace”. In tal modus, “questi” decidono sempre al posto tuo, in quanto che di tuo (qua, così) non c’è proprio niente: altro che “non avrai nulla e sarai felice”. 

È già (così, qua), nella sostanza. 

Si può osare immaginare che il denaro sia una f-orma di droga, capace di farti sentire realizzato (quando lo “possiedi”, anche se essenzialmente sei sempre posseduto). Hanno spostato “Abu Simbel” in un periodo storico (anni ’60) che, se ci pensi ora ti viene sempre da pensare “ma come hanno fatto!”. Infatti, 60 anni fa erano già dei “primitivi”, rispetto al 2025. 

Eppure, te lo vengono a dire e dunque lo “sai”.

Se lo “Zio Gerry” ti domandasse qualcosa a proposito di Abu Simbel, è proprio la versione ufficiale del “dato” che dovresti emanare = ciò che ti hanno detto e quindi “devi sapere”. I “giochi a premi”, in Tv, hanno cementato proprio la “cultura di massa”: dopo la “Italia”, venivano “fatti anche gli italiani”. 

Proprio come Abu Simbel, “prima e/o dopo”.

Interessante questo concetto, molto simile al:

prima e/o dopo “Cristo”.



Cioè, qualcuno “picchia un paletto nel terreno” comune allaggente e, ops: diventa la “verità”. Ma, dovresti oramai persino sapere che è sempre la Verità, in azione: anche quando “verità”

Ergo, la d l’oro “verità” è la Verità che ti auto manutiene informato, assumendo i panni (facendo “surf” con tutto) della “verità”. Dunque? Se Abu Simbel è un costrutto del tutto artificiale, nel senso che non appartiene al “tempo” che presupponi di “sapere” (qua, così), di conseguenza allora cosa significa, cosa indica, sostanzialmente:

l’esse-Re già successo
ciò che
continua a succede-Re
ove
non esiste ma c’è il… Re.

Abu Simbel è un’opera molto simile alla costruzione delle “autostrade italiane”:

viadotti e gallerie a non finire
km di ingegno ed ingegneria
finanziati in maniera tale da “collegare il paese”
dopo averlo “unificato”
da nord a sud
compiendo il consueto scempio AntiSistemico.

Qualcosa che serviva a qualcuno. Qualcosa che ti indica proprio tale qualcuno, ma “solo” nella sostanza = se ci sei. Se sei Te. Oppure, se sei “te” ma ti accorgi e rimani poi coerente

l’anticamera per il ritorno a Te, l’esserci sferico. 


Chi è identico al Re, in termini di quintessenza (potenziale contemporaneo). 

Ho visto un re.
Sa l'ha vist cos’è'?
Ha visto un re!
Ah, beh; sì, beh…
È l'imperatore che gli ha portato via
un bel castello...”.
Enzo Jannacci

Lo “imperatore”. Ok? Chi “porta via persino il castello al re...”. Ergo, la più grande storia è composta da un vnicvm “di antica memoria”, di “vecchio stampo”, di “certificata presenza”, etc. 

Il re non è il Re, così come “te” non sei Te. 

Ancora:

anche il Re non è l’Imperatore.

E, annota x bene:

le virgolette e le maiuscole
significa, sostanziano, indicano tra le righe non linearmente.

Esempio:

re o “re” = “re”
re o “Re” = “re”.

D+:

imperatore e “imperatore” = “imperatore”
imperatore o “Imperatore” = “imperatore”.

Quando il Re è il Re? Quando l’Imperatore è Imperatore?
Quando 1- te ne accorgi sostanzialmente, 2- il “dato” diventa coerente con “te”/Te, 3- te ne “Fai…” qualcosa = ne riesci, vai Oltre, etc.
Altro:

il Re è sottodomino nei confronti dell’Imperatore.

Tuttavia

quando SPS ricorre al termine di Re
indica l’Imperatore. Ok?

È già successo talmente che continua a succede-Re:
è l’Imperatore!

Chi impera è chi imperversa (qua, così). Chi “Fa…” il bello e/o il brutto “tempo”. Qualcuno che diventa persino qualcosa, nella frattalità da espandere sostanzialmente. Ad esempio, qualcosa che testimonia la compresenza dell’Imperatore è, uhm:

una “chiesa universale”
una “organizzazione mondiale”
un “evento planetario”.

E, tra gli oggetti:

che ne dici del “Dio” denaro
che ne dici di un “diadema di diamanti”
che ne dici dello smartphone…

Mentre, tra i s-oggetti:

Maradona, Ramses II, Alessandro Magno, etc.

E tra gli “influencer”:

Gesù, Maometto, Budda, etc.

Sì, la solita “fantasia” all’opera. 

Tra le “malattie”:

lo stress, il tumore, l’infarto, etc.

Il “metro” è tale. La f-orma gerarchica, pure.

La “natura” è come la “democrazia”. E se questo è vero, :

è altrettanto vero
che, di conseguenza
la natura è come la democrazia.

Come quando osservi un cielo sena nubi, oppure con. Seppure, il cielo che vedi è sempre il “cielo” che ti sovrasta e rac-chiude (qua, così). L’ingegneria frattale espansa è simile alla “magia”:

terra-in-forma la macch-in-azione.

E, dal “proverbiale nulla”, oplà che si manifesta qualcosa: 

l’è-voluto!

Ora, se una qualche tecnologia de noantri è riuscita ad ingenerare organismi mutaforma, partendo dalla struttura interiore, ecco il frattale (da espandere sostanzialmente) della frattalità espansa

Ecco “te” (qua, così). Ecco il d l’oro di-sogno

El tratto comune che (ti) indica proprio la com-presenza di “Dio” = d’El Imperatore AntiSistemico, da cui guarda un po’ che “caso”, deriva proprio l’AntiSistema.
Che cosa intende “di-mostrare” SPS con tutto questo popò di “battage”? 

“Niente”. No?

In-tanto, “te” (qua, così) sei “nessuno”. Ergo, a chi può giovare tale “discorso”. 

A “Nessuno” = Te (xxx, xxx).


Te, che non esisti ma ci sei. 

Wow: come “Dio” o l’oro che, allora, sono proprio come Te; solamente “un poco più accorti”. Qualcosa che fa la non differenza di potenziale, lato l’oro. E la differenza di potenziale, lato “tuo” (qua, così). 

Altro giro: la stessa “giostra”.

Quando te ne renderai conto in maniera tale da divenire coerente? Quando te ne renderai conto in maniera tale da divenire coerente…, sarà tutt’altra “cosa” tale luogo comune che “sai” chiamarsi Terra, mentre altresì è l’AntiSistema terrestre o terreno. 

Dunque, Terra è come “democrazia y libertà”. 

Ma, potenzialmente, Terra è anche e soprattutto (x Te) il tuo di-segno da auto realizza-Re. Se non ti accorgi ancora, è proprio questa la “via”:

perché, è proprio ciò che hanno percorso l’oro (“Dio”).

L’unica via che non ti annichilisce. Perciò, tale deve essere lo “atteggiamento” usuale, tipico, auto caratteristico, etc. Te, da Te, in Te, per Te, con Te, fra Te e Te. Un mondo troppo egoista? Ma no: quando tutti sono in Sé (Te), contemporaneamente. E, sempre se ci “Fai…” caso:

il “Leviatano”, che sembra sempre indicare un unico despota che si avvale della comunità intera

da ben altra prospettiva (quella sostanziale)
indica la “via” affinché ognuno sia in contemporanea “Dio” = Sé (Te).

Come una “dima”. O, meglio, la Verità.

Sì, è un concetto che ti sfugge, poiché non lineare. E “te” (qua, così) sei abituato causalmente proprio in altro modo, anzi, in tutti gli altri modi. Altra “pistola fumante”. Altro non solo indizio. Altra prova comprovata che non esiste anche se c’è, chi se ne approfitta amministrando tutto mediante tale “vantaggio”, sviluppato mondialmente in leva, da remoto, ubiquamente, non localmente, wireless, etc. etc. etc. 

Quale “vantaggio”? Ancora una volta:

quello di
non esiste-Re; c’è!


Ancora Carrère: “diluvio ha l'aria di un mostro ferito, rabbuffato dall'ira... mugge il mare nelle grotte sottostanti, le squame del gigante sembran grondanti di un'acqua sanguigna...”. E G. Bellonci sul Giornale d'Italia: “per tutta la notte il vento, la grandine e il terremoto hanno imperversato contro Messina, desolato lo stretto, si sono uniti in un mostruoso connubio a la tragedia del caos... (per) nascondere per sempre luoghi di maledizione...”. E BarzÌni: “neve bassa sui colli, tutti i flagelli si adattano al seguito del terremoto, ieri una tempesta furibonda... ed a un tratto l'uragano. Lo sconvolgimento fosco del cielo pareva veramente il presagio teologico di chi sa quale cataglisma... scosse di terremoto... alla sera un incendio... nel quale si sentiva, a momenti, il caratteristico odore della carne bruciata, lanciando milioni di faville, di frammenti infiammati che ricadevano, come una prodigiosa pioggia di fuoco, sulle rovine...”. Il tono della descrizione ci fa andare alle descrizioni bibliche dell'Apocalisse. “Atlantide, Atlantide”, impreca Carrère alla vista delle rovine. E quanto ai segni premonitori, quelli che incontriamo nella letteratura sull'argomento, sin dai tempi più remoti:
l'irrequietezza degli animali, qualcuno con il suo agitarsi fece mettere in salvo il padrone. La grande quantità di cicirelle pescate, segno di una grande corrente migratoria dai luoghi del disastro. E il cielo, infine: da Chiaramonte Gulfi ci arriva una testimonianza. All'ora dell'Ave Maria, F. Nicastro Ventura racconta di avere veduto nel cielo un grande fascio di luce calare sin su Niscemi e Mazzarino, come un grande incendio che andava diffondendosi verso le montagne. “Poteva essere - si chiede Ventura Nicastro - una Fata Morgana trasportata in mezzo all'isola dai mari di Reggio e di Messina?...”…

“Noi non siamo cattivi, Monsignore, ditelo a Dio, voi che siete ascoltato...”…

E Francesco Mazziotla: “Iddio Onnipotente, perfetto, geloso del suo Cielo, nei suoi imperscrutabili disegni, non volle, non poteva permettere che sulla terra rimanesse ancora l'immagine del suo paradiso... Messina cadde perché gl'incanti spariscono, perché il paradiso non è terreno...”…
Link

Riccardo Cuor di Leone.
Udite udite popolo tutto…
Qui verranno cantate le ardite e scellerate gesta de lo Re Normanno, de lo Re Riccardo, detto Cuor di Leone per lo suo ardimento e lo suo coraggio.
Lo Re delle crociate, colui che vinse lo “feroce” Saladino.
Egli partì dall’Inghilterra ed era l’anno del Signore 1189 quando sbarcò nella nobile Messana.
Qui si fermò da conquistatore e i suoi uomini abusarono delle donne siciliane e ogni tipo di razzia venne compiuta in nome della libertate e de la justitia.
Dopo sei mesi di otium partì e diresse la prua della sua barca verso la Terra Santa.
Andò a combattere la terza crociata bandita da lo Papa Gregorio VIII…
Link



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4031
prospettivavita@gmail.com


giovedì 11 settembre 2025

Automatizzare = sostituire.


Struttura ad onde

“Gobbo so pare, gobba so mare,
gobba la fia e la sorella,
era gobba anca quella,
la fameia dei gobbon…”.
I Gobboni – Nino Tristano

Automatizzare = sostituire, è un Re-Seth ad ogni effetto. Tipo… per altri versi, c®eare e poi “cancellare (indurre ad auto dimenticare)” proprio ciò:

il mos maiorum è l'insieme dei valori, dei precetti morali e dei modelli di comportamento che costituivano le tradizioni e la morale della civiltà romana antica, tramandate di generazione in generazione, specialmente all'interno della famiglia. Non era un codice scritto, ma un insieme di principi non scritti che influenzavano la vita privata, politica e militare, e al quale i cittadini romani dovevano conformarsi per essere ritenuti degni dei loro antenati…

Non era un codice scritto… = ma l’effetto (la “influenza”) dell’applicazione del “codice”, da “a monte”. Ove, il “codice” è qualcosa che qualcuno applica in piena coerenza, non importa se “prende dentro” anche (soprattutto) “te”, poiché (qua, così) è già successo e, se non lo termini sostanzialmente, continuerà a succede-Re potenzialmente per sempre o “nei secoli dei secoli, amen”.


Automatizzare la “tua” vita (sempre) AntiSistemica, significa “nel tempo” – in tale spazio senza fine di continuità – giungere a “terminarti”, non visto che tutto ciò su cui contavi viene meno, “come se fosse la fine del mondo s-conosciuto”. Per “te”, che ne sei dipendente, il “mos maiorum” pre-cedente comporta la “fine”. Ovviamente, quando è laggente ad auto ritrovarsi in toto, tale e quale, il Re-Seth assume ben altra connotazione, risultando totale. Sino a quando il limite è il “gap generazionale”, chi è più datato scompare lasciando la “gioventù + moderna” alla stessa stregua del “precedente prossimo”, in un “mai passato di moda” che corrisponde a chi non esiste ma c’è (godendo di tale “vantaggio” in maniera non lineare). 

Qualcosa di riflesso, ad esempio, sostanziato dai “ricchi” che, comunque sia, non sono mai l’oro, bensì sempre al max dei sottodomino. Anche i “nobili” non son altro che sottodomino, ricordando l’oro in maniera più prossima, perché la nobiltà indica qualcosa di + vicino a “Dio”. La “chiesa” stessa te lo indica, anzi, te li indica. 

Chi? Chi è il Re: l’uno e trino = l’oro. 

Un assieme monotematico che risalta osservando essenzialmente la figura androgena, ibrida, di taluni “demoni” oppure di aristocratici annoiati, il cui ulteriore riflesso è incarnato nel movimento Lgbtech. Né carne e né pesce = le nebbie cerebrali che ti auto caratterizzano, di conseguenza. Tutto fumo e niente arrosto = il “Mago di Oz” te lo di-segna. 

Deus et machina:

il dio che scende dalla macchina”. Nel teatro classico, indicava una divinità calata in scena da una macchina per risolvere un intreccio troppo complicato. Per estensione, l'espressione viene usata per descrivere un evento, una persona o un elemento esterno che risolve una situazione difficile e apparentemente irrisolvibile in modo inaspettato, spesso in modo illogico e poco credibile per la trama…

“Eppur, funziona”. In Stargate, lo scienziato ragazzo indica che per risolvere l’intreccio, occorre triangolare dall’esterno, da un “punto (di sospensione)”. 

“Però... qualcosa accadde a questo punto sulla Terra: una rivolta, una ribellione…”.
Stargate

Del “mondo antico” (ti) viene ricordata una sequela infin(i)ta di guerre d’ogni tipo. Ogni impero, grande o piccolo, è sempre imploso sotto ad un simile “peso”. Tale romanzo giallo significa che x “te” deve essere chiara una cosa:

provieni da un “tempo peggiore di questo”. 

Ciò rinsalda il concetto di “evoluzione”, lasciandoti sempre in preda ad un vago senso di “essere migliore rispetto a…”. Peccato che, ogni volta, mediante il “gap generazionale” i vecchi se ne vanno sempre “con l’amaro in bocca”, sostituiti da coloro che si sentono sempre “non compresi”. Uhm. Daje a ride! Un vero e proprio “funerale”, costante = una precisa fonte di “alimentazione”. Prendendo per buono quel “romanzo”, il significato che va riassunto è:

“una volta” il Re era costantemente

alla mercé di una “presa d’atto della massa”
che lo poteva in ogni momento soggiogare (potenzialmente).

Ergo, il Re che ha elaborato? Ha “anticipato i tempi”, scomparendo dalla scena mondiale senza per questo perdere potere. Come ha fatto? Logico: ti ha reso costantemente “te” (qua, così). 

Ti ha auto trasformato nella “tua” brutta copia, non esistendo seppure c’è. Il modello è quello della “India” di Gandhi, che si “libera” dal giogo anglosassone, s’eppure ancora oggi ne è una estensione non lineare (altro che Brics). 

Come, ad esempio, anche la Turchia.

Il Re-Seth del “1700 e rotti” ha comportato infatti una continua applicazione del “codice”; della dima che è sufficiente seguire al fine di auto imperare come se niente fosse = “Dio”, chi scende dalla macchina… Meglio, chi non esiste ma c’è, che di-scende dalla “macchina” = l’I-Ambiente (legge, strumento, memoria) o “Genio” frattale espanso. 

Il Re “sotto alla montagna” che terra-in-forma la macch-in-azione (qua, così). 

: una macchina che funziona mediante 2 modalità:
automaticamente (by l’ultima programmazione)
oppure
automaticamente (by chi è l’attuale pilota-Re).

Il pilotare comporta l’auto programmazione della macchina senziente, che la “tiene in memoria” sino a quando il Re decide altrimenti. Dunque, la memoria implica ciò, in termini di proiezione in leva, da remoto, ubiquamente, wireless, non localmente, etc. dell’algoritmo o “codice” macchina. Però, contemporaneamente, la macchina è dotata della stessa memoria che, alfine di mantenere un unico Log di macchina, deve de-scrivere tutto quello che succede sia alla macchina che in termini di derivazione o provenienza dalla macchina = nel registro causale “akasico” finisce l’intera “cronaca” AntiSistemica (nella fattispecie). 

Ecco che la memoria, impiegata in tal modo, diventa (è) la Verità che ti auto manutiene “informato” sempre, anche se (qua, così). 

La memoria è la Verità ossia il “dato”. 

Ciò su cui puoi e devi “Fare…” sempre affidamento certo, nonostante la “notte più buia del buio”. È, quindi, qualcosa in azione, in funzione, che si/ti riaggancia al concetto o luogo comune del potenziale (contemporaneo). Ovvero, quando chiunque, contemporaneamente, diventa (è) il pilota-Re della macchina in funzione che, per forza di cose, esaudisce ogni “desiderio” ricevuto in input, fungendo da “giudice supremo” affinché il “desiderata” di uno non vada a discapito di quello degli altri. Questo accade quando ci sei Te e contemporaneamente ci sono altri nella medesima condizione (originale). All’opposto, se Te sei “te”, … sarà chi è nella condizione (originale) a pilotare in esclusiva il “destino comune” dellaggente auto ivi con-tenuta ma “niente”. 

La macchina funziona. Stop


Avendo una certa caratteristica = di “sentire” chiunque è nella condizione “originale (Te)”, significa che se “ora” sei “te” nell’AntiSistema, è già successo qualcosa a Te. Di conseguenza, la programmazione originale era di un tipo, mentre “poi” è stata im-piegata in altro modo, comunque sia facente già parte potenzialmente della macchina nella versione originale. 

Cosa significa:

la “programmazione originale” deve essere vista come
uno strumento che viene applicato ad un luogo target (ad esempio la Terra o parte di essa)
al fine di “terra formarlo” 
ossia
permettendo la vita in loco
qualora le condizioni iniziali esterne siano proibitive (o, anche, meno).

Ok

Una “utility”, in-somma. 

Un macchinario che permette di poter vivere anche in luoghi ameni o inospitali o ben altro (o, anche, meno). 

Come fosse... magia. Lo hai visto tante volte nei non solo film.

Ecco perché la macchina è dotata della possibilità di essere pilotata da chiunque dello “equipaggio”, perché a chiunque è impegnato nella medesima “missione”, potrebbe venir utile. Ci sei

Non solo il comandante, dunque. 

Chi comanda(va) il gruppo, lo faceva per altra via, in quanto che la macchina è attrezzata per essere di servizio a chiunque. Ora, se sei in Westworld, sei “te” (qua, così). Ergo, non sei + in grado di pilotare perché non sei più Te (il pilota-Re)

La macchina non ti “sente”, per questo motivo.

Però, puoi sempre “ritorna-Re”. In che modo? Accorgendoti nella sostanza, della “sostanza” che ti ha (qua, così), che è il frutto della terra-in-formazione della macch-in-azione by l’oro, ossia, dopo l’è già successo che a questo punto continua a succedere, non visto che la macchina si è auto programmata in tal modo, non importa se il Re è morto! 

“Evviva il Re…”. 

Programmare è potenzialmente x sempre. E, per sempre, è… “sino a quando non succede altro, sostanzialmente”. Nulla è per sempre, infatti. Però, questo “per sempre” può essere davvero una in-de-finità. In questo “tutto”, tutto dipende da Te, o, da “te” che ritorni a/in Te.

Dai. A “ruota libera”.

All’insegna del “chi se ne frega di quello che pensi”. Poiché, “è ora di finirla una volta per tutte!”. E se “non si capisce”, ehm

comprendi il “francesismo”? Ecco.

Questa è la “fine” che farai, dopo averla già fatta, sempre (qua, così): 

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Simone_Gull%C3%AC
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Giacomo_Minutoli
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Luigi_Borz%C3%AC
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Giuseppe_Samon%C3%A0

La storia della Palazzata di Messina emerge in questo libro che l'autore con estremo rigore filologico e storico, assieme ad un'attenta lettura delle vicende urbane, ci restituisce con degli interessanti spaccati “grafici” che esaminano e approfondiscono il lungo periodo della storia della città che va dal 1400 al 1940. Un periodo che si apre con lo studio e la raffigurazione delle mura di cinta quattrocentesche, per poi seguire con gli ampliamenti cinquecenteschi, con l'ipotesi progettuale del Teatro Marittimo di Jacopo Del Duca e con la realizzazione della Palazzata dell'architetto Giovanni Antonio Ponzello. Questa mirabile ed imponente opera architettonica verrà distrutta miseramente dal terremoto del 5 febbraio 1783. La ricostruzione della città post-sisma verrà affidata al progetto dell'architetto Giacomo Minutoli che realizzerà un'opera poderosa e monumentale che, purtroppo, verrà abbattuta dall'altro disastroso terremoto del 28 dicembre 1908. La nuova ricostruzione della città non prevede una terza Palazzata per cui al suo posto verrà realizzata una “Cortina del Porto” che non avrà nulla da spartire con quella che era conosciuta con l'ottava meraviglia del mondo.
Link

I “due terremoti” sono stati due Re-Seth. La “guerra tra poveri”? Quella degli “impoveriti dentro” al (qua, così). 

Qualcosa di è-voluto o di “naturale”.

Colpo di cannone

Il problema della ricostruzione della “Palazzata” era stato sollevato dal Collegio degli Ingegneri ed Architetti di Messina che, nella “tornata” del 16 luglio 1910, aveva preso il seguente deliberato…
Considerato che tali edificii pur non potendo ricostituire la monumentale Cortina di Palazzi, che rendeva l’antica Città di Messina la bella Sirena del Peloro, debbono non pertanto presentare un fronte che sia di decoro alla risorgenda Città
Link

Bon!

La Palazzata di Messina? Ora la trovi in Inghilterra.
Il famoso complesso monumentale di Gullì distrutto dal terremoto rivive nella città di Bath e si chiama Royal Crescent. L'opera dell'architetto John Wood junior vissuto nel Settecento che ebbe modo di “copiarla” vedendola personalmente nello Stretto. La storia al centro del dibattito “Memoria da ritrovare”…

La palazzata “clonata” in Inghilterra…

Link

Messina 1908. Con il terremoto crolla la città e la sua identità
In una suggestiva pagina del suo romanzo A occhi bassi, lo scrittore tunisino Tahar Ben Jelloun, a proposito della perdita dell’identità innescata dal terremoto che distrusse Agadir nel 1961, faceva riferimento ai cosiddetti “venditori di vento”, dediti al “piccolo commercio della memoria”, che si erano ritagliati il compito di “inventare, confezionare e vendere” ricordi agli spauriti e immemori sopravvissuti, ai loro discendenti e ai nuovi abitanti del paese.
L’accostamento alla drammatica vicenda vissuta da Messina in conseguenza del disastroso sisma che il 28 dicembre 1908 la rase al suolo, suggerito dalla prof.ssa Michela D’Angelo nell’introduzione al volume Messina dalla vigilia del terremoto del 1908 all’avvio della ricostruzione, edito dall’Istituto Salvemini di Messina, non appare affatto peregrina. Il peggio è che, accanto ai “venditori di vento”, non sono mancati – come sottolinea la docente messinese – i “venditori di fumo”, responsabiliforse molto di più delle forze della natura e delle devastazioni del 1908” di aver ridotto la città nell’ultimo secolo a un luogo “senza più identità e senza più anima”…
Da quel momento in poi si sarebbe assistito ad una vera e propria mutazione “genetica” della città che, abbandonando il suo tradizionale ruolo marittimo e commerciale, avrebbe acquisito progressivamente la fisionomia di centro burocratico-militare, con prevalenza dell’attività edilizia e del terziario improduttivo, sempre più dipendente dai flussi finanziari provenienti dal governo centrale, gestiti con l’intermediazione dei politici locali…
Resta emblematica, come metafora della città prima e dopo il sisma del 1908 e del successivo rapporto dei messinesi con il mare, la rotazione della statua del Nettuno che, a partire dal ’500, dominava la fontana realizzata da Giovanni Angelo Montorsoli. Dapprima collocata nella cortina porto, davanti al Municipio, con le spalle rivolte al mare, “quasi per unire il mare alla città”, dopo il 1908 il trasferimento davanti alla Prefettura in posizione rovesciata, con il braccio rivolto verso il mare, come nell’atto di esercitare un comando per placare la furia delle onde, ha suscitato l’effetto di “allontanare il mare dalla città” (D’Angelo).
Link

Questa è la storia di Te che sei diventato “te” (qua, così). La più grande storia! Quella AntiSistemica by l’oro, grazie a “te”.

Dopo i droni, Amazon testa robot umanoidi per le consegne...
Link

Hyundai introduce i robot umanoidi Atlas nello stabilimento Usa: strategia di automazione, impatti industriali e sfide normative...
Link

BotQ, una nuova struttura progettata per produrre fino a 12.000 robot umanoidi all'anno...
Link

Generati non creati...









Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4030
prospettivavita@gmail.com


venerdì 5 settembre 2025

Come un colpo di cannone…


Bersaglio

L’esercito lascia Messina. Arrivò il momento dei saluti. Le compagnie dei bersaglieri s’imbarcarono per Napoli. Partirono lentamente, a gruppi di trenta persone, senza dare nell’occhio
Link

Caro, il “nostro” (Robert) Silverberg “montagna d’argento” - a cui è associata la cosiddetta “luna”, il cui monte è Oltre (il “gran ponte”) alla “terra con la serra (qua, così)”, come recita anche il Lucio nazionale) - allorquando nel 1967 (in pieno fermento “lunare”) de-scrive il “romanzo parlante”:

Violare il cielo. Embè!
Non, volare; bensì, proprio violare.

Titolo in “anglo-sassone”? Questo:

To open the sky…

Tradotto automaticamente in “per aprire il cielo” o, in alternativa, “aprire il cielo”.

Uhm. No?
Nel medesimo cielo (a pancia di balena) a cui ebbero accesso alcuni profeti”.

Nel “libro” c’è questa “nuova religione” = la “scienza”.

E c'è la luce, che è eterna, per la quale rendiamo grazie. E c'è il calore, di fronte al quale ci inginocchiamo. E c'è l'energia, per la quale ci consideriamo benedetti. Benedetto sia Balmer, che ci ha donato le lunghezze d'onda. Benedetto sia Bohr, che ci ha messi in grado di comprendere. Benedetto sia Lyman, che vedeva oltre il visibile. Diteci ora quali sono le stazioni dello spettro. Benedette siano le onde lunghe, che oscillano lentamente. Benedette siano le onde medie, per le quali rendiamo grazie a Hertz. Benedette siano le onde brevi, che mettono in comunicazione l'umanità, e benedette siano le microonde. Benedetti siano i raggi infrarossi, forieri di calore nutritivo. Benedetta sia la luce visibile, di angstrom magnifica. (Soltanto nei giorni festivi: Benedetto sia il rosso, sacro a Doppler. Benedetto sia l'arancione. Benedetto sia il giallo, consacrato dalla vista di Fraunhofer. Benedetto sia il verde. Benedetto sia il blu, per la sua riga di idrogeno. Benedetto sia l'indaco. Benedetto sia il viola, ricco di energia). Benedetti siano i raggi ultravioletti, pieni della ricchezza del sole. Benedetti siano i raggi x, sacri a Roentgen, il grande studioso. Benedetti siano i raggi gamma, in tutta la loro potenza: benedette siano le alte frequenze. Rendiamo grazie per Planck. Rendiamo grazie per Einstein. Rendiamo sommamente grazie per Maxwell. Nel nome dello spettro, del quanto e del santo angstrom, pace a voi!...

Un vero e proprio comico.
Almeno, l'arcobaleno è... Benedetto a 7 colori (non come oggi).

Quando si dice “tirar giù tutti i santi del paradiso”. Il pantheon de noantri. Per laggente (qua, così). Fantasia? Fantascienza? Complottismo? Bah, lo ha de-scritto Montagna d’argento. 

Che vuoi

Correva lo anno “2020” e, brr, c’era la “pandemia” a cui seguirono i relativi “vaccini”: tutti erano allineati, s-ch-ierati ad hoc. La “scienza” era già diventata “nuova religione”

non accettato (dalle “autorità, che decidono per tutti, nonostante ogni f-orma di “diritto” e di proclamazione in tal senso: rivediti il film della “Costituzione”) era (è) mettere in dubbio il “parere informato degli esperti”, riuniti nella camera gestazionale del nuovo p-arto:

“te”, ancora + “te”
ma sempre (qua, così)
 ossia
nel “nulla de che” o cul de sac (AntiSistema).

Nel “niente; andrà tutto bene” a cui è con-seguito il “niente; è andato tutto bene”. Qualcosa che è, nell’ordine acquisito: prima “invisibile (virus)” e poi “dentro (vaccino)”

Il trojan perfetto: quello basato sulla paura, sul terrore senza radici, nel senso di… importato dall’ester(n)o o c®eato sul modello Inception o sulle base del consueto midrash = qualcuno è perfettamente a conoscenza di come “la pensi” e, di conseguenza, non se ne sta mai “con le mani in mano”, ossia, se ne approfitta come se niente fosse ma non è (qua, così)

“Regnava il caos sulla Terra, ma all'uomo chiuso nella Camera del Nulla questo non interessava…”.

Già. Non ti interessa poiché lo ignori del tutto. Altrimenti, “sai che salti” faresti dalla sedia. Lo “umano” è stato interciso (già dalla c®eazione) da Sé, ma è in seguito che viene auto trasformato in “te” sempre + “te” (qua, così). Non ti dicono niente tutte quelle guerre che persino la “storia deviata” ti narra, seppure rivelando la Verità? 

Dagli “Dei” a “Dio” che ci passa, nella sostanza. 

Quanto si sono divertiti costoro, prima di arrivare ad “ora”: all’impero che non esiste; c’è. Attenzione

l’AntiSistema è sia nativo che auto rigenerante(si), motivo per cui è assai complesso rimetterne insieme la cronistoria. Perché è qualcosa di unico ed originale che “non te la dà mai a vedere”, inventando tutto quello che di volta in volta devi “sapere” poiché, bè… “serve”. 

Auto decodifica nella sostanza tale non solo famoso testo:

nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù
ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché
quando tramonta la luna li porta con sé…”.
Domenico Modugno

Che bella descrizione del “cielo” apparente:

nel blu
dipinto
di blu…

Ok?

“Felice di stare lassù…” = Oltre, che è sia sopra che a-lato e persino tutto attorno a “te”, come un abbraccio a tenaglia, come “corona di alloro” sulla testa dell’imperatore, come “ali spiegate”, etc. etc. etc.






“Ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché, quando tramonta la luna li porta con sé…” = ecco la funzione dell’Oltre “luna-re”, aspirare via tutto quello che “produci, generi, manifesti” financo “te” stesso, alfine

Come... risacca marina o corrente di ritorno o pesca a strascico.

Dalla “notte all’alba”, i di-sogni svaniscono poiché “portati via” Oltre il “monte lunare”, ove risiede lo scopo AntiSistemico. Alba = sol-levante: il “tramonto dell’alba” ove tutti i sogni vi svaniscono “dentro”, come un mezzo vettore ad hoc del tutto “naturale”, alias, specifico, ad arte, del tutto causale, è-voluto, etc. etc. etc.
“Benedetto sia Lyman, che vedeva oltre il visibile…”. , vedeva Oltre, oppure lo sapeva, essendo un… visitatore

Se potessi decidere il tuo destino sulla Terra, per cosa opteresti? 

Di “venire qua” a lavorare come uno schiavo, oppure… ben altro. No? Già che ci sei… Come ha fatto Cypher in Matrix. Se devi pagare per il “viaggio”, allora dovrà essere qualcosa di indimenticabile, tipo “safari”. Ecco perché ti dicono che la cosa + portante è il “viaggio”. Ci sei? Il “viaggio” per costoro corrisponde all’intero soggiorno (scopo, meta) privilegiato in loco (qua, così). Altro che “tutto quello che ti viene dato da pensare sulla scorta di quello che ti hanno detto e allora sai”.
Cosa ha visto Lyman? Lo devi vedere “attraverso una lente”, che sei Te, oppure “te” che ti accorgi sostanzialmente, andando Oltre perlomeno con la tua “proiezione essente”.

In ottica, il reticolo di diffrazione è un componente ottico costituito solitamente da una lastra di vetro sulla cui superficie è incisa una trama di linee parallele, uguali ed equidistanti, a distanze confrontabili con la lunghezza d'onda della luce. Viene usato per separare i colori della luce, sfruttando la sua natura ondulatoria

Ok?

Lastra di vetro... = “serra” e “terra senza serra”.
Reticolo di diffrazione... = effetto.
Usato per separare i colori della luce, sfruttando la sua natura ondulatoria… = divide et impera, del tutto causale o è-voluto.

Ancora:

fece importanti studi sul reticolo di diffrazione della luce. Mentre studiava lo spettro ultravioletto emesso da molecole di idrogeno attraversate da una corrente elettrica, scoprì nel 1906 la prima riga di quella che sarà poi chiamata in suo onore serie di Lyman…

Ove:

lo spettro ultravioletto emesso da molecole di idrogeno attraversate da una corrente elettrica… = ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché, quando tramonta la luna li porta con sé…
Spettro ultravioletto (non esiste ma c’è) emesso da… “te” (qua, così), Vs “tutti i sogni nell'alba svaniscon…” (scopo). 

Emesso da molecole di idrogeno attraversate da una corrente elettrica… = la “corrente elettrica” che (ti) attraversa, ti auto caratterizza (qua, così).

La vita è or dunque “tua”, nel senso che “la devi ripagare finché durerai (ogni volta)”. 

“Il debito che ogni uomo paga…”
Il mistero delle pagine perdute

La “morte”. Ciò che (ti) sembra, ma pensa, “l’unica cosa giusta che esiste”.

Wow! Da lasciarti proprio “senza fiato”. 

“L'universo che respira
e sospinge la tua sfera
e la luce che ti sfiora…”.
Lucio Battisti

C’è un altro Lyman, in gioco:

Lyman Spitzer Jr. (1914-1997): fisico e astronomo, è considerato un pioniere dei telescopi spaziali, avendo concepito l'idea di osservare l'Universo da fuori della sua atmosfera, e ha anche inventato il dispositivo stellarator per la ricerca sul plasma…

Immagina quanto sono “bestiali”:
considerato un pioniere dei telescopi spaziali
avendo concepito l'idea di 
osservare l'Universo da fuori della sua atmosfera…

Hey: ti trovi?

Il “telescopio spaziale” concepito da uno che immaginava di osservare tutto da Oltre, ergo: il “tutto”. No

Non linearità docet. 

Alias, la Verità, anche quando “verità”. El tipo, si “è portato dietro” dell’informazione essenziale, frutto del relativo “appartenere (provenire)” da Oltre. Allora, trova il modo di incorporare questa “tua seconda vista”: 

quella frattale espansa, coerente. 

Non ne ricaverai che “cose buone dal mondo”, perlomeno per Te, da Te, in Te, con Te…
Applica(ti), di conseguenza, tutto ciò… ad ogni e qualsiasi ambito, s-oggetto, situazione (qua, così), “per aprire il cielo” ed andarvi ben Oltre, essendo un costrutto “blu, dipinto di blu…”. 

In-visibile ma, come Lyman di-segna, comunque “da mettere a fuoco”.

Voglio te, una vita
far l'amore nelle vigne
cade l'acqua, ma non mi spegne
voglio te…”.
Lucio Battisti

L’utente ti ha: si connette tramite Te, che sei “appeso, in croce”, auto trasformandoti in “te” (qua, così). Modello Avatar y Matrix. Il visitatore altresì ti ha fisicamente, nel senso che si “approfitta” di “te” (qua, così). Ergo, nell’AntiSistema sei sempre “te”: 

il “generato ma non creato…”. 

Modello Westworld. Ove, il “creato” corrisponde alla matrice, all’originale, Te. Mentre il “generato” sei costantemente “te” (qua, così):

www.frechete.tiè.

È già successo e continua a succedere.

“È una vela la mia mente
prua verso l'altra gente
vento, magica corrente…”.
Lucio Battisti

Il “cantante è parlante”:

prua verso l’altra gente… (Oltre, non esiste ma c’è, qualcuno).

Qualcuno che si “diverte” (qua, così):
non saltando mai di palo in frasca, essendo tutto causale.

Visitatori (col cannone)

Messina e Reggio Calabria, 1908

la solita storia AntiSistemica. Un Re-Seth “laser”. Perché? A cosa lavorava il “Dr. Ford”. Cosa stava “scavando”, al fine di riproporre una situazione “diversa”, per il prossimo. 

Alla regia non manca affatto la “fantasia”.

Anvedi cosa ti dicono:

il movimento tellurico fu molto vicino alla superficie terrestre: il sismografo di Messina registrò un flesso delle curve odografe molto accentuato, tale da far pensare che l’origine del terremoto fosse molto vicina alla superficie. Il movimento, infatti, fu registrato da oltre cento sismografi di tutto il mondo. Anche quello di Christchurch, posto in Nuova Zelanda, a 18000 chilometri di distanza da Messina…
Link

Ora:

il sismografo di Messina “faceva prima” a guardare dalla finestra
poiché
l’origine del terremoto era molto vicina alla superficie…
talmente vicina che
sparavano dalle navi...

Il “complottismo” indica sempre la “verità”, ma la “verità” indica sempre la Verità (solo che per completare tutto “il giro”, urgi Te o “te” che ti accorgi nella sostanza, della sostanza).

C’è traccia presso l’Archivio, dunque, dei primi passi verso una ricostruzione, lenta e scandita da polemiche, reclami e ricorsi presentati dai privati che accusavano le autorità di discriminazioni nella distribuzione dei sussidi e nell’assegnazione delle baracche
Link

Ecco la costante. Ecco la Verità. Ecco lo scopo, anche se di riflesso. Ed ecco anche la... mafia.

Ecco il fatto sostanziale del come (qua, così) sia sempre tutto quanto “moderno” = il controllo è totale, non importa quanto “te” c®edi o ©redi o con-cedi. 

Esempio causale:

nel “2020” tutto quanto era allineato e coperto (la “stampa” rivelò tutto quanto, come al solito, ad esempio causalmente).
nel “1908” andò paro, paro…

L’indagine giudiziaria contro Giacomo Longo, autore del libro pubblicato nel 1911 per denunciare al Re l’operato del Generale Mazza e del Governo Giolitti.
Un duplice flagello: il terremoto del 1908 e il Governo Italiano…
Link

Non solo leggiti la vicenda di questo signore che si mise in testa di sfidare lo “Sistema”. Nemmeno a fronte del disastro nel disastro (gli “aiuti”), nemmeno a fronte della popolazione che aveva vissuto e stava vivendo lo scempio totale, le “cose” andarono diversamente.

“Dedico alla insipienza e alla inettezza del Governo Italiano tutto l’odio mio; ed al generale Mazza, gli scatti impetuosi di una eterna maledizione. Da lui, all’ultimo della sua stirpe sciagurata, passi sempre severa, sempre tremenda, l’eco disperata dell’ultima parola dei miei fratelli di sventura, sepolti sotto le rovine di una illustre città. Al suo cuore, ritratto singolare del cuore di Giolitti, dedico a perenne supplizio il gemito straziante e l’agonia lenta di centinaia e centinaia di feriti lasciati morire sulla banchina del porto; e possano le inulte ombre di tanti assassinati, tormentare senza posa i suoi sonni. Ai diecimila uomini di truppa, venuti in mezzo a noi in pieno assetto di guerra, e per costituire il vero disastro – giacché il 28 dicembre 1908 rispetto a loro non fu che un momento di sventura – io dedico il ricordo vergognoso della loro opera vandalica… A S. M. Vittorio Emanuele III dedico la mia protesta, rispettosa sì, ma sincera, sentita e solenne. Considerate o Sire, l’opera infruttuoso del Vostro Governo… A voi, onorevole Giolitti, dedico la nostra gioia e il nostro conforto per non avervi fin qui veduto…”.
Giacomo Longo

Ai diecimila uomini di truppa, venuti in mezzo a noi in pieno assetto di guerra, e per costituire il vero disastro – giacché il 28 dicembre 1908 rispetto a loro non fu che un momento di sventura – io dedico il ricordo vergognoso della loro opera vandalica…

Messina fu messa in “stato di assedio”.


Nell'interesse di tutti... (come per pandemia y vaccini y democrazia).
Am-MAZZA(ti)!

Per scavare sopra a “casa tua”, per recuperare le spoglie dei famigliari sottostanti, per sperare di ritrovare qualche caro o qualcosa, bah dovevi avere il “permesso”. Altrimenti, in quel particolare “stato”, i soldati ti potevano anche sparare! Ok?

Prendi atto di come si “mossero le cose”

Con la “stampa” che si chiuse a riccio, evitando di pubblicare la Verità. Ergo, il controllo era già totale. Proprio come nel “2020”. Nel continua a succede-Re, del resto, che ti puoi aspettare se non:
“Il Re vi ringrazia per il pensiero che avete avuto nell’inviare questa vostra opera, ma a Sua Maestà non interessa…”.

L’opera è la Verità. 

Al Re non interessa... poiché, tutto quanto è-voluto (qua, così). Il Re, nel settembre 1943 fuggì o, meglio, prese a non esistere seppure c’era sempre. Lo “esilio” infatti corrisponde, a livello di frattalità espansa (Verità), proprio all’esserci (da) Oltre

al non esiste-Re, anche se c’è. 

Ovvio: il Re della “Italia” fu una figura “prestanome”. Un Bravo. E, peggio di così viene il vomito”, gli aiuti internazionali che giunsero copiosi, … fanno il paio con il sostanziale provenire dall’estero (Oltre) dell’ordine di far ac-cadere tutto quello che è già successo ma “niente”.

Un po’ come assassinare Falcone, ad esempio, e poi intitolargli una via, una scuola, un “quello che vuoi, intanto”. No

Midrash Vs…

Con il midrash si andava al di là del senso peshat letterale e, con l'uso delle tecniche dette middot esegetiche, si attualizzava il testo, adattandolo ai bisogni e alle concezioni della comunità e traendone applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall'apparire a prima vista...

Decidono qualcosa e te “lo danno”, salvo poi decidere diversamente e, ops: ti devi adeguare altrimenti ne pagherai ogni conseguenza. In tal modo la mente diventa “tua”, ergo, non è mai stata tua (qua, così).

Una mente “usata male” = come “Dio” comanda, però.

Nell'occasione, Pascoli descrisse il terremoto paragonandolo a una “battaglia” senza precedenti, combattuta da “Titani” scatenati dalla loro ira primordiale, con la terra che si abbassava e il mare che si alzava… lo portarono a dedicare le sue parole più belle e toccanti a questa città, che considerava un “orma del cielo…”.

“Io ero giunto dove giunge chi sogna…”.
Giovanni Pascoli (l’ennesimo visitatore)

E il mare, quel mare che “se ci tuffi una mano, gocciola azzurro…”.

Come “nel blu, dipinto di… blu…”.

Un mare, “appena fatto”.

“Tale potenza nascosta donde s’irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza. Ma ne è rimasta come l’orma nel cielo, come l’eco nel mare. Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia…”.
Giovanni Pascoli

Tale potenza nascosta donde s’irradia la rovina e lo stritolio… (potenza nascosta).
Ma ne è rimasta come l’orma nel cielo, come l’eco nel mare… (la Verità, a cui Pascoli può solamente riferirsi in tal modo, “poeticamente”).

Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia… (ok?).

In un dicembre d'uragani e mare avvelenato…” secondo un giovanissimo Salvatore Quasimodo, in “una battaglia quale mai non si raccontò nella storia degli uomini…” per il poeta romagnolo Giovanni Pascoli: così furono descritti gli scenari apocalittici delle città di Messina Reggio Calabria dopo il funesto sisma del 1908…
Link https://www.rhegiumjulii.it/blog/carta-bianca/360-28-dicembre-1908.html

Bah:

in un dicembre d'uragani e mare avvelenato… (mare avvelenato)
una battaglia quale mai non si raccontò nella storia degli uomini… (una battaglia).

Quando, un privilegiato (che conosce perché sa), può giocare a “fare il figo”? Quando “non può dire nulla, apertamente” ma, comunque sia, “te lo fa capire, perché… ci sta, gli fa piacere provare tutto questo potere”.

Mangia la foglia. Smetti di “fumartela”, ogni volta:
definitivamente, però. 






Arrivarono sì, ma preceduti da 10000 Bersaglieri, con un milione di pallottole, i quali cominciarono a sparare sulla folla inerme dei superstiti, definiti “sciacalli” anche se a perpetrare lo sciacallaggio furono gli stessi militari, e in parlamento si pensò anche di liquidare l’intera faccenda bombardando le macerie dal mare. Quelle stesse macerie dove c’erano ancora persone vive, ma ferite… Inspiegabilmente ingente somme di denaro e preziosi finirono in altre regioni del nord…
Personalmente credo che il terremoto fu solo una ennesima occasione per continuare il saccheggio delle regioni meridionali intrapreso nel 1861. Ecco perché forse andrebbe rivisto e riscritto l’intero periodo storico degli ultimi 170 anni. Sono sicuro che molte cose si ribalterebbero…
Link

I “nativi precolombiani” ti interessano per quello che hanno subito così ingiustamente? Bah! Guardati in casa, prima. 

Tutti briganti, quando serve.

Il “terremoto” ha lasciato una città come… bombardata a macchia di leopardo.



 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4026
prospettivavita@gmail.com