O, Sua Maestà.
Sua Altezza è Reale. E la sua... altezza?
Questo titolo è inferiore solo ad un'altezza imperiale, ma superiore ad altri trattamenti come l'altezza granducale o serenissima…
Le varie “altezze”, oppure… altitudini? Uhm. Da cui, le attitudini:
predisposizioni
geografia, infra-struttura, località, etc.
Il termine si riferisce a un protocollo specifico di una monarchia e non a una caratteristica fisica…
L’ultimo Re della “Italia”, infatti, era piccolo (di statura). Il pilota-Re, che governa il moto del gigante “Paese”.
El Leviatano.
Anche i “Grandi Alberi” (quelli tagliati al piede, che sembrano le “montagne”) sono (erano) appunto… molto, molto, alti. E, soprattutto, abitati (Avatar docet). Come dis-togliere l’attenzione (quella che + appare)?
Abbatti il “corpo del c®eato”.
In maniera tale che, al di sotto, nell’apparato radicale, rimanga qualcosa che non esiste; c’è. Infatti, la “dorsale oceanica” è un luogo comune dis-abitato, nel senso che manco l’immagini:
qualcosa che auto coincide con l’altro luogo comune più “famoso” = lo “inferno”.
Ciò che sta sotto, motivo per cui non si vede, anche se c’è. Qualcosa persino di fisico, in tal “caso”, essendo non solamente… significato, bensì, orientamento, “dato”, memoria, Verità. Il Re “sotto alla montagna”, ch’è un Grande Albero tagliato (ceppo) ir-riconoscibile, analogamente, x “te” (qua, così) non esiste anche se c’è, ergo, è già successo ma “niente” = continua a succede-Re indisturbato.
Che “caso”, vero? Quando una strategia è rivelata, cosa diventa x chi ne è “posseduto”? Bè, diventa la “normalità”, una “ferma” abitudine molto simile allo “incanto”.
Esiste anche il caso di “Sua Altezza Imperiale e Reale”…, un titolo ancora più elevato, che unisce l'appellativo di altezza imperiale e quello di altezza reale. È importante notare che l'espressione viene anche utilizzata nel titolo di alcuni libri, come nel caso di un romanzo di Danielle Steel e un'opera di Thomas Mann, dove il riferimento è al significato simbolico e non a una persona reale…
L’indicazione è portante: il significato da sostanziare.
Se, ad un gatto vivace, indichi con il dito di andare in un altro posto, il gatto usa la zampa per colpire il dito. Ok? Mai, la “luna”. Il gatto “ci gioca col tuo dito”, rendendo inutile l’indicazione.
L'appellativo sua altezza è il trattamento attribuito ai membri, regnanti o non regnanti che ne abbiano diritto secondo le leggi della casa, di una dinastia sovrana… (ancora, sempre, la stessa strategia: impressa della “grandezza” del relativo, assoluto, titolo).
La dinastia sovrana... Ok?
Ora, “sai” che ad un certo punto della storia (deviata) la “nobiltà” viene come detronizzata. Uhm. Ne sei proprio certo? Vedi ch’è ancora la stessa musica:
strategia della rivelazione.
Quando non esisti ma ci sei, laggente smette di “tagliarti la testa nella pubblica piazza, ciclicamente”. Ci sei?
Appellativi astratti erano presenti in gran numero nell'Impero romano e ancor di più nell'Impero bizantino, in numero così grande da essere oggetti di confusione e da subire, nel loro significato, una sorta di inflazione e svalutazione, benché in ogni tempo fossero regolati in modo piuttosto rigido dai comandi imperiali…
Non solo leggi:
appellativi astratti… (sostanza, non lineare, significato)
in numero così grande da essere oggetti di confusione e da subire, nel loro significato, una sorta di inflazione e svalutazione… (confusione, inflazione, svalutazione)
in ogni tempo fossero regolati in modo piuttosto rigido dai comandi imperiali… (in ogni tempo… = sempre, nell’AntiSistema).
Un po’ “la stessa cosa” che viene narrata qua sotto:
conversazioni private, finanza e sanità, una volta dipendenti da carta, penna e calcolatrici, adesso sono totalmente digitalizzate. Per estensione… è ragionevole pensare che un’evoluzione simile colpirà tutti gli ambiti della nostra esistenza… La rivoluzione sta avvenendo ed è impossibile fermarla e, in un mondo così competitivo, le “civiltà” che restano indietro rischiano di essere dominate da quelle che, al contrario, si adattano e governano il cambiamento. Infatti, chi ha tratto i maggiori benefici da questi trent’anni di rivoluzione tecnologica “è chi produce le tecnologie, non chi le utilizza”… Il tema, qui, è relativo anche alla proprietà della tecnologia, nel senso che il dominio esclusivo su un software consente al proprietario di fare il bello e il cattivo tempo…
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Chi è il “proprietario” di tutto il cocuzzaro (l’AntiSistema)? “Dio”. No? Ma, in questi termini, però:
un esempio calzante e attuale possiamo identificarlo in Starlink, la società di Elon Musk che fornisce la copertura internet su scala globale tramite i satelliti. In particolare, nella guerra tra Russia e Ucraina… influenzando le sorti del conflitto…
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“Dio” è chi controlla dallo “alto della situazione”, mediante le classiche “proprietà esclusive conferite a Dio”:
non esiste, c’è, chi è…
in leva
da remoto
wireless
non localmente
ubiquamente, etc.
Di Musk vedi qualcosa quando le “cose succedono” e sono dovute alla sua tecnologia? No. Egli porta sempre la “maschera”; quella sostanziale. Ma è la Verità che (te) lo indica, sostanzialmente.
E, “te” (qua, così)? “Niente”.
L’autore dell’articolo menziona PopVax, un’azienda che sviluppa vaccini e terapie finanziata dallo stesso Buterin tramite il fondo Balvi. Questi sieri sono prodotti con processi fondati, appunto, sull’openness: i costi si riducono e, con essi, la disuguaglianza di accesso tra le varie nazioni, mentre la trasparenza – senza brevetti – rende più semplice verificarne la sicurezza e l’efficacia. Sul tema della raccolta dati, invece immagina un mondo in cui ognuno indossa un’attrezzatura per il monitoraggio della salute personale attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che sia ovviamente open-source e ispezionabile solo dal singolo individuo…
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Wow. Apposto!
La solita “uguaglianza” de noantri. A quale “altezza” opera, ad esempio, Musk? Dallo “alto”, come minimo.
Chi controlla i controllori, si chiedevano già gli “antichi”.
Già. Chi? La “legge”? Bah. Cotto, mangiato, digerito.
Che sia ovviamente open-source e ispezionabile solo dal singolo individuo… (ovviamente!).
La “grandezza” del d l’oro scopo è totale, assoluta:
come l’assoluto.
La relativa “altezza” non è immaginabile, attraverso occhi AntiSistemici (“te”). Quando qualcosa è totale, bè… diventa tutto, ma se sei “te”, uhm… è sempre “tutto”, ergo, la via per riuscire a…, non esiste ma c’è.
Di questo stanne certo.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4042
prospettivavita@gmail.com
