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mercoledì 10 settembre 2025

Incrocio e terzo non dato.


“Il Contratto Sociale”… è un'opera di Jean-Jacques Rousseau del 1762 che delinea un modello di Stato democratico in cui la sovranità appartiene al popolo. Rousseau sostiene che, attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale” per il bene comune, che garantisce uguaglianza e giustizia per tutti. Questo concetto ha influenzato la moderna democrazia e la Rivoluzione francese…

“A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina…”.
Giulio Andreotti

A “pensar male non si fa peccato” (qua, così). SPS docet.

Hai mai pensato che, in qualunque ambito – dal più piccolo/semplice al più grande/complesso – in ogni “caso”, a prescindere dalla tua o “tua” preparazione, immaginando, pensando, calcolando, ragionando, sentendo, deducendo, etc. etc. etc., comunque sia (è), per forza di cose agganci anche la Verità? 

Se (se) ti applichi, nel ventaglio di “soluzioni elaborate” c’è anche il Vero. Ergo, “toccando” la Verità, dovresti “sentire” qualcosa di… palpabile = sostanziale, nel senso che te ne puoi “Fare…” qualcosa. 

Dunque, parti da un “problema” facile, che ha solo due possibilità. 


Ad esempio, stai osservando un incrocio a T stradale e, la prossima macchina che lo varcherà 1) girerà a dx, oppure 2) girerà a sx? Immaginando, “vedrai la macchina girare a dx o a sx”: entrambe le “soluzioni” ti garantiscono di agganciare la Verità, che è l’unica “cosa” che (ti) succederà davanti agli occhi. Ok

In un simile ambito, lo sai persino, che la Verità è in uno dei 2 scenari. Questo ti permette di “comprendere e sentire” cosa significa e comporta, “sapere la Verità”. Quando “azzecchi un pronostico, vincendo del denaro”, hai in un certo senso “anticipato la Verità”. L’hai come “letta”. 

Oppure, l’hai “decisa”? Uhm


Al solito, non ti permetti mai di auto riconoscerti un simile “potere”: 

il potere di decide-Re. Per chi? 

Per “te”, per Te, per “tutti”, per Tutti? 

Non ti arrischi mai di percorrere un simile “campo”, poiché troppo vasto ed irto di… “trappole, problemi, sorprese, etc.”. Infatti, è il non lineare che pre-vale quando ti “allontani dall’albero (AntiSistemico), in termini sostanziali, pur essendoci ancora dentro”. Questo significa chequalcosa scatta, non appena rischi di varcare una soglia del tutto virtuale, digitale, convenzionale, essenziale, etc.”. 

Modello Isola delle rose.

Ecco come ti rendi conto di essere “dentro” a qualcosa, che corrisponde di certo a… qualcuno, che ovviamente x “te” non esiste, anche se c’è. Quindi, la scena precedente (quella dove osservi l’incrocio, in attesa che la prima macchina lo percorra girando a dx oppure a sx), “espandendo il campo”… occorre forzatamente “immaginare non linearmente”, persino.

:
immaginare, e non solo pensare o calcolare, non è sufficiente (qua, così).

Persino a livello di “fantasia” è im-possibile (potenziale) espandere il campo a livello sostanziale, da/in cui proviene il “sentire”: 

ciò che la “scienza” evita come la peste di “ri-conoscere”, in quanto che… questo atteggiamento rischia di “aprire il vaso di pandora” in maniera non è-voluta (da l’oro). 

Ancora:

questo significa che 
anche l’immaginazione è prigioniera di un modello AntiSistemico che

ti ha ma “niente”.

Non solo:

questo comporta che
anche l’immaginazione può essere espansa

sino ad un livello cardine, portante, etc.

Qualcosa che a qualcuno “non va bene”, poiché non “serve alla relativa (assoluta) causa” o, meglio, ragione fondamentale (qua, così). 

A quell’incrocio, di conseguenza, va non solo immaginato che possono ac-cadere anche “soluzioni im-previste” di tipo non lineare. 

Quel che si dice, quando capita(no), il “caso”. 

Ad esempio, la prima macchina che sopraggiunge, si blocca proprio poco prima di s-voltare, per via di un guasto al motore, oppure perché fa un “incidente” con un’altra proveniente dalla parte opposta. No? Quando una “soluzione” sembra avere logicamente “solo due direzioni”, ecco che ti stai perdendo il “terzo stato”: 

quello definito “quantico”, sempre dalla medesima “scienza religiosa” (qua, così). 

Ciò che (ti) sembra, appunto, un “caso”: quella “coincidenza particolare” che non sembra affatto possibile, seppure è sempre potenziale. 

Nel Calcio, quando in una stessa “azione”, una squadra colpisce la traversa due o più volte, … è un caso? Immagina che la palla è stata colpita “male”, poiché il giocatore voleva “segnare”. Quindi, la traversa è l’esito certificato dell’errore di chi ha calciato la palla. Non è sfortuna o un caso, che sia stato colpito il “legno”. Quando calci un piccolo ciottolo, per strada, volendo colpire “il palo della luce”:

lo colpisci
non lo colpisci.

Ok? Ci sono solo due “possibilità” o eventi. Però, queste due vie ti riportano ancora all’incrocio stradale, “scommettendo che la prima macchina che giungerà girerà le ruote a sx, oppure a dx”. Qualcosa che sai avere + di due possibilità, però

La “partita di calcio” può essere annullata, se sugli spalti scoppia un putiferio. Ergo, la “tua” squadra ha vinto in campo, ma il “campo” ha decretato un altro scenario, che annulla quello precedente, che era “vero”, or dunque. Mentre, la Verità è che la partita è stata annullata, annullando ogni sforzo precedente. Gasp

Avevi scommesso sulla squadra che ha vinto, ma non è valida la tua giocata, perché l’azienda ha anticipato nella policy che “in caso di annullamento della partita, le giocate vincenti non saranno ritenute valide”. Bah!

“La solita sfiga”. Vero?

Questo succede quando è già successo un precedente, però. Ecco il “lato (oscuro)” sostanziale. Il “passato”, quando non è mai “passato di moda”, è ancora in auge: in che modo? A livello quintessenziale: 

quello che + “conta”. 


Quello che, una volta impresso nella realtà non solo di s-fondo, ne decide la “sorte”, nel senso che “guida ogni s-oggetto o f-attore a…”, come fosse un raggio traente, del tutto s-collegato da ciò che “sai”, non visto che “serve” (qua, così). 

Quando fai trading ed hai “scoperto tutto”, ma… hai ancora difficoltà perché sei arrivato al punto in cui “la prossima svolta del prezzo la sa solamente chi lo decide”. Ci sei

Ad un certo “punto”, sei in prossimità della “sorgente dati”:

la d l’oro mente, applicata al tutto (qua, così).


Quello che, di conseguenza, ti con-vince che “il terzo non è dato”, s’eppure è proprio “il terzo che gode”. Ok? Quello che ti “sforma, sforna” a livello AntiSistemico = il “lato oscuro della forza”. Ciò che funziona, come funziona potenzialmente qualsiasi scenario, ma… in qualche modo (per una ragione fondamentale rivelata) nell’AntiSistema è solo la versione AntiSistemica che ha sempre la meglio.

El non lineare ti ha ma “niente”, perché… “non te lo aspetti mai”. 

Questo comporta che (ti) è già successo. Questo comporta che il “passato” è paragonabile al “nascondersi tra le fini dei mondi…”, by Loki. Quando piazzi la cabina di Re-gia nel “mai passato di moda” che, come sostanza radioattiva, continua a funzionare nonostante non abbia alcuna consistenza “per come te l'aspetti di misurare un po’ tutto quanto” (qua, così). 

Eppure, se sei qua ad immaginare un “fantasma”, Trovi


Cosa significa non è “cosa vuol dire?”. Ci sei?

Se lo immagini, di conseguenza… significa. Eccoti all’incrocio, dove attendi la prossima macchina, al fine di… = “cosa vuol dire?”. Mentre, eccoti all’incrocio, dove decidi cosa succederà alla prossima macchina che lo varcherà = ? Eh

Cambia tutto.


Non c®edi. Se non ti “alleni”, cosa continui a pensare che è una “scemenza”. Se non l’immagini nemmeno, vedi un po’ come sei auto ridotto (qua, così). Ergo, è proprio la condizione (qua, così) che deve immediatamente risaltare e quindi risultare e/o viceversa. Lo s-fondo non è solamente un “dettaglio”, bensì è proprio quel qualcosa che ti auto con-tiene in quanto che “ti sembra tutto quello che esiste”. 

Ossia, “Fai…” sempre tutto da “te” (qua, così). 

Anche quando è una coercizione, ovviamente, sostanziale. Questo è il top di gamma della (l’oro) strategia, che raggiunge l’acme quando sei in qualcosa di totalmente “digitale” = perfettamente in “gabbia”, esclusivamente “sotto controllo”, quando qualsiasi cosa che metti in gioco “non (ti) basta mai, per…”. 

Un esempio sostanziale, valido per chiunque (qua, così), è la “tua” vita AntiSistemica. Ove:

chi infastidisce troppo il potere
seppure ufficialmente incaricato di…
viene eliminato
salvo, poi
intitolargli una via, un parco cittadino, la biblioteca pubblica, una scuola, etc.
per “ringraziarlo” agli occhi della “opinione pubblica (laggente)”.

Attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale”...

Quel “ufficiale” proviene da tale “recipiente comune (unico)”? Non è detto. Ecco il sostanziale. Così come “non è tutto oro quello che riluce”, di conseguenza “quello che riluce non sono sempre l’oro” = l’oro (il Re) delegano. 

A chi?

A visitatori e/o utenti. Secondariamente, a “te” (qua, così) ma in termini sempre gerarchici = chi più ha, più conta. Ma non solo: laggente non solo Smith è un continuo assieme di re-agenti sempre utili al fine di… Dunque, ci sono gli “specialisti” ma anche i “casi manciuriani”. Chi “muta di personalità”, come una talpa perfettamente infiltrata; talmente perfettamente che non lo sa (ricorda) nemmeno la “talpa” stessa. 

Ovvio: questo designa un ambito di de-generati, alias, di servomeccanismi “ombra”, che non permettono a chi, per qualche motivo tipo “anomalia (non caso)”, ha ancora la capacità di “destarsi”, decidendo di/che…, in luogo di scegliere sempre fra… 

Nevvero? 

Un ambito di “sacrificio”, senza ombra di dubbio: l’autentica “alimentazione” di tale luogo comune (qua, così). Le persone “auto ri-producono” qualcosa, quando entrano in un particolare “stato”. Non solo: gli individui garantiscono quel “ritorno sugli investimenti” che ad ogni livello funge da “scopo rivelato” = qualcosa che indica, fra le righe, lo scopo AntiSistemico.

Il “tuo” l’oro-scopo.


Giacomo Longo, da privato cittadino non del mestiere, denunciò quello che successe ai messinesi, nel post “terremoto”: le solite ruberie organizzate

Oggi, quello che de-scrisse è diventato un “libro”:

in vendita su Amazon e non solo.

Cioè, Longo è definito uno “scrittore”. Ok?

Dopo il “trauma”, definirono questo:

in definitiva ripugna l’idea di un castigo divino, prevale piuttosto l'idea di una cieca e malvagia manifestazione di forze primordiali. E la loro identificazione rinvia alla mitologia

Oibò: quando servì, allora persino il “castigo divino” passò in secondo piano. Del resto, era il “pensiero scientifico” che doveva farsi largo anche tra laggente

Ancora una volta, qualcuno stava “facendo gli italiani”.

Il “rinvio alla mitologia” è lo sviarti in qualcosa di “nuovamente oscuro”. Però, il pensiero e gli animi si rivolsero alla Terra, in quanto “manifestazione di forze primordiali…” = qualcosa di “scientifico”, che va sempre bene quando una “nuova religione” è destinata a prendere il sopravvento, proprio come recita il “motivetto”:

paganesimo
cristianesimo
cattolicesimo
globalismo…

“La mafia non è una forma di potere in qualche modo alternativo allo stato, ma è l'essenza su cui si basa il potere dello stato stesso…”.
Carlo Palermo

“Chiamiamo totalmente costituita una formazione in cui ogni evento prodotto in una parte è determinato, o almeno parzialmente determinato, dal tutto… Il singolo essere umano sta qui in rapporti che lo sorpassano e in un certo senso non gli consentono di essere autonomo, che esistono indipendentemente dal suo volere e senza che egli lo sappia e lo determinano o almeno influiscono su di lui…”.
Piccolo trattato sociale – Alfred Vierkandt

L'osservanza del “codice”, il rispetto, la devozione, l'onore e la famiglia sono gli elementi cardine del pensiero mafioso…
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice = midrash…

Codice, come:

l'intera classe dirigente della società europea tra il Seicento e il Settecento fu direttamente formata dagli insegnamenti della Compagnia di Gesù, che aveva propagato nuovi concetti e nuove idee. A tale istituzione si deve per esempio il concetto base sulle cui fondamenta è stato eretto il moderno stato di diritto: il principio della separazione tra Stato e Chiesa, senza il quale non si sarebbe mai approdati alle organizzazioni politiche attuali
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice o “regola:

i gesuiti hanno mutuato il loro metodo educativo dall'insegnamento di San Benedetto la cui regola prescriveva un ritmo quotidiano preordinato di preghiera, lavoro e studio, che occupasse tutta la giornata, con variazioni che dipendevano dall'anno liturgico e dalle stagioni…
La Regola di San Benedetto, consistente in un prologo e settantatré capitoli, a sua volta derivava dalla Regula magisteri, una serie di precetti di vita monastica ripresi da un ignoto mistico che aveva trovato la sua ispirazione nella scuola ascetica dell'antico Egitto
Si può dire che la regola e il modello architettonico abbaziale siano un tutt'uno. Per Vitruvio l'architettura poggia su principi universali e le sue discipline, basate sul numero e sulla proporzione, ritraggono il funzionamento dell'universo. L'eredità spirituale e la metodica benedettina furono raccolte prima dagli ordini monastici medievali e poi dall'Ordine dei Gesuiti
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Uhm; la morte dell’ex “cuoco di Putin” (fondatore della Wagner) = troppo potente per continuare sulla medesima “via”. 

Ergo, la “soppressione” dell’Ordine dei Templari, dei Catari e dei Gesuiti. Chi decide. 

Il perché i Gesuiti sono ancora (qua, così), fornendo continuamente il parallelismo “ombra” o Papa Nero

Qualcosa ti ha. Dove

Nell’AntiSistema che manco immagini, attendendo sempre il-un “salv-a(t)tore”. Come forse puoi “vedere”

sei sempre nel prevedibile “incrocio”, mentre attendi il “cosa farà” il prossimo veicolo, “scommettendoci sopra come se fosse l’ultima cosa che farai”, dipendendo(ne) di conseguenza.

Stai, alfine, delegando la vita ad un e-vento. 

Ergo, la vita è “tua” se… ti adoperi in tal senso (unico). Ciao!



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4029
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 13 agosto 2025

Colore stupore.


Generata (non creata) dall'IA

Quando? Ove sei... più stupitdo che perplesso.

Nel Bollettino di ieri s’è visto come qualcuno decide, ogni volta, il “colore dell’anno (o della stagione)”. È la… “moda”. E, soprattutto, laggente (che con-segue). 

Il “successo” di tale ferma imposizione ma “niente”, è dovuto a “te” che sei sempre disponibile online ad e-seguire ogni “comando”. Come? Quale comando? , quello che – per l’ennesima volta – non esiste; c’è (analogamente a l’oro). Ove, per analoga-mente s’intende l’auto caratteristica frattale espansa o “magia” che anche in tale versione della Terra, imperversa funzionalmente. Del resto, qualsiasi cosa sia, chiunque sia, è (qua, così), nell’AntiSistema = nella negazione del Sistema o come dovrebbe essere, oppure l’utopia im-possibile (potenziale). 

Il potenziale che per forza di cose richiama proprio Te: l’appeso al chiodo, sulla parete. L’agnello sacrificale. Ciò da cui viene estrapolato, raffinato, prodotto e manifestato (qua, così), “te”. 

Te dice niente Jekyll & Hide. 

E lo “sdoppiamento di personalità”. E la sud-divisione della “mela di Platone”. E… il “divide et impera”. Niente? Sostanzialmente, infatti, sembra proprio niente, mentre altresì è “niente” = tutto




I colori son, dunque, essi stessi... sfumature (di qualcosa di unico, totale).

I colori, or dunque, cosa significano. Che sostanziano. Quale indicazione o, meglio, “indicazione” ti… ispirano. E, perché mai, all’arcobaleno i globalisti hanno levato un colore. Uhm

È un caso? Figurarsi. 

Con una “costola di Adamo” qualcuno fece “Eva”. Ergo, attraverso qualcosa, qualcuno. L’ad immagine e somiglianza, cosa (chi) indica essenzialmente.  

Iniziai a comprendere l'importanza del colore circa ventidue anni fa, quando intrapresi lo studio e la pratica dello yoga: a quell'epoca cominciai infatti a occuparmi di anatomia sottile e dei colori ad essa correlati, simili a un arcobaleno in costante mutamento. Ne rimasi affascinata e, in qualità di maestra di yoga, decisi di in-segnare ai miei allievi a visualizzare il colore, oltre che a praticare le varie posizioni, in modo da ottenere un effetto terapeutico maggiore. Iniziai contemporaneamente a interessarmi di riflessologia e imparai così che le piante dei piedi e le palme delle mani rappresentano l'immagine speculare del nostro corpo: in tali sedi terminano infatti i dieci canali energetici che percorrono interamente quest'ultimo…
Riflessologia e terapia del colore – Pauline Wills

Calligaris docet. 

Se stanzi in un locale tutto color… rosso, e desideri dormire, embèNo? Con il rosso, al limite, ci fai ben altro. Cosa richiama il rosso? Ergo, partendo da auto constatazioni individuali che padroneggi “sulla tua pelle”, puoi meglio comprendere, accorgerti e, in seguito, espandere questa conoscenza singolare un po’ a tutto quanto l’arco o meglio la sfera. 

Il corpo/mente sviluppa qualcosa simile ad essenza che, senza ombra di dubbio, può essere correlata ad un colore o ad un mix (assieme) colorato. Dunque, se riesci a vedere tale manifestazione esterna e sei al corrente del significato – agganciato alla personalità-atteggiamento della singolarità – avrai chiaramente davanti a Te una sorta di “impronta digitale” o specifica dell’individuo (o di te stesso), che lo (ti)... precede

Zamperini dichiarava che il corpo “emette” anche chakra esterni = manifesta qualcosa, come se fossero vibrisse animali o sensori “naturali”. Poi, “sei a conoscenza” del discorso col-legato alla “energia”. 

No? Cioè


Hai nozioni relative alla “anima”. Ovvero

E sei perfettamente conscio che il corpo elimina ogni “scoria” oramai ritenuta inutile. Ergo? Or bene, ciò che rilasci – guarda un po’ – “serve” ad altro/altri per, ad esempio, “concimare campi” che in seguito daranno “frutti” che, tuttavia, dovrai andare a comprare al super-mercato, in cambio di denaro nemmeno più frusciante (alla Paperon de’ Paperoni) ma… digitale = ? 

Cos’è (il) digitale. A chi ammonta. Chi lo ha deciso. 

L'informatica è senza movimento apparente. Eppure funziona.
Consuma...

Sei sempre “lì” ossia (qua, così). In balia delle “mode” che sono, poi, la moda (l’oro). SPS mette ordine nel divide et impera, spolverando questo “spettacolo”, lasciandolo lindo per quello che è: un unico impero, un’unica gerarchia, il Re e tutto il resto. 

Quale “colore” potrà mai avere l’imperivm

Tutti i colori del “mondo”. Quelli che meglio lo rappresentano. La fuzzy logica è l’araldica l’oro. Lo spezzettino o patchwork o mosaico o puzzle, etc. che tuttavia è una… sol, “cosa” = sempre l’oro, in qualsiasi salsa la metti questa versione del mondo AntiSistemico. 

“Strega comanda color…”. Ecco

Chi “comanda” (qua, così). Chi pilota? Il “verbo” indica meglio (sostanzia) l’intera situazione: pilota-Re. È il Re che pilota l’AntiSistema, ossia, “te” (qua, così). E chi è mai questo Re. Chi c’è. Chi decide. Chi è già successo e, dunque, continua a succede-re. 

Sei come in un incanto (qua, così). 

Sei, sia lo spettatore che l’attore. Ciò che rende sensato l’AntiSistema, altrimenti orfano del successo (scopo). In-somma, “servi” in toto, all’esse-Re (esserci). 

Di “te” o meglio, Te, non si butta mai via niente.
Nella totalità, è totale anche il servire!

Anche ciò che scarti ha “valore” x l’oro, essendo Te/“te” un laboratorio ambulante alchemico-chimico, sostanziale. Per questo a Te è già successa l’auto trasformazione in “te” = l’et, la coniugazione “aliena” che permette un po’ tutto quanto, l’oro, hanno in testa. 

La meta-fisica, ossia, l’altra “metà” della Fisica (quella rivelata) ti introduce in un “mondo superiore”, per siffatto motivo “bloccato, sbarrato”. Ma, d+la “metafisica” indica un cammino fisico (tipico del “post mortem” egizio), una direzione di marcia com-portante l'Oltre, rispetto ad ogni “senso” (qua, così) acquisito e dato per scontato. 

Se Athon Veggi ha sostanziato che il tal Faraone “se ne è andato via vivo, con tutto il corpo...”, che colore ti viene da visualizzare? Che sapore ti rimane in bocca. Cosa senti a livello viscerale. Ecco 

Il colore quando diventa calore, “trasmette emozione” = ti coniuga, interconnette, emana direzionalità, (ti) ricorda, (ti) riporta, etc. etc. etc.

Questo tipo di “comunicazione” non ti dice proprio niente se… a “te” non dice “niente”. Però, come qualcuno che non comprende un altro idioma. Ok?

Come si esprime Bumblebee? Attraverso ogni canale della radio...

La Verità s’in-cide, comunque. E se non “capisci” e non “senti”, bahtale incisione assume qualsiasi f-orma che può, comunque, sempre esserti utile, al fine di… ritorna-re, Te. 

È ovvio che l’oro pilotano anche la Verità, dal momento che per auto manutenerti informato, diventa “verità”. E la “verità”, si sa… s’esprime in ogni modo, in tal modo. Risultato

Anche la Verità è im-piegata (qua, così), pur rimanendo sempre, costantemente, coerentemente, la Verità = ciò che è già successo, memoria, “dato”, etc. etc. etc. 

Che colore ha/è la Verità? 

Tutti ma, soprattutto, quello che più “ti dice qualcosa”. In tal modo, ci sei sempre vicino. E, di conseguenza, la Verità ti è sempre prossima, nonostante “tutto” e persino “te”. 

L’arcobaleno senza un colore? 

…, è come se ti avessero levato una “costola”. Nessuno fa niente x “niente” (qua, così). Tutto ha un senso, non visto che l’oro hanno uno scopo. 

Tutto con-segue; “te” segui. 

L’oro eseguono per indiretta persona, wireless, da remoto, non localmente, non linearmente, non esistendo; essendoci

“Il colore è un dono innato, ma l'apprezzamento del valore è semplicemente un allenamento dell'occhio che tutti dovrebbero essere in grado di acquisire…” 
John Singer Sargent



 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4010
prospettivavita@gmail.com


martedì 12 agosto 2025

In tondo, dentro, attorno al futuro crepuscolare.


Ah; passare dal caravanserraglio del “posto fisso” al nomadismo del “precariato”; che meraviglia. Com’era? Le comunità “primitive” passarono dall’essere erranti allo stanziarsi. Uhm. Proprio il contrario. Com’è? La “moda” è qualcosa che qualcuno (ti) ri-propone ciclicamente, passando per l’intero arco dello “arcobaleno (ora, orfano di un colore)”. 

Quest’anno che colore “va di moda”?

Proprio come si evince dal colore dell'anno che Wgsn ha scelto per il 2025: Future Dusk. Si tratta di una tonalità scura e profonda, lunatica e intrigante, che si colloca tra il blu scuro e il viola e si rifà ai temi del mistero e dell'evasione…
Worth Global Style Network, è un'azienda specializzata nel trend forecasting, ovvero nell'analisi e previsione delle tendenze di mercato, in particolare nel settore della moda, del design, della bellezza e del lifestyle…

Dunque:

Wgsn ha scelto per il 2025… Future Dusk…
ma
Wgsn… è un'azienda specializzata… nell'analisi e previsione delle tendenze di mercato

Chi fa “analisi e previsione delle tendenze di mercato…” come può “scegliere” il colore 2025. Come se fosse laggente a determinarlo, tra le righe; però, dipendendo in toto da ciò che viene “proposto al mercato dal… mercato”. 

, Wgsn analizza le tendenze che le aziende impongono al “mercato”.
Ok

Non è laggente che, al solito, con-segue. Vedi che ti hanno talmente con-fuso che “niente”. Cosa? Cosa, “cosa?”. No? Esiste ma non c’è il “mercato”. Non esiste ma c’è il… mercato (l’oro). Dove? , (qua, così). Ovvero, ancora una volta “niente, nessuno, da nessuna parte, etc. etc. etc.”. 

“Niente. Non facciamo niente. Non siamo neanche in giro…”.
Alla ricerca (sì, e quando lo ritrovi) di Nemo

“Zitto e nuota, nuota e nuota; zitto e nuota… e nuota e nuota…”.
Dory

Silenzio: si gira. Darwin docet.

Quindi, “giri sul posto”, non importa se… fisso o mobile (“fluido”). In un film di animazione “girato al contrario” si sente dire, “lui segue il flusso, è flussevole…”. Ecco. Qualcosa che, però, ha due sensi in uno:

lui è flussevole… = chi segue il “pifferaio magico”
lui è flussevole… = chi esegue; il “pifferaio magico”, cioè “lui è il flusso”.

Visitatore Utente

Nelle “non solo parole” vige il significato = ciò che è, non importa se a “te” sembra ben altro. Ossia, la sede sia di chi decide, sia della Verità. Ciò che ad esempio Andreotti si è “portato nella tomba” per sua stessa ammissione. 

Un “vampiro”, quando inscena la propria morte, che “Fa…”? 

Ti fa c®edere che è morto. Notizie sui giornali ed in Tv, funerale, belle parole, etc. Ma, nella “commozione generale”, uhm… egli “si rifà una nuova vita”, oppure “ritorna da dove è venuto”. 

Fantascienza? Assolutamente no: sostanza. 


L’industria dell’intrattenimento continua a sfornare “storie” di individui dotati di “poteri”. Questo, significa (al di là di ciò che deve sembrarti, ogni volta). 

Questa è la Verità. Quale

Va da sé che (qua, così) qualcuno ha potere; il potere di decidere financo per tutti. Il potere di rifilarti il “tuo” destino = il proprio scopo. Ciò che nel Modello Utility funziona come Cavallo di Troia, ergo, che ti sembra sempre “una figata”. Anche se nella sostanza non hai più alternativa sostanziale e, infatti, scegli sempre fra…, non decidendo mai alcunché. Libero arbitrio, karma, fato, etc. sono tutti derivati, nonostante incorporano sempre la Verità. Un po’ come la “privacy” e la “democrazia”. 

Si può cogliere questo aspetto di fondo:
la “polvere magica” vista in Trilli (ciò che fa “volare”)
assomiglia (indica) al mix tra “ciò che ti sembra o sai” e la Verità (che “mette le ali ai piedi”). 

La “polvere” di/in Queste oscure materie. No? Il “cenere sei e cenere ritorni”. Ciò che ti compone e ti tiene “assieme” è simile al Transformio. Qualcosa che può essere “ri-animato”. Da… chi/cosa? , da… quando ne sei il “pilota”. La grande concentrazione di massa. Il Re (Te). 

Oppure, l’oro.

“In direzione ostinata e contraria…”.
Fabrizio De André

Uhm

Se hai sempre fatto le cose in un certo modo e non hanno mai funzionato, è il momento di cambiare. La ripetizione di azioni fallimentari senza modificare l'approccio porta inevitabilmente agli stessi risultati negativi. Per ottenere qualcosa di diverso, bisogna sperimentare nuove strategie e approcci...

Un “famoso” che fa. Raggiunge la “isola dei famosi” e, poi, vi soggiorna (da Re). Nulla a che vedere con il famoso programma Tv, ove sull’isola si sopravvive, di certo, alimentando qualcosa di non direttamente misurabile, non visto che è non lineare. 

Il “programma” stesso lo testimonia. L'audience.

Con la “produzione” alle spalle. E i “soci” che non esistono (sull’isola) anche se ci sono (comodamente altrove). Pro-cedere “in direzione ostinata e contraria…” nell’AntiSistema com-porta “guai a non finire”. Poiché la “cosa” non è strutturata = è il frutto di una “moda”, anche se chi è in prima linea è con-vinto del contrario. 

Ogni volta che scoppia una guerra, si manifestano i “volontari” e i “mercenari”, oltre ai “soldati”. Tutti as-soldati, ovviamente.

Ogni volta che lasci o ti cadono delle briciole sul pavimento, si manifestano le formiche. No?

Re-azione: azione e Re-azione. Tutto lì? 

Per carità: è solo il ripetersi di qualcosa (di un e-vento o “momento”) che è già successo, ma… non esiste; c’è. Ergo, la ragione fondamentale è sempre “a monte” sia della causa che dell’ovvio effetto. 

Gli “stati fondamentali” sono tre. 

Anche se è uno a decidere per tutti, a… contare, mentre il “prossimo” conta pecore e guai a profusione. Laddove, un “guaio” è sempre tale, soprattutto quando non ti sembra affatto. 
Contrario = ostile (la “vita”, quando sopravvivenza, è un cammino ad ostacoli, letale). Mentre, se sei “contrario”, embè… sei come una pistola caricata a salve = un “pistola”! 

Sei o diventi come un… ventilatore da 14 euro, con le pale che si girano indietro (flettono) sotto al peso dell’umidità (afa). 

Provare per c®edere. 


Quando questo “ventilatore” diventa assolutamente necessario, bah! Te lo puoi mettere anche a due centimetri ma… “non sentirai nulla”. Proprio come la “inflazione”, che agisce sui prezzi, su tutto… Come una marea oscura o, meglio Future Dusk:

una tonalità scura e profonda, lunatica e intrigante, che si colloca tra il blu scuro e il viola e si rifà ai temi del mistero e dell'evasione…

Ci sei? Tutto (ri)torna. Tutto è uno = l’oro o “Dio”, da/in cui “tutti per uno e uno per tutti…”. 

In-Oltre, tutto è Verità. 

Ecco i due caposaldi che nell’AntiSistema non mancano mai: l’oro e la Verità. Con Te, l’appeso al chiodo, che emana “te” (qua, così): 

la sostanza o materia oscura che “serve” per tenere assieme l’intero “spettacolo”. 

Ecco perché “te” vali. Figurati Te, or dunque. 

Il potenziale è insito, “dentro”: per questo motivo “non si vede”. Anche se c’è. Come puoi “vedere”, la regola è come la morale: sempre la stessa.

Quindi, l’unico aspetto su cui puoi sempre contare è la Verità! 

E Te, anche sei attualmente sei in-dimostrabile (potenziale). Ciò che puoi “evocare”, allora, non è né “Dio” né il “Diavolo”, bensì… assolutamente Te. 

Rifatti il trucco, hombre! 

Altrimenti, la rivelazione continua ad averti ma “niente” (qua, così). Gli altri son sempre l’oro.

The Others (Los Otros)…
Nella casa adesso ci sono alcuni intrusi, i vivi…
Link

Chi si considera vivo, seppure sopravvive, è “vivo” o, meglio, esiste ma non c’è, a differenza l’oro.





Non solo = sullo stesso posto, s’intersecano + “dimensioni”. Ergo? Sempre quel “cappello” che se lo indossi vai Oltre, altresì, rimani in loco. Sostanza. Il dispositivo a cappello altro non è che Te quando sei Te, in Te, per Te, con Te. Quando ci sei, sei totale, sei ad angolo giro, un doppio/contiguo arco a tutto sesto, etc. etc. etc. 


“L’uomo è indispensabile al compimento della creazione; anzi egli è addirittura il secondo creatore del mondo, colui che solo ha dato al mondo un'esistenza obiettiva, senza la quale esso, non sentito, non visto, silenziosamente nutrendosi, dando nascita e morte, facendo muovere teste per centinaia di milioni di anni, sarebbe precipitato nella profondissima notte del non essere, verso una fine indistinta. La coscienza umana ha creato l'esistenza obiettiva e il significato, e così l'uomo ha trovato il suo posto indispensabile nel grande processo dell'essere”.
Carl Gustav Jung

Come puoi, forse, vedere… “te” (qua, così) “servi”, essendo il “secondo c-reat(t)ore”. Dunque, chi è il primo? Dio, che è “Dio”? Uhm. Sei stato creato, dunque… in assenza dell’accorgersi sostanziale, rimani quel “pezzo di legno” intagliato che oc-corre come carburante per il moto-re (l’oro):
lo “mondo”
ciò (chi)… che
senza lo “uomo asservito”
non sentito, non visto, silenziosamente nutrendosi, dando nascita e morte, facendo muovere teste per centinaia di milioni di anni, sarebbe precipitato nella profondissima notte del non essere, verso una fine indistinta…

(Ti) trovi

L’oblio dell’AntiSistema rende l’oro vacui, inutili, inabili, etc. come spettri o timore infondato o paura padroneggiata.
Qualcosa che hai sempre “nelle corde”, se agganci Te, seppure “te” (qua, così). V’è in ogni inizio, l’intero percorso della Verità: partire è (già) ri-uscire, se ci sei. Certo, perché hai (già) deciso, finalmente. Altro che queste balle, assolutamente da sostanziare alla tua luce (Te, la Verità):

Il detto “partire è un po' morire” significa che ogni partenza, ogni separazione da un luogo, da persone care, o da situazioni familiari, comporta una perdita, un cambiamento, un distacco che può essere paragonato a una piccola morte. Non si tratta di una morte fisica, ovviamente, ma di una morte simbolica, della fine di una fase della vita e dell'inizio di una nuova, con tutto ciò che questo comporta in termini di cambiamento, di perdita di certezze e di adattamento al nuovo

Non lasciarti continuamente auto ingannare.
Quando decidi, ... No?

Nella sostanza, la “morte simbolica” è la tua rinascita, l’accorgerti essenzialmente. Il ritornare a “contare”. Mentre, tutto quello che ti sembra di perdere, lo “perdi” = se perdi zavorra, resti più leggero

Vai + “lontano”. 

 Ma, se questo ti sembra “rimanere al verde”, … frena e “buon” Future Dusk.






 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4009
prospettivavita@gmail.com