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lunedì 3 novembre 2025

Essere alla frutta.


Un “essere” che è alla frutta. Pieno di moscerini tutto attorno.


Da un punto di vista genetico l'uomo e il moscerino della frutta sono abbastanza simili... Geni omologhi a quelli che causano circa il 60% delle malattie genetiche umane conosciute si possono verificare nel patrimonio genetico del moscerino, e circa il 50% delle proteine della Drosophila hanno un analogo nei mammiferi. La Drosophila viene usata come modello genetico per varie malattie umane, inclusi i disturbi neurodegenerativi come la sclerosi laterale amiotrofica…, la malattia di Parkinson, la corea di Huntington e la malattia di Alzheimer. La mosca viene utilizzata anche per studiare i meccanismi biologici alla base del sistema immunitario, del diabete…, del cancro, dell'intelligenza, dell'invecchiamento e persino dell'abuso di sostanze stupefacenti…

:

usata come modello genetico per varie malattie umane…
utilizzata anche per studiare i meccanismi biologici alla base

Piuttosto “parlante”, in una versione del mondo di tipo gerarchico AntiSistemico. No?

“Chi” è stato preso come… modello, causalmente? Uhm. Qualcosa che ti “assomiglia”, nella sostanza. Ancora rivelazione (qua, così). Ci si ritornerà “sopra”, poi, nel prosieguo.


La frutta naturale non sa più di niente: nessuna dolcezza. Quella “senza semi” invece è… “dolcissima”. Uhm. In alcuni tipi di frutta, non ci sono + i semi! Te pare? 

La “camera gestazionale” di alcuni tipi di mela, è pressoché vuota o, meglio, s-vuotata. 

Un altro giro di... sostituzione etnica.

E, ovvio, proprio quel tipo di “mela” è dolcissima = “buona”, alias, ti attira come il miele per un orso. Sulle strade, il traffico è sempre più lento, rallentato. Nelle città, laggente è sempre più “ritardata”: 

vecchia, stantia, logora, stressata, andata, etc.

La diretta scorre sempre + in “là”. Nella differita, la “tua” auto indifferenza. È sostanziale, motivo per cui… “niente”. Non c’è “niente” che non va. 

Dove. Come? 

, (qua, così). Im-possibile. Vero? Sì, ci sono tutti i “campioni”, in giro: cioè? C’è sempre qualcuno che “Fa…” cose eccezionali, diversamente da “te”, però. Anche se ti basta “rifletterti in loro”, per sentirti - come dire - un po’ “migliore” = illuderti clamorosamente; qualcosa che sai, ma “dentro”. Qualcosa che temi di confessare persino a “te stesso”. Qualcosa che non puoi dire = ammettere. Perché: perché, poi, “dovresti ucciderti”

Fai il tifo. “Una volta” c’era il tifo. 

Una volta si ammalavano di… tifo; oggi parteggi per qualcuno che manco sai se c’è: un’altra f-orma della medesima “malattia”, l’AntiSistema. 

Quando assumi una qualche sostanza e subito dopo l’organismo la rigetta, cosa significa. Trovi? Quando assumi l’AntiSistema, che continua a succederti? “Niente” = sei sempre “un po’ giù” di corda (anche se ce l’hai sempre nelle corde, il potenziale di accorgerti sostanzialmente), s’eppure “lo spettacolo deve continuare”, ergo, le commissioni ri-chiamano continuamente la “tua” dis-at-tensione. 

Uno stress test continuo o, meglio, la “normalità” = l’organismo costantemente “infiammato”. Sempre quel “niente” de che, che al fine ti ha nella maniera più soft: quella totale che manco riesci a mettere a fuoco.

Che bellezza, “bellezza mia…”. 

“Che il bianco sia bianco
che il nero sia nero
che uno e uno siano due
che la scienza dice il vero, dipende...”.
Jarabe de Palo

Dipende, da cosa? Da chi (lo) decide… in un mondo ove “te” ritrovi sempre tutto preconfezionato ad hoc. La “bravura” cosa indica nella sostanza? Chi ti dice “bravo”? E perché? Nella società dei “sindacalisti”, tutto è livellato sul basso: sei “bravo” quando “fai il bravo”. Quando obbedisci. Quando ti auto adegui ad ogni alito di è-vento (qua, così). Quando non disturbi, non dai “fastidio”, non crei disagio. Quando “servi”. Quando sei allineato.

Certo: dunque, i “ribelli” sono sulla strada giusta per…?

Non proprio. Ogni individuo che si sente o fa il “diverso”, non arriva mai a mettere in dubbio tutto! Non va mai Oltre. Anzi! Non lo può fare, oppure ci passa sopra continuamente. Se ad un “ribelle”, fai pervenire un “ottimo lavoro”, una “grande somma”, un “sontuoso regalo”, etc. etc. etc. questi si scioglierà come neve al sole. E se non lo fa, uhm… è un “matto”; di certo, non è in Sé = è sempre “te” (qua, così). 

Chi è totale, infatti? 

A parte l’oro? Bah: Te (peccato che sei “te”, nell’AntiSistema, però). Prendere tutto e non lasciare nulla…, ricorda un famoso urlato di/in 300. Un “ribelle” si s-vende prendendo quello che viene? Dipende. Di solito, sì. Perché è proprio la f-orma AntiSistemica che passa inosservata. Ergo, sia che prende, sia che non prende, è “uguale” a tal fine. Se non prendi, muori. Se prendi, muori. “Chi tocca i fili, muore”. Per chi ri-suona la “campana”? Cosa ti ha in questa maniera silente?

Perché non riesci a ritornare in Te?



Hans Zimmer ha suonato nei Krisma? Perché no. 

Ognuno è passato dalla “gavetta”: anche i visit-attori, lo devono simulare (qua, così). Ricordi? È totale, la (l’oro) strategia. Non lascia nulla a “caso”, per questo non c’è. La perfezione è reale, non importa cosa tendi a ripensare “te”.

Il passato non è passato. Il non passato è sor-passato.

Non esiste anche se c’è, un “filtro” che ti passa al setaccio ma, uhm“non ne sei mai troppo sicuro, non puoi crederci, avendo già c®eduto”. Sei come “occupato”: 

come la toilette o la linea telefonica o quando sei alle prese con un brogliaccio o “imbroglio da sbrogliare” im-possibile (potenziale). 

Ove il potenziale richiede però, Te che… hai voglia (qua, così). Sei in qualcosa dove le “regole di fondo” possono sempre essere “ritoccate”, in maniera tale da generare continuamente un risultato non lineare, im-prevedibile.

Alexander Zverev. “Prima non vedevo l’ora di partecipare a questo torneo perché l’avevo sempre considerato uno dei più veloci dell’anno. Lo era ancora l’anno scorso…”… Quest’anno, però, la resina su legno posata sull’erba sintetica del Racing 92… è “molto, molto lenta…”
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Calcio turco sotto shock: 149 arbitri sospesi per scommesse, la Federazione denuncia: “crisi etica…”…
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Haaland beve latte crudo, è polemica in Inghilterra…
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Latte crudo “pericolosissimo”. Ma come ha fatto l’umanità, dai “tempi che furono” a sopravvivere. Bah. “Mistero proprio”.

Il Real Madrid fa causa alla Uefa per 4 miliardi di danni per il blocco della Super League
La Uefa, in materia di Superlega… ha gravemente violato le regole sulla libera concorrenza dell’Unione Europea... abusando della propria posizione dominante
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La Uefa? Meglio: la “mafia svizzera...”. Platini docet.

Era nell’aria, e alla fine è arrivato: Igor Tudor non è più l’allenatore della Juventus… La società bianconera aveva infatti molti dubbi sulla sua capacità di guidare la squadra nel progetto di rilancio. E quando si parte così, raramente si arriva lontano. La conferma è arrivata stamattina, con il solito comunicato di circostanza del club che caccia un tecnico, in cui non aveva mai davvero creduto
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Tutto (è) come pre-visto: gli Elkann distruggono tutto quello che – di “italiano” - hanno parassitato.  

Una tecnica molto, ma molto… “ebrea”.

Le nascite di britannici bianchi ora rappresentano meno di 310.000 su 567.000 in Inghilterra nel 2024, mentre rappresentavano circa 725.000 su 804.000 nel 1966. Questa è una caduta drastica. Il tasso di fecondità totale (Tfr) dei britannici bianchi è probabilmente intorno a 1,4 a questo punto…

Gli “inglesi” lo sono sempre d+, “inglesi”. Del resto, lo sono sempre stati, gli “anglo-sassoni”. Ok?

La Russia minaccia: “pronti a ospitare Euro 2032 al posto dell'Italia…”…
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Wow: una super “minaccia”.

Anche se nel 2032, uhm. Nel post Agenda 2030… Per quanto vivrà ancora Putin? La discriminante è tutta lì, poiché la “politica”, poi, avrà modo di svendere il Paese come se niente fosse. 

La lingua in cui è cantato “Now we are freenon è una lingua umana esistente. Si tratta di glossolalia, ovvero parole inventate per evocare sentimenti attraverso i suoni, piuttosto che attraverso il loro significato letterale. La cantante, Lisa Gerrard, ha creato questa lingua per la canzone…
Focus sulle emozioni: 
lo scopo del testo è quello di far scaturire sentimenti negli ascoltatori attraverso la melodia e la vocalizzazione, non attraverso il significato delle parole…

“Ora siamo liberi…”. De che. Solo il titolo “si deve capire”, scrivendolo in “inglese”, ch’è internazionale e nella “Italia” va sempre di moda. Senza dirti nulla, comunque sia il “messaggio” (ti) arriva. 

Una sorta di sinestesia. Lo “scotoma” emozionale. Celentano docet.

Scotoma: in psichiatria può descrivere una zona d'ombra della memoria

Del tipo:

“per duemila anni la Chiesa ha riversato oppressione e atrocità sul genere umano, ha distrutto sia passioni che idee tutto in nome del loro Dio incarnato; la prova della mortalità di Gesù può porre fine a tutte queste sofferenze e costringere finalmente la Chiesa in ginocchio. L'erede vivente deve essere svelato, Gesù deve essere mostrato per quello che era, non miracoloso, un semplice... uomo! L'oscuro inganno sarà svelato. L'umanità può finalmente essere liberata…”.
Leigh Teabing

Risultato? Nel “film”, Teabing viene arrestato. Certo: era un omicida. Però, fa solo la parte del “cattivo”, ergo, quello che esprime passa in secondo piano, inesorabilmente. Mentre anche il “pubblico” tifa per la coppia di protagonisti… non accorgendosi di nulla!

Nel Codice da Vinci, “scotoma” è un termine scientifico usato da Sir Leigh Teabing per descrivere il fenomeno psicologico per cui la mente “cancella” le incongruenze per vedere ciò che si aspetta di vedere. Viene usato per spiegare perché le persone non notano che la figura a destra di Gesù nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci non è un apostolo, ma una donna
Definizione psicologica: lo scotoma è la tendenza della mente a ignorare inconsciamente informazioni che contraddicono le proprie credenze o aspettative.
Esempio nel libro: Langdon e Teabing usano questo concetto per far notare a Sophie che la figura nella celebre riproduzione dell'affresco è una donna, non San Giovanni, cosa che lei non aveva mai notato prima a causa dei suoi preconcetti.
Significato nel contesto del romanzo: l'uso dello scotoma nel romanzo serve a sottolineare come le teorie consolidate (come quelle della Chiesa) possano impedire alle persone di vedere verità alternative e alternative
Firmato: la “IA”.

Wow! Ci sei? Vedi che “te lo dicono”, ma… “te” sei alle prese con un super-scotoma che “niente”. 

Sophie, come i vari miliardi di individui, è alle prese con i propri preconcetti (qua, così).

La frase descrive lo scotoma mentale, un termine metaforico per indicare un tipo di visione limitata o distorta che impedisce di vedere la realtà in modo completo. Si manifesta nella tendenza a ignorare o non vedere informazioni che contrastano con le proprie convinzioni, un fenomeno che viene anche descritto come “la mente che vede solo ciò che sceglie di vedere…”. 
Scotoma letterale e metaforico.
Letterale: lo scotoma è un difetto del campo visivo, una “macchia” di visione ridotta o assente, che può essere causata da problemi agli occhi come distacco della retina, glaucoma o maculopatia.
Metaforico (mentale): si applica al comportamento umano e si riferisce a un pregiudizio o a una convinzione così radicata che si ignora o si rifiuta attivamente di vedere informazioni che la smentirebbero. Esempi includono la tendenza a sospettare o a non considerare prove contrarie alle proprie idee. 
Cause e conseguenze dello scotoma mentale.
Cause: le cause dello scotoma mentale possono essere sia psicologiche che sociali. Possono includere pregiudizi, convinzioni irrazionali, appartenenza a gruppi con idee specifiche e persino l'influenza di determinati farmaci o condizioni mediche.
Conseguenze: lo scotoma mentale può portare a una comprensione parziale o errata della realtà, alimentando il sospetto e impedendo una valutazione oggettiva dei fatti. Può anche portare a decisioni sbagliate e a un rifiuto del dialogo e del confronto…

La scienza è il tipico esempio di scotoma mentale/psicologico/sociale.

Come mai la società, laggente, è sempre più sede di “sindromi”, che oramai vengono “preventivate” sin dall’infanzia? Sei nell’AntiSistema che è totale = ciò che si rafforza progressivamente sono i vari sottodomino ad immagine e somiglianza, non l’AntiSistema che è già successo, alias, è totale. Come fanno ogni volta anche i sottodomino? Avendo il vento in poppa, non possono mai sbagliare, perché la corrente, comunque la metti, scorre sempre in quell’unica direzione.

La Drosophila melanogaster è un organismo modello, ovvero uno degli organismi più studiati nella ricerca biologica, in particolare nella genetica. I motivi sono molteplici: 
si tratta di un animale piccolo e facile da allevare in laboratorio;
ha un ciclo vitale breve (circa 2 settimane) e una elevata produttività (fino a 600 embrioni);
le larve mature mostrano cromosomi politenici nelle ghiandole salivari;
hanno solo 4 paia di cromosomi: 3 autosomi e 1 sessuale;
i maschi non mostrano ricombinazione genetica (crossing-over), facilitando gli studi genetici;
tecniche di trasformazione genetica sono disponibili dal 1987;
il sequenziamento del suo genoma è stato completato nel 1998;
le mutazioni genetiche nella specie sono molto frequenti.
A Charles W. Woodworth è riconosciuto il merito di essere stato il primo ad allevare esemplari di Drosophila e di aver suggerito a W. E. Castle, durante il suo soggiorno alla Harvard University, che essi potevano essere usati per ricerche genetiche

Usati per… ricerche genetiche… = “te” rimani saldamente “te” (qua, così). 

E, pensa, non sono nemmeno l’oro! Sono sempre i Bravi, che obbediscono all’irrefrenabile “istinto” di… primeggiare (in qualsiasi modo), dominando da dominati ma “niente” de che. Risultato= la “storia (deviata)” che, … si ripete (nella sostanza). 

Il l’oro potere è… “come pilota-re una macchina sensibile ad ogni impulso, da remoto”.

“Magia, mistero, apparizioni, sparizioni... Sono Mister Taroccò con l'accento sulla Q…”.
Ezio Greggio

Zzz. Zzz. Zzz… Quanti moscerini in giro per la casa.








  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4067
prospettivavita@gmail.com


giovedì 16 ottobre 2025

Denominazione di Origine Controllata.


Nel Westworld tutto sotto controllo

E… garantita; come i “tuoi” diritti (qua, così).

Tutti “contro la guerra”. Risultato? … il riarmo. Ergo

La recita è totale.

La “Uè!” sta riorganizzando in toto l’area detta ex Europa, aderente a tale organizzazione. In che modo? Ad immagine e somiglianza. No

Niente di nuovo sul fronte occidentale:
il romanzo descrive le orribili esperienze dei soldati... in trincea e la loro perdita di innocenza e legame con la vita civile…

Uhm: una “perdita” di umanità = la “formazione” ideale per l’auto manutenzione dell’infrastruttura AntiSistema. 

Perché, tuttavia:
tutto questo è costantemente “in ritardo (seppure ti sembra sempre modernità)”?

Perché la diretta scorre non linearmente. Perché è già successo. E chi de-scrive la “tua” realtà, lo “Fa…” attraverso uno spirito del tutto particolare:

voler continuare a godere, alla faccia “tua”.


Ancora una non proprio minuzia:

chi “gode” e chi gode non son pari.

Chi “gode”, avendo una posizione privilegiata rispetto a “te” (qua, così), non è chi gode avendo concepito in toto l’intero progetto, avente lo scopo di… goderne unicamente. Ok? Dunque, tutti “servi” (qua, così), anche se un po’ a tutti non sembra affatto. Come quando si prende “troppo personalmente” la questione, evitando di prenderla seriamente = coerentemente dopo aver mangiato la foglia una volta per tutte. E, chi “Fa…” qualcosa di sostanzialmente diverso, “che peste lo colga!...”. 

Gli artisti incarnano davvero tale sostanza? No.

Son “solamente” sede della Verità, che fa surf mediante tutto e tutti anche se (qua, così). Risultato? La “verità”, che a “te” proprio non dice “niente”. In tal modo, la Verità viene im-piegata, agendo presso di “te” (qua, così). Sei “te”, infatti, il destinatario del “dato”. Ma, pur ricevendolo, tendi sempre come a…cosa?”. 

Il... (di)segno

Per illustrare la sua (di Charles Howard Hinton) curiosa tesi, che fu confutata, tra gli altri, da Gustav Spiller (The Mind of Man, Londra 1902), Hinton pubblicò diversi libri, tra cui uno di racconti fantastici, due dei quali sono offerti in queste pagine. Per aiutare la nostra immaginazione ad accettare un mondo a quattro dimensioni, nel primo racconto di questo volume Hinton propone un ambiente non meno fittizio, ma dall’accesso più possibile: un mondo a due dimensioni. Lo fa con una probità tanto minuziosa e tanto infaticabile che seguirlo suole essere arduo, malgrado gli scrupolosi diagrammi che integrano l’esposizione. Hinton non è un narratore, è un ragionatore solitario che istintivamente si rifugia in un mondo speculativo che mai lo delude, perché egli ne è il creatore e la fonte. Voleva, com’è naturale, condividerlo, e in forma astratta l’aveva già tentato in A New Era of Thought e in The Fourth Dimension; in queste pagine, che appartengono a Scientific Romances (1888) cercò la forma narrativa. Alla sua segreta geometria si univa in lui un grave senso morale…
Jorge Luis Borges – Racconti scientifici di Charles Howard Hinton

Hinton e la “sua segreta geometria…”, sono stati impediti (qua, così):

se non m’inganno, Edith Sitwell è autrice di un libro intitolato The English Eccentrics. Nessuno ha più diritto di figurare nelle sue ipotetiche pagine di Charles Howard Hinton. Altri cercano e ottengono non raramente la fama; Hinton ha quasi ottenuto le tenebre. Non è meno misterioso delle sue opere. I repertori biografici lo ignorano; non abbiamo trovato più di qualche fugace riferimento al suo nome nel Tertium Organum (1920) di Ouspensky e nella Geometry of Four Dimensions (1928) di Henry Parker Manning. Wells non lo cita, ma il primo capitolo del suo ammirevole incubo The Time Machine (1895) suggerisce invincibilmente che non solo lo conosceva, ma lo studiò per diletto suo e nostro
Jorge Luis Borges

Per “diletto”. Come no. 

Hinton “cadde nelle tenebre” per un determinato motivo:

un ragionatore solitario che istintivamente si rifugia in un mondo speculativo che mai lo delude, perché egli ne è il creatore e la fonte…

Questo, qua sopra riportato, ricorrendo persino al pensiero dello stesso Borges, che lo “fotografa, immortale, identifica” come “uno che se la suona e se la canta” = de che. Morale

Solo scienza y religione” può imporsi in tal modo.

Prima ti terminano e, poi, ti “onorano” sempre al d l’oro modo. Un po’ come il pensiero di Totò aveva ammesso, non essendo mai mutato essenzialmente il trattamento “speciale” riservato a chi intuisce l’Oltre, non importa in qual… modo.

“Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo Paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire…”.
Totò

Una citazione di Totò che esprime un commento amaro sulla scarsa valorizzazione del talento in vita. La citazione, spesso ricordata durante il suo funerale, suggerisce che solo la morte può portare a riconoscimenti e stime postumi, quando ormai è troppo tardi per goderne

Ritardo! Ok

Infatti, chi si gode i “diritti”? Chi muore, lasciando “tutto” permette a terzi di sfruttare indefinitamente l’attività altrui. Proprio come se l’individuo fosse una “miniera a cielo aperto”, senza alcuna necessità di essere definito tale. Ergo? Che cosa ne auto ricavi, deducendo a livello sostanziale? 

“Niente”. Vero

Non ti dice “niente”. Perché? Perché “non presti mai seria attenzione, ritenendo tutto quello che va Oltre, immaginazione troppo spinta, complottismo, pazzia, etc.”. Qualcosa che “non vale la pena di perderci la testa”. Sei “fatto su” (qua, dentro), come se fossi ancora in “posizione fetale” all’interno diCi sei?


Confutata = contestata, contraddetta, respinta, etc.

Chi confutò la “tesi” di Hinton?

Gustav Spiller (1864 - febbraio 1940) è stato uno scrittore etico e sociologico di origine ungherese che fu attivo nelle società etiche nel Regno Unito. Contribuì ad organizzare il primo congresso Universal Races nel 1911… Nato a Budapest da una famiglia ebrea

Se “nasci” nell’est europeo (e non solo), non sei ebreo ma “ebreo”, accon-discendendo da Aschenez (il capostipite degli uomini del nord…). Sei dunque un aschenazi(s)ta. 
Quando ritornano indicazioni tipo:

Londra, Regno Unito, etica, ebreo, etc.
son sempre dei loro = dei Bravi
parte della nave, parte dell’equipaggio…

Attenzione: volenti o nolenti = altri livelli del meccanismo, altre leve, altri servi, altro che; ossia, sempre sottoposti, inferiori, etc. del/nel Modello Eichmann. 

Son quelli che pre-tendono di “farti la morale, darti una morale”. Morale della favola? Sei in qualcosa di già ben definito, in grado di “attenderti ogni volta, dandoti il relativo benvenuto” = sei auto disinnescato dalla “nascita”, in ogni modo, essendocene solo uno: 

l’esse-re già successo che continua a succede-re. 




Sì: il solito “disco rotto” (qua, così). Del resto, la Verità è una. Ergo, che cosa ti si può continuare a “dire”, se non la Verità stessa. Cioè, mettila come meglio c®edi ma la narrazione ritorna sempre a bomba sulla Verità. 

Non, “quale verità?”.

La Verità è sempre la stessa, essendo univoca. Se hai l’impressione che insistano + verità, dipende dallo “errore di parallasse”. 

“Da che parte guardi il mondo, tutto dipende…”.

Di-pendi sempre in un piano inclinato (ove c'è il... rilievo).

Differenza di potenziale

Infatti, è proprio nell’AntiSistema che qualcuno ti dice qualcosa che “te”, poi, impari a memoria o a pappagallo, diventando la “verità” de noantri. 

Dopo il congresso, Dusé Mohamed Ali ha fondato l'African Times e Orient Review a Londra. Il suo primo numero proclamò che “il recente Congresso Universal Races, convocato nella metropoli del mondo anglosassone, dimostrò chiaramente che c'era un ampio bisogno di una rivista pan-orientale e pan-africana nella sede dell'Impero britannico…”…

Bah. Chi era questo Dusè? Meglio: dove si è “formato”? Al solito (avevi dubbi?):

completò… gli studi presso l'Università di Londra...

Come x i + recenti movimenti by Soros; ciò che ha sempre funzionato non viene mai dismesso, nella sostanza. 

Ali era nella compagnia teatrale di Herbert Beerbohm Tree e nella produzione di Antonio e Cleopatra di Lillie Langtry al Royal Princess Theatre di Londra

Dusè era, addirittura (stato) un attore. Molto, molto, “parlante”: sempre come il classico pappagallo. Non si s-muove mosca che/se… No? Persino per Mosca è la stessa cosa, essendo sempre AntiSistema il terreno che calpesti, l’aria che devi respirare, l’acqua che (ti) bevi continuamente (qua, così). 
Certo, non è nemmeno logico “sputare nel piatto dove mangi”. Non ti conviene nemmeno immaginarlo, perché poi ne potresti pagare lo scotto (la tentazione). Non a caso hai sempre la testa “impegnata”. Come una linea telefonica “occupata”. Fermo restando che anche nella condizione di stand-by, “niente di nuovo”:

continua a succede-re.

È il “risultato” quello che conta, proprio come nello Calcio. Vallo a dire al tifoso, all’allenatore, alla proprietà, etc. che “sì, abbiamo giocato benissimo, avendo perso la partita con onore”. Mentre, al giocatore può anche andare bene, anche quando va “male”. Il “calci-attore” prende uno stipendio senza paragoni. Anche se non riesce a mettere da parte la “fame di vittorie che contano”, ha risolto il problema numero uno per il 99% della popolazione terrestre: i soldi. Pensa

Dando dei calci ad una palla (gonfiata).

Cosa che fanno tutti sin da piccoli, non arrivando però da nessuna parte. Ancora una volta, a qualcuno sì: alla rimanenza, no. Certo, pensi sempre: “è una questione di bravura”. Uhm

Com’era?

Quando il pagliaccio “francese” s’espresse a proposito del “Mozart che c’è in ognuno di noi…”. No? Ognuno è sede di potenziale (contemporaneo). Perché, dunque, qualcuno riesce a consolidarlo fisicamente, mentre quasi tutti ne rimangono come “debitamente distanti” per tutta la “loro” vita (qua, così)? La forma gerarchica è parlante

Deve essere (così, qua). Perché

Per “mangiarti meglio…”. Sei un servo-meccanismo. Quale altro “destino”? Vedi che manco l’immagini qualcosa di sostanzialmente altro, Oltre. Il “lavoro” è venuto (l’oro) molto bene

la perfezione è realtà

È perfetto il modo in cui “ti va sempre tutto male, ad hoc (quando serve)”. Le Leggi di Murphy? Una constatazione nemmeno superficiale, che a “te” fa addirittura ridere, accondiscendendo tra le righe o sotto i baffi. Cioè, al solito, ti sfugge sempre il motivo portante, a livello sostanziale: cosa?

“Mi sarebbe piaciuto poter rimandare il lettore a quell’opera di genio intitolata Flatland. Tuttavia, risfogliando le pagine del libro, noto che l’autore ha usato il suo raro talento per uno scopo estraneo all’intento della nostra opera. È chiaro, infatti, che suo primo interesse non sono state le condizioni fisiche di vita sul piano. Le ha sfruttate come sfondo della sua satira e delle sue diatribe…”.
Charles Howard Hinton












  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4055
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 1 ottobre 2025

Uomo lupo.


Nonostante l'animale avesse appena ucciso un uomo, si ferma davanti a Marianne e fugge al richiamo del suo padrone
Il patto dei lupi

Il “padrone” è... qualcuno/qualcosa di naturale? Suvvia.

Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esista alcuna legge, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cercherebbe quindi di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri. Ognuno vedrebbe nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna

In questo “periodo”, se inserisci natura, fra virgolette, bè… No

L’è-voluto! Darwin: fai silenzio!

Qualcuno si rivela, Oltre. Facendo di tutta l’erba un fascio, dandotela da “fumare” continuamente, durante l’intero processo della “tua” vita (qua, così). 

Motivo per cui? “Niente”.

Quando qualcosa funziona, perché cambiarlo definitivamente? Ossia, nella sostanza, questo “qualcosa”, continua a… Perché? Perchè “funziona” = porta continuamente l’acqua al “mulino” AntiSistemico. Perché è in linea con lo scopo, con la programmazione, ergo, “serve” egregiamente com-portando “interesse”, alias, status quo (qua, così). 

Qualcosa che, ovvio, x “te” è come parlare mandarino, aramaico, venusiano, etc. Perché continua a funzionare, in linea allo scopo? , è proprio grazie a “te”:

l’AntiSistemico per Sua Eccellenza (l’oro). 

In +, continua a funzionare poichè l'I-Ambiente (legge, strumento, memoria).

La metrica è non lineare: non esiste; c’è. Se non te ne rendi conto, sostanzialmente, il motivo portante è proprio questo: non ti accorgi definitivamente. Non riesci a “bollare” una volta per tutte che ti trovi nell’AntiSistema = in casa altrui (l’oro). Ove, la Terra in tale versione (firmware), è qualcosa che funziona “lato l’oro”. 

Ma… Indovina? Sì: “niente”. 

Se tutto viene fermato dal firewall “complottismo”, che ti rimane da seguire sino a/in fondo? Ancora una volta, “niente”; nel senso che a livello potenziale hai tutto a disposizione per accorgerti definitivamente. Però, contemporaneamente, non ti avvali della tua + grande capacità. 

Quale

Mangiare la foglia sostanzialmente, poiché ne sei assolutamente certo; non solo e sempre con-vinto. Ok? Il potenziale di cui godi (sempre) è tale: 

ce l’hai nelle corde. 

Altresì, se lo ignori, ce l’hai sempre in quel posto. Semplice ed efficace. Persino logico, alias, lineare. Come non rendertene conto? Perché è già successo “tutto”. E continua a succede-re in scioltezza, come “gravità” insegna e disegna. 

Se getti un sasso per aria, “sai che subitamente prenderà ad auto discendere a terra (al mittente)”. Per cui, spostati oppure te lo prenderai in testa, se lo hai lanciato sopra di “te”. 

L’effetto boomerang è qualcosa molto simile al “ritornello”. Ci sei? Perché “ti torna indietro” ciò che compi? Perché c’è tale “riflesso”? Perché non sostanzi, invece di “sapere” o… non sapere “perché non ho studiato, professore, non sono pronto, mi metta pure un bel 2 in pagella”. 

Questa “ignoranza” molto spesso è un bene, nel senso che senza questo auto indottrinamento modello fette di salame sugli occhi, … il “rischio” che corri è quello di rimanere più coeso a Te (che sei lo stato di pieno potenziale realizzato). 

Ricorda che (qua, così) sei sempre “te”. 

Mentre, Te latiti in quanto interciso, inflazionato, dimenticato, eroso, portato via, alienato, piallato, offuscato, sbiadito, rivelato, confuso, arrugginito, etc. etc. etc. 

Dunque, è a Te che occorre puntare: Te sei il top, in termini di… tutto quello che sei in grado di immaginare, di-sognare, intendere e volere, etc. 

Te sei il potenziale. Il potenziale è tutto. 

Tutto coincide con Te, quando sei Te da Te in Te per Te con Te, fra Te e Te; quando ci sei e dunque sei l’esserci sferico, da cui l’atteggiamento sostanziale, mediante cui sostanzi ogni e qualsiasi non solo dettaglio in cui incorri persino se (qua, così). 

Questo è l’accorgerti definitivamente.

Questa è la coerenza. Questo sei Te. Tale è “Dio”. Tali sono l’oro = “Dio”. Va da sé che quando sei Te, sei alla stessa “altezza” l’oro, che “ora” comandano il mondo intiero, anche se ti sembra un azzardo. 

Perché dovrebbe sempre esserci “conflitto fra le parti”?


Perché, se non per strategia “superiore”. 

Le varie “potenze” mondiali si alternano nel gioco di apparire, mentre la “torta” è e rimane unica: come la Verità. I vari player, “giocano a…” tirarti scemo, continuamente. È una strategia, anche se i contendenti lo ignorano. Quando Foscolo s’inventa la “dottrina delle illusioni”, non inventa nulla di nuovo. I “valori” in cui devi c®edere, “servono”

A cosa? A chi! 

Senza tali “valori”, avresti più metodo per accorgerti sostanzialmente. Senza “cadervi dentro in toto”, saresti più prossimo a Te, seppure ancora “te” (qua, così). Ogni cammino inizia con il primo passo. Lo sai. No

Ecco perché tutto intorno a “te” deve essere “complottismo”. 

Ecco perché “non ti puoi fidare di nessuno”, ma… comunque sia, ricorri continuamente agli altri in termini di dipendenza o, se preferisci, “servizi(o)”. 

Sì, pensi anche che “a te non la fanno”. Vero

Ti senti sempre troppo “furbo (migliore)” per… Già. Non può essere che anche “te” sei nello stesso “stato” in cui versano gli altri. No; “te” sei diverso da tutti. 

Sei “speciale”. Sei “un figo”. Uhm

Ma (ma), man mano che passano gli “anni” (qua, dentro), ti accorgi (questo sì) che… “sento la vecchiaia che avanza…”. Ergo? Che te dice nella sostanza. 

Questa “vecchiaia” cos’è? Che cosa è un “programma”? 

Dai; lo sai che cos’è, anche se non sai come funziona né chi lo ha fatto, oltre soprattutto ad immaginare che sia “utile”. Il programma lo “usi”. No? Sei “te” che decidi. Ci sei? Come no

Quando il “tuo” Pc fa le bizze, cosa significa. Quando sei costretto ad avere un “antivirus” sempre aggiornato, cosa ne deduci essenzialmente. Quando ti parlano di hacker, trojan, virus, etc. cosa puoi persino “calcolare”.  

, a “te” nulla tange in tal senso.
Ti adegui... Prendi alla lettera.

Infatti, ti munisci di antivirus e ti rassegni al fatto che qualcuno o qualcosa potrebbe “visitare il tuo computer”, tramite il quale si accede oramai al “tuo” conto e a tutta una serie di “utilità” imprescindibili, se vuoi restare sempre “sulla cresta dell’onda”. 

Chi si ferma è perduto, infatti. 

Sai, anche, che la “tua” privacy è la cosa più importante. E sai che sei tutelato in tal senso. Però, quando devi iscriverti a/in qualche portale ufficiale (e/o molto altro), se non metti “la spunta” sulla concessione dei diritti relativi ai “tuoi” dati, bah… vuol dire che farai a meno del tal servizio. Ossia? Se non sei d’accordo, “niente”. 

E questa la chiami “giustizia, democrazia, libertà”. 

I siti istituzionali si comportano così. Figurati tutti gli altri. Il discorso è che “devi autorizzare a…”, perché questo dimostra lo “stato in cui versi usualmente”. Chi è in grado di “portare avanti una crociata”, su un punto simile? Va da sé che se “se vuoi andare sino in fondo” su questa strada, sei fottuto ancora prima di iniziare, perché:

non hai “tempo” 
né “soldi”
sufficienti
per
resistere ai marosi che ti ritroverai contro.

Inoltre:

sei sempre alla mercé del “giudice”
che “in democrazia”
decide per chiunque gli si presenti davanti.

Altro che Ucadia e compagnia risonante.

Riassumendo:

“tempo, denaro, dipendenza”
ti hanno 
anche se “non lo puoi mai provare definitivamente”
dato che (qua, così) fan tutti.

Tutti si adeguano. È la “legge”. 

Qualcosa che devi preservare se vuoi che non ti cada “il cielo sulla testa” (qualcosa che può succedere ad hoc, ad esempio, anche solamente a “te”).

Vincere alla lotteria è arduo. Lo sai. Eppure, ci provi ogni volta. Però, ti può arrivare una multa perché non hai pagato l’autostrada e qualcuno ha visto la “tua” targa, nonostante la fotografia sia improponibile. Wow:

fra milioni di veicoli, sei stato scelto proprio “te”. Che culo! 

Ma… la lotteria? No. Ora va di moda il “censimento spot”. Cioè, fra comuni a campione e famiglie a “caso”, vanno a beccare proprio “te”. Risultato? Devi sostenere un “interrogatorio” a cui non puoi mancare (anche se non sono previste sanzioni, ma… i “controlli” futuri?). 

Quante volte devi ripetere i “tuoi” dati? 

In ogni situazione, ogni form, ogni “domanda”, ogni servizio”, etc. etc. etc. ogni volta sono i “tuoi” fottuti dati che devi rilasciare = ammettere. Sai cosa significa? Che Te non sei il “tuo” codice fiscale, il cog-nome né “tutto ciò che ti rappresenta” (qua, così).

Dai. Ripetere aiuta. Anche, sì.  

Ma, in tali termini, ripetere a pappagallo sostanzia proprio chi “te” sia (sei) a livello AntiSistemico. Alias, è proprio l’AntiSistema che deve risultare essenzialmente. La “luna”. Non il dito. Il messaggio. Non il messaggero. La Verità. Il “dato”. Ciò che continua a succedere non visto che è già successo ma “niente”.  

Ergo, è il non lineare che impazza nell’AntiSistema: 

l’AntiSistema emana non linearità, rivelazione

L’AntiSistema s’emana grazie a tale “velo” o maya. Ad immagine e somiglianza, chi occupa livelli più “alti” della gerarchia, ti ha nella medesima modalità.

Sei mesi prima dell'elezione di Trump alla presidenza, la Heritage Foundation, il think tank di orientamento conservatore che ha elaborato il Progetto 2025 - una sorta di road map per il secondo mandato di Trump - aveva raccomandato una politica di deliberata ambiguità nei confronti della Cina per determinare il ritmo, il tenore e i contorni della competizione sino-statunitense negli anni a venire… Questo consiglio era venuto anche da un think tank bipartisan, Brookings, proprio mentre Trump stava formando il suo gabinetto… A prescindere dal fatto che l'ambiguità sia strategica o meno, l'imprevedibilità stessa dell'approccio di Trump - una raffica di dichiarazioni pubbliche esplosive e spesso contraddittorie, un passaggio rapido da minacce e provocazioni a dichiarazioni di stima e amicizia - rende estremamente difficile prevedere le mosse future di questa amministrazione…
Laura Ruggeri

Una strategia che, d+, indica sostanzialmente non solo quello che fa “Trump”, bensì… l’insistere, l’esserci dell’AntiSistema (l’oro). Lo sfondo è qualcosa che dai per scontato, quando non lo noti più, ma ti auto delimiti solamente ad annotarlo. Tutto il “fumo negli occhi”, ad un certo punto diventa… “ho gli occhi che piangono”. Chissà mai perché. Infatti, “te” che fai? 

Vai dal “dottore”. 

Vai a chiedere ad altri, ciò che (ti) succede dentro, in profondità. Sì, gli “esperti hanno studiato”. Ma cosa hanno studiato. Hanno studiato “il corpo umano”. E, “te”, cosa sei, orsù? Andare dal dottore significa:

io sono “io”, non mi sento bene e non so perché (?), per cui vado da chi “ne sa di più di me”. 

Però, “te” sei chi non sta bene = cosa “senti” lo sai solamente “te”. Che ne sa il dottore

Egli ha “studiato”. E poi che fa? Lavora

È come se vai dal meccanico. Però, un’auto non è un umano. Oppure, sì? Cioè, un umano è un “umano” (qua, così), alias, una macchina. Ma pensa dove si arriva seguendo un po’ di… logica, persino. 

Cosa che non puoi ammettere. 

Cosa che “non è possibile”. Cosa che “non è vera”. Cosa che “ma sei matto!”. Cosa vuoi, dunque. Non vuoi “niente” e, “niente”, è quello che ricevi (ottieni, attiri, autorizzi). 

Non avrai (hai) niente e sarai (confuso e) felice.

Continua a succedere ma “niente”. Lo vedi? È la stessa “formulazione d’uso”. E ci sei dentro assolutamente, essendo totale la (l’oro) strategia:

la rivelazione che diventa “complottismo”.

“Al lupo. Al lupo. Al lupo!...”.




  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4044
prospettivavita@gmail.com