lunedì 10 novembre 2014

Sei sempre "lì".


In economa il miracolo economico non esiste. Non solo, ma nemmeno l'esame dell'andamento del Prodotto interno lordo, quel famigerato "Pil" che giornali e tg hanno fatto ormai entrare nel linguaggio corrente di tanti italiani, è sufficientemente significativo per tastare lo stato di salute dell'economia di un paese.
Perchè distrae dai veri problemi.
Questo, in sintesi, è il pensiero-provocazione di Paolo Savona, uno degli economisti più affermati d'Italia che per tre giorni è stato uno dei protagonisti della kermesse di Cernobbio.
"Il miracolo economico - spiega è uno strumento da società della comunicazione, in economia non esistono miracoli ma solo buone politiche"…
La Stampa del 10 settembre 2001 (pagina 8).
Che cosa “sai”? Quello che “giornali e tg hanno fatto ormai entrare nel linguaggio corrente”. Cioè? “Sai” quello che “devi sapere”, quello che “serve che tu sappia”. 
Ma… solo per mezzo di “giornali e tg”?
E la “storia”, insegnata a scuola? E l’educazione? E ciò che replicano come pappagalli, genitori e società d’insieme? E ciò che si dice dal “fruttivendolo”. E ciò che dice il "prete o il dottore"?
Non t’interroghi mai sufficientemente, sino a quando non ti accade qualcosa direttamente.

A quel punto “ti accorgi autenticamente di come stanno le cose”.
Ma, a quel punto, tu diventi un essere che si agita furiosamente, senza avere la sufficiente lucidità per “poter incidere veramente”, perché gli altri se ne fregano, hanno le mani legate, non ti ascoltano oppure ti ascoltano ma, per qualche istante – dopodiché – qualcosa d’altro attira la loro attenzione (l'ipnosi comune recita e prevede che "il tuo problema sia solo tuo").
Gli organi di “sicurezza sociali”, chi difendono? L’esercito chi protegge?
A cosa servono d’insieme? 
La Rivoluzione d'Ottobre del 7 Novembre 1917 ha rappresentato uno dei maggiori eventi politici del XX secolo. Il Premio Nobel per la letteratura Alexander Solzhenitsyn ha scritto:
quello di ottobre fu un breve, rozzo colpo di stato militare locale pianificato...
Link
Come prese il potere Napoleone Bonaparte? Con un colpo di Stato…
Dunque… “oggi”, a che (chi) servono i “corpi di pubblica sicurezza”? A difendere casa tua dai ladri?
La “sicurezza” è garantita affinché tu, se possiedi qualcosa, sia sufficientemente sicuro di far parte di uno “Stato di diritto”, in maniera tale da poter testimoniare che “sia avvenuta una concreta evoluzione, dal tempo dei tuoi nonni sino a te (è il livello di "possessione" che viene garantito e preservato).
In realtà, la “sicurezza” serve il/al potere. Se tu dovessi scendere in piazza… la “sicurezza” avrebbe te nel mirino e non certo coloro che tu indichi come responsabili di “tutto ciò”. A meno che non avvenga un altro colpo di Stato...

E la cosa diabolica è che “è sempre stato così” (a prescindere)...

 

venerdì 7 novembre 2014

Digerire è separare.

 

Ecco come l’Unione europea ha speso 7 miliardi di euro “per sbaglio”.
L’Unione europea ha speso 6,97 miliardi di euro “per sbaglio”, ossia a causa di errori di finanziamento. Lo conferma l’audit sul bilancio 2013 della Corte dei conti europea, reso pubblico mercoledì 5 novembre…
Link
Il caso non esiste.
Come ti (s)pieghi tutto ciò? Ossia, come lo “digerisci”? Come (ri)esci sempre a farlo? Come puoi, ogni volta, “sopportarlo”?
Sei un caso clinico, ma talmente diffuso da non essere rilevato come “malattia.
Forse, se qualche “casa farmaceutica” se ne accorgesse, potrebbe iniziare a diagnosticare un simile “status” come degno di essere menzionato a livello medico per, dunque, avvicinarsi alla (ri)considerazione pubblica dello “stato di malattia”.
Se, "dietro", non c’è la possibilità di business o c’è un potere più forte, allora il tal fenomeno non sarà manipolato al fine di… generare cassa, all’interno della continuazione del modello di potere basato sul controllo e sull’amministrazione (in)diretta del “parco umano”.
Intanto, continui a soggiacere nel “letto” scavato da qualcuno per te, all’interno della solida infrastruttura ibrida (artifici/natur)ale della realtà “aumentata/diminuita” di (s)comodo.
Quale tipo di pensiero sottintende la visione mono prospettica di questa realtà? Che cosa... "separi, digerendo sempre tutto"?
Che “cosa” (ri)circola nelle “arterie del pensiero”, lungo le autostrade infinite dei vortici (ri)percorribili in lungo ed in largo, ma non nella sostanza (com)mutabili con "altro", continuando a rimanerci dentro?

Cosa è cielo e cosa è terra, all’interno di una “tensostruttura”, che scompare insieme alla tua visione, pur rimanendo perfettamente integra?

giovedì 6 novembre 2014

(Co)stretti.



Shanti” e “Santi”; due termini agli antipodi della geografia duale Planetaria “oriente/occidente”. Due emisferi del cervello e due emisferi del Globo terracqueo. Una divisione fisica/organica, una divisione convenzionale/parziale…
Presso la religione induista, la parola sanscrita Śānti (solitamente anglicizzata in Shanti o Shantih) indica uno stato di assoluta pace interiore e di serena imperturbabilità, caratterizzato dall'assenza delle frenetiche onde-pensiero (vritti… lett. dal sanscrito vortice, o attività circolare senza inizio né fine... Link) generate dalla mente; l'individuo che ha raggiunto questa pace è estremamente equanime, equilibrato, centrato, moderato, e grazie a questa sua centratura riesce a vivere con perfetta concentrazione e serenità nel qui e ora…
Link
Santo (dal latino sanctus, participio passato di sancīre, perché "sancito" dalla Chiesa cattolica…) è attributo di un essere, oggetto o manifestazione che si ritiene essere correlato alla divinità. Nel significato moderno, il termine santo è utilizzato principalmente riferendosi a ciò che si ritiene inviolabile, in quanto consacrato da una legge religiosa, oppure venerato religiosamente, o considerato degno di venerazione…
Link
Due termini non così “distanti” per la "sostanza" alla quale si (ri)feriscono:
uno stato di dipendenza, molto simile a quello provocato dalla droga, (ri)assunta in qualsiasi forma...

Gli orientali sono così "accomodanti". Gli occidentali sono così "approfittanti"... entrambe le caratteristiche sono "coassiali" e (ri)entrano nel maggiore ambito del "controllo", ossia, ad un qualcosa (fatto) che si perpetra e perpetua nel tempo, provenendo da un passato convenzionale, dal quale si (di)parte un futuro convenzionale...
Hai mai pensato a ciò che i termini, ai quali (ri)corri, implicano anche e non solo per assonanza?
Ad esempio, le espressioni… “se ti (ri)ferisci” o “se ti ferisci”… che cosa sottintendono?
  • dal latino referre, narrareLink
  • dal latino ferīre, colpireLink