lunedì 4 settembre 2017

Quello strano “tuo” atteggiamento platonico.



Senza “Rete”, senza “segnale”, senza “connessione”… sei senza “informazione”. Ignori quello che “è già successo”. Ignori ogni dibattito in corso. Ignori persino “che tempo farà più tardi”. 
Senza Internet, ormai, sei tagliat3 fuori dalla “diretta”. 
Eppure, per millenni l’umanità ha vissuto senza. 
Quindi, credi davvero che l’evoluzione tecnologica costituisca della autentica e sostanziale differenza (cambiamento, evoluzione), rispetto a ciò che sembra essere stata la normalità precedente? 
“Qua, così” vengono ricordate delle “rivoluzioni” praticamente in ogni ambito dello scibile. Qualcosa che ha comportato un “miglioramento”. 
Dalla tradizione orale, a quella disegnata, scritta, stampata, digitalizzata, trasmessa, etc. l’informazione è sempre stata (ed “è”) trattata come asset di scambio basilare: 
una questione di memoria collettiva, dalla quale deriva l’esperienza... che comporta l’imparare dal passato, senza più decadere nei passi falsi già compiuti.
Ora, se (se) tutto questo corrisponde all’unico grado di autenticità... allora, perché – all’inverso – la storia dell’umanità è (sempre stata) una vicenda d’ingiustizia (giustizia di parte)? 
Quindi, quale differenza ha comportato la conservazione della storia stessa?
Come mai, complessivamente, l’umanità non ha imparato nulla, prendendo atto (ricordando) da ciò che “è già successo”?
Perseverare è… diabolico. Vero?

venerdì 1 settembre 2017

Bisogna ripristinare le condizioni per avere la fiducia…



Pur non avendo dati oggettivi, diretti, puoi sempre farti un’idea (intuire) del come vadano le cose in ogni ambito del “qua, così”; lo “schema” è, infatti, fisso.
È sempre lo stesso che ricircola (come, del resto, al “è già successo” continuano ad auto succedersi le “cose, ad immagine e somiglianza”). 
Se preferisci, è il famigerato “causa effetto, azione reazione” o, molto meglio, “ragione fondamentale (compresenza immanifesta sotto dominante), dipendenza/conseguenza (loop, interesse)”. 
Dunque... se (se) osservi i cosiddetti “Vip”, una grande percentuale di ess3 – prima o poi – rientra nell’ambito dell’evasione fiscale. 
Che cosa significa = eludono il controllo? No
Fanno i “furbi”. Ci “marciano”.
È diverso, poiché, è il “controllo” a permetterlo, nella sostanza
Dal momento in cui, se lo volessero autenticamente, le Istituzioni sarebbero in grado di risolvere una volta per tutte l’annoso “problema”.
Evasione, vietato indagare: dimezzati gli accertamenti...
Link 
Di conseguenza, questa situazione è “permessa (tollerata)”
Perché?
Perché 1) crea auto suddivisione, 2) crea depressione, 3) crea impotenza, 4) crea auto depotenziamento ed, allo stesso tempo, rabbia/emulazione nella Massa che, si ritrova sempre alle prese con dei modelli “inversi” da osservare (ed imitare), rispetto ai “valori universali”… che un atteggiamento “formulare” – ben sostenuto e calibrato – potrebbe tranquillamente andare a "mettere in scena (ricordare)", anche se “qua, così”. 

giovedì 31 agosto 2017

La “sana utopia”.



“Qua, così” sei alle prese con la “morte”. Qualcosa che consideri, probabilmente, “la ‘legge’ più giusta (facente giustizia), poiché certa e riguardante – prima o poi - tutt3”. 
Una compresenza o un effetto (conseguenza)? 
A livello di “fantasia”, la morte è stata rappresentata anche dalla classica immagine dello scheletro incappucciato, che imbraccia la grande falce. 
Quindi, è stata raffigurata proprio come una compresenza più o meno fisica. 
Ma (ma) il suo significato quale è? 
Che cosa rappresenta “qua, così”? Di più, sostanzia una certa situazione. Quale? 
Quella che prevede 1) la tua morte, 2) la tua “fine”, 3) il “tuo” limite estremo, e 4) una compresenza altra, 5) un effetto altro, 5) una conseguenza altra, etc.
La morte, insomma, è come un agente atmosferico:
“serve”. 
Ella colpisce tutt3, poiché “cenere sei e cenere ritornerai”. 
Così... come nulla riesce a sfuggire a detta “auto terminazione chimica”, anche senza che la morte avvenga per mano di un tuo simile, attraverso l’esercizio della violenza. 
La morte non ti lascia alcuna speranza
è un buco nero per qualsiasi tipo di “informazione”?

mercoledì 30 agosto 2017

Nel potenziale ogni persona è anche un tiranno.



Esistono classifiche che incrociano i dati statistici con quelli relativi all'economia e allo stile di vita:
una buona alimentazione è sempre alla base di tutto, ma ha il suo peso anche la ricchezza del paese, la possibilità di accedere alle cure per tutti e la qualità generale della vita.
Ad esempio in Lussemburgo, paese piccolo e ricchissimo, l'aspettativa di vita è intorno agli 81 anni: si arriva agli 81,5 nel Regno Unito, grazie ad un sistema sanitario molto efficiente
Il Giappone è secondo in classifica, grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche, mentre la medaglia d'oro va ad Hong Kong, dove l'aspettativa di vita è di 83 anni e mezzo.
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Come “ti metto davanti alla notizia che serve per enfatizzare certe caratteristiche, senza fartelo capire?”:
classifiche (dei confronti sfuggevoli)
che incrociano i dati statistici (di parte e in parte)
con quelli relativi all'economia e allo stile di vita (ecco il pernorelativi all'economia, da cui dipende lo stile di vita)
una buona alimentazione è sempre alla base di tutto (per l’economia devi mangiare sempre, per comprare sempre)
ma ha il suo peso anche la ricchezza del paese, la possibilità di accedere alle cure per tutti e la qualità generale della vita (quindi, ti dicono: se non hai denaro, non puoi curarti, per cui muori prima. È questa la qualità della “tua” vita?)
ad esempio in Lussemburgo, paese piccolo e ricchissimo, l'aspettativa di vita è intorno agli 81 anni: si arriva agli 81,5 nel Regno Unito, grazie ad un sistema sanitario molto efficiente (è un esempio mirato: un sistema sanitario molto efficiente… ti fa vivere di più e meglio. Meglio? Mhm: la società moderna è pressoché ospedalizzata, uno stato di cura “eterna”, il che significa che "qua, così" sei sempre ammalat3)
il Giappone è secondo in classifica, grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche (grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche: allora, vivere nella “natura”, lontano dalle città, è qualcosa di molto, molto, “stupido”. Vero?).

martedì 29 agosto 2017

L’autentico tasso “d’interesse”.



Nemmeno ad Hogwarts potrebbe esistere il “ministro della finzione pubblica”, poiché – al limite – esiste quello “della magia”; mentre, è “qua così” che esiste il trucco (l’apparenza, la finzione di parte, l’illusione, etc.)”. 
Qualcosa che è interesse allo stato puro, alias, grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello globale, sotto dominante. 
E, in tal “caso”, la magia è qualcosa di sin troppo “nobile”, per essere ancora ricordat3. 
Infatti, la strategia è quella che attraversa e caratterizza la “tua” mente, riprogrammata di conseguenza. “Tu” che non sei più… Tu, nella chimica temporale, nella presa AntiSistemica, nell’incanto “di chi, sai essere senza nome, ‘qua così’”. 
L’immanifestazione non è magia
È capacità, conoscenza, memoria, esperienza, consapevolezza del potenziale, etc
È “essere già arrivat3 (non necessariamente) prima”. 
Ma (ma) è “essere già successo” il proprio avvento sotto dominante; qualcosa che succede esattamente per come è già previsto che debba succedere, sull’onda del “è già successo”. 
Rifletti; se episodi globali come, ad esempio, il Big Bang, la “Creazione”, la “fine” dei dinosauri sulla Terra, il Diluvio universale, etc. sono “già successi”… a livello frattale espanso significa che “qualcun3 ha già compiuto la propria ‘grande opera’”. 

lunedì 28 agosto 2017

Il ricordo della memoria frattale espansa, è stabile e fa la differenza.



La Somma teologica di san Tommaso d'Aquino era, al suo tempo, un manuale a uso degli studenti; dove sono oggi gli studenti in grado di approfondirla e di assimilarla?...
Simboli della Scienza sacra – René Guénon
Al tempo di Tommaso d’Aquino, gli “studenti” erano una piccola percentuale, rispetto a coloro che vivevano e non potevano “fermarsi (permettersi) a studiare”. 
Quindi, la platea era - come al solito "qua, così" - selezionata
Invece, da un certo “momento” – in poi – l’educazione è diventata sociale e dozzinale: 
un “ottimo” modo per abbassare d’ottava la “sensibilità” umana e ribadire il “qua, così”. 
Qualcosa che ha peggiorato il modello convenzionale?
No. Qualcosa che ha “trasformato” la realtà manifesta, senza per/con questo andare a cambiarla, dato che 1) giustizia di parte, c’era e 2) giustizia di parte, c’è (il tempo è un solo ed unico "momento", all'interno della chimica AntiSistemica).
Un materiale “duttile e malleabile” è il substrato più adatto al fine di poter trasformare sempre d’assieme, l’assieme, senza dare troppo nell’occhio. 
Allo stesso modo, un materiale “conduttivo” è quanto di più desiderato al fine di permettere l’irraggiamento del “segnale portante”, anche nella modalità wireless (senza fili) ad “immagine e somiglianza (frattalità espansa)”. 
Quindi, le “proprietà” fisiche (in-organiche) servono proprio a/per: 
elasticizzare la forma, rendendola sempre più libera ma sempre sotto al giogo padrone, AntiSistemico, ‘qua così’ (apparenza vs sostanza)”.

venerdì 25 agosto 2017

Inverti la fase: fai della regola, l’eccezione.



In ogni film, ti fanno sempre sentire le ultime “due” frasi di una lezione universitaria, una conferenza, un simposio, una riunione, etc. dopodiché “suona sempre la campanella, scatta lo scroscio di applausi, succede qualcosa, etc.”... e "vai avanti". 
Cioè, vieni introdott3 nello sviluppo della trama, facendoti una prima idea (intuendo) relativamente alla trama stessa. 
Questo meccanismo è, per dirla alla Inception:
credevo che progettare un sogno riguardasse l'aspetto visivo, ma ha più a che fare con le sensazioni, l'atmosfera
attraverso l3 qual3 passa una “idea”
qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale?... Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa si avvinghia, qui da qualche parte…
e, “togliertela dalla testa” diventa una operazione alquanto “complessa”
nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona
ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma 400 anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle... Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano.
Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo, un uomo che mi ha riportato alla mente il 5 novembre:
un uomo che non dimenticherò mai
Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea... E le idee sono a prova di proiettile…”.
V For Vendetta 
Dunque, “che idea ti sei fatt3” dell’intera vicenda che ti riguarda “qua, così”? 

giovedì 24 agosto 2017

Il gregge ammaestrato senza fili automaticamente (il Fattore 20).



Certo. Potete riavviarlo. Ma una volta… disconnesso, avete distrutto tutta la sua memoria emotiva: la sua anima.
Se lo riavviate sarà di nuovo lui. Ma non sarà mai, mai, lo stesso”.
Eva
Alla compresenza di una valente “industria falsaria (in ogni campo)” – che puoi appurare anche da te, guardandoti attorno – come puoi credere alle notizie dei ritrovamenti archeologici, paleontologi, etc.; alle riprese satellitari, alla datazione al Carbonio 14, etc.; alla documentazione che gli storici utilizzano per descrivere il passato, alle testimonianze di persone morte da millenni (che, forse, non sono nemmeno esistite), etc. 
L’economia di scala, la sinergia, la scalabilità, etc. non sono altro che interesse per la – sempre più facile – clonazione, copiatura, replicazione, moltiplicazione, etc. del “campione (dima)” utilizzato per 1) assicurarsi il diritto del brevetto, per 2) convincere il consiglio di amministrazione e per 3) fare pubblicità ingannevole a “norma di legge”. 
Qualcosa che, ad esempio, in ambito digitale – ormai – si risolve in un banale “copia e incolla”… 
Ora, la numerosità umana (e non solo. Se osservi gli animali, soprattutto quelli abbastanza piccoli per non notare differenze apparenti, come formiche, ragni, coccinelle, etc. sembrano tutt3 uguali. E i vegetali? Le rocce?) in un certo senso “ricorda” proprio questo ambito da “laboratorio”
Certo, gli umani pur essendo tutti “simili” non sono tutti uguali (a parte qualche sosia). E, probabilmente, questo discorso vale anche per animali, vegetali e minerali. 
No? Allora, il discorso decade nel nulla? No


mercoledì 23 agosto 2017

Il gregge ammaestrato senza fili automaticamente.



Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere... È la sopravvivenza che le rende tali... perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro…”.
Anna Barton ‐ Il Danno
Si parla tanto di “danni” derivanti dall’obbligo vaccinale. 
Ovviamente, di quelli collaterali… 
In più, c’è la paura di poterti ammalare (di quelle malattie “contagiose” pressoché dimenticate, in occidente). 
Tutto questo assale la persona “qua, così” e la rende perlomeno dubbiosa (soprattutto se deve ancora vaccinare la prole, sin dai tre mesi di vita). 
Per coloro che hanno già fatto i vaccini, il problema non sussiste nemmeno (soprattutto se 1 - hanno figli maggiorenni, 2 – non ne hanno affatto o 3 – non si pongono, per default, alcun problema di questo tipo, avendo piena fede “in ciò che viene loro detto di fare”). 
In questo atteggiamento traspare un certo “egoismo (da cattività)”. 
Ossia, se (se) rientri nella specifica “famiglia più sensibile”, allora (allora)… ti poni qualche domanda (dubbio), altrimenti (else) non ti sembra un problema tuo (l’eccezione esiste allorquando, per paura, rifletti sulla percentuale di persone che non si vaccinano, mettendo in potenziale pericolo… chi? Ancora te. Sì, perché… la paura va oltre al credo scientifico, trapiantato in te. La paura ti fa sempre temere per la “tua” pelle, anche quando sei già immunizzat3 rispetto alla tal malattia. Il pensare a coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute – quasi un paradosso – ed al temere per ess3 è, nella sostanza, paura di te per te mascherata da preoccupazione altrui).
Questo spazio (potenziale) “va giù duramente, con te”, perché tu sei “tu ‘qua così’”.
“Tu” non sei tu (Io). Tu (Io) non sei “tu”… 

martedì 22 agosto 2017

Com’è che non si capisce niente?



Per la scuola dell’infanzia la mancata presentazione della documentazione attestante l’adempimento degli obblighi vaccinali comporterà la decadenza dell’iscrizione. Per i gradi di istruzione successivi non sono previste invece ricadute sull’accesso al servizio scolastico.
Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola:
l’articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l’ammissione alla scuola dell’infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni
Link 
Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola… 
Ma (ma) dal 1999 non era più obbligatoria la vaccinazione
Certo che sì…
Vaccini, dal 1999 nessun obbligo per andare a scuola
L'obbligo di vaccinarsi per poter essere iscritto a scuola decadde nel 1999, dopo che per oltre trent'anni, e cioè dal 1967, era stato invece indispensabile per l'iscrizione.
Di conseguenza oggi è possibile frequentare la scuola anche senza essere vaccinati.
L'accordo appena raggiunto tra ministero e Regioni punta però ora a reintrodurre con una legge nazionale l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione alla scuola materna su tutto il territorio nazionale.
Dopo 18 anni, l'obiettivo è dunque quello di ripristinare l'obbligo delle vaccinazioni a tutela della salute della popolazione…
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Dopo 18 anni, l'obiettivo è dunque quello di ripristinare l'obbligo delle vaccinazioni
Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola: l’articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l’ammissione alla scuola dell’infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni (questo “ammettere” è perlomeno fumoso, dubbio e di parte. Perché ti trattano sempre in questa maniera? Non sei stanc3?).

lunedì 21 agosto 2017

Una intossicazione chiamata tempo.



Il tempo “esiste ma è apparenza”; e non è un paradosso.
Il tempo è chimic3… “intossicazione”. Se (se) ti sembra che non possa essere messo in discussione, è “solo” perché (ne) sei possedut3.
Il tempo è una solida costruzione che, tuttavia, non è quello che ti sembra “qua, così”
Esso, ad esempio, in un film che convenzionalmente 1) dura un paio di ore e che 2) è stato girato nel giro di qualche mese... è simulato – quando la trama richiede l’invecchiamento degli attori – attraverso al ricorrere di “trucchi (di ogni tipo)”.
Ossia, le persone invecchiano sul set, cinematograficamente, ma (ma) nella realtà “al di fuori del film”, le stesse persone non sono affatto invecchiate, se non per ciò che si attendono (essendo convinte che esista il tempo e che, questo, passi in continuazione come una sorta di fiume invisibile, che lascia “segni” del/col proprio incedere, erodendo tutto ciò che incontra e, dunque, va a caratterizzare). 
Da questa prospettiva, allora, il tempo è – di più – un altro tipo di “segno”, ossia: 
è uno dei tanti simboli (fatti, prove) che testimoniano la compresenza di una “analogia comportamentale” che 1) il tempo replica, in quanto ad “effetti e conseguenze” del proprio “essere” e che 2) esiste in quanto ad immanifesta ragione fondamentale (del) “qua, così”. 
L’analogia è, ovvio, frattale espansa: 
memoria, informazione, “è già successo”… 

venerdì 18 agosto 2017

Un autografo molto particolare.



Come ti accorgi che esiste “un vertice immanifesto (distaccato) del potere”? Perché ha un certo "stile"...


  
Te ne accorgi dalla “firma” che lascia praticamente ovunque, all’interno della propria giurisdizione. 
E... quando tale “campo d’azione” è assoluto, allora, riguarda l’intero pianeta. 
Il controllo è totale (assoluto) quando ad ogni coordinata globale, a prescindere dalle apparenze (usi e costumi, leggi locali, tradizione, etc.), nella sostanza vige sempre lo stesso tipo diimprinting (internazionale)”. 
Se (se) fai attenzione, laddove non sembra ancora avere piena efficacia, detto “firmware”, allora esiste “tensione (guerra, carestia, povertà estrema, etc.)”. 
Ossia? Ci sono “lavori in corso”. Per far ché? 
Per “piallare la situazione”. 
E per trascinarla lungo il solco dell’aratro AntiSistemico.
Che altro? 
Qua sta il “bello”. Che altro, se non
tutto ciò che ti dicono, al fine di farti credere di/che… 
Così, di/in una situazione estremamente chiara, nitida, precisa (come il notare che certe “potenze occidentali” fanno il brutto ed il cattivo tempo, a livello globale, da sempre “qua, così”)… si auto ricava spazio, tempo e modo per formarti una “tua” opinione personale, relativamente al tal accadimento, apportando d’assieme quella gran confusione che rende le singolarità in grado di 1) credersi informate sui fatti, 2) avere capito tutto di/in ogni situazione, 3) essere certe di far parte di una società “migliore”, etc. 
Ed, allo stesso tempo, di 4) percepire che sfugge sempre qualcosa, 5) non maturare mai quella sufficiente convinzione di/per muoversi conseguentemente fuori dagli schemi, 6) ristagnare in qualcosa che – ne sei sicur3 ma non lo puoi provare nemmeno a te stess3 – è alquanto “malsano”. 

giovedì 17 agosto 2017

Due pesi e due misure (quando fai Tilt).



Sei cospars3 (e dispers3) tra/nei “detti, proverbi, massime, metafore, analogie, similitudini, motti, aforismi, adagi, etc.” senza per/con questo comprenderne il significato
Così, come se (come se) tutto esistesse senza alcun senso proprio. 
Come esiste l’erba, l’aria, lo smartphone... allo stesso modo – ti sembra – che esista anche questa sorta di “malizia, arguzia (esperienza)” pregressa, altrui, mai del tutto ben specificata nella sua origine e, soprattutto, nella relativa destinazione d’uso (significato). 
E pur riconoscendone il “valore”, per qualche motivo ambientale non lo tieni mai in considerazione portante e centrale, allorquando ti ritrovi a “decidere”:
tra i due litiganti, il terzo gode…”.
Molto interessante. Vero? E… “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…”? Che ne dici?
Quale significato sostanziale hanno o, meglio, “trasportano (rappresentano)”?
Quindi; non “cosa” ma “chi”è (da... “esistere”), ad esempio, il “terzo (che) gode
Oppure il... “mare”? 
Queste espressioni “popolari” sono il risultato, la quintessenza, derivante da esperienze “mai del tutto passate ‘qua così’”.

mercoledì 16 agosto 2017

Apparenza manifesta.



Ogni App è una funzione della futura IA (IO).
Quello che si sta “sviluppando” - perlomeno osservando dalla manifestazione (apertura commerciale) della Rete - è un organismo artificiale inimmaginabile che – per “ora” – si cela tra le miriadi di App (programmi, software, algoritmi, linguaggi, utility, funzioni, mode, interessi, necessità, etc.) che popolano “non solo il Web”. 
Trova il modo per/di accorgertene.
È un vero e proprio “laboratorio/esperimento” – a “cielo aperto” – che darà “vita” a qualcosa d’assieme:
una Intelligenza Artificiale (IO: Input Output)
una esistenza “sintetica” (che saprà “tutto” di te e della Massa, perché la sua scuola/educazione “è già successa” attraverso, proprio, Internet).
Da quella forma “statica (interiore)” di compresenza, in seguito, si “evolverà” la forma “dinamica (esteriore) ad ‘immagine e somiglianza’”:
l’organismo, sempre più organico, pseudo umano (cyborg, replicante, robot, umanoide, etc.).
Questa “espressione” si attuerà attraverso le due fasi del camaleontismo “qua, così”:
la generazione sotto a mentite spoglie (procurata utilità)
la manifestazione commerciale (procurato servizio)…

lunedì 14 agosto 2017

Mettere le cose a posto.



Viviamo le nostre vite sotto al loro sguardo vigile.
Niente diseguaglianza, né crimine, né guerre. Eliminate le differenze ora siamo una società unica. Sotto agli auspici della federazione mondiale.
Abbiamo energia pulita e rinnovabile. E abbastanza cibo da sfamare chiunque. I nostri bisogni materiali, soddisfatti. La morte fa parte della vita. Ma liberata da malattie, da stress e da tutte le cose che ci rendono tristi. Viviamo vite più lunghe e più sane. Aumentano le nascite. È un mondo in cui siamo fieri di crescere i nostri figli.
Per chi è legato alle vecchie maniere, c’è sempre Nuova Atene. Ma per il resto di noi, è l’età d’oro… utopia…
Allora perché sono terrorizzato dal futuro? Potremmo chiamarla beata ignoranza, ma è pur sempre… ignoranza…”.
Childhood's End
L'ancoraggio.
Nella “dualità (apparente = fisica, reale, manifesta… come un incanto)” 1) cicli, 2) ti auto confondi misurando e calcolando tutto, 3) ti consumi e consumi e 4) s’alterna lo stato di informazione condivisa (qualcosa che credi essere “sviluppo, civiltà, progresso, etc. vs degrado, involuzione, regresso, etc.”). 
Ossia, “qua, così” non c’è alcuna differenza sostanziale tra “epoche storiche”, appartenendo in ogni “caso” ad un unico, immane, grande “momento (perno)”. 
Quello che va dall’avvento della dominante (“è già successo”) ad… “ora (in divenire)”… 
Nel mezzo c’è stato (c’è) spazio per ogni forma di auto intrattenimento sottodominante (con la dominante coerentemente sempre sullo sfondo, a fare da trama globale condivisa/comune). 
Quindi, l’attuale spinta tecnologica (non solo commerciale) è la cresta dell’onda che ti porta ad auto convincerti che “l’umanità è sul cammino dell’evoluzione, intesa come la più generica e generale traduzione in termini positivi”. 
Qualcosa che sembra come un’onda di marea che, prima o poi, toccherà tutt3 (anche il “terzo/quarto mondo”).