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mercoledì 23 agosto 2017

Il gregge ammaestrato senza fili automaticamente.



Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere... È la sopravvivenza che le rende tali... perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro…”.
Anna Barton ‐ Il Danno
Si parla tanto di “danni” derivanti dall’obbligo vaccinale. 
Ovviamente, di quelli collaterali… 
In più, c’è la paura di poterti ammalare (di quelle malattie “contagiose” pressoché dimenticate, in occidente). 
Tutto questo assale la persona “qua, così” e la rende perlomeno dubbiosa (soprattutto se deve ancora vaccinare la prole, sin dai tre mesi di vita). 
Per coloro che hanno già fatto i vaccini, il problema non sussiste nemmeno (soprattutto se 1 - hanno figli maggiorenni, 2 – non ne hanno affatto o 3 – non si pongono, per default, alcun problema di questo tipo, avendo piena fede “in ciò che viene loro detto di fare”). 
In questo atteggiamento traspare un certo “egoismo (da cattività)”. 
Ossia, se (se) rientri nella specifica “famiglia più sensibile”, allora (allora)… ti poni qualche domanda (dubbio), altrimenti (else) non ti sembra un problema tuo (l’eccezione esiste allorquando, per paura, rifletti sulla percentuale di persone che non si vaccinano, mettendo in potenziale pericolo… chi? Ancora te. Sì, perché… la paura va oltre al credo scientifico, trapiantato in te. La paura ti fa sempre temere per la “tua” pelle, anche quando sei già immunizzat3 rispetto alla tal malattia. Il pensare a coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute – quasi un paradosso – ed al temere per ess3 è, nella sostanza, paura di te per te mascherata da preoccupazione altrui).
Questo spazio (potenziale) “va giù duramente, con te”, perché tu sei “tu ‘qua così’”.
“Tu” non sei tu (Io). Tu (Io) non sei “tu”… 

mercoledì 21 giugno 2017

Il “significato” (4).



Ci sono aspetti che diventano secondari, quando altri aspetti diventano (sembrano) principali. 
Solitamente, la “regola” è che la Massa vive la tal vicenda e, di conseguenza, si autoregola (sai, però, che esistono grandi network “commerciali” in grado di influenzarla). 
Ossia, tutt3 “qua, così” ti dà l’impressione che “vada da sé”, nel senso che… democraticamente, l’umanità “sceglie” liberamente, naturalmente, spontaneamente, etc. 
Infatti, le persone credono proprio di essere padrone del proprio destino. C’è questa pseudo convinzione, in “giro”
Le farfalle, ad esempio, ti dicono che – sin dal tempo della rivoluzione industriale, in Inghilterra - abbiano cambiato colore alle proprie ali, da quando gli alberi sui quali si posavano avevano, a loro volta, cambiato colore (in conseguenza dell’inquinamento industriale). 
Ok? 
Questo accadimento viene preso come “evoluzione naturale”, anche se è un adattamento alle condizioni ambientali del tutto “artificiali”. In una sola parola:
sopravvivenza.
In due parole:
sopravvivenza e controllo.

lunedì 23 gennaio 2017

Dovresti immaginare, vedendo senza alcuna spiegazione.



È divenuto, per Me, relativamente semplice smontare, disinnescare, smascherare, etc. pezzo per pezzo, tutto quello che nell’AntiSistema, l’AntiSistema propone, ogni volta, secondo una certa prospettiva apparente, tendente alla “(bio)diversità”;
in una neuro simulazione effettiva, reale manifesta “qua, così”, che è davvero complesso riuscire a “staccarti di dosso e… vomitare fuori da te”.
In questo spazio (potenziale) è stata riconosciuta/ricordata la ragione fondamentale, per la forma del paradigma “sempre verde”, che scambi per tutt3 ciò che esiste, anche nel potenziale…
La compresenza immanifesta dominante “è” nella realtà manifesta convenzionale, dove la convenzionalità è divenuta una caratteristica espansa, in grado di abbracciare interamente lo spettro del possibile, facendo tramontare tutto il “resto” all’interno dell’ambito dell’impossibile, nella misura in cui “questo stato non è previsto, permesso, inteso, etc. “a monte” di te.
La convenzione è, ormai, divenuta sia la pace che la guerra, la ribellione, la rivoluzione, il complottismo, il pro e il contro, etc.
Ricorda:
non c’è più differenza sostanziale alcuna “qua, così”
la differenza la fai tu, nel momento in cui "ti accorgi (ricordi)"...

giovedì 29 agosto 2013

Come un dinosauro per strada.



Trsu, Tarsu, Tares, Taser… questo scioglilingua è l’equivalente del fumo che esce dalle ciminiere di industrie instancabilmente al lavoro: 

le circonvoluzioni di grigio gas si mischiano al vapore ed alle componenti atmosferiche, disegnando poetiche librazioni per coloro, tra i più sensibili, che sanno cogliere la creatività anche all’inferno.




È sempre una prospettiva, una propensione ed una distanza che mutano d’aspetto il veduto ed il visibile.

Tutto quel “fumo”, scarto della lavorazione e trasformazione di materia, finisce nell’aria che si respira. Il significato frattale è quello di una intromissione invasiva dell’apparato polmonare e, dunque, dell’intero organismo. Non solo… la mente viene influenzata direttamente ed indirettamente dalle componenti parassitarie inglobate, risultando come “appesantita” in termini di funzionamento e “depressa” in termini di potenzialità.

Insomma… cose trite e ritrite.

L’inquinamento è cosa di lunga data. Lo si dovrebbe “conoscere e temere” molto bene. Ed, effettivamente, è quello che accade; le molte espressioni legislative sviluppate nel Tempo “sembrano” tutelare la popolazione e, a ben vedere, la situazione in occidente è “rosea” rispetto a quello che, ad esempio, sta accadendo in Cina. Vero? C’è sempre chi sta peggio e guardare al peggio fa addirittura bene al proprio “momento”. Mal comune mezzo gaudio

Peccato che anche l’aria sia, però, “comune”, ossia si trasferisce potenzialmente, percorrendo l’intero arco atmosferico, attorno all’intero Globo. Ma questo movimento e questa presenza inquinante nell’aria è, tuttavia, invisibile, molto spesso inodore, incolore ed insapore, quando si mischia alla rimanenza delle componenti aeree che trova in quota.

Per cui, siamo alle solite:
la capacità sensoriale umana è come “(r)aggirata”.

lunedì 19 novembre 2012

Tra le ombre senza una causa importante?




Ho da ‘sempre’ avuto due sospetti in Vita mia:
  1. che in molti casi, la competizione non esista
  2. che la malavita organizzata emerga nella società ad un livello altro.
Prendiamo due casi campione:
  1. Amplifon
  2. Mafia (termine generalizzato).
In Italia, così come in molti altri Paesi, tra i quali gli Usa,  'non è possibile che si formi un monopolio' o una situazione di netto predominio da parte di una azienda sulla rimanenza del tessuto lavorativo/sociale. Secondo questa prospettiva, non ho mai compreso il perché, allora, esistano aziende ‘monstre’ come Wall Mart, Mc Donald's, Microsoft, etc

La stessa Amplifon, osservando l’Italia, mi appare come una sorta di ‘unico attore’ sulla scena. Esistono altri marchi autorizzati, tuttavia sono perlopiù misconosciuti per il grande pubblico, che si avvale dell'audiovisione ad opera dei Media. A chi si rivolgerà la gente, allorquando avrà necessità di acquistare un apparecchio acustico? Verso chi avrà memoria e sensibilità?
 
La competizione tra Amplifon e gli altri piccoli marchi potrebbe essere una illusione, ossia esistere solo sulla carta ma non tra le righe. 

Se la dirigenza di Amplifon avesse giocato d’anticipo o avesse mosso molto bene d’astuzia? Le leggi che regolano ogni ambito del sociale e del Mondo del lavoro, sono perlopiù conservative di un certo ecosistema che hanno trovato e ‘tutelato’. Perché? Perché sono fatte da esponenti dello stesso Mondo che è emerso e che chiede di sopravvivere, attraverso veicolazione di liquido e sonante denaro.

Le richieste dei lavoratori sono utilizzate per veicolare e manipolare la propria energia e, di  fatto, si prestano come perno per amministrare e normalizzare la manodopera e, dunque, il controllo dei lavoratori stessi.

Il tutto è eseguito senza mai l'apparizione diretta del principio guida.

L’attore che controlla è sempre lo stesso, che i lavoratori pensano di trovare in una versione monotematica nei panni del datore di lavoro, non capendo che, invece, è sempre presente ad ogni livello della divisione amministrativa sociale e individuale.

È persino ovvio che un ‘sistema’ difenda se stesso da tutti gli altri o da tutte le possibili infiltrazioni.

È un punto di vista. Nient’altro che un punto prospettico diverso da quello della Massa indistinta.

Arriva il rating per le aziende che si battono per la legalità.
L’illegalità inquina il mercato e prolifera nella crisi rendendo appetibili al mercato i prezzi più bassi garantiti dalla concorrenza sleale. Ora, però, dall’Antitrust arriva un regolamento che spariglia le carte e spiazza chi dell’illegalità ha fatto il proprio business: le aziende italiane avranno un rating di legalità che renderà più accessibile il credito alle imprese che contrastano la criminalità organizzata e si battono per un’economia etica…

Il rating crescerà fino a due o tre stellette in relazione al rispetto di altri sei punti fra cui la denuncia alle autorità di reati perpetrati a danni dell’imprenditore o dei suoi collaboratori e il rispetto e l’adesione di un Protocollo di legalità sottoscritto dal ministero dell’Interno, Confindustria, prefetture  e associazioni di categoria. 

Più sarà alto il rating etico dell’azienda, maggiori saranno le stellette e, conseguentemente, le possibilità di avere un accesso agevolato ai finanziamenti bancari
Link 
 
Tutto questo per avere un mutuo? Del denaro? Per continuare a corrompersi ‘dentro’ ed alimentare questo paradigma?

Ciò che si è formato nel passato, alle sue diverse distanze dal presente, tende a difendersi per sopravvivere. Ciò evidenzia un conflitto interno all’emersione di energia vitale aggregata. Che cos’è, allora, questa sete di sopravvivenza che anima l’intero spettro esistenziale?
 
Sembra che tutta la Natura sia imbevuta di conflittualità, a prima vista non così tanto nitida. La visione arcadica di un paesaggio naturale non rivela istantaneamente la lotta per la sopravvivenza, che anima la struttura energetica biodiversa che va a comporre quel paesaggio.

La paura è la chiave di volta di questa lotta. Una volta ‘venuti al Mondo’ si ha paura di lasciarlo. È un attaccamento egoico che combatte in ogni modo per il Tempo del proprio spazio esistenziale.

È lecito? Certo. Ma dipende sempre dal livello di consapevolezza che si respira. Al fine di rimanere impassibile come i Tempi di una montagna, occorre avere la consapevolezza di un Astro, di un Pianeta, di una Galassia… occorre essere al di fuori della mischia:

nel Mondo ma non del Mondo.

Come hai fatto? Come ha fatto? C’era un trucco?
No, nessun trucco. Io combatto così.
Potrei farlo anch’io? Dimmi? Posso imparare?
Studia il tuo avversario come si muove. Saprai cosa farà prima che lo faccia.
Posso riuscirci.
Devi individuare quel momento che c’è in ogni scontro in cui si vince o si perde. Devi saperlo aspettare.
Posso fare anche questo.
E non deve importarti di vivere o morire.

Il primo cavaliere

A cosa brindiamo?
Perché non al Re?
È un bambino. È il Cardinale a governare. Seppure non con il nome, sarebbe come brindare a lui.
Alla Francia!
L’abbiamo servita. Ci siamo battuti per lei e guarda dove siamo.
All’amicizia? All’amore?
Ti do un consiglio, ragazzo. Non fidarti mai di nessuno.
Ma ci dev’essere qualcosa in cui credete ancora?
Questi (denaro), questa (arma) e questo (vino). E chiunque ti dica il contrario, o è un pazzo o cerca di venderti qualcosa.
So che Athos può sembrare freddo e scortese, ma non farti ingannare. In fondo…
È veramente freddo e scortese!
Ma che gli è successo? Non capisco.
Quello che succede a tutti gli uomini. Una donna…
Sentite. Non voglio offendere nessuno, ma… credevo che foste un po’ più… eroici.
Quello che il mio stimato compagno stava tentando di dire a modo suo, è che… siamo antiquati. Siamo guerrieri, ma senza una guerra da poter combattere. E allora beviamo, ci azzuffiamo, litighiamo con le guardie del Cardinale e poi beviamo di nuovo. Quello che ci serve è una causa importante. Ma non ci sono più cause importanti.

I tre moschettieri.

Sapete? Volevo scrivere un articolo alla SPS. Ossia? Tosto, ma secondo il mio criterio di tostaggine. Una modalità ‘antiquata’ di scrivere ed essere. Tuttavia, queste due citazioni meritano proprio di essere la parte centrale e terminale del presente articolo.

Leggete e tenete bene a mente queste espressioni sincroniche:
  • non deve importarti di vivere o morire
  • è il Cardinale a governare. Seppure non con il nome, sarebbe come brindare a lui
  • siamo guerrieri, ma senza una guerra da poter combattere. E allora beviamo, ci azzuffiamo, litighiamo con le guardie del Cardinale e poi beviamo di nuovo. Quello che ci serve è una causa importante. Ma non ci sono più cause importanti.
Dio mio. È così evidente l’orma del controllo… Come non vederla praticamente dappertutto?

L’isola della Maga Circe cosa faceva, nel Tempo, agli uomini e alle donne?
 
Ascoltate delle colonne sonore epiche, tipo quella di Avatar. Perché andiamo a vedere film dove si mettono in mostra guerrieri? Dove c’è onore, forza, equità, saggezza, amicizia, fratellanza?

Perché?

Perché 'noi siamo così'. Nelle nostre vene scorre il sangue di eroi che hanno accettato di essere qua adesso, in questo momento, da moltissimi secoli.

La missione, la causa importante, è quella di liberarci dal carico oscuro che ci attanaglia e stringe il Cuore.

Solo che, adesso, non ricordiamo più nemmeno il perché siamo qua.

Qualcosa ci ha sedotti e convinti di essere il contrario di quello che siamo. La cosa interessante è che noi siamo quello che crediamo. Tutto quello che crediamoNel bene e nel male.

L’invasione c’è già stata. 

Nessuno attaccherà più le nostre città o il nostro paese. 

Siamo stati conquistati ‘dentro’. Per non vedere più ‘la guerra da combattere’. Per non trovare più una ‘causa importante’.

Osserviamoci bene. Cosa vediamo? Come ci vediamo?

È tutto vuoto. Svuotato… perché noi siamo stati svuotati nell’inconscio.

Guardate ‘Gli Incredibili’. Cosa gli succede? A cosa vanno incontro coloro che lottavano per la pace e la giustizia?

Basta. Mi fermo qua. 

Questo è un concetto cardine, che segna la differenza tra essere vivi e pensare di essere vivi

Chiudo anche col discorso iniziale, esprimendo questo mio concetto:
  • la competizione è una colla per tenere buoni e permettere una guerra tra poveri, che pensano di essere vivi
  • l’organizzazione malavitosa emerge dando luogo alla società in cui vivono ‘tutti’.
Le diverse teste fanno capo all’unico corpo.

Leggere SPS equivale a trovare l’impulso di comprendere perché non si debba più combattere nessuna guerra, ma capire il male che affligge il Cuore. Equivale a non combattere, mantenendo ugualmente lo spirito del combattente, che veicola la propria forza autentica a fare luce su ciò che necessita di essere illuminato.

Non con le armi, ma con i poteri personali e dell’Universo polarizzato in tal senso.

Gli scontri tra Maghi sono più vicini alla realtà di quanto si possa pensare…

Il controllo è silente. I suoi effetti scambiati per altro.

Dipende da noi.
 
16112012 V 0 + 321 S. Gertrude la Grande (Una vita in monastero… a scapito della sua vita interiore) +-
17112012 V 0 0 322 S. Elisabetta d'Ungheria (Darsi via… 'Morì a ventiquattro anni, sfinita di carità') +0
18112012 V 0 0 323 Sant’Edmondo Re e martire (Occorrerebbe approfondire meglio) +0
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 31 ottobre 2012

Accorgersi di limitarsi a sopravvivere.



Fabrizio Clerici - La grotta di Prometeo
Nei fogli elettronici installati nei nostri computer, è possibile utilizzare funzioni complesse relative a ‘scenari’ od ‘obiettivi’, ma anche semplicemente legare ‘n’ celle tra loro attraverso le formule

Se all’origine della struttura logica, che abbiamo costruito, mettiamo una cella contenente un 'valore di innesco', quel valore e quella cella avranno un ruolo guida nel caratterizzare il risultato finale dell’intera struttura di calcolo elettronica.

Ecco definito il ruolo cardine del Nucleo Primo.

Andiamo oltre e cerchiamo di comprendere che il 'software' può anche avere più ‘fogli’.

Questi ‘fogli’ corrispondono a gradazioni dell’energia, ossia a dimensioni diverse.


Se nella dimensione ‘Livello 3D’ è il Nucleo Primo a determinare la caratteristica esperienziale umana, nei livelli superiori la ‘cella origine’ è certamente un’altra.

Attenzione: il 'mattone base', che regola la fruizione di valore aggiunto prodotta da un simile scenario, è l’individuo, in ogni caso. Evolvendo l’individuo, evolve l’intera situazione.

Gli Human Bit, ognuno di noi, hanno il compito specifico di raggiungere un livello particolare dell’energia ideale esprimibile attraverso il proprio campo morfogenetico, che può tranquillamente essere il veicolo Animico.

La 'dotazione di serie' (corr)isponde alla consapevolezza di essere una Ferrari, piuttosto che un vecchio macinino

Ieri ho ricevuto via e-mail un prezioso contributo dell’amico Filippo. Spero di fargli cosa gradita, pubblicando il suo profondo ed illuminato pensiero, che sento molto armonico ed affine; leggiamo cosa scrive:

Ciao Davide,
ti scrivo per fare alcune considerazioni, principalmente a me stesso, e mi scuso perché sei capitato come interlocutore. Come forse hai visto, ultimamente sono stato preso dalla ‘forma canzone’, un forma di componimento poetico che ho riscoperto studiando metrica da qualche parte in internet. 

In particolare la ‘canzone evoluta’, prende in considerazione cosa voglia dire evolvere

Evolvere è un sottoprodotto del divenire, però non è un fine o uno scopo, questo rimane amare o vivere, non evolvere

Quindi dobbiamo amare sia i nostri pregi che i nostri difetti, perché sono entrambi opportuni, invece il ‘mondo’ ci ha trasmesso questa fede nell’evoluzione, che è diventata il nostro creatore, il caso creatore, che dobbiamo venerare. 

Significa quindi che, secondo il ‘mondo’ il nostro scopo è evolvere, migliorare, e amare diventa un sottoprodotto

Mentre invece lo scopo è conoscerci per amarci/amare, non è migliorare.

Migliorare è un’ovvia conseguenza del conoscerci e del ‘campo morfogenetico’ del Piano Divino; non può essere il nostro scopo:

migliorarci/migliorare suppone un giudizio su quello che siamo (male) rispetto a quello che diventeremo (bene), rendendo il Piano Divino un conseguenza delle nostre azioni, e non una (con)causa (né attivo, né passivo, in greco c’è il medio)

Di fatto cercare di ‘migliorarci’ al massimo non serve a nulla, comunque è una ‘falsa flag’, mentre dobbiamo accettarci e lasciare che agisca in noi l’opera del Creatore

La citazione di 2 Corinzi 5 è in questa ottica: 

il mortale viene ‘ingoiato’ dalla vita, noi siamo modellati/ci modelliamo (medio in greco, verbo katergazomai – esercitarsi) qui per questo, e abbiamo in pegno lo Spirito Divino…
 
Filippo scrive quotidianamente ‘pensieri poetici ispirati, in varie forme’, nel suo Blog http://affiorandofrano.blogspot.it/
 
L’evoluzione è un concetto, un'idea, un costrutto logico, un termine, ma anche un campo guida energetico.

L’individuo è biodiverso e segue/capisce/comprende ogni ‘suono o verbo’ nella propria univoca maniera. Vivendo nel ‘Tempo di mezzo e sulla Terra di mezzo’ è gioco forza vivere ‘nel mezzo’, ossia in una sorta di limbo temporale ancora lontano dal concetto di ‘medio’ greco e di ‘virtù’.

Gurdjieff, quando esprime il concetto di onda massima, relativamente alla legge d’ottava, ispira me a capire che l’onda massima sia quella del Creatore. Lo scenario è dunque una funzione del Creatore, il quale ha la caratteristica di onda massima che non può ‘fallire’. Dunque, come scrive Filippo, ‘il Piano Divino non è una conseguenza delle nostre azioni, ma una (con)causa (né attivo, né passivo).

Però noi abbiamo la capacità di personalizzare il Piano Divino, potendoci muovere al suo interno in maniere biodiverse e secondo libero arbitrio. Il valore aggiunto prodotto da ogni sonda Human Bit ha un'alta capacità alchemica di modificare le concentrazioni degli ingredienti nell’equazione celeste. Come a dire che il pane cambia leggermente sapore in funzione della ‘mano’ che lo impasta e caratterizza.

Questa azione è il ‘100 che è sempre 100, ma con un qualcosa di diverso’.

Come se il suo sapore, aroma, profumo, etc. risentisse dell’apporto che ognuno di noi realizza mentre è impegnato a vivere nelle 3d.

Il formulario nel foglio elettronico del tutto, ci lega inequivocabilmente gli uni agli altri e alla Natura intera. L’Analogia Frattale è un seconda vista capace di attraversare anche i ‘muri più solidi’.

Quando facciamo una esperienza, cambiamo facendo perno su quello che si è vissuto. Se l’esperienza è passata da un trauma, come cambieremo di conseguenza? Se il Nucleo Primo determina traumi a catena, come ci modelleremo di conseguenza?

In SPS siamo passati dall’accorgerci che esiste l’Antisistema, le entità parassite e ora il Nucleo Primo. Tutto ciò concorre a far comprendere che esiste perlomeno una categoria di attori silenti caratterizzati da una grande capacità di determinare gli eventi planetari sulla Terra 3d.

Di tutto quello che è emerso dal filone del cosiddetto 'cospirazionismo', secondo me, nulla è arrivato vicino allo svelare la presenza del Nucleo Primo. Stiamo scrivendo di un’organizzazione totale, caratterizzata da principi di 'sicurezza e professionalità' estreme. Probabilmente divisa al suo interno, ma rispettosa delle regole decise dalla maggioranza. Perché posso esprimermi in un simile modo tanto deciso?
 
Per Analogia Frattale. Osservando la società umana è possibile svelare il contraltare che la sottintende.

Il Nucleo Primo è il corpo docente o il custode di questa dimensione

Anche indirettamente, ossia esso esprime un riflesso di una legge o di un intento superiore, anzi… mette in luce la presenza di un osservatore massimo che ha intessuto regole con obiettivi.

Quando si parla dell’Inferno, non si narra della popolazione dei Demoni come di coloro che lo amministrano? Con compiti del tutto simili a quelli che un umano ha nella società del lavoro? E un’ape o una formica cosa fanno? Si potrebbe affermare che l’intero costrutto energetico sia emerso per mettere alla prova un principio divino troppo lontano da sé. Quando si parla del Paradiso, non si narra della popolazione degli Angeli, come di coloro che lo amministrano?
 
Scrivendo con il sottofondo ispirante di colonne sonore di film, è come espandersi fuori e dentro allo stesso istante. Ciò che sento di scrivere passa anche attraverso la musica, le note miscelate ed intessute dalla ‘mano’ di un artista. Non per questo ne sono succube. Tutto passa; anche l’ispirazione derivante da una certa composizione, come se avessimo estratto tutto quello che potevamo prendere nello stato attuale della senzienza. 

Ciò corrisponde a quello che l’individuo può 'produrre' mentre vive nelle sue diverse fasi Temporali

La presenza occulta del Nucleo Primo la troviamo anche, ad esempio, nel mito della Terra Cava:

una Terra interna e una Terra esterna.

L’ago della bilancia determina la direzione seconda la convenzione. E la direzione non convenzionale cosa esprime?
 
Se nello scenario in Excel, ad esempio, mutiamo la destinazione d’uso della cella di riferimento, cosa accade? Che quella cella dipenderà da altri fattori. Se in questa cella, in luogo di un ‘numero’ inseriamo una formula, che dipende dal valore presente in ogni cella umana, cosa succederà?
 
Nel mio romanzo spirituale ‘Prospettiva Vita’ ho narrato della ‘Stanza dei Fili e dell’Anello di contenimento’. Che cosa sono? Strutture atte a trattenere le individualità al fine di alimentare qualcosa. Allo stesso Tempo, questi incantesimi servono indirettamente a permettere l’esperienza umana nelle 3d.

Non c’è dannazione. C’è il nostro punto prospettico e l’opera di convincimento sottile di ogni attore su di noi e di noi su ogni attore. Non c’è guerra. C’è un interlacciamento energetico naturale… 

Perché gli enti inutili restano sempre in vita?
Ci provano da oltre mezzo secolo, ma con modesti risultati. A dire il vero qualche passo in avanti è stato compiuto negli ultimissimi anni sulla spinta della crisi, che impone di alleggerire la spesa pubblica, anche se a conti fatti i risultati fin qui conseguiti restano molto lontani dalle previsioni

Stiamo parlando degli enti inutili, realtà pubblica che - a dispetto di un appellativo inequivocabile - non ne vogliono proprio sapere di lasciare la scena.

Una lunga battaglia.
La prima classificazione degli enti inutili destinati alla soppressione risale alla legge 4 dicembre 1956, n. 1404. Altri provvedimenti sono arrivati negli anni Ottanta e Novanta, fino alle misure degli ultimi tre anni, che promettevano di sciogliere i nodi fin lì rimasti irrisolti per rimpallo delle competenze tra i diversi livelli di governo. In tutto, sono state approvate otto leggi, frutto di decine di ore di lavoro tra le analisi dei tecnici e le votazioni parlamentari, eppure molti di quegli enti sono ancora in vita, o restano congelati ma continuano a drenare soldi dalle casse pubbliche.

Cala il sipario sui Monopoli e l'Agenzia del Territorio.
A fine mese spariranno due enti noti come l'Agenzia del Territorio e i Monopoli, da accorpare rispettivamente con l'Agenzia delle Entrate e quella delle Dogane, secondo quanto stabilito dall'ultimo Taglia-Enti disposto nel 2008. Da allora solo 49 strutture sono state effettivamente chiuse e un'altra ventina accorpate, circa un quarto di quelle previste. E pensare che, secondo diverse stime, gli enti inutili sarebbero circa 34mila.

Eppure resistono.
Sul perché di questa resistenza, le giustificazioni si sprecano. Ci sono casi come quello del Banco nazionale di prova delle armi da fuoco prima soppressi, quindi ripristinati anni dopo, per ricevere infine un potenziamento degli incarichi loro affidati. E ci sono decine di strutture che formalmente hanno completato la procedura di soppressione, a eccezione del sigillo finale, eppure continuano a costare milioni di euro allo Stato tra affitti e costo del personale (di cui si ignorano compiti e responsabilità).

Alla fine la sensazione è che molti di questi carrozzoni si mantengano in piedi grazie soprattutto ai cavilli sollevati dai loro presidenti e alla ricerca di conflitti di competenza a vario livello con l'obiettivo comune di salvaguardare poltrone di nomina politica, che evidentemente non vogliono mollare i lauti emolumenti.

Link

Tutto questo discorso, bollato nei commenti in Yahoo, come ‘stupido’, ha un fondo notevole di evidenza del Nucleo Primo, delle entità parassite e delle forme pensiero/eggregore/campi d’energia.

Perché gli enti inutili restano sempre in vita?

Perchè li si combatte e, dunque, li si rafforza.
   
Perché un batterio o un virus è ancora attivo anche dopo millenni sotto i ghiacci o in altre condizioni limite?
 
Perché sopravvive? Perché è vivo

Sembra strano a dirsi, nel senso di ovvio, eppure è semplicemente così. Un ‘ente inutile’ è una forma di Vita che intende solo e sempre sopravvivere. Una forma di Vita generata dagli umani e dunque che risente della paura umana di morire. Un ‘ente’ farà di tutto per continuare ad esistere. Cioè? Agirà sull’inconscio umano al fine di essere protetto da coloro che potrebbero anche decidere di estinguerlo.

Se non apriamo le porte della percezione almeno a questo livello, saremo sempre contenuti da quello in cui ‘una mano’ ci ha posti, per poi levarsi senza lasciare tracce sufficienti anche solo ad ipotizzarne l’esistenza.

La guerra tra poveri è quella condotta dal genere umano intero.

Tra le righe è scritto tutto.

Leggere tra le righe è, ad esempio, utilizzare l’Analogia Frattale’.

Meditiamo gente… Meditiamo.


  • considero il sopravvivere una grazia di Dio. (Giulio Andreotti)
  • il sopravvissuto dovrà vincere la sua vita di guerriero fino al momento della sua morte. (Metal Gear 2: Solid Snake)
  • in un arco di tempo abbastanza lungo l'indice di sopravvivenza di un individuo scende a zero. (Fight Club)
  • l'istinto di sopravvivenza, messo universalmente in pericolo oltre ogni dire, ci porta impercettibilmente a far fuori non come prima solo le cose brutte ma anche quelle belle, perché sono davvero troppo poche per avere qualche possibilità di restare a galla nel mare di quelle brutte da far fuori, da dimenticare, da non aver mai vissuto. (Aldo Busi)
  • la sopravvivenza dipende da due fenomeni o processi contrastanti, due modi di raggiungere l'adattamento. Come Giano, l'evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all'interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all'esterno, verso i capricci e le esigenze dell'ambiente. (Gregory Bateson)
  • pensa veramente di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? (Matrix Revolutions)

Dipende da noi.

 
30102012 V 00 304 Beato Angelo d'Acri (Il migliore) +0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 12 aprile 2012

Dal punto di vista dell'Entità Parassita.




Chi 'siete' usualmente, rispetto alla dualità espressa dalla luce?

il corpo o l'ombra?

Una domanda: 

perchè occorre per forza scegliere?

SPS è abituato a vedere il Mondo nella sua esatta ‘connotazione’ dipinta dall’attuale paradigma; quale?
 
Quella esattamente ribaltata a 180 gradi, rispetto al ‘come dovrebbe essere se... l’etica, la morale, la consapevolezza e, in definitiva, se il cammino dell’umanità l’avesse già condotta a lasciare andare tutto quello che corrisponde al solo attaccamento sulle frequenze della feroce sopravvivenza’.

Tra le notizie di questi giorni, una in particolare sta provando a dipingere il Mondo, o meglio una sua porzione frattale, secondo una nuova ‘tinta’, chiaramente risonante per l'opinione pubblica quanto una chitarra elettrica in un concerto di una filarmonica.

Questa ‘increspatura’ nel campo magnetico polarizzato terrestre, questa ‘distorsione’, corrisponde al tentativo di una certa ‘prospettiva altra’ di farsi largo tra le maglie molto fitte dell’abitudine sociale di ‘digerire’ di tutto, magari tappandosi il naso preventivamente, ma comunque sempre ‘disposti’ a lasciare correre per mancanza di palese alternativa

Quando, nel gergo mediamente popolare, si dice ‘piove Governo ladro’, che cosa s’intende nel profondo della propria senzienza?  

Ognuno avrà la percezione che gli compete, tuttavia il ‘colore’ di questa espressione è tale da avvalorare una comune sensazione di essere amministrati da una classe di persone, che si approfittano di una situazione divenuta perlomeno ‘imbarazzante’:

questa situazione corrisponde alla 'normalità', che scambiamo per unica e senza vie d’uscita, a ‘norma di legge’, impressa a ferro e fuoco da tutto ciò che la ‘Storia Deviata’ ci racconta e non ci racconta.  

Napolitano e Monti denunciati per attentato alla Costituzione.
Paola Musu, avvocato cagliaritano, ha presentato un esposto contro i vertici dello Stato, compresi i ministri e il Parlamento. Hanno ‘sottratto la sovranità al popolo italiano’.
 
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Denunciato. Il premier Mario Monti? Denunciato. I ministri? Denunciati anche loro, assieme a tutti i parlamentari. L'iniziativa è di quelle destinate a far discutere. Paola Musu, avvocato cagliaritano, il 2 aprile si è presentata nella Procura nella sua città e ha denunciato i vertici dello Stato e l'intero Parlamento. I reati citati non sono certo roba di poco conto

attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato italiano; associazione sovversiva; attentato contro la Costituzione; usurpazione di potere politico; attentato contro gli organi costituzionali e i diritti del cittadino; cospirazione politica mediante accordo e mediante associazione. 

Secondo l'avvocato Musu, con l'avvento del governo tecnico si è violato il primo articolo della Costituzione italiana, quello che recita che ‘la sovranità appartiene al popolo’.

Scrive infatti nella sua denuncia: 

‘Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale... Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva della facoltà e del potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso - essere - compromettendone la sua stessa esistenza’

Napolitano, Monti e gli altri denunciati avrebbero ‘consegnato la sovranità del popolo italiano in materia di politica monetaria, economica e fiscale... e, con essa, la sostanza essenziale ed intangibile della sovranità popolare, nelle mani di organismi esterni alla Repubblica (BCE, SEBC, Commissione), di struttura e composizione prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico e, tanto meno, repubblicano e senza che il popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso’.

Iniziativa coraggiosa... Partita quasi in sordina dalla Sardegna, la ‘crociata anti-politica’ a suon di carte bollate si sta rapidamente diffondendo. C'è già una petizione online e su Facebook sono nati due gruppi a sostegno che contano quasi 9 mila iscritti: 

in tanti vogliono emulare l'avvocato Musu e presentare la stessa denuncia nelle loro città. C'è persino chi vorrebbe portare la questione davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. E c'è chi, come il giornalista Paolo Barnard, oltre a dare il suo appoggio precisa che ‘Giorgio Napolitano, Mario Monti e Mario Draghi sono golpisti da arrestare e processare’. Sarà intanto la Procura di Cagliari a stabilire se l'esposto abbia fondamento o vada archiviato.
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Scommettiamo sull’esito di questa ‘diatriba’?

Esito a parte, quello che mi preme evidenziare è la prospettiva diversa che si riesce ad inquadrare attraverso questa polarizzazione della visione del cosiddetto ‘reale’. Ciò che succede, magari, in un piccolo Stato del Centr’America o dell’Africa o dell’Asia, dove possiamo ancora 'oggi' verificare che i ‘colpi di Stato’, le rivoluzioni, gli intrecci politico mafiosi, la corruzione più marcata, le disparità sociali, etc. costituiscono la realtà di ‘tutti i giorni’ e non la trama di un film ben fatto, lo possiamo finalmente anche riportare in un’ottica più vicina a ‘casa nostra’.

Perché in Italia non dovrebbe essere così? È impossibile? 

Se il Dittatore di turno, nel piccolo Stato anonimo, viene dipinto come tale addirittura dai Tg, volete che la sua esistenza sia il frutto del caso? Credete che egli sia una sorta di eccezione? E che ‘da noi’ si sia superata quella fase della storia evolutiva sociale? Credete di essere trattati in maniera tanto migliore?
 
Definire un tenero anziano, come il Presidente della Repubblica, che ci ricorda magari da vicino il nostro nonno preferito di quando eravamo fanciulli, ossia di colui che ci riempiva di affetto, cortesie e mance – ebbene - definirlo come un ladrone approfittatore ci suona tanto male?
 
Non penso affatto, infatti il ‘popolo’ è molto forte quando deve giudicare gli altri, davanti ad una tazzina fumante di caffè o ad un buon piatto di spaghetti e magari dopo avere trangugiato qualche bicchiere di vino. Ma poi? Che succede poi? Che cosa segue, poi?
 
Si direbbe quasi che la ‘chimica’, legata alla sensazione di 'relax e coccole' inerenti alla buona tavola o ad una ‘pausa’ inserita nella classica giornata lavorativa o al fine settimana tra intimi o tra amici, sia idonea a far sì che la persona si ‘lasci andare’. Ma a cosa, per la verità?  
 
Al giudizio, all’Ego, alla separazione, ma anche alla constatazione, di fatto.

Quando una persona si esprime in una certa maniera in riferimento al modello che lo avvolge, additando tuttavia altre persone in ‘qualità ‘di responsabili dello status quo ‘denunciato’ verbalmente, cosa sta facendo? In che maniera si sta comportando?

Vede solo gli altri, l’esterno al proprio Sé, il riflesso dipinto dalla possibilità dei giochi di ombre e luci.

Ma in qualche maniera prende in considerazione, anche per un solo istante, anche la propria presenza inserita nel contesto che sta analizzando? In quale misura anch’esso è responsabile di quello che è accaduto?
 
Qualcuno se lo chiede?

Ok. Molti, penso, se lo chiedono. Ma cosa fanno, poi? Che alternativa hanno o percepiscono?

Non accade, forse, che dopo qualche momento speso in questa modalità ‘tutto’ scemi improvvisamente e torni alla cosiddetta ‘normalità’? E non accade, poi, che sia la persona stessa a darsi del ‘toccato’ per quello che ha appena finito di affermare/pensare?
 
Perché accade questo fatto? Che cosa lo innesca? Come può succedere?

Qualcuno se lo chiede?

In questo nuovo step del ‘processo’, non so quanti individui incarnino un simile sentire. Solitamente accade che la ‘pausa’ finisce e occorre riprendere o iniziare, che il fine settimana termina e occorre ricominciare, che la serata giunge a conclusione e bisogna andare a dormire perché il giorno dopo c’è molto da fare

Ecco. C’è sempre qualcosa da fare, poi. Quel ‘da fare’ che al solo pensiero tutto spazza via.

Che cos’è questo impulso di ‘conservazione’?

Perché non si riesce a dare continuità al sentire precedente? Perché l’energia viene a mancare? Perché subentra il ricatto sociale del ‘poi’ o del ‘da fare’?

Doveri, responsabilità… oppure programmazione indotta proprio dal ‘fare’?

A giudicare da come è rappresentativa dell’umanità questa versione del Mondo, prodotta da noi tutti, la responsabilità e la consapevolezza sono alquanto latenti, eppure la gran parte dell’umanità si ‘piega’ usualmente per desiderare, cercare e onorare il proprio posto di lavoro, che poi mediamente giunge ad 'odiare'

Un fenomeno di massa che si fissa nel campo delle percezioni affermate, secondo consuetudine e ripetizione.

Ricordo il mio primo giorno di lavoro (e non solo il primo): 

mi sentivo come un deportato in un campo di concentramento nazista. A dire la verità lo sentivo anche a scuola, a militare, etc. insomma in tutte quelle circostanze in cui ero forzato a fare qualcosa che ‘mai’ avrei fatto se avessi avuto una possibilità di scelta ‘autentica’.

Per non essere troppo ‘fumoso’ o inconcludente, vorrei evidenziare che a tutto questo discorso manca il 'riflettore' in grado di illuminare un attore principale che sino ad ora è rimasto oltre la scenografia di tutta questa teatralità. Chi?
 
Ma come? Mi riferisco all’immancabile presenza non manifesta dell’entità parassita.

Colei che funge da Regista e da Impresario della ‘Compagnia’. Colei che preferisce rimanere dietro le quinte, perché sempre impegnata a controllare che tutto scorra secondo il copione, secondo la propria intenzione. Da quel ‘luogo’ al di fuori della portata sia delle telecamere che degli occhi, lontano dagli echi delle cronache, dal clamore della gente, etc. riesce a compiere l’opera più idonea alla sopravvivenza della ‘Compagnia’ e, in definitiva, relativa alla propria sopravvivenza.

La paura è quella di ‘non farcela’.

Lo sa che, prima o poi, succederà qualcosa a quelle Creature dimentiche di Sé. Ad una ad una le vedrà completarsi e dissolversi nel nulla, ma non come muoiono bensì come quando ‘non tornano’

Ella intuisce ‘dove vanno e ‘cosa succede loro’, a differenza di quello che tutti sembrano avere dimenticato per incanto. A dire il vero, quell’incanto ha contribuito anch’essa a rafforzarlo e perpetuarlo ma rimane comunque legato ad un Mistero e ad una Magia sempre molto affascinanti:

al 'sale' dell'esistenza.

Anch’essa desidera, in ‘Cuor’ proprio, che prima  o poi tutto quello che ha inteso giunga a conclusione; un desiderio che emerge solo quando è a ‘pancia piena’ e può contemplare con fare persino tenero e omnicomprensivo. In quei ‘momenti’ riesce ad agganciare qualcosa di nuovo persino per lei:

uno strano sentire, probabilmente molto umano, molto simile ad un lieve pizzicore nel campo energetico.

Quando lo 'accusa' è gioco forza osservare con maggiore profondità l’umanità riassunta nell’individuo al quale è agganciata. 

I propri simili hanno sempre 'fatto così', si sono sempre comportati in questa maniera con le razze inferiori. È l’unico modo che conoscono per sfamarsi e per sfamare la propria inesauribile paura di ‘sparire’ come non accade agli umani,  i quali ‘tornano sempre’ sino a quel momento in cui ‘non lo fanno più’.

Che cosa accade all’entità agganciata all’umano che ‘non torna più’? Le solite domande che la propria specie si pone da sempre. Le solite domande senza risposta, perché i suoi simili, che sono scomparsi insieme all’umano ‘non tornato’, non hanno mai, ovviamente, lasciato nessuna traccia dietro di Sé

Per questo motivo ella continuerà a fare quello che sa/deve fare, per paura che l’umano ‘vada via per sempre’.

Occorrerebbe un atto di coraggio da parte di tutti, entità e umani. Ma nessuno sembra fare il primo passo. Le posizioni sono congelate e si protraggono nel Tempo. Le forme pensiero programmate dalle abitudini sono molto forti e non lasciano spirare alcuna alternativa. Serve allora qualcosa di diverso per permettere l’emersione del ricordo nelle 3d:

serve che essa, l’entità, compia il proprio 'dovere', anche velato/scambiato per induzione/paura, perché quell’impulso prima o poi permetterà agli umani di svegliarsi come se qualcuno/qualcosa bussasse talmente forte alla propria ‘porta’ da destare l’inquilino anche dal più profondo dei sonni

La nave del Tempo è ‘Una’, seppure arricchita delle infinite possibilità dello ‘Spazio delle Varianti’.

Dipende da noi scegliere le modalità del ‘Conosci Te Stesso’ e tutto quello che interferisce, in realtà, rafforza.

Osservate come la prospettiva sia ‘bio diversa’:

Conoscere se stesso. Dopodiché diventa impossibile vivere insieme con se stesso.
Ennio Flaiano

Conosci te stesso. Massima tanto perniciosa quanto brutta. Chiunque si osservi arresta il proprio sviluppo. Il bruco che cercasse di ‘conoscersi bene’ non diventerebbe mai farfalla.
André Gide

Come si può conoscere sé stessi? Non mai attraverso la contemplazione, bensì attraverso l'agire.
Johann Wolfgang Goethe

Questa è ‘alternativa’ secondo biodiversità. 

È corretto che sia così, che ci sia ‘scelta’. Strano è quando nel Mondo questa possibilità di ‘scelta/alternativa’ sembra cancellata/non permessa.

È quello un segno che ‘qualcosa’ ha interesse a perpetuare un modello particolare della possibilità.

Sono proprio le soluzioni più semplici quelle che in genere vengono trascurate.
Sherlock Holmes

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 24 febbraio 2012

I motivi dell'illusione.




È davvero difficile ‘scardinare’ il muro del paradigma in auge. Coloro che si sono formati nel 'campo energetico' di questa consuetudine e, che ‘oggi’ devono la loro posizione, sociale e lavorativa, proprio ad una simile osservazione, non sono assolutamente disposti a permettere che il ‘nuovo’ avanzi a loro discapito. 

È una questione di vera e propria sopravvivenza, non tanto fisica, quanto egoica del ‘vecchio’ che tende per leggi naturali alla ‘conservazione’.

Se osserviamo il corso della storia deviata, ossia la storia che ‘ci danno da imparare’, ossia quella scritta sul libro di testo scolastico, è possibile accorgersi di queste vere e proprie linee di resistenza attuate dalla gran parte del ‘vecchio r/esistente’. 

Prima che un’idea ‘nuova’ possa farsi largo e radicarsi nella struttura dell’abitudine sociale o lavorativa, deve accadere che il ‘vecchio’ si faccia da parte oppure acconsenta di coesistere. Sino a quel ‘tempo’ assisteremo ad una vera e propria lotta di sopraffazione altrui. Ovviamente il ‘nuovo’ non avrà ancora la forza necessaria per avere la meglio, però anch’esso sarà sospinto dalla forza naturale dell’andare avanti.

La manifestazione 3d si concretizza sfociando dalla resistenza del presente col futuro presente.

Neutrini, Cern rifarà a maggio test dopo problemi ai cavi.
I fisici del Cern effettueranno nuovi test a maggio sulla velocità dei neutrini, dopo che l'istituto di ricerca ha fatto sapere ieri sera che la sua iniziale scoperta su un presunto errore in una delle fondamentali teorie di Albert Einstein potrebbe esser stato provocato da un cavo malfunzionante...
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Dopo avere ‘aperto una nuova porta’, dandone l’annuncio al Mondo intero, si cerca di correre ai ripari. Il ‘vecchio’ intende sopravvivere e non permette che le sue ‘teorie’ vengano messe in discussione, perché in tal modo perderebbe l’esclusiva del sapere acquisito, il suo ruolo di 'esperto' e la sua posizione dominante di 'controllo'. 

Ogni scusa è buona per mettere a tacere nuovamente il ‘nuovo’. Ma nella società di Internet non è più così semplice cancellare la memoria del recente passato. L’effetto strisciante del ‘nuovo’ è diffuso praticamente dappertutto, in quanto l’ambiente, in ogni sua forma, ne è ricolmo per riflesso

Presto s’annunceranno in Natura equivalenti forme di Vita, basate sul ‘nuovo’, così come per ‘emulazione’ la Natura ha dato luogo a forme d’esistenza predatorie, cannibali, vampiresche, parassitarie, etc. ad immagine e somiglianza del campo energetico e storico umano, a sua volta riflettente l’influsso sottile del controllo parassita.

Ciò che ci circonda ci descrive. Basta osservarlo per meglio comprendersi…

In un articolo di SPS datato 8 aprile 2011, scrivevo a proposito della Luna

Non ha senso per quest’oggi riportare le altre riflessioni, se non a proposito di 'riflesso' di ciò che ‘brilla’ nel cielo notturno: la Luna. Vi siete accorti che il suo sorriso da ‘Stregatto’ una volta era verticale e adesso è quasi orizzontale? Fateci caso. Sarà una miscellanea di spostamento dell’asse terrestre e di precessione? Non so. So solo che questo fatto potrebbe essere la prova dei primi effetti dello spostamento dell’asse della Terra, sancito in seguito agli ultimi tre grossi terremoti verificatisi nel 2004, 2010, 2011:
 
•    Indonesia
•    Cile
•    Giappone
 
È cosa certa che questi tre fenomeni hanno spostato l’asse terrestre di almeno 15 centimetri…
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Ora leggiamo questa notizia:

In arrivo la luna a barchetta che sorride.
Tenetevi pronti: la Luna è pronta a sorriderci. Venerdì 24 febbraio, il satellite della Terra assumerà la forma ‘a barchetta’, una posizione che farà sembrare a chi la guarda che si tratti di una faccina sorridente. La Luna si presenterà rovesciata, a U, con la falce illuminata coricata e con i ‘cornetti’ che tendono verso l'alto
 
Per gli italiani lo show lunare sarà visibile subito dopo il tramonto del Sole venerdì, intorno alle 19,30. Tra l'altro, le condizioni meteorologiche dovrebbero essere favorevoli e il cielo sarà, a quanto pare, sgombro da nuvole in gran parte del territorio nazionale. Chi è più fortunato, invece, potrebbe riuscire a vederla già la sera di giovedì 23 febbraio. Per la prossima visione, invece, dovremo aspettare fino al 2023. Quindi, è meglio approfittarne ora.
 
Questa curiosa posizione della Luna, alle nostre latitudini, è piuttosto rara. Dall'Italia, infatti, di solito vediamo la falce lunare quasi sempre in posizione verticale, sulla parte destra quando è Luna crescente e sulla parte sinistra quando è Luna calante. Nella fascia tropicale, cioè molto più a sud rispetto a noi, è invece più frequente osservarla in posizione orizzontale, ovvero ‘a barchetta’.

Tale fenomeno si verifica perché quest'anno c'è una particolare combinazione dell'inclinazione dell'eclittica sull'orizzonte e la latitudine eclitticale della Luna, in base alla quale la direttrice Sole-Luna interseca l'orizzonte a 90 gradi circa. Nella tradizione popolare, come è noto, la Luna diventa un punto di riferimento per fare alcune previsioni sul futuro...
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Per la prossima visione, invece, dovremo aspettare fino al 2023. Tutte storie, perché l’8 aprile 2011 sopra il cielo di Vigevano era stato possibile osservare il sorriso a ‘Stregatto’ della Luna e non solo in quell’occasione. La morale è quella di dipendere meno dalle nozioni scientifiche della ‘tradizione’, da ciò che raccontano a pappagallo i Media, e di cercare di aprire gli occhi per giungere a conclusioni del tutto personali, basate sull’esperienza inalienabile personale.

Ergo: una volta che abbiamo vissuto un certo fenomeno, nessuno è più in grado di farci cambiare idea, a differenza del ‘sentito dire’ o della verità da libro di testo Antisistemico.

Per terminare la settimana di SPS, ho scelto di citare questa notizia:

Fondo scommette contro l'Euro.
Per gli investitori preoccupati per i destini dell'eurozona anche dopo il nuovo accordo con la Grecia, è pronta una soluzione dalla Polonia, dove un professore di economia ed ex vice governatore della banca centrale, Krzysztof Rybinski, ha lanciato il fondo Eurogeddon, che garantisce di far soldi nel caso si avveri lo scenario peggiore per le economie dell'Unione monetaria

La storia del fondo, lanciato martedì in collaborazione con il gestore polacco Opera Tfi, è stata raccontata dal Financial Times. ‘Per due anni ho assistito all'incapacità dei politici di gestire la crisi dell'euro’, ha detto Rybinski. ‘Non sembrano aver imparato nulla e stanno semplicemente peggiorando le cose. Finirà tutto con il fallimento della Grecia’.
 
La strategia del fondo Eurogeddon, il cui nome è mutuato dal titolo di un articolo del New York Times scritto dal premio Nobel Paul Krugman, è semplice: posizioni corte sui futures nelle borse di Varsavia, Francoforte e Parigi e sui titoli di stato italiani, lunghe su oro e dollari, oltre a opzioni put (di vendita) sugli indici delle principali borse europee.
 
Il fondo aprirà le sue posizioni, ma non verrà gestito attivamente, nella ‘speranza’ che una grave crisi dell'eurozona offra ritorni adeguati per gli investitori. Rybinski ha calcolato che se il suo fondo fosse esistito ai tempi del fallimento di Lehman brothers, il suo ritorno sarebbe stato del 150%.
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Questo è il riflesso frattale di quello che scrivevo mercoledì 22 febbraio 2012, ossia che le crisi sono pilotate perché generano ‘ritorno economico’ per i detentori del 'vapore'. Questo fondo che scommette sul 'peggio', perché è una forma d’investimento sul ‘dramma’, non è altro che un riflesso frattale di quello che è sempre accaduto nel reame Antisistemico:

controllo totale di ogni manifestazione 3d attraverso il controllo sottile dell’umanità.

Lo specchio più evidente è il ritorno economico, che però cela quello meno evidente del ‘controllo’ per fini di ‘ritorno energetico’ della specie dominante parassita.

I politicinon sembrano aver imparato nulla e stanno semplicemente peggiorando le cose’. Perché? Perché sono come sotto incantesimo e nulla possono fare attraverso la propria volontà, completamente ‘sedotta’ dall’influsso ipnotico sottile.

L’inconscio è stato conquistato e saturato. Al Mondo esistono sette miliardi di replicanti, meno una piccola ‘sacca’ di ‘controllori replicanti’.

Sette miliardi di individualità sul cammino del ‘Conosci te Stesso’, riflesse per illusorie parvenze. Illusorie perché non assolute, ma esattamente reali quanto un elisir amoroso.

Bisogna considerare un aspetto generale dell'illusione mentale: 

le opinioni scaturiscono, generalmente, da pregiudizi culturali, nell'ambito di un condizionamento sociale che tenta di assicurare il funzionamento della stessa società, e per questo, diventano delle vere e proprie illusioni del sapere, che determinano processi mentali accettati ed elaborati come verità scontate.
 
Nel caso dell’illusione, il soggetto percepisce la realtà, ma, per diversi motivi, altera questa percezione.
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Domanda retorica: quali sono questi ‘motivi’?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com