martedì 22 agosto 2017

Com’è che non si capisce niente?



Per la scuola dell’infanzia la mancata presentazione della documentazione attestante l’adempimento degli obblighi vaccinali comporterà la decadenza dell’iscrizione. Per i gradi di istruzione successivi non sono previste invece ricadute sull’accesso al servizio scolastico.
Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola:
l’articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l’ammissione alla scuola dell’infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni
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Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola… 
Ma (ma) dal 1999 non era più obbligatoria la vaccinazione
Certo che sì…
Vaccini, dal 1999 nessun obbligo per andare a scuola
L'obbligo di vaccinarsi per poter essere iscritto a scuola decadde nel 1999, dopo che per oltre trent'anni, e cioè dal 1967, era stato invece indispensabile per l'iscrizione.
Di conseguenza oggi è possibile frequentare la scuola anche senza essere vaccinati.
L'accordo appena raggiunto tra ministero e Regioni punta però ora a reintrodurre con una legge nazionale l'obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione alla scuola materna su tutto il territorio nazionale.
Dopo 18 anni, l'obiettivo è dunque quello di ripristinare l'obbligo delle vaccinazioni a tutela della salute della popolazione…
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Dopo 18 anni, l'obiettivo è dunque quello di ripristinare l'obbligo delle vaccinazioni
Il decreto-legge, come convertito, non cambia la normativa vigente dal punto di vista dell’accesso a scuola: l’articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l’ammissione alla scuola dell’infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni (questo “ammettere” è perlomeno fumoso, dubbio e di parte. Perché ti trattano sempre in questa maniera? Non sei stanc3?).

Non c’era più alcun obbligo, eppure (ma)… l’articolo 100 del Testo Unico in materia di Istruzione del 1994 già subordinava l’ammissione alla scuola dell’infanzia alla presentazione della certificazione di talune vaccinazioni:
certo. 
Guardando bene, nei “cassetti” troveranno sempre – all’occorrenza – qualcosa che viene utile. 
Tanto, la Massa è come una mandria costantemente sotto all’effetto dell’incanto, come le “bestie” hanno occhi gonfi ed arrossati, per via degli estrogeni pompati nell’indifferenza generale (se trovi che gli estrogeni siano un esempio sorpassato, è però sempre attuale il significato dell’esempio stesso). 

Dopo l’esito dell’ultimo referendum italico (che avrebbe dimezzato subito il numero di politici da mantenere “qua, così”) a fronte di un “No”, che ha spostato indefinitamente nel tempo la “riforma” – come una sorta di “pagherò” – ti sei ritrovat3 a subire il fuoco incrociato mass mediatico, che ha coperto l’arrivo della “nuova” legge sull’obbligatorietà dei vaccini:
ti rendi conto che a decidere non sei mai (mai) tu?
Anche quando hai l’opportunità di poterlo fare (vedi il referendum “la cui riforma era fatta troppo male per meritare il tuo 'Sì'”). 
Anche se ora ti sei “già” dimenticat3 del come sono andate le cose “qua, così”…
La legge, come è noto, estende a 10 le vaccinazioni obbligatorie e gratuite per tutte le alunne e gli alunni di età compresa tra zero e 16 anni.
E dispone l’obbligo per le Regioni di assicurare l’offerta attiva e gratuita, per i minori di età compresa tra zero e 16 anni, anche di altre 4 vaccinazioni non obbligatorie.
All’obbligo si adempie secondo le indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita...
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È un “obbligo” continuo:
le vaccinazioni… gratuite (ti "regalano" finalmente qualcosa)
per tutte le alunne e gli alunni (c’è anche il distinguo sessuale. Qualcosa di anomalo, rispetto alla terminologia “al maschile” per default)
e dispone l’obbligo per le Regioni di assicurare l’offerta attiva e gratuita… anche di altre 4 vaccinazioni non obbligatorie (c’è molta “fame” e molto interesse, dietro alla presente “campagna”)
all’obbligo si adempie secondo le indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita (il termine “coorte” la dice lunga sullo status d’indottrinamento “qua, così”. Chi avrà mai scelto un simile “precedente”?).
Perché succede tutto ciò?


Il Decreto vaccini ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell'infanzia e nell'adolescenza nel nostro Paese da quattro a dieci.
L’obiettivo è di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, in atto dal 2013 che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese al di sotto del 95%.
Questa è la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta “immunità di gregge”, per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati
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95%... questa è la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta “immunità di gregge (un concetto molto forte, che passa per quello che non è)
per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati (come spiega, la scienza deviata, il fatto che quel 5 per cento è automaticamente immunizzato, per effetto della restante opera massiva inconscia?)…
Questo “funzionare” è portante. 
Ossia: 
perché non chiedi spiegazioni
Non ti sembra una qualche specie di “magia”
Non ti sembra, forse, uno di quei classici discorsi da “complottisti”, che “qua, così” non passano mai per “buoni”?
Com’è che, allora, in questo “caso” viene utilizzato un simile contesto, al fine di convincere la platea sulla bontà della soglia “magica” di sbarramento collettivo?
In questo spazio (potenziale) è possibile comprendere che “è vero”, ma (ma) per te questa verità è assolutamente infondata, dato che rispecchia esattamente il grado di scetticismo che accompagna sempre il feedback verso quello che leggi “qua”.
Non è forse solo che vero?
Perché, allora, condendo le cose secondo questa versione, di conseguenza, ti “bevi (credi)” tutto?
Ti fanno credere che esiste questa soglia limite, oltre la quale “l’eccezione conferma la regola”; e non batti ciglio, perché intuitivamente lo sai che è vero
Ma (ma) ti limiti a prenderne atto e ad isolarne il significato all’interno di “detto argomento”. Perché?
Chieditelo e trova anche il modo per auto procurarti una (la) buona risposta…
Com’è che “qua, così” le cose vanno sempre e solo in un unico verso
Eppure, non sembra esserci nessun “buttafuori” o “buttadentro”.
Non ti sei fatto convincere da un abile venditore “porta a porta”. Non ti hanno dovuto, per la verità, nemmeno convincere. Hai fatto tutto da te, dopo che hai realizzato che “è la legge ad imporlo”.
Quindi, di quale convincimento si tratta? Ti prendono sempre per paura. Per timore di… (aggiungi tu la “tonalità”).
La mente è abituata a ricircolare nel loop, del quale non se ne accorge nemmeno (più). 
Figurati se riesce a scorgerne l’inizio, il “a monte”, l’esterno, il fuori, il prima, la ragione fondamentale, etc.
Per cui, ora non è portante intuire “come è iniziat3”, bensì, è centrale accorgerti del loop, della ridondanza d’informazione attraverso la quale esiste il significato “di quello che succede continuamente”.
Qualcosa che va estratto, decodificando opportunamente, cioè, caricando in memoria l’obiettivo esatto da ritrovare, ricordare…
I modelli di riferimento “qua, così” sono il pensiero, la lingua, l’organizzazione (convenzione), etc. Ossia, quei mezzi che permettono la sussistenza del loop e la sua retro ingegnerizzazione, dopo essere stato ingegnerizzato.
Questa “circuiteria” serve per la circolazione del “firmware”, per mezzo del quale la “tua” mente pensa, si orienta, suppone, idea, fa e disfa, si “muove”, ordisce, spera, intuisce, crede e/o dubita, misura, immagina, obbedisce, etc.
Per ogni attitudine esiste anche quella opposta, ovviamente
Quindi, fermando la mente su di un aspetto, reso auto convenzionale, automaticamente, si adombra l’esatto opposto, che nel tempo non risulta nemmeno proponibile (soprattutto un certo tipo di “opposto”). 
Ad esempio, la compresenza dominante è immanifesta, proprio perché è divenuta inimmaginabile. Allora, essa va “rievocata” agganciando il suo opposto che “qua, così” esiste ancora.
Quale… opposto? Ciò che sta “dall’altra parte, ad equilibrare”. Cioè? La giustizia. 
Il fulcro. L’equilibrio stesso. La mancanza di giustizia universale, testimonia la compresenza (immanifesta, non più immaginata) di una “forza” che, unilateralmente, controlla il processo per intero (all’interno della propria giurisdizione che, nella fattispecie, è globale, dato che il “problema” della giustizia di parte è, guarda non caso, globale). 
Per “Dare a Cesare quello che è di Cesare”, ossia… riconoscerlo/ricordarlo, va osservata la componente cardinale di qualsiasi realtà manifesta in equilibrio “formulare”: 
la giustizia universale (ad angolo giro). 
Quando sei cert3 che essa non esiste, ossia, è solo di parte (in quanto ché la giustizia esiste sempre, dal momento in cui può essere ricondotta al grado di parzialità, resa convenzionale attraverso l’imposizione della convenzione stessa) di conseguenza – giogo forza – significa che esiste una in-diretta ragione fondamentale che, nel “caso” umano “qua, così”, prende il nome di… e identifica la dominante. 
Ora, è indubitabile che l’organizzazione che trovi quando ti manifesti in Terra (“nasci”), è giunta prima di te. Per cui, essa – così ben radicata – ha “già” pianificato l’intero processo che punta a… sfruttare la situazione “vita”. 
Perché non dovrebbe farlo
Se (“ora”) non c’è giustizia universale, essa è (“era”) libera di poter intendere in una simile maniera.
Perché dovrebbe farlo? Perché “è già successo” e non ricordi esattamente come sono andate le “cose”. 
Tuttavia, a giudicare dalla forma sociale “attuale”, puoi riscontrare tutti i sintomi (le conseguenze) di un simile “impatto” sull’umanità in toto, da parte di un “oggetto non classificato (dominante)”
Qualcosa di “troppo 'grande' per…” rendertene conto e, dunque, per accorgerti e fartene un cruccio portante, esistenziale. 
Sei nel loop, quindi, fai fatica a scorgerne la ragione fondamentale (inizio, a monte, sorgente, etc.).
Allora, il primo step è e rimane quello di accorgerti perlomeno della situazione “qua, così”, in quanto risultato evidente (se lo auto ammetti) dell’impatto con la ragione fondamentale stessa.
Attraverso metodo indiretto, doppio specchio, analogia frattale e frattalità espansa… puoi ricavare quello che “è già successo”, in termini di realtà acquisibile sul campo (dato di fatto) per poi da “lì” partire con l’estensione della panoramica (prospettiva + ragionamento + intuizione).
La “tua” mente, una volta subito un shock, entra in modalità di “stand by”
A quel punto, è possibile riprogrammarla. Come? 
Aggiornando i livelli di riferimento ed auto orientamento. 
Il pensiero è una rete di collegamento ed interconnessione. Senza una interfaccia singolare agganciata a quella comunitaria, è come un Pc senza linea, chiuso in una stanza (inconscio) che serve solo per la sussistenza domestica di primo livello (sopravvivenza, stand by). 
Come un virus che vive ancora dopo millenni sotto ai ghiacci, perfettamente conservato e ridotto al minimo della funzione vitale, in attesa di riprendere le attività. 
Ergo, se l’organizzazione – dopo lo shock (“è già successo”) – aggancia (rilascia) alla mente una struttura convenzionale di logica, parola, linguaggio… di conseguenza, la mente – una volta auto ripresa – ne percepisce l’esistenza (come uno smartphone aggancia le reti Wi-Fi esistenti in loco) e nel tempo ne adotta la consistenza, dato che è utile e viene spontaneo “pensare in quella maniera”. 
Le “idee” corrono su/in questo “filo conduttore”.
In qualcosa che nativamente è orientato al controllo.
Infatti, da “lì” passa tutto, dato che è possibile configurare ed (auto) orientare la mente, in maniera del tutto trasparente… 
Di tuo che cosa sai “qua, così”? 
Nulla se non tutto quello che puoi ancora intuire e sperare (sogno e utopia). 
Ergo, è “lì” che si cela il tuo nucleo stabile potenziale. 
Ed è guarda non caso proprio “lì” che vieni colpito più intensamente, proprio auto smontando “qua, così” il tuo sogno, trasformandolo in materia del tutto inconsistente e dando luogo, di riflesso, alla opportunità di cogliere il significato di quello che ti succede.
Ossia, analogamente:
che esiste la compresenza immanifesta dominante (ragione fondamentale per la quale perdi ogni volta il tuo sogno “qua, così”).
Doppio specchio = che cosa (chi) continua a ricircolare, significativamente.
Metodo Indiretto = se ti dicono una certa cosa in uno specifico ambito reale manifesto, esso a livello significativo vale anche al livello fondamentale.
Analogia frattale = se, allora, altrimenti.
Frattalità espansa = caratteristica che collega tutto d’assieme, con-senso.
La “tua” mente può (“è”) essere controllata a distanza, auto orientata… in maniera tale che non sembra nemmeno esistere il controllo. 
Osserva per bene che cosa “già” accade a certi dispositivi informatici “qua, così”. Ok?
Il pensiero è una rete locale per la comunicazione senza fili, in remoto e online, che può quindi interfacciarsi con l’esterno, sino ad accedervi ed a costituirne uno s-nodo.
La mente è un computer… Ergo:
la situazione informatica che vedi in casa tua
è la copia esatta di ciò che “è” dentro di te.
Ad “immagine e somiglianza”…
Non è colpa nostra. È questo posto
La scienza non è la ricerca della verità, ma il processo di correzione dei propri errori…
Un uomo non diventa potente senza incorrere nel peccato…”.
Pilgrimage
Ci sono diversi “schemi fissi” in ciò che vedi, che si ripetono a loro volta.
Uno di questi è :
com’è che non si capisce niente?”.
Un ritornello. L’arcano è un incanto.
“Fai…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2125 



2 commenti:

  1. Ciao Davide :-)
    Questo è proprio ciò che vedo/sento succedere dopo lo "shock" della propria, "qua, così", manifestazione:

    "La “tua” mente, una volta subito un shock, entra in modalità di “stand by”.
    A quel punto, è possibile riprogrammarla...Il pensiero è una rete di collegamento ed interconnessione. Senza una interfaccia singolare agganciata a quella comunitaria, è come un Pc senza linea, chiuso in una stanza (inconscio) che serve solo per la sussistenza domestica di primo livello (sopravvivenza, stand by).
    Come un virus che vive ancora dopo millenni sotto ai ghiacci, perfettamente conservato e ridotto al minimo della funzione vitale, in attesa di riprendere le attività.
    Ergo, se l’organizzazione – dopo lo shock (“è già successo”) – aggancia (rilascia) alla mente una struttura convenzionale di logica, parola, linguaggio… di conseguenza, la mente – una volta auto ripresa – ne percepisce l’esistenza (come uno smartphone aggancia le reti Wi-Fi esistenti in loco) e nel tempo ne adotta la consistenza, dato che è utile e viene spontaneo “pensare in quella maniera”."

    Voilà.

    Ieri ho poi, incontrato questo: “Bisogna invero con ogni sforzo purificare questo pensiero, il quale non è altro che il Samsara medesimo. Si diventa ciò che si pensa, questo è l’eterno mistero.”
    (Maitry Upanishad)
    Che, frattalmente, riconduce proprio a dove veniamo colpiti e imbottigliati. Cioè proprio nella mente e nel pensiero. Veniamo convinti di essere quella cosa. E portati continuamente a spasso, a zonzo, a pascolare nel loop.
    Che pesantezza e che limite, quando uno se ne accorge, il linguaggio, il pensiero, la struttura sociale. Catene e catene e catene.

    Molto centrale la parte di questi giorni sul legame chimica-tempo. Chimica-tutto il qua così. Ottimo davvero. Siamo fermi e la dominante ci osserva dal "è già successo" in poi. Questa prospettiva è...incredibile. Incredibilmente espandente.


    L'altro giorno, ragionando a proposito dell'inquinamento, mi sono detto che il dominio (non mi va la maiuscola) deve, per forza di cose, vivere non sulla superficie con l'umanit3. Sarebbe impensabile che permetta l'inquinamento di cibo, acqua, aria di ogni forma e tipo e poi ne sia anch'esso sottoposto, no?
    Questo a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, che esiste perlomeno un altro luogo (sotto la superficie verosimilmente) dove c'è acqua, luce, cibo e aria. Almeno per la parte fisica ed organica del dominio.

    Grazie Davide

    Un abbraccio

    Fabio

    Ps: noi genitori che non vogliamo assolutamente vaccinare i nostri figli, stiamo vivendo, causalmente, giorni difficili. Ti lascio immaginare tutto il contorno di "amici", parenti ecc.

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    Risposte
    1. Caro Fabio, sì... per "comprendere" la mente, l'analogia più lineare è quella col Pc e la sua programmazione. Ci sono vari "schemi" che sono emersi in questo spazio (potenziale), che è SPS; uno di questi è il "paragone" che si può fare "tra"... E' frattalità espansa, certo. Così come l'effetto gregge va colto come una "falla" nell'AntiSistema (un po' come le cosiddette fake news). Domani proseguirò sul tema :)

      Il tempo chimic3 è, poi, una grande "intuizione". Qualcosa che merita davvero una grande e portante attenzione...

      Quando scrivo "Dominio" con la D maiuscola, è perchè è come un nome proprio (in un termine "dima" generico). Qualcosa che non obbliga a... ma (ma) che rende sempre bene l'idea vettoriale auto diffondentesi "qua, così". La maiuscola non è un segno di rispetto. E'... il "fare grande attenzione". La dominante è con la d minuscola, poiché "non esiste ma c'è" e/o "non c'è ma esiste"...

      La dorsale oceanica è molto "sospetta", a tal proposito. Certo!

      Comunque, pensa a queste persone, con una tecnologia "superiore", tale che l'inquinamento è superato o superabile all'istante. Troppo "avanti". Per questo occorre ben altra "logica" anche solo per accorgerti che esistono. Anche solo per... immaginarl3.

      L'obbligo vaccinale è... un'altra "falla". In questa maniera è talmente chiaro che... anche se (ma) non succede nulla in senso opposto. Il massimo dell'auto disinnesco, insomma.

      Immagino come viviate questi giorni "chimici". Mi dispiace.

      Più sono piccoli e peggio è. Infatti, a tre mesi già battono cassa.

      Grazie Fabio.

      Un caro abbraccione a te e "Fam" :-)

      Serenità

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