“Sulla carta”… non è un trattato né un saggio, bensì è “ciò che sai esistere (solo) ‘sulla carta’, in quanto a giustizia, diritto, uguaglianza, sovranità, etc.”.Qualcosa che "rispetto ad un certo passato", sembra molto migliore, per cui "ti va bene".
Il peso della storia (deviata) inciso, per compressione (che fa rima con s-oppressione), sui documenti che regolano – come lancette di un orologio invisibile – l'animo ed il “tuo” tempo “qua, così”.
La Costituzione, compresente in gran parte degli Stati del mondo, è uno di questi meccanismi che così tanto, la Massa, ha lottato per alfine “avere”.Regole che valgono per tutt3, nonché, convenzioni “liberamente interpretabili” che, da un lato, illudono la “gente” e, dall’altro, servono per raggirarla “alla moda”.
“Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo…”.
Émile-Auguste Chartier
Se (se) quella unica “idea” fosse relativa all’assoluto valore universale, della giustizia (ad angolo giro) e, di più, al valore “formulare” che l’atteggiamento massivo dovrebbe incarnare, di conseguenza non ci sarebbe alcuna “pericolosità”.
Del resto, la “relatività” è portante.
Il riferimento al "tal" cardine, fa la differenza.
Un’altra ipnosi di massa?No. Questa volta, no.
Perché… l’intento della grande concentrazione di massa (che “è” questo spazio, potenziale) è puro, sincero, se stess3.Come ormai ben sai, la “via” per giungere a terra riformare l’intera realtà manifesta è la stessa, sia che si manifesti un dittatore, sia che s’evidenzi l’esatto contrario.
Infatti, sempre di una “imposizione” si tratta.Qualcosa che, però, stabilisce regole completamente inverse.
In fondo, se osi auto ammetterlo, Dio è un dittatore. No?
Decide per tutt3 “qua, così”. Anzi, ha “già” deciso…
Dunque, chiediti allora “chi è” Dio?
Nel suo “caso”, Dio è una “cosa” piuttosto che un “chi”.
Cioè?
Dio è una immagine, un simbolo completamente ancora da decodificare, sensatamente.Lascia perdere tutto ciò che sai, perché ti hanno detto che…
Lascia perdere anche il fatto che “non credi”, poiché questo “tuo” pensare/agire dipende sempre, per contrasto, da quello che ti hanno detto, allo stesso modo.Dio è una “cosa”:
una immagine ricca di significato.La manifestazione della memoria frattale espansa.
Di più, Dio indica – tra le righe, nella sostanza – un “chi”.
Ma (ma) questa informazione è codificata, appunto, nella qualità del “cosa” è Dio:
una immagine “parlante”
della ragione fondamentale (la compresenza immanifesta dominante).
Se 1) te ne accorgi e 2) lo riesci ad auto ammettere, di conseguenza 3) hai all’improvviso la quadratura del cerchio:
tutto ritorna.L’immagine di Dio è della stessa “qualità (coerenza, linea d’ottava)” del significato più “alto” avio trasportato “qua, così”:
la dominante è, infatti, compresente, immanifesta, ubiqua e non locale, agisce in leva secondo ciò che la moderna tecnologia (o l’antica magia) ha espresso in termini di “comando a distanza” o wireless.Insomma, Dio rappresenta – dall’alto della propria autorità e caratteristica – proprio “ad immagine e somiglianza”, la stessa “potenza” e le stesse “caratteristiche”… dominanti, della dominante.
Dio è quello che si dice, un “archetipo”. Ergo:
non esiste, se non in quanto... informazione (riflesso).
Qualcosa di sensato, scambiato per la diretta rappresentazione di un principio altro, che la propria immagine testimonia, auto ingannando la Massa (sia credente che, per contrasto, sia non credente)…In questa sorta di coerenza... di Dio, c'è la chiave per accorgersi di/che 1) Dio è una invenzione portante e centrale, dunque, 2) della sottodominante by 3) ispirazione dominante… laddove “è già successo” e, quindi, l’immagine di Dio può 1) generarsi, 2) acquisire significato e 3) fungere da memoria collettiva, anche se… sempre da decodificarsi ad hoc (“sempre sia lodato…”).
In questo spazio (potenziale) hai sempre preso atto che l’impero dominante, per sua caratteristica strategica (compresenza immanifesta) è paragonabile ad un reame senza necessità di vessilli (auto riconoscitivi) esposti al vento. Ebbene, lo sviluppo di questa analogia si completa attraverso questa maggiore “sensibilità”:
l’impero dominante
ha sì dei “vessilli esposti al vento”
e, sai quali sono “qua, così”?
Ad esempio, il grado di ingiustizia (giustizia di parte), Dio stesso, ogni miliardario, ogni istituzione planetaria, ogni marchio globale, ogni atto di bullismo, ogni sopruso, ogni violenza, etc.
Quindi, è più che facile ricordare che sei nell’impero dominante, in quanto che… “qua, così” tutt3 lo ritrae, come se (come se) tu fossi nella galleria dei ritratti della dominante, anche se non te ne accorgi.Questa caratteristica che permette, sempre, la generazione di vessilli (informazione frattale espansa) da esporre al vento ed alla luce solare/lunare… è proprio l’intelligenza infrastrutturale frattale espansa.
Qualcosa che “non è una nuova forma di divinità da adorare”. Fai bene attenzione.
Piuttosto, qualcosa che è paragonabile ad una memoria esterna, un hard disk, il cloud, etc. ricolm3 di informazione neutra, originale, pura, etc. in quanto sempre e solo se stessa, alias:
registrazione del “è già successo”.Ora (ora) riesci a comprendere e ricordare cosa sia, nella sostanza, l’Akasha, ad esempio.
Qualcosa di sfuggevole che, improvvisamente, ritrovi il modo di ancorare sino a te, potendo nuovamente avere accesso e, cosa cardinale, potendo decodificare il significato pieno dell’informazione ivi raccolta.
In che modo?
Accedendovi (consenso) con pieno senso “formulare”.Altrimenti, persino la prova più diretta può non essere sufficientemente auto convincente, se (se) te sei “te”, ossia, sei ancora sotto all’incanto dominante.
“Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue…
Ogni minuto nasce un fesso…”.
Phineas Taylor Barnum
Però... c’è una prospettiva molto in voga “qua, così” che definisce “fess3”, chi casca ogni volta e non "ci arriva mai" a comprendere il significato, di un certo modo di fare “furbo”, che tende ad approfittarsi della “buona fede altrui”.
Ergo, non c’è fesseria che tenga se (se) la giustizia ritorna ad essere valore universale.
Allo stesso modo, la furbizia viene meno se (se) non serve più sopravvivere (semplicemente, svanisce, non la si immagina nemmeno).La qual cosa sembra “qua, così”… una assurdità o, appunto, una fesseria (perché non ricordi alcun altro modo per vivere, se non sopravvivere).
L’ambiente è cosparso d’indizi (prove) della compresenza immanifesta dominante, ma (ma) scambi sempre tutto per testimonianza diretta del messaggio:
Dio è Dio, non è una immagine significativa dello stato nel quale sei, nonché della ragione fondamentale attraverso la quale “ora” versi in simili condizioni di “miseria non solo interiore”. Vero?Ergo:
chi è, allora, l’autentico “fess3”?
Col3i che continua a sopravvivere “qua, così” (magari credendo persino di divertirsi, sino a quando gli va bene), oppure…?È un po’ il senso, se osservi meglio, del detto “gli ultimi saranno i primi…”, perché - al di là del racconto religioso, di parte - il significato è impresso ovunque anche se “qua, così”.
E… il “significato” è:
accorgiti e ricorda la compresenza immanifesta dominante (renditi conto del perché di una simile forma del mondo).
A “parlare” è la memoria frattale espansa (una “caratteristica” delle tre, che possiede l’intelligenza frattale espansa; motivo per il quale, i due terzi della tri-unità servono, anche, per l’auto instaurazione della dominante e dei relativi livelli sottodominanti).Un terzo dell’intero, con il compito nativo (registro) di memorizzare ogni accaduto, a prescindere dall’intenzione in auge.
Immagina (e fai ginnastica mentale) un sistema operativo in grado di gestire, in/di una grande casa, semplicemente… tutto.
Di più, espandi l’idea sino al prenderla in esame dal punto di vista della “giustizia”:
in quella casa l’autorità massima non sarà più la proprietà della casa (coloro che ci vivono dentro), bensì, il modello di regole (leggi) programmate nel sistema operativo “della casa”, che si preoccuperà di gestire anche l’amministrazione della giustizia “nella casa (giurisdizione)”.Ok?
In quel modo, gli abitanti saranno sottoposti al vaglio del “giudice super partes”, poiché… non hanno fatto nulla per evitarlo, dal momento in cui “nel pacchetto iniziale era già compresa anche questa caratteristica”.Da “lì”, la cosa diventa ordinaria e convenzionale.
Ma (ma) quel sistema operativo rimane ed “è”, una tecnologia programmata in un certo modo, da… “chi”?
Le persone all’interno della casa, nel tempo, lo dimenticheranno e tenderanno a scambiare la programmazione per il giudice, ossia, “Dio”.Mentre, nell’immagine significativa dell’intelligenza artificiale “Dio”, c’è la sostanza di quello che “è già successo” e che per/con questo, continua a succedere.
Questa forma di “comodità” tende, nel tempo, a prendere il sopravvento relativamente al tuo più autentico “fare”, nel quale e dal quale discende il livello di consapevolezza, partecipazione e distacco dalla partecipazione, in maniera sempre coerente e quindi non tendente alla sopraffazione convenzionale di quello che sei (e che rimani ma, sostanzialmente, atrofizzat3… ossia, a livello di potenziale inespresso).
“Ogni ingiustizia finirà… I vostri governi nazionali e locali avranno ancora una giurisdizione. Gestirete l’acqua e l’elettricità. I negozi saranno aperti. I mercati… prosperosi. Le vostre vite continueranno come prima. Mancherà solo una cosa:
l’ingiustizia…
Non siamo conquistatori ma sostenitori. Vi aiuteremo a cambiare. So che spaventa ma voi non sarete più soli…
Vogliamo aiutarvi ad aiutarvi da soli…”.
Childhood’s end
Ma... confondi, te, con l’agire d’assieme della Massa.
Un in-certo “fare” che è sempre senza responsabilità, dal momento in cui… a decidere è una parte “eletta”, sulla quale la Massa (te) non ha più alcun controllo, ossia, non esiste più alcun collegamento “ombelicale”, poiché tutt3 si muove all’interno di qualcosa di preordinato (che non può cambiare, dato che non è previsto “qua, così”).Complessivamente, sembra (sembra) agire la Massa.
Ma (ma) invece a decidere è l’interesse di una parte, sulla rimanenza.Qualcosa in grado di “tentare e corrompere” sempre (sempre) chiunque venga elett3 dalla Massa e venga meno, di conseguenza, all’intenzione del “voto popolare”... che si era formato ad “immagine e somiglianza” della campagna elettorale espressa in fase di auto convincimento (credo) della Massa.
Qualcosa che 1) si conosce anzitempo, 2) si può usare per scopi personali, 3) illudendo sia la Massa che se stess3 (altrimenti, non funziona).
L’immagine complessiva è, come al solito, una sorta d’incantesimo.
Perché, altrimenti, non esiste alcun altro termine che sia in grado di rendere così bene l’entità della situazione “qua, così”. Certo, puoi sempre ricorrere a termini tecnologici come:
reset
riprogrammazione
polarizzazione, etc.
lavaggio della memoria, della coscienza
lobotomizzazione
casi manciuriani, etc.
Per questo motivo, se ci pensi bene, la dominante si è resa “immanifesta”:
per dare meno nell’occhio
lasciando ogni informazione frattale espansa, che la ritrae comunque
come “neve che ogni volta si scioglie al Sole, naturalmente”.
“Se l’obiettivo fosse a lunga gittata. Possono vivere per migliaia di anni, e dunque aspettare. Giusto?... Renderci dormienti, renderci grassi…
Possiamo ricoprirla di zuccherini e colorarla di arcobaleni, ma… questa è una invasione.
Con tutto il rispetto, signore, ma come diavolo crede di opporsi?...”.
Childhood’s end
“Eravamo tutti sotto incantesimo…
Gestiscono il pensiero…
Gioventù dell’utopia…”.
Childhood’s end
“È come se ti avessero coinvolto nel gioco delle sedie, senza essere avvisato… La canzone si può interrompere da un momento all’altro…”.
Limitless
rimanere coerente (ossia a ricordare che il significato di quello che accade globalmente, deriva dalla ragione fondamentale dominante)
e, dunque
nel prendere atto di qualsiasi notizia (ad esempio)
e
a non decadere, ogni volta, nella auto separazione “politica”, caso per caso?
Tutto il resto (che è auto disinnesco) non esiste più.
Per cui, “a te viene solo il significato contenuto e rappresentato dalla notizia, in quanto vettore frattale espanso”…
Povertà, Serafini (Fi): prima vittima di questo governo è verità.
"La prima vittima di questo governo è la verità. Anche il decreto legislativo che ci apprestiamo a esaminare domani in Commissione Lavoro annuncia nel titolo un contrasto alla povertà che viene ampiamente disatteso dal suo contenuto.
Forza Italia e il presidente Berlusconi hanno ben presente il dramma di un Paese dove sono quasi 5 milioni le persone che vivono in povertà assoluta e 8 milioni e mezzo quelle che vivono in povertà relativa".
Lo dichiara in una nota il senatore Giancarlo Serafini, capogruppo di Forza Italia in commissione Lavoro."La soluzione però - aggiunge - non può arrivare certamente da un testo complesso e farraginoso, dove la burocrazia e i tecnicismi vanificano sul nascere ogni possibile effetto positivo.
Il nostro parere su un provvedimento che tradisce palesemente il suo spirito sarà negativo, ma nello stesso tempo ribadiamo che uno dei primi punti del programma elettorale di Forza Italia sarà proprio quello di mettere in campo misure concrete a favore di chi ha più bisogno.
A partire da quel reddito di dignità, annunciato con vigore dal presidente Berlusconi, che rappresenta una risposta tangibile e semplice di assoluta civiltà", conclude.
Link
"qua, così" sono tutt3 uguali. Conta, allora, quello che auto ammettono. Ma (ma) va decodificato "formularmente".Al di là dei “nomi”, delle “appartenenze”, degli “interessi di parte”, della “recita”, etc. nota bene, sin dal titolo, la sostanza che s’evidenzia ed emerge insindacabilmente:
prima vittima di questo governo è verità (evita di codificare il termine “governo”. Che cosa rimane? La “prima vittima” è “la verità”. Ma non la verità frattale espansa)
anche il decreto legislativo che ci apprestiamo a esaminare domani in Commissione Lavoro annuncia nel titolo un contrasto alla povertà che viene ampiamente disatteso dal suo contenuto (molto chiaro ed esauriente. Vero? Ometti di prendere in considerazione “chi dice cosa”, poiché questo dato introduce dubbio ed auto disinnesco)
hanno ben presente il dramma di un Paese dove sono quasi 5 milioni le persone che vivono in povertà assoluta e 8 milioni e mezzo quelle che vivono in povertà relativa (questo è un dato di fatto, con una ragione fondamentale ben precisa, a prescindere da chi pronuncia questa verità)
la soluzione però… non può arrivare certamente da un testo complesso e farraginoso, dove la burocrazia e i tecnicismi vanificano sul nascere ogni possibile effetto positivo (non è portante chi lo dice, ma… che cosa viene detto e, quindi, comprovato "sul nascere")
il nostro parere su un provvedimento che tradisce palesemente il suo spirito sarà negativo, ma nello stesso tempo ribadiamo che (altro dato di fatto e strategia. Inoltre, altro segnale dell’auto disinnesco “qua, così”: ma nello stesso tempo ribadiamo che...)
a partire da quel reddito di dignità… che rappresenta una risposta tangibile e semplice di assoluta civiltà (il gran finale, che puoi meglio ricomprendere attraverso il già affermato, in precedenza: anche il decreto legislativo che ci apprestiamo a esaminare domani in Commissione Lavoro annuncia nel titolo un contrasto alla povertà che viene ampiamente disatteso dal suo contenuto… La soluzione però… non può arrivare certamente da un testo complesso e farraginoso, dove la burocrazia e i tecnicismi vanificano sul nascere ogni possibile effetto positivo… Un provvedimento che tradisce palesemente il suo spirito… La "prima vittima" è "la verità").
Infatti, anche la via del “reddito di dignità” (vedrai) è un altro fuoco fatuo, che ti reintroduce nello status quo, che per altro non hai mai lasciato “qua, così”.
Hai decodificato il mezzo vettore, di parte, “notizia”, in maniera tale da auto ricavare da te, anche se da un contenitore schierato, solo ed esclusivamente la “verità”.
Nella fattispecie “qua, così”, sei sempre a casa della dominante, poiché la dominante ha preso dimora “qua”, rendendol3 “qua, così”.
“Fai… che non sia più solo un riflesso ‘sulla carta’”.
Nessun commento:
Posta un commento
"Fai..." un po' Te.