giovedì 11 settembre 2025

Automatizzare = sostituire.


Struttura ad onde

“Gobbo so pare, gobba so mare,
gobba la fia e la sorella,
era gobba anca quella,
la fameia dei gobbon…”.
I Gobboni – Nino Tristano

Automatizzare = sostituire, è un Re-Seth ad ogni effetto. Tipo… per altri versi, c®eare e poi “cancellare (indurre ad auto dimenticare)” proprio ciò:

il mos maiorum è l'insieme dei valori, dei precetti morali e dei modelli di comportamento che costituivano le tradizioni e la morale della civiltà romana antica, tramandate di generazione in generazione, specialmente all'interno della famiglia. Non era un codice scritto, ma un insieme di principi non scritti che influenzavano la vita privata, politica e militare, e al quale i cittadini romani dovevano conformarsi per essere ritenuti degni dei loro antenati…

Non era un codice scritto… = ma l’effetto (la “influenza”) dell’applicazione del “codice”, da “a monte”. Ove, il “codice” è qualcosa che qualcuno applica in piena coerenza, non importa se “prende dentro” anche (soprattutto) “te”, poiché (qua, così) è già successo e, se non lo termini sostanzialmente, continuerà a succede-Re potenzialmente per sempre o “nei secoli dei secoli, amen”.


Automatizzare la “tua” vita (sempre) AntiSistemica, significa “nel tempo” – in tale spazio senza fine di continuità – giungere a “terminarti”, non visto che tutto ciò su cui contavi viene meno, “come se fosse la fine del mondo s-conosciuto”. Per “te”, che ne sei dipendente, il “mos maiorum” pre-cedente comporta la “fine”. Ovviamente, quando è laggente ad auto ritrovarsi in toto, tale e quale, il Re-Seth assume ben altra connotazione, risultando totale. Sino a quando il limite è il “gap generazionale”, chi è più datato scompare lasciando la “gioventù + moderna” alla stessa stregua del “precedente prossimo”, in un “mai passato di moda” che corrisponde a chi non esiste ma c’è (godendo di tale “vantaggio” in maniera non lineare). 

Qualcosa di riflesso, ad esempio, sostanziato dai “ricchi” che, comunque sia, non sono mai l’oro, bensì sempre al max dei sottodomino. Anche i “nobili” non son altro che sottodomino, ricordando l’oro in maniera più prossima, perché la nobiltà indica qualcosa di + vicino a “Dio”. La “chiesa” stessa te lo indica, anzi, te li indica. 

Chi? Chi è il Re: l’uno e trino = l’oro. 

Un assieme monotematico che risalta osservando essenzialmente la figura androgena, ibrida, di taluni “demoni” oppure di aristocratici annoiati, il cui ulteriore riflesso è incarnato nel movimento Lgbtech. Né carne e né pesce = le nebbie cerebrali che ti auto caratterizzano, di conseguenza. Tutto fumo e niente arrosto = il “Mago di Oz” te lo di-segna. 

Deus et machina:

il dio che scende dalla macchina”. Nel teatro classico, indicava una divinità calata in scena da una macchina per risolvere un intreccio troppo complicato. Per estensione, l'espressione viene usata per descrivere un evento, una persona o un elemento esterno che risolve una situazione difficile e apparentemente irrisolvibile in modo inaspettato, spesso in modo illogico e poco credibile per la trama…

“Eppur, funziona”. In Stargate, lo scienziato ragazzo indica che per risolvere l’intreccio, occorre triangolare dall’esterno, da un “punto (di sospensione)”. 

“Però... qualcosa accadde a questo punto sulla Terra: una rivolta, una ribellione…”.
Stargate

Del “mondo antico” (ti) viene ricordata una sequela infin(i)ta di guerre d’ogni tipo. Ogni impero, grande o piccolo, è sempre imploso sotto ad un simile “peso”. Tale romanzo giallo significa che x “te” deve essere chiara una cosa:

provieni da un “tempo peggiore di questo”. 

Ciò rinsalda il concetto di “evoluzione”, lasciandoti sempre in preda ad un vago senso di “essere migliore rispetto a…”. Peccato che, ogni volta, mediante il “gap generazionale” i vecchi se ne vanno sempre “con l’amaro in bocca”, sostituiti da coloro che si sentono sempre “non compresi”. Uhm. Daje a ride! Un vero e proprio “funerale”, costante = una precisa fonte di “alimentazione”. Prendendo per buono quel “romanzo”, il significato che va riassunto è:

“una volta” il Re era costantemente

alla mercé di una “presa d’atto della massa”
che lo poteva in ogni momento soggiogare (potenzialmente).

Ergo, il Re che ha elaborato? Ha “anticipato i tempi”, scomparendo dalla scena mondiale senza per questo perdere potere. Come ha fatto? Logico: ti ha reso costantemente “te” (qua, così). 

Ti ha auto trasformato nella “tua” brutta copia, non esistendo seppure c’è. Il modello è quello della “India” di Gandhi, che si “libera” dal giogo anglosassone, s’eppure ancora oggi ne è una estensione non lineare (altro che Brics). 

Come, ad esempio, anche la Turchia.

Il Re-Seth del “1700 e rotti” ha comportato infatti una continua applicazione del “codice”; della dima che è sufficiente seguire al fine di auto imperare come se niente fosse = “Dio”, chi scende dalla macchina… Meglio, chi non esiste ma c’è, che di-scende dalla “macchina” = l’I-Ambiente (legge, strumento, memoria) o “Genio” frattale espanso. 

Il Re “sotto alla montagna” che terra-in-forma la macch-in-azione (qua, così). 

: una macchina che funziona mediante 2 modalità:
automaticamente (by l’ultima programmazione)
oppure
automaticamente (by chi è l’attuale pilota-Re).

Il pilotare comporta l’auto programmazione della macchina senziente, che la “tiene in memoria” sino a quando il Re decide altrimenti. Dunque, la memoria implica ciò, in termini di proiezione in leva, da remoto, ubiquamente, wireless, non localmente, etc. dell’algoritmo o “codice” macchina. Però, contemporaneamente, la macchina è dotata della stessa memoria che, alfine di mantenere un unico Log di macchina, deve de-scrivere tutto quello che succede sia alla macchina che in termini di derivazione o provenienza dalla macchina = nel registro causale “akasico” finisce l’intera “cronaca” AntiSistemica (nella fattispecie). 

Ecco che la memoria, impiegata in tal modo, diventa (è) la Verità che ti auto manutiene “informato” sempre, anche se (qua, così). 

La memoria è la Verità ossia il “dato”. 

Ciò su cui puoi e devi “Fare…” sempre affidamento certo, nonostante la “notte più buia del buio”. È, quindi, qualcosa in azione, in funzione, che si/ti riaggancia al concetto o luogo comune del potenziale (contemporaneo). Ovvero, quando chiunque, contemporaneamente, diventa (è) il pilota-Re della macchina in funzione che, per forza di cose, esaudisce ogni “desiderio” ricevuto in input, fungendo da “giudice supremo” affinché il “desiderata” di uno non vada a discapito di quello degli altri. Questo accade quando ci sei Te e contemporaneamente ci sono altri nella medesima condizione (originale). All’opposto, se Te sei “te”, … sarà chi è nella condizione (originale) a pilotare in esclusiva il “destino comune” dellaggente auto ivi con-tenuta ma “niente”. 

La macchina funziona. Stop


Avendo una certa caratteristica = di “sentire” chiunque è nella condizione “originale (Te)”, significa che se “ora” sei “te” nell’AntiSistema, è già successo qualcosa a Te. Di conseguenza, la programmazione originale era di un tipo, mentre “poi” è stata im-piegata in altro modo, comunque sia facente già parte potenzialmente della macchina nella versione originale. 

Cosa significa:

la “programmazione originale” deve essere vista come
uno strumento che viene applicato ad un luogo target (ad esempio la Terra o parte di essa)
al fine di “terra formarlo” 
ossia
permettendo la vita in loco
qualora le condizioni iniziali esterne siano proibitive (o, anche, meno).

Ok

Una “utility”, in-somma. 

Un macchinario che permette di poter vivere anche in luoghi ameni o inospitali o ben altro (o, anche, meno). 

Come fosse... magia. Lo hai visto tante volte nei non solo film.

Ecco perché la macchina è dotata della possibilità di essere pilotata da chiunque dello “equipaggio”, perché a chiunque è impegnato nella medesima “missione”, potrebbe venir utile. Ci sei

Non solo il comandante, dunque. 

Chi comanda(va) il gruppo, lo faceva per altra via, in quanto che la macchina è attrezzata per essere di servizio a chiunque. Ora, se sei in Westworld, sei “te” (qua, così). Ergo, non sei + in grado di pilotare perché non sei più Te (il pilota-Re)

La macchina non ti “sente”, per questo motivo.

Però, puoi sempre “ritorna-Re”. In che modo? Accorgendoti nella sostanza, della “sostanza” che ti ha (qua, così), che è il frutto della terra-in-formazione della macch-in-azione by l’oro, ossia, dopo l’è già successo che a questo punto continua a succedere, non visto che la macchina si è auto programmata in tal modo, non importa se il Re è morto! 

“Evviva il Re…”. 

Programmare è potenzialmente x sempre. E, per sempre, è… “sino a quando non succede altro, sostanzialmente”. Nulla è per sempre, infatti. Però, questo “per sempre” può essere davvero una in-de-finità. In questo “tutto”, tutto dipende da Te, o, da “te” che ritorni a/in Te.

Dai. A “ruota libera”.

All’insegna del “chi se ne frega di quello che pensi”. Poiché, “è ora di finirla una volta per tutte!”. E se “non si capisce”, ehm

comprendi il “francesismo”? Ecco.

Questa è la “fine” che farai, dopo averla già fatta, sempre (qua, così): 

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Simone_Gull%C3%AC
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Giacomo_Minutoli
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Luigi_Borz%C3%AC
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzata_di_Giuseppe_Samon%C3%A0

La storia della Palazzata di Messina emerge in questo libro che l'autore con estremo rigore filologico e storico, assieme ad un'attenta lettura delle vicende urbane, ci restituisce con degli interessanti spaccati “grafici” che esaminano e approfondiscono il lungo periodo della storia della città che va dal 1400 al 1940. Un periodo che si apre con lo studio e la raffigurazione delle mura di cinta quattrocentesche, per poi seguire con gli ampliamenti cinquecenteschi, con l'ipotesi progettuale del Teatro Marittimo di Jacopo Del Duca e con la realizzazione della Palazzata dell'architetto Giovanni Antonio Ponzello. Questa mirabile ed imponente opera architettonica verrà distrutta miseramente dal terremoto del 5 febbraio 1783. La ricostruzione della città post-sisma verrà affidata al progetto dell'architetto Giacomo Minutoli che realizzerà un'opera poderosa e monumentale che, purtroppo, verrà abbattuta dall'altro disastroso terremoto del 28 dicembre 1908. La nuova ricostruzione della città non prevede una terza Palazzata per cui al suo posto verrà realizzata una “Cortina del Porto” che non avrà nulla da spartire con quella che era conosciuta con l'ottava meraviglia del mondo.
Link

I “due terremoti” sono stati due Re-Seth. La “guerra tra poveri”? Quella degli “impoveriti dentro” al (qua, così). 

Qualcosa di è-voluto o di “naturale”.

Colpo di cannone

Il problema della ricostruzione della “Palazzata” era stato sollevato dal Collegio degli Ingegneri ed Architetti di Messina che, nella “tornata” del 16 luglio 1910, aveva preso il seguente deliberato…
Considerato che tali edificii pur non potendo ricostituire la monumentale Cortina di Palazzi, che rendeva l’antica Città di Messina la bella Sirena del Peloro, debbono non pertanto presentare un fronte che sia di decoro alla risorgenda Città
Link

Bon!

La Palazzata di Messina? Ora la trovi in Inghilterra.
Il famoso complesso monumentale di Gullì distrutto dal terremoto rivive nella città di Bath e si chiama Royal Crescent. L'opera dell'architetto John Wood junior vissuto nel Settecento che ebbe modo di “copiarla” vedendola personalmente nello Stretto. La storia al centro del dibattito “Memoria da ritrovare”…

La palazzata “clonata” in Inghilterra…

Link

Messina 1908. Con il terremoto crolla la città e la sua identità
In una suggestiva pagina del suo romanzo A occhi bassi, lo scrittore tunisino Tahar Ben Jelloun, a proposito della perdita dell’identità innescata dal terremoto che distrusse Agadir nel 1961, faceva riferimento ai cosiddetti “venditori di vento”, dediti al “piccolo commercio della memoria”, che si erano ritagliati il compito di “inventare, confezionare e vendere” ricordi agli spauriti e immemori sopravvissuti, ai loro discendenti e ai nuovi abitanti del paese.
L’accostamento alla drammatica vicenda vissuta da Messina in conseguenza del disastroso sisma che il 28 dicembre 1908 la rase al suolo, suggerito dalla prof.ssa Michela D’Angelo nell’introduzione al volume Messina dalla vigilia del terremoto del 1908 all’avvio della ricostruzione, edito dall’Istituto Salvemini di Messina, non appare affatto peregrina. Il peggio è che, accanto ai “venditori di vento”, non sono mancati – come sottolinea la docente messinese – i “venditori di fumo”, responsabiliforse molto di più delle forze della natura e delle devastazioni del 1908” di aver ridotto la città nell’ultimo secolo a un luogo “senza più identità e senza più anima”…
Da quel momento in poi si sarebbe assistito ad una vera e propria mutazione “genetica” della città che, abbandonando il suo tradizionale ruolo marittimo e commerciale, avrebbe acquisito progressivamente la fisionomia di centro burocratico-militare, con prevalenza dell’attività edilizia e del terziario improduttivo, sempre più dipendente dai flussi finanziari provenienti dal governo centrale, gestiti con l’intermediazione dei politici locali…
Resta emblematica, come metafora della città prima e dopo il sisma del 1908 e del successivo rapporto dei messinesi con il mare, la rotazione della statua del Nettuno che, a partire dal ’500, dominava la fontana realizzata da Giovanni Angelo Montorsoli. Dapprima collocata nella cortina porto, davanti al Municipio, con le spalle rivolte al mare, “quasi per unire il mare alla città”, dopo il 1908 il trasferimento davanti alla Prefettura in posizione rovesciata, con il braccio rivolto verso il mare, come nell’atto di esercitare un comando per placare la furia delle onde, ha suscitato l’effetto di “allontanare il mare dalla città” (D’Angelo).
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Questa è la storia di Te che sei diventato “te” (qua, così). La più grande storia! Quella AntiSistemica by l’oro, grazie a “te”.

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Generati non creati...









Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4030
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 10 settembre 2025

Incrocio e terzo non dato.


“Il Contratto Sociale”… è un'opera di Jean-Jacques Rousseau del 1762 che delinea un modello di Stato democratico in cui la sovranità appartiene al popolo. Rousseau sostiene che, attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale” per il bene comune, che garantisce uguaglianza e giustizia per tutti. Questo concetto ha influenzato la moderna democrazia e la Rivoluzione francese…

“A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina…”.
Giulio Andreotti

A “pensar male non si fa peccato” (qua, così). SPS docet.

Hai mai pensato che, in qualunque ambito – dal più piccolo/semplice al più grande/complesso – in ogni “caso”, a prescindere dalla tua o “tua” preparazione, immaginando, pensando, calcolando, ragionando, sentendo, deducendo, etc. etc. etc., comunque sia (è), per forza di cose agganci anche la Verità? 

Se (se) ti applichi, nel ventaglio di “soluzioni elaborate” c’è anche il Vero. Ergo, “toccando” la Verità, dovresti “sentire” qualcosa di… palpabile = sostanziale, nel senso che te ne puoi “Fare…” qualcosa. 

Dunque, parti da un “problema” facile, che ha solo due possibilità. 


Ad esempio, stai osservando un incrocio a T stradale e, la prossima macchina che lo varcherà 1) girerà a dx, oppure 2) girerà a sx? Immaginando, “vedrai la macchina girare a dx o a sx”: entrambe le “soluzioni” ti garantiscono di agganciare la Verità, che è l’unica “cosa” che (ti) succederà davanti agli occhi. Ok

In un simile ambito, lo sai persino, che la Verità è in uno dei 2 scenari. Questo ti permette di “comprendere e sentire” cosa significa e comporta, “sapere la Verità”. Quando “azzecchi un pronostico, vincendo del denaro”, hai in un certo senso “anticipato la Verità”. L’hai come “letta”. 

Oppure, l’hai “decisa”? Uhm


Al solito, non ti permetti mai di auto riconoscerti un simile “potere”: 

il potere di decide-Re. Per chi? 

Per “te”, per Te, per “tutti”, per Tutti? 

Non ti arrischi mai di percorrere un simile “campo”, poiché troppo vasto ed irto di… “trappole, problemi, sorprese, etc.”. Infatti, è il non lineare che pre-vale quando ti “allontani dall’albero (AntiSistemico), in termini sostanziali, pur essendoci ancora dentro”. Questo significa chequalcosa scatta, non appena rischi di varcare una soglia del tutto virtuale, digitale, convenzionale, essenziale, etc.”. 

Modello Isola delle rose.

Ecco come ti rendi conto di essere “dentro” a qualcosa, che corrisponde di certo a… qualcuno, che ovviamente x “te” non esiste, anche se c’è. Quindi, la scena precedente (quella dove osservi l’incrocio, in attesa che la prima macchina lo percorra girando a dx oppure a sx), “espandendo il campo”… occorre forzatamente “immaginare non linearmente”, persino.

:
immaginare, e non solo pensare o calcolare, non è sufficiente (qua, così).

Persino a livello di “fantasia” è im-possibile (potenziale) espandere il campo a livello sostanziale, da/in cui proviene il “sentire”: 

ciò che la “scienza” evita come la peste di “ri-conoscere”, in quanto che… questo atteggiamento rischia di “aprire il vaso di pandora” in maniera non è-voluta (da l’oro). 

Ancora:

questo significa che 
anche l’immaginazione è prigioniera di un modello AntiSistemico che

ti ha ma “niente”.

Non solo:

questo comporta che
anche l’immaginazione può essere espansa

sino ad un livello cardine, portante, etc.

Qualcosa che a qualcuno “non va bene”, poiché non “serve alla relativa (assoluta) causa” o, meglio, ragione fondamentale (qua, così). 

A quell’incrocio, di conseguenza, va non solo immaginato che possono ac-cadere anche “soluzioni im-previste” di tipo non lineare. 

Quel che si dice, quando capita(no), il “caso”. 

Ad esempio, la prima macchina che sopraggiunge, si blocca proprio poco prima di s-voltare, per via di un guasto al motore, oppure perché fa un “incidente” con un’altra proveniente dalla parte opposta. No? Quando una “soluzione” sembra avere logicamente “solo due direzioni”, ecco che ti stai perdendo il “terzo stato”: 

quello definito “quantico”, sempre dalla medesima “scienza religiosa” (qua, così). 

Ciò che (ti) sembra, appunto, un “caso”: quella “coincidenza particolare” che non sembra affatto possibile, seppure è sempre potenziale. 

Nel Calcio, quando in una stessa “azione”, una squadra colpisce la traversa due o più volte, … è un caso? Immagina che la palla è stata colpita “male”, poiché il giocatore voleva “segnare”. Quindi, la traversa è l’esito certificato dell’errore di chi ha calciato la palla. Non è sfortuna o un caso, che sia stato colpito il “legno”. Quando calci un piccolo ciottolo, per strada, volendo colpire “il palo della luce”:

lo colpisci
non lo colpisci.

Ok? Ci sono solo due “possibilità” o eventi. Però, queste due vie ti riportano ancora all’incrocio stradale, “scommettendo che la prima macchina che giungerà girerà le ruote a sx, oppure a dx”. Qualcosa che sai avere + di due possibilità, però

La “partita di calcio” può essere annullata, se sugli spalti scoppia un putiferio. Ergo, la “tua” squadra ha vinto in campo, ma il “campo” ha decretato un altro scenario, che annulla quello precedente, che era “vero”, or dunque. Mentre, la Verità è che la partita è stata annullata, annullando ogni sforzo precedente. Gasp

Avevi scommesso sulla squadra che ha vinto, ma non è valida la tua giocata, perché l’azienda ha anticipato nella policy che “in caso di annullamento della partita, le giocate vincenti non saranno ritenute valide”. Bah!

“La solita sfiga”. Vero?

Questo succede quando è già successo un precedente, però. Ecco il “lato (oscuro)” sostanziale. Il “passato”, quando non è mai “passato di moda”, è ancora in auge: in che modo? A livello quintessenziale: 

quello che + “conta”. 


Quello che, una volta impresso nella realtà non solo di s-fondo, ne decide la “sorte”, nel senso che “guida ogni s-oggetto o f-attore a…”, come fosse un raggio traente, del tutto s-collegato da ciò che “sai”, non visto che “serve” (qua, così). 

Quando fai trading ed hai “scoperto tutto”, ma… hai ancora difficoltà perché sei arrivato al punto in cui “la prossima svolta del prezzo la sa solamente chi lo decide”. Ci sei

Ad un certo “punto”, sei in prossimità della “sorgente dati”:

la d l’oro mente, applicata al tutto (qua, così).


Quello che, di conseguenza, ti con-vince che “il terzo non è dato”, s’eppure è proprio “il terzo che gode”. Ok? Quello che ti “sforma, sforna” a livello AntiSistemico = il “lato oscuro della forza”. Ciò che funziona, come funziona potenzialmente qualsiasi scenario, ma… in qualche modo (per una ragione fondamentale rivelata) nell’AntiSistema è solo la versione AntiSistemica che ha sempre la meglio.

El non lineare ti ha ma “niente”, perché… “non te lo aspetti mai”. 

Questo comporta che (ti) è già successo. Questo comporta che il “passato” è paragonabile al “nascondersi tra le fini dei mondi…”, by Loki. Quando piazzi la cabina di Re-gia nel “mai passato di moda” che, come sostanza radioattiva, continua a funzionare nonostante non abbia alcuna consistenza “per come te l'aspetti di misurare un po’ tutto quanto” (qua, così). 

Eppure, se sei qua ad immaginare un “fantasma”, Trovi


Cosa significa non è “cosa vuol dire?”. Ci sei?

Se lo immagini, di conseguenza… significa. Eccoti all’incrocio, dove attendi la prossima macchina, al fine di… = “cosa vuol dire?”. Mentre, eccoti all’incrocio, dove decidi cosa succederà alla prossima macchina che lo varcherà = ? Eh

Cambia tutto.


Non c®edi. Se non ti “alleni”, cosa continui a pensare che è una “scemenza”. Se non l’immagini nemmeno, vedi un po’ come sei auto ridotto (qua, così). Ergo, è proprio la condizione (qua, così) che deve immediatamente risaltare e quindi risultare e/o viceversa. Lo s-fondo non è solamente un “dettaglio”, bensì è proprio quel qualcosa che ti auto con-tiene in quanto che “ti sembra tutto quello che esiste”. 

Ossia, “Fai…” sempre tutto da “te” (qua, così). 

Anche quando è una coercizione, ovviamente, sostanziale. Questo è il top di gamma della (l’oro) strategia, che raggiunge l’acme quando sei in qualcosa di totalmente “digitale” = perfettamente in “gabbia”, esclusivamente “sotto controllo”, quando qualsiasi cosa che metti in gioco “non (ti) basta mai, per…”. 

Un esempio sostanziale, valido per chiunque (qua, così), è la “tua” vita AntiSistemica. Ove:

chi infastidisce troppo il potere
seppure ufficialmente incaricato di…
viene eliminato
salvo, poi
intitolargli una via, un parco cittadino, la biblioteca pubblica, una scuola, etc.
per “ringraziarlo” agli occhi della “opinione pubblica (laggente)”.

Attraverso questo patto, gli individui cedono i propri diritti naturali alla comunità, rimanendo così liberi ma obbedendo alla “volontà generale”...

Quel “ufficiale” proviene da tale “recipiente comune (unico)”? Non è detto. Ecco il sostanziale. Così come “non è tutto oro quello che riluce”, di conseguenza “quello che riluce non sono sempre l’oro” = l’oro (il Re) delegano. 

A chi?

A visitatori e/o utenti. Secondariamente, a “te” (qua, così) ma in termini sempre gerarchici = chi più ha, più conta. Ma non solo: laggente non solo Smith è un continuo assieme di re-agenti sempre utili al fine di… Dunque, ci sono gli “specialisti” ma anche i “casi manciuriani”. Chi “muta di personalità”, come una talpa perfettamente infiltrata; talmente perfettamente che non lo sa (ricorda) nemmeno la “talpa” stessa. 

Ovvio: questo designa un ambito di de-generati, alias, di servomeccanismi “ombra”, che non permettono a chi, per qualche motivo tipo “anomalia (non caso)”, ha ancora la capacità di “destarsi”, decidendo di/che…, in luogo di scegliere sempre fra… 

Nevvero? 

Un ambito di “sacrificio”, senza ombra di dubbio: l’autentica “alimentazione” di tale luogo comune (qua, così). Le persone “auto ri-producono” qualcosa, quando entrano in un particolare “stato”. Non solo: gli individui garantiscono quel “ritorno sugli investimenti” che ad ogni livello funge da “scopo rivelato” = qualcosa che indica, fra le righe, lo scopo AntiSistemico.

Il “tuo” l’oro-scopo.


Giacomo Longo, da privato cittadino non del mestiere, denunciò quello che successe ai messinesi, nel post “terremoto”: le solite ruberie organizzate

Oggi, quello che de-scrisse è diventato un “libro”:

in vendita su Amazon e non solo.

Cioè, Longo è definito uno “scrittore”. Ok?

Dopo il “trauma”, definirono questo:

in definitiva ripugna l’idea di un castigo divino, prevale piuttosto l'idea di una cieca e malvagia manifestazione di forze primordiali. E la loro identificazione rinvia alla mitologia

Oibò: quando servì, allora persino il “castigo divino” passò in secondo piano. Del resto, era il “pensiero scientifico” che doveva farsi largo anche tra laggente

Ancora una volta, qualcuno stava “facendo gli italiani”.

Il “rinvio alla mitologia” è lo sviarti in qualcosa di “nuovamente oscuro”. Però, il pensiero e gli animi si rivolsero alla Terra, in quanto “manifestazione di forze primordiali…” = qualcosa di “scientifico”, che va sempre bene quando una “nuova religione” è destinata a prendere il sopravvento, proprio come recita il “motivetto”:

paganesimo
cristianesimo
cattolicesimo
globalismo…

“La mafia non è una forma di potere in qualche modo alternativo allo stato, ma è l'essenza su cui si basa il potere dello stato stesso…”.
Carlo Palermo

“Chiamiamo totalmente costituita una formazione in cui ogni evento prodotto in una parte è determinato, o almeno parzialmente determinato, dal tutto… Il singolo essere umano sta qui in rapporti che lo sorpassano e in un certo senso non gli consentono di essere autonomo, che esistono indipendentemente dal suo volere e senza che egli lo sappia e lo determinano o almeno influiscono su di lui…”.
Piccolo trattato sociale – Alfred Vierkandt

L'osservanza del “codice”, il rispetto, la devozione, l'onore e la famiglia sono gli elementi cardine del pensiero mafioso…
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice = midrash…

Codice, come:

l'intera classe dirigente della società europea tra il Seicento e il Settecento fu direttamente formata dagli insegnamenti della Compagnia di Gesù, che aveva propagato nuovi concetti e nuove idee. A tale istituzione si deve per esempio il concetto base sulle cui fondamenta è stato eretto il moderno stato di diritto: il principio della separazione tra Stato e Chiesa, senza il quale non si sarebbe mai approdati alle organizzazioni politiche attuali
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Codice o “regola:

i gesuiti hanno mutuato il loro metodo educativo dall'insegnamento di San Benedetto la cui regola prescriveva un ritmo quotidiano preordinato di preghiera, lavoro e studio, che occupasse tutta la giornata, con variazioni che dipendevano dall'anno liturgico e dalle stagioni…
La Regola di San Benedetto, consistente in un prologo e settantatré capitoli, a sua volta derivava dalla Regula magisteri, una serie di precetti di vita monastica ripresi da un ignoto mistico che aveva trovato la sua ispirazione nella scuola ascetica dell'antico Egitto
Si può dire che la regola e il modello architettonico abbaziale siano un tutt'uno. Per Vitruvio l'architettura poggia su principi universali e le sue discipline, basate sul numero e sulla proporzione, ritraggono il funzionamento dell'universo. L'eredità spirituale e la metodica benedettina furono raccolte prima dagli ordini monastici medievali e poi dall'Ordine dei Gesuiti
Geometria del male – Sigismondo Panvini

Uhm; la morte dell’ex “cuoco di Putin” (fondatore della Wagner) = troppo potente per continuare sulla medesima “via”. 

Ergo, la “soppressione” dell’Ordine dei Templari, dei Catari e dei Gesuiti. Chi decide. 

Il perché i Gesuiti sono ancora (qua, così), fornendo continuamente il parallelismo “ombra” o Papa Nero

Qualcosa ti ha. Dove

Nell’AntiSistema che manco immagini, attendendo sempre il-un “salv-a(t)tore”. Come forse puoi “vedere”

sei sempre nel prevedibile “incrocio”, mentre attendi il “cosa farà” il prossimo veicolo, “scommettendoci sopra come se fosse l’ultima cosa che farai”, dipendendo(ne) di conseguenza.

Stai, alfine, delegando la vita ad un e-vento. 

Ergo, la vita è “tua” se… ti adoperi in tal senso (unico). Ciao!



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4029
prospettivavita@gmail.com


martedì 9 settembre 2025

L’alibi perfetto.


Gli ebrei li associ al Medio Oriente (Asia): 

al caldo, in termini di temperatura. 

Di conseguenza, il relativo alter ego (la “seconda personalità in cerca di nemesi/vendetta-opportunità”) deve per forza di cose provenire dal freddo, dal “nord”. Un po’ come (ti) indica, nemmeno troppo fra le righe, la situazione familiare di Odino: 

coi due figli, Thor (testa calda) e Loki (il freddo)
disposti agli estremi
proprio lungo l’asse “differenza di temperatura”. 

Odino, Re di Asgard, intervenne con i suoi guerrieri contro i Giganti di Ghiaccio, intenti a conquistare i Nove Mondi partendo dalla Terra. Dopo aver vinto la guerra, Odino costrinse alla resa il loro Re Laufey e lo privò dello Scrigno degli Antichi Inverni, fonte del suo potere, e di suo figlio, il neonato Loki che poi Odino adottò come figlio proprio...

Con Loki che prova invidia per Thor, legittimo successore al regno del padre. Dunque, sino a quando non esce allo scoperto, Loki può tramare indisturbato, protetto com’è dall’appartenenza “artificiale” alla famiglia imp-regnante. 

La strategia perfetta, orsù. 


Infatti:

rivelarsi, non esistere, esserci. Il top! Altro che Sun Tzu. Tiè

Il classico “serpente in seno”. La “talpa insospettabile”. La “iena dentro all’armadio”. Insomma, un po’ tutto quanto il non solo “zoo” o, meglio, la “jungla” che Salgari sfruttò così bene senza nemmeno muoversi da casa, similmente al fratello maggiore di Sherlock Holmes, che nella seria con Cumberbatch viene descritto come “più intelligente di Sherlock”, ossia in grado di risolvere “casi” senza nemmeno uscire dal proprio studio

Da cui il mito del “fantasma”, la leva, il wireless, l’ubiquità, il delegare, la gerarchia, etc. 

La “Germania”. 

Gli “ebrei”. La “libertà”. L’AntiSistema (l’oro). 

Quando arrivarono sull'altra sponda dell'Atlantico, portarono con sè la “legge del Re, persino a tale distanza.

Chi poteva (può) essere or dunque il “Signore degli eserciti” Yahweh. 

Uhm. Questo “Dio”, va da sé che… “assomigliasostanzialmente proprio a Loki: il “Signore dell’inganno”. 

Ci sei

Sì, c’è molta “fantasia” in SPS. Che ci vuoi fare. Viene assolutamente naturale, spontaneo, come in un contenitore pressurizzato “in navigazione costante”: a sé. Non esiste ma c’è qualcuno (qua, così) che, … comanda, per un motivo portante: 

l’esse-Re già successo che “ora”, assolutamente, hai scordato (causalmente: come quando la “tua” mente cancella un trauma, al fine di non farti soffrire, ma isolandoti dalla ragione fondamentale rivelata del/dal “trauma”, da cui continua ad auto diffondersi ogni sorta di problematica inerente ed, or dunque, da risolvere altresì una volta per tutte). 

Sul “luogo del delitto” dunque non esiste nessuna “vittima”: 

però, c’è; essendo “te” (qua, così). 

Sei la “vittima” in quanto che… “te” non sei + Te, ergo, il tuo potenziale contemporaneo viene usato contro di Te, a favor di e-vento/è-voluto (l’oro). Risultato

Ecco-“te”, l’AntiSistemico. 

La “trasformata/deriva-ta” perfetta. Lo “uovo di colombo”. Bando alle ciance, dunque. E si vada Oltre a più non posso, sostanzialmente in tale sostanza. No

Si renda semplice (logico) il “complesso artefatto ad hoc”. Talmente semplice da risultare persino ovvio. Anche se il “tuo” auto indottrinamento (qua, così) continuerà a “guidarti” come un navigatore satellitare trojan perfetto, intimandoti immantinente di “appena possibile, invertire il senso di marcia…”. 

Ci sei? Dai. 




Ebreo è chi discende da Sem (da cui i Semiti o appunto ebrei). Gli “ebrei aschenaziti” derivano da un altro “ramo” dell’albero, però

Nella Bibbia, Ashkenaz… è un discendente di Iafet, uno dei figli di Noè, e non di Sem. La sua genealogia, che lo lega ai discendenti di Gomer, uno dei figli di Iafet, si trova nella Tavola delle Nazioni in Genesi 10:3. Per questo motivo, Ashkenaz è considerato il capostipite dei popoli del nord nella tradizione biblica

Ashkenaz è considerato il capostipite dei popoli del nord nella tradizione biblica… (“popoli del nord” = i freddi, che richiamano alla mente Loki, più che Odino o Thor). 

Il “Dio dello inganno” è perfetto nei panni di Yahweh.
Alla fine della seconda serie di Loki:
Loki detiene i fili della sacra linea temporale
(Loki diventa il “tempo”)
mediante esso stesso, sacrificandosi ad hoc.

Il finale della seconda stagione di Loki vede il personaggio sacrificarsi per salvare il multiverso, trasformandosi e tenendo insieme le infinite linee temporali come un Albero del Mondo (Yggdrasil), prendendo il posto di Colui che Rimane alla fine del Tempo. Loki trova così il suo glorioso scopo, proteggendo il tempo e le sue varianti...

Dando fiducia a Yahweh, lo stesso può essere stato “sostituito” da una forma fac-simile by “Loki”, dopo averlo eliminato (infatti, la moltitudine “attende la venuta del loro Re”, come a dire “aspetta e spera” o “Tachipirina e vigile attesa”). Non a caso, infatti, Loki - sempre nella omonima non solo serie Tv - viene a capo della situazione, man mano: 

prendendo il controllo, alfine (seppure sotto forma di sacrificio).

“E, comunque, rimane sempre una situazione provvisoria.

Intanto sono qua e non ci penso più…”. 
Giovanni e Aldo

Ora, lo “occidente” è filo nordico (è più freddo che caldo, nonostante il Signor “cambiamento climatico”). La “Uè” ha la testa a nord. La “Germania” guida sempre nonostante “tutto”. Gli “inglesi”, che si sono chiamati fuori dalla “Uè!”, sono anglo-sassoni. Gli “Usa”, che sono il “fratello scemo” di Israele, derivano dalla “costola britannica”. Gli “arabi” si venderebbero pure la madre se… (cosa già successa). Gli “orientali” sono assuefatti da un’altra “parrocchia”, che è sempre la medesima “in the world” (l’oro). 

Che rimane fuori dal coro? La Russia? Bah.
Annota bene come tutto il mondo è paese:
accorgiti sostanzialmente partendo da
ad esempio ma causalmente
la corsa allo spazio, la evoluzione tecnologica,
il mondo finanziario, quello sanitario,
le criptovalute, il debito, la religione, etc. etc. etc.
La struttura portante è sempre la stessa, anche se parla lingue diverse:
non a caso
quando s'incontrano delle delegazioni straniere
si comprendono ugualmente!

Il cielo è un-ic-o. 

Tutti (qua, così) sono sotto lo stesso cielo.








Sembrerebbe proprio che “i popoli germanici” siano ovunque. Sembrerebbe proprio che “i popoli germanici” siano gli “ebrei”, che hanno parassitato (sostituito) gli ebrei, “sacrificati ad hoc ma niente”. 

Perché una simile sceneggiata se (se) hanno il controllo della situazione? Perché sono e rimangono, comunque sia (è), sottodomino; ossia, gli “ebrei” hanno fatto un patto con “Dio”.

Ti rendi conto

Sono una sua continuazione-emanazione-delegazione, tipo “braccio destro e sinistro”. Sono dei Bravi. Ok? Mentre “Dio” è Oltre, gli “ebrei” sono (qua, così). “Fanno il lavoro sporco”, in attesa di… 

Per questo motivo sono così potenti, ricchi, pieni di “idee” non lineari, ad immagine e somiglianza…, avendo questa marcia in +.

Essi godono del “codice”, che applicano senza ombra di dubbio, non potendolo assolutamente ri-toccare. Sapendo che funziona e che “Facendo…” sempre in tal modo, … saranno sempre “a cavallo”. 

Nella saga dei Pirati dei Caraibi, è proprio il “codice” che rievocano, non sapendo + a che santo appellarsi, essendosi separati e, in seguito, decidendo(si) unilateralmente in “democrazia”. 

Modello Re Artù e i cavalieri della sua tavola rotonda, che se nasce rotonda non può diventare quadrata (a meno che non la rilavori ad hoc, ma… il Re te lo impedirà anzitempo). 

La tavola è s-quadrata!

Se si utilizza la “IA”, oramai implementata un po’ ovunque e, quindi, in primis proprio in Google, è proprio il dato lineare (quello che segui fedelmente) ad esserti svelato; ergo, sei abituato a fidarti dell’algoritmo “Piero Angela”. No

Dettagli Genealogici:
Noè ebbe tre figli: Sem, Cam e Iafet. 
Iafet fu uno dei figli di Noè. 
Gomer fu uno dei figli di Iafet
Ashkenaz fu uno dei figli di Gomer… 

Iafet era (è) il fratello invidioso di Sem. Noè, Sem e Iafet ricordano un po’ la “tri-unità” Anu, Enki, Enlil, con buona pace di Cam.

Significato del nome Ashkenaz: 

nella tradizione ebraica, il termine “Ashkenaz” è stato usato per identificare i popoli del nord, in particolare i popoli che si stabilirono in Europa. Con il tempo, il termine è arrivato ad indicare i discendenti degli ebrei provenienti dall'Europa Centrale e Orientale

I “discendenti degli ebrei” hanno sostituito gli ebrei originali, avendone clonato anche la “lingua”, seppure avendo mantenuto – ovviamente – la scrittura. 
I popoli del nord, in particolare i popoli che si stabilirono in Europa… sono tali “discendenti”. La “Uè!” è aschenazi(s)ta, or dunque, essendo sotto l’egida dei “popoli germanici” che hanno parassitato tutto quanto da mo’. Risultato? La “Germania” che ogni volta “cade”, non perde mai la guerra, sul modello visto nel “film” (guarda non caso, Imitation Game) 
su Turing (perdere ogni tanto qualche battaglia, per continuare a vincere la guerra). Ossia, per “Fare…” auto sopravvivere laggente continuamente in qualcosa di perennemente pre-occupante. Sempre non a caso, lo “occidente” è tipicamente “sotto stress”, poiché (qua, così) “serve.  

La genealogia di Ashkenaz si trova nella “Tavola delle Nazioni” in Genesi 10, che descrive la discendenza di Noè e dei suoi figli…
Chi sono gli ebrei?
Secondo la Bibbia, gli ebrei sono gli Israeliti, discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe (chiamato anche Israele). I dodici figli di Giacobbe (Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon, Daniele, Giuseppe, Beniamino, Neftali, Gad e Aser) diedero origine alle dodici tribù di Israele. Le genealogie bibliche identificano l'origine ebraica attraverso queste figure patriarcali, che stabilirono il popolo ebraico e il suo legame con la Terra di Israele

“Israele” era Giacobbe. 

“Dio” fa il suo patto con tale “casa”. Gli aschenaziti sono assolutamente “fuori” da tutto ciò. Eppure, “oggi” sono proprio gli “ebrei” che giocano il ruolo degli ebrei. Controllando lo s-nodo (perno portante) Abramo, le tre grandi religiosi monoteiste risultano lo stesso Golem.  

Gli ebrei nell'albero genealogico biblico.
I patriarchi: i patriarchi ebraici sono considerati Abramo, suo figlio Isacco e il nipote Giacobbe (Israele), figure fondamentali che fondarono il popolo d'Israele attraverso l'alleanza con Dio
Origini e identità.
L'unità di Israele: la narrazione biblica collega tutti gli Israeliti attraverso una comune origine genealogica che risale a Abramo, Isacco e Giacobbe

Te pare che gli aschenaziti siano da comprendere in tale lucida descrizione?

Suvvia.

Natura della religione ebraica: l'identità ebraica è considerata innata e spirituale, come sottolineato nelle scritture ebraiche

Cioè, parassitando gli ebrei, gli “ebrei” hanno ottenuto il controllo del “codice” che è dato per scontato in tutto il mondo conosciuto. Chi può sospettare di chi

“Chi, gioca in prima base…”. 

Anche se con Gaza, ... No?

Studi genetici: la discendenza comune e il patrimonio genetico del popolo ebraico sono stati confermati dagli studi genetici, che collocano le loro origini nel Medio Oriente, precisamente nella Mezzaluna Fertile

Gli “ebrei aschenaziti” sono, invece, provenienti dal “nord europeo”, seppure avendo “origine comune” = la massima protezione by rivelazione (qua, così).

Alla lunga, si è tutti... parenti.

Chi erano gli ebrei nella Bibbia?
La Bibbia… racconta che l'eroe eponimo degli ebrei fu Eber: lui e i suoi figli abitavano il territorio della Mesopotamia. Le parole “ebraico” ed “ebreo” non identificano solo un popolo ma anche chi professa la religione ebraica…

Ecco(li) in azione, sostanzialmente (nonché, il “gancio” che utilizzano per…):

le parole “ebraico” ed “ebreo” non identificano solo un popolo ma anche chi professa la religione ebraica… (attenzione, attenzione, attenzione).

Dunque:

anche chi professa la religione ebraica… (gli aschenaziti)
(ti) sembrano appartenere ad… un solo popolo (gli ebrei)

Seppure:

tutto ciò corrisponde ad una sostituzione molto simile al genocidio di una popolazione precedente, sufficientemente scomoda per continuare a portare avanti “i (l’oro) porci comodi”. 

Quando si “estingue” un popolo? Quando viene “sostituito” mediante un Re-Seth. No? Il Dr. Ford ti ha detto che i “Neanderthal” se li sono… “mangiati”. E, detto da uno che ha girato anche “Il silenzio degli innocenti”, … è assolutamente parlante (se ci sei). 

Sem… è uno dei tre figli di Noè citati nella Bibbia, nacque quando suo padre aveva ben cinquecento anni, cioè cento anni prima del diluvio universale. Visse seicento anni e vide i suoi discendenti fino alla nona generazione, cioè fino ad Abramo, il quale morì trentacinque anni prima di Sem. Alcuni ebrei lo identificano anche con Melchisedek, il Re di Salem (che si ritiene fosse l'odierna Gerusalemme). Da Sem derivano tutti i popoli semitici

Ci sei? Da Sem derivano tutti i popoli semitici…

Abramo... morì trentacinque anni prima di Sem... (uhm).

Ora, ti basta pensare che è sufficiente “praticare la religione ebraica” per essere un ebreo? Allora “vale tutto”. Anche se “quando tutto fa brodo (e non ci sei)”, significa che è già successo e continua a succede-Re. 

Ecco il significato di Diluvio Universale o Re-Seth.

I suoi (di Sem) discendenti si stanziarono principalmente nel continente asiatico… Semìti è il nome dato ai discendenti di Sem, figlio di Noah. La sua genealogia è descritta in Genesi 10…

Ripetere aiuta. Trovi? Se “principalmente” sono nel continente asiatico, ecco la consueta “minoranza organizzata (aschenazita)” che ha il sopravvento sulla “maggioranza disorganizzata”. 

Erodoto commenta perplesso perché i nomi di tre donne siano utilizzati per descrivere dei territori che sono in realtà uno (Europa, Asia e Libia per intendere l'Africa)…:

Erodoto era un attento osservatore
affermando che il territorio è un-ic-o.

L’Impero colpisce ancora. 

È da notare che l'Asia non è separata fisicamente e geologicamente dall'Europa, con la quale forma un'unica massa continentale, l'Eurasia. La sua identificazione come continente separato è accettata da tutti ma solo convenzionalmente, in base soprattutto a ragioni storiche, affiancate da considerazioni di geografia fisica. L'Asia inoltre è unita anche all'Africa dall'istmo di Suez; è separata dall'America settentrionale dallo stretto di Bering (largo 92 km); il complesso insulare indonesiano la collega all'Australia (tutto è uno, come la Pangea di-segna).

Genesi 25:23 – “E l'Eterno le disse: 'Due nazioni sono nel tuo grembo, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore...”.

Bah

“Usa” Vs Israele. O, Israele ed il Golem.

Meglio: laggente Vs l’oro.

Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore...:

il maggiore (quello che più appare)
servirà il minore…
servirà al minore, per… governare come se nulla fosse.

È la gerarchia. Tale f-orma ha sempre “il minore che si serve del maggiore”. Così come in un solaio lo spazio strutturale obbliga ad abbassare il capo, come per prostrarsi a fronte di qualcuno di “superiore”. 






Come Sara, Rebecca era sterile, ma in seguito riuscì a rimanere incinta di due gemelli. Isacco aveva sessant'anni quando li diede alla luce. Dio parlò a Rebecca e le disse che il gemello maggiore (Esau`) avrebbe servito il minore (Giacobbe), indicando che era Giacobbe che Dio avrebbe scelto per continuare la linea genealogica di Abramo.
Genesi 17:5 - Dio disse: “non sarai più chiamato Abramo (= padre eccelso), ma il tuo nome sarà Abrahamo (= padre di una moltitudine), poichè Io ti faccio padre di una moltitudine di nazioni…”.

Era Giacobbe che Dio avrebbe scelto per continuare la line genealogica di Abramo… (quindi, cosa è già successo, poi). 

Perché, Ashkenaz si è preso la precedenza...

Ne’ L’invasione degli Ultracorpi la Verità. Il “piano segreto che va in porto” dimostra che Dio era (è) “Dio”, in quanto che è proprio il suo volere, la sua decisione, che viene meno (qua, così). Questo (ti) indica che hai il potenziale per… governare sempre la situazione, qualunque essa sia (è). 

Perché? 

, se non ti è ancora chiaro, significa che sei il sostituto di Te. E questo comporta che un utente ti ha. Ergo, che non sei un visitatore. Cioè, sei un Re-sidente. Un Re spodestato. Un Re dimentico e dimenticato (di certo, non dalla Verità: il motivo portante per cui anche SPS ti ricorda). 
Per chiudere il cerchio:

la lingua yiddish… o giudeo-tedesco… anche chiamata… “lingua-madre”… o… taytsch, forma arcaica di daytsch, cioè “tedesco”;… è una lingua germanica occidentale parlata dagli ebrei aschenaziti. È considerata una lingua mista (mischsprache)… utilizzata da numerose comunità in tutto il mondo, ed è scritta con i caratteri dell'alfabeto ebraico

Oggi, nella “Uè!” o “occidente” sei nel IV Reich: quello in-visibile, questa volta. Oppure, ancora una volta. Infatti, nessun esercito, per ora, in “occidente” invade terre palesemente. Tutto ok, attraverso la “legge”. 

Perché la “Germania” è diventata così… “tollerante”? 

Perché impedisce le manifestazioni pro Gaza. Perché succede un po’ ovunque nello “occidente”. Gli “uomini del nord” da chi sono capitanati. Chi decide. E perché. Bah

quando “il parente invidioso” è disposto a tutto pur di… approfittarsi della situazione altrui, allora vale sempre e proprio qu-El tutto! 

Il tutto che occorre “Far…” diventare… “tutto”, relativizzandolo di conseguenza. Come spuntando un’arma o lasciando che ti sparino sempre “a salve”. Ove, se sono riusciti a governare “il numero, che non conta più niente” (modello 300), allora, va da sé che deve essere proprio l’onda di marea a seppellire ogni (l’oro) velleità

Accorgerti sostanzialmente alza il livello del tuo controllo sull’AntiSistema. Ecco! Ecco che mediante anche il “linguaggio” puoi renderti conto essenzialmente di/che… Perché? Perché se ti auto delimiti sempre fra le righe del “detto”, da cui il “tuo” sapere, allora è proprio mutando d’intensità il linguaggio a “Farti…” ri-attivare. 

(Ti) trovi? Cioè:

se, anche limitandoti sempre a leggere, comunque sia “leggi di Te in termini eccezionali”
è sempre meglio di
limitandoti sempre a leggere, comunque sia “leggere di ‘te’ in termini inflazionati”.

Nel “ripetere che aiuta”, che persino a livello psicologico funziona. Funziona in ogni senso di marcia:

se leggi di Te, wow
se leggi di “te”, sic.

Figurati, di conseguenza, se non solo leggi, orsù, che (ti) succede(rà) potenzialmente, in leva.

Perché… no! Perchè tutto diventi... palese.

Per via di questo “alibi perfetto” che “ti lascia libero” di non porti alcun limite, salvo poi “niente”, ogni volta come se fosse l’ultima e invece è sempre la “prima” = continua a succederti ma “niente”.


Terra con la serra

Oltre al monte c'è un gran ponte... Bifrǫst: il teletrasporto che da Asgard porta agli altri mondi...

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4028
prospettivavita@gmail.com