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martedì 6 ottobre 2015

Tu che sei l’unica variabile che può impazzire.



 
Scagli la prima pietra chi è senza peccato…”.
Famose “parole grosse”. Una vera e propria sentenza contro il giudizio di parte, frutto dell’interesse e dell’Ego.
Qualcosa che non era una novità nemmeno ai tempi che furono, visto che la storia (deviata) umana è un racconto fiume, costituito da un flusso continuo di violenza, prepotenza, sopruso, ingiustizia, immoralità, etc.
Da "sempre".
Non c’è che dire: veramente un bel “quadretto”.
Una situazione d’insieme che “non salva nessuno”. Una morale che, costantemente, “manca”. Qualcosa che è, via via, diventato sempre più influente – nel tempo – ha preso il sopravvento su tutto il resto, che ha continuato, all’opposto, ad arrancare sempre di più… e non solo per vie “naturali/casuali”.
Stai attento quando combatti un mostro. Potresti diventarlo a tua volta”.
L’attacco dei giganti
C’è un “essenza muta forma… qua, così”, che se la combatti... ti assorbe sempre di più. Che cos’è?
È… la frattalità espansa, quando viene comandata da una grande concentrazione di massa che, così, lo intende.
Io credo semplicemente che quello che non ti uccide, ti rende... più strano.
Joker
Perché esiste la “metafora”:
più combatti qualcosa e più lo rafforzi?

Perché se alleni la “muscolatura”, questa diventa sempre più forte. A maggior ragione se tu diventi l’allenatore di una forza aliena rispetto a te.
Essere contro la guerra, significa “rinforzare il potenziale dal quale rinvigorisce la guerra”.
Quando “è il pesce a puzzare dalla testa”, allora tutto il corpo progressivamente “puzzerà”. Ciò indica che c’è un inizio per qualsiasi comportamento mascherato a valle. Che c’è una ragione non vista mascherata a monte. Che c’è un senso che regola ogni “cosa, comportamento”.
Ciò che, guarda non caso, sfugge in continuazione nel “qua, così”.
Perché certe situazioni non cambiano sostanzialmente, mai?
    

lunedì 28 settembre 2015

Evocare in forma frattale espansa.



Per stare al passo coi tempi, le nuove auto sono sempre più connesse a Internet.
Di conseguenza sono esposte anche ad attacchi informatici.
La dimostrazione è arrivata qualche settimana fa, quando una coppia di ricercatori hanno hackerato una Jeep Cherokee assumendone il controllo a distanza.
L’esperimento è stato condotto da due esperti informatici… sfruttando una falla del sistema UConnect per disattivare i freni e spegnere l’auto.
Fca (Fiat Chrysler Automobiles) è subito corsa ai ripari, rilasciando un aggiornamento del sistema UConnect, che è possibile installare autonomamente o rivolgendosi a un centro di assistenza della casa madre.
Esperimenti simili sono stati condotti anche su Bmw e Tesla.
Oggi, le auto sono sempre più computer su due ruote e di conseguenza si moltiplicano le tipologie di attacchi a cui possono essere soggette.
I veicoli esposti sono già milioni e le case automobilistiche si vedranno costrette nei prossimi anni ad adottare test di sicurezza non limitati solo a quelli fisici come il crash test, ma anche per verificare la vulnerabilità della tecnologia informatica installata a bordo (come già accade per gli aerei)…
Idea Web – ottobre 2015
Nota bene l’espressione “di conseguenza…” e quella “per stare al passo coi tempi…”, oltre alla trinità:
  1. assumendone il controllo a distanza
  2. le auto sono sempre più computer su due ruote
  3. si moltiplicano le tipologie di attacchi.
Ti rendi conto che, anche in una semplice news “da quattro soldi”, che puoi ritrovare/leggere su una rivista dedicata al “Mondo dei computer (tecnologia dello status quo)”, in poche righe di testo puoi rilevare quanto SPS ti suggerisce da qualche anno a questa parte?
E, infatti, che cosa manca al testo della notizia, affinché per intero sia allineato alla “filosofia unitaria di SPS”? Nulla di sostanziale, visto che… è rispettata a pieno anche la compresenza non manifesta del Dominio.
Perché succede tutto quello che la notizia riporta?
Cosa significa:
per stare al passo coi tempi?”.
Forse che, i tempi si muovono “di far loro/da sé” senza un nesso causale con qualcosa che li preordina, prevedendoli esattamente “qua, così”?
Leggi approfonditamente, dunque…
   

giovedì 24 settembre 2015

Il reale manifesto? Una malattia contagiosa.



Immagina:
se una “trama da film”, molto avvincente, ti suggerisce che “tu sei una formula chimica”, che cosa sei ormai portato/a a pensare?
Che, come minimo, non è vero. Perché? Perché tutto ciò è “solo” una trama da film. No?
Ora, immagina:
se la realtà manifesta è frutto di una simile “trama”, e in un film ti viene raccontata la verità ma... la trama da film è “fantascienza”, allora la realtà manifesta – che è, invece, “scienza” (a livello di convinzione di Massa) – non può essere ciò che traspare nel film.
Sì o no?

Rifletti ciò che ti “colpisce”.
È semplice e sola… frattalità espansa.
Qualcosa che “si può anche raggirare se (1) tu “non ci sei (non sei presente in te stesso/a)”, (2) tu “non ricordi (cosa è già successo)”, (3) tu non sai più, dunque, dell’esistenza del Dominio (l’origine dell’attuale forma di “qua, così”) e (4) tu non riconosci, oltre che te stesso/a, anche la codifica frattale espansa... a “capo del tutto riemerso ‘ad immagine e somiglianza’ del Dominio”.
Per cui, “pensa”… quale modo migliore per:
  • nascondere “alla luce del Sole”, ciò che è già successo
è
  • quella strategia, che ti porta ad essere “avvisato/a, ma non certamente ‘mezzo salvato/a’”
  • come, ad esempio, proprio il fatto di darti in pasto la verità... “tanto, poi, tu non ci credi e non te ne fai niente”.
Il risultato? È sempre quello:
  • ciò che è già successo (l’avvento del Dominio, la tua invasione e conquista, la tua amministrazione, l’emersione di questo reale manifesto, etc.)
  • rivela se stesso
  • nell’insieme delle altre infinite trame (secondarie)
ma
  • tu “non sei più in grado di ricomprendere e ricordare/riconoscere”.
Ad un simile punto (molto vicino ad una sorta di “non ritorno”), anche la frattalità espansa – nella propria funzione di memoria – risulta come annacquata nel tutto conseguente all’evento cardine che agisce, in un eterno ora, come valvola di controllo di qualcosa che sfugge ad un livello di comprensione/immaginazione umana, essendo anch’essa solo una conseguenza dell’evento che si dovrebbe indagare/scoprire.
Lo percepisci il loop perfetto? Non si tratta di vederlo, bensì, di giungere ad “avvertirlo (nonostante tutto e tutti)”.
Il Sistema Solare è quello che ti viene dipinto usualmente (attraverso mente usuale)? 
   

mercoledì 23 settembre 2015

C’era una volta… e c’è ancora.


  
Ogni volta che t’imbatti in “qualcosa, che il corpo umano non riesce a produrre da sé, in libera e semplice autonomia”… non fermarti subito nel processo di auto osservazione delperché?”.

Chiediti sempre:
  • “ma i cosiddetti ‘primitivi’ come facevano, allora?”
  • “ma, il genere umano, nel corso della sua storia, come ha fatto, allora, prima d'ora?”…
Ti danno ad intendere che gli umani abbiano vissuto per millenni, come degli “ignoranti”, seppure… dal passato sorgano, allo stesso tempo, almeno due grandi “direzioni del possibile”:
  1. la “pista” (appunto) dell’ignoranza
  2. la “pista” della “grande tradizione”.
Ciò solitamente viene “assorbito, portando a lenta ebollizione” la convinzione generale che, fossero i pochi ad avere la “saggezza” e che tutti gli altri conseguissero come dei perfetti “ignoranti”, rientrando – dunque- ancora nella prima “pista”.
Ma... se rifletti a fondo, ti puoi accorgere che – anche in quella presunta “ignoranza” – gli umani hanno, da sempre, usufruito di processi naturali… derivanti dall’applicazione “di qualità di serie e non optional”, come per dotazione naturale del complesso corpo/mente umano.
Ad esempio, anche senza sapere nulla – a livello scientifico – una donna conduce positivamente il proprio parto, in maniera del tutto naturale/istintiva. Che cosa significa?
Che l’automazione del processo è insita nel bagaglio “di serie” individuale (che non manca nulla, in origine).
Il che ti porta, più o meno direttamente, ad accorgerti di uno stato di fondo – che chiami “naturale” – dal quale si diparte la tua Vita. L’esperienza, in un simile contesto, è qualcosa che “impari lungo il percorso esistenziale” e questa “esperienza” viene raccolta nel processo causale della “memoria”:
  • l’esperienza viene registrata nella memoria
  • atto dopo atto
ed, in seguito
  • l’esperienza dipende dalla memoria
  • dimenticando il singolo atto, ma non il senso generale degli atti, conservati a livello mnemonico.
Ecco che, dunque, la memoria diventa un contenitore complessivo, come la banca per il denaro individuale e collettivo.
   

martedì 22 settembre 2015

Senza fare nulla…


Illusione... che "vende sempre".
Il cuore è, insieme al cervello, il nostro organo più importante. È quindi necessario seguire uno stile di vita sano per poterlo mantenere in forma. L'attività fisica, l'alimentazione giusta e la prevenzione sono fondamentali
Link
Appunto! Perché, allora, tendi ad ignorare questi “sani principi”? Perché in ogni negozio/supermercato, i prodotti venduti sono “sani solo a parole o a colpi di spot pubblicitari”?
Cosa lo permette? Ciò che lo prevede...
Perché non riesci ad opporti a certe dinamiche e a certe logiche di “mercato”, seppure ti sembra di sapere esattamente “come stanno le cose”?
Cosa te lo impedisce? Ciò che lo prevede...
C’è qualcosa di “fisico” che scatta ogni qualvolta che tu “manifesti la tua intenzione, a tal proposito”?
No. O, meglio, “non più”.
Perché tu esprimi il tuo dissenso al bar, davanti ad una tazzina fumante di caffè – per il breve tempo di una pausa sul/al lavoro. Perché tu esprimi il tuo dissenso a tavola, alla sera con la tua famiglia… nel momento in cui “non ti sente nessuno” e, dunque, nel momento in cui “non serve a nulla, se non per toglierti di dosso un po’ di depressione e per sfogare, in superficie, tutto ciò che ti scuote nel profondo” senza, quindi, cambiare nulla nella sostanza di tutto ciò che esiste al di fuori di te e che, poi, caratterizza per auto induzione anche quello che è il “tuo” interno.

Tu non manifesti più in “strada” il tuo dissenso (anche perchè "se lo fai... ti prendono per matto". Vero?). Tu non hai più la forza per farlo, perché “non è più alla moda”. Qualcosa “dentro” te lo impedisce… e non sei certamente tu, per come senti di essere quando “rifletti, un attimo prima di... addormentarti”.
Ormai, “qua, così”, sei diventato/a come un ripetitore infrastrutturale AntiSistemico:
che altro pensi di essere?
Non ti accorgi che nonostante tutto ciò che “senti di poter/dover fare… non fai esattamente nulla”?
    

venerdì 18 settembre 2015

Diventi il "tuo" centrifugato.


Corpo e... Mente.
Un futuro in cui una mente sana non sarà legata al destino di un corpo malato…
Selfless
Che “cosa” si… ammala? Corpo o mente? Se li consideri come due presenze diverse che coabitano insieme, che cosa è, di conseguenza, l’insieme stesso?
La mente nel corpo.
La mente del corpo.
Mente e corpo, contenuti in che cosa?
Esterno e interno:
  • un corpo esterno
  • una mente interna.
Un corpo che è, tuttavia, sia interno che esterno e una mente che è, direttamente ed indirettamente, sia interna che esterna, dunque… due apparati del tutto capaci di auto determinarsi da sé, con intelligenza, alias, programmazione.
Su questa “via” potresti disperderti per lunghe ore, anni o per sempre, a filosofeggiare fermo restando nel loop del sostanziale “nulla di fatto”:
è nato prima l’uovo o la gallina?
Domande retoriche a cui non provi più, ormai, nemmeno a rispondere.
C’è, però, qualcuno - da "sempre" - che immagina anche per te, attraverso i film, i romanzi, la scienza deviata, etc.
E c’è, sempre, qualcosa che ti precede, evidenziandoti quel percorso artificiale che conduce perennemente al “qua, così”.
Ad esempio, la società è super attenta ai propri figli, alla propria discendenza, per cui è sempre vivo e centrale il discorso “educativo dei più piccoli e non solo”. In una simile maniera vengono insegnati i cardini del modello AntiSistemico, sempre in auge (status quo).
Qualcosa che si auto nutre, dall’interno.
Poi, la gran parte dei genitori non può nulla (e sembra addirittura “normale”) a fronte che... i propri figli, soprattutto maschi, s'affondino a “spron battuto” nei gioghi di guerra, sul modello di “Call of Duty”.
  

giovedì 17 settembre 2015

Come già sostenuto: sei stabile nella rotazione altrui.



Che cosa è lo status quo attuale?
Un “colpo di Stato ben riuscito, duraturo, solido, stabile e, solitamente… molto ma molto convincente la Massa”, la quale – se lasciata sufficientemente a bagnomaria, nel tempo – sviluppa abitudine:
  • una soluzione ad alta concentrazione di amnesia
  • una soluzione corrosiva della memoria a medio lungo termine
  • una soluzione svuotante e sostituente “ciò che sai” con “ciò che devi sapere”.
Arti e costumi, usi e consumi”… cambiano, a partire da una origine che ruota attorno a se stessa, rigenerando quel campo magnetico gravitazionale che “tutto attira e mantiene in orbita attorno a sé, ossia, tutto attorno a qualcosa che sfugge ammantandosi di routine o di... colore del cielo”.
A partire dall’origine si espande il fascio piramidale, tramite il quale il Dominio riosserva il reale… manifestandolo/scolpendolo/colorandolo  a “propria somiglianza”.
Ergo:
  • se l’origine non è più osservata
  • la “somiglianza del reale manifesto”
  • di conseguenza e per la consapevolezza/ricordo della Massa
  • non assomiglia più a nulla
  • se non a qualche “leggenda divina” che terrorizza piuttosto che rassicurare.
Se il Mondo reale manifesto è qua “così”… è perché è perfetto nel rappresentare il Dominio. Come è “fatto” il Dominio? Come te. Come ragiona il Dominio? Come te. Cosa intende il Dominio? Quello che intendi tu…
Dove per “tu” devi prendere la media espressa dalla Massa e la maggioranza espressa dai ranghi umani a più alta elevazione sociale ed economica:
da un simile insieme, puoi maggiormente renderti conto di “come è anche il Dominio”, perché nulla è per caso”… perché il Dominio non lascia nulla al caso e  perché la frattalità espansa lo rimodella, nonostante la cortina di non apparenza, ugualmente nel Mondo manifesto, nel paradigma, nello status quo.
  

mercoledì 16 settembre 2015

Il suono onomatopeico della guida.



Il fondo sanitario nazionale non può scendere sotto i 112 miliardi. Parola del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin…
Link
La quota non scende, per ciò che concerne la generale “salute pubblica”, oppure… perché “questo è il budget previsto dalle/per le multinazionali del farmaco”?
Nonostante il “progresso (di cosa?)”, la popolazione è sempre più costretta a “curarsi”. È normale? Te ne sei accorto/a? Queste non sono considerazioni vuote, a fondo perduto, così… tanto per far trascorrere del tempo.
Queste sono evidenze celate dalla “normalità”. Da quel velo che non rivela nulla di sé. Come una interfaccia prevista funzionare proprio in un simil modo.
La spesa annuale italica è una delle tante, in giro per il Mondo.
Se pensi a quale valore in denaro, sia in gioco… a tutto tondo, vengono le vertigini. Se pensi che la salute pubblica è solo uno degli ambiti/indotti, che rigenerano “utile (ed interesse, ovviamente)”… allora pensa, anche, da dove provenga un simile movimento d’insieme.
Qualcosa di enorme e… di “troppo grande per essere osservato, capito, ricordato”.
Il “qua, così” è un/il Sole. E se guardi per troppo tempo ciò che ti dicono di non guardare, corri il rischio di rimanere “di sasso”.
Per cui… regolarmente non lo fai, ritenendo un simile gesto… “l’atteggiamento del folle”…
  

venerdì 4 settembre 2015

Per sempre.



Che senso ha avvisarti che fra 50 metri c’è un autovelox?
Ai sensi della sicurezza dei pedoni (diciamo così), che senso ha? Tu che fai? Rallenti… sino a superare, candidamente, il dispositivo multante, per poi subito dopo ritornare ad accelerare (con buona pace della sicurezza dei pedoni).
Che cosa viene preservato/a?
La sicurezza del guidatore, che se non avvisato per tempo, potrebbe frenare di colpo – giunto in prossimità dell’autovelox – causando incidenti e/o pericolo per i pedoni (sempre loro).
Inoltre, per non far sembrare la presenza dell’autovelox come un “agguato alla tua persona”, vieni avvisato anzitempo (un diritto ottenuto a suon di ricorsi presso il giudice di pace/prefetto, o chi per esso).
Ma… se ti metti nei panni del pedone, che attraversa la strada con la carrozzina e relativa prole, la tua frenata, "su commissione", come risulta… se, egli si trova a percorrere la strada subito dopo l’autovelox, quando inizi ad accelerare nuovamente?
Esiste, dunque, il tuo diritto ed il suo diritto. Come la metti? Chi ha ragione?
Calcola che tu sei in macchina e il pedone è a piedi:
  • chi ha la peggio?
  • chi ha ragione?
Chi dovrebbe capire qualcosa che, invece, per motivi egoici… non capisce?
Ci sono dei frangenti particolari, che fanno capire come prevalgano sempre certi interessi, di fronte a prospettive che di volta in volta cambiano, come per mutare di vento:
  • se tu fossi al volante e “mettessi sotto” un pedone… per eccesso di velocità?
  • se tu fossi un pedone che “venisse messo sotto” da un veicolo che sfreccia a velocità eccessiva, subito dopo un autovelox?
  • se tu fossi l’agente che piazza l’autovelox per svolgere il proprio dovere?
  • se tu fossi il legislatore che legifera per mansione?
  • se tu fossi il costruttore di automobili “troppo veloci”?
  • sese se
   

venerdì 28 agosto 2015

Il gonfiore che è in te.


Quanto disti da te stesso/a? E... perchè?
Quando qualcosa si "gonfia", che cosa indica?
Che all’interno c’è un “volume pieno” (muscolo o infezione, occupazione di stato/verso/senso) che, in qualche maniera, incide fisicamente (se sei, ad esempio, pieno/a di “fantasia”, questa non incide a livello fisico).
Il risultato esterno è la visibilità di un simile “riempimento/invasione/polarizzazione di spazio”, ossia:
l’aumento, camuffato, delle dimensioni di quel “qualcosa”.
Nel caso della tua area addominale, registri la formazione della cosiddetta “pancia”. Un vero e proprio rigonfiamento che, solo per abitudine, tendi a prendere per “normale”, nel tempo.
Il corpo umano nasce senza “pancia”. Perfettamente lineare:
  • il che permette di ricomprendere che
  • la forma alla sua base è “sana” (sotto ad ogni punto di vista e prospettiva).
Cioè, un simile punto di start... indica una condizione perfetta, che si ripresenta ogni volta, per ogni nascita.
Allora, che cosa succede, con sempre più grande probabilità, “dopo” (durante il resto della Vita)?
Da cosa è provocato quel “gonfiore, che ti porti sempre dietro”?
Ci sono cause ed effetti che, d’insieme, riempiono e costringono ad espandere la “pelle” (la quale segna/evidenzia che una certa “attività” è radicata sempre più in pianta stabile al suo interno).
SPS osserva sempre da prospettive particolari, il che rende necessaria una certa “ginnastica mentale”, al fine di non cedere sempre, subito ed immediatamente a… “cestinare l’articolo che ti appropinqui a leggere”. Ovvio:
  • è una “tua” scelta (in un reale manifesto nel quale l’ovvio è solo conseguente al punto di abitudine).
“Qua, così” è tutto interesse, utile e… “azienda” (proprietà privata… da quel grado di libertà che contraddistingue la “linea del corpo umano”, allorquando nasce perfetta, perdendosi in seguito nel processo vitale, che “devia”).
La linea deviata indica la compresenza di qualcosa di “radioattivo” (una proprietà che permette alla fonte/origine di rimanere “lontana dagli sguardi”), alias:
non manifesto/a, seppure, pienamente attivo/a ed incisivo/a (Dominio).
   

mercoledì 26 agosto 2015

Sposta il punto di ripristino più vicino a te (oltre al reset automatico: consolidamento e tendenza).


"Città Ideale"... per chi/cosa?
In SPS hai potuto prendere atto – anche negli ultimi articoli - di “quante ricerche, studi e pubblicazioni” siano state commissionate, abbiano figliato e “dimostrato (?)” la propria verità (di parte), relativamente all’ambito della “perdita di peso fisico” (non necessariamente i soli casi, limite, dell'obesità).
In pratica, le prese di posizione seguono questo percorso.
Non è possibile perdere peso:
  • facendo attività fisica (perché stimola di più l’appetito)
  • smettendo di alimentarsi con bevande gassate e cibi “trash” (perché non fai sufficiente attività fisica).
Da qua (dal... loop), si evince che:
  • le diete non funzionano
  • fare palestra ed attività fisica non funziona.
È, invece, possibile perdere peso:
  • per via genetica (essendo un gene il responsabile dell’aumento di peso).
Ovvio, che da questa prospettiva “genetica”, molti attori chiamati oggettivamente in causa, per questioni di mancanza di responsabilità sociale, vengono come sgravati da un simile “peso”, poiché la genetica è "personale" e, dunque, non può essere – ad esempio – Coca Cola chiamata in causa, nel momento in cui succede qualcosa all’individuo caratterizzato da un certo comportamento interiore/genetico "di serie".
Giunti a questo punto, che succede? Che i “tuoi chili di troppo, rimangono esattamente dove si trovano, non certo per caso” e tu perdi, al contempo, sempre di più la speranza di poterli “perdere”.
Ieri hai potuto prendere atto, però, di due vie praticabili sempre allo scopo di “dimagrire” (e in molti casi, di... tornare a sopravvivere). 

Due possibilità funzionanti, che sono riservate a coloro che:
  • hanno molti soldi
  • sono dei professionisti (e lo fanno per “mestiere”).
 

martedì 25 agosto 2015

La "tua" immagine.



Preferivi, forse, il "500"?
Il reale manifesto “qua, così” consegue, perché è previsto, essendo parte di un piano, di una strategia, della concretizzazione di qualcosa che a te sembra, semplicemente, impossibile. Per questo motivo non ci pensi nemmeno:
perché non lo riesci nemmeno ad immaginare
perché non lo riesci nemmeno a presupporre.
Eppure, film, romanzi, miti, leggende, fiabe, storie di fantasia, controinformazione, assiomi, etc. ipotizzano – molte volte – l’esistenza di regni “iper reali” o “surreali”.
E, a quanto pare, questo genere (ambito, filone) ti piace, visto il "successo editoriale" o la "cassetta sempre piena" (incasso, utile), che coincide immancabilmente con ogni "lancio di simili prodotti".
Ti sei abituato/a prendere ciò che arriva, dalla produzione di contenuti mass mediatici, secondo due pesi e due misure:
  • i Tg e gli “esperti”, in generale, affermano sempre il vero (anche se di parte)
  • tutto il resto è “fiction” (anche se totale).
In un reale manifesto, contrassegnato dalla globale mancanza di memoria a medio lungo termine, vivi aspetti della “tua” Vita... scanditi da voci esterne a te, zittendo nel complesso tutto ciò che s’emana da te e dalla tua “fantasia”, ritenendola come una semplificazione troppo azzardata per essere vera.
Eppure, di cose “assurde” te ne riportano in grandi quantità, anche i vari organi di propaganda AntiSistemica.
Eppure, in tutti quei casi, invece, ci credi.
E come potresti non crederci, visto che ci sono anche le immagini (immagini di/in un Mondo pieno di effetti speciali, che "non sai più cosa sia reale e cosa sia finzione/simulazione", sul modello 11 settembre 2001, immagini dallo Spazio, sbarco sulla Luna, guerre "in giro per il Mondo", gossip, etc.).
Sai perché ti devi accorgere di quello che "non va, rispetto a quello che vorresti"?
Perché vivi, costantemente, in una modalità di sostanziale annichilimento, rispetto a…
Se tu potessi scegliere, vivresti “così”? Forse “qua” sì, ma non “così”.
Forse, se potessi scegliere, diventeresti qualcosa di "insopportabile". Forse non te lo meriti…
Forse non sei in equilibrio e qualcosa non ti permette di “poter scegliere”.
Ma, nel pensare in questa maniera, in quale percentuale il “qua, così” ti ha trasformato/a... in "questa maniera"? Come puoi essere certo/a del tuo autentico punto di origine se, da tempo indefinito, sei sotto al controllo totale del Dominio?
   

lunedì 24 agosto 2015

Consegui l'onda.




Oggi, in SPS, entra in funzione un nuovo “modello grafico”, per quanto riguarda l’evidenza di parti dei singoli termini utilizzati negli articoli.
La rinuncia, a tal scopo, dell’utilizzo massivo delle “parentesi” e la decisione di usare il “grassetto e/o la sottolineatura”.
Perché SPS ha messo a punto un simile modo di inquadrare il “testo nel testo”, il “significato altro”, la riconversione della “tua” prospettiva?
 
Perché:
  1. le parole sono dei contenitori, molto spesso, a tua insaputa
  2. l’abitudine tende a far passare inosservata la “sostanza”
  3. la visuale dalla quale inquadri la realtà manifesta non sia solo il “buco della serratura” di una porta d’ingresso/uscita… sbarrata e chiusa sul tuo più autentico cammino.
Sì, perchè, "qua, così"... tu consegui all'onda, non avendo la minima idea che, al di sotto, c'è una corrente dominante di sospinta.
C’è, insomma, un motivo di fondo se… è stato scelto l’utilizzo della "decomposizione" della parola usata per default o ciecamente, da chiunque “qua, così”. Il rischio che si corre è qualcosa che “ha già corso abbastanza, per fissarsi in quella zona off-limits, che riconosci solo con il termine generico di ‘inconscio’ = nel conscio, in te… ma, costituente una sorta di ‘zona franca’, dalla quale ti mantieni sempre costantemente distanziato/a, così, per motivi non meglio precisabili. Come se avessi letto un cartello/avvertimento che ti controlla attraverso il circuito dell’osservanza”.
Quindi, da oggi, in SPS… non leggerai più – ad esempio:
  • (in)conscio
ma
  • inconscio o inconscio.
Se questa modifica grafica ti può essere d’aiuto, per non confonderti e per “non perdere il filo”… ben venga.
Diciamo che, in SPS l’apporto di chi legge non è, poi, così sviluppato. Ergo: chi c’è non si manifesta volentieri.
Per cui, ciò che “aleggia/volteggia” viene colto in maniera tale da intuire cosa sia meglio, rispetto a cosa sia un po’ più “pesante”.
Ovvio, la quintessenza di SPS non muta affatto e non è giusto che SPS stesso si ostini a rimanere agganciato ad un modello unico ed inalterabile nel tempo. SPS non appena “fiuta” qualcosa, lo mette subito in atto, ascoltando se stesso alla luce frattale espansa, che lo attornia.
Messo in chiaro questo argomento, inoltrati ora nel pieno dell’articolo quotidiano (che è tornato ad essere “lungo”: te ne sei accorto/a? Con te “passa di tutto”. La “tua” attenzione è pari a quella di un criceto, con buona pace di ogni criceto. Non ricordi perché sei scordato/a.).
Ogni promessa è debito”, ma… se te la dimentichi…
SPS è “qua”, per farti notare certi “tuoi” comportamenti, adattamenti, certe predisposizioni stranamente radicate nel suolo abitudinario del “fare”.
Se questa caratteristica di base ti infastidisce, è solo un buon segno… Il segno che SPS va a smuovere quella patina di calcare, che ti caratterizza da “sempre… qua, così”.
    

venerdì 21 agosto 2015

Dominio, padroni e guadagno.



Quando “sei” in una circuiteria tanto grande quanto è il Mondo, tutto è auto referente (tutto si guarda allo specchio, con l’intento di osservarsi in volto, per notare la comparsa delle prime piccole rughe, in maniera tale da prendere opportuni provvedimenti).
Quali? Cambiare stile di Vita? No. Spalmarsi una crema anti rughe in faccia. Ossia: camuffare i segni del decadimento, del cedimento).
“Qua, così”… (de)scrive un modello di auto (con)tenimento a retro ingegneria (loop a Nastro di Moebius, con “guadagno” assicurato, per via della possibilità di auto correzione a ripartire da ogni punto di reset, da ogni ritorno a capo senza mai darne l’impressione… scorrendo sempre “un passo dietro all’altro”).
Il guadagno, in ambito elettronico, è la trasposizione del termine inglese gain, che indica la capacità del circuito di incrementare l'ampiezza o la potenza di un segnale.
In altri termini è il rapporto tra tensioni di ingresso e di uscita
Link
La realtà manifesta è una circuiteria (terziaria) “sempre aperta in se stessa”. Cioè:
avendo(ne) la possibilità, puoi osservarla per intero, come se fosse una “tovaglia a tema” (di)spiegata su un tavolo sotto(stante) o spazio sostanza.

Puoi, ossia, (ri)assumerla come:
  • un circuito a guadagno inter(n)o "e(s)ter(n)o"
  • dalle estremità (input ed output, oppure, rinascita e morte)
  • che sono “sempre aperte” (ciclabili, percorribili, riadattabili, riconvertibili, migliorabili, etc.).
Un circuito intera(mente) disponibile, se non fosse che:
  • tu sei diventato/a l’ombra di te stesso/a
  • per abitudine li(ma/mita)ta verso il “basso”
  • verso l’appiattimento della tua “curva”
  • come se un equalizzatore di spettro, ti avesse ordi(to/na)to in una simile maniera.
Ora, l’essenziale è accorgersi che... affinché possa av(venire) “questo”, tu devi essere “agganciato/a” alla circuiteria terziaria (reale manifesto):
  • come è potuto ac(cadere)?
  • visto che… è già successo e dimenticato (tutto è compiuto).
Come ti (s)ganci dal “qua, così”?
 

mercoledì 19 agosto 2015

Diversa(mente).


 
Quanto di ciò che succede al “suolo” o, meglio, al/nel “sotto(suolo)”… (co)incide con la “storia delle popolazioni di/in superficie”?
In quale (p)arte percentuale sei (de)scritto/a, (pre)ventiva(mente), in tutto ciò?
La f(orma) ambientale è in grado di influenzare il comportamento umano. 
Certe “(com/de)pressioni”, in(fatti), hanno un carattere ed un comportamento che, a catena, viene applicato e trasferito a tutto ciò che lo abita. Un simile “trasferimento d’in(formazione)”, ad esempio, è immediata(mente) intuibile per mezzo dell’osservazione visiva (anche se indiretta) relativa alla presenza di montagne e/o mari/oceani.
Come si sono formate queste “caratteristiche evidenti del territorio”?
È inutile farti notare che:
  • la (com)presenza del mare, piuttosto che della montagna, rap(presenta) “stili di Vita” (di)versi e diametral(mente) opposti tra loro, relativa(mente) al comportamento umano e, anche, animale.
Ora, “ti dicono che”… i continenti “viaggiano” su placche, che galleggiano sul mantello terrestre come delle zattere tal(mente) grandi da non essere rilevabili dalla vista umana, per quello che sono o… per come vengono (de)scritte dalla scienza deviata.
Esse, dunque, hanno un ritmo esistenziale e dimensioni tali, che per un umano non è possibile rendersi conto, esatta(mente), di quello che succede e che, cosa non secondaria, “gli ac(cade)”…
Questa (di)pendenza viene “digerita”, da sempre, per via della differenza di dimensioni tra “ambiente e corpo umano”, eppure… la storia più recente ha (di)mostrato che:
l’individuo ha modificato, d'insieme, l’ambiente nel quale vive.
E, anche se la Terra ha pur sempre mostrato una forza superiore, alla resa dei fatti… si è “lasciata” modificare in superficie, nell’aria, nell’acqua e negli strati superiori del sottosuolo.
Le foreste che sono scomparse, per opera umana, testimoniano - come fantasmi in un tribunale virtuale - una simile “forza d’insieme delle micro componenti di/in superficie”…
Ergo, la “forza complessiva del genere umano” è… cosa da non sotto(valutare), nemmeno per quelle grandezze “naturali”, che sembrano solo essergli superiori.
 

martedì 18 agosto 2015

Come elettroni...


Mentre tu vai da una (p)arte, alimenti qualcosa che procede nel verso opposto: ecco l'(Anti)sistema.
Pietro somministra al farmacista un intruglio di sostanze che dovrebbero stordirlo al punto da "cancellargli la memoria"…
Link
Si può fare!”.

Il corpo umano è un “arte(fatto)”, frutto dell’opera di una (ri)costruzione (la “creazione” è altro, e riguarda qualcosa che è avvenuta “prima di ora”) che non (ri)cordi più.
Non solo non hai memoria della “tua” creazione ma, anche, della sopraggiunta (ri)creazione/(ri)costruzione (riprogrammazione).
La creazione av(viene) dal “nulla”; da una situazione di impellente desiderio/necessità di
La (ri)creazione av(viene) a “partire da una situazione già manifesta/esistente, alla quale si applica un… impellente desiderio/necessità di
Ovvia(mente), le due “origini” sono distanti fra loro, così come lo sono i relativi “Punti di Dominio”.
SPS allude, dunque, a fenomeni di intelligenza che sono alla base della “tua (f)orma attuale”. Non a te facenti capo, bensì, proprietari di consapevolezze umane che non esistono solo perché sei stato addestrato/a programmato/a a… non (ri)cordare e ad ignorare (pensando e facendo sempre altro).
Il gio(g)o è perfetta(mente) umano.
E gli alieni? Sono ancora umani, ma d’altre fattezze in termini di “spessore” (consapevolezza e grado di appartenenza). Come puoi rendertene conto? Mediante l’apporto della rilevazione frattale:
quante e quali “differenze” umane, contraddistinguono il genere umano?
Non fai fatica a capire che esistono, allo stesso tempo, sul Pianeta… persone del tutto identiche, che vivono ferme in epoche temporali (di)verse:
le “minoranze” cosa (in)segnano?
E le specie umane estinte?
La "morale" è che... il processo umano è del tutto e solo… umano. Dio è un fattore di protezione e controllo:
  • qualcosa del quale pensi di avere necessità
  • perché hai dimenticato “chi/che cosa sei” e hai paura (una forma di... elettricità addosso).
  

lunedì 17 agosto 2015

La discriminante.



Il Mondo... sommerso (Dominio).
Perché sai sempre così… “poco”? Perché la “tua” visione ha sempre una prospettiva così… “parziale”?
E, poi, “poco e parziale” rispetto a… “chi/cosa”?

Se ti manca persino il termine di riferimento, a cosa/dove puoi giungere?
Cosa puoi (ri)com(prendere)? Dove puoi arrivare? Di chi/cosa puoi accorgerti? Come puoi (ri)cordare?
Falso positivo
un esempio in informatica è un antivirus che considera erroneamente dannoso un programma innocuo…
Link
Falso negativo
un esempio in informatica è un filtro antispam che lasci erroneamente passare una lettera indesiderata…
Link
Queste “definizioni” sono emesse da strutture di pensiero altrui, che ti limiti a leggere ed a prendere… “così, come sono/come le (ri)trovi”.
I termini composti “falso positivo e negativo”, definiscono un ambito che – raccontato in questa maniera – è sempre qualcosa che non è; ossia, che considera “errore” un comportamento, (in)vece)... “esatta(mente) perfetto in se stesso, per motivi causali non manifesti (origine) e, dunque, non osservati, non per(seguiti), etc., perché nemmeno lontana(mente) immaginabili”.
Un antivirus che considera erroneamente dannoso un programma innocuo…
Un filtro antispam che lasci erroneamente passare una lettera indesiderata…
  • quanto questo “erronea(mente)” è dav(vero) un “errore”?
  • quanto, altresì, è un “comportamento voluto in altra sede”?
  • quanto, insieme, indicano valenze frattali espanse, relative al “vertice non apparente”, che governa il Mondo intero (Dominio)?
"Il caso non esiste" (il comportamento informatico è sempre "esatto", perchè funzione di una programmazione/intento nativa).
 

venerdì 14 agosto 2015

La formula e la (ri)formulazione.




La privacy sembra essere il solo vero bene di lusso rimasto al giorno d’oggi”.
Hedi Slimane
Detto da una persona tanto “sensibile”, significa che “la tua privacy non esiste”.
Ergo:
sei sotto al controllo più assoluto.
Certo, lo sai. Ma… secondo quale “qualità”, lo sai?
“Che te ne fai” di un simile sentire? Cambia qualcosa, attorno e (d)entro a te, in seguito a questo sapere?
Assoluta(mente) no. Perché… il “tuo” sapere/sentire, altro non è che: con(formismo) per tacito assenso ed auto suggestione.
Tu sei un individuo che s’approfitta di ogni situazione, ossia, che rende tutto utile al proprio cammino. Oppure, oseresti sos(tenere) che ti “muovi” secondo altri cardini? Etica, morale... vengono sempre "dopo"...
Perché lo fai e perché non lo am(metti)?
Perché, a livello superiore (uno stato che esiste), giunge “per te” un simile input. Perché tutto è frattale espanso. Perché esiste un Dominio, che rende tutto – a cascata – simile a se stesso (carattere, personalità, magnetismo, intenzione, peso specifico… e: influenza ambientale in toto).
Quindi, tu non sei vera(mente) tu/in te.
Tu sei reso/a solo una versione di te:
  • una (p)arte di te
  • che si crede… “te”
  • mentre tu ti con(fondi) con “lei”
  • diventando “lei”… la “tua” p(arte) (loop).
Di con(seguenza), la recita è il “passa(tempo)” preferito “qua, così”.
Tutto recita, perché tutto è recita relativa al… Dominio (a ciò che non vedi e, dunque, non immagini nemmeno).
“Non sei cattivo/a. Ti (di)segnano così”.
Sei un vuoto che cammina, animato da un pieno che ha la valenza di un surrogato di te.
Sei il Golem, eretto dal fango, dalla materia più comune (la terra), ed edificato e sotto(posto) all’obbedienza, per mezzo del “segno” (formula/programma “senza fili”), che il tuo “(ri)costruttore” ti ha im(presso) addosso:
"è l’origine che… (pre)determina, non local(mente), ubiqua(mente), in leva “wireless” (qualità di Dio)… celata com’è, dallo/nello status quo...".
Link
Il “tuo” Dio è… una entità astratta wireless ma, più precisa(mente)  è:
  • una strategia di auto indottrinamento secolare
  • l’immagine speculare della frattalità espansa e del Dominio.
Non sei stato/a creato/a: sei stato/a costruito/a