mercoledì 13 settembre 2017

È una buona giornata per farti un favore…



Nella mia famiglia 1 + 1 era uguale a 3…
Per il mondo erano solo numeri. Ma per noi erano segni invisibili”.
An invisible sign
Dio lascia che i suoi figli siano divorati. Voglio capire perché”.
Amen
Queste sono le regole.
E secondo te, chi ha scritto le regole?
Da che parte stai?
Non ci sono parti. Solo la partita”.
Death note
Sei immers3, dispers3 e ti “cospargi il capo di cenere”… appartenendo a qualcosa (qualcun3) che nemmeno immagini; e non immagini per via di un “blocco mentale”: 
un blocco nella “tua” mente “qua, così”. 
Con “a monte” un evento certo, che non riesci più a prendere in considerazione. 
Probabilmente, ti sarà capitato - almeno una volta, da che “sei viv3” - di sorprenderti mentre, con lo sguardo fisso Oltre Orizzonte, stavi “pensando ad ambiti che, una volta lasciati lì, la mente non sapeva più come mettere assieme, avendo perduto una sorta di connessione altra”.
No? Non è nemmeno il "non ricordare"... è, qualcosa di molto simile al "non essere più in grado di comprendere, di mettere assieme, di ritrovare la logica, il senso, il filo conduttore, etc."; è diverso.
Ricordi solo che non riesci a...
Se (se) non ti è mai successo, ti succederà, poiché fa parte dei frammenti di un evento “a monte”, persino, del “è già successo (del quale non hai alcuna memoria apparente)”. 
Se (se) ti è successo, allora (allora) come puoi fare finta di nulla? 

martedì 12 settembre 2017

I due perni ed il riflesso te/“te”.



Per “fare surf” devi sempre stare sulla cresta dell’onda.
In realtà, i surfisti non cavalcano l’onda – così come si cavalca un cavallo, standogli sopra – ma (ma) la anticipano, precedono... per quanto riguarda proprio la “cresta dell’onda”.
Stanno nella sua “pancia”, piuttosto:
davanti. 
Nel filo, nel “ricciolo”, nella linea orizzontale che prosegue lungo la verticale. 
Ora, analizzando a livello frattale espanso (sostanziale, significativo) questo incedere, questo passo, puoi meglio focalizzare sull’atteggiamento che, tali sportiv3, hanno sviluppato “facendo esperienza diretta e indiretta”
Quale? 
Quello “stare dentro all’onda” al fine di… cavalcarla il più a “lungo” possibile, sfruttandone la forza e, dunque, la corrente... che la rende possibile e manifesta. 
Anche in un simile “caso”, detta “potenza” è - e rimane - del tutto immanifesta e tutto ciò che “vedi (e misuri)” è l’apparenza fisica dell’onda: 
della quale, il significato “cosa significa” scompare del tutto, di fronte all’evento che matura quando l’onda s’abbatte lungo la costa, formando rivoli arricciati d’acqua, non più costituita da gocce bensì da striature, filamenti artistici, grovigli conseguenti alla legge fisica, sotto ondulazioni dell’onda portante. 
Qualcosa che va a caratterizzare una giornata “mossa e ondosa”. 
Qualcosa che solitamente s’immagina accompagnat3 anche da un cielo ad hoc, dal vento, dai colori del panorama e degli animi sempre alla moda. 

lunedì 11 settembre 2017

Un modello per tutte le “salse”.



La caratteristica ambientale infrastrutturale frattale espansa è... l’esempio.
Ciò che scambi, ormai “qua, così” per una sorta di banalità.
Ciò a cui non dai più peso, retta, significato. Ciò che ti attraversa, come uno “sciame di neutrini”... senza per/con questo destare la “tua” benché minima “attenzione, curiosità, consapevolezza”… 
La conseguenza (questo “tuo” atteggiamento) di ciò che “è già successo” (l'avvento della ragione fondamentale compresente, immanifest3, sotto dominante = sia dominante che sottodominante, sempre sotto – alla – dominante). 
Qualcosa di assolutamente già dimenticat3. 
Qualcosa di assolutamente sempre (sempre) ricordat3, anche se “qua, così”, dalla/nella similitudine “memoria frattale espansa”: 
una qualità della tri-unità "sistema operativo frattale espanso" (l’anello che permette la congiunzione In-Organica “intenzione, desiderio, idea, pensiero vs azione, fisica, ‘fare’, etc.”. 
Un programma. Una App. Un dispositivo. 
O, meglio, come (ti ricorda) un programma, una App, un dispositivo

venerdì 8 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (4).



Nonostante fosse passato un anno dal terribile "venerdì nero" (9 maggio 1873) in cui vi fu il crollo della Borsa a Vienna, i sentimenti di pessimismo e di disperazione si facevano ancora sentire nella vita della capitale Asburgica, anche nei teatri, che in quel periodo registrarono dei forti cali al botteghino.
Ansiosi di porre rimedio a questa situazione potenzialmente disastrosa, i gestori dei teatri cercarono avidamente la giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri
Link 
La giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri (il “pubblico” è una variabile che viene convinta di comportarsi come una costante; l’importante è che ci sia, sempre). 
L’AntiSistema è usato come “Flauto Magico”, al fine di auto intrattenere e manutenere il “pubblico (la Massa)”.
Tutti sono in scena quando Falke rivela che ciò a cui hanno assistito è la vendetta del pipistrello. Eisenstein non se ne ha a male e tutti insieme danno la colpa di ogni cosa allo champagne, il Re di tutti i vini
Link 
L’illusione di avere vissuto una illusionenell’illusione che cela la solidità dell’interesse sotto dominante che “non c’è ma esiste” e/o “non esiste ma c’è”.
Il mio staff è l’estensione di me stesso…”.
Luciano Spalletti 
L'uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato”.
Émilie du Châtelet
Felice è colui che dimentica ciò che non può più essere cambiato”.
Il pipistrello – Johan Strauss
Con questo Bollettino s’intende chiudere la serie “In-Organic3”...

giovedì 7 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (3).



Tu hai il naso perché le “cose” hanno un odore (da fiutare), oppure, le “cose” hanno un odore poiché tu hai il naso (da usare)?
Come puoi notare, gli anelli sono sempre (sempre) aperti, perlomeno a livello ordinario. 
Ma (ma) se osservi il processo tecnologico, ad esempio, puoi capire quanto l’informazione (anche questa) sia sempre (sempre) compresente e, spesso, immanifesta (alias, te ne devi accorgere e poi auto decodificare, interrogando la situazione da una posizione centrale e portante, della tua capacità sovrana di “sentire”. Questa inclinazione, dalla quale deriva un modello di atteggiamento particolare, se è “formulare”allora – aggancerà il diretto e relativo livello di “competenza, similitudine e simmetria” frattale espansa). 
Il processo tecnologico è, almeno, di due “specie”:
1) quello che s’interfaccia ai processi “naturali ‘qua così’” e 2) quello che genera indotti “artificiali ‘qua così’, completi.
Ossia; il processo “1” indica (“è”) ancora un anello aperto, non avendo “tu” ogni risposta pregressa, utile per “riunire i puntini” da te. 
Mentre, il processo “2” è un anello chiuso, dal momento in cui… il suo processo (funzionamento) ha una origine chiara, un inizio, un “a monte”, etc. ed il completamento del processo (servizio) stesso. 
È come eseguire una sezione in prospettiva, del processo “1”, ma tant’è: 
il processo “2” è completo, in sé, e pertanto ti offre la possibilità (memoria frattale espansa) di comprendere e ricordare anche il processo “1”
I due processi sono, rispettivamente, genitore e figli3. 

mercoledì 6 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (2).



Tra” il dire ed il fare… c’è di mezzo il “mare”:
che cosa significa.
Quale “condizione” indica (è)… il “mare”? 
Indica la compresenza ubiqua (espansa), in leva, non locale (per quanto riguarda la sua centralità e portanza), wireless, etc. del “terzo incomodo”. 
Il “mare” divide e suddivide le sponde e dalle sponde: 
la polaritàdire vs fare”. 
Ma (ma) se intendi porre rimedio a ciò (evitando la consueta impotenza auto procurata), hai la necessità che detto “mare” sia e corrisponda ad una singolarità (essere umano) o ad un gruppo di umani... a mo' di "causa"
Infatti, se (se) non riesci a decodificare (e riscontrare fisicamente) una simile fattezza, difficilmente puoi andare a “cambiare le cose”... per il semplice motivo che, di conseguenza, avrai a che fare con una sorta di luogo comune, un riflesso inconsistente, col sintomo, con l’effetto collaterale (fisico ma… evanescente), etc. 
Questa caratteristica è riflessa praticamente ovunque (nel) “qua, così”. 
Quando si dice e pensi che, ad esempio, la “medicina” non cura la causa ma solo l’effetto... ti viene ricordata l’esatta “inclinazione” nella quale versi – anche e soprattutto – a livello più espanso, in termini di inquadramento sociale, riconoscimento della tua sovranità, e dei valori universali che necessariamente ti contraddistinguono sempre (sempre)… anche quando il “cielo è nuvoloso ma la luce riesce comunque a giungere sino a terra”. 

martedì 5 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (1).


 
Con questo Bollettino inizia una disamina frattale espansa molto (molto) particolare. Si potrebbe dire, una “evoluzione”, uno “step di crescita”, un passo in… “avanti”, etc. 
O, forse, più semplicemente, il raggiungimento/congiungimento di una consapevolezza altra (né migliore, né peggiore, tuttavia diversa da "prima", perlomeno in qualcosa che occorre proprio mettere a fuoco, poiché causale, centrale e portante). 
L’intuizione non viene da sola; quando non è un fulmine a ciel sereno, è il risultato di un certo “cammino (inclinazione)”.
La prosecuzione lungo la “via”. 
L’oltrepassare una “curva”, con la relativa espansione della prospettiva (ciò che “non risultava”, prima). 
Quindi, la “crescita” non è un fenomeno unico, ma (ma) di più, è un iter che sfocia nella conferma di quello che si “fa (pensi e fai, in coerenza)”.
Qualcosa che può essere scambiat3 anche per altro, quando la crescita è all’interno del paradigma AntiSistemico, e la consapevolezza è pressoché azzerata (alias, è anch’essa AntiSistemica e “tu” sei, quindi, solo l’ennesima sottodominante). 

lunedì 4 settembre 2017

Quello strano “tuo” atteggiamento platonico.



Senza “Rete”, senza “segnale”, senza “connessione”… sei senza “informazione”. Ignori quello che “è già successo”. Ignori ogni dibattito in corso. Ignori persino “che tempo farà più tardi”. 
Senza Internet, ormai, sei tagliat3 fuori dalla “diretta”. 
Eppure, per millenni l’umanità ha vissuto senza. 
Quindi, credi davvero che l’evoluzione tecnologica costituisca della autentica e sostanziale differenza (cambiamento, evoluzione), rispetto a ciò che sembra essere stata la normalità precedente? 
“Qua, così” vengono ricordate delle “rivoluzioni” praticamente in ogni ambito dello scibile. Qualcosa che ha comportato un “miglioramento”. 
Dalla tradizione orale, a quella disegnata, scritta, stampata, digitalizzata, trasmessa, etc. l’informazione è sempre stata (ed “è”) trattata come asset di scambio basilare: 
una questione di memoria collettiva, dalla quale deriva l’esperienza... che comporta l’imparare dal passato, senza più decadere nei passi falsi già compiuti.
Ora, se (se) tutto questo corrisponde all’unico grado di autenticità... allora, perché – all’inverso – la storia dell’umanità è (sempre stata) una vicenda d’ingiustizia (giustizia di parte)? 
Quindi, quale differenza ha comportato la conservazione della storia stessa?
Come mai, complessivamente, l’umanità non ha imparato nulla, prendendo atto (ricordando) da ciò che “è già successo”?
Perseverare è… diabolico. Vero?

venerdì 1 settembre 2017

Bisogna ripristinare le condizioni per avere la fiducia…



Pur non avendo dati oggettivi, diretti, puoi sempre farti un’idea (intuire) del come vadano le cose in ogni ambito del “qua, così”; lo “schema” è, infatti, fisso.
È sempre lo stesso che ricircola (come, del resto, al “è già successo” continuano ad auto succedersi le “cose, ad immagine e somiglianza”). 
Se preferisci, è il famigerato “causa effetto, azione reazione” o, molto meglio, “ragione fondamentale (compresenza immanifesta sotto dominante), dipendenza/conseguenza (loop, interesse)”. 
Dunque... se (se) osservi i cosiddetti “Vip”, una grande percentuale di ess3 – prima o poi – rientra nell’ambito dell’evasione fiscale. 
Che cosa significa = eludono il controllo? No
Fanno i “furbi”. Ci “marciano”.
È diverso, poiché, è il “controllo” a permetterlo, nella sostanza
Dal momento in cui, se lo volessero autenticamente, le Istituzioni sarebbero in grado di risolvere una volta per tutte l’annoso “problema”.
Evasione, vietato indagare: dimezzati gli accertamenti...
Link 
Di conseguenza, questa situazione è “permessa (tollerata)”
Perché?
Perché 1) crea auto suddivisione, 2) crea depressione, 3) crea impotenza, 4) crea auto depotenziamento ed, allo stesso tempo, rabbia/emulazione nella Massa che, si ritrova sempre alle prese con dei modelli “inversi” da osservare (ed imitare), rispetto ai “valori universali”… che un atteggiamento “formulare” – ben sostenuto e calibrato – potrebbe tranquillamente andare a "mettere in scena (ricordare)", anche se “qua, così”. 

giovedì 31 agosto 2017

La “sana utopia”.



“Qua, così” sei alle prese con la “morte”. Qualcosa che consideri, probabilmente, “la ‘legge’ più giusta (facente giustizia), poiché certa e riguardante – prima o poi - tutt3”. 
Una compresenza o un effetto (conseguenza)? 
A livello di “fantasia”, la morte è stata rappresentata anche dalla classica immagine dello scheletro incappucciato, che imbraccia la grande falce. 
Quindi, è stata raffigurata proprio come una compresenza più o meno fisica. 
Ma (ma) il suo significato quale è? 
Che cosa rappresenta “qua, così”? Di più, sostanzia una certa situazione. Quale? 
Quella che prevede 1) la tua morte, 2) la tua “fine”, 3) il “tuo” limite estremo, e 4) una compresenza altra, 5) un effetto altro, 5) una conseguenza altra, etc.
La morte, insomma, è come un agente atmosferico:
“serve”. 
Ella colpisce tutt3, poiché “cenere sei e cenere ritornerai”. 
Così... come nulla riesce a sfuggire a detta “auto terminazione chimica”, anche senza che la morte avvenga per mano di un tuo simile, attraverso l’esercizio della violenza. 
La morte non ti lascia alcuna speranza
è un buco nero per qualsiasi tipo di “informazione”?

mercoledì 30 agosto 2017

Nel potenziale ogni persona è anche un tiranno.



Esistono classifiche che incrociano i dati statistici con quelli relativi all'economia e allo stile di vita:
una buona alimentazione è sempre alla base di tutto, ma ha il suo peso anche la ricchezza del paese, la possibilità di accedere alle cure per tutti e la qualità generale della vita.
Ad esempio in Lussemburgo, paese piccolo e ricchissimo, l'aspettativa di vita è intorno agli 81 anni: si arriva agli 81,5 nel Regno Unito, grazie ad un sistema sanitario molto efficiente
Il Giappone è secondo in classifica, grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche, mentre la medaglia d'oro va ad Hong Kong, dove l'aspettativa di vita è di 83 anni e mezzo.
Link 
Come “ti metto davanti alla notizia che serve per enfatizzare certe caratteristiche, senza fartelo capire?”:
classifiche (dei confronti sfuggevoli)
che incrociano i dati statistici (di parte e in parte)
con quelli relativi all'economia e allo stile di vita (ecco il pernorelativi all'economia, da cui dipende lo stile di vita)
una buona alimentazione è sempre alla base di tutto (per l’economia devi mangiare sempre, per comprare sempre)
ma ha il suo peso anche la ricchezza del paese, la possibilità di accedere alle cure per tutti e la qualità generale della vita (quindi, ti dicono: se non hai denaro, non puoi curarti, per cui muori prima. È questa la qualità della “tua” vita?)
ad esempio in Lussemburgo, paese piccolo e ricchissimo, l'aspettativa di vita è intorno agli 81 anni: si arriva agli 81,5 nel Regno Unito, grazie ad un sistema sanitario molto efficiente (è un esempio mirato: un sistema sanitario molto efficiente… ti fa vivere di più e meglio. Meglio? Mhm: la società moderna è pressoché ospedalizzata, uno stato di cura “eterna”, il che significa che "qua, così" sei sempre ammalat3)
il Giappone è secondo in classifica, grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche (grazie alla ricchezza e all'accesso alle cure mediche: allora, vivere nella “natura”, lontano dalle città, è qualcosa di molto, molto, “stupido”. Vero?).

martedì 29 agosto 2017

L’autentico tasso “d’interesse”.



Nemmeno ad Hogwarts potrebbe esistere il “ministro della finzione pubblica”, poiché – al limite – esiste quello “della magia”; mentre, è “qua così” che esiste il trucco (l’apparenza, la finzione di parte, l’illusione, etc.)”. 
Qualcosa che è interesse allo stato puro, alias, grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello globale, sotto dominante. 
E, in tal “caso”, la magia è qualcosa di sin troppo “nobile”, per essere ancora ricordat3. 
Infatti, la strategia è quella che attraversa e caratterizza la “tua” mente, riprogrammata di conseguenza. “Tu” che non sei più… Tu, nella chimica temporale, nella presa AntiSistemica, nell’incanto “di chi, sai essere senza nome, ‘qua così’”. 
L’immanifestazione non è magia
È capacità, conoscenza, memoria, esperienza, consapevolezza del potenziale, etc
È “essere già arrivat3 (non necessariamente) prima”. 
Ma (ma) è “essere già successo” il proprio avvento sotto dominante; qualcosa che succede esattamente per come è già previsto che debba succedere, sull’onda del “è già successo”. 
Rifletti; se episodi globali come, ad esempio, il Big Bang, la “Creazione”, la “fine” dei dinosauri sulla Terra, il Diluvio universale, etc. sono “già successi”… a livello frattale espanso significa che “qualcun3 ha già compiuto la propria ‘grande opera’”. 

lunedì 28 agosto 2017

Il ricordo della memoria frattale espansa, è stabile e fa la differenza.



La Somma teologica di san Tommaso d'Aquino era, al suo tempo, un manuale a uso degli studenti; dove sono oggi gli studenti in grado di approfondirla e di assimilarla?...
Simboli della Scienza sacra – René Guénon
Al tempo di Tommaso d’Aquino, gli “studenti” erano una piccola percentuale, rispetto a coloro che vivevano e non potevano “fermarsi (permettersi) a studiare”. 
Quindi, la platea era - come al solito "qua, così" - selezionata
Invece, da un certo “momento” – in poi – l’educazione è diventata sociale e dozzinale: 
un “ottimo” modo per abbassare d’ottava la “sensibilità” umana e ribadire il “qua, così”. 
Qualcosa che ha peggiorato il modello convenzionale?
No. Qualcosa che ha “trasformato” la realtà manifesta, senza per/con questo andare a cambiarla, dato che 1) giustizia di parte, c’era e 2) giustizia di parte, c’è (il tempo è un solo ed unico "momento", all'interno della chimica AntiSistemica).
Un materiale “duttile e malleabile” è il substrato più adatto al fine di poter trasformare sempre d’assieme, l’assieme, senza dare troppo nell’occhio. 
Allo stesso modo, un materiale “conduttivo” è quanto di più desiderato al fine di permettere l’irraggiamento del “segnale portante”, anche nella modalità wireless (senza fili) ad “immagine e somiglianza (frattalità espansa)”. 
Quindi, le “proprietà” fisiche (in-organiche) servono proprio a/per: 
elasticizzare la forma, rendendola sempre più libera ma sempre sotto al giogo padrone, AntiSistemico, ‘qua così’ (apparenza vs sostanza)”.

venerdì 25 agosto 2017

Inverti la fase: fai della regola, l’eccezione.



In ogni film, ti fanno sempre sentire le ultime “due” frasi di una lezione universitaria, una conferenza, un simposio, una riunione, etc. dopodiché “suona sempre la campanella, scatta lo scroscio di applausi, succede qualcosa, etc.”... e "vai avanti". 
Cioè, vieni introdott3 nello sviluppo della trama, facendoti una prima idea (intuendo) relativamente alla trama stessa. 
Questo meccanismo è, per dirla alla Inception:
credevo che progettare un sogno riguardasse l'aspetto visivo, ma ha più a che fare con le sensazioni, l'atmosfera
attraverso l3 qual3 passa una “idea”
qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale?... Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa si avvinghia, qui da qualche parte…
e, “togliertela dalla testa” diventa una operazione alquanto “complessa”
nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona
ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma 400 anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle... Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano.
Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo, un uomo che mi ha riportato alla mente il 5 novembre:
un uomo che non dimenticherò mai
Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea... E le idee sono a prova di proiettile…”.
V For Vendetta 
Dunque, “che idea ti sei fatt3” dell’intera vicenda che ti riguarda “qua, così”? 

giovedì 24 agosto 2017

Il gregge ammaestrato senza fili automaticamente (il Fattore 20).



Certo. Potete riavviarlo. Ma una volta… disconnesso, avete distrutto tutta la sua memoria emotiva: la sua anima.
Se lo riavviate sarà di nuovo lui. Ma non sarà mai, mai, lo stesso”.
Eva
Alla compresenza di una valente “industria falsaria (in ogni campo)” – che puoi appurare anche da te, guardandoti attorno – come puoi credere alle notizie dei ritrovamenti archeologici, paleontologi, etc.; alle riprese satellitari, alla datazione al Carbonio 14, etc.; alla documentazione che gli storici utilizzano per descrivere il passato, alle testimonianze di persone morte da millenni (che, forse, non sono nemmeno esistite), etc. 
L’economia di scala, la sinergia, la scalabilità, etc. non sono altro che interesse per la – sempre più facile – clonazione, copiatura, replicazione, moltiplicazione, etc. del “campione (dima)” utilizzato per 1) assicurarsi il diritto del brevetto, per 2) convincere il consiglio di amministrazione e per 3) fare pubblicità ingannevole a “norma di legge”. 
Qualcosa che, ad esempio, in ambito digitale – ormai – si risolve in un banale “copia e incolla”… 
Ora, la numerosità umana (e non solo. Se osservi gli animali, soprattutto quelli abbastanza piccoli per non notare differenze apparenti, come formiche, ragni, coccinelle, etc. sembrano tutt3 uguali. E i vegetali? Le rocce?) in un certo senso “ricorda” proprio questo ambito da “laboratorio”
Certo, gli umani pur essendo tutti “simili” non sono tutti uguali (a parte qualche sosia). E, probabilmente, questo discorso vale anche per animali, vegetali e minerali. 
No? Allora, il discorso decade nel nulla? No


mercoledì 23 agosto 2017

Il gregge ammaestrato senza fili automaticamente.



Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere... È la sopravvivenza che le rende tali... perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro…”.
Anna Barton ‐ Il Danno
Si parla tanto di “danni” derivanti dall’obbligo vaccinale. 
Ovviamente, di quelli collaterali… 
In più, c’è la paura di poterti ammalare (di quelle malattie “contagiose” pressoché dimenticate, in occidente). 
Tutto questo assale la persona “qua, così” e la rende perlomeno dubbiosa (soprattutto se deve ancora vaccinare la prole, sin dai tre mesi di vita). 
Per coloro che hanno già fatto i vaccini, il problema non sussiste nemmeno (soprattutto se 1 - hanno figli maggiorenni, 2 – non ne hanno affatto o 3 – non si pongono, per default, alcun problema di questo tipo, avendo piena fede “in ciò che viene loro detto di fare”). 
In questo atteggiamento traspare un certo “egoismo (da cattività)”. 
Ossia, se (se) rientri nella specifica “famiglia più sensibile”, allora (allora)… ti poni qualche domanda (dubbio), altrimenti (else) non ti sembra un problema tuo (l’eccezione esiste allorquando, per paura, rifletti sulla percentuale di persone che non si vaccinano, mettendo in potenziale pericolo… chi? Ancora te. Sì, perché… la paura va oltre al credo scientifico, trapiantato in te. La paura ti fa sempre temere per la “tua” pelle, anche quando sei già immunizzat3 rispetto alla tal malattia. Il pensare a coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute – quasi un paradosso – ed al temere per ess3 è, nella sostanza, paura di te per te mascherata da preoccupazione altrui).
Questo spazio (potenziale) “va giù duramente, con te”, perché tu sei “tu ‘qua così’”.
“Tu” non sei tu (Io). Tu (Io) non sei “tu”…