lunedì 17 luglio 2017

Accorrete. Al fulcro. Al fulcro…



Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli”.
La poesia dell'anello è un breve componimento in versi rimati presente nel libro "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien. Nel corso del romanzo, la poesia assume un ruolo fondamentale in quanto disegna un quadro chiaro della situazione nella Terra di Mezzo e delle trame del Nemico:
egli creò venti Anelli di potere, tra cui l'Unico Anello, per controllare le tre principali razze della Terra di Mezzo, e quindi il mondo
Link 
In ottica, lente, prospettiva, etc. di frattalità espansa, il tutto (qualsiasi cosa, situazione, persona, s-oggetto, etc.) è portatore sano” del significato del “è già successo”, auto (poiché funzione ambientale) riverberato ovunque, comunque, quantunque. 
La decodifica più opportuna e portante, va eseguita attraverso l’atteggiamento della “formula”, avendo a cuore, al pari di se stess3, anche il “destino” dell’umanità (goccia a goccia, ossia, singolarità per singolarità, nessun3 esclus3), secondo valori universali che sono in grado di non disperdere cuore, coscienza, sentire ed intelletto… oltre le fattezze del “Nemico”, ossia, della compresenza immanifesta dominante.
C'è sempre qualcuno da combattere …”.
Marco Aurelio
Dunque, chiosando quanto appena poco sopra esposto, c’è sempre, “qua, così”, una generale – “inosservabile” – mancanza di libertà, alias, una forte intensità del lato, della parte, che è la ragione fondamentale per/di una simile caratteristica indubitabile:
Come posso ricompensare il più grande condottiero di Roma?
Lasciami tornare a casa….”.
Il Gladiatore

venerdì 14 luglio 2017

Passegger3.



Tu “qua, così” incarni molti aspetti allo stesso tempo. 
Ma (ma) - allo stesso tempo - significa che qualche aspetto “ha la meglio” su qualche altro
Per la verità, l’ordinamento è gerarchico. 
Una caratteristica che puoi desumere, semplicemente, osservando al tutt3. 
Se (se) la gerarchia non ti è chiara, di conseguenza, non hai nemmeno l’idea del come/dove sei auto orientat3 e dirett3.
Nella sostanza, sino a quando rimarrai nell’AntiSistema “tu sei un/una passegger3”. Gli automatismi, come il “tuo” inconscio, provvedono a veicolare e sbrigare il “traffico”, senza che questo costituisca un problema per te, che rimani “liber3” di…
Ciò che definisci “esperienza” è – “qua, così” - come nutrirti di una “essenza al sapore di ciò che pregusti”, nel senso di… una rappresentazione in scala del significato autentico del “sogno”.
Il virtuale e la realtà aumentata (impoverita) ti dimostrano proprio, in chiave frattale espansa, ciò che “è già successo”:
un susseguirsi di sciagurati eventi, il cui tempismo sembra quasi intenzionale”.
Mr. Robot

giovedì 13 luglio 2017

A volte.



A volte, sempre più spesso, in questo spazio (potenziale) c’è la piena intuizione del significato di una “notizia” – di ciò che una notizia ha, in sé, al suo livello più profondo, ossia, frattale espanso – tuttavia, nella fase di scrittura del testo, esistono numerose interferenze (“correnti parassite”) che decadono – appesantendo - fissandosi in una decodifica intermedia, “cogliendo l’attimo (al contrario o, correttamente, dipende dalla prospettiva)”. 
Tutto questo succede nella mente. 
Se (se) invece, la trattazione accade al di fuori della "mente ordinaria", allora, l’intuizione può sopravvivere e sussistere anche all’interno del processo mentale, così, “mixato”.
Quindi, l’inconscio utilizza tutto se stesso, al fine di interferire coi processi consci (“io sono”, “io intendo”), e per fiaccarlo opportunamente occorre far sì che l’ispirazione e l’intuizione non si separino dal resto della trattazione/decodifica. A tal pro, la “zona” più libera per poter riuscire a… è quella depotenziante il firewall inconscio, ossia:
un tipo di pensiero “animico”
esterno (come esterna – astratta - è l’intuizione e l’ispirazione)…
Dove cogli lo “spunto, lì devi rimanere”. 

mercoledì 12 luglio 2017

L’auto manifestazione.



La pace significa solo che non cambierà nulla. L’aiuterò, perché lei farà in modo che non cambierà nulla”.
Civiltà perduta
Laddove servono soldi per “fare qualsiasi cosa”, l’innovazione passa attraverso un autentico collo di bottiglia “legale”
Qualcosa che, nel tempo, diventa una maglia, una rete, una infrastruttura che riconosci “naturale”, così come definisci allo stesso modo una foresta, un paesaggio, un fiume, etc. 
Diventa “normale” il dipendere da… man mano che la comunità si allontana dal momento “zero”, dal “è già successo” e la memoria si diluisce attorno ai capisaldi della stessa, che non corrispondono alla prospettiva massiva ma, piuttosto, a quella “di parte (sotto dominante)”…
Nei prossimi anni si assisterà a una ulteriore concentrazione della ricchezza finanziaria
La ricchezza finanziaria privata continua a correre in tutto il mondo…
L'aumento della ricchezza privata è generalizzato in termini geografici
Link 
È logico: 
chi più ne ha, più ne vuole…”. 
E il meccanismo funziona in leva: 
se possiedi "uno", puoi esporti per molte volte di più e realizzare risultati in leva, in ogni “caso”, sia che il tal soggetto “vince o perde”, perché – comunque vada – ciò che perde non va mai perduto nel senso letterale del termine... e va ad aumentare altra ricchezza privata, non visto che non esiste altra possibilità "qua, così".

martedì 11 luglio 2017

Qualcun3 si è già evolut3. E non sei tu.



Mai provato la sensazione di trovarti in un sogno, ma tutti quelli attorno a te pensano di non esserlo? Ricorda chi è quello sveglio”.
Un nuovo futuro
Ricordare la “sostanza (ciò che per il resto della comunità umana è, al limite, solo una fantasia)” non è affatto semplice
È l’ambiente stesso, che deriva dalla forma sociale, a rendere la memoria come una sorta di cortocircuito; se costantemente dentro ad un labirinto, sia fisico che mentale (la città sempre più “moderna”), la visione (i sensi) si “accorcia”, l’istinto si adatta a sopravvivere secondo altri ritmi, l’intuizione è al servizio dell’attività lavorativa (al “fare carriera”) e la memoria tende a divenire sempre più breve e a fermarsi lungo l’asse convenzionale del racconto storico ufficiale (deviato). 
La “giornata della memoria” è ormai diventata qualcosa di grottesco (pur essendo "giusta", ossia, pur conservando "significato" che, complessivamente, sfugge): 
“non devi dimenticare” ciò che “è già successo”
nella forma prevista dal “rito” sempre più globalizzato ed auto globalizzante. 
Ricordi ciò che va ricordato, per come devi ricordare… mentre tutto il resto scivola via inesorabilmente
Se (se) assisti a qualcosa di straordinario (evento) che vedi solamente per un breve attimo e, poi, non si ripete più… tende ad avere la supremazia, la convenzione. 

lunedì 10 luglio 2017

Senza alien3, ma alienat3 ed allineat3 “qua, così”.



Il termine inglese "fake news" indica articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte… resi pubblici nel deliberato intento di disinformare o fare diffondere bufale attraverso i mezzi di informazione tradizionali o via internet, per mezzo dei media sociali.
Le notizie false sono scritte e pubblicate con l'intento di attrarre il lettore o indurlo in errore al fine di ottenere finanziariamente o politicamente – spesso con titoli sensazionalistici, esagerati o palesemente falsi – la sua attenzione…
Link 
La “nuova” invenzione è la fake news: 
qualcosa di vecchio come il mondo (ma non più riconosciut3)...
Cioè, tutto ciò che è utile per confondere la Massa, con lo scopo di auto mantenerla agganciata al “mezzo vettore” status quo “qua, così”. 
In pratica e nella sostanza, ciò che si “salva” è solo la versione ufficiale, sulla quale tu non hai alcun controllo
Questo tipo di “verità” è il risultato di uno stato di fatto, auto resosi – causalmente - inconscio e, dunque, indirettamente valido in quanto ché… nulla d’altro resiste allo stesso livello di ufficialità (scientifica, religiosa, politica, etc.). 
Se (se) rifletti attentamente sulla “definizione” di fake news – by Wikipedia – ti accorgerai che, di fatto, la fake news è l’effetto (inquinante) di una strategia (di volta, in volta, commerciale, politica, militare, etc.)” sopra a tutto... dominante.

venerdì 30 giugno 2017

Significativamente (4).



Riprendendo il titolo, significativamentepuoi intuire come “vanno le cose”. 
È una tua facoltà.
Fa parte del tuo “libero” pensare. 
E sino a quando, infatti, tieni per te ciò che pensi, dopo che hai intuito… allora “va tutto bene”, ma (ma) se tendi come ad esternare il pensato post intuito, potresti risultare molto “scomod3”. 
Per cosa (chi)? Per il “quieto vivere”. Cioè, per qualcosa (qualcun3) che – globalmente – non coincide con uno stato di “benessere planetario”. 
Dunque? 
Che cosa (chi) “è” questo “quieto vivere”
È, di più, un “ordine pubblico”, ossia, il fatto che tutto proceda convenzionalmente… con “dentro”, allo stato delle cose, anche (anche) la diseguaglianza sociale (che è in grande aumento, parallelamente alla dinamica opposta della concentrazione di potere, ricchezza e controllo, di una fantomatica “classe sociale” non ben inquadrabile... anche se sempre intuibile. L’agiatezza economica di alcune persone è fuori da ogni dubbio, ma è un dato acquisito nel tempo e sancito dalla legge, alias, è “normale”. Persone che sono, molto spesso, anche alla base delle varie organizzazioni internazionali, che si sono auto assunte il compito di “salvaguardare l’umanità in toto”. Qualcosa che risuona di ridicolo e che è facilmente intuibile partendo proprio dalla forma sociale globale, appena poco sopra definita come “diseguale” in termini di giustizia ad angolo giro, in qualsiasi ambito del discernimento). 

giovedì 29 giugno 2017

Significativamente (3).



Se uno lancia un sasso, il fatto costituisce reato. Se vengono lanciati mille sassi, diventa un'azione politica. Se si dà fuoco a una macchina, il fatto costituisce reato. Se invece si bruciano centinaia di macchine, diventa un'azione politica.
La protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene.
Resistenza è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più”.
Ulrike Marie Meinhof
Equando l’azione politica diventa Colpo di Stato
È un’azione militare, ossia, qualcosa che agisce al di fuori di qualsiasi legge ma che, in seguito, pretende che la Massa continui a far finta di nulla, osservando la legge (trasformazione)
Protesta, resistenza, etc. sono forme di “fare”, che “qua, così” mettono in relazione il “fatto” che esiste il potere realizzato ed il potenziale irrealizzato, il tutto all'insegna della giustizia di parte
Altrimenti, se la giustizia fosse quello che esattamente “è”, ossia, un valore universale (ad angolo giro)... non potrebbe esistere alcun tipo di “reazione (malessere)”.
Dunque, per ovviare a ciò (alla “resistenza”) – senza che cambi nulla, nella sostanza – il “potere” che cosa ha già realizzato

mercoledì 28 giugno 2017

Significativamente (2).



Se (se) esiste l’espressione “ad immagine e somiglianza”, se (se) la sua provenienza - il “a monte (origine, riferimento assoluto)” - è Dio e se (se) Dio è indimostrabile… cosa (chi) “credi” di essere?
In questo intreccio, non sai nulla di te, "qua, così".
Quanto, la “morale” religiosa può convivere nel/col metodo scientifico? Come si “sposano”?
Ossia, come (non) celebrano il loro “matrimonio d’interesse ‘qua così’”? 
Se (se) Dio “manca” in termini scientifici, allora come può esistere, per te? Se (se) ti applichi in maniera coerente (con il Dio scienza), come puoi avere fede in un principio che continuamente “ti sfugge”?
Compreresti un'auto usata da una simile compresenza?
Pensi che questa “convivenza” sia il frutto, il lascito, la coda, gli effetti, etc. del decorso storico di Dio (memoria) all’interno di una forma sociale, ormai, sempre più scientifica? 
Cioè, credi che Dio “stia inesorabilmente passando di moda”
E che la sua “immagine” sia destinata al dimenticatoio? 
Probabilmente non te ne accorgi, ma… sei come tra l’incudine ed il martello, passando dalla padella alla brace (tutto si trasforma). Infatti, 1) ammettendo che Dio stia per essere dimenticato, ti rimane solamente la scienza (deviata), quindi 2) se rimani agganciat3 alla scienza (deviata) il “ad immagine e somiglianza” a cosa (chi) si riferisce? 
Passi, dal punto 1 al punto 2, dall'assomigliare a Dio, all'assomigliare ad una scimmia

martedì 27 giugno 2017

Significativamente (1).



“Hai voluto la bicicletta? Allora… pedala!”. 
Il “motto” intende in questa maniera. Ossia, nella convenzione “scientifica”, anche il luogo comune ne prende spunto, forgiandosi di conseguenza, in quanto “usualità del/nel linguaggio”. 
L’espressione ha più piani di lettura e di valenza, tuttavia – a parte la “filosofia” – è significativa in termini di “moto, energia, movimento, carburante, etc.”. 
Una simile lessico non avrebbe avuto efficacia, se all’interno di una realtà manifesta – ad esempio – organizzata sull'esistenza del moto perpetuo, perché – a parte la “filosofia” – la bicicletta avrebbe goduto di una simile proprietà. 
È vero, anche, che la bicicletta, nell'esempio “morale (l’hai voluto tu. Ora datti da fare!)”, in questione, è stata scelta proprio come mezzo azionato con la forza delle gambe umane, infatti, la metafora non regge se si prende come riferimento la “motocicletta”, che è – già – una forma di “automatismo (a parte il discorso, dipendenza dal carburante, il veicolo funziona automaticamente)”. 
Ergo; l’automatismo comporta “assenza di ‘forza di volontà’ umana”, mentre, il meccanismo “servo alimentato” dipende proprio dalla caratteristica “forza umana”, utilizzata come motore unico. 
La scelta della bicicletta, come luogo comune per il significato morale, agganciato, risente del passato umano, della storia della tecnica e della Fisica e – dunque – è la conseguenza delle varie tappe che hanno “trasportato” il sapere scientifico e l’umanità stessa, da epoca in epoca, di valenza in valenza, e di memoria in memoria. 

lunedì 26 giugno 2017

Significativamente.



La serie “Il Significato” continua, cambiando titolo ma non significato (sostanza). 
E, ciò, è significativo, alias: 
portante. 
È come essere alle prese con il concetto scientifico di “costante”, il segno matematico di “uguaglianza” e l’equilibrio dei livelli in vasi comunicanti. O come, ad esempio, una condizione che si ripete a livello frattale
Di più, avrai certamente notato che, a prescindere dalla “forma” di governo politico… ogni Paese è sottinteso dallo stesso modello economico finanziario speculativo, globale:
nella sostanza c’è una “eguaglianza”, che nulla ha a che vedere con il concetto (universale) di giustizia (ad angolo giro).
Per evitare la noiosa ripetizione di queste parole:
"è uguale a", userò un paio di linee parallele della stessa lunghezza, perché non ci sono due cose uguali tra loro più di due rette parallele”.
Robert Recorde 
Il simbolo “=” (uguale) di per sé fa capire (incorpora) il disinnesco “già” successo. 
Perché… due rette parallele non sono per nulla affatto… “uguali”, andando a descrivere – semmai – qualcosa che non ha nulla da condividere con qualcos'altr3.
Ok?
Ergo: 
utilizzando il segno “=”, a cosa (chi) stai alludendo, seppure inconsciamente (automaticamente)? 

venerdì 23 giugno 2017

Il “significato” (6).



Quando gli altri seguono ciecamente la verità. Ricorda… Nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale o alla legge. RicordaTutto è lecito”.
Assassin’s Creed
Segui l’onda di forma, il ragionamento, il filo conduttore, la trama, quella sottile ma indemagliabile strutturazione della realtà manifesta… per intuito, percezione, senso, quintessenza, valore, simbolo, significato… 
Come “in Leonardo da Vinci” v’è raccolta la sua memoria, frastagliata, annotata, conservata… in pagine di “codice”, mischiando le carte in tavola… allo stesso modo - in questo spazio (potenziale) - sono inserite comprensioni e ricordi “ad incastro”.
Laddove “nulla avviene per caso (se non lasci nulla, al caso, se è previsto così allorquando ad intendere sei finalmente, tu, anche se nel ‘qua così’)”. Accorgiti…
Immagina di vivere (sopravvivere) nella realtà manifesta, che ti appare guardando costantemente dentro ad un teleobiettivo (attraverso un effetto zoom, che sono i “tuoi” occhi). 
Se (se) una persona “ti passasse davanti… non la vedresti”, se non per una breve sensazione “ombra”, che transita velocemente nella “ripresa reale manifesta (davanti ai “tuoi” occhi)”:
ecco cosa è (e chi è) la immanifestazione compresente dominante

giovedì 22 giugno 2017

Il “significato” (5).



La coerenza è un atteggiamento
Si può pensare che sia una “qualità”, in qualche modo, dispersa nell’aria. Che qualcun3 respira, mentre, qualcun altr3, no. Cioè, si può pensare alla coerenza come a qualcosa di casuale, di stranamente meritori3, di assegnat3 da dinamiche sconosciute e da logiche quantomeno misteriose. 
Invece, sostanzialmente, la coerenza “è”… uno stato proprio interiore, a livello universale (potenziale).
Qualche “rigo di codice”, di programmazione? Qualche configurazione neuronale o lascito ereditario genetico? Il frutto dell’esperienza tua, “tua” e consanguinea? La conseguenza interna di una compressione esterna? 
Perché (quando) una persona è definibile come “coerente”?
In seguito a quali azioni? Secondo quale prospettiva? Attraverso quale “morale (riferimento)”? 
È la distanza temporale, tra il “detto e fatto”, che permette di delineare sostanzialmente la figura altrui
È il proprio comportamento (“fatto”) nell'atteggiamento coerente con il “detto”, che ricava “per contrasto” il rilievo della in-coerenza. 
Ma, come al solito, “qua, così” una persona può essere – allo stesso tempo – coerente ed incoerente, rispetto ad una serie infinita di “valori (riferimenti)”. 
       

mercoledì 21 giugno 2017

Il “significato” (4).



Ci sono aspetti che diventano secondari, quando altri aspetti diventano (sembrano) principali. 
Solitamente, la “regola” è che la Massa vive la tal vicenda e, di conseguenza, si autoregola (sai, però, che esistono grandi network “commerciali” in grado di influenzarla). 
Ossia, tutt3 “qua, così” ti dà l’impressione che “vada da sé”, nel senso che… democraticamente, l’umanità “sceglie” liberamente, naturalmente, spontaneamente, etc. 
Infatti, le persone credono proprio di essere padrone del proprio destino. C’è questa pseudo convinzione, in “giro”
Le farfalle, ad esempio, ti dicono che – sin dal tempo della rivoluzione industriale, in Inghilterra - abbiano cambiato colore alle proprie ali, da quando gli alberi sui quali si posavano avevano, a loro volta, cambiato colore (in conseguenza dell’inquinamento industriale). 
Ok? 
Questo accadimento viene preso come “evoluzione naturale”, anche se è un adattamento alle condizioni ambientali del tutto “artificiali”. In una sola parola:
sopravvivenza.
In due parole:
sopravvivenza e controllo.

martedì 20 giugno 2017

Il “significato” (3).



Nelle etichette, applicate sulle confezioni alimentari, manca sempre (sempre) qualcosa. Per questo è stata concepita:
per illudere, apparire, deviare la "tua" attenzione, rassicurarti, etc. (ad esempio, la categoria "aromi naturali" è un insieme che sfugge complessivamente).
Nonostante tutta la “normativa” e l’apparenza (tutela del consumatore), non risultano nemmeno mancantie ciò è già di per sé estremamente significativo1) gli inquinanti (che, ormai, sono entrati a far parte delle caratteristiche “nutritive” del tal prodotto) e 2) le proprietà “altre (effetto espanso)” – in termini di “trattamento (ad opera del funzionamento del complesso umano)” - che dette sostanze incarnano, rappresentano e generano, una volta introdotte all’interno del processo, non solo in termini di “nutrizione, digestione, apporto nutritizio, etc.” ma, anche, in termini di “applicazione, destinazione, specializzazione, attitudine, effetto, reazione, significato, etc.”.
Poi, non risulta mancante nemmeno l’interferenza che la confezione (packaging) – sia in termini di “forma” che in termini di “materiali utilizzati per assemblarla” – in sé e per sé e d’assieme con il prodotto “avvolto (confezionato)”, determina 1) sul prodotto stesso e, poi, 2) nel corpo che verrà caratterizzato in seguito.
Non solo; non risulta nemmeno mancante ciò che succede al tal prodotto - a livello “energetico e di salubrità” -  dopo che è stato stoccato “per non sai nemmeno quanto tempo e modo, dove e quando”. 
Del resto, non sembra esserci nemmeno l’esigenza, né di sapere cosa succede al prodotto quando viene scaldato, per la cottura (che avviene in molti modi diversi, nonostante l’esito apparente sia sempre e solo quello dello “scaldare”), né di sapere cosa succede al prodotto nel momento in cui viene conservato “al fresco, in freezer, a temperatura ambiente, etc.”. 
Il viaggio, a cui è stato sottoposto il prodotto, ha influito sulla sua “caratteristica”? Il periodo di stoccaggio, in magazzino, ed il processo produttivo – ad esempio – hanno influito sulla “qualità” del prodotto?
La vicinanza di campi magnetici, di macchine per la produzione sempre più tecnologiche, di altri prodotti, di personale “perturbato” alle catene di lavoro e di controllo, di pratiche commerciali e di coltivazione e protezione “ai limiti”, etc. come hanno influito ed influenzato il “raccolto”
Di tutto questo non c’è nemmeno l’esigenza di “sapere”, per cui… “manca sull'etichetta”. E, poi, è sempre del tutto "opinabile". No?
  

lunedì 19 giugno 2017

Il “significato” (2).




Avrai certamente già notato che esistono molte “analogie (curiose somiglianze)” tra fenomeni apparentemente diversi
Di solito ti attira a livello di "divertimento (effimero)".
Qualcosa che desta sempre “curiosità”, ma solo in termini di “spettacolo” e di “momento (circoscritto nel/dal tempo)”. 
Ossia, sei sempre meno “impressionabile (flessibile)” e sempre più “arteriosclerotic3 (rigid3)”. 
Non solo; lo sei sempre “di meno ed all’opposto (ma sensatamente) di più”… nel reame giurisdizionale di una “forza”, compresente ed immanifesta, che senza ombra di dubbio esiste (ma non c’è) e/o c’è (ma non esiste)”, in termini di presa d’atto e, dunque, di responsabilizzazione dell’accaduto (“precipitato”). 
“Qua, così”, infatti, le “cose” succedono... e tu non riesci a seguirne, passo passo, l’intero “iter” che va dal “a monte” al “a valle”. 
Più semplicemente, ad un certo punto “appaiono (come dal ‘nulla’)”
Non a caso, del resto, sia la scienza (deviata) che la religione, pongono alla base della “forma” sociale ed umana, considerazioni cardinali che, appunto, prendono, fissano e assumono – in quanto a “ragione fondamentale” – cause prime, che possono ad ogni effetto essere, soprattutto, considerate come una sorta di “creazione dal nulla” (Big Bang e Dio) o "invenzione (teoria)".
Un modo “scientifico, religioso (di parte)” per spiegare ciò che non viene ricordat3, nondimeno, di fissare in termini egoici (interesse) una incerta situazione, al fine di renderla… “certa (deviandola ed assumendola di/in parte)”.
Questa, al di là del “mistero dell’origine”, è la “verità”. 

venerdì 16 giugno 2017

Il “significato” (1).



La realtà manifesta “qua, così” è caratterizzata da una “corsa al potere (interesse)”, ossia, alla sostanziale – per quanto ci giri intorno – sopraffazione premeditata altrui
A volte, non ci credi nemmeno tu. Ma tant'è. 
Non puoi negare che esiste un “buco” nel cielo, che chiami Sole… dal quale fuoriesce luce. No? 
Del resto, provieni - “a quanto si dice” - da una versione delle “cose”, contrassegnata dal famoso marchio “mors tua, vita mea”. 
Ora… 1) quando definiscono il presidente Usa, come l’uomo più potente al mondo e 2) lo stesso uomo è sottoposto ad “attacchi serrati (accuse)”, provenienti – da qualche/molte parti – tutt'attorno a lui… che cosa significa
Quale significato ne ricavi? 
Se è la “testa che puzza”, che fine farà il “corpo”? 
E poi ti parlano e, magari, ti accusano di… “fake news”:
una nuova “malattia sociale”.