venerdì 23 giugno 2017

Il “significato” (6).



Quando gli altri seguono ciecamente la verità. Ricorda… Nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale o alla legge. RicordaTutto è lecito”.
Assassin’s Creed
Segui l’onda di forma, il ragionamento, il filo conduttore, la trama, quella sottile ma indemagliabile strutturazione della realtà manifesta… per intuito, percezione, senso, quintessenza, valore, simbolo, significato… 
Come “in Leonardo da Vinci” v’è raccolta la sua memoria, frastagliata, annotata, conservata… in pagine di “codice”, mischiando le carte in tavola… allo stesso modo - in questo spazio (potenziale) - sono inserite comprensioni e ricordi “ad incastro”.
Laddove “nulla avviene per caso (se non lasci nulla, al caso, se è previsto così allorquando ad intendere sei finalmente, tu, anche se nel ‘qua così’)”. Accorgiti…
Immagina di vivere (sopravvivere) nella realtà manifesta, che ti appare guardando costantemente dentro ad un teleobiettivo (attraverso un effetto zoom, che sono i “tuoi” occhi). 
Se (se) una persona “ti passasse davanti… non la vedresti”, se non per una breve sensazione “ombra”, che transita velocemente nella “ripresa reale manifesta (davanti ai “tuoi” occhi)”:
ecco cosa è (e chi è) la immanifestazione compresente dominante

Tu osservi sempre "qualcosa" e mai qualcun3
Qualcosa che è sempre (sempre) una differita (paesaggio, onda), rispetto al livello che corrisponde alla “diretta (dettaglio, particella)”. Ma (ma) qualcosa che si scambia d'identità, quando - seppure seguendo la "diretta Tv (onda)" - sai che attraverso le infrastrutture il segnale giunge, comunque, in differita nel tuo apparecchio televisivo, nonché, occhio (particella).
E, ciò, è il grande “vantaggio” che incorpora la dominante, rispetto a te. 
Qualcosa che si ritraduce, nel tempo, nella mancanza di originale memoria, esperienza, senso, coerenza, lungimiranza, etc. - ovvio – per quanto riguarda te, il tuo futuro e la tua esistenza sovrana, “formularmente” meglio comprensibile ed auto orientante. 

Ossia, non registri più, “qua, così”, nessuna di queste “mancanze”, dal momento in cui… sono state tutte “riempite d’altro significato, valenza e sostanza”. 
La strategia è completa. 
Con “chi” credi di (non) avere a che fare? 
Sii seri3, alias, congru3... nonché all'altezza della situazione. Quale situazione
Quella che hai smesso di prendere addirittura in considerazione:
che la realtà manifesta “qua, così”, la “tua” realtà di tutti i giorni, “è” completamente il frutto della strategia dominante, dal momento di “è già successo” in poi. 
Non sei tu che credi in Dio (in qualunque “sua” forma evocata in qualsiasi località globale), oppure, nella scienza (deviata)?
Che cosa c’è al di fuori di queste due colonne portanti?
Lo ricordi… se (se) – in mancanza di memoria originale – rievochi l’accaduto in termini di frattalità espansa:
una memoria ambientale che esiste e funziona, allo stesso modo, secondo il quale credi nell'esistenza (funzionamento) di Dio e/o della scienza deviata. 

Ogni s-oggetto lascia tracce frattali espanse, in qualsiasi situazione (sia, essa, fisica, metafisica, diretta e/o indiretta). 
E non esiste nessuna strategia che può “tagliare fuori” questa caratteristica infrastrutturale sovraintendente il compito di “registrare tutt3 quello che (non) succede”. 
Il genere umano, nel dettaglio che s’emana dalla grande città, sembra approssimativo in tutto quello che “fa”. 
Eppure, d’assieme, ha costruito le grandi città, che sono opere d’alta ingegneria che funzionano perfettamente (la sintesi perfetta del termine “perfezione” è… il riferimento dal quale la si giudica, oppure, la si intende: la perfezione esiste sempre ed è perfetta solamente da quel livello che la padroneggia, ossia, che la costruisce e controlla “nonostante le apparenze, ossia, il ‘tuo’ grado di giudizio inconsapevole”).



Una persona che passa davanti ad un teleobiettivo, lo attraversa velocemente
Tanto velocemente da essere come un’ombra, un fantasma, un breve dubbio subito dimenticato, etc. 
Nota bene le sottigliezze, allora.
Perché guardi sempre in un "teleobiettivo"? E, dunque, che cosa (chi) ti sfugge continuamente?
Di certo, non il paesaggio... che guardi nel dettaglio, specializzandoti in osservazione “a gioghi fatti”, stupendoti per la bellezza della natura e non rilevando minimamente che è tutt3 artificiale e che tutt3... funziona.
Intuito, osservazione, ipotesi, verifica sperimentale, legge:
la scienza (deviata) procede in questa maniera
alias
parte da una sola considerazione
che “non sa niente”.
Parte dall'intuizione, dalla percezione, etc. che non sono prettamente “scienza (deviata)”
E, poi, arriva alla definizione della “legge, che vale per tutt3 'qua, così'”, dato che deve valere per tutt3.
La scienza è come – seppure non sa niente – se scrivesse un libretto delle istruzioni, per l’utilizzo della realtà manifesta “qua, così”:
qualcosa che ipotizza e poi verifica, ma (ma) “a modo suo”
esprimendo “proprie verità”
tanto è vero che, per oltre un millennio – ti dicono – le teorie aristoteliche furono le uniche “accreditate” a livello di comunità scientifica ufficiale (qualcosa che, poi, è stato cambiato e che, dunque, rivela - per intero - la fallace procedura scientifica “non importa se in quale tempo, modo, perfezionamento, etc.). La storia si ripete...
Occorre notare bene che:
la scienza (deviata), di/in ogni tempo, ha sempre professato “verità assoluta”
ossia
si è sempre (sempre) ritagliata l’immagine della perfezione (agli occhi/teleobiettivo, della Massa).
E, così, è ancora “oggi”, dal momento in cui, tu “inespert3”, non sai nulla e, dunque, non puoi nulla, a livello d’interazione scientifica e, dunque, sociale. 
Bada bene che la scienza non si occupa di qualcosa che, poi, riguarda solo altr3. La scienza si occupa di questioni collegate sempre a te, nonostante tu sei auto manutenut3 al di fuori della “tua” questione. 
È, dunque, come se il futuro fosse tuo, nella misura in cui… “sai di scienza”. Cioè? Nulla, a livello sostanziale, a livello fondamentale di “che cosa significa”…
Nel corso del tempo, l’umanità ha registrato di essere alla compresenza di due grandi “correnti”: 
scienza e religione. 
E, da un certo punto in poi, ti hanno “ventilato” l’ipotesi – attraverso canali alternativi (che sono sempre la stessa “cosa”) – che le due versioni della medesima “creazione” siano, in realtà, una sola “grande famiglia che, da qualche parte nel tempo, è stata separata e divisa in due
È vero e lo puoi verificare anche da te. In che modo? Così:
laddove la scienza “non arriva”
c’è (inizia) la religione.
Questa, sai che cosa “è”? Sinergia di scala. Complementarietà. Univocità. La stessa “famiglia”, che si aiuta nel tempo... ma senza mai darlo a vedere (è come assistere ad una stretta di mano, ad una cena “a pane, vino e salame” tra Don Camillo e Peppone, nella riservatezza della loro intimità familiare o che dir si voglia, politica/religiosa – interesse).
Non v’è alcuna differenza. Sì, ma “dove”?
A quel livello decisionale che, ad esempio, puoi intuire e smettere di "nemmeno immaginare (ricordare)", prendendo in considerazione la realtà rappresentata dal “che cosa significa”, che osservi by la Rete (Internet), il wireless, i future, le e-mail, gli Sms, il denaro elettronico, le telecomunicazioni a distanza, etc. 
Insomma, tutta informazione che ti “attraversa” senza che te ne accorgi minimamente. Apparenza? No. 
Dato che questa informazione, se (se) la decodifichi opportunamente, “è” reale, fisica, sostanza:
qualcosa che ti conferisce conoscenza, vantaggio, prevenzione, controllo, lungimiranza, etc. 
La “riservatezza” è una questione altra, rispetto a quello che pensi perché ti dicono. 
Ecco uno dei motivi per i quali la scienza è complessità (non è per tutt3). 
Sì, perché, se la scienza fosse spiegata per quello che davvero “è (serve)”, allora, la Massa si comporterebbe con essa, così come si sono già comportati gli uomini di Brenno, allorquando misero a ferro e fuoco, Roma, dopo secoli e secoli di “azione nemmeno pensabile”. 
La “sicurezza dei dati (che viaggiano nell’aria, persino attraversandoti)” è una questione altra, rispetto alla privacy ed alla tutela dei tuoi dati personali, che devi obbligatoriamente “dare”. 

Anche il conto corrente implica sicurezza, per una questione di “credibilità”. Ma (ma) quando si tratta di dati d’impresa privata, istituzionale, militare, criminale, etc. la riservatezza è totale e necessaria, in quanto che… dopo millenni di passaparola, codici, scrittura, etc. le stesse informazioni, ora, ti trapassano senza che tu le possa intercettare (perché non ricolleghi i fatti).
Immagina di avere uno strumento che le “raccoglie, ordina, decodifica e rende chiare anche a te”:
avresti trasmutato di stato la “materia”.
Dal livello “etereo” a quello “fisico”. 
Potresti intercettare di tutto e di più. 
E, questo, renderebbe totalmente insicura la sotto/dominante
Ergo:
la scienza fallirebbe, poiché, avrebbe – di fatto – eseguito un clamoroso autogol.
La comunità hacker, dunque, che cosa rappresenta?
Questa opportunità. Ma (ma), di converso, come si comporta
Sfruttando la situazione di “per sé”. Alias? 
La comunità hacker non esiste, per come credi e pensi (immagini). Wikileaks e compagnia cantante, sono dei bagliori accesi nella notte, di più, per attirare la tua attenzione. 
In realtà, “servono” alla stessa causa, che permette un certo auto avverarsi, poiché, “serve così”. 
Infatti, Wikileaks non ha comportato nulla in termini sostanziali. Le informazioni “rese note” che cosa hanno aggiunto fondamentalmente
Nulla. 
Qualsiasi ambito è screditabile all'occorrenza
La dominante non fa sconti a niente e a nessun3. Tutt3 è sacrificabile, terminabile, sopprimibile, insabbiabile, etc.
Non c’è una struttura fisica. Non c’è una Roma da attaccare. Non c’è niente di simile. Non c’è il castello dell’imperatore, che vedi da lontano svettare sul rilievo, con tanto di torri e di vessilli bellamente espost3 ai venti…
Tutto questo è diventato… un grattacielo, nella grande città.
Il tutto, protetto dalla legge, dalla vigilanza privata e pubblica e, nel caso, dall'esercito. Una fitta rete che trama continuamente, avvalendosi della “modernità”:
credi che ti avrebbero dato la “modernità”, altrimenti?
Gli imperi che si sono susseguiti, nel corso del tempo, sono tracce sottodominanti. La dominante è sempre rimasta, totale, “qua, così”. E (ma)… in questo spazio (potenziale) si è come acceso un tracciante nel cielo, che la indica sempre, nonostante le apparenze…
Che cos'è la propriocezione?
La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista.
La propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento
Link 
La scienza (deviata) e la religione ti tolgono, progressivamente, la propriocezione
Nel tempo, hai avuto bisogno di loro – infatti - per “auto orientarti”. 
Per questo motivo, ti hanno detto – dapprima – che la Terra è piatta e, poi, che è una sfera (ti potrebbero dire qualsiasi cosa, tanto tu non hai più propriocezione, ossia, “non riconosci e non ti percepisci, da te. all’interno di…”. Ossia: la forma del territorio ti sfugge e, dunque, te la possono fare assumere in qualsiasi maniera. Tanto, nel tempo, ti “auto” convincerai ogni volta. A questo servono le fake news. E, questo, riflettono le fake news). 
Allora, invece di continuare a dividerti e a dividere… inizia a riflettere in merito al “che cosa significa”.
Vai “a monte”… Con l’alta considerazione che non c’è nulla di sbagliato, puerile, infantile o stupido e inutile.
“Fai…”.
Callum Lynch viene costretto a rivivere i ricordi di un suo antenato vissuto al tempo dell'Inquisizione Spagnola, al fine di rintracciare un misterioso manufatto noto come Mela dell'Eden, fulcro di un millenario conflitto tra le società segrete degli Assassini e dei Templari…
La Mela dell'Eden, creata da un'antica civiltà, che contiene il codice genetico del libero arbitrio
Link 

Quindi, il libero arbitrio è un “codice genetico (programma)”
Non perché te lo dice la trama, bensì, perché “lo sai (senti)” che “è” così. Osa. 
Se (se) il libero arbitrio è un programma, allora, per avere effetto... tutt3 deve essere (in) un programma. No?
Natura ed artificialità sono sempre “creazione”, alias:
generazione
da un interesse (non importa quanto ”infinito” sia… l’interesse esiste sempre). 
Quindi: 
esiste il “chi”
E non è una favola
Il “chi” lo ritrovi sempre, anche se “solo” al livello che “inquadri”, ignorando tutto il resto.
Allora, espandi la prospettiva, ma non solo letteralmente/fisicamente:
di più, globalmente (che non è solo verticalità o larghezza) a livello di significato, sostanza (è, ancora, l’informazione che ti attraversa, senza che te ne accorgi – se non per degli effetti collaterali che chiami, nel tempo, “malattia”).
Mentre osservi qualcosa, direttamente, indirettamente, alimenti e succede qualcosa ad altro livello sostanziale:
ancora fisico ma più “a monte”. 
E, ovviamente, viceversa. 
Quando metti a fuoco “ciò”, sei più vicin3 alla comprensione (ricordo) del “che cosa significa”
Il che, ti permette di agganciare i concetti “superiori” di sistema operativo frattale espanso, grande concentrazione di massa (giurisdizionale), delegazione frattale espansa, leva frattale espansa, etc. 
Ossia, il funzionamento non solo di questa realtà manifesta “qua, così”, ma, del reale potenziale (qualcosa che, ad esempio, la legge di attrazione – da supermercato - ti ricorda per annacquata assonanza). 
La sovrastruttura, sovraintende. Riesci perlomeno ad ipotizzarla?
Se, no… allora sei totalmente sotto ad incanto AntiSistemico.
È una cartina tornasole. Nonché un profondo “esercizio”… 
Questo “materiale” è “in leva”:
ti permette di (fare la differenza).
È “ora” di alzare l’asticella. È “tempo” di ricordare. È opportuno “fare che ti fermi… trascinando con te, il macchinario AntiSistemico”.
È questa la “cura”… assumere la realtà manifesta “qua, così”, come una totalità, dalla quale non riesci se non ne assumi la medesima valenza “totale”.
Ti ricordo che nel nucleo atomico c’è anche il neutrone, che serve per fare “massa”. Seppure “di carica neutra”, è imprigionato all’interno, tra incudine a martello (protoni ed elettroni), per mezzo della “forza” attrattiva che tiene insieme il nucleo.
Nel 1988, l’atomo era descritto così:
nell'atomo, protoni e neutroni sono strettamente legati fra loro e costituiscono il nucleo atomico… Gli elettroni sono in continuo e rapido moto intorno al nucleo; l’attrazione che esiste fra cariche elettriche di segno opposto lega gli elettroni al nucleo impedendo loro di sfuggire dall'atomo
Corso di Fisica - Moreno e Pallottino
Dunque (evidenziando che, poi, la scienza ha dato un altro tipo di spiegazione al movimento degli elettroni, introducendo il principio di indeterminazione della loro posizione in un dato momento, il che – tuttavia – non cambia la sostanza di quanto esposto qua sopra), quale situazione esiste agli albori della forma materica manifesta?
Il “nucleo” è (in) una forzatura. 
Esiste dell’attrazione (un legame e una “forza”) che si attua per via di differenza di segno (carica), che impedisce di lasciare il nucleo e, quindi, che mantiene il nucleo stabile ed esistente in una certa “forma”. 
Questa situazione ricorda, un po’, ciò che tiene assieme la massa sociale umana, alla grande città ed alla forma sociale che esiste grazie a questo collante
Ma… che cosa sfugge, continuamente
Non sfugge nulla “al nucleo”. A te, sì, però. 
Questa “forza” che cosa (chi) “è”? 
Non ti sembra che, espandendo il concetto, sei molto vicin3 a delineare e “percepire” il vertice distaccato dal resto dell’edificio?
Lo schema è fisso:
è sempre quello e si ripete causalmente.
Hawking ti dice che l’universo si è creato da sé, grazie alla gravità. La religione ti dice che l’universo è stato creato da Dio. La scienza (deviata) ti dice che l’universo è nato dal nulla (che è come esploso: Big Bang).
Ergo?
Poni attenzione:
1) che cosa (chi) “è” la gravità, 2) che cosa (chi) “ha” creato Dio e 3) dove (chi) si “trova” il nulla?
Manca sempre il “a monte”. Non a caso si tratta di teorie totali, ma... nella parzialità.
Cosa fa “sopravvivere (muovere)” gli elettroni attorno al nucleo? 
Le caratteristiche di orbita elettronica (il primo livello ha spazio per soli due elettroni e, a seguire, trovano spazio sino a otto elettroni per orbita. Inoltre, “natura vuole/chiede” di rimanere sempre con le orbite complete,  vuote o piene che siano. Per cui, questo fa sì che un atomo tenda a perdere elettroni oppure, di converso, ad acquisirli), sono come codificate nel funzionamento della realtà
La scienza (deviata) è come se usasse questo “funzionare”, ma assecondando tutto – a partire da “lì” in poi – secondo una nuova funzione propria a/di “collo di bottiglia”, prendendo il controllo al fine di “prendere vantaggio (interesse a…)”.
Il funzionamento diventa, quindi (dopo un simile trattamento) “lavoro, energia, scarsità, sfruttamento, sopravvivenza, etc.”:
AntiSistema by dominante.
In meccanica quantistica, il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce i limiti nella conoscenza e nella misurazione dei valori di grandezze fisiche coniugate… o, nelle formulazioni più recenti e generali, incompatibili… in un sistema fisico…
Fra l'incertezza sulla posizione… e quella sulla quantità di moto… di una particella…
Enunciato nel 1927 da Werner Karl Heisenberg… e confermato da innumerevoli esperimenti, rappresenta un concetto cardine della meccanica quantistica e sancisce una radicale rottura rispetto alle leggi della meccanica classica…
Link 


In meccanica quantistica vige il principio di indeterminazione di Heisenberg che sancisce una radicale rottura rispetto alle leggi della meccanica classica
Nell'ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l'accadere (all'interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso….”.
Werner Karl Heisenberg
Fai grande attenzione:
il caso non esiste (sostenere il contrario è una forzatura che, testimonia il proprio non sapere e, dunque, l’artificialità della teoria/scoperta/dimostrazione… che, di più, è una traccia frattale espansa relativa al “è già successo”).
Così… come la dominante è compresente (meccanica classica) ma immanifesta (meccanica quantistica), allo stesso modo si comporta la “natura”, che è la diretta conseguenza della “strategia (dominante)”. Che altro ti aspettavi?
La dominante incide ma è, anche, incisa… nella “lastra” reale manifesta “qua, così”.
In Assassin’s Creed (il film), ti fanno notare questa curiosità (una “finzione scenica”, ovviamente):
i Templari, che la storia (deviata) considera “estinti, proprio nel momento della loro massima potenza (terminati dalle “forze d’interesse e d’attrazione”), nel film,sono a capo del mondo (guarda non caso, in maniera compresente ma immanifesta), secondo il ritornello che, ad esempio, sia gli ebrei che gli Usa (con il sacrificio dei deportati nella seconda guerra mondiale e con quello dell’11 09 2001, oppure, di Pearl Harbor), hanno ancora utilizzato nel corso del tempo.
O, ancora, sul discorso dei vaccini (divenuti obbligatori dopo che…), per mezzo della potente campagna “marketing” globale “qua, così”… illuminando la scena di una particolare luce o inclinazione, ben sapendo che per il principio di indeterminazionetu non riuscirai a scorgere e a dare senso alla “forza (che spinge tutt3 a...)”.
Il nostro corpo sottoposto allo stress e ripetendo nella quotidianità cattive abitudini posturali, tende a ricreare le stesse condizioni
Link 
Questa è coerenza (frattale espansa). È abitudine (riflesso frattale espanso). È conseguenza (leva frattale espansa)…
È causalità (compresenza immanifesta dominante, grande concentrazione di massa, giurisdizionale, in delegazione frattale espansa)… è programmazione.
La “natura” funziona, perché risponde a comandi (è codificata, programmata)… La "forza" che fa muovere gli elettroni da dove giunge, come si crea?
Che cosa (chi) “è”?
È, per “te, ‘qua così’” quasi impossibile ricordare che la “forza”, che ritrovi anche a livello atomico, è l’immagine frattale espansa di un interesse dominante (chi)
Comunque, anche scorgendo ciò, rimane scoperto sempre il “da dove giunge questa forza”.
La scienza (deviata) ha teorizzato il meccanismo di attrazione (carica positiva e/o negativa), ma… sei ancora allo stesso livello incarnato da Hawking (che cosa/chi “è”, la gravità?). 
Insomma, la teoria è un “paravento di comodo”, per nascondere l’evidenza di fondo. Quale? 
Che la realtà “funziona”. 
Funzionare = essere programmat3 in una certa maniera, secondo interesse
Quando Tesla decise di aprirsi all'umanità (dando energia libera per tutt3), non gli fu permesso. Cioè?
Vedila così: 
hai scoperto un giacimento infinito di… Se lo rendi pubblico, automaticamente (nella tua “mente”) lo deprezzi, ossia, diventa inutile (per il tuo interesse). 
Quindi, che cosa fai
Nel caso della corrente elettrica… all'oceano di energia libera, sono stati collegati due (o tre, nel caso dell’industria) “fili elettrici (ora anche wireless)”.
Il che ha reso automaticamente “naturale” il concepire una generazione e distribuzione di corrente, ad opera di un distributore:
ecco, allora, il monopolio (l’immagine riflessa della/dalla dominante).
Il funzionamento (sconosciuto o frattale espanso) viene omesso, cancellato, dissolto dall'attenzione pubblica e persino espert3 e, nel tempo intergenerazionale, si genera differita (per la Massa) e vantaggio (per la sotto/dominante). 
La forza non è energia, né lavoro.
La “forza” è il funzionare (qualcosa che ti porta “fuori da…” e che, dunque, “qua, così” non va bene. Il nucleo atomico, allora, è tenuto assieme forzatamente ma imbrigliando la “forza”).
E l’uomo creò la vita:
ecco come piante, animali e perfino gli esseri umani si possono “progettare” da zero in laboratorio. Rischi e vantaggi…
Per cominciare, bisogna dire che in sé la disuguaglianza non è un male assoluto. Un certo livello di differenza economica, infatti, serve a premiare chi contribuisce di più allo sviluppo della società, e quindi a incoraggiare le persone a farlo.
Ma la vera sorpresa è quanto emerge dai modelli matematici, come quelli dell'economista Sandro Brusco:
la disuguaglianza nei livelli di ricchezza è inevitabile, perfino in una società di eguali…”…
Focus 297



Se rimani senza “parole”, sei ancora recuperabile. Altrimenti, l’incanto sta picchiando davvero “duro” con/in te.





La realtà potenziale “funziona (questo è l’autentico livello ‘naturale’)”.
La realtà manifesta “qua, così”… è, invece, totalmente artificiale (di parte):
si serve del “lavoro” per auto alimentarsi, giungendo a “consumare” tutt3.
La morte è la conseguenza indiretta più grande e meno evidente, se (se) sempre dentro al “qua, così”, osservando dal teleobiettivo e non vedendo il “chi”, se non per quell'effetto “ombra”... che ti spieghi, abituandoti a non prenderlo in considerazione…
“Vai… al significato. Fai…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2089



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