“Mai provato la sensazione di trovarti in un sogno, ma tutti quelli attorno a te pensano di non esserlo? Ricorda chi è quello sveglio…”.
Un nuovo futuro
È l’ambiente stesso, che deriva dalla forma sociale, a rendere la memoria come una sorta di cortocircuito; se costantemente dentro ad un labirinto, sia fisico che mentale (la città sempre più “moderna”), la visione (i sensi) si “accorcia”, l’istinto si adatta a sopravvivere secondo altri ritmi, l’intuizione è al servizio dell’attività lavorativa (al “fare carriera”) e la memoria tende a divenire sempre più breve e a fermarsi lungo l’asse convenzionale del racconto storico ufficiale (deviato).La “giornata della memoria” è ormai diventata qualcosa di grottesco (pur essendo "giusta", ossia, pur conservando "significato" che, complessivamente, sfugge):
“non devi dimenticare” ciò che “è già successo”
nella forma prevista dal “rito” sempre più globalizzato ed auto globalizzante.Ricordi ciò che va ricordato, per come devi ricordare… mentre tutto il resto scivola via inesorabilmente.
Se (se) assisti a qualcosa di straordinario (evento) che vedi solamente per un breve attimo e, poi, non si ripete più… tende ad avere la supremazia, la convenzione.