venerdì 18 agosto 2017

Un autografo molto particolare.



Come ti accorgi che esiste “un vertice immanifesto (distaccato) del potere”? Perché ha un certo "stile"...


  
Te ne accorgi dalla “firma” che lascia praticamente ovunque, all’interno della propria giurisdizione. 
E... quando tale “campo d’azione” è assoluto, allora, riguarda l’intero pianeta. 
Il controllo è totale (assoluto) quando ad ogni coordinata globale, a prescindere dalle apparenze (usi e costumi, leggi locali, tradizione, etc.), nella sostanza vige sempre lo stesso tipo diimprinting (internazionale)”. 
Se (se) fai attenzione, laddove non sembra ancora avere piena efficacia, detto “firmware”, allora esiste “tensione (guerra, carestia, povertà estrema, etc.)”. 
Ossia? Ci sono “lavori in corso”. Per far ché? 
Per “piallare la situazione”. 
E per trascinarla lungo il solco dell’aratro AntiSistemico.
Che altro? 
Qua sta il “bello”. Che altro, se non
tutto ciò che ti dicono, al fine di farti credere di/che… 
Così, di/in una situazione estremamente chiara, nitida, precisa (come il notare che certe “potenze occidentali” fanno il brutto ed il cattivo tempo, a livello globale, da sempre “qua, così”)… si auto ricava spazio, tempo e modo per formarti una “tua” opinione personale, relativamente al tal accadimento, apportando d’assieme quella gran confusione che rende le singolarità in grado di 1) credersi informate sui fatti, 2) avere capito tutto di/in ogni situazione, 3) essere certe di far parte di una società “migliore”, etc. 
Ed, allo stesso tempo, di 4) percepire che sfugge sempre qualcosa, 5) non maturare mai quella sufficiente convinzione di/per muoversi conseguentemente fuori dagli schemi, 6) ristagnare in qualcosa che – ne sei sicur3 ma non lo puoi provare nemmeno a te stess3 – è alquanto “malsano”. 

giovedì 17 agosto 2017

Due pesi e due misure (quando fai Tilt).



Sei cospars3 (e dispers3) tra/nei “detti, proverbi, massime, metafore, analogie, similitudini, motti, aforismi, adagi, etc.” senza per/con questo comprenderne il significato
Così, come se (come se) tutto esistesse senza alcun senso proprio. 
Come esiste l’erba, l’aria, lo smartphone... allo stesso modo – ti sembra – che esista anche questa sorta di “malizia, arguzia (esperienza)” pregressa, altrui, mai del tutto ben specificata nella sua origine e, soprattutto, nella relativa destinazione d’uso (significato). 
E pur riconoscendone il “valore”, per qualche motivo ambientale non lo tieni mai in considerazione portante e centrale, allorquando ti ritrovi a “decidere”:
tra i due litiganti, il terzo gode…”.
Molto interessante. Vero? E… “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…”? Che ne dici?
Quale significato sostanziale hanno o, meglio, “trasportano (rappresentano)”?
Quindi; non “cosa” ma “chi”è (da... “esistere”), ad esempio, il “terzo (che) gode
Oppure il... “mare”? 
Queste espressioni “popolari” sono il risultato, la quintessenza, derivante da esperienze “mai del tutto passate ‘qua così’”.

mercoledì 16 agosto 2017

Apparenza manifesta.



Ogni App è una funzione della futura IA (IO).
Quello che si sta “sviluppando” - perlomeno osservando dalla manifestazione (apertura commerciale) della Rete - è un organismo artificiale inimmaginabile che – per “ora” – si cela tra le miriadi di App (programmi, software, algoritmi, linguaggi, utility, funzioni, mode, interessi, necessità, etc.) che popolano “non solo il Web”. 
Trova il modo per/di accorgertene.
È un vero e proprio “laboratorio/esperimento” – a “cielo aperto” – che darà “vita” a qualcosa d’assieme:
una Intelligenza Artificiale (IO: Input Output)
una esistenza “sintetica” (che saprà “tutto” di te e della Massa, perché la sua scuola/educazione “è già successa” attraverso, proprio, Internet).
Da quella forma “statica (interiore)” di compresenza, in seguito, si “evolverà” la forma “dinamica (esteriore) ad ‘immagine e somiglianza’”:
l’organismo, sempre più organico, pseudo umano (cyborg, replicante, robot, umanoide, etc.).
Questa “espressione” si attuerà attraverso le due fasi del camaleontismo “qua, così”:
la generazione sotto a mentite spoglie (procurata utilità)
la manifestazione commerciale (procurato servizio)…

lunedì 14 agosto 2017

Mettere le cose a posto.



Viviamo le nostre vite sotto al loro sguardo vigile.
Niente diseguaglianza, né crimine, né guerre. Eliminate le differenze ora siamo una società unica. Sotto agli auspici della federazione mondiale.
Abbiamo energia pulita e rinnovabile. E abbastanza cibo da sfamare chiunque. I nostri bisogni materiali, soddisfatti. La morte fa parte della vita. Ma liberata da malattie, da stress e da tutte le cose che ci rendono tristi. Viviamo vite più lunghe e più sane. Aumentano le nascite. È un mondo in cui siamo fieri di crescere i nostri figli.
Per chi è legato alle vecchie maniere, c’è sempre Nuova Atene. Ma per il resto di noi, è l’età d’oro… utopia…
Allora perché sono terrorizzato dal futuro? Potremmo chiamarla beata ignoranza, ma è pur sempre… ignoranza…”.
Childhood's End
L'ancoraggio.
Nella “dualità (apparente = fisica, reale, manifesta… come un incanto)” 1) cicli, 2) ti auto confondi misurando e calcolando tutto, 3) ti consumi e consumi e 4) s’alterna lo stato di informazione condivisa (qualcosa che credi essere “sviluppo, civiltà, progresso, etc. vs degrado, involuzione, regresso, etc.”). 
Ossia, “qua, così” non c’è alcuna differenza sostanziale tra “epoche storiche”, appartenendo in ogni “caso” ad un unico, immane, grande “momento (perno)”. 
Quello che va dall’avvento della dominante (“è già successo”) ad… “ora (in divenire)”… 
Nel mezzo c’è stato (c’è) spazio per ogni forma di auto intrattenimento sottodominante (con la dominante coerentemente sempre sullo sfondo, a fare da trama globale condivisa/comune). 
Quindi, l’attuale spinta tecnologica (non solo commerciale) è la cresta dell’onda che ti porta ad auto convincerti che “l’umanità è sul cammino dell’evoluzione, intesa come la più generica e generale traduzione in termini positivi”. 
Qualcosa che sembra come un’onda di marea che, prima o poi, toccherà tutt3 (anche il “terzo/quarto mondo”). 

venerdì 11 agosto 2017

Gli errori wireless procurati in leva.



Ci sono state delle “decisioni”, da parte di Hitler – nel corso della seconda guerra mondiale – che fecero la differenza, favorendo la propria sconfitta (qualcosa che “era già scritt3”, proprio nella modalità dell’organizzazione  - centrale - internazionale del circuito monetario speculativo e del conseguente scivolamento nel conflitto globale). 
A carte scoperte, “ora”, è infatti possibile ricavare, anche da te, che 1) il prima, 2) il durante e 3) il dopo (della guerra), costituirono un’unica grande sceneggiata (assolutamente veritiera, in termini di morti, distruzione e… preparazione alla ricostruzione), che portò alla sistematica “invasione alleata” del cuore dell’Europa, da parte delle due potenze “laterali”: 
Usa e Urss (che, nel frattempo, è stata smantellata – ancora una volta – favorendo lo smottamento attraverso il controllo dei flussi finanziari, provocando onde di crisi sempre più pressanti)
che divennero, dunque, "centralizzate".
Le “decisioni contrastanti” di Hitler come si relazionano in tutto ciò
Innanzitutto, “quali” decisioni? 

giovedì 10 agosto 2017

Se ti dicono che non sai, devi crederci.



C’è sempre, nelle “cose (s-oggetti, fatti)”, un significato.
Di più, c’è sempre – anche – una gerarchia e, quindi, dei livelli. Il che favorisce (permette, genera) la “complessità”, nonché, l’apparenza.
Laddove, l’apparenza non è l’antitesi della Fisica, ma (ma) è assolutamente reale e manifesta sullo/nello stesso piano della misurazione degli eventi (prospettiva), dove esisti anche tu. 
Ora, se (se) questa “esistenza” è una sorta di proiezione - in sede di analogia frattale espansa non è portante - dato che “le informazioni ci sono e ricircolano sempre (sempre)”, anche se codificate di livello in livello. 
È per questo motivo che occorre andare (rimanere) coerentemente al significato (che non cambia mai, da livello in livello). 
La caratteristica frattale espansa è una sorta di “comodità”, perché permette di realizzare (evidenziare, concretizzare, manifestare, generare, etc.) ogni intento (ordine, sogno, idea, comando, desiderio, etc.) “in leva”: 
è sufficiente orientare intento e direzione, al fine di “ispirare” la realtà manifesta conseguente

mercoledì 9 agosto 2017

Fai leva sul tabù.



Ecco come la vita entra in rapporto con la morte nell’essere medesimo; si tratta di uno scambio fra l’elemento vivente portato verso l’esistenza ed un elemento che tende verso la morte e costantemente interviene”.
Rudolf Steiner 
Se (se) la morte è un tabù, regolarmente da rimandare (evitare) più in là possibile – evitando, così, di comprenderne il significato portante (se non attraverso il “credo” religioso/scientifico deviat3, altrui) – la vita, è ormai certo, è possibile essere ottenuta in vitro (deducendo che essa sia artificiale e, non solo ottenibile artificialmente). 
Del resto, anche la morte può essere ottenuta “artificialmente”… Tuttavia (ma) anche in questo “caso”, la questione viene generalmente trattata, ed assume la valenza e i contorni, del tabù.
In una società umana un tabù… è una forte proibizione (o interdizione), relativa ad una certa area di comportamenti e consuetudini, dichiarata "sacra e proibita". Infrangere un tabù è solitamente considerata cosa ripugnante e degna di biasimo da parte della comunità
Quando una certa azione o abitudine è classificata come tabù, essa viene proibita, vengono istituite proibizioni e interdizioni riguardanti la sfera di attività che la riguardano. Alcune di esse sono sanzionate dalla legge con pene severe, altre provocano imbarazzo, vergogna e sono oggetto di insulti…
I tabù possono avere varie funzioni e spesso accade che essi rimangano in effetto anche quando i motivi originali che li avevano ispirati non sussistono più. Per questo motivo alcuni sostengono che i tabù aiutano a scoprire la storia di una società quando non ci sono altri documenti a testimoniarla.
I tabù a volte sono talmente forti da coprire anche le stesse discussioni che li riguardano, col risultato che, a volte, in queste discussioni, invece di nominarli esplicitamente, si ricorre a termini edulcorati (eufemismi) oppure alla semplice sostituzione del termine con altro più o meno equivalente…
Link 
Attenendosi a questa “definizione”, ossia… accostandoti in maniera dipendente dalla definizione stessa (come se tu non sapessi nulla a tal riguardo), succede che ti limiti a prenderne atto

martedì 8 agosto 2017

Auto ricavati da te.



Come è possibile instaurare una comunicazione efficace (sostanziale), quando all’apparenza sai già tutto (poichè te lo dicono)
Quando l’informazione esiste ma (ma) si limita a confonderti, piuttosto che il contrario. 
Quando ti raggiunge “verità” sotto forma di abitudine, alias, attraverso un manto di codifica (filtro) di parte. 
Quale “parte”
Quale se (se) sembrano esistere molte parti “qua, così”... 
Del resto, l’orientamento della/alla politica (destro, centro, sinistra “ieri” e centrodestra e centrosinistra “oggi”) dimostra proprio che una lottizzazione della realtà manifesta è “già” avvenuta
Dunque, come ti spieghi che, all'opposto, esiste solo una parte... con la Massa (sullo sfondo)? 
Semplice: 
non te lo spieghi. 
Infatti, affermare che qualcosa/qualcun3 è “di parte”, non significa ammettere che “esiste sempre e solo una parte”, bensì, significa che esiste una separazione dell’insieme, in parti “diverse”
Così, l’essere “di parte” perde il suo senso post “è già successo (avvento della sotto dominante)” ed il risultato è il dubbio:
una sorta di Applicazione che si auto installa nella mente, così come un agente virale si trasporta da “caso in caso”. 

lunedì 7 agosto 2017

Te lo dice Al-Khelaifi stesso.



L’espressione (intento) di Henry Gadsen (direttore della compagnia farmaceutica Merck), “Il nostro sogno è quello di produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque”, indica chiaramente – anche – lo scopo dell’intera “industria” globale:
interpretare le "necessità" della Massa per, poi, venderle i rimedi?
Non solo. Di più:
indurre nella Massa le necessità dell’industria per, poi, venderle i "rimedi"
A quando la credenza che la “sete” rientri nel più vasto ambito della malattia? 
Se Gadsen pronunciò la sua famosa “massima” nel 1977 e, se (se) multinazionali come Merck non hanno, nel frattempo, cambiato “idea”... allora, pensa cosa può essere “già successo” durante questi quarant'anni. 
A quale strategia puoi essere stato espost3, in tutto questo lasso di tempo
Quali convinzioni sono “ora”, davvero, utili per la tua salute ed all’opposto, quali sono poco più che invenzioni? 
Non è semplice comprenderlo se (se) affronti la questione in maniera lineare e diretta: 
infatti, in un simile “caso”, ti ritroverai a discorrere con espert3 del settore, che non ti lasceranno alcuno scampo, nell'ambito di un dibattito assolutamente inesistente. 
Non solo. Infatti, avrai contro – nella sostanza – tutt3 “qua, così”. 

venerdì 4 agosto 2017

Tutto al momento giusto. Ma da quale prospettiva?




Hai presente cosa è il “problem solving”?
Il problem solving (locuzione inglese che può essere tradotta in italiano come risoluzione di un problema) è un'attività del pensiero che un organismo o un dispositivo di intelligenza artificiale mettono in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data
Il problem solving indica più propriamente l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche.
Gaetano Kanizsa propone una definizione di problema secondo la quale:
un problema sorge quando un essere vivente, motivato a raggiungere una meta, non può farlo in forma automatica o meccanica, cioè mediante un’attività istintiva o attraverso un comportamento appreso…”…
Questo termine sta ad indicare la situazione psicologica nella quale si viene a trovare una persona quando, in conformità ad una varietà di dati e di richieste, deve affrontare un problema…
Link 
È una “situazione psicologica” favorita dallo status quo qua, così (che è qualcosa che ti impedisce, ostacolandoti sempre, di…)”. 

giovedì 3 agosto 2017

Sei sempre in salita.



In Childhood’s end (prima puntata) puoi meglio comprendere come “Dio e Gesù” siano due esseri “diversi (distinti e separati)”. Altro che trinità.
Poco importa che Dio abbia l’apparenza del Diavolo… 
E lo Spirito Santo? 
È quella linea d’intesa (corrente), che s’instaura tra la polarità, e che assume una certa valenza ad “immagine e somiglianza”. 
Ovvio, Dio (il nome è un contenitore generico “buono per ogni stagione”) e Gesù (il nome non tragga in inganno, poiché, ad ogni latitudine il nome cambia, ma non la sostanza di ciò va in scena ogni volta) incarnano “valori (interesse)” gerarchici differenti e, dunque, diversa appartenenza
Non ci vuole molto ad accorgersi, data la differenza di potenziale che caratterizza “i due”. 
Piuttosto, la “strana coppia” rassomiglia, di più, a qualcosa del tipo
“mandante e mandatario (eletto)”, l’Innominato ed il Bravo, etc. 
La loro è una catena di distribuzione. 

mercoledì 2 agosto 2017

Sulla carta.



Sulla carta”… non è un trattato né un saggio, bensì èciò che sai esistere (solo) ‘sulla carta’, in quanto a giustizia, diritto, uguaglianza, sovranità, etc.”. 
Qualcosa che "rispetto ad un certo passato", sembra molto migliore, per cui "ti va bene".
Il peso della storia (deviata) inciso, per compressione (che fa rima con s-oppressione), sui documenti che regolano – come lancette di un orologio invisibile – l'animo ed il “tuo” tempo “qua, così”. 

La Costituzione, compresente in gran parte degli Stati del mondo, è uno di questi meccanismi che così tanto, la Massa, ha lottato per alfine “avere”. 
Regole che valgono per tutt3, nonché, convenzioni “liberamente interpretabili” che, da un lato, illudono la “gente” e, dall’altro, servono per raggirarla “alla moda”.
Nulla è più pericoloso di un'idea, quando è l'unica che abbiamo…”.
Émile-Auguste Chartier

martedì 1 agosto 2017

Sullo stato dell’ambiente.



Craccare
(diritto)(informatica) agire sulle protezioni di un programma informatico in modo da permetterne un uso illegale senza le necessarie licenze
Dall'inglese to crack cioè "rompere, spezzare"…
Link 
L’analisi che puoi fare, relativamente allo “stato dell’ambiente (status quo, paradigma, convenzione o, meglio, ‘qua così’)” – nel quale “sei” – è portante e centrale, nella misura in cui “te ne fai realmente/sostanzialmente qualcosa”. 
Altrimenti… rientra sempre (sempre) nel “qua, così” stesso.
Questa non è una fantasia, bensì, è un fatto dimostrato dalla scienza (deviata) stessa:
l'osservatore modifica la realtà
Secondo la fisica quantistica potenzialmente coesistono infinite possibilità. Tutto può accadere.
La probabilità che qualcosa avvenga (in termini tecnici quando avviene il collasso della funzione d’onda) è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere.
Quando osserviamo e “scegliamo” uno specifico risultato, tutte le altre possibilità diventano incoerenti rispetto a ciò che vediamo e si auto-escludono.
Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita sulla base del nostro punto di osservazione.
Quando iniziamo a guardare il mondo da molti più punti di visti che vanno oltre le credenze limitanti, iniziano a manifestarsi nuovi eventi, situazioni e sincronismi.
Solo perché crediamo che qualcosa sia possibile, ci apriamo a quella possibilità nella nostra vita…
Link 


lunedì 31 luglio 2017

Il senso dell’elemento mancante.



Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno:
“questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?
E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita:
le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.
Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il Signore mi disse:
“radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli”…
Deuteronomio
Se (se) decodifichi “formularmente”, ti accorgerai del “disequilibrio (equilibrio di parte)” che esisteva “allora”, così come “ora”. 
Qualcosa che riguarda il possesso, il controllo, la guerra, lo sterminio, la supremazia, la dominazione.
In… qualcosa che riguarda la religione, lo spirito, etc. ossia, il “profano nel sacro, che diventa a sua volta profano (profanato, invaso, conquistato, posseduto, etc.)”. 

venerdì 28 luglio 2017

Immagina che… (1) L’interfaccia.



Salvare il mondo da chi sta salvando il mondo…”.
Manhattan
Cade un tabù: la prima pubblicità di sex toys è in onda sulle reti nazionali
Link
Tu non sei “così”. Ti dipingono “così” e, nel tempo, lo diventi “qua, così”
Chiunque arrivi prima, stabilisce le regole. È valso per tutte le civiltà, pertanto, ritengo che la domanda più grande da prendere in considerazione sia ‘chi volete che abbia il controllo dello Spazio?’…”.
Il diritto di contare
Il “controllo” è, dunque, ciò che più conta. 
Ossia, qualcosa che non prende minimamente in considerazione il valore universale “giustizia (ad angolo giro)”, perché… per giungere al controllo - così come quando si è in guerra - “vale tutto”.
Nel film si parla di “per assicurare la sopravvivenza dell’umanità…”. 
Questi luoghi comuni tendono a piallare anche e sopra a tutto la “tua” mente “qua, così”.
Segui il ragionamento, secondo l’atteggiamento più consono alla decodifica dell’informazione ambientale, riflessa dalla memoria frattale espansa:
la domanda più grande è…
quindi
la portata, l’estensione, la giurisdizione, l’influenza, la dominante, etc. di qualsiasi “ambito”, che ne determina anche l’efficacia su tutto ciò che è auto contenuto al suo interno (un tipo di appartenenza scambiat3 per “naturale o nativa”, poiché immanifest3 anche se sempre compresente).


giovedì 27 luglio 2017

Immagina che…



Sai che “volere è potere”.
Lo sai perché te lo hanno detto. Ma (ma) tu, direttamente, hai mai messo alla prova tale “massima”?
Certo che sì. E con quali risultati
Con l’unico risultato che, ora, sei alle prese con una realtà manifesta “qua, così”, all’interno della quale riesci ad auto manifestare la tua “volontà” solo in certi ambiti, mentre nella rimanenza degli altri la “regola” è inossidabilmente che:
“non funziona”. 
Le innumerevoli vicende, in tal senso, narrate attraverso libri e/o trasposizioni filmografiche, mettono in luce ed evidenziano quelle “storie di persone che... ce l’hanno fatta”, a differenza tua, però. 
Non che tu abbia fallito, ma… più semplicemente – per ora – non ce l’hai ancora fatta.
Vicende, come quella di Katherine Johnson, si sprecano e tendono all'auto svalutarti e sottovalutarti.
Certo, le puoi sempre prendere d’esempio. 
Ce la fai
Soprattutto la visione di un film, ha degli effetti portanti su di te; ad un certo punto, ti senti come il personaggio protagonista della tal vicenda e sei orgoglioso di quanto “fatto” da ess3. E ciò ti confonde.