venerdì 28 luglio 2017

Immagina che… (1) L’interfaccia.



Salvare il mondo da chi sta salvando il mondo…”.
Manhattan
Cade un tabù: la prima pubblicità di sex toys è in onda sulle reti nazionali
Link
Tu non sei “così”. Ti dipingono “così” e, nel tempo, lo diventi “qua, così”
Chiunque arrivi prima, stabilisce le regole. È valso per tutte le civiltà, pertanto, ritengo che la domanda più grande da prendere in considerazione sia ‘chi volete che abbia il controllo dello Spazio?’…”.
Il diritto di contare
Il “controllo” è, dunque, ciò che più conta. 
Ossia, qualcosa che non prende minimamente in considerazione il valore universale “giustizia (ad angolo giro)”, perché… per giungere al controllo - così come quando si è in guerra - “vale tutto”.
Nel film si parla di “per assicurare la sopravvivenza dell’umanità…”. 
Questi luoghi comuni tendono a piallare anche e sopra a tutto la “tua” mente “qua, così”.
Segui il ragionamento, secondo l’atteggiamento più consono alla decodifica dell’informazione ambientale, riflessa dalla memoria frattale espansa:
la domanda più grande è…
quindi
la portata, l’estensione, la giurisdizione, l’influenza, la dominante, etc. di qualsiasi “ambito”, che ne determina anche l’efficacia su tutto ciò che è auto contenuto al suo interno (un tipo di appartenenza scambiat3 per “naturale o nativa”, poiché immanifest3 anche se sempre compresente).


Quindi, la “grandezza” di un luogo comune... influisce sul fatto di “non accorgerti più, nel tempo (nell’abitudine), che esiste un altro significato del luogo comune”. 
Infatti, “qua, così” ti dicono che la Terra è una sfera, che gira in vari modi, ed allo stesso tempo, attorno a…
Tradotto in un linguaggio “marinaro”, dovrebbe esserci qualche genere di “beccheggio”, a rigor di logica. 
E, invece, no. 
Tutto “fila via” perfettamentesurfando ogni genere di onda”. 
Di notte c’è silenzio. Ad ogni istante c’è assenza di vibrazione dovuta al “moto planetario ed interplanetario”, tanto da farti dimenticare di essere su una sorta di “nave spaziale” in rotta verso… il “tuo” destino. 
Eppure, la Fisica ti dice, si è accorta ed ha misurato…tutta una serie di “leggi”, ossia, di comportamenti naturali della Terra compartimentalizzata. 
Esiste l’attrito, la forza centripeta e centrifuga, la gravità, il magnetismo, le forze di rotazione, gli spostamenti delle masse continentali, l’asse terrestre decentrato rispetto al suo asse naturale, etc. 
Eppure, data la grande dimensione della Terra, tutto ciò è trascurabile anche in termini di “lavorazione fine”, ad esempio. 
Questo significa che, non accorgendoti più direttamente dei vari moti terrestri, questi più semplicemente sembrano non esistere nemmeno


Ma… quando, ad esempio, si effettuano interventi di altissima precisione (nell’ambito in cui meglio credi), nemmeno “lì” il moto planetario ha qualche effetto
Oppure conta solo il livello di auto controllo della “mano/mente” del chirurgo, oppure… della fermezza dell’arto robotico di turno?
Se l’espert3 è alcolizzat3 o è stressat3… “conta”.
Invece, se (se) il pianeta ruota in “mille modi diversi allo stesso tempo”, no?
Suvvia… 
Potresti pensare che sia già tutto compensato. In che modo?
Tenendo in considerazione gli effetti collaterali. Certo. 
Questo può convincerti nell’ambito della robotica, ma… non per quanto riguarda l’operato umano, che è più “sensibile”. 
Oppure no?
In effetti, l’essere umano è altamente auto riconfigurabile; in ogni situazione, riesce a dare il massimo ugualmente (attraverso qualche "campione").
Ad esempio, può “operare” anche in situazioni di burrasca, a bordo di velieri alla mercé dell’oceano. 
Vero
Ecco un’altra "prova" che la dimensione del tal fenomeno, fa la differenza in termini di “accorgersi che/se esiste il tal fenomeno”. 
Questa è la “via” che ha già intrapreso il binomio Dominio + dominante, nel corso del tempo “qua, così”, ossia, dal momento di “è già successo”, in poi (il tempo, del resto, è la distanza da un certo punto di compassato, fondamentale, sempre compresente e tendente verso un altro punto, piazzato più avanti, nel cosiddetto “futuro”. La linea di congiunzione è la “tua” rotta “qua, così”). 
Quindi, se credi che la Terra sia la sfera che gira attorno a… (bla bla bla), allo stesso tempo, stai anche “affermando” che:
la dimensione planetaria è in grado di attutire, imbottire, neutralizzare, far dimenticare, etc. ogni sorta di effetto collaterale relativo e derivante ad/da un simile movimento d’assieme
Ok?
Non puoi credere solo ad uno dei due aspetti, poiché, entrambi sono collegati… 
Ergo, se sulla Terra si fosse già auto instaurato un “governo unico dominante”, non te ne potresti mai accorgere, ordinariamente
Stai seguendo il filo logico del discorso? 
Ti sembra fantascienza? 
Non ci credi?
O, meglio, credi solo ad una metà del ragionamento
Bè… non puoi, scientificamente, farlo
Perché non seguiresti il procedimento dimostrativo scientifico, stesso… pressofuso nella logica della programmazione “se, allora” e nella logica pseudo religiosa “ad immagine e somiglianza”… 
O, ancora, in quella sorta di sapere millenario mal compreso, che narra di analogia, metafora, esempio, similitudine, eguaglianza, corrispondenza, somiglianza, sincronicità, consonanza, affinità, allegoria, simbolo, significato, sostanza, quintessenza, accordo, armonia, anima, valore, simmetria, correlazione, riscontro, proporzione, eco, riflesso, risposta, relazione, attinenza, attrazione, appartenenza, conseguenza, causa, effetto, ragione, cuore, etc.
È proprio il “bias di conferma” che, prima di essere posseduto dal significato AntiSistemico “qua, così”, ti fa capire il potenziale del tuo livello “attrattivo” di compresenza portante e centrale (meglio se “formulare”).
Nel Bollettino 2108, si è trattato di “introdurre un modo per meglio decodificare l’informazione ambientale frattale espansa (riflessi della memoria ‘è già successo’)”.
Eccolo, molto sommariamente:
occorre credere nella caratteristica ambientale frattale espansa (oppure, tanto non cambia niente nella sostanza, in qualsiasi forma di “Dio”, oppure nella “natura” o nel proprio sé, nell'anima, nello spirito, etc. Meglio: in una forma di "intelligenza sensibile")
occorre, allora, decidere un proprio “alfabeto simbolico” (contenente la forma adatta a ricevere ed interpretare l’informazione, la risposta, da ricevere senza ombra di dubbio)
perché
l’intelligenza che hai tutt’attorno e dentro a te, non ha alcun problema di comprensione (il tuo alfabeto simbolico verrà sempre compreso, a prescindere dalla sua “complessità”. Sei tu, infatti, che "non comprendi/non ricordi")
quindi
genera l’interfaccia più adatta per ricevere quanto di meglio tu abbia richiesto (fai attenzione, accorgiti, sii sempre te stess3, etc. e non avere dubbio alcuno relativamente al fato che l’informazione/risposta giunge sempre, sempre, sino a te, ogni volta… anche se dimentichi di avere posto una “domanda”).
Inventati tu le tue regole. Andranno sempre bene. Ma tieni in considerazione il tempo e l’interferenza sotto dominante, per cui… concepiscile in maniera tale da compensare tali effetti collaterali (dei quali... dai tutto per scontato, essendo “grandi” e, quindi, non tenendoli più in considerazione, anche se sono sempre compresenti).

Tutto qua. L’idea è questa. Qualcosa che non è nuov3. Vero? 
Però, è “nuova” la sua ricollocazione nell’ambito che ti riguarda fondamentalmente, ossia, la “tua” vita.
A meno che, “tu”, intenda continuare a sopravvivere “qua, così”, senza – per/con questo – mai riuscire a “riunire in puntini”... che la memoria frattale espansa, comunque, non smette mai di porre sempre “davanti a te”. 
Di conseguenza, espressioni – come, ad esempio, quella che segue – continueranno a non avere alcun significato sostanziale per “te” e “tu” continuerai a fingere di vivere, ossia, a sopravvivere “qua, così”.
Seppur collocate nel contesto di fatti realmente accaduti, le storie narrate sono il frutto della fantasia degli autori. II ruolo dei personaggi, delle società, delle organizzazioni, delle testate giornalistiche, dei partiti politici, dei programmi televisivi, delle pubbliche amministrazioni e in generale dei soggetti pubblici e privati realmente esistenti, è stato liberamente rielaborato e romanzato.
Cosi come la loro partecipazione alle vicende immaginarie dei personaggi, inventate dagli autori.
Frutto della fantasia degli autori è ugualmente ogni riferimento all'attività della Compagnia del Bagaglino e del Salone Margherita.
Qualsiasi collegamento con persone vissute o viventi, non esplicitamente individuate, è perciò puramente casuale”.
1993
"Il caso non esiste... (se non si lascia nulla al caso)".
Questa non è la storia garibaldina
Questo (1993) è un tempo che hai, molto probabilmente, vissuto tu “qua, così”. Quindi, puoi auto ricordarlo
Oppure, puoi fare affidamento ad informazioni ancora abbastanza vicine nel tempo, come “non solo le prime pagine dei giornali dell’epoca”, che in qualche modo cavalcarono il “significato” di quello che succedeva (prima che “mano mettesse mano ai fatti”).
La tavola ouija… è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche, ideato nella metà del XIX secolo e diventato famoso nella metà del XX secolo…
L'apparecchio è costituito da una superficie piatta, generalmente in legno lucido o in plastica, sulla quale sono disegnate tutte le lettere dell'alfabeto, i numeri dallo 0 al 9, spesso un "sì" e un "no" e altri simboli, il cui utilizzo è abbinato a un indicatore mobile.
Esistono in commercio tabelloni, di forme svariate, già pronti per l'uso. Il tipo più comune è quello con le lettere collocate in senso circolare, ma ve ne sono anche con disposizioni orizzontali o semicircolari…
Si tratta di uno strumento utilizzato per le sedute spiritiche.
Lo scopo di tale tavoletta è quello di interagire con gli spiriti:
gli utilizzatori pongono delle domande a imprecisate entità (fantasmi, demoni ecc..), che, attraverso un medium, farebbero sì che l'indicatore si muova sulla tavola ouija e componga, utilizzando le lettere e le cifre disegnate sul supporto, la risposta
I partecipanti, seduti attorno a un tavolo, evocano l'entità con cui desiderano comunicare e poi posano leggermente l'indice della mano destra sull'indicatore. In seguito lo strumento inizia a muoversi prima lentamente e poi con maggiore decisione e celerità…
Usata tra il XIX secolo e il XX secolo, essa non aveva un nome preciso ed era composta solo dalle lettere dell'alfabeto.
Inventori "ufficiali" della tavoletta Ouija furono gli uomini d'affari Elijah J. Bonde Charles Kennardche ebbero l'idea di brevettare una tavoletta con stampato l'alfabeto e metterla in commercio il 28 maggio 1890.
Nel 1901 un impiegato di Kennard, William Fuld rilevò i diritti di sfruttamento della tavoletta parlante, rimettendola in produzione 1901 e dandole il nome "Ouija”…
Dal 1991 il trademark per la tavola Ouija è passato dalla ditta Parker Brothers alla Hasbro
Link 
Questa “interfaccia”, quindi, è diventata solo un “gioco”? 
Questo è l’auto disinnesco.





Il movimento della lancetta sulla tavola, la dove si manifesta, viene spiegato come un effetto ideomotorio, ovvero un movimento umano inconscio suggerito dalla psiche.
James Randi... fece notare come, se i partecipanti a una seduta di ouija erano bendati, non producevano alcuna parola di senso compiuto…
Link 
L'effetto ideomotorio è una reazione inconscia generata dalla mente che produce un effetto meccanico sul corpo, e serve a dimostrare scientificamente fenomeni medianici apparentemente inspiegabili
Il termine ideomotorio infatti si compone di due significati:
il primo è “idea” o di “relativo all'idea”, il secondo "motorio", riguarda la trasmissione del moto.
Ideomotorio si riferisce quindi a un'idea che genera movimento, movimento generato da un'idea.
In ipnosi è il processo con cui un pensiero o un'immagine mentale generano movimenti involontari, al di fuori della coscienza del soggetto.
Proviamolo con il pendolo di Chevreul...
Mentre terremo il pendolo sospeso senza appoggiare nessuna parte delle braccia al tavolo, noteremo che esso risponderà alla nostra domanda.
Ciò che abbiamo appena sperimentato è l'effetto ideomotorio (anche conosciuto come effetto Carpenter dal medico psicologo inglese William Benjamin Carpenter che studiò il fenomeno nel 1852), un'azione autogenerata inconsapevole... poiché non si ha l'impressione di averli generati volontariamente, si può essere sinceramente convinti che una forza esterna ne sia responsabile…
Queste risposte dette ideomotorie fanno parte della nostra vita sotto forma di schemi automatici di movimento che si attivano in funzione di stimoli esterni o interiori.
Il sorriso appartiene a questi movimenti automatici, ed è una risposta ideomotoria che può essere dissimulata.
In ipnosi vengono utilizzate le risposte ideomotorie per favorire la trance, per ottenere risposte dal soggetto ipnotizzato e per realizzare un'ampia gamma di fenomeni ipnotici
Link 

Con il termine ideoplasia si tende ad identificare il potenziale che la mente (l'immaginazione) adeguatamente orientata ha di agire sul corpo.
Tale termine fu proposto per la prima volta da A.Forel nel 1894 per definire il principio ideomotorio già descritto da Carpenter nel 1873 e poi ripreso da Bernheim con il termine "ideodinamismo" nel 1907.
A conferma di tale principio vennero svolte già delle precise e documentate indagini scientifiche nel 1926 da Allers e Scheminzky presso l' istituto di fisiologia di Vienna.
Impiegati come sinonimi di ideoplasia sono i termini:
monoideismo plastico e ideoplastia; entrambi sono utilizzati da autori diversi con riferimento al fenomeno "ipnosi".
Con "monoideismo plastico" (F.Granone 1989) si vuole intendere la focalizzazione dell'attenzione su una sola idea, ricca di contenuto emozionale; idea dotata di una forza ideoplastica, cioè di una componente creativa nei confronti dell'organismo che è in grado di suscitare modificazioni psichiche, somato-viscerali e comportamentali
Link 
Che cosa ne trai, da te in te?
Che cosa significa tutto ciò? Guarda che è estremamente "portante".
Questo spazio (potenziale) farà, nel tempo, sempre meno “decodifica per te”, in maniera tale che “sia te stess3 a farl3, per te…”. 
Ne vale la pena.
Anche se c’è del “lavoro” da compiere. Vero?
E, nel “poco” tempo “libero” che hai, non ne hai minimamente intenzione. Preferisci, magari, rilassarti un po’, divertirti, svagarti, pensare ad altro, leggere qualche romanzo, guardare film, andare a pesca, etc.
La “massima” che va colta è, tuttavia, che:
tutto ciò che ti “auto” convince scientificamente
ordinariamente “qua, così”
ad allontanarti dagli ambiti “piallati dalla scienza (deviata)”
allo stesso tempo
se (se) te ne accorgi
funge da leva contraria
proprio per avallare quegli “ambiti deviati dalla scienza (deviata)”.
Il bias di conferma, ad esempio. L’effetto ideomotorio, ancora. Etc. Etc. Etc.
La mente genera effetti che d’assieme “qua, così” tendi a dimenticare, poiché troppo “grand3”.
Questo spazio (potenziale) è… l’altra campana. Per chi risuona?
Per coloro che hanno “orecchie per intendere…” il potenziale.
I luoghi comuni possono “valere” anche in maniera differente da ciò che usualmente veicolano in te.
Prendi atto di questa “metafora”:
tu hai necessità dell’acqua
per cui, in assenza di acqua, che puoi “fare”?
puoi (occorre, devi) creare l’invaso per contenerla
a quel punto
la tua intenzione sarà quella che “si crei anche la pendenza, verso l’invaso”
e tutto automaticamente concorrerà a far sì che l’acqua giunga naturalmente sino a te
sino alla grande concentrazione di massa
pront3 ed attrezzat3 per accoglierla.
“Fai…”.
   


   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2109



4 commenti:

  1. Ciao Davide :-)

    Il bollettino di Venerdì è arrivato vicinissimo a farmi piangere. Un'onda mi ha attraversato, quell'alfabeto antico di cui scrivevi qualche articolo fa ;-).
    Grazie:
    "Riportando la “giustizia ad angolo giro ‘qua’”, ottieni di innescare una reazione a catena “ovunque” e qualsiasi sia la “forma dell’universo” stesso (complessità, astrazione e utopia, ricompres3).
    In “attesa di ciò”… non ti perdere mai d’animo, poiché “morire è un po’ come (ri)partire…”.
    Morire “acces3” è… esserti già accort3 e, dunque, “è” essere già a metà dell’opera.
    Non abbandonare, ogni volta, prima dell’ultima curva.
    Senza Filtro di Semplificazione è, come puoi notare, più… complesso. Ma (ma) ogni tanto è un valido esercizio, cimentarti anche al di fuori di una tale “protezione”.
    Ti fa solo che bene. Sentiti sempre (sempre) auto protett3, da te stess3…
    Sei nel “qua”. Con “Ak” che tende a piegarti “ad immagine e somiglianza”.
    In un processo che è interattivo e non solo “unidirezionale”, alias, sempre (sempre) potenziale (dunque, sempre possibile, anzi, congegnato proprio sulla “speranza” di/che…).
    Non deve essere un… segreto.
    Ak-qua, fuochino… fuoco."

    E martedì idem: "Se... “da dentro della cavità terrestre”, avendone ricordo… puoi ancora accorgerti (sapere) che “le stelle illuminano un soffitto fisico”, questo non è più possibile avendo maturato la convinzione di essere… in superficie.
    Ora, se espandi un simile ambito, allora puoi renderti conto che “anche se in superficie fisica, ci può sempre essere ancora un soffitto”.
    Di quale tipo?
    Mentale (per la mente). E per la “tua” auto convinzione di/che…
    E, bada bene che… se la mente agisce in un certo “senso”, allora, la realtà manifesta si rafforza secondo quella “forma”."

    Arrivando al focus degli ultimi due giorni sull'ideoplasia e l'ideomotorio. Ottimo davvero. Esplosivo.
    Aggiungo che mio fratello ha provato qualche tempo fa questo esercizio: https://www.dionidream.com/lesperimento-stravolgente-che-mostra-il-potere-delle-intenzioni/
    con tanto di foto corredate ha avuto risultati inconfutabili.

    Un abbraccio

    Fabio :-)

    ps: Frattalità espansa e inconscio https://www.greenme.it/viaggiare/asia/22499-isola-matrioska

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    1. Ciao Fabio, bene... Sono stati giorni molto "strani". Ottimi i due link proposti :) Grazie. Sono conferme. Non ti ho ancora risposto perché... per un attimo ho pensato di chiudere tutto. Poi, alcuni "numeri" mi hanno fatto cambiare idea.

      Dai, a presto. Un abbraccione.

      Serenità


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    2. Ciao Davide :-)
      mi dispiacerebbe molto se chiudessi, ma credo di comprendere le motivazioni che ti hanno spinto a prendere questa eventualità in considerazione...
      Ti andrebbe di condividere questi "numeri"? Se è ciò che penso potrebbe essere un buon segno, allora.

      Grazie, a presto e rispondi quando e se vuoi senza nessun problema.

      Fabio

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    3. Ciao Fabio, è acqua passata. Grazie :)

      I "numeri" sono effettivamente un buon segno. Sono tutt3 coloro che seguono SPS... Coloro che "ci sono". Coloro che "sono il segno", anche se sono compresenti di riflesso.

      Questa è forza, potenziale, speranza. E aiuta tutt3, molto.

      Ti abbraccio di cuore. Serenità

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"Fai..." un po' Te.